Crossover
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Autore: Crybaby    03/06/2009    2 recensioni
[Sailor Moon; Dragon Ball; Saint Seya; Naruto]
Il principale avversario di Sailor Moon è tornato, ma questa volta le sue intenzioni vanno ben oltre il desiderio di vendetta. Sette squadre di guerrieri, provenienti da quattro diverse realtà, partono alla volta dei quattro angoli dell'universo nel tentativo di riportare la normalità e sventare l'ultima, definitiva, minaccia di Chaos.
PARTE 1: ANTEFATTO
1-7 Prima parte
8-15 Seconda parte
PARTE 2: LE SETTE SQUADRE
16-28 Ub, Minako, Rock Lee, Tenten, Ami, Kiba & Akamaru
29-40 Gaara, Haruka, Shiriu, Shino, Temari & Mister Satan
41-50 Makoto, Shun, Michiru, Hotaru, Choji & Ino
51-61 Setsuna, Kankuro, Hinata, Goten, Pan & Naruto
62-75 Shikamaru, Rei, Hyoga, Shaina, Trunks & Usagi
76-83 Gohan, Ikki, Sakura, Videl, Neji & Seya
84-88 Vegeta & Bulma
PARTE 3: TUTTI CONTRO CHAOS
89-103 La Città
104-115 La Fortezza
116-119 Resa dei conti finale
PARTE 4(cap. 120): EPILOGO
Genere: Generale, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Rialzati, Ub

Favorito dalla minore stazza e dalla maggiore velocità, fu Ub a mettere a segno il primo colpo: dapprima centrò con una testata la pancia del nuovo Cobra, per poi assestargli una rapida serie di pugni su tutto il corpo. Con l’androide stordito, Ub tentò di approfittarne con una calcio alto alla testa, ma Cobra si riprese immediatamente e annullò la manovra bloccando la gamba del giovane, per poi lanciarlo con veemenza contro uno dei pilastri. Senza farsi sorprendere, l’allievo di Goku si fermò appena prima dell’impatto e ripartì all’attacco, più rabbiosamente di prima: parato un pugno di Cobra con un avambraccio, Ub mise a segno una sequenza velocissima di calci, gomitate e ginocchiate; quindi si apprestò a lanciare una sfera d’energia da distanza ravvicinata, ma l’androide lo anticipò ancora, serrandogli entrambi i polsi con i suoi artigli. Il ragazzo si liberò quasi subito, stampandogli in faccia le suole dei suoi stivali, e indietreggiò di qualche metro per prendere la mira.
-KA… ME…
Ub si era però completamente scordato di tener d’occhio la lunga coda dell’avversario. Usandola come una frusta, Cobra colpì il ragazzo al fianco sinistro, mandandolo violentemente a schiantarsi contro una colonna. Come fu riemerso dalle macerie, Ub si vide arrivare addosso un raggio d’energia, che il nemico gli stava sparando contro dalla sua bocca: riuscì a schivarlo per un soffio con un salto laterale, ma Cobra gliene spedì contro molti altri, e per evitarli si vide costretto a correre e saltare incessantemente per tutta la stanza che costituiva il novantesimo piano della fortezza.
Dopo circa un minuto, finalmente l’androide cessò la sua offensiva, e Ub potè così concedersi un istante per rifiatare.
“Wow… nonostante si tratti di una macchina, a quanto pare anche lui ha bisogno di fermarsi e riprendere fiato. Se riuscissi a farlo stancare abbastanza, potrei approfittarne per…!!!”
Preso dal combattimento, Ub si era quasi completamente dimenticato di Usagi. Trasalì, quando vide che il suo corpo immobile giaceva proprio a pochi passi da Cobra: da quella posizione, la ragazza rischiava in ogni istante di finire schiacciata sotto la coda del mostro.
“Oh, no! Devo portarla via da lì, e subito!!”
Dimentico della sua strategia, il ragazzo di colore balzò in avanti. Cobra ne approfittò per investirlo in pieno con uno dei suoi raggi d’energia: nonostante la potenza del colpo, però, Ub continuò ad avanzare e raggiunse il nemico, allontanandolo da Usagi con un violento calcio alla base del collo. Quindi, si voltò di scatto e fece per correre al capezzale della sailor, ma un’acutissima fitta di dolore lo fece cadere con un ginocchio a terra.
-Non è niente, non è… niente…- si disse da sé, rialzandosi in piedi.
Raggiunta l’amica, per prima cosa si preoccupò di raccogliere dal pavimento e raggruppare tutti i frammenti del Cristallo d’Argento.
-Ecco, dovrebbero esserci tutti.
Dopo aver controllato la zona un’ultima volta, Ub nascose i frammenti sotto la sua cintura, sul fianco destro. Poi, sollevò delicatamente il corpo di Usagi e la prese in braccio, stringendola saldamente.
“Adesso ti porto via da qui. Quando tutto questo sarà finito, troverò un modo per risvegliarti. Tieni duro, Usagi. Tieni duro!”
Un rapido sguardo verso l’esterno, Ub si mise a correre il più velocemente possibile in quella direzione. Stava per spiccare il volo, quando udì alle proprie spalle un sibilo: non fece in tempo a voltarsi, che un’artigliata lo colpì con inaudita violenza alla schiena. Il giovane lasciò cadere Usagi, che si fermò pericolosamente vicino al bordo del precipizio, e cadde lui a sua volta a faccia in giù sul freddo pavimento. Un altro sibilo acuto anticipò un nuovo attacco di Cobra: Ub si girò velocemente a pancia in su, appena in tempo per bloccare con le mani le zanne dell’androide, vicinissime come non mai al suo volto. Bloccato in quella situazione, il giovane ricordò con terrore come il Cobra originale era riuscito a morderlo e iniettargli il suo veleno, durante la loro prima battaglia. Allora era lui il più forte, avendo dentro di sé l’anima del Majin Bu buono, ed era riuscito a salvarsi solo ed esclusivamente grazie ai suoi poteri.
“Se riesce a mordermi, è finita… non posso più contare sull’aiuto di Bu… ma… io ho promesso… devo… proteggere… i miei amici… ad ogni costo… da Chaos… non posso perdere… per nessun motivo!!!”
Con uno sforzo sovrumano, l’allievo di Goku riuscì a sollevarsi da terra e rimettersi in piedi, le mani ancora serrate attorno ai denti del nemico. Ci stava mettendo tutta la sua forza, per riuscire a strapparglieli. Ma Cobra non era certo dello stesso avviso: intenzionato a staccarselo di dosso, l’androide colpì ripetutamente e con ferocia il corpo del ragazzo con i suoi artigli, squarciandogli la parte superiore della sua tuta da combattimento e aprendogli dei grossi tagli sul petto, dai quali ben presto iniziò a colare del sangue. Alla fine, il mostro riuscì a liberarsene con un violento schiaffo, e a seguito di quel colpo Ub cadde pesantemente disteso al tappeto. Non pago, Cobra cominciò a schiacciarlo più e più volte sotto il peso della sue coda, quasi come se godesse nel sentire le grida di dolore del giovane.
Però, per quanto massacranti fossero quelle botte, Ub non aveva alcuna intenzione di arrendersi. Schivò l’ultimo colpo di coda, rotolando su un fianco, e afferrò la coda stessa con entrambe le mani, stringendola il più forte possibile con l’intenzione di strappargliela di dosso. Intuendo le sue intenzioni l’androide si scagliò in avanti: il ragazzo gli lanciò in pieno volto un raggio energetico, il quale però non impedì al mostro di assestare al suo avversario un ennesimo, violento pugno allo stomaco. Costretto a mollare la presa, Ub venne sbalzato parecchi metri indietro e cadde nuovamente in ginocchio. Cominciò a sputare sangue, e del sangue gli era anche finito in un occhio, dimezzandogli la vista. Comunque, un solo occhio gli fu sufficiente per vedere qualcosa che lo allarmò all’istante. Come per festeggiare anticipatamente la vittoria, Cobra stava sbattendo ripetutamente la coda a terra, facendo tremare il pavimento: questo movimento, unito allo spostamento d’aria, stava spostando il corpo inerme di Usagi sempre più vicino al bordo del precipizio. Da un secondo all’altro, sarebbe caduta di sotto.
-USAGI!!!
Stringendo i denti, in un gesto disperato Ub si alzò in piedi e partì a testa bassa: saltò per evitare un nuovo colpo di coda, e in scivolata raggiunse l’orlo del baratro, dove riuscì appena in tempo ad afferrare il polso della ragazza, ora sospesa nel vuoto.
-Usagi… ora ti tiro su… cerca di resistere…!!!
Per un istante, il fiato gli rimase incastrato in gola. Subito dopo, il ragazzo si lasciò andare ad un disperato urlo di dolore. Mentre stava issando il corpo della sailor, Ub sentì come due pugnali affilati conficarglisi nella spalla sinistra. Come se avergli iniettato il veleno non fosse abbastanza, Cobra si mise a colpirlo incessantemente alla schiena, con pugni, gomitate e colpi di coda.

-Ecco qua Ub, ti ho portato qualcosa da mettere sotto i denti!- esclamò una sorridente Usagi, rientrando nella stanza dell’ospedale.
-Ti ringrazio, ma non è necessario… e poi, cosa mi avresti portato? Io non vedo niente.
-Come no… un momento dove sono finiti i dolci che ho preso al distributore?! Eppure ero sicura…
-Te li sei sbafati tutti tu Usagi, ancora prima di inserire le monetine- le spiegò Setsuna, pazientemente, affacciandosi alla porta -ad ogni modo Ub, hai davvero bisogno di mangiare. Vado a prenderti qualcosa dal bar qui di sotto.
Mentre la donna sparì nel corridoio, Usagi andò mogia mogia a sedersi sul bordo del letto.
-Scusami, sono un disastro…
-Ma no, non fa niente! Figurati! Sai Usagi, più ti guardo e più mi ricordi Bu… mi sembra che tu e lui abbiate la stessa identica passione per i dolci.
-Ah, meno male! Credevo mi stessi paragonando a lui per via della linea… comunque, mi puoi dire qualcos’altro su Majin Bu? Sono curiosa!
-Beh, da dove comincio… la sua tecnica preferita, a cui anch’io facevo maggiormente ricorso, era il potere di trasformare le cose e le persone in tutto quello che desiderava. Come ti ho già detto lui amava i dolci, in particolare caramelle e cioccolatini.
-Wow. Decisamente, farebbe comodo un potere del genere. Dimmi, avevi imparato altre tecniche da lui?
-Beh, da poco avevo imparato a scomporre il mio corpo in due, come faceva lui. E poi, ero anche in grado di curare qualsiasi tipo di ferita, mia o degli altri.
-Qualsiasi…- Usagi rimase a riflettere per un secondo -se dovessi scegliere fra i tre poteri che hai detto, di sicuro opterei per il terzo.
-Dici?
-Certo! Anche se trasformare in dolci tutto quello che voglio -Rei compresa!- mi alletta non poco, preferirei di gran lunga il potere della guarigione. Se fossi in te, appena uscito da questo cavolo di ospedale mi allenerei e cercherei subito di ricordare come si faceva! Se fossi in te, eh…
Prima che potesse rispondere, Setsuna rientrò nella stanza.

-Quella volta... avrei davvero… dovuto darti retta… mi dispiace… Usagi…
Schiacciato dal peso dell’androide e impossibilitato a muoversi, Ub non poteva far altro che guardare la ragazza e i tetti della città del Chaos centinaia di metri sotto di loro. Complice il veleno e il massacro operato da Cobra, il giovane cominciò ben presto a sentirsi mancare le energie, e la sua mano allentò la sua presa sul polso di Usagi.
Che, inesorabilmente, cadde nel vuoto.
Poco dopo, lo stesso Ub seguì la stessa sorte, spinto con disgusto dal nemico.
Prima di perdere definitivamente i sensi, nella sua mente fece capolino un altro ricordo. Che fino a quel momento aveva completamente sottovalutato.

-YA-OOOH!!!
Preso dall’eccitazione, per ingannare l’attesa Rock Lee si era messo a saltare e menare calci per tutta la navicella, rischiando seriamente di demolirla.
-Ansioso di entrare in azione, eh Lee?
-Puoi dirlo forte, Ub!- gli rispose il ninja, mostrando il suo sollito sorriso smagliante con tanto di pollice alzato -la Bestia Verde Di Konoha (che sarei io) non vede l’ora di trovarsi davanti Ryan Shenron! Confrontarmi con lui sarà un’esperienza stimolante, me lo sento!
-Sti-stimolante? Ti invidio proprio sai. Mi farebbe bene avere anche un minimo del tuo entusiasmo.
-Già… a proposito- Lee si fece serio di colpo -ancora non mi hai spiegato perché hai rinunciato a re-imparare le tecniche di Majin Bu. Pensavo ci tenessi a volerle usare di nuovo.
-Si, è vero. Però, senza Bu non è la stessa cosa. È come se quei poteri mi fossero stati dati in prestito. Non importa, comunque. Col tempo me ne farò una ragione.
-Mmh…
Lee si avvicinò di qualche passo, con la luce della convinzione negli occhi.
-Dammi pure dello stupido se vuoi, ma sono certo che, se solo lo volessi, potresti ritornare forte come e più di prima. E senza l’aiuto di Majin Bu.
-Dici davvero?
-Davvero. Guarda me se non ci credi: non so usare le arti magiche, né tantomeno creare illusioni, eppure sono diventato un ninja a tutti effetti. E devo tutto al mitico Gai-sensei, che mi ha insegnato a credere principalmente in queste tre cose
Così dicendo, il ninja sfoggiò prima i muscoli, poi si indicò la testa, e infine si mise il pugno all’altezza del cuore.
Subito dopo, dal piano superiore riecheggiò la voce squillante di Minako.
-Voi due lì sotto, preparatevi! È la leader che lo comanda! Fra due minuti atterriamo!
-Arriviamo subito!
Rock Lee zompò verso la scaletta. Prima di salire, si girò verso Ub un’ultima volta.
-Tieni sempre a mente quello che ti ho detto, mi raccomando!
E suggellò quelle parole col più smagliante dei suoi sorrisi, accompagnato dal classico pollice alto.

Gli sembrò di rivedere proprio il luccichio dei denti di Lee, quando riaprì gli occhi. Guardando meglio, Ub si rese conto che quella luce quasi accecante proveniva dalla sua mano destra. Soprattutto, scoprì con meraviglia che tutte le sue ferite si erano rimarginate, e una nuova energia gli stava invadendo tutte le fibre del suo corpo.
“Questo… questo è il potere curativo di Majin Bu… ma come… no no, non è possibile… non può essere… è stato davvero merito delle tue parole, Lee? Se è così, ti devo proprio ringraziare. E grazie di cuore anche a te, Usagi… USAGI?!”
Quando fu completamente sveglio, Ub si ricordò che sia lui che la sailor stavano ancora precipitando dal novantesimo piano del grattacielo. Fortunatamente, il giovane fu abbastanza rapido da scendere in picchiata e prenderla al volo, a pochissimi piani da terra.
Quindi, più veloce che potè risalì volando al novantesimo piano; posata in terra Usagi, volse lo sguardo su Cobra, il quale stava abbandonando il piano, forse per tornare nel laboratorio di Baby Bulma. Nonostante all’androide mancasse la parola, quando rivide Ub sembrò decisamente sorpreso. Ma non più di tanto, e difatti ripartì all’attacco con la stessa ferocia di prima. Questa volta lo scambio di colpi tra i due fu molto più equilibrato: grazie infatti al potere appena riacquisito, Ub si riprendeva immediatamente da tutti i danni subiti, come se il suo avversario non lo stesse nemmeno toccando. Tuttavia, il ragazzo non era ancora del tutto convinto della sua vittoria.
“È vero, grazie alla tecnica guaritrice di Majin Bu è come se fossi invulnerabile, però la mia forza non è aumentata affatto. Dubito che una mia sola Kamehameha sia sufficiente a batterlo… Ehi! A meno che…”
Schivato l’ennesimo pugno, l’allievo di Goku indietreggiò di qualche passo e scagliò la sua offensiva.
“Spero tanto che il mio piano funzioni” -KAMEHAMEHA!
Col colpo preferito dal suo maestro Ub centrò in pieno il ventre di Cobra, riuscendo soltanto a spingerlo di qualche metro indientro. Grazie al potere di Majin Bu, però, si ricaricò immediatamente dell’energia spesa nell’eseguire il colpo: grazie a questo sistema riuscì ad eseguire altre cinque Kamehameha in succesione, con le quali spinse l’androide fuori dalla fortezza. Non pago, Ub lo raggiunse, gli afferrò saldamente la punta della coda e roteando su sé stesso sempre più velocemente, lo scaraventò nel cielo della città del Chaos.
“Però, guarda come vola… aspetta, che cosa sto dicendo? Sarà meglio che lo finisca ora, prima che mi monti la testa!”
Dandosi un paio di ceffoni, il giovane espanse la sua aura al massimo e si preparò a scagliare il più potente dei suoi raggi d’energia.
“Minako, Ami, Tenten, Kiba, Lee… questo lo dedico a voi, ragazzi!” -YAAAAAAAAAAAAAAHH!!!
Senza alcuna possibilità di reagire, l’androide un tempo chiamato J venne spazzato via nel cielo notturno. Per lui era finita.
Per Ub, invece, c’era ancora una cosa da fare. Il giovane ritornò al capezzale di Usagi, estrasse dalla cintura i frammenti del suo Cristallo d’Argento e glieli posò sul ventre.
“Ti prego, fa’ che funzioni anche su di lei…”
Ub appoggiò una mano sul Cristallo, infondendogli il potere guaritore di Majin Bu: a poco a poco, l’oggetto si ricompose, tornando come nuovo, e sparì nel nulla. Per un attimo Ub pensò di aver sbagliato qualcosa, ma si dovette ricredere quando il corpo immobile di Usagi prese ad illuminarsi di una luce accecante. In un attimo, la ragazza riprese le vesti di Eternal Sailor Moon; qualche secondo più tardi, finalmente, riaprì gli occhi. La prima cosa che fece fu guadarsi attorno, con aria confusa. Fu Ub a riportala alla realtà.
-U-usagi… è tutto finito… sei salva…
-Che cosa… Ub, sei tu… ma che…
-Ho fatto come mi avevi suggerito, ricordi? Ho imparato ad usare di nuovo quel potere, quello di guarire le persone, e l’ho usato su di te… ti ho risvegliata…
Usagi rimase a fissare il ragazzo negli occhi, confusa. C’erano mille cose che voleva dirgli e chiedergli: dove fosse Chaos Goku, cosa fosse successo mentre era incosciente, ringraziarlo di tutto cuore, era anche tentata di dargli un bacio. Ma si fermò, e divenne seria e allarmata di colpo, quendo un pensiero le balenò per la mente.
-Tu hai subito due Rebirth. E sei sopravvissuto…
-S-sì, ma questo cosa…
-Seguimi, presto! Non c’è un minuto da perdere! Se tu ce l’hai fatta, è probabile che anche LEI riesca a sopravvivere!

In fondo ad un corridoio del sessantanovesimo piano, in una stanza simile ad una sala d’attesa.
Choji aveva disteso il corpo di Hotaru su di un piccolo divanetto al centro della stanza ed era inginocchiato al suo fianco, ad accarezzarle la fronte e tenerle la mano. Accanto a loro, Shikamaru se ne stava con la schiena appoggiata al muro, non avendo assolutamente voglia di sedersi. Per rompere la tensione del momento, il ninja si era messo a raccontare all’amico le disavventure che lui e il resto della sua squadra avevano affrontato. Riuscendo anche a farlo ridere raccontandogli delle continue scazzottate fra Usagi e Rei, così somiglianti a quelle quotidiane tra Ino e Sakura.
Soddisfatto per essere riuscito nel suo intento, Shikamaru decise finalmente di concedere anche alle proprie ossa un po’ di riposo. Non fece però in tempo ad avvicinarsi ad una delle panche, che il muro adiacente crollò sotto i suoi occhi alzando un leggero polverone, nel quale il ragazzo intravide emergere una figura umana.
-Ma si può… coff… sapere chi… aspetta, ma tu sei…!
-Scusate l’ingresso, ma era per fare il più in fretta possibile!
Senza tanti complimenti, Ub superò Shikamaru e raggiunse di corsa il capezzale di Hotaru, posando subito una mano sul petto della piccola.
-Co-cosa le stai facendo?- domandò Choji, timidamente.
-Ho saputo che è stata colpita dal Rebirth di Chaos Goku. Forse, con il mio potere, posso ancora riuscire a salvarle la vita.
-Tu sei in grado di curare la gente?!? Perché diavolo ce lo vieni a dire solo adesso?!!?- esclamò Shikamaru.
-Non prendertela con lui, ha imparato ad usare questa tecnica da pochi minuti!- in quel momento fece il suo ingresso Usagi, passando anche lei dalla voragine creata nel muro.
-Ah, eccoti qui. Che è successo di sopra? Sei riuscita a battere Chaos?
-A dire il vero, Shikamaru, non lo so…
-Ma come fai a non saperlo?
-VOLETE FARE SILENZIO, VOI DUE?- li zittì Ub, per poi tornare a concentrarsi su Hotaru.
Nella stanza scese nuovamente il silenzio. Passarono circa due minuti, durante i quali, nonostante sembrò non accadere nulla, Choji prese una mano della piccola, surrurrandole parole d’incoraggiamento. Rinfrancato, l’allievo di Goku aumentò ancora di più l’energia infusa nella sua tecnica.
Nel giro di un altro paio di minuti, il corpicino di Hotaru emise un sussulto, come fosse stato usato su di lei un defibrillatore, per tornare poi di nuovo immobile.
Asciugandosi il sudore dalla fronte, Ub tese l’orecchio e insieme tastò il polso della piccola. Dopo qualche secondo, alzò la testa e fissò ad uno ad uno gli altri tre ragazzi, esibendo loro un largo sorriso.
-Il suo cuore ha ripreso a battere, e sta di nuovo respirando. È viva, ragazzi! Hotaru è ancora viva!

  
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