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Autore: Zomi    29/03/2017    8 recensioni
A fine agosto Sanji aveva realizzato il suo sogno.
Con sguardo fiero e sigaretta fumante che pendeva dalle labbra, fissava l’interno del suo locale animarsi con la luce mattutina, in attesa dei clienti ormai diventati fissi dal non troppo lontano giorno in cui aveva inaugurato la sua pasticceria.
*Fanfiction contenete coppie strane. Il Forum consiglia la lettura a un pubblico con un alto tasso di sospensione dell'incredulità. Può presentare tracce di latte e frutta a guscio*
{FanFiciton partecipante al Crack&Sfiga Ship's Day indetto dal Forum FairyPiece}
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Altro Personaggio, Sanji, Un po' tutti
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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-Aspetta- sollevò le mani dal bancone portandole davanti a sé –Cosa hai appena detto?-
Reiju sorrise melliflua, il mento posato sull’intreccio delle dita e il capo lievemente inclinato a far dondolare il ciuffo rosato.
-Ho detto…- schioccò le labbra -… che gradirei provare un cannolo al cioccolato-
Sanji sbatté le palpebre ripetutamente, confuso.
-Non…- si schiarì la voce -… non credo di aver capito-
Con sguardo materno, la sorella lo esaminò con attenzione.
-Desidero- scandì bene le parole –Provare un cannolo alla cioccolata-
Il biondo la guardò muto, le iridi chiare su di lei incerto che quella fosse realmente sua sorella, la sua adorata sorella, noiosa avvocatessa che non cambiava mai ordinazione da quando aveva aperto il locale, o un alieno appena aprodato sulla Terra e con le sembianze della sua consanguinea.
Cappuccino e brioche integrale.
Sempre e solo quello ordinava Reiju.
Sempre!
Aveva provato a offrirle mille altri tipi di brioche e bevande, ma mai la rosa aveva ceduto: cappuccino e brioche integrale.
Sempre e solo quello.
-Io…- tartagliò confuso -… io… ma un cannolo vero? Fatto di crema e pasta lievitata…-
Reiju ridacchiò e Pudding, armata di sacca poche, sbuffò spazientita.
-Santo cielo Sanji!- lo fece sussultare -È da quando abbiamo aperto che cerchi di convincerla a provare dell’altro oltre alla brioche integrale e al cappuccino con zucchero di canna- ripeté a memoria l’abituale ordinazione della rosa –Muoviti a servirla e poi sbrigati a finire le colazioni: la pasticceria si sta sovrappopolando!-
In effetti il bancone già pullulava dei clienti fissi del mattino, e tra una Bonney più rissosa del solito che ringhiava a chiunque provasse sederle vicino, un Marco apatico e che aspettava la sua ordinazione, un Niji non ben voluto e che sbuffava a braccia conserte e un Rufy che molleggiava tra Law e Bibi fin troppo pazienti, il resto dei clienti smaniava per poter rifocillarsi delle prelibatezze dell’ All Blue.
-Oh mia adorata Pudding♥! Cosa farei senza di te e le tue premure per il locale?- volteggiò sul posto Sanji, emanando cuori verso la castana, quasi del tutto scomparsa nel retro bottega.
-Falliresti!- trillò fintamente gioiosa dopo aver servito Marco e prima di scomparire oltre la porta a battente.
-Inizia a starmi simpatica- affermò Reiju fissando il punto in cui la pasticcera si era volatilizzata.
-Cosa?!?- urlò Sanji, piatto di cornetti in mano e offerti alla dolce Bonney, ora più mansueta con del cibo a portata di mano –Ma ti senti bene?-
-Certo!- gli sorrise vedendolo tornare da lei ansioso –Posso avere il mio cannolo ora?-
-No!- negò con veemenza, servendo una cheesecake a Rufy e compagnia –Non finché non mi dirai che ti prende!-
-Oh andiamo Sanji niichan!-
-Oh no, non ci provare!- aprì la vetrinetta estraendone alcuni bomboloni –Non cercare di rabbonirmi con i tuoi niichan o con gli occhi dolci: non questa volta!-
-Non capisco di cosa ti preoccupi- tamburellava le dita sul giornale ancora chiuso, osservandolo avvicinarsi a passo di marcia a Niji, armato di Krapfen.
-Mi preoccupo per te!- sbottò non staccandole gli occhi di dosso, evitando di andare a sbattere contro Cosette solo per un ringhio sommesso d’avvertimento proveniente da Niji.
Sanji lo fulminò con lo sguardo, storcendo le labbra spazientito: un fratello strano alla volta, per favore!
-Dammi pure Sanji san!- gli prese dalle mani con cura i bomboloni Cosette, sorridente nell’avvicinarsi al fratello bluastro –Ci penso io a Niji san-
-Oh Cosette♥!- piagnucolò con mani giunte e corpo ondeggiante –Sei così dolce!- tornò dalla sorella additandola con l’indice –E tu così strana!-
-Non sono strana Sanji- gli sorrise sornione, accostando il viso a quello del biondo, gomiti puntati al bancone e ciuffo rosa dondolante –Voglio solo provare qualcosa di nuovo-
-E perché?-  indagò Sanji, addossandosi al ripiano con il busto e massaggiandosi il mento barbuto con una mano -È successo qualcosa allo studio?-
-No- rispose con tono angelico, piegando appena gli occhi contro Niji che si abbuffava di Krapfen sotto lo sguardo attento e timoroso di Cosette, che tratteneva il fiato in attesa del quotidiano responso del giovane.
-Allora a casa?- domandò ancora Sanji, catturando nuovamente la sua attenzione, un’occhiata gettata a Niji che si ripuliva la bocca, pronto per il suo giudizio –Problemi con il nuovo scaldabagno?-
-Niichan…- sospirò, interrotta dall’urlo di Niji.
-Schifoso!- stava giusto urlando nel caos della pasticceria in fermento per le colazioni –Disgustoso!-
–Papà ti tormenta ancora per la tua scelta di aprire uno studio tutto tuo?- lo ignorò Sanji, studiando il viso serafico della sorella.
Era così tranquilla e beata, non poteva avere un problema grave… ma perché allora era così strana? Perché voleva provare qualcosa di nuovo?!? Non era da lei!
-Mi chiedo con che coraggio osate servire certa melma insapore!-
-No, Sanji, papà non centra- sorrise intenerita dall’affetto del fratello minore Reiju, sorda al quotidiano disprezzo di Niji per le leccornie del All Blue Pâtisserie.
-Problemi con i vicini? Vengo a parlare io con Lucci e Kaku se non la piantano di farlo contro il muro in comune!-
-E li chiamate Krapfen questi?!? Sarà un miracolo se sopravvivrò oggi: pesanti come sassi, unti come motori!-
-Oh hanno smesso da quando Jabura e Kalifa hanno iniziato a farlo contro il loro di muro comune: credo sia una specie di sfida…- spettegolò ridacchiante la rosa.
-Chiunque li prepari dovrebbe vergognarsi!- un piatto fu lanciato a terra –Altro che pasticceria: è un laboratorio di cemento questo!-
-E allora che succede?- le prese le mani, veramente preoccupato Sanji –Perché vuoi cambiare la colazione? Cosa ti ha spinto a farlo?-
-Il pasticcere che li cucina merita la morte per calci in culo! L’impiccagione e il ritiro di ogni titolo di studio: un incapace inetto ecco chi prepara questi sassi!-
 -Non è successo nulla Sanji- gli accarezzò il viso –Solo…-
-Solo?- la incalzò, un rumore lontano di un unico singhiozzo.
-… ho conosciuto una persona nuova, e mi trovo molto bene con lui- ammise in un soffio –E ho pensato che non è poi così male provare qualcosa di nuovo ogni tanto, per cui… perché non provare anche con la tua arte pasticcera?-
-Ah…- esalò monocorde Sanji, confuso da ciò che aveva appena sentito.
Sua sorella aveva conosciuto cosa? Un… un Lui?
-Cosa…- si schiarì la voce -… cosa intendi con il termine Lui?-
-Sanji ti prego- scivolò con le mani dalle sue –Ora non iniziare con…
-SE IL SIGNOR NIJI ELETTRIC BLUE VINSMOKE NON GRADISCE LA CREMA PASTICCERA DELLA CASA, PUO’ BENISSIMO ANDARE A CONSUMARE LA SUA COLAZIONE ALTROVE!-
Il silenzio calò nella pasticceria.
Perfino il rumore delle mandibole di Rufy cessò, come lo studiare nervoso di Bonney sui suoi tomi di medicina. Tutti gli sguardi dei presenti erano puntati sulla piccola e tremante figura di Cosette, gli occhi serrati e le mani strette davanti al busto mentre la voce ancora le tartagliava in gola per quanto aveva appena urlato.
-La qui pr-presente incapace e inetta pasticcera che…- singhiozzò -…che prepara sassi anziché bomboloni alla crema no-non gradisce più la sua presenza- piangeva davanti a tutti , rivolgendosi nel suo pigolante coraggio a Niji, ammutolito da ciò che sentiva.
-Cosa…- allungò una mano verso di lei il ragazzo -… che stia dicendo? Li preparavi tu i krapef? Ma non era Sanji? Non era…-
-NON TI VOGLIO PIU’ VEDERE!- strillò nuovamente Cosette, esplodendo in un pianto disperato e scappando nel retrobottega, la porta a sbuffo aperta e richiusa con foga.
Ci fu un lungo, pesante, attimo di silenzio, che nessuno osò rompere con alcuna parola, limitandosi a consumare ciò che avevano ordinato e a lanciare sguardi di giudizio su Niji, fermo a fissare il vuoto lasciato dalla dolce Cosette.
-Io…- balbettò -…io…-
-Tu sei un coglione!- l’additò Sanji –E non sai la voglia che ho di prenderti a calci in culo fino alla luna! –
-Siamo in due Sanji- l’affiancò Reiju –Ma che ti è saltato in mente?- fece sussultare Niji –Sono mesi che disprezzi la sua cucina: credevi che prima o poi ti avrebbe ringraziato?!?- incrociò le braccia sotto il prosperoso petto –Che razza di idea hai di corteggiamento Niji?-
-Pensavo cucinasse Sanji i Krapfen….- cercò di giustificarsi.
-Li preparavo, ma poi Cosette ha voluto occuparsene lei per renderli perfetti- storse le labbra disgustato il biondo, incenerendo il gemello –Per te- aggiunse furioso.
Niji deglutì, aprendo e chiudendo bocca per trovare una soluzione.
-Io…- provò -… io la a…-
-Ok- la porta si aprì nuovamente mostrando una Pudding furiosa e armata di mattarello –Chi ha ridotto in lacrime Cosette?- fulminò Niji con gli occhi –Tu vero?-
Lo prese per il bavero, non lasciandogli tempo di replicare, strattonandolo e spingendo di lato Sanji, uggiolante per il contatto con la castana.
-Hai intensione di rimediare si?- lo vide annuire mentre lei agitava il mestolo sopra il suo ciuffo blu –Lo spero per te- strinse la presa sul suo collo –Perché non intendo creare le mie cioccolate e le torte con una frignona accanto- sorrise melliflua, accostandosi al viso del Vinsmoke con occhi scintillanti di istinto omicida –A te la scelta Nijichan: o uccido lei o uccido te? Chi scegli?- abbassò il mattarello sul cranio del ragazzo –Ho giusto voglia di provare qualcosa di nuovo come fracassare la testa a qualcuno con un mattarello: preferisci aiutarmi o fare pace con Cosette?-
La risposta era scontata.
Era giunto anche per Niji il giorno di provare qualcosa di nuovo, qualcosa di diverso dal parlare con boriosità o con i pugni.
Qualcosa di nuovo, che fosse chiedere scusa a Cosette o farsi uccidere da Pudding, quella era solamente una sua scelta.

 
   
 
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