Ricordi dal passato
Ricordava bene quando aveva visto per la prima volta Jadis: erano da Ollivander con Lily.
Il campanello tintinnò leggermente e Severus non poté fare a meno di voltarsi. I suoi occhi si concentrarono sulla bambina appena entrata insieme a suo padre. Aveva due occhi verde smeraldo, con una leggera sfumatura argentea, e i capelli biondi e lisci tenuti da un cerchietto. Continuò a fissarla, finché Lily non gli diede una piccola gomitata.
"Lo sai che è maleducazione fissare la gente?!" lo rimproverò, nel modo più discreto possibile.
"Ma io non stavo guardando nessuno!" cercò di difendersi lui.
"Certo, come no" rise lei.
Jadis non era a suo agio nel mondo magico e non lo sarebbe mai stata, ma suo padre le aveva detto che tutto questo era per il suo bene. Si guardò intorno: scaffali strapieni di bacchette, una scrivania enorme e altri due bambini come lei che stavano per comprare la loro prima bacchetta magica.
"Signor Hawthorn! Ben arrivato" lo accolse Ollivander.
"Ha quello che le ho chiesto?" andò subito al sodo l'uomo.
"Sì, ovviamente" disse Ollivander, prima di sparire sul retro.
"Ehm... ciao! Io mi chiamo Lily" sorrise la piccola Evans.
"Ciao, io sono Jadis. E lui chi è?" ripose la bambina dai capelli color del grano.
"Lui è Severus."
Il giovane si fece avanti e, imbarazzato, porse la mano a Jadis.
"Piacere di conoscerti" disse quest'ultima.
Intanto, Ollivander tornò con in mano una scatola nera.
"Jadis, vieni" le disse con dolcezza il padre.
La bambina si avvicinò ai due uomini. Ollivander le porse la bacchetta. Ella la strinse tra le mani, ma non appena l'agitò non successe nulla. Riprovò un'altra volta, cercando di lanciare un semplice Incantesimo di Levitazione insegnatole tempo addietro dal padre, ma il risultato rimase lo stesso.
"Mi dispiace, papà" mormorò.
"Non fa nulla, piccola mia... Forse, quando sarai più grande, funzionerà" la incoraggiò l'uomo.
Severus sbatté gli occhi, cercando di ritornare alla realtà. Davanti a lui, come al solito, vi erano i saggi dei suoi studenti da correggere, ma non poteva fare a meno di pensare a lei. Quella ragazzina che il Preside gli aveva chiesto di tenere d'occhio era identica a sua madre: avevano gli stessi occhi e lo stesso identico carattere. L'unica pecca era che Lara aveva gli stessi capelli di quell'insopportabile malandrino che era suo padre. Piton non riusciva ancora ad accettarlo. Jadis era una brillante Corvonero, la strega più potente della sua generazione, roba da far invidia allo stesso Voldemort; eppure, si era innamorata di un inetto Grifondoro, come Lily, del resto. Si passò le mani in faccia, cercando di allontanare quegli inutili pensieri, e si decise a concentrasi sui compiti da correggere.
Note dell'Autrice:
Finalmente riesco ad aggiornare *si applaude da sola*, mi scuso per averci messo molto, ma tra visite mediche e impegni vari, di tempo ne ho avuto ben poco. Come detto nel precedente capitolo, tra queste righe c'è un piccolo indizio sul padre di Alexandra, forse più di uno. Spero che vi piaccia :)
Un Bacio e Alla prossima <3