Anime & Manga > Kenshiro / Hokuto no Ken
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Autore: hooligans_holiday    01/03/2017    1 recensioni
In un universo in cui tutti sono ancora vivi, Hyo deve finalmente sposare Sayaka. Andare a Las Vegas per festeggiare l'addio al celibato, insieme a tutti i suoi più cari amici, sembrava un'ottima idea...almeno fino al giorno dopo.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hiou, Jagger, Kaioh, Kenshiro, Raul
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ok, ok. Ecco un altro capitolo-mostro. Jagi è arrivato, ed è qui per fare danni...ma neanche troppi, considerando chi ha intorno. Anche perché, mentre scrivevo la storia, mi sono resa conto che il suo linguaggio nei confronti di Kenshiro era veramente fuori dalla grazia del politically correct. L'ho chiamato, e l'ho implorato di eliminare gli insulti più pesanti. L'ha fatto...a modo suo.


4.
"UN ACCORDO?" Kaioh guardò il fratello minore con occhi fiammeggianti.
"Siamo fuori di prigione, e nessuno ci ha rimesso la vita." sospirò. Era stanco, umiliato, e non gli andava proprio di parlare.
Sì, erano fuori...ma, dato che il primo poliziotto non aveva preso per niente bene il pugno in faccia di quella notte, avevano anche dovuto pulire tutti i gabinetti della stazione di polizia. Tutti quanti...tranne Kenshiro.

"No, sorella, non si preoccupi. Può aspettare qui."
Kenshiro non risponde.
Kaioh e Jagi gli ringhiano, ma l'unico risultato che ottengono è un'occhiataccia dal poliziotto, che gli intima di comportarsi in modo più rispettoso davanti a una suora.


"E dobbiamo anche trovare il cretino che ci ha drogati, portarlo fuori Las Vegas, e fargliela pagare." Kaioh sbuffò altro fumo rosso.
Raoh chiuse gli occhi, mentre le parole del fratello risvegliavano il dolore al coccige di quella mattina. Giusto, anche quello...chissà perché, ma non gli andava proprio di pensarci...
"Giuro...se scopro chi è stato, gli apro il cranio come una noce di cocco, gli uso gli occhi come palline da ping pong, con la pelle rifodero la mia poltrona, con le ossa faccio uno spaventapasseri, E CON LE BUDELLA CI DIPINGO IL MURO!" esplose il primo Rasho, mentre intorno a lui iniziava a gravitare un'aria diabolica che distorceva lo spazio.
Raoh e Kenshiro si lanciarono un'occhiata. Sapevano quello che stava per succedere. Lo sapevano fin troppo bene. Per un secondo, sperarono che si trattasse solo di una crisi passeggera. Ma era una speranza inutile.
Kaioh lanciò un grido animale, e delle fiamme viola fuoriuscirono dal suo corpo.
Ecco. Era partito. Due anni di terapia, buttati alle ortiche.
"E' IL MALE CHE CONQUISTA IL MONDO!" i suoi occhi avevano cominciato a brillare.
"COSA FACCIAMO?" Jagi guardò gli altri due, terrorizzato. In effetti, lui non aveva mai assistito a scene del genere...all'epoca era in vacanza con Amiba.
"Facciamo quello che ha detto Toki!" Raoh si piantò di fronte a Kaioh, evocando la sua aura per resistere alla violenza di quella del fratello.
Kenshiro lo seguì, e i due fratellastri si scambiarono uno sguardo d'intesa. Due contro uno non era propriamente onesto, ma la situazione richiedeva misure drastiche.
"Insieme. Sei pronto?"
"Sì, Raoh."
Mentre Kaioh si avvicinava, e i suoi lineamenti diventavano sempre meno umani, i due di Hokuto iniziarono il loro attacco.

Yoru no tobari no naka mada nemurenai
Kokoro o yogiru kimi e no omoi


Ken iniziò a disegnare cuoricini in aria, sorridendo, mentre Raoh dondolava la testa a destra e a sinistra.
Konna fū ni daremo dareka no koto de
Mune o kogashite nemuri ni tsuku no ka


A quelle parole, il Matoki di Kaioh iniziò ad affievolirsi, e i suoi occhi tornarono normali. Lentamente, il primo Rasho iniziò a cantare insieme agli altri due.
Tatoeba kono machi kono kuni
Tobikai tsuzukeru ikuman no ai
I DON'T LIKE LOVE...


Si avvicinò a Kenshiro, con un'espressione sempre più ebete sulla faccia
...CAUSE I LOVE YOU!

Ken stramazzò a terra, colpito in piena faccia dal pugno. L'incanto svanì, e Kaioh tornò normale.
"...mi sento meglio. Dove eravamo?" si guardò intorno, come se niente fosse accaduto.
Raoh sospirò. Almeno avevano risolto la questione...e gli insegnamenti di Toki sul primo soccorso si erano rivelati utili. Non avevano capito molto, quando glielo aveva spiegato, tranne che, nel caso Kaioh avesse avuto una ricaduta improvvisa, avevano bisogno di una tecnica potentissima, che con il suo amore potesse tenere testa all'odio del Matoki. Certo, se poi fosse riuscito a trovare qualcosa di altrettanto efficace, ma meno imbarazzante, di cantare "Love Song"...ma quello era un altro discorso.
"Da nessuna parte. Andiamo." si diresse verso la macchina, giurando sulla testa di tutti i componenti della sua famiglia che, la prossima volta che qualche amico decideva di sposarsi, avrebbe mandato tutti a quel paese, e sarebbe rimasto a festeggiare con le ragazze. Anzi, meglio ancora...mentre tutti festeggiavano, avrebbe portato Ryu all'American Lifestyle, avrebbe mangiato una bistecca da tre chili, e avrebbe passato una bella serata con suo figlio. E chi se ne importava se le sue mogli avessero deciso di non seguirlo.
Jagi iniziò a seguirlo, e improvvisamente venne fulminato da una realizzazione "Senti, Raoh...per curiosità, dov'è Hyo? Perché non è con voi? Perché è toccato solo a noi pulire tutta quella m-"
"Jagi, ti prego." Raoh girò gli occhi, esasperato. Avrebbe dovuto immaginarlo, che Jagi si sarebbe limitato a rompere le balle, senza fare niente di utile. Perché erano andati a recuperarlo? Perché doveva sopportare tutto questo? Era per tutta la gente che aveva ammazzato da ragazzo? Ma no, neanche quella poteva essere una ragione sufficiente...e poi, vabbè...erano quasi tutti crestoni. Forse un padre di famiglia o due, ogni tanto, ma era gente che non contava granché, per lo svolgimento della storia...
"Prega lui." Jagi si indicò l'inguine "Comunque, dov'è Valium Due?"
"L'abbiamo perso, e non sappiamo dove si trovi." Kenshiro alzò le spalle.
"...eh?" l'altro si girò verso il fratellastro minore, e poi si guardò intorno, aspettandosi che fosse uno scherzo.
Tutto quello che si trovò intorno, erano degli sguardi disperati.
"Cosa? Questo...questo spankaflettico sta dicendo la verità?" Jagi spalancò gli occhi, indicando Ken. Avevano perso Hyo? E...e dove cavolo l'avevano lasciato? Come cazzo si faceva a perdersi una persona?
"Secondo te?" Raoh prese le chiavi della macchina.
"Secondo me...EH? E quello che roba è?" indicò il carro funebre, sempre più sconvolto. Eh già, quella notte erano decisamente successe cose...cose. Cose che, nonostante avesse sperimentato quasi ogni tipo di droga disponibile, non gli erano mai successe.
"Un carro funebre." sbuffò Kaioh.
"Lo vedo da me...'cazzo avete fatto, stanotte?"
Raoh si mise al posto di guida, evitando di rispondere. Kaioh, invece, non fu così diplomatico.
"Se usassi quel cervello marcio che ti ritrovi, sapresti che non possiamo ricordarci un accidente. A parte questo, grazie agli dei non abbiamo fatto niente di stupido, come te."
"Perché, quello stracciaemorroidi vestito da suora me lo chiami niente?" sghignazzò Jagi, dirigendosi verso la portiera del passeggero e venendo prontamente fermato da Kaioh, che lo gettò a terra come uno strofinaccio usato, e si infilò nella macchina.
L'uomo guardò il primo Rasho, con gli occhi spalancati per l'ira.
"E dove mi siedo?"
"Nel bagagliaio, con Kenshiro e la cassa da morto." Kaioh gli rivolse un sorriso beffardo, e si stravaccò sul sedile.
"...dove stiamo andando?"
Tutti si voltarono verso Kenshiro, come se fosse un perfetto idiota. Anche se...beh...in effetti, tutti i torti non li aveva. Dove potevano andare per cercare Hyo? Potevano tornare in albergo, e chiedere alla reception se per caso il loro amico era passato di lì, oppure chiedergli se sapevano qualcosa di quello che era successo quella notte...potevano fare un sacco di cose, ma in effetti non avevano un vero e proprio piano.
Ken alzò le spalle, e rimase pensieroso. A dire il vero c'era stata una cosa, prima...un dettaglio che non riusciva a mettere a fuoco.
"Valium? Vuoi muoverti?" lo chiamò Jagi.
"Un attimo, accidenti! Stavo pensando..." cercò di chiudere le orecchie alle invettive di Jagi, e si concentrò sul particolare che lo aveva colpito. Era stato...era stato quando gli avevano fatto vedere il video...era qualcosa che aveva a che fare con Raoh...era...
Boom. Era arrivato.
"Ragazzi...credo di sapere dov'è Hyo." sorrise, fiero di sé.

Raoh parcheggiò il carro, e guardò l'insegna del club Dream. Stando a quanto aveva detto Kenshiro, durante il video, mentre la polizia stava cercando di sedare la rissa, era possibile vederlo mentre spingeva qualcuno dentro a uno stanzino. Ora...Ken aveva detto che non poteva essere sicuro che si trattasse di Hyo, ma che era pronto a giurare di aver visto dei capelli lunghi e neri.
I quattro uscirono dalla macchina, cercando di non avere un'aria sospetta. Certo, con una suora con le spalle di uno scaricatore di porto, poteva non essere facile, ma stavano facendo del loro meglio.
Il club era ancora chiuso e, tutt'intorno, era circondato da una siepe piuttosto alta. L'unico modo per entrare era scavalcarla. Non sembrava un problema...almeno per Jagi. Per gli altri, invece...considerando che si trattava di due colossi che pesavano più di cento chili a testa, e un tizio in tonaca...sì, era un problema.
"Secondo me, non reggerà il vos-" iniziò a dire Kenshiro, ma venne interrotto da Raoh, che tirò un pugno alla siepe, mandando a terra la struttura metallica che la reggeva.
"Sono stufo di questa storia. Va bene?" guardò il fratellastro, ed entrò nella zona piscina del club, calpestando le piante sradicate.
"Adesso, qualcuno ha idea di dove cercare, o rischiamo di restare qui fino a domani mattina?" Kaioh si guardò intorno, già desiderando di essere altrove. Quel posto era un ricettacolo di ridicolaggine, con tutte quelle dannate decorazioni al neon a forma di farfalle, accese solo per fare scena. Gli stava quasi venendo il voltastomaco...
Kenshiro non lo ascoltò neppure, e iniziò a guardarsi intorno. Tanto per cominciare, dovevano entrare nel locale. E poi, doveva cercare la telecamera di sicurezza che li aveva filmati.
Guardò verso il soffitto. Ok, una telecamera era proprio sopra di lui, quindi...
Da sinistra, arrivò un rumore sordo, come di qualcuno che batteva sul legno.
Ah, bene, l'avevano trovato.
La porta dello stanzino era dietro una tenda, ed era chiusa a chiave. Prima che Raoh potesse utilizzare le sue nocche come chiave universale, Jagi si fece avanti, sfilando una delle grappe metalliche che reggevano la griglia sulla sua testa, e armeggiò con la serratura. In meno di un minuto, sentirono un "clic" che indicava che era riuscito nell'intento.
Si riattaccò la grappa sul viso, assicurandosi con un pugno che fosse rientrata nella carne, e indicò la porta con un inchino.
Raoh la aprì, e dall'interno arrivò una voce. Una voce femminile.
"SANTO CIELO, ERA ORA!"
Sorpresa. Non era Hyo.
"OH MIO DIO, FINALMENTE LIBERA!" una ragazza bionda, con un enorme seno rifatto, uscì dallo stanzino, con addosso solo un vestitino rosa semitrasparente.
I quattro rimasero a guardarla, sconvolti.
"...non è Hyo." Ken sbatté le palpebre, imbarazzato. Questo non era proprio quello che si aspettava. Se lì dentro c'era lei...dov'era suo fratello?
"Ma davvero? Non l'avrei mai detto..." Kaioh incrociò le braccia, sarcastico "...soprattutto dai capelli...come avevi detto? "Sono pronto a giurare che quella persona aveva i capelli neri"...vero?"
"E dopo tutto questo tempo, voi ancora vi fidate di quel magna-tampax di Kenshiro..." sghignazzò Jagi, senza staccare gli occhi dal seno della ragazza. Almeno...tanto la situazione era uno schifo, a quel punto tanto valeva guardare i lati positivi...ed erano proprio due ENORMI lati positivi. Anzi, se fosse anche riuscito ad allungare le mani...per cercare i suoi punti di pressione, ovviamente. Come faceva sempre Amiba...anche se lui di solito lo faceva agli uomini.
"SEI TU!" esclamò lei, interrompendo il litigio, e puntando un dito con un'unghia perfettamente smaltata di fucsia verso Raoh.
"...eh? Ma..." il Re del Pugno provò a parlare, ma fu interrotto da un ceffone in piena faccia.
"COSI' IMPARI." si puntò le mani sui fianchi, con un'espressione da principessa capricciosa.
"Asp-"
"OH MIO DIO, SEI QUI ANCHE TU!" si accorse di Kenshiro, e i suoi occhi iniziarono a brillare. Gli saltò addosso, gli afferrò la testa, e se la infilò tra i seni "IL MIO CUCCI-PUCCI-SEXY!"
Gli altri guardarono la scena, senza dire nulla. A dire il vero, nessuno di loro ci teneva a conoscere le ragioni di quel nomignolo...e poi, perché quella tizia gridava così tanto? Nessuno aveva intenzione di ucciderla...per il momento.
"SEI STATO FANTASTISEXYCOSO...e poi te ne sei andato...perché?" gli accarezzò la testa, e iniziò a baciargli la guancia, lasciando delle enormi stampe di rossetto fucsia con le sue labbra siliconate.
"Scusa..." Raoh cercò per l'ennesima volta di attirare la sua attenzione, anche se nel suo cervello si stava svolgendo una lotta tra il senso del dovere, che gli imponeva di strappare Ken dalle grinfie di quella bambola Michelin, e il desiderio di vendetta nei confronti dell'uomo che, dopo innumerevoli drammi alla Beautiful, era riuscito ad accaparrarsi Yuria.
"Senti, tu...io non ci parlo con te." per la seconda volta, Raoh si vide puntare addosso un dito accusatore.
L'uomo sospirò. Beh, almeno aveva smesso di gridare...
"E perché ti sei vestito da suora? Cos'è, un giochino sexy per la tua Pamela?" iniziò ad accarezzare l'abito di Ken, soprattutto nella zona dell'inguine.
Ken rivolse un'occhiata disperata agli altri. Non aveva mai picchiato una donna, e non aveva intenzione di cominciare proprio in quel momento...però...la questione stava diventando parecchio imbarazzante.
"...sei arrabbiato con me?" gli rivolse un meraviglioso paio di occhi da cucciolo, anche se, complice il canotto che aveva al posto delle labbra, l'espressione ricordava più quella di un pesce.
"Senti, devi dirci una cosa." Kaioh la prese per la spalla, e la costrinse a lasciare Kenshiro.
Per niente sconvolta, Pamela guardò Kaioh, e puntò di nuovo il ditino "Anche voi. Dov'è il mio reggiseno?"
L'unica risposta furono diversi sguardi perplessi.
"Oh, santo cielo. Devo ripetere la domanda? Va bene, ma solo perché oggi mi sento gentile. Dov'è il mio reggiseno? Sapete, quelle cose che servono a reggere le tette..."
"Avevo capito. Ma non me ne frega un accidente." il primo Rasho incrociò le braccia, mentre il suo livello di pazienza iniziava rapidamente a scendere. Intorno a lui, Jagi stava per scoppiare a ridere, mentre Raoh e Ken sembravano due statue di sale.
"COME? COME TI PERMETT-" la sua tirata con i decibel al massimo fu prontamente interrotta da Kaioh, che le piantò una mano sulla bocca, costringendola a tacere.
"Senti, bionda...adesso tu stai zitta, e rispondi alle nostre domande. Ci siamo capiti?" strinse più forte le sue guance, per rendere maggiormente comprensibile il significato della frase.
Non appena la lasciò andare, Pamela riprese a gridare, come se nulla fosse accaduto. Evidentemente, non era stato abbastanza chiaro. Mentre stava per ripetere la cosa in modo meno gentile, vide un pugno volare dritto sulla guancia sinistra della donna, facendola cadere a terra.
I tre uomini si voltarono verso Jagi, che stava sorridendo, soddisfatto di sé.
Pamela era immobile. La sua faccia aveva assunto un'espressione indefinita, mentre il labbro aveva iniziato a tremarle. Il pugno era stato abbastanza violento da scombussolare tutto il silicone che si era fatta iniettare, trasformandola in una maschera grottesca.
"MI HAI PICCHIATA!!!!" iniziò a piangere, lanciando degli acuti che costrinsero tutti e quattro gli uomini a coprirsi le orecchie dal dolore.
"...andiamocene, è meglio. E...Jagi, non...non si picchiano le donne!" Kenshiro guardò il suo fratellastro, con un'espressione imbarazzata.
"OH, SI', CHE SI PICCHIANO. Io sono per la parità di diritti. Ti faccio un mazzo così, maschio o femmina che tu sia." Jagi annuì, mentre preparava un calcio per completare l'opera di demolizione di quella faccia siliconata.
"JAGI!" Ken lo fermò giusto in tempo "Le donne non si picchiano! E' chiaro? Fratelli, diteglielo anche voi..."
Raoh alzò le spalle "Guarda...sinceramente, quando Reina era un mio generale, quando mi ha fatto casino, un ceffone glie l'ho dato...anche se, in effetti, se fosse stata un'altra persona, forse l'avrei uccisa..."
"Io ho provato ad ammazzare Sayaka, quindi non faccio testo." rise l'altro.
Ken alzò gli occhi al cielo, scoraggiato, mentre continuava a tirare via Jagi, per impedirgli di uccidere a calci Pamela. Ma che cavolo di famiglia si ritrovava?
"MI AVETE ROVINATO LA FACCIA! IL CHIRURGO HA VOLUTO UN PACCO DI SOLDI PER RIFARMELA!!"

"Bene. Un altro buco nell'acqua." una volta fuori, Kenshiro lasciò andare Jagi, e scosse la testa.
"E la colpa di chi è? Dillo, che era una scusa per rivedere la tua bambolona." sghignazzò Kaioh.
Ken aprì la bocca, e poi la richiuse, seriamente in difficoltà. Non aveva la minima idea di quello che aveva fatto con quella donna, ma...beh...probabilmente, era meglio non parlarne con Yuria. Non era sicuro che sarebbe riuscito a trovare una spiegazione sensata...o, almeno, una che non lo facesse finire castrato e bruciato vivo. Lanciò un'occhiata agli altri, domandandosi se era il caso di fidarsi della loro discrezione. Non che avesse scelta...
"Sentite...vogliamo provare a ritrovare mio fratello?" si avviò verso la macchina, cercando di cambiare discorso.
In effetti...sarebbero dovuti essere già sulla via del ritorno, perché l'indomani era l'ultimo giorno utile prima del matrimonio, e Hyo doveva ancora finire di preparare le cose...Kaioh aveva spento il telefono, per non essere costretto a rispondere a tutte le chiamate di Sayaka, Reina, e Toh...e avevano anche perso la macchina di Han. Altro?
Mentre rientravano nel carro, Jagi notò un bigliettino incastrato sotto la bara. Per raccoglierlo, fece cadere Kenshiro, ma alla fine riuscì a tirarlo fuori. Non era un semplice pezzo di carta, era un rettangolino di cartoncino lucido.
Ah, era pieno di disegni strani, e in mezzo c'era una scritta che diceva...
"Taffoo...s-t-u...stu-b-io...ragazzi? Che vuol dire "Taffoo Stubio"?" per un attimo, rimpianse di non essere stato attento durante le lezioni di lettura di Ryuken.
"Fammi vedere..." Ken allungò una mano, per farsi dare il biglietto.
Jagi sbuffò, e gli lanciò il cartoncino in faccia. Sempre il solito perfettino, eh? Avanti. Così il Successore poteva mostrare a tutti che sapeva persino leggere.
"...aspetta...dice "Tattoo Studio". E' il biglietto da visita di uno studio di tatuaggi." annuì, e lo restituì a Jagi.
A quelle parole, Raoh inchiodò, mandando i due nel bagagliaio a sbattere contro i sedili.
"Uno studio di tatuaggi?" si voltò, con gli occhi spalancati.
"Sì...perché?" Kenshiro si scollò da Jagi, e alzò le spalle.
"Ken...c'è una cosa che dovresti sapere."
Era vero. Nella confusione della mattina, nessuno si era ricordato di dirgli che, oltre ad essere rasato a zero, aveva anche un tatuaggio dietro la nuca.
   
 
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