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Autore: busybee_    05/03/2017    0 recensioni
Lucia, detta Luz, dovrà accettare i cambiamenti che sconvolgeranno la sua perfetta vita, iniziando dalla scuola, alle amicizie, mille novità galopperanno nella sua vita come cavalli imbizzarriti che lei imparerà a domare.
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mattino seguente arrivai a scuola in orario, come sempre, e con una strana sensazione che non avevo mai provato fuori dalla mia sala con il pianoforte e i miei spartiti, eppure non ero lì, ero in classe, seduta, a prendere appunti di una materia che non tolleravo neanche troppo, matematica. Eleonora era in banco con Alessandro, e io con Matteo. Anna è Marco erano assieme, ovviamente. Anna, che era la persona con cui avevo legato di più, mi lanciò un bigliettino, scritto con la sua calligrafia tondeggiante riportava le parole che io immaginai lette dalla sua voce, e immaginai l'espressione del suo volto nel parlare "smetti di prendere appunti, e chiedili a Matteo", io la guardai interrogativa, non capivo. Anna mi fece cenno del fatto che ne avremmo parlato dopo, e al suono della campanella mi prese per un braccio e mi tirò in bagno, e mi disse con l'espressione che avevo immaginato prima "allora?" e io, non sapendo a cosa si riferisse la guardai come si guarda un quadro moderno particolare e incomprensibile. "Con Matteo! So che vi scrivete e ormai sono due mesi che siete in banco assieme!" io sorrisi, al pensiero delle due mesi che avevo passato in banco con lui, avevamo legato moltissimo, avevo scoperto che sapeva cantare, e spesso veniva da me, cantavamo assieme, io suonando il piano e lui la chitarra; sapevo che giocava a rugby, ed ero stata ad una sua partita una domenica, e mi ero davvero divertita a tifare, anche se la squadra aveva perso; pensai a quella volta che invece mi accompagnò fino a casa solo perché pioveva e io non avevo un ombrello, e a quando in una tiepida giornata di primavera, eravamo andati a camminare assieme a suo padre e sua madre; Anna mi scosse dai miei pensieri "ehi? Luz? Ci sei?" "Sì" balbettai poco convinta, e lei accorgendosene mi abbracciò e mi disse "sai, Marco mi ha detto che lui parla spesso di te, ma che è timido per sporgersi oltre" io arrossii come non mai, e Anna mi abbracciò di nuovo e poi mi disse "Sabato prossimo ci sarà il compleanno di Ale, perché non venite assieme?" io mi limitai a sorridere, e tornammo in classe. Quel giorno tornai a casa, e per prima cosa dopo aver finito di studiare, chiesi a mia madre se il sabato seguente potessi andare alla festa organizzata da Alessandro, e lei annuì contenta del mio "primo party". Il giorno seguente venni a sapere che era una festa elegante, e mi si formò un nodo alla gola, io non avevo un abito adatto a quell'occasione, e pensai a quando prenderlo, dato che mamma era via per lavoro. Così chiamai Anna, che in meno di dieci minuti mi raggiunse a casa e mi trascinò fino alla fermata dell'autobus per arrivare in centro città, dove avrei trovato il mio vestito. Il pomeriggio trascorse leggero, tra chiacchere e risate, e quando la sera tornai a casa decisi di riprovare il mio vestito. Era azzurro acqua, molto delicato, lungo fino ai piedi, stretto in vita, con la schiena in pizzo, dello stesso colore. Per metterlo lo avevo abbinato a delle scarpe alte, blu intenso. Ero così felice del mio primo abito, non vedevo l'ora che arrivasse il giorno della festa. Quando quel sabato mi alzai, non mi ero resa conto di che giornata fosse, anche perché le lezioni non c'erano, a causa dell'assemblea d'istituto, e mi accorsi che era il giorno della festa solo quando, alle 3 del pomeriggio, Anna ed Eleonora arrivarono da me con tutto il necessario per prepararsi. Alle 7, orario di partenza per la festa, Anna aveva lisciato i suoi capelli scuri, facendoli ricadere sul morbido abito rosso, corto fino sopra al ginocchio, Eleonora invece, aveva arricciato i suoi capelli, e aveva un semplice abitino azzurro, corto come quello di Anna, con dei dettagli bianchi, quanto a me, nel mio vestito, avevo raccolto i capelli in un morbido chignon basso. Arrivarono, con tre macchine distinte, Marco, Ale e Matteo. Marco aveva portato una rosa ad Anna, e poi l'aveva fatta salire, Ale aveva fatto cenno ad Ele di andare in macchina e io la seguii, però la voce di Matteo mi fermò, quando mi prese per la mano e mi accompagnò alla sua auto, aprendomi la portiera e aiutandomi a sedere, come era carino quella sera, aveva il fazzoletto che spuntava dal suo abito grigio che era dello stesso colore del mio abito, probabilmente Anna aveva detto tutto, ma ero felice che lo avesse fatto.
   
 
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