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Autore: WriteMary    05/03/2017    3 recensioni
Zootropolis, città varia di fauna quanto di problemi.
Una volpe e una coniglietta alle prese con i più vari casi criminali.
Nuovi personaggi, occasionali citazioni e comparse del mondo Disney.
Tutto nell'ombra di una minaccia che prepara a lasciare la sua impronta.
Genere: Azione, Comico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Altri, Judy Hopps, Nick Wilde, Un po' tutti
Note: Cross-over, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Jane chiuse la porta appena Thorley spinse l’ultimo dei cinghiali nella cella.
Myers era al centro, muto, stretto tra i suoi bodyguard che faticavano a trovare spazio nella piccola prigione.
Il sindaco gli aveva seguiti nell’immediato, discutendo animatamente con lo sceriffo con l’attonita espressione uguale a quella di tutti gli invitati che dovettero assistere all’ufficializzazione dell’arresto nella sala da ballo.
“Fa male?” Domandò la tigre avvicinandosi a Judy. “Vuoi che…”
“È appena un graffio, tranquillo.” Lo rassicurò pettinandosi il pelo cerando di nascondere il sottile taglio appena sopra il sopraciglio. “Mi fa più male aver lasciato scappare Kepala.”
“È stata colpa mia.” Intervenne Jane. “Non avrei dovuto lasciarti andare da sola.”
“Ma avevate due cinghiali da tenere a bada.”
“Erano a terra, Thorley poteva tenerli sotto tiro; avrei potuto seguirti.”
Lo sceriffo delegò le ansie del sindaco a uno dei suoi agenti; entrando nella piccola zona detentiva accompagnato dal ritmico scalpitio dei suoi zoccoli.
Era un robusto cavallo bianco dai crini biondi, abbigliato della sua uniforme beige spezzata da cinta e cravatta nera e dalla stella doro affissa sul petto.
Guardò rapidamente i due agenti di Zootropolis per poi rivolgersi alla sua assistente come se non avesse seguito per niente il sindaco.
“Jane quante volte ti ho detto di concentrati più su cos’hai ottenuto e non su cosa potevi ottenere?”
“Molte signore.”
“Bene e basta colpevolizzarvi; tutti voi avete fatto un buon lavoro.”
Sorrise a tutti i presenti, persino a Myers, al quale dedicò un tono beffardo. “Che dire… situazione imbarazzante.”
“Taglia corto Max, sai bene che qualunque cauzione per me non è un problema! ” Rispose il suino accennando un sorriso compiaciuto.”
“Lo so.”
“Ti conviene collaborare se vuoi almeno mantenere un briciolo di dignità.” Intervenne Jane. “Ormai sappiamo abbastanza della tua truffa a Zootropolis, non lasciare a noi il piacere di chiudere il cerchio.”
“Sai come funziona no.” Riprese lo sceriffo. “Ci toccherebbe ispezionare tutta la tua bella villa e visto i tuoi apparenti traffici potrei anche decidere di confiscare tutta la tua collezione come prova.”
Myers sgranò gli occhi.
“Quanto ti piacerebbe tornare in una casa vuota?”
“Non puoi!”
“Posso eccome e se la trattengo abbastanza allungo potrei anche venderla all’asta della polizia.”
“Barbaro! Non hai idea del valore di…”
“Infatti, potrei praticamente regalarla.”
Myers distolse lo sguardo, riuscendo solo a scontrarsi col petto di uno dei cinghiali.
“Vuota il sacco.” Sentenziò Jane.
“Va bene, va bene!” Sbottò allentandosi il papillon. “È stata una proposta allettante, un modo per fare soldi!”
“Come se gli mancassero.” Commentò Thorley non esattamente a bassa voce.
“Una proposta di chi?” Intervenne Judy.
“Un tizio di Zootropolis.”
“Il nome Myers.” Precisò lo sceriffo.
“Non lo so! In questi affari non ci si scambiano spesso i nomi.”
“Sembri piuttosto esperto di questi affari Myers.” Puntualizzò Jane. “Mi chiedo quanti pezzi della tua collezione abbiano ora una provenienza legale.”
“Sei un trafficante d’arte?” chiese severo lo sceriffo.
“Io un traf… come osi!”
“Lo sentita sa.” Riprese secca Judy. “Al telefono; ha parlato di qualcuno con cui ha già fatto affari in passato, qualcuno già informato sui prezzi.”
Thorley assunse un fare compiaciuto. “Gia… in fondo si proporre una truffa solo a un truffatore.”
“Confessa!” Tuonò lo sceriffo. “Hai inscenato il furto per farti risarcire dal museo e per far sparire la merce rubata ti sei accordato col mercato nero così da guadagnarci ancora!”
“Che schifo!” Commentò Jane. “Chissà quante volte hai usato questa tattica.”
“Indagherò su tutti i tuoi possessi stai sicuro.” Concluse il cavallo reclinando le orecchie all’indietro e ti consiglio di crearti degli attenuanti quando andrai in tribunale; voglio un discorso chiaro è completo.”
Myers si schiuse nel silenzio per un istante; poi stringendo lo zoccolo su una delle sbarre iniziò esposizione.
“Si, ho finanziato gran parte dei lavori d’ampliamento al museo di Zootropolis, ma è stato prima che mi contattassero; ho ricevuto una telefonata, un rappresentante dell’Iceberg…”
“Frena!” Esclamò Thorley. “Sei in affari con l’Iceberg?!”
“Sciocco da parte tua chiederlo, se l’affare passa per Zootropolis e inevitabile che cada nelle loro zampe.”
“Lascialo continuare.” Disse Judy anch’essa sorpresa mentre annotava il più possibile sul taccuino.
“Mi garantì una grossa fetta dei guadagni, io dovevo solo acconsentire il furto e trattenere la merce fino al giorno dello scambio.”
“Kepala era qui per questo?”
“La volpe volante? Quella sfacciata! So che ha partecipato al furto, è l’unica con cui ho avuto accordi diretti.”
“Perché volevano vendere i totem? Cosa intendono farci?”
“Non era di mio interesse, mi importava solo la paga ma ora…”
“Ora?”
“Ora voglio rovinarli tutti! Quel maledetto pipistrello e chiunque ci sia attorno, loro mi hanno rovinato! Loro devono pagare!”
Judy abbasso il taccuino, guardando Myers seria e severa. “Su una cosa Kepala ha ragione sa; alla fine e stato lei a rovinarsi da solo.”
Myers la squadrò serrando le zampe sulle sbarre e quasi per rimprovero lo sceriffo sbuffò nella sua direzione.
Thorley invece si dimostrò curioso: avanzò di due passi, piegandosi sulle ginocchia, arrivando a filo con lo sguardo del suino. “Vuoi rovinarli? Come pensi di fare?”
“Oh, io non farò niente, lo farete voi. So dove avverrà lo scambio.”
Judy scattò accanto alla tigre. “Come?!”
“Conosco chi effettuerà lo scambio e per rispettare i piani ho dovuto informarlo sul luogo in cui i totem saranno portati.”
“Dove! Perché non l’ha detto subito!”
“Perché prima voglio delle garanzie.” Rispose quasi sibilante accennando uno sguardo allo sceriffo.
“Che cosa vuoi?” Rispose corrugando fronte e muso.
“Una gestione locale e per l’eventuale condanna gradirei i domiciliari.”
“Cosa ti fa credere che abbiamo bisogno del tuo aiuto.” Commentò la tigre schifato dell’accordo.
“Beh, lo scambio avverrà questa notte, oltre a sapere luogo e orario potrei anche chiamare chi si occupa del trasporto e farlo ritardare, dandovi il tempo di… non so… arrestarli tutti?.”
Sia Judy che Thorley si scambiarono uno sguardo.
“È chi si occupa dello scambio?”
“Di lui so solo che è una iena; si fa chiamare Jicho.”
“No!” Escalmò Il vicesceriffo. “Non scenderemo ad alcun compromesso!”
“Jane.” Commentò il cavallo guardando poi la piccola coniglietta.
Judy cercò di mettere assieme tutti i pezzi a sua disposizione. “C’è… c’è troppa pianificazione in questa storia; temo ci sia sotto qualcosa di grosso.”
“Va bene Myers.” Confermò lo sceriffo “Risolveremo la faccenda nel mio ufficio, ma non aspettarti ulteriori agi.”
“Ma signore!” Esclamò Jane allargando le braccia. “Non possiamo dargliela vinta! Se davvero tratta col mercato nero…”
“In quel caso sarà sufficiente arrestare chi effettua lo scambio; si hanno più informazioni da chi traffica che da chi acquista; riguardo a Myers indagheremo su i suoi presupposti traffici e risponderà per ciascuno di essi, solo…” Rivolse lo sguardo al maiale. “…Mi assicurerò che in pochi lo verranno a sapere.”
Jane incrociò le braccia in assoluto dissenso. “Non so come tu possa convivere con tutto questo Myers.”
“Sono solo affari.” Rispose secco.
“Allora rispettali!” Tuonò la tigre inacidito come Jane dalla situazione. “Dicci tutto!”
“Come vuole agente. Lo scambio avverrà a Zootropolis nel vecchio porto del Canal District.”
“Il Docks!” Esclamò la coniglietta battendo una zampa sul braccio della tigre.
“La zona è grande, dove?”
“Il magazzino più a nord, su Kapok Street; posso farvi guadagnare un ora; vi conviene correre.”
Thorley strinse i pugni e sebbene ancora frustrato dell’accordo si costrinse a seguire Judy fuori dall’ufficio dello sceriffo.
Jane gli raggiunse sulla soglia, non per niente soddisfatta ma speranzosa nei risultati.
“Vi prego, prendeteli tutti.”
“Faremo il possibile.” Assicurò Judy. “Grazie di tutto, d’avvero; vorrei avere più tempo per ricambiare.”
“Recupereremo; ora sbrigatevi.”
 
“Non possiamo essere più sbrigativi?”
“E tralasciare qualcosa?”
“Ulv non c’e niente, sono ore che non c’è niente.”
“Mi sto divertendo quanto te Nicholas, ma non possiamo fare altro.”
“Quanto ci manca?”
“La parte alta e i due magazzini più a est.”
La volpe sbuffò, lasciando fuggire lo sguardo oltre il finestrino dell’auto di pattuglia.
Gli edifici circostanti erano ormai sagome scure, nascoste dalla notte inoltrata e dalla sottile nebbia che risaliva dai canali.
D’un tratto, a infrangere il silenzio, il cellulare di Nick prese a intonare l’immortale canzone di Gazelle, animando l’atmosfera con una colonna sonore per niente affine.
“Non dovresti almeno tenerlo in silenzioso?”
“Perché? Hai paura che Niente ci senta?”
Il lupo ruotò gli occhi. “Rispondi almeno.”
Nick sogghignò, rallegrato che sullo schermo era comparsa la scritta Coniglietta ottusa.
Si portò all’orecchio il cellulare lanciando una conclusiva occhiata beffarda al lupo.“Posso parlare o devo sussurrare?”
Ulv sospirò rassegnato.
“Hey Carotina, cosa mi racconti?”
“No Nick, vorrei ma non abbiamo tempo.”
La volpe raddrizzò il busto cambiando subito espressione e tono. “È successo qualcosa?”
“Più che qualcosa; ma no abbiamo tempo ascoltami bene. Era una truffa. Il proprietario dei totem ha simulato il furto per poi rivendere il tutto al mercato nero.”
“Un classico; quindi è stato lui a…”
“Non è finita; c’era di mezzo Kepala, lei è riuscita a scappare con i totem e starà sicuramente tornando in città.”
“Ok ma noi cosa…”
La volpe senti in sottofondo la voce di frettolosa di Thorley e subito Judy riprese.
“…Si ok. Ascolta Nick, Ulv e li con te?”
“Si è qui; ma continuo a non…”
“Metti in vivavoce.”
Nick tolse il telefono con sguardo confuso, suscitando l’attenzione di Ulv.
“Che succede?”
“Non lo so.”
“Mi sentite?” Riprese la coniglietta con voce udibile a entrambi.
“Si, forte e chiaro.”
“Bene in breve : Sappiamo dove Kepala porterà i totem per lo scambio.”
“Scambio?” Chiese Ulv.
“Vi spiegheremo tutto appena arriviamo; fatevi trovare nei pressi del magazzino più a nord su Kapok Street; noi arriveremo tra… tre, quattro ore; voi tenete d’occhio l’area e avvisateci se vedete qualcosa di sospetto.”
“Tre quattro ore?”
Lo scambio dovrebbe effettuarsi intorno all’una, forse l’una e mezza di questa notte; faremo il più in fretta possibile.”
“Dobbiamo avvisare la centrale? Richiedere rinforzi?”
“Non subito; Le informazioni non vengono esattamente da fonte affidabile, prima verifichiamo e appena abbiamo conferma chiamiamo la centrale.”
“Informateli almeno sul nostro rientro.” Aggiunse Thorley. “E sottolineate a Clawhauser di non trascurare le comunicazioni che seguiranno.”
“Ok; non ci ho capito molto ma faremo come dite; ci mancava giusto quella zona da pattugliare.”
“Per l’appunto Nick.” Precisò Judy. “È riemersa l’Iceberg.”
“Battuta formulata male Carotina.”
“No Nick sono seria: l’Iceberg, il Docks… non escludo che potremmo trovare anche l’orso che state cercando.”
Nick e Ulv si scambiarono uno sguardo.
“…Ok… allora andiamo.”
“Bene ma state… state attenti.”
“Judy?”
“Non prendete iniziative.” Intervenne Thorley. “Aspettateci.”
“Si… capito.”
Nick chiuse la chiamata e i due agenti si trovarono di nuovo in silenzio; una breve pausa per i loro pensieri.
“Cosa ne pensi?” Chiese Nick.
“Non lo so… ma ho un brutto presentimento.” 
   
 
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