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Autore: Jack83    22/02/2017    3 recensioni
8 Anime 8 vite che stanno per essere sconvolte ma qualcuno proverà a evitare ciò
Genere: Azione, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Piccolo trivial prima del capitolo.
Nel capitolo precedente ci sono due citazioni, trovatele.
 
 
 
Purin si stava dirigendo verso il cancello della scuola, Ichigo l’aveva avvertita che a causa dell’assenza di un professore lei sarebbe uscita prima per andare al Cafè.
Dunque oggi sarebbe stata da sola.
Per questo un ragazzo dai capelli neri molto corti, occhi nocciola e il viso che alcuni direbbero acqua e sapone, notando che era sola, si convinse che era l’occasione giusta per fare la sua mossa.
Il fisico atletico faceva girare la testa a molte nella sua scuola, a molte tranne che a Purin.
Il ragazzo si mise a chiamarla -Purin!-
Lei a si volto e sorrise amichevolmente inclinando leggermente la testa -Gonda-Kun cosa c’è?-
Il ragazzo, che si era messo a correre, si fermo davanti a lei portandosi una mano dietro la testa, quasi a gesto di scusa.
-Scusa Purin-Chan volevo chiederti una cosa?-
Purin lo guardò in maniera interrogativa -Dimmi?-
Il moro sorrise in maniera seducente -Volevo chiederti se potevamo prendere un gelato assieme uno di questi giorni-
Lei sorrise imbarazzata ma declinò l’invito in maniera decisa -Mi spiace Gonda-Kun ma sono già impegnata.- La bionda conosceva la fama del suo compagno di scuola, una fama da donnaiolo.
-Non l’ho mai visto il tuo ragazzo- Purin dovette inventarsi una scusa al volo ma era una ragazza piena di fantasia ed inventiva dunque fu lesta a rispondere
-Perché è all’estero e ci vediamo solo poche volte all’anno- Lui sembro crederci perché si acciglio.
-D’accordo Purin-Chan- fece lui tra l’imbarazzato e il triste -Se però ti lascia sai dove trovarmi-
La bionda annui -D’accordo Gonda-Kun- dopo di che salutò e si avvio verso l’uscita.
Il ragazzo la osservo finché non scomparve oltre il cancello, sul viso si era però disegnato un espressione irritata -Nessuna- mormorò il moro -Può darmi un due di picche, soprattutto una stupida Gaijin*-
Quindi si incamminò anche lui verso l’uscita progettando qualcosa.
 
La scena era stata però vista da un’ombra sopra un albero, che ascolto tutto ed era rimasta per un momento a pensare.
Quindi scomparve e segui Purin che non si accorse di nulla fino a che non entrò nel parco e, quando fu sotto ad un albero, si ritrovo a tu per tu con la figura che silenziosamente l’aveva seguita.
Velocissima la figura gli poso un bacio sulle labbra e sparì.
La biondina rimase sgomenta ma in qualche modo aveva riconosciuto gli occhi della figura, due occhi furbi e vivaci di un bel colore giallo.
Si porto una mano alle labbra e mormorò un nome -Taru-Taru-
Ci mise ancora un momento per riorganizzare le idee e quando lo fece partì di corsa, salto alcune panchine e spalancò la porta della cucina del cafè.
All’interno trovò uno dei suoi capi, un ragazzo di circa venticinque anni, capelli lunghi neri tenuti in una coda, occhi scuri, alto e dal fisico asciutto.
Lo sguardo dolce dell’uomo si posò sulla giovane -Ehi Purin-Chan- Chiese lui -Hai fatto una corsa?-
Lei rimase sulla porta un attimo ansimando per la corsa, poi lanciò la bomba
-Keiichiro oni-chan- fece lei rossa in viso -Puoi vedere se gli alieni sono tornati-
Il moro alzò un sopracciglio, non era da lei fare una richiesta del genere quindi indagò
-Cosa è successo piccola?- Era preoccupato, le ragazze che lavoravano lì e che avevano vinto quella guerra erano per lui delle sorelle e una di esse qualcosa in più da qualche tempo.
-Ho visto Taru-Taru o almeno credo- Il rossore si era appena accentuato e a Keiichiro si preoccupò che non stesse male.
Per questo la fece sedere e gli diede un bicchiere d’acqua, quindi uscì dalla cucina e andò a chiamare Ryo.
Che lo segui poi nel locale dove Purin si stava riprendendo.
 
A quel punto la ragazza spiegò cosa gli era successo lasciando di stucco i due che, andarono nel laboratorio sotto il locale per indagare.   
Prima di farlo ordinarono alla bionda di non parlare di quello che gli era successo alle altre almeno fino a che non avessero avute risposte certe.
 
In quel momento in un altro luogo Pei stava riprendendo aspramente Taruto per il suo gesto avventato.
-Sei un cretino- Il viola scosse la testa -Non è possibile siamo tornati da poche ore sulla Terra e tu che fai? Fai come Kisshu la prima volta che siamo stati qui.-
-Ehi- Si provò a giustificare il più piccolo -Io stavo facendo quello che mi aveva consigliato lui-
Il più grande spalancò gli occhi -Cosa ti ha consigliato lui?- il castano ebbe un momento di paura di fronte allo sguardo del fratello.
Il minore deglutì per trovare il coraggio e rispose -Mi ha consigliato di fare il romantico-
A quel punto Pei si diede una manata in faccia così forte da lasciare un segno rosso sulla fronte.
-Ma tu sai- chiese lui -Cosa significa romanticismo e soprattutto sai rispettare gli ordini che ti avevano detto?-
L’altro ridacchiò ma arrossì per l’imbarazzo e la vergogna -Volevo vederla e poi sono stufo di stare qui-
Il viola scosse la testa -Non so con chi dovrei prendermela di più se con te o con Kisshu-
Che decise di apparire in quel momento -Ciao a tutti- saluto lui con un sorriso pieno di voglia di vivere.
Pei lo squadrò malamente e il verde non capì perché -E’ successo qualcosa?- Chiese lui con fare innocente.
-E’ successo- cominciò il maggiore -Che il nostro caro Taruto è andato a dire alle Mew Mew che siamo tornati-
Il mezzano si voltò verso il più piccolo che stava cercando di sgattaiolare via -Come?- chiese Kisshu
-Dando un bacio alla scimmietta come hai fatto tu ad Ichigo la prima volta che l’hai vista-
Il verde spalancò gli occhi per lo stupore e poi si voltò di nuovo verso Taruto, che intanto si era fermato e si era rimesso sugli attenti.
-Cavolo uno ti dice una cosa e tu fai il contrario- il piccolo del gruppo si aspettava un’altra lavata di capo -Bravo-
Ghignando Kisshu lascò la stanza prima che Pei cominciasse ad urlargli contro.
 
Marco osservò l’interno dello stabile che gli venne assegnato come base logistica per la sua missione.
Un edificio a tre piani più uno sotterraneo, che come gli avevano riferito i suoi collegamenti durante il viaggio dall’aeroporto a lì, era stato rimesso a nuovo in tempi record.
Avevano anche provato  a chiedere informazioni sulle Mew Mew ma lui aveva detto che erano top secret e che non avevano il livello per ottennerle.
-Allora è di tuo gusto?- Una voce si era fatta sentire nella sua mente.
L’uomo osservo un attimo ancora la stanza e poi annui con una smorfia -Sì, Asia non c’è male.-
La voce riprese a parlare -Allora cosa vuoi fare con la questione generali?-
Il castano ci pensò un momento -La questione puzza, Ryuga mi ha liquidato la questione come una leggenda del su popolo.-
-Non credi alle parole dell’anziano?- Marco scosse la testa.
-Nemmeno se mi raddoppiassero il mio conto in banca, che è già grosso di suo-
L’uomo pensato ciò sbatté le mani -Ora devo prepararmi, fra poco si andrà in scena-
-Ti paleserai- Chiese la voce.
-Certo, sai che il mio modo di fare.- detto ciò sorrise in maniera strana.
 
La giornata al Cafè mew mew era passata in maniera veloce, anche se le cameriere erano preoccupate la più giovane di loro.
Troppo seria e posata, non aveva provato le sue solite buffonesche acrobazie da circo ne sembrava particolarmente vivave.
In pratica non era Purin.
Avevano provato ad indagare ma lei aveva svicolato la questione dicendo che oggi stava poco bene quindi voleva mantenere le energie per la serata.
Cosa al quanto strana visto che, da un anno a questa parte, i suoi “obblighi” familiari erano “ricaduti” sulla sua nuova mamma.
Infatti la maestra di asilo di sua sorella Heika si era sposata con suo padre, cosa che l’aveva riempita di gioia e, nonostante non fosse veramente sua madre, lei chiamava mamma.
Quando era quasi ora di chiusura, un uomo con un gessato scuro si presentò alla porta del locale.
La mew mew che in quel momento si trovava alla cassa/accoglienza sbuffo irritata.
Una ragazza non altissima, più alta di Purin ma leggermente più bassa di Ichigo, dai capelli neri lunghi fino alle spalle e con due occhi scuri.
-Buonasera e benvenuto al cafè mew mew- Fece lei con tono di voce che all’uomo parve aristocratico e ricercato.
-Grazie-Fece lui -So che l’ora è tarda e che voi siete vicini alla chiusura ma su una guida locale è riportato questo locale, quindi perché non approfittarne?- il tono educato e la leggera adulazione verso il cafè fece scemare nella mora l’irritazione.
-Se vuole seguirmi verso quel tavolo- la ragazza indicò un tavolo defilato vicino ad una finestra e lì lo condusse.
Quando si sedette consegnò il menù -Fra poco arriverà una mia collega a prendere l’ordinazione- Quindi fece un leggero inchino e si apprestò a tornare alla sua postazione ma prima che potesse farlo l’uomo la blocco con una domanda -Posso sapere il suo nome? Non voglio assolutamente provarci ma è stata così gentile che vorrei ringraziarla con il suo nome.-
La mora lo guardò indecisa poi annui -Mi chiamo Minto Ayazawa.-
Il castano si alzò e fece un inchino -Grazie Minto per la sua gentilezza e la sua disponibilità-
Minto a quel punto rispose all’inchino per poi tornare indietro.
A prendere l’ordinazione fu Zakuro -Cosa desiderà?-
L’uomo,  che stava leggendo il menù, alzò solamente un occhio -Una mousse al cioccolato con panna e un the earl grey-
La ragazza annui e segno tutto per dirigersi in cucina, dove Keiichiro stava preparando un’altra ordinazione.
Quando senti l’ordine rimase turbato, Zakuro rimase colpità da questa cosa -Tutto bene?-
Lui annuì -Sì, tutto bene- mentì lui
Lei notò la cosa ma non disse nulla prese il bollitore, che per fortuna era stato accesso per un ordinazione precedente, verso l’acqua calda in una teiera di porcellana.
Quindi preparò una tazza e alcune buste di zucchero più una del the richiesto.
Intanto il cuoco aveva preparato un piattino con la mousse e un dose di panna, lo mise sul vassoio.
Fatto ciò la ragazza uscì e servì l’uomo.
Mentre dentro la cucina Keiichiro si lascò cadere su una sedia, speriamo, pensava che non chieda del cuoco.
In quel momento l’avventore si stava godendo la mouse, stava mangiando lentamente per assaporare al meglio il gusto del cioccolato e della panna fresca.
Finita cominciò a bere con calma serafica il the, piccoli sorsi anche lì a gustare con pienezza il liquido ambrato e corroborante.
Deposta la tazza attese pochi secondi prima che una cameriera dai capelli verdi arrivò per togliere il vasellame.
-Desidera altro signore?- Gentilmente pose la questione
L’uomo fece di diniego -No, grazie ho fatto un lungo viaggio quindi meglio stare leggeri-
Disse lui sorridendo poi continuò -Posso conoscere il cuoco vorrei fargli i miei complimenti-
Retasu annui -Ne sarà contento- quindi prese il tutto e si diresse in cucina, dove però si senti il rumore di stoviglie rotte.
Ma a causare la rottura non fu l’impacciata ragazza ma il cuoco del cafè che uscì da lì e si diresse verso il tavolo dell’uomo.
Cercò di mantenere il suo solito sorriso ma quello che ne venne fuori era una specie di mezzo sorriso.
-Sono Keiichiro Akasaka e sono il comproprietario di questo locale nonché cuoco dello stesso-
Il quello momento Kei prego tutti gli dei del cielo per che non sentisse un nome.
-Piacere io sono Marco Massi-
Sul viso del cuoco si dipinse una faccia funerea, per fortuna non vista da nessuna delle ragazze, intente a servire gli ultimi avventori del locale.
-Se vuole- disse il moro -posso farle conoscere l’altro proprietario, Ryo Shirogane.
Marco annuì -Ne sarei onorato-
Quindi Kei fece strada all’uomo verso le scale dove presero quelle che scendevano, cosa che fu notata da Zakuro che cominciò a preoccuparsi
-Tutto bene Zaku-chan?- Chiese Minto al suo idolo da ragazzina
L’altra sorrise -Sì, Minto tutto bene.- mentì lei
Intanto i due uomini erano entrati nel laboratorio segreto del progetto mew.
Ryo si alzo dalla sedia, il suo sguardo sempre serio era per certi versi peggiorato vedendo l’uomo che accompagnava il suo amico nonché tutore.
-Dobbiamo parlare- esordì Marco calmo
-Ormai oggi- fece sarcastico il biondo -è la giornata delle buone notizie-
-Sa com’è- rispose con altrettanto sarcasmo l’altro -le buone notizie non vengono mai sole-
Detto ciò il biondo mostrò un tavolo a cui i tre sedettero.
Intanto al piano superiore il locale si orami svuotato ed erano cominciati i lavori di pulizia
Le ragazze lavorarono, chi più chi meno, di buona lena e una mezz’ora dopo il locale era quasi completamente riordinato.
Quando le porte del locale si aprirono.
Ad avvisare, senza guardare chi fosse, che il locale era chiuso fu Ichigo -Scusate ma il locale è chiuso-
-Ed io che speravo che un qualcosa da mangiare per tre poveri dispersi ci fosse ancora, gattina-
Quella voce e quel vezzeggiativo mai del tutto digerito, si girò di scatto e vide lui, Kisshu che le sorrideva in maniera seducente.
Dietro di lui c’erano un innervosito Pei, che avrebbe voluto strangolarlo: e Taruto, che sembrava intimorito dal locale oppure era la mancanza di qualcuno.
-Voi che ci fate qui?- Urlò la ragazza rossa
-Visita di piacere!?- fece sornione il verde ma l’urlo della rossa aveva richiamato l’attenzione di tutte le ragazza e di chi era sotto.
Tutti erano corsi verso il salone, tranne Marco che con una decise di prendersela comoda.
Erano lì tutte a bocca aperta, tranne Kei e Ryo, quando Purin si riscosse e comincio a correre verso Taruto che cominciò ad avere paura e si pose sulla difensiva, aveva paura che la bionda volesse dargli un calcio in faccia.
Lei invece gli saltò letteralmente addosso e, dopo che era caduti, gli aveva dato un bacio sulle labbra che da casto si era trasformato in pochissimi attimi in passionale,
Il tutto sotto gli sguardi sgomenti dei presenti che non pensavano ad una tale “pazzia” della mew gialla.
I due stavano dando spettacolo i due erano talmente presi da loro che non capirono che era meglio fermarsi ma anzi stavano andando più in la.
Infatti Taruto stava alzando la gonna della divisa della ragazza e proprio quello fece rinsavire Ichigo che, presa il collo della maglietta Purin mise fine allo spettacolo.
Pei fu il secondo ad agire prese un Taruto ancora in piena tempesta ormonale e lo alzo di peso -Ma siete completamente impazziti?- fu l’urlo che riecheggiò nel locale che venne lanciato dalla rossa e dal viola.
Kisshu, quando capì cos’era successo, cominciò a ridere.
Minto scosse la testa dicendo -Pensavo che Purin avesse più autocontrollo-
Retasu era arrossita in una maniera incredibile
Ryo e Zakuro si erano dati uno schiaffo in faccia
Kei stava ridacchiando -Beh la nostra piccola Purin è proprio cresciuta-
Marco, appena arrivato, fece una smorfia, quella missione, pensò, sarebbe stata interessante.  
 
Poco fuori da Tokyo due figure erano sospese per aria, la stavano osservando disgustati, il loro pensieri erano tutti rivolti alla distruzione di essa e non gli sarebbe bastata solo la mattanza fatta qualche giorno addietro, volevano altro sangue, altri corpi da distruggere e altre vite da spezzare.
Ma per far ciò dovevano eliminare delle ragazzine chiamate Mew Mew.
- Ringu, i nostri padroni hanno detto che queste Mew Mew si trovano qui.- Chiese Eye con fare annoiato.
-Sì, Eye per riuscire a trovare con calma il cristallo Mew Mew dobbiamo prima eliminarle, sarà un giochetto vedrai, se sono carine mi ci vorrò anche divertire un po’.-
-Sei schifoso Ringu, vuoi sporcarti con delle umane?- chiese Lei.
Scrollo la testa –Stavo scherzando Eye, mi divertirò a farle vedere i loro ragazzi morire senza che loro possano fare qualcosa.- Eye scoppio a ridere compiaciuta, poi si avvicino a lui e lo bacio.
-L’unica che farai divertire, in quel senso sarò io, vero?- Il ragazzo sorrise e ricambio il bacio.
I due quindi ricominciarono a cercare il “covo” delle Mew Mew.
 
*Gaijin  è un termine giapponese utilizzato per definire, in maniera dispregiativa uno straniero.
 
 
   
 
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