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Autore: kikidabologna    04/06/2009    3 recensioni
Una semplice storia d'amore che culminerà nel matrimonio, e che incontrarà tradimenti e riappacificazioni. Dal capitolo 6: Harry aveva imboccato proprio in quel momento quel corridoio. E quale occasione migliore per farlo ingelosire ancor di più? Josh stava ancora blaterando quando Ginny lo tirò a sé e lo baciò con sfrenata, finta passione. «Disturbo?» Harry si era fermato esattamente di fronte a loro. Il suo tono tradiva il nervosismo. «Cosa vuoi?» domandò la rossa brusca, lasciando Josh e provvedendo subito a nascondere il compiacimento. «Devo parlarti. Puoi venire un attimo con me?» chiese freddo il moro, tendendole una mano. La gelosia gli si leggeva in faccia. Ginny non seppe mai quanto tempo rimase lì impalata come uno stoccafisso a fissare la mano di Harry. Fatto sta che una voce interruppe il fluente corso dei suoi dolci pensieri.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi spiace vado di fretta, e quindi per le risposte alle recensioni dovrete aspettare il prossimo capitolo.
Intanto questo, anche se corto, allieterà i vostri dubbi ^^
Buona lettura! <3<3
(Me lo lasciate un commentino, vero?)
»And  I’m telling You I’m not Going
 
1. RIMPATRIATA
 
«Harry, so che l’hai lasciata perché te l’hanno ordinato e perché sul regolamento sono vietate relazioni studenti-insegnanti, ma sii ragionevole, pensa a come si sente Ginny in questo momento…»
Era da mezz’ora che Hermione cercava di convincere Harry ad andare a parlare con Ginny.
«Hermione, te l’ho già detto, sono capaci di espellere Ginny…» le ripeté Harry per la centesima volta, coprendosi la faccia con una mano. «Sai bene che tengo alla felicità di Ginny più di qualsiasi altra cosa..» Harry esitò parecchio.
« Anche più del nostro amore» concluse passandosi una mano tra i capelli.
«Sì, ma non ti immagini quanto ci sta male lei.. Lo sai che non mangia più?» tentò ancora Hermione.
Harry alzò un sopracciglio.
«Stai scherzando, vero?» domandò mezzo divertito.
Guardando l’espressione seria di Hermione intuì da solo la risposta.
«E comunque» continuò Hermione, «potevi lasciarla in una maniera più carina, e anche se per regolamento non potevi dirle la causa, potevi farglielo intuire di nascosto, chessò, magari lasciandole un biglietto anonimo o qualcosa del genere, come un indizio, così che non si spaventasse troppo e che capisse la situazione…»
Harry scrollò le spalle. «Guarda che io un indizio gliel’ho dato, le ho detto chiaramente che mantengo sempre le mie promesse…»
Hermione lo guardò con fare interrogativo.
Harry sospirò. «Dopo la guerra, poco prima del suo compleanno, le ho confessato apertamente i miei sentimenti nei suoi confronti, e il mio desiderio di starle accanto per tutta la vita. “Un giorno, quando avrai finito la scuola, ci sposeremo e andremo a vivere insieme, te lo prometto” le dissi. Se se ne fosse ricordata, a quest’ora non ne avrebbe fatto una tragedia…Che importa perdere un anno insieme se davanti abbiamo tutta la vita?»
Hermione lo guardò desolata.
«Possibile che abbia dimenticato la nostra promessa?» boccheggiò Harry abbassando lo sguardo.
All’improvviso si accorse dell’ancora di salvezza che aveva evocato inconsapevolmente, e ci si aggrappò con tutte le sue forze, affiché la gravosa colpevolezza che lo assillava scivolasse via dalle sue spalle.
«Già, come ha fatto a dimenticarsene?» esclamò con più enfasi di prima.
Guardò Hermione.
«Cioè, come ha fatto a scordarsi la nostra promessa d’amore eterno?» sbottò, mentre nei suoi occhi si accendeva un barlume dorato di piacere nel gettare fango su Ginny.
« Mi sta umiliando, cercando di farmi sentire in colpa!! Ecco perché sta coinvolgendo anche quel non-mi-ricordo-come-si-chiama Tyler!!»
Si alzò e batté i pugni sul tavolo, fissando Hermione dritto negli occhi.
«Capisci Herm, è tutta una montatura per prendermi in giro!»
Hermione si alzò a sua volta, tremando allibita.
«Harry, io n-non credo c-che Ginny sia capace di tanto..»sussurrò con un filo di voce.
Harry non parve averla sentita, un ghigno euforico ancora stampato sulla faccia.
«E’ sua la colpa, tutta sua, vuole rovinarmi la carriera, farmi perdere il posto di ins-»
«HARRY!!» Hermione lo scrollò per le spalle, preoccupata.
Harry la guardò e si accasciò di nuovo sulla sedia.
«Herm…» mormorò, appoggiando i gomiti sul tavolo e prendendosi la testa fra le mani. «Sono io che ho sbagliato, lo ammetto… Ma l’amo alla follia, non so che farci, se continuo a starle lontano so che impazzirò…Ma contemporaneamente non posso mollare il lavoro, perché la McGranitt non ha ancora trovato un valido sostituto… E i ragazzi contano su di me!»
Hermione si raddolcì e lo abbracciò da dietro.
«Vedrai che si aggiusterà tutto..» gli bisbigliò all’orecchio, la voce morbida e delicata come un petalo di rosa.
Quando i due si staccarono Harry parve rincuorato.
«Ehm, Harry…» disse Hermione. «Rammenti che ti ho detto io e Ron non eravamo gli unici ad essere stati assunti per il posto momentaneo di bibliotecari?»
«Sì, perché?»
Hermione si allentò il nodo della cravatta, come per prendere aria.
«Ecco..be’..il fatto è che..»
Harry la incitò ad andare avanti.
«C’è anche…»
Hermione s’interruppe, perché la porta del reparto si aprì di scatto, e sulla soglia si stagliò una sagoma femminile decisamente familiare ad Harry. Le gambe snelle nell’oscurità si mossero a passo di danza arrivando fino al moro.
«Harry, anche tu qui?» cinguettò la figura con voce mielosa.
Harry e Hermione si dettero una fugace occhiata inorridita.
Quando Harry tornò a guardare la ragazza, la gola era talmente secca che riuscì solo a sussurrare: «ciao Romilda, sei proprio… tu?»
Romilda Vane senza un briciolo di timidezza gli saltò al collo, abbracciandolo stretto, mentre sulla porta si stagliava un’altra figura, più alta e mascolina della precedente, e con folti capelli color carota.
Hermione gli lanciò un’occhiataccia, come per dire “dovevi aspettare il mio segnale”, mentre Ron la guardava dispiaciuto, muovendo le labbra per dire “non sono riuscita a trattenerla, scusa”.
Attirata da tutto quel trambusto, un’alunna che passava di lì per restituire un libro si affacciò sulla porta, dietro a Ron.
Osservò lo spettacolo disgustata e amareggiata, abbandonando sul posto il libro e scappando via.
Harry riuscì solo a urlare “Ginny!” che i capelli di Romilda gli oscurarono la visuale.
  
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