Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Nene_92    23/02/2017    14 recensioni
 INTERATTIVA - (ISCRIZIONI CHIUSE )
(la storia fa parte della serie "Grimm")
 
Inghilterra, 2022
Eleonore Grimm, durante un pomeriggio passato con i nipoti, racconta loro la fiaba di Cappuccetto Rosso. Quello che non si aspetta è di trovare, in mezzo al diario di Jacob, una misteriosa lettera che sembra essere indirizzata proprio a lei.
 
Durmstrang, 1802
Per la prima volta nella storia, Hogwarts viene lasciata fuori dal Torneo Tremaghi.
Quell'anno infatti, a giocarsi la Coppa saranno gli Istituti di Durmstrang, Ilvermony e Murrinh-Patha.
Tra i tanti studenti desiderosi di partecipare, si trovano anche loro: Jacob e Willhelm Grimm, i famosi fratelli delle fiabe "horror" babbane.
Hanno solo 17 anni, non sono ancora famosi. O almeno non lo sono ancora nel mondo babbano, visto che nel mondo magico la loro famiglia è invece nota da secoli come "il terrore dell'Europa".
Eppure, gli eventi che li travolgeranno quell'anno, saranno proprio lo stimolo che li porterà a scriverle.
.
Volete sapere come? Non vi resta che leggere.
Genere: Avventura, Generale, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maghi fanfiction interattive
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Altro contesto, Dai Fondatori alla I guerra
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Grimm'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
9 - Di annunci e primi inviti


Innanzitutto vi chiedo scusa per il ritardo, ma ho una buona ragione: -->  Image and video hosting by TinyPic  (ebbene sì, mi sono finalmente laureata! :D )

Quindi, in sostanza, ho scritto il capitolo tra cucci e spintoni, tra una ripetizione della tesi e l'altra, un festeggiamento e l'altro e un parente e l'altro XD

AVVISO: a metà capitolo c'è una scena abbastanza forte ma non credo di avere sforato nel rosso, visto che non mi soffermo nei particolari.
Nel caso vi sembri il contrario e riteniate che debba alzare il rating ditemelo. 

Buona lettura! ;)



- Annunci e primi inviti -


21 Novembre 1802, Istituto di Durmstrang

Nugolo di toxic death.
Sascha non più bestia ma umana.

Nugolo di toxic death.
Sascha non più bestia ma umana.

Nugolo di toxic death.
Sascha non più bestia ma umana.


Jacob non stava quasi ascoltando ciò di cui Elijah e Philippe continuavano a discutere da più di mezz'ora nell'ufficio del Preside: davanti agli occhi continuava ad avere l'immagine di Sascha, attorniata dal nugolo dei toxic death, che passava dalla sua forma animale - quella maledetta - a quella umana.

Quante punture aveva ricevuto per ottenere quel risultato?

Su un normale mago, otto punture bastavano per spedirlo all'altro mondo.

Ma su un Sondereith quante ne servivano?


Di sicuro Sascha ne aveva ricevute molte, ma quante esattamente? Mica poteva mettersi ad analizzare il corpo della ragazza per contare ogni singola puntura!

Un certo numero di pizzichi e la maledizione è come se non esistesse.


"Jacob, tu che ne pensi?" Interruppe il filo dei suoi pensieri la voce di Elijah.
"Come?" Domandò spiazzato il ragazzo, trovandosi così di nuovo catapultato in una realtà dove Elijah e Philippe lo stavano scrutando attentamente con sguardo severo.
"Hai ascoltato qualcosa di ciò che abbiamo detto fino ad ora, ragazzo?" Intervenne Philippe con voce profondamente irritata.

"Suvvia, Phil! Il ragazzo ha appena visto la sua fidanzata rischiare di morire per motivi non legati al Torneo! E' normale che abbia la testa altrove." Tentò di rabbonirlo Elijah.
"Stavate parlando di che fine far fare ai lupi mannari usati nella prima prova." Rispose invece Jacob in tono di sfida "Ma ne state parlando da ormai un'ora: mi stavo annoiando." Commentò sarcastico. "Siete arrivati ad una soluzione definitiva?" Concluse.
"Fosse per me risolveremmo la vicenda con una battuta di caccia al lupo mannaro." Rispose Elijah "Ma il Preside di Ilvermony si oppone a tale soluzione, maledetto Sondereith! Come sia arrivato a ricoprire tale carica, quando qui non sarebbe degno neanche di pulire il pavi..."
"Elijah!" Lo interruppe Philippe "Inveire contro Hartnell non risolverà il problema. Ed è pur sempre... un ospite." Dal tono in cui pronunciò l'ultima parola si capiva molto bene come la pensasse però allo stesso modo del cugino. "Il wendigo e il nachmahren non rappresentano un problema: sono stati punti talmente tante volte che è questione di poco, prima che abbandonino questo mondo. Ma l'altra... è viva e vegeta, visto che qualcuno le ha fatto somministrare l'antidoto."

"Pertanto" Si reinserì nella conversazione Jacob, cogliendo al volo l'occasione mentre un'idea si faceva strada nella sua mente "dovrebbe essere un mio problema giusto? Mia la decisione, mia la responsabilità. Affidatemi la lupa e non sarà più un vostro problema. Ho in mente di usarla... per delle cose."

- * - * -

Sascha si tirò su di scatto, con il fiatone, ancora sconvolta da quell'incubo.
Era stato talmente vivido che le sembrava ancora di essere lì, in quella radura, a perdere sangue e a morire. 

Ci mise perciò un bel po' a capire che non si trovava in nessun luogo a lei familiare. 
Non era a casa sua, insieme a suo padre. E non era neanche dentro alla gabbia, dove aveva trascorso gli ultimi due mesi della sua vita.
Era distesa su un comodo letto - un letto vero - in un'ampia stanza. E dalle grandi vetrate in stile gotico passavano i raggi del sole che le sfioravano la pelle.

Dov'era finita? 

L'ultima cosa che ricordava era Jacob che la trascinava quasi a forza nell'arena, mentre lei cercava di opporsi. 
Sia a lui che alla bestia che stava pian piano emergendo dentro di lei.

Lentamente la ragazza sollevò le braccia, scoprendo con sorpresa di non avere neanche un graffio. E ancora più lentamente si scostò le coperte, constatando così che anche le sue gambe erano prive di qualsiasi ferita o cicatrice.

"Vedo che ti sei svegliata." Interruppe i suoi pensieri una voce ormai a lei nota.
Silenzioso come al solito, Jacob aveva fatto la sua comparsa.
"Se sei in grado di alzarti in piedi, vieni con me. Ti mostro dove alloggiarai nei prossimi mesi."

"Ho forse scelta?"

-------------------

30 Novembre 1802, Istituto di Durmstrang



"Posso avere la vostra attenzione ancora per pochi minuti?

Il professore di Arti Oscure lo aveva chiesto come una gentilezza, ma nessuno dei suoi studenti, nonostante la campanella che segnava la fine dell'ora, si azzardò anche solo a pensare di non ascoltarlo.  

"Il Torneo Tre Maghi ha una lunga tradizione che comprende non solo la competizione in sè" Iniziò a spiegare il docente "Ma anche un insieme di altri, variegati, elementi. Uno di questi è il tradizionale Yule Ball, che si terrà la notte tra il 24 e il 25 dicembre. Ad esso possono partecipare solo gli studenti dal quarto anno in su - a meno che non siano invitati da uno più grande - perchè da tradizione, si partecipa in coppia." A tale affermazione, un mormorio eccitato si diffuse per l'aula. "A tale evento potranno partecipare anche i mezzosangue." Concluse l'uomo arricciando il naso. "Potete andare."

Non appena il professore li congedò, Chris recuperò la borsa e si avviò fuori dall'aula con Trys.
"Questo vuol dire che potremmo anche non tornare a casa per le vacanze invernali?" Domandò ironico "Proprio quello che ci serviva no? Un altro po' di tempo da passare in questa scuola!"
"Il ballo potrebbe essere anche vagamente interessante, se non fosse che finiremo per andarci da soli." Constatò Trys con un sospiro. 
"Perchè dici così?" Indagò Chris, battendogli una mano sulla spalla.
"Perchè, nel caso non te ne fossi accorto dal tono che ha usato il nostro caro professore, noi due siamo... i mezzosangue." Constatò l'Alastyn con un sospiro. "Quale ragazza accetterebbe mai un nostro invito?"

"Forse quelle di Durmstrang." Ribattè l'altro facendo spallucce "Ma in altre scuole non mi sembrano di mentalità così chiusa. E anche per Durmstrang non è detto: Reyna è una Black, ma non ci ha mai considerati inferiori, per esempio." Provò a farlo ragionare.
"Un conto è parlare con noi, un altro sarebbe presentarsi al ballo con uno di noi." Rimase sulla sua posizione Trys "Rovinerebbe loro la reputazione o altre cose simili."

"Beh, io fossi in te non sarei così pessimista." Provò il kelpie "Proviamoci almeno ad invitarne una, prima di rinunciare in partenza!"
"O mi stai nascondendo qualcosa o sei evidentemente molto più saggio di me."

Più o meno dello stesso argomento stavano discutendo anche Reyna ed Helene, pochi passi più in là.
Appena il professore aveva dato l'annuncio e li aveva congedati, immediatamente le due ragazze si erano lanciate uno sguardo complice.

In parte perchè se lo aspettavano - il Yule Ball era una tipica tradizione del Torneo Tre Maghi - e in parte perchè sapevano quanto quel ballo sarebbe stato un passo fondamentale per costruire il proprio futuro.

Erano entrambe ragazze purosangue e, indipendentemente da ciò che pensavano, quel ballo era una buonissima occasione per mettersi in mostra. 
Ma molto dipendeva dall'accompagnatore.

Ma mentre Helene sapeva già che chi davvero avrebbe desiderato avere come principe azzurro - Willhelm Grimm - difficilmente sarebbe stato disponibile, Reyna non aveva ancora le idee chiare in merito. 

In fondo il ballo era anche una buona occasione per potersi divertire, avendo così l'occasione di uscire dalle grige e rigide regole della fredda Durmstrang, almeno per qualche ora.

"Ho come l'impressione che quest'anno, per Natale, rimarranno molte più persone del solito al Castello!" Esclamò Reyna mentre si dirigeva verso l'aula di trasfigurazione, seguendo la scia della massa. "Almeno quest'anno avremo una buona scusa per rimanere, no Helene?"
"Oh sì! Sono sicura che sarà un bellissimo evento!" Commentò la rossa con aria sognante. "Il ballo, i trucchi, il vestito..."

"Per Ercole!" La interruppe la Black, sbattendosi una mano sulla faccia, facendo così voltare l'amica, preoccupata per la sua sanità mentale "Il vestito!" Strillò con voce impanicata "Io non ne ho uno!"
La Sauer, a quelle parole, sgranò gli occhi "Ma come non ce l'hai? C'era scritto chiaramente nelle cose da portare nella lista di inizio anno!"

"Sì, ma non ci ho fatto troppo caso!" Rispose concitata Reyna. "E adesso come faccio?

"Semplice" Rispose Helene sorridendo "Settimana prossima c'è la prima gita a Durms Burg. Andiamo là e te ne fai fare uno bellissimo!"

- * - * -

30 Novembre 1802, Foresta Nera, Impero Austro-Ungarico

Bianca, accucciata dietro ad un cespuglio, fece un enorme respiro per calmarsi.
Adrenalina pura le scorreva nelle vene, mentre una profonda eccitazione si era ormai impadronita di tutto il suo corpo.

Le succedeva sempre quando andava a caccia.

Stringendo appena le palpebre, iniziò a spostarsi velocemente verso la grossa quercia che si trovava a pochi metri, strisciando carponi.
Quando ne raggiunse il tronco nodoso, si nascose dietro di esso. Poi, dopo averne valutato velocemente sia la consistenza che la distanza dalla terra al primo ramo, spiccò un salto e iniziò l'arrampicata.

Tutto questo senza mai perdere di vista il suo obiettivo che continuava a muoversi, ignaro della sua presenza, a poca distanza da lei. 

Quando ebbe raggiunto la cima dell'albero, Bianca si accomodò nella cavità presente tra il tronco e un grosso ramo, adatta a sostenere il suo peso.
E voltando appena la testa vide Will che si apprestava a compiere la medesima azione in un albero vicino.

Da quel momento non gli rimaneva altro da fare che aspettare.

E l'occasione si presentò pochi minuti dopo, quando l'obiettivo, un sondereith, comparve nella loro visuale.

Senza perdere tempo, Will gli puntò la bacchetta contro, facendolo prima rallentare e poi inciampare.
Mentre la vittima cadeva sul terreno sbattendo il viso, Bianca si lasciò scivolare giù dall'albero, atterrando con grazia dietro di lui.

Con un movimento secco gli afferrò i capelli, strattonandolo all'indietro e subito dopo spingendolo in avanti, facendogli sbattere violentemente la testa contro una roccia. Poi, mentre il sangue schizzava ovunque, gli spezzò il collo.
Il sondereith, colto completamente alla sprovvista, non ebbe neanche il tempo di reagire. Emise a malapena un gemito strozzato.

Bianca lasciò andare il corpo
con noncuranza, facendolo cadere a terra come un burattino al quale erano stati tagliati i fili.

Con espressione disgustata, cercò di togliersi un po' di sangue che le era schizzato sulla manica. Poi si posizionò al centro dello spiazzo, ben visibile, in attesa degli altri, stringendo tra le dita il suo fidato pugnale.

Quello era solo il primo, il cosiddetto 'esploratore'.
Ma i moloch si muovevano sempre in gruppi.

Quando quella mattina lei e Will avevano saputo da Elijah che un loro branco stava per attraversare la parte più remota di quella foresta, si erano proposti subito di dar loro la caccia e ucciderli dal primo all'ultimo.

Quello era il modo migliore, per Bianca, di dimostrare di essere tornata operativa dopo i toxic death.

Ed era esattamente ciò che aveva intenzione di fare.

- * - * -

30 Novembre 1802, Istituto di Durmstrang



"Sei sicuro di non volere un altro cuscino?"

Kyle, steso comodamente sul letto, si trattenne dallo sbuffare e roteare gli occhi alla domanda di Clementine.
"Grazie Clem, sei molto premurosa, ma no." Rispose comunque sorridendole.
"Sei proprio sicuro?" Provò ad insistere lei, già con il cuscino in mano.
"Assolutamente." Confermò Kyle. 

"Perchè secondo me quattro sono troppo pochi." Constatò lei, gettando un'occhiata dubbiosa al letto sopra al quale il ragazzo era ormai confinato da quel giorno in cui lei e le ragazze lo avevano ritrovato nella foresta. "Potresti essere scomodo."

"Eddai Cle, lasciagli un po' di respiro!" Commentò la voce divertita di Elizabeth alle loro spalle, che come l'amica si trovava in infermeria, pronta a rendersi utile. "Direi che quattro cuscini sono più che abbastanza!"

Kyle cercò di rimanere impassibile, mostrando la sua faccia di bronzo, ma dentro di lui non sapeva se gongolare oppure sbuffare.
Sicuramente in quel momento, con tutte e tre le ragazze a sua disposizione, era il ragazzo più coccolato e viziato della scuola. Ma al contempo anche il più tartassato. Non riusciva a muovere un muscolo senza che qualcuno si preoccupasse per lui.

"Grazie Lizzie, meno male che esisti!" Commentò a quel punto sorridendo "Mi sa che Clem ha intenzione di soffocarmi, con tutti quei cuscini!" Esclamò divertito.

Nonostante la sua scomparsa e il suo ritrovamento alquanto roccambolesco, il ragazzo sembrava quasi essersi ripreso del tutto dalla sua 'gita nella foresta', come l'aveva ribbattezzata per stemperare la tensione Elizabeth.
Se non fosse stato per quel piccolo particolare...

"Ma sei sicuro di non ricordarti proprio niente?" Gli avevano domandato una volta la Miller, arrossendo subito dopo per l'imbarazzo. Forse con la speranza che un qualche ricordo, anche se minimo, gli fosse riaffiorato.

Ma per quanto si sforzasse di ricordare, Kyle non riusciva a far emergere neanche il minimo particolare di quel lungo periodo di assenza. La sua mente aveva un enorme buco vuoto, che l'australiano riusciva soltanto a colmare con sensazioni sgradevoli. 
Come il terrore. 

Ma a cosa fosse dovuto quel terrore, non gli era dato sapere.

"Non lo starete ancora tartassando con le vostre premure vero?" Domandò la voce allegra di Kathleen, che aveva fatto capolino proprio in quel momento dalla porta dell'infermeria 
"Ehilà campionessa!" La salutò Kyle sorridendole "Che si racconta di nuovo nel Castello? Sono ancora l'argomento principale di conversazione?" Si informò.

"Non più." Rispose Kathleen avvicinandosi e sedendosi accanto al suo letto. "Adesso c'è un nuovo argomento sulla bocca di tutti."
"E sarebbe?" Si interessò il ragazzo. Era da quando era stato trovato che non metteva piede fuori dall'infermeria. Qualunque notizia nuova era una possibile fonte di distrazione.

"Il Yule Ball ovviamente!" Risposero in coro tutte e tre.

- * - * -

“…E quindi è così che le margherite hanno architettato, già da molto tempo, la nostra disfatta e la loro inevitabile vittoria!” 

Brandendo la solita forchetta come se fosse la spada di un condottiero, Patton dissipava definitivamente ogni sorta di dubbio che poteva essersi creato in merito alla questione ‘Le margherite saranno in grado di ucciderci?’.

“Oh Jones fai il bravo Caposcuola e passami quel piatto di purè di patate!” Tra gli americani il cercatore degli Wampus era l’unico che ancora non si era saziato da quella corposa cena tenuta quella sera.

“E credi che i denti di leone possano essere loro alleati?” Era difficile capire se Camille fosse dello stesso parere di Pat o, magari, se si stesse solamente divertendo a dargli corda in compagnia di Tyler.

Ti sei mai chiesto come faccia ad inventarsi tutte queste teorie? Sarebbe interessante scoprirlo.” Con la voce che sembrava quasi un sussurro, Livvy si rivolse a Liam che, seduto di fronte a lei, giocava distrattamente con due forchette facendole scontrare a duello a mezz’aria, come se fossero le armi di due guerrieri dalla forza sovrumana.
Interessante sarebbe sapere il sapore del suo corvo allo spiedo, o bollito, o…” Il ricettario del Caposcuola fu bloccato dalla comparsa del preside Hartnell proprio alle spalle della Campionessa americana. “Oh, ehm… buonasera preside, cosa la porta da queste parti?” Con il suo proverbiale sorriso sghembo, Liam attirò tutta l’attenzione dei sui compagni verso l’uomo che rispose con un grande sorriso, come se avesse sentito tutto il discorso di Patton e i commenti di Liam e Livvy. 

In fin dei conti una cosa del tutto plausibile…

“Mio caro Jackson sono giusto di passaggio prima di ritirarmi nei miei alloggi dove ho ancora alcune faccende da sbrigare. In ogni caso sono qui per comunicarvi una notizia di fondamentale importanza – in realtà c’è la possibilità che ne siate già a conoscenza, ma va beh…” Senza aspettare ulteriori convenevoli David prese la parola avvicinandosi ancor di più ai propri ragazzi e parlando con aria quasi da padre.
“Si è finalmente capito che la foresta si sta ribellando?! A quando le prime lezioni di difesa contro la vegetazione?!” 
Ormai Patton viveva per predicare la propria idea, ne era così convinto che Liam e Tyler lo avevano sentito più di una volta parlare nel sonno esponendo nuove teorie.

“Non esattamente, ma per alcuni di voi può essere altrettanto drammatico: dovrete invitare uno studente, o studentessa, per farvi accompagnare al Yule Ball che si terrà per festeggiare il Torneo Tremaghi!” Il preside era veramente su di giri e guardava i ragazzi uno ad uno con un sorriso a trentadue denti, quasi come se si attendesse un invito per essere accompagnatore.

Le reazioni dei ragazzi rappresentarono le varie personalità e modi di reagire di ognuno di loro.
Camille rimase con la bocca spalancata per un attimo, quasi spaesata per la notizia, per poi riprendersi subito dopo e battere le mani felice pensando già all’abito da indossare.
Livvy rimase in silenzio, a meditare sulle parole di David.
Tyler sorrise timidamente, annuendo debolmente in direzione del preside.
Liam borbottò qualcosa diretta più che altro a se stesso per poi scuotere leggermente la testa sorridendo, come se tutto fosse solamente un sogno decisamente strano. Patton… Patton, dopo un attimo di smarrimento, gonfiò il petto e si mise a guardare tutte le ragazze presenti nella Sala del Ristoro come se tutte quante erano lì a fare la fila per chiedere all’americano di accompagnarlo.

Tante idee giravano vorticosamente nelle menti degli americani che, diligentemente, si dirigevano ai propri appartamenti. 
L’unica a dare voce ai propri pensieri era Cammie, un continuo discutere e commentare le possibili opzioni per l’abito da indossare, da chi può esser invitata e quali coppie secondo lei nasceranno. Una vera e propria miniera di pettegolezzi che Livvy ascoltava in silenzio sperando con tutta se stessa che Will la invitasse.

 

­

- * - * -

“Ancora con questo discorso?! Ti ho già detto come la penso e come agirò, perché dobbiamo discuterne di nuovo?!” 
Dirigendosi a passo veloce all’aula di pozioni, Liam ruotò gli occhi scocciato per il discorso intrapreso da Patton sull’insegnante di pozioni e sul suo metodo di insegnamento.
“Non essere così cocciuto! Non è normale il suo metodo di insegnamento! E poi ancora non ci ha fatto fare pozioni contro le piante che ci stritoleranno nel sonno!” Rispose il ragazzo, evitando all’ultimo un gruppo di ragazze Kelpie che aspettavano fuori dall’aula l’inizio della lezione.
“Piuttosto pensa a chi invitare per il ballo. Sempre che sia la possibilità che qualcuno accetti...” Senza pensarci su più di tanto il Caposcuola cambiò discorso mentre, con un’occhiata più veloce di un proiettile, dava uno sguardo attento alle ragazze presenti nell’aula.
“Io posso invitare chiunque e quando voglio, pure a notte fonda, perché sono pazze di Patton Powell!” La convinzione e l’entusiasmo era tale che, non guardando cosa ci fosse vicino, Pat inciampò con un piede in un pentolone, cadendo rovinosamente a terra e attirando lo sguardo di tutti.
“In alcuni casi mi chiedo se invece non fossi tu quello pazzo da legare.” Commentò Tyler che, sopprimendo le risate, aiutò l’amico a rialzarsi per poi mettersi nella postazione a fianco a quella di Liam e tirare fuori tutto il necessario per la lezione.

“Bene, se dici che sono tutte così pazze di te perché non facciamo una scommessa? 25 galeoni a chi riuscirà ad avere una accompagnatrice prima dell’altro!” Liam adorava fare scommesse e di certo non si sarebbe tirato indietro nel proporne una del genere, convinto di riuscire a vincere piuttosto facilmente.
“Ci sto, dammi un paio di giorni e ti presento la ragazza. Comincia già a preparare i soldi!” Battendo un pugno sul petto come in segno di forza, il Wampus cominciò a studiare tutte le povere fanciulle che prendevano posto nella stanza.
“Bene! Tyler, hai sentito che ha detto? Tempo due giorni e… Tyler? Jones?! Per Giove, dove sarà finito adesso?!” Il Caposcuola girò sul posto cercando l’amico che, a sorpresa, non era più al loro fianco a sentirli litigare ma era sparito chissà dove. 

 
‘Ok Tyler, non può essere così difficile chiederlo no? Dopotutto è solamente una domanda, una domanda che ti stai ripetendo in testa da giorni e che hai provato di fronte allo specchio diverse volte’ Pensava il Caposcuola avvicinandosi ad un gruppo di kelpie poco lontano da dove aveva preso posto con Liam e Patton.

 “Ehm salve… Reyna?” Arrivato ormai a pochi passi dal gruppetto sorrise alla ragazza che, dopo aver interrotto un discorso con Helene, lo guardò con attenzione, quasi per capire le sue mosse ancor prima che potessero essere effettuate.
“Ciao, sì sono io. Dimmi.” La risposta non fu né gelida e né tantomeno troppo amichevole. 
La Black aveva osservato gli americani più volte e in più occasioni si era ritrovata a discutere con amici e amiche su quello strano gruppo di studenti che, ovunque andassero, riuscivano senza problemi ad attirare l’attenzione tutta su di loro. I due Caposcuola poi erano di tutt’altra pasta rispetto a quelli di Durmstrang e a loro modo sapevano completarsi a vicenda, era un duo interessante ma che, a parte giusto un paio di parole scambiate in qualche occasione, non aveva mai avuto la possibilità di approfondire. Fino a quel momento.

“Beh… A breve ci sarà il Ballo del Ceppo e mi chiedevo... se avessi voglia di accompagnarmi.” Proferire l’intera frase gli costò una grandissima fatica, soprattutto perché si trovava a parlare di fronte a un gruppo ben nutrito di ragazze che ascoltavano avide di sapere cosa avrebbe risposto a quel punto la kelpie.

“Mh... sì perché no!” La ragazza era nota per il suo rispondere sempre in modo schietto e pure quella volta rispettò la sua nomea, dicendo in modo diretto cosa pensava, accompagnando il tutto con un sorriso innocente.
“Perfetto, io…” Le parole del ragazzo furono bloccate dall’entrata in scena del professore di pozioni, il professore Lindermann, un uomo alto, con capelli neri e corti, orecchie a sventola e uno sguardo decisamente serio.

Dopo un breve inchino ed un sorriso Jones si allontanò dalla ragazza tornando al suo posto a fianco di Liam che sussultò nel momento in cui lo rivede vicino.

“Per tutti gli Dei, dov’eri?!” Sbottò Jackson senza voltarsi verso l’amico e cercando di non muovere troppo il viso per non farsi notare dal professore, capace di notare uno spillo ai piedi di un armadio in fondo alla classe.

“A prendermi l’accompagnatrice per il Ballo” Rispose con nonchalance Tyler facendo cadere la mandibola a Liam per la sorpresa.

“Cosa?! Tu sei pazzo!” Non resistendo più il ragazzo si girò verso il compagno con faccia sbigottita e allo stesso tempo innervosita per non essere stato il primo del gruppo a trovare l’accompagnatrice. Questa me la paghi Jones!” Aggiunse dopo che lo sguardo di fuoco del professore Lindermann si staccò dai due americani.

--------------

1) Io inizio a chiedervi i vestiti, ma - a differenza degli accompagnatori - cercate di mandarmeli senza che io debba corrervi dietro questa volta! 
Chi non me lo manda avrà l'onore del suo OC spedito al ballo in mutande.

2) cosa vorreste vedere di Durms Burg? (entro il 3/03!)



  
Leggi le 14 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Nene_92