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Autore: Zomi    01/03/2017    5 recensioni
A fine agosto Sanji aveva realizzato il suo sogno.
Con sguardo fiero e sigaretta fumante che pendeva dalle labbra, fissava l’interno del suo locale animarsi con la luce mattutina, in attesa dei clienti ormai diventati fissi dal non troppo lontano giorno in cui aveva inaugurato la sua pasticceria.
*Fanfiction contenete coppie strane. Il Forum consiglia la lettura a un pubblico con un alto tasso di sospensione dell'incredulità. Può presentare tracce di latte e frutta a guscio*
{FanFiciton partecipante al Crack&Sfiga Ship's Day indetto dal Forum FairyPiece}
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Altro Personaggio, Sanji, Un po' tutti
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Portare pazienza era un’arte coltivata con poca passione in casa Vinsmoke.
Erano più esperti nell’esasperare e far scappare a gambe levate la cara e apprezzata tolleranza piuttosto che dedicarsi ad essa con dedizione e amore.
Forse l’unica a possedere e curare tale dote era Reiju.
Si, Reiju, non di certo Sanji.
Sanji che contava fino a dieci sopportando le pagliacciate di Rufy e del suo gruppo di “studio”, ma che finiva spesso a malmenarlo tra un bacio lanciato a Bonney e un altro a Bibi.
Sanji che sbraitava alla terza battutina spinata di Izou del pomeriggio, e che sbuffava esasperato per il continuo sospirare di Marco a ogni sua tappa mattutina nella pasticceria.
Sanji che non riusciva a sopportare per più di due minuti suo fratello Niji e il suo continuo lamentarsi per i Krapfen, o le brioche, o troppo secche o troppo morbide.
Sanji che ringhiava per quel farabutto dai capelli rossi e ghigno da teppista di Kidd, l’addetto alle consegne del materiale per il suo locale.
Sì, Kidd.
Con lui era già difficile portare pazienza ogni santa mattina prima ancora che aprisse le porte dell’All Blue Pâtisserie con i suoi grugniti incomprensibili e le imprecazioni dette ogni due respiri, figuriamoci a mattina inoltrata.
Soprattutto quella mattina.
Era tornato al locale quando ormai Sanji e Cosette erano in piena frenesia con le colazioni, ben accorti a non disturbare Pudding intenta a creare torte e bignè secondo gli ordini giornalieri, ringhiante e ingombrante con la sua mole da Centro avanti di Sfondamento, carico di bolle da firmare.
-Quel cazzone di Wanze ha sbagliato tutti i documenti questa mattina- aveva ringhiato, sbattendo un foglio sul bancone- E mi serve una nuova fottuta firma- aveva latrato con labbra secche e scure, addossandosi col fianco al ripiano a pochi centimetri da dove Reiju stava consumando il suo solito cappuccino e brioche integrale.
–Muovi il culo a firmarle che ho del lavoro da fare, cazzo!- aveva aggiunto cordialmente.
Sanji storse le labbra armandosi di penna e strappando di mano i documenti a “Mr Finezza formato montagna dai capelli rossi”, la pazienza aveva disertato già da un pezzo.
Con occhi inceneritori rivoli al carro armato Kidd, si piegò sul bancone firmando la risma di fogli, distraendosi solo per lanciare una rapida occhiata a Cosette che incassava i mattutini commenti schifati di Niji alle pasta ripiene della casa, prima di riportarli al rosso e strozzarsi con la saliva.
La bocca gli si asciugò e i denti scricchiolarono tra loro nel fissare il grossista sghignazzare soddisfatto mentre non staccava gli occhi di dosso dal sedere di Reiju, assorta dalla lettura del quotidiano.
Reiju, sua sorella Reiju.
La penna si inclinò tra le dita di Sanji, che iniziò a ringhiare a toni crescenti.
Quel maledetto energumeno! Che diamine credeva di fare?
Stava letteralmente divorando il fondoschiena di sua sorella, spogliandolo della gonna scura e delle calze fini, gustandosi chissà che fantasia perversa con tanto di lingua lasciva che correva sulle sue labbra scure e occhi d’ambra scintillanti… e il tutto davanti a lui!
Firmò di getto il documento che stava stracciando nella mano sinistra tremante di rabbia, sbattendolo con forza contro il petto di Kidd e impiantandogli la penna sul dorso della mano posata sul bancone per sorreggersi.
-Eccoti la tua stupida bolla- ringhiò non riuscendo a fargli staccare gli occhi dal corpo di Reiju –Ora leva le tende che la tua presenza fa scappare i clienti!-
Il rosso piegò appena il capo, le iridi d’oro che scivolavano nella scollatura della camicetta di Reiju e la lingua zigzagante d’ingorda malizia, afferrando meccanicamente il documento che Sanji gli aveva sbattuto addosso e che strinse con la mano segnata appena dalla punta della biro con cui il biondo l’aveva pugnalato.
-Magari posso fermarmi per un cornetto- ghignò riportando gli occhi al sedere della rosa inclinando il capo –O due…-
Le mani del pasticcere scattarono da sole sulla maglia del rosso, strattonandolo sul bancone e fronteggiandolo occhi negli occhi.
-Senti un po’!- gli ringhiò contro, la presa delle dita assassina sul tessuto della maglia –La ragazza che stai fissando è mia sorella!-
-Complimenti allora!- ghignò strafottente, guadagnandosi un nuovo ringhio da parte del biondo.
-Ti conviene smetterla di scandagliarle il sedere se ci tieni a vivere!-
-Ho gli occhi per guardare, e quando qualcosa merita…- gettò un occhiata alla scollatura di Reiju -.. io guardo e apprezzo!-
L’iride chiara di Sanji libera dalla frangia scintillò, ardendo di una amore fraterno e protettivo che nemmeno sapeva di possedere.
Riempiendo i polmoni d’ira e voglia di cambiare i connotati a Kidd, strinse i pugni sul suo colletto, premendo la fronte sulla sua.
 –O la smetti di fissare il sedere a mia sorella, o userò le tue viscere come decorazione per la torta di domani per il Thriller Bark Fest- inchiodò gli occhi contro quelli dorati di Kidd, ringhiante a sua volta –Sono stato sufficientemente chia…-
-Sanji non essere maleducato- rise Reiju, chiudendo il giornale e attirando l’attenzione dei due litiganti.
Scese elegantemente dallo sgabello, scivolando sul lato dove ancora Kidd torreggiava con la sua mole, non staccandole gli occhi di dosso.
Gli sguardi di entrambi s’incrociarono per un unico istante, prima che Reiju piegasse il capo verso il fratello e gli sorridesse.
-L’hai sentito anche tu no?- pagò la sua colazione, inclinandosi un po’ troppo sul bancone secondo i gusti di Sanji, permettendo al rosso di godere maggiormente della curvatura del suo sedere –Se vede una cosa bella l’apprezza-
Si ritrasse, lasciando il biondo a mugugnare con labbra serrata e denti ringhianti, voltandosi di lato verso Kidd e concedendo anche a lui un languido sorriso.
-… e come lui, anch’io quando noto qualcosa di interessante, lo apprezzo-
L’iride chiara di Reiju scivolò lenta e sensuale sui pettorali del rosso, apprezzando la maglia nera e fina che li ricopriva esaltandone la linea, scendendo sui jeans macchiati e risalendo il tutto, apprezzando ogni singolo dettagli.
-Sì- schioccò le labbra, la ventiquattrore in mano e i passi ancheggianti mossi verso la porta –Apprezzo molto- si volto sull’uscio, lanciando un’occhiata provocatrice a Kidd prima di uscire.
-Fiuuuu!- fischiò, addossandosi totalmente al bancone, dove Sanji ringhiò premendo nel palmo il coltello seghettato per le torte.
-E quella- si voltò a inchiodare con le iridi dorate il cuoco, indicando lo spazio che ancora profumava di Reiju –Sarebbe tua sorella?-
-No- latrò Sanji, impiantando il coltello a un millimetro dal braccio del rosso sul bancone –Quella è “Già non ti sopporto e il solo vederti mi esaurisce la pazienza che possiedo, ma se osi provarci con lei ti taglio il cannolo che hai tra le gambe”- infossò gli occhi contro quelli del ghignate rosso –Capito?-
Pazienza, santa pazienza… cercasi disperatamente.

 
   
 
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