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Autore: _laragazzadicarta_    05/03/2017    2 recensioni
Bulma è bella, intelligente e in carriera, eppure sente che qualcosa manca nella sua vita: un bambino.
Vegeta, il suo migliore amico, non è molto d'accordo con la sua scelta.
Cosa farà la nostra giovane scienziata? Persisterà nell'inseguire il suo desiderio? E per farlo dovrà mettere da parte la sua amicizia col giovane scrittore che di bambini non vuole proprio sentirne parlare?
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Un po' tutti, Vegeta, Yamcha | Coppie: Bulma/Vegeta, Bulma/Yamcha
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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Me, you and the test tube

Capitolo sesto.

« In quale bagno? » sbuffa Kakaroth. Io, ignorando la sua domanda, mi accascio sul divano del mio amico incapace di credere ai ricordi sfocati ed alcolici che riaffiorano velocemente nella mia testa.
Stupido, stupido Vegeta. Cosa ti è salato in mente? Vorrei proprio spaccarmi quel mio bel faccino. In che casino ti sei cacciato.
« Trunks è mio figlio » sussurro mordendomi nervosamente il labbro inferiore e passandomi una mano tra i capelli color ebano « Trunks è mio figlio » ripeto guardando il soffitto.
Il suo cipiglio malinconico tanto simile al mio, il naso dritto e quel dannato sorriso a metà volto. Ho un figlio, sangue del mio sangue, carne della mia carne. Ho un figlio a cui sento di voler già bene più di me stesso.
« Non vorrei interrompere il tuo dialogo interiore, ma sarei felice se spiegassi anche a me come può essere possibile dimenticarsi di avere un figlio » sbuffò Kakaroth.
« Stupido, ingenuo Kakaroth...non l'ho mai dimenticare veramente, l'ho sempre saputo. Non avrei mai permesso che quell'idiota di Yamcha profanasse la mia Bulma. Oh mia alcolica follia » dico saltando in piedi e raggiungendo il mio amico.
« Quindi hai finalmente ammesso a te stesso di amare Bulma? » sorride Kakaroth stiracchiandosi.
« Da quando lo sai? »
« Mh...uno, due, cinque, quattordici anni » mugugna Kakaroth mentre irrisoriamente fa finta di contare gli anni sulla punta delle dita. Velocemente mi dirigo verso l'uscio della stanza con un sorriso che allarma il mio buon amico.
« Dove vai? » sbuffa esasperato Kakaroth.
« A casa dell'idiota da mio figlio e Bulma» dico con un velo di orgoglio nel tono di voce.
« Fermo qui, l'idiota sei tu se pensi che Bulma ti perdonerà quando scoprirà una cosa del genere» dice Kakaroth e poi continua «...e poi è notte fonda».
Cazzo, odio ammetterlo ma Kakaroth ha ragione. Se Bulma lo scopre non mi perdonerà mai è troppo orgogliosa per permetterselo. Dannato orgoglio, ci fa sentire così forti, eppure ci allontana inesorabilmente da chi amiamo.
« Cosa proponi di fare? » chiedo sconsolato voltandomi verso il mio amico.
« Nell'immediato andare a casa a dormire » dice alzandosi dalla sedia che lo ospitava e raggiungendomi «... sarà Bulma a farsi viva, devi solo aspettare».
« Sai che odio aspettare» sbuffo chiudendo la porta dietro di me.
Anche se a malincuore decido di fare come consigliatomi da Kakaroth. Sono rimasto incollato al telefono per giorni ad aspettare una telefonata dell'azzurra, invano. Sto per appisolarmi dopo l'ennesima notte insonne quando il mio telefono finalmente da segni di vita.
« Bulma! » urlo rispondendo.
« Bulma? Chi è Bulma? » dice una voce femminile molto stridula e, dal tono, anche piuttosto arrabbiata.
« Micole, dannazione » sbuffo nervosamente combattendo contro la forte voglia di riagganciare.
« "Micole, dannazione"... è così che rispondi alla tua fidanzata? » dice la donna, sento il rumore delle sue dita tamburellare isteriche sul tavolino.
« Non puoi autodefinirti la mia fidanzata, queste cose si decidono in due. E poi sai benissimo che tra noi non c'è stato nulla se non un bacio mentre dormivo » sbuffo stanco delle persecuzioni di quella donna.
« Vegeta, ma allora non mi vuoi bene? » dice simulando un pianto isterico.
Roteo gli occhi al cielo e riattacco dicendo « Non cercarmi più».
Getto deluso il telefono sul davanzale con foga, pochi istanti più tardi il telefono torna a squillare.
« Ti ho detto di non cercarmi più » urlo. La mia pazienza, già di suo inesistente, ha raggiunto il limite.
« Se proprio insisti... » dice ridendo Bulma, quando imparerò a leggere il nome del mittente prima di rispondere?, poi continua lei tornando seria «...sei occupato?».
« Tsk, pensavo fossi...non importa » dico irritato, poi riacquistando la calma dico «...no, non sono occupato».
« Volevo chiederti un grosso favore...» sono sicuro che si sta mordendo l'interno del pollice, dalla mia bocca esce solo un mugugno che la invita a proseguire, «... sono in montagna con Yamcha e c'è una specie di tempesta quindi non possiamo tornare a casa e Trunks è dai miei genitori, potresti andare a prenderlo e portarlo a scuola? Sai bene che mio padre è troppo in là con gli anni per poter guidare e mia madre non ha la patente».
« Mh va bene... quand'è che torni?» chiedo tentando di dissipare il fastidio del suo restare sola con quel bell'imbusto ed in montagna.
« Non lo so, spero presto...» dice diventando triste all'improvviso.
« Qualcosa non va?»
« Ti spiego tutto quanto torno».
Con un mugugno che equivale ad un "va bene" riattacco e corro a vestirmi. Indossati i primi stracci non maleodoranti che ho sotto mano e dopo essermi lavato velocemente mi dirigo verso la mia auto in direzione della casa dei genitori di Bulma.
Suono il campanello e assumo la mia solita posizione con le braccia al petto che vuol essere una sorta di muro tra me e gli altri.
Ad aprirmi la porta è il vecchio di Bulma con la solita sigaretta tra le labbra e il gatto sulla spalla.
« Vegeta, da quanto tempo! Bulma?» chiede cercando la figlia con lo sguardo.
« È bloccata in montagna con il suo compagno » dico con disgusto.
« Sei passato a prendere tuo figlio? » chiede il vecchio lasciandomi spiazzato «...Vegeta, ti conosco da anni, sei come un figlio per me... pensi davvero che non riconoscerei il tuo cipiglio? » riprende comprensivo l'uomo.
« Dici che ho fatto una cazzata? » chiedo spontaneo respirando a fatica.
« Non hai fatto nulla che non avrebbe fatto un qualunque uomo innamorato » risponde lui alzando le spalle e spostandosi dall'usco.
« Tsk...» mugugno entrando ed accomodandomi sul divano «...Bulma non lo sa, vero? »
« Se lo sa, non me l'ha mai fatto intendere. Comunque dovresti dirglielo tu, prima che lo capisca lei » dice il Dr. Brief accomodandosi di fronte a me.
« Non dire sciocchezze, vecchio. Sai che finirebbe per odiarmi e perderei sia lei che mio figlio» dico prendendomi il volto tra le mani.
« E tu riusciresti a non odiare te stesso se taci? » dice comprensivo l'anziano prima che Bunny e Trunks facciamo il loro ingresso in salotto. Il bambino appena mi vede mi corre incontro e si avvinghia al mio collo, distolgo lo sguardo imbarazzato.
« Vegeta, che ci fai qui? » chiede Trunks e sua nonna subito aggiunge malizisa «...dovresti venire più spesso», non ha ancora smesso di sperare che un giorno io diventi il suo amante.
« Tsk...su andiamo Trunks, devi andare a scuola! » dico alzandomi quando il bambino si allontana dal mio collo. Carica il suo zaino sulle spalle e salutando i suoi nonni con un abbraccio si allontana con me.
Mentre ci incamminiamo verso la mia auto guardo Trunks saltellare allegro e penso a ciò che mi ha detto il vecchio: dire a Bulma che Trunks è mio figlio. Sembra facile, pft.
« Vegeta, ricordi quello di cui abbiamo parlato alla partita? » chiede Trunks in auto, io lo guardo interrogativo tramite lo specchietto retrovisore, poi continua dicendo «...ne ho parlato con la mamma...», mi sento gelare il sangue temendo il peggio, «...ha detto che è Yamcha l'omino dello sperma».
Stringo il volante tanto forte che le nocche diventano acolori ed iniziano a pizzicarmi.
« Sei felice, ragazzino? » chiedo dopo lunghi attimi guardandolo insistentemente.
« Si » dice con sicurezza incrociando le braccia al pezzo sorridendo sadicamente «... perché so che non è la verità e...la sai anche tu, la tua reazione l'ha confermato ».
« Io non so proprio nulla, moccioso » dico atono sterzando e voltandomi a guardare il bambino che ha assunto un'espressione contrariata «...ah, al diavolo. Non posso mentire anche a te...», poi mi correggo, « soprattutto non a te ».
Una luce illumina gli occhi del bambino che dice sfidandomi « allora cosa aspetti a riprenderti la mamma, omino dello sperma?».
Sorrido allusivo a mia volta e faccio inversione sfrecciando poi sull'autostrada a tutta velocità.

ANGOLO DELL'ASTROLOGA:
Preannuncio scintille! Nel senso che Bulma farà esplodere Vegeta come una granata! Ringrazio I_am_a_LBS_ e felinala per aver recensito e tutti voi lettori silenziosi che crescete ogni giorno!
A presto,
-Vit.
   
 
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