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Autore: amas95    28/02/2017    3 recensioni
Quattro ragazzi e una ragazza: James Potter, Sirius Black, Remus Lupin, Peter Minus e Penelope Hill, detta Nelly. I Malandrini.
Come sarebbe stata la vita dei Malandrini con un componente (femminile) in più?
Storia di amicizie profonde e vere, di sentimenti intensi e nascosti, di verità non dette e di una guerra che cambierà la vita dei nostri protagonisti.
La vita dei Malandrini ad Hogwarts come l'ho sempre immaginata, con un personaggio in più, Nelly: una nata babbana, orfana, che vive con sua nonna a Londra.
Leggete questa storia se siete sempre stati curiosi di sapere la vita di James, Sirius, Remus e Peter ad Hogwarts, se avete sempre desiderato un destino diverso per Sirius Black.
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio, Severus Piton | Coppie: James/Lily, Lily/Severus, Lucius/Narcissa, Remus/Ninfadora, Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Più contesti
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"Camminare fa passare ogni tristezza 
'ti va di passeggiare insieme?' 
meriti del mondo ogni sua bellezza 
dicono che non c'è niente di più fragile di una promessa 

ed io non te ne farò nemmeno una."
 
- Ermal Meta


Nelly non dovette nemmeno esprimere il desiderio di voler andare al San Mungo da Daniel: fu Lyall Lupin stesso a offrirsi volontario per accompagnarla.
"Lo faccio con piacere, Nelly." disse Lyall sincero, dopo che la ragazzina gli aveva chiesto se per lui non fosse un disturbo accompagnarla al San Mungo.
Per il signor Lupin era davvero il minimo che potesse fare: Nelly aveva accettato con naturalezza la condizione di suo figlio come lui non aveva mai fatto; era una sorella che lui e Hope non avevano mai potuto dare a Remus, un'amica preziosa e una confidente. A suo figlio brillavano gli occhi ogni volta che parlava di questa ragazzina dai meravigliosi occhi verdi, così minuta, così forte.
Euphemia e Hope facevano a gara per ospitare Nelly finchè Daniel sarebbe rimasto in ospedale; Sirius cercava di spronare Euphemia affinchè insistesse per far rimanere Nelly a casa Potter. Ma alla fine vinse Hope, e fu deciso che Nelly sarebbe rimasta nell'umile dimora dei Lupin finchè Daniel non si sarebbe rimesso completamente.
Per la ragazza in realtà era davvero indifferente: l'unica cosa che voleva in quel momento era accertarsi con i suoi stessi occhi che Daniel stesse davvero bene.
Dopo aver preso le poche cose che aveva deciso di portare con sè, salutò James e Sirius, ringraziò i signori Potter e andò via con i Lupin. Prima di andare al San Mungo, Lyall si materializzò a casa per lasciare sua moglie Hope e Remus.
"Perchè non posso venire anche io?" chiese Remus a suo padre.
Voleva accompagnare la sua amica, rendersi utile e sostenerla.
"Remus, è un ospedale..." disse Hope cingendo le spalle di suo figlio.
Remus annuì mentre Nelly faceva spallucce; avrebbe fatto piacere anche a lei che Remus l'accompagnasse.
"Sei pronta Nelly?" disse Lyall sorridendole.
"Prontissima."
Lyall le tese una mano e la ragazzina la afferrò per poi stringerla; la Smaterializzazione le faceva ancora paura. Daniel aveva perso molto fiato per convincerla a fidarsi di lui; se solo avesse saputo che si era fidata ciecamente di Lyall senza battere ciglio, il suo padrino l'avrebbe rincorsa per tutto il San Mungo.
Senza che nemmeno se ne accorgessero, Lyall e Nelly si trovarono di fronte ad un enorme edificio, l'equivalente magico di un ospedale babbano. Non ci era mai stata, in realtà avrebbe preferito posticipare questa visita al San Mungo; ma Daniel era lì e voleva assicurarsi che stesse bene.
Dopo aver chiesto numerose informazioni e salito molte scale, alla fine Nelly e Lyall arrivarono nella stanza dove c'era Daniel. La porta della stanza numero quarantacinque era chiusa; Nelly guardò preoccupata il padre di Remus che le rivolse un sorriso rassicurante.
"Ora bussiamo." disse preparandosi a colpire la porte con le nocche della sua mano destra.
Ma non fece in tempo a farlo, perchè la porta si aprì e Nelly si ritrovò di fronte una curatrice che le sorrideva dolcemente.
"Oh tu devi essere Nelly! Sono ore che ripete il tuo nome." disse la donna indicando con una mano Daniel alle sue spale.
Nelly si affacciò nella stanza e vide il suo padrino sul letto agitarsi nel sonno. Si avvicinò a lui e notò con grande meraviglia che il suo torace era stato ricoperto da fasce bianche macchiate ora di sangue; Daniel non aveva affatto una bella cera: la sua carnagione era sempre stata molto pallida, ma quel giorno lo era davvero troppo. Nelly notò anche che il suo viso era più scarno rispetto al solito. La ragazza fece per voltarsi cercando la curatrice per chiederle spiegazioni, ma la donna era già sparita. Al suo fianco c'era Lyall che vedendola preoccupata le posò una mano sulla spalla per rassicurarla.
"Sta tranquilla, non è nulla di grave.." disse con voce serena.
"Nulla di grave?!" esclamò Nelly un po' basita.
Daniel era ricoperto di ferite su tutto il corpo, sembrava un cadavere e non aveva nulla di grave?!
"Nelly.." disse una voce roca.
Una mano fredda afferrò quella di Nelly e la ragazza saltò quasi in aria per lo spavento, ma quando si accorse che quella era la mano di Daniel sorrise di gioia. Gli occhi verdi che aveva imparato ad amare erano ora puntati su di lei e un leggero sorriso era abbozzato sul viso scarno dell'uomo.
"Daniel! - disse Nelly avvicinandosi a lui con gli occhi pieni di lacrime - Come stai?"
Lyall, vedendo quella scena, si sentì quasi a disagio e di troppo e preferì lasciare i due da soli.
"Sono stato meglio. - rispose Daniel con una voce roca e stanca - Tu stai bene?"
Nelly scacciò via le lacrime e si impose di guardare Daniel con aria di rimprovero.
"Tu sei a letto moribondo e chiedi a me se sto bene?!" disse la ragazza accarezzando il viso del suo padrino.
Daniel scoppiò a ridere, ma i sussulti delle risate gli provocarono un dolore lancinante alla ferita che aveva sul fianco. La risata di entrambi si spense e i sorrisi si trasformarono in un'espressione preoccupata per Nelly e in una di dolore per Daniel. La figlioccia strinse gli strinse la mano per dargli supporto, continuò ad analizzarlo e guardarlo con preoccupazione, fino a chiedersi come si era procurato quelle ferite.
"Come ti sei fatto tutto questo?"
"Non sono andato a raccogliere margherite, Nelly." rispose Daniel un po' duramente.
La Grifondoro sapeva benissimo che il suo padrino non le avrebbe detto nulla riguardo la battaglia che aveva appena affrontato. Secondo lui era un modo per proteggerla, per Nelly era un modo per dire bugie e nasconderle la verità. Daniel, vedendo l'espressione cupa della sua figlioccia, cercò di recuperare, sforzandosi di mettersi un po' seduto sul letto, non con poca fatica. Una volta seduto tirò a sè Nelly e la abbracciò come poteva.
"Ti ho fatto una promessa, ricordi?" chiese Daniel.
"Sì, ed io ti ricordo che non è giusto fare promesse se non puoi mantenerle. - disse Nelly allontanandosi da lui - Dicono che non c'è niente di più fragile di una promessa."
Daniel rimase colpito da quelle parole: la ragazza aveva ragione, quante promesse aveva fatto e non aveva puntualmente mantenuto nella sua vita?!
"Hai ragione, allora non te ne farò nemmeno una. - disse l'Auror  guardandola negli occhi - Voglio solo che tu ti fidi di me."
"Mi fido ciecamente di te."
"Perfetto allora, vieni qui. Fatti abbracciare un altro po'."
Padrino e figlioccia rimasero così, abbracciati, a ridere e a parlare fin quando la curatrice non li interruppe bruscamente, dicendo che il tempo riservato alle visite era terminato. Lyall entrò nella stanza per salutare Daniel e gli spiegò che Nelly sarebbe stata loro ospite fin quando lui non si sarebbe ripreso completamente.
"La porterò qui ogni giorno." aggiunse il signor Lupin.
"Grazie Lyall, è molto gentile da parte vostra. Ringrazia anche tua moglie da parte mia. - poi si rivolse a Nelly facendole un occhiolino - E tu comportati bene!"
 
Una volta a casa Lupin, Nelly fu accolta da Hope nel migliore dei modi. Le mostrò la stanza che avrebbe occupato in quei giorni, l'aiutò a sistemare la roba e la invitò a farsi un bagno rilassante. Si preoccupò di prepararle la vasca con olii e saponi profumati. Quando Nelly ebbe finito la signora Lupin si offrì volontaria per aiutarla ad asciugare i lunghissimi capelli biondi ed infine li raccolse in una lunga treccia francese.
"Non ho mai avuto i capelli così belli e in ordine." disse Nelly guardandosi allo specchio.
"Sei incantevole in ogni caso, tesoro." rispose Hope con una dolcezza tipicamente materna che Nelly riusciva ad associare solo a sua nonna.
Quella sera si sentì amata e coccolata; non che Daniel non fosse affettuoso con lei, ma si sa, gli uomini sono diversi, le mamme sanno esattamente cosa fare in ogni occasione. Sbagliano raramente.
Dopo il bagno le due donne di casa scesero in cucina, mentre Remus e Lyall stavano giocando agli scacchi dei maghi; il padrone di casa sbuffava di continuo sotto lo sguardo divertito di Remus.
"Lyall non ha pazienza come Remus, per questo viene battuto ogni volta a quello strano gioco." spiegò Hope.
"Sì, Remus ha davvero tanta, troppa pazienza." disse Nelly guardando da lontano il suo migliore amico.
"Ti va di cucinare qualcosa insieme, cara?"
Nelly e Hope si misero quindi ai fornelli e si divertirono un sacco: la ragazza spiegò alla mamma di Remus che quando era a casa preferiva cucinare lei, anzichè lasciar fare a Daniel che non andava molto d'accordo con i fornelli. Così a Hope venne un'idea.
"Se ti va possiamo fare una torta da portagli in ospedale, che dici? E' una bella idea?"
Nelly sorrise felice.
"E' un'idea grandiosa!"
Quando la cena fu pronta Hope chiamò i suoi uomini a tavola; durante il pasto i due Malandrini raccontato un mucchio di storie divertenti riguardo le loro avventure ad Hogwarts. Remus raccontò a suo padre di come Nelly era diventata una pozionista molto abile nel corso dell'anno scolastico e che era grazie a lei se riusciva a prendere la sufficienza in Pozioni. Poi Hope, sentendosi esclusa, iniziò a raccontare aneddoti dell'infanzia di Remus, di quando era piccolo e timido.
"Ti ricordi quella ragazzina che abitava affianco a noi, Remus?!" chiese la donna, mentre Remus roteava gli occhi.
"No." rispose infastidito il ragazzo.
"Lucy, è impossibile che non te la ricordi..!" insistette Hope.
"Mamma, ti prego.. smettila."
"Ah, sì! Me la ricordo forse.. - disse Lyall grattandosi la barba - Quella bambina con gli occhiali e l'apparecchio che diede un bacio sulle labbra a Remus quando avevano solo quattro anni?"
Remus divenne tutto rosso in volto, Nelly non riuscì a capire se per la rabbia o per la vergogna.
"Esatto! - disse Hope scoppiando a ridere - Nelly, avresti dovuto vedere la sua faccia, rossa come adesso, con un broncio e un'espressione lievemente schifata."
Nelly non riuscì a trattenere le risate, alle quali si unirono anche quelle di Lyall e Hope. Remus dopo un po' di broncio, cedette anche lui, vedendo che quel suo ricordo imbarazzante aveva contribuito a far tornare il sorriso alla sua migliore amica.
Dopo cena Remus e Nelly giocarono un po' agli scacchi dei maghi, sotto lo sguardo curioso di Lyall; la partita durò a lungo e Nelly riuscì a tenere testa a Remus, ma alla fine ne uscì sconfitta.
L'ora di andare a dormire era finalmente arrivata: la ragazza salutò tutti ed andò nella camera degli ospiti dove l'attendeva un letto soffice e profumato. Stava proprio per spegnere la luce, quando qualcuno bussò alla sua porta.
"Avanti!" disse Nelly.
"Posso?! - chiese Hope - E' mia consuetudine dare la buonanotte a Remus. Lui si lamenta sempre dicendo che non è più un bambino. Per me sarà sempre il mio bambino anche a quarantanni."
Nelly e Hope risero insieme, immanginando Remus a quarantanni con le braccia incrociate e l'aria annoiata.
Le due si fermarono a fare due chiacchiere ancora per un po', fino a quando Hope prese alla sprovvista Nelly, baciandola sulla fronte.
"Sono molto contenta che tu sia qui, tesoro!" disse la madre di Remus.
"Buonanotte Hope e grazie di tutto."
"Per cosa?"
"Per avermi fatto ricordare quanto è bello avere una mamma." disse Nelly con gli occhi lucidi.
Hope non seppe cosa dire, la abbracciò e le baciò di nuovo la fronte.
"Sono sicura che lei sarebbe molto fiera di te. Buonanotte!"
"Notte anche a te."
 
Durante i giorni seguenti Nelly andò a far visita a Daniel ogni volta che poteva e gli portava qualcosa che aveva cucinato con Hope appositamente per lui. Lyall la lasciava al San Mungo e tornava a prenderla una volta che aveva finito di lavorare; Nelly instaurò un bellissimo rapporto con i genitori di Remus tanto da considerarli come degli zii. Hope la trattava davvero come una figlia, la coinvolgeva in qualsiasi cosa e la trattava quasi come una bambola. L'amicizia e l'affetto che c'era già tra Remus e Nelly crebbero ancora di più: erano diventati ormai come fratello e sorella, ed ora che Nelly aveva conosciuto i signori Lupin si sentiva ancora più una di famiglia, una sui cui Remus poteva contare sempre.
Sirius, che continuò a stare alla tenuta dei Potter per tutto il resto dell'estate, scriveva a Nelly e a Remus ogni giorno, dato che James non aveva mai voglia di farlo. Remus fingeva di stupirsi quando notava che le lettere destinate a lui erano molto più brevi di quelle che Sirius scriveva alla sua amica. Ogni volta che Nelly riceveva una sua lettera, correva in camera sua e ci rimaneva per rileggerla quelle quattro - cinque volte, analizzando la calligrafia di Sirius, ogni virgola e ogni sillaba. Mentre la leggeva immaginava il tono di voce con cui Sirius avrebbe detto quelle parole se fosse stato lì di fronte a lei.
Una sera, proprio mentre stava finendo di leggere una lettera, Hope entrò nella stanza curiosa di vedere la faccia di Nelly intenta a leggere; quando Remus le aveva raccontato che tra i due c'era del tenero la signora Lupin rimase un po' delusa. In cuor suo sperava che Nelly potesse diventare un giorno la dolce metà di suo figlio Remus e confessò le sue speranze al figlio, il quale non si fece scrupoli a lanciare un cuscino in faccia a sua madre. D'altronde Hope doveva aspettarselo: Remus e Nelly erano troppo amici per poter essere qualcosa di più in un futuro lontano.
Mentre apriva la porta, Hope sentì Nelly sussultare e nascondere qualcosa sotto al cuscino. Forse stava esagerando nel volersi intromettere così tanto nella vita dell'amica di suo figlio.
"Si può?!" chiese la donna.
"Certo, entra Hope. E' pur sempre casa tua!" disse Nelly scherzando invitandola a sedersi sul letto.
"Questa è casa tua anche, Nelly. Sei una di famiglia ormai, lo sai."
"Domani Daniel viene dimesso." disse la ragazzina abbassando gli occhi.
Non avrebbe mai immaginato di dispiacersi di lasciare una casa che non fosse la sua per tornare da Daniel.
"Lo so, ma non è mica un addio! Ci vedremo quando lo desideri.. Poi sopporterai Remus per tutto il periodo scolastico!" disse Hope cercando di nascondere l'emozione.
La realtà era che Nelly era la figlia che Hope aveva sempre desiderato. Remus era un figlio adorabile, il migliore che potesse desiderare, ma aveva sempre voluto anche una figlia. Era nelle intenzioni di Lyall e Hope avere un altro figlio dopo qualche anno dalla nascita di Remus, e infatti quando il piccolo Lupin aveva cinque anni, poco prima dell'incidente, lei era rimasta incinta. Ma il destino era stata crudele con lei quella notte di Ottobre: non solo si portò via la serenità e la spensieratezza della sua famiglia, ma anche il bambino che portava in grembo. Lo spavento, la sofferenza e il dolore l'avevano scossa troppo e c'era stato un aborto spontaneo. Remus non aveva mai saputo nulla della seconda gravidanza di sua madre, si sarebbe sentito ancora di più un mostro. Bastavano già i sensi di colpa di Lyall.
Nelly si sentiva fortunata ad essere circondata da così tante persone che le volevano bene. Cosa aveva fatto per meritarsi tutto questo affetto?! Gli occhi dolci di Hope la guardavano un po' commossa e si sentì il cuore più caldo, riuscì a far riemergere nei ricordi sepolti nella sua mente il sorriso dolce di sua madre Grace che si sovrapponeva a quello di Hope. Si immaginò una conversazione con sua madre, durante la quale le parlava di Sirius e della situazione complicata in cui si era cacciata.
"Cosa hai nascosto sotto il cuscino?!" chiese Hope curiosa.
La ragazzina ridacchiò per poi allungarsi sul letto ed afferrare la lettera da sotto il cuscino.
"Una lettera... di Sirius." ammise.
Hope sorrise dolcemente e spostò i capelli dal viso di Nelly.
"E' normale che io non lo capisca? - chiese la ragazzina assumendo un'espressione corrucciata - Insomma, i ragazzi dicono che sono le ragazze complicate e pazze, ma loro?!"
Hope scoppiò a ridere coprendosi la bocca con una mano.
"Quanto ti capisco! Loro sono molto più complicati di noi, hai ragione Nelly - disse la donna posando una mano sulla spalla della ragazza - Ma cosa è successo? Se posso sapere..."
"Ecco... lui è lunatico - disse Nelly alzando lo sguardo per inchiodare con i suoi occhi verdi Hope - Prima sembra interessato a me, poi mi tratta come se fossi invisibile, il giorno dopo è gentile e premuroso... non so cosa pensare."
"Ora in che fase è?"
Così Nelly si immerse in un racconto dettagliato di tutto quello che era successo tra lei e Sirius, si liberò di ogni peso come non aveva mai fatto, come avrebbe fatto probabilmente con sua madre. Alla fine del racconto prese fiato e si coprì il volto con le mani per la vergogna.
"Beh, Nelly è evidente no?! Sirius è innamorato di te, è solo troppo orgoglioso per ammetterlo."
"Orgoglioso... e perchè mai? Si vergogna ad ammetterlo perchè faccio schifo?"
"Assolutamente no! - disse Hope cercando di correggersi - Vedi, tutti gli altri del vostro gruppetto ti vedono come una sorella e lui ti vede come altro... Dagli tempo e ti confesserà di essere pazzo di te."
Nelly arrossì solo al pensiero di vivere quel momento.
"Grazie per avermi ascoltato, Hope." disse con un filo di voce.
"Quando vuoi, io sono qui."
 
Il giorno dopo a casa Lupin bussò un raggiante Daniel, tornato in piena forma dopo la battaglia. Si era fatto la barba per l'occasione e il suo viso sembrava ringiovanito di dieci anni rispetto ai giorni precedenti; non era da lui essere trascurato e disordinato. Nell'ultimo periodo aveva avuto la conferma che Nelly era legata a lui nonostante fosse passato relativamente poco tempo dalla morte della signora Hill; ogni giorno era andata a trovarlo, portandogli qualcosa fatto con le sue mani. Lo intratteneva con mille racconti, battute e risate. Aveva riempito la sua vita: come era possibile che un dono così bello fosse capitato proprio a lui?! La vita aveva deciso di regalarle Nelly, nonostante lui avesse commesso tanti errori nella sua vita, come rinunciare all'amore per la carriera, tradire il suo migliore amico. Eppure era stato premiato, per cosa poi?! Probabilmente era stato solo il destino a volerli fare riunire.. I dubbi sulla sua paternità non erano mai spariti. Più cresceva e più Nelly sembrava somigliargli, difficile dire in cosa ma se durante il primo anno poteva dire che la ragazzina era la fotocopia di Grace, ora non più. Nelly stava crescendo e si stava trasformando in una bellissima, fantastica piccola donna e a Daniel piaceva pensare che fosse anche un po' merito suo e dei suoi geni. Non aveva la certezza scientifica che Nelly fosse sua figlia, ma in cuor suo se lo sentiva.
"Daniel!" esclamò Nelly balzandogli addosso.
L'uomo appoggiò a terra la borsa per prenderla in braccio e la strinse forte a sè.
Di fronte a sè, i Lupin guardavano la scena un po' commossi, con il sorriso di chi condivideva la loro gioia di ritornare insieme.
Hope fece accomodare Daniel, gli offrì una tazza di the; Lyall scambiò qualche parola con l'Auror finchè non arrivò il momento di andare. Nelly lo capì quando Daniel le fece un occhiolino: lei si precipitò sù a prendere le borse (le cose erano aumentate dato che Hope le aveva regalato molti vestiti e trucchi che lei ormai non usava più) ed una volta tornata giù si precipitò ad abbracciare Hope. Remus sorrise orgoglioso di sua madre e della sua amica; era contento che le due andassero d'accordo. Poi Nelly afferrò anche la mano di Lyall, stringendola.
"Grazie per avermi accolta come una figlia."
"Grazie a te, piccola Nelly" disse Lyall con uno sguardo eloquente.
"Non so davvero cosa fare per dimostrare la mia gratitudine - si intromise Daniel - Per qualsiasi cosa abbiate bisogno, non abbiate timore a chiedermelo."
 
Il ritorno a Brighton fu tranquillo per i due abitanti di casa Smith: Daniel era di ottimo umore, felice di essere tornato a passare del tempo con la sua figlioccia. Nelly era contenta che tutta quella storia fosse finita bene e che Daniel fosse ancora tutto intero. Ma purtroppo il tempo da passare insieme fu poco, perchè il primo Settembre arrivò così velocemente che i due nemmeno se ne accorsero.
Il giorno della partenza Daniel fece di tutto per poter spostare il suo turno e rimanere con Nelly finchè il treno non sarebbe partito. La stazione pullulava di gente come al solito, tutti studenti che indossavano già fieri la loro divisa, i piccoli del primo anno che tremavano dall'emozione, i padri altrettanto emozionati che riempivano di raccomandazioni i figli, le madri che chiedevano ansiose ai loro ragazzi se avessero messo tutto in valigia. Per Nelly era sempre bello ascoltare e vedere da lontano i discorsetti dei genitori che lei non aveva mai sentito; Daniel non gliel'aveva mai fatto per davvero, almeno non così seriamente. 
"Guarda un po' chi c'è Nelly..." disse Daniel dandole una gomitata.
La ragazza si voltò di scatto e incontrò gli occhi di ghiaccio di Sirius. Fu presa dall'impulso di voler correre ed abbracciarlo, ma non voleva farlo davanti a tutti, davanti a Daniel. L'avrebbe presa in giro per l'eternità. Quindi restò lì, ferma accanto a Daniel che le cingeva la vita con un braccio ad osservare Sirius in tutta la sua bellezza. Come faceva ad essere così perfetto? Non indossava la divisa, ma uno dei tanti maglioni neri della sua collezione, a pendant con il suo cognome; i capelli perennemente scompigliati in boccoli morbidi, quei lineamenti perfetti che avrebbero scatenato l'invidia anche di un dio greco e quegli occhi magnetici che l'attraevano come avrebbero fatto due calamite.Sentendosì osservato Sirius iniziò a cercare chi lo stava guardando così insistentemente e vide Nelly spostare lo sguardo altrove imbarazzata. Il ragazzo sorrise come un vero malandrino e iniziò a camminare di gran carriera verso la ragazza; ma qualcosa arrestò la sua marcia: un sorriso sornione lo catturò. Daniel lo stava guardando in un modo strano: spostava lo sguardo da lui a Nelly e sorrideva. Aveva l'aria di chi voleva dimostrare di aver capito tutto e lo sguardo presuntuoso di un padre geloso, della serie se le fai del male ti ammazzo con le mie mani. Avrebbe volentieri cambiato direzione, ma avrebbe fatto una pessima figura; così continuò a camminare verso Nelly e Daniel.
"Ciao Nelly! Daniel..sono felice di vederti così in forma." disse il ragazzo stringendo la mano all'Auror.
Non si spostò nemmeno di un millimetro per salutare Nelly, nè un abbraccio, una mano sulla spalla. Niente. La ragazza andò su tutte le furie ma cercò di mascherare il tutto per non sembrare una ragazzina stupida agli occhi di Daniel.
"Grazie Sirius." rispose Daniel dandogli una forte pacca sulla spalla e facendogli un occhiolino.
 
Quando arrivò il momento di salutare Daniel, Nelly si prodigò a fargli un sacco di raccomandazioni e lo pregò di non cacciarsi di nuovo nei guai.
"Non passerò altri pomeriggi della mia vita in quell'inferno del San Mungo, per te. - disse la ragazza fingendosi stizzita - Quindi stai attento e aggiornami su tutto."
"Va bene, mamma. - ironizzò Daniel facendo ridere tutti i malandrini, poi le baciò la fronte - E tu prenditi cura di te."
"Lo farò."
Nelly salì sul treno, seguita da James, Remus e Peter. Sirius rimase per ultimo e Daniel lo guardò attentamente prima di parlargli.
"Sirius, mi raccomando." disse l'uomo con un enorme sorriso stampato sulla faccia ma allo stesso tempo con un fare minaccioso.
Il ragazzo tese la mano al padrino di Nelly e ricambiò un sorriso non troppo sicuro, poi salì sul treno. Sentiva che quella raccomandazione aveva tutta l'impressione di essere una minaccia. Quando entrò nello scompartimento trovò Nelly a ridere con James, Remus e Peter e lui non riusciva a far altro che pensare alla faccia di bronzo di Daniel.
"Sirius che hai? - chiese James - Sembra che tu abbia visto un fantasma.."
"Peggio, molto peggio." disse Sirius.
Remus inarcò un sopracciglio così come lo fece Nelly.
"Hai visto Marlene e ti ha minacciato." affermò James con le braccia incrociate, sicuro di sè.
Magari pensò Sirius tra sè e sè.
Come se lo strano comportamento di Daniel non l'avesse turbato abbastanza, nel loro scompartimento entrò Regulus Black con una faccia infuriata.
"Che vuoi da me?! Vuoi per caso farmi una ramanzina che ti ha fatto imparare a memoria la nostra amorevole madre?" disse Sirius con arroganza, entrambe le mani dietro la nuca e le gambe accavallate.
"Possiamo parlare da soli? - disse Regulus lanciando uno sguardo schifato a Nelly - Non mi va di parlare della nostra famiglia in presenza  feccia."
Sirius si alzò di scatto e gli afferrò il colletto della camicia ringhiando, sollevandolo quasi da terra. Sulla faccia di Regulus comparve un sorriso soddisfatto, aveva ottenuto quello che voleva: far alterare suo fratello e scoprire i suoi punti deboli davanti ai suoi amici. Sapeva che insultando la sua amata sangue sporco sarebbe andato su tutte le furie.
Nelly si alzò in piedi e posò una mano sulla spalla di Sirius.
"Sirius.." disse a voce bassa.
Al ragazzo bastò sentire la sua voce per tornare in sè; lasciò andare suo fratello facendolo sbattere contro la porta dello scompartimento e guardò Nelly con faccia dispiaciuta. Per lui era una vergogna che suo fratello la chiamasse così.
Regulus era ancora lì che guardava la scena divertito.
"V a t t e n e." disse Sirius scandendo le sillabe.
"Non vuoi parlare con me, fratellino?"
"Non chiamarmi così. Mi vergogno di essere tuo fratello." rispose il maggiore.
Il sorrisino beffardo di Regulus si trasformò in un ghigno di sdegno; il Serpeverde lasciò lo scompartimento senza dire una parola. Sirius si risedette al suo posto e rimase zitto a fissare il vuoto per un po'. Nessuno dei Malandrini osò dirgli nulla, erano tutti ben consapevoli che sarebbero stati mandati al diavolo dal loro amico per quanto era ancora alterato. Dopo un po' si alzò e lasciò lo scompartimento per andare fuori a prendere un po' d'aria, aveva troppi pensieri per la testa.
"Qualcuno dovrebbe andare a parlargli." disse James guardando di sbieco Nelly al suo fianco e lanciando occhiate eloquenti a Remus.
"Remus vai tu - disse Nelly - Sei sempre il più adatto."
James guardò Lunastorta e lo minacciò con lo sguardo: doveva andarci Nelly era un'ottima occasione per lasciarli soli a parlare. Così Remus ne approfittò dell'avvicinarsi della Luna piena per fingersi irritato.
"Perchè sempre io?! Non sono uno psicologo o un prete con cui confessarsi, chiaro?!" esclamò sbuffando.
James intanto gli faceva un occhiolino.
"Nelly allora tocca a te - disse poi aggiustandosi gli occhialetti - Dopo Remus sei tu quella più saggia; non me ne volere, Peter."
"Io?!" esclamò Nelly.
"A cosa servono gli amici se non nel momento del bisogno?" rimarcò James, sbattendo le ciglia con le mani giunte sul petto.
Poi la invitò ad alzarsi e le aprì addirittura la porta dello scompartimento.
"Non so cosa stiate tramando voi due, ma se lo scopro vi ammazzo!" minacciò la ragazza prima che James le chiudesse la porta in faccia.
In realtà poteva immaginare benissimo cosa stessero tramando James e Remus, e in cuor suo sentiva di esser grata a quei due cupido improvvisati. Se i suoi amici l'avevano spinta ad andar a parlare con Sirius per farli stare insieme da soli, questo voleva dire che lui aveva confessato qualcosa a loro che lei non sapeva. Quanto erano complicate le cose?!
Cercò Sirius per tutto il treno fin quando non lo trovò nell'ultimo vagone, dove c'era una specie di terrazzino. L'espresso per Hogwarts sfrecciava velocemente tra le montagne e Sirius lasciava che i capelli svolazzassero qua e là  con nochalance. Solo lui era in grado di sembrare affascinante e perfetto con i capelli in quel modo. Nelly per prevenire eventuali figuracce se li legò, per evitare di ritrovarsi con dei nidi di rondine al posto dei capelli. Tentò di uscire fuori senza fare rumore, ma la porta a causa del vento venne sbattuta violentemente, attirando l'attenzione di Sirius, che fu stupito di vedere Nelly lì, di fronte a lui.
"Ehy..." disse abbozzando un sorriso malinconico.
"Tutto bene?" chiese la ragazza un po' imbarazzata.
"Oh sì, certo. Ho solo un'irrefrenabile voglia di strangolare mio fratello, i miei, e tutta la mia famiglia. Tutto nella norma." disse con sarcasmo.
Nelly sorrise e si sedette a terra al riparo dal vento, avvicinando le ginocchia al petto.
"Non è proprio un simpaticone tuo fratello." ammise ricordando lo sguardo schifato che le rivolse Regulus.
"Già."
"Ma non c'è bisogno che ti scaldi così ogni volta che mi chiama sangue sporco o feccia. Ci sono abituata." disse Nelly con un sorriso stampato sul volto.
Sirius si voltò a guardarla di scatto, con un'espressione un po' adirata.
"Non accetto che ti parli in quel modo." sussurrò Sirius, sedendosi affianco a Nelly.
I due si guardarono negli occhi un po', come ormai facevano ultimamente.
"A me non importa quello che dice tuo fratello.."
"A me importa invece. Nessuno deve mancarti di rispetto, soprattutto davanti a me." disse Sirius con tono severo, senza guardare negli occhi Nelly.
Quello che aveva detto era quasi come una dichiarazione e orgoglioso com'era non riusciva proprio a fronteggiare lo sguardo della ragazza che amava, alla quale non riusciva ad esprimere i suoi sentimenti. Quello era il massimo che riusciva a fare.
Conosocendo Sirius, per Nelly quelle parole significarono molto, era senza parole; non sapeva che dire. Così agì d'istinto: afferrò la mano di Sirius che aveva appoggiato sul ginocchio e adagiò la testa sulla sua spalla. A causa di quel contatto inaspettato Sirius si irrigidì e guardò di sottecchi il sorriso rilassato della bionda.
"Grazie." sussurrò lei dandogli un bacio sulla guancia, per poi tornare ad appoggiare la testa sulla spalla di lui.
Sirius non potè fare altro che stringere più forte che poteva la mano di Nelly e  godere di quel momento magico che stava vivendo con la ragazza da lui amata.

 
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Salve a tutti, adorati! Eccomi qui con un altro capitolo. Ormai non mi scuso più per il ritardo, non sono credibile.
E' che lo studio è tanto e non riesco ad essere costante. Spero continuerete comunque a seguirmi.
Comunque ho intitolato questo capitolo "Piccola Anima" prendendo ispirazione dalla canzone di Ermal Meta, presente nel disco Vietato Morire. Adoro Ermal Meta, e sapere che il suo fanClub si chiama I LUPI DI ERMAL, mi rende ancora più entusiasta! A voi piace!? Se non lo conoscete ancora vi consiglio di ascoltare il suo cd su Spotify o Deezer. Adoooro.
Tornando alla storia... beh commentate voi.
Baci stellari




Amy

 
   
 
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