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Autore: Robigna88    06/03/2017    1 recensioni
CROSSOVER TRA The Originals/The Vampire Diaries/Supernatural/Constantine
Terza parte della serie The Family Business, sequel di The Family Business - The coven
Sono passati tre mesi da quando Allison ha preso il comando della Strige, affiancata da Tristan che sembra esserle fedele in tutto e per tutto. Il suo cambiamento e le sue scelte hanno colto alla sprovvista la famiglia Originale che di lei si fidava ciecamente e che ora la considera una nemica. Il più toccato da tutta questa storia sembra essere Elijah che di Allison è innamorato, ricambiato, e che si sente responsabile per il profondo mutamento della bella cacciatrice.
Quanto della vecchia Allison è rimasto dentro la nuova? Basteranno l'amore di Elijah, l'amicizia dei Winchester e di Constatine, dei Salvatore, di Castiel e di chi le vuole bene, a riportare ogni cosa al proprio posto?
Genere: Drammatico, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Elijah, Klaus, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The family Business'
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30.

 

 

 

 

 

“Scordatelo!” Elijah sbatté la porta alle sue spalle e volse lo sguardo prima ad Allison poi a Freya e Klaus. “Freya ha detto che è un incantesimo pericoloso e che non è neppure sicura di poterlo praticare.”

La cacciatrice rimase in silenzio, le braccia incrociate sul petto mentre si mordicchiava nervosamente l’interno della guancia. Gli occhi persi su un punto indefinito del pavimento mentre le urla di dolore di Finn riempivano la casa, e gli occhi degli altri Mikaelson, di smarrimento.

Elijah aveva ragione, l’incantesimo era pericoloso. L’unico che l’aveva praticato due volte su di lei era stato Castiel tanti anni prima e anche lui lo aveva fatto con una certa riluttanza. Allison l’aveva osservato bene quando poi aveva praticato lo stesso incantesimo su Sam. Era complicato oltre che pericoloso ma pensava di potercela fare a ricordare tutti i passaggi.

Non aveva alcuna voglia di soffrire ma Finn stava morendo e quello che gli aveva detto seduta accanto a lui sul divano era vero; voleva che vivesse perché morire con quel senso di inadeguatezza che da tutta la vita si portava dietro non era un bel modo per andarsene. E poi voleva che vivesse perché la sua famiglia aveva già perso troppo e lo amava e lei amava quella famiglia.

Capiva le titubanze di Elijah, le condivideva anche ma credeva che fosse una scelta che spettava a lei più che a chiunque altro. Con un grosso respiro si mise a sedere sotto gli sguardi perplessi di tutti e giocherellò con il suo anello per qualche istante.

“Vostro fratello sta morendo” disse infine. “So quanto pericoloso questo incantesimo è, ma non voglio vedervi perdere nessun altro.”

Elijah si piegò sulle ginocchia e le coprì una parte di viso con una mano. “E ti amo per questo, tutti noi ti siamo grati ma non salveremo un membro della famiglia perdendone un altro.”

“E se funzionasse? Se Freya riuscisse a praticarlo nel modo corretto e potessimo salvare Finn senza alcuna conseguenza per nessuno? Pensaci Elijah… Posso telefonare a Castiel e lui può guidarla passo passo.”

“Castiel è un angelo Allison” intervenne Freya sedendosi accanto a lei. “Anche se mi guidasse secondo per secondo non riuscirei comunque a fare l’incantesimo a modo suo. Non siamo proprio paragonabili.”

“Allora telefonerò a John, lui conosce l’incantesimo ed è un essere umano esattamente come te. Sarai in grado di seguire le sue di istruzioni.”

“Allison” intervenne di nuovo Elijah. Ma lei lo interruppe poggiandogli due dita sulle labbra.

“Mi fido di Freya e ho fede che così potremo salvare Finn” disse. “Ma, solo per farti stare tranquillo, accetterò di prendere il tuo sangue prima di iniziare. Così se le cose dovessero andare storte…”

“Se dovessi morire ti risveglierai come vampiro” concluse Klaus per lei. E gli sembrava un buon compromesso anche se non era certo che Elijah avrebbe accettato. Il suo fratello maggiore aveva tutta l’aria di non essere d’accordo e mentre Freya lo guardava fremendo Allison risolse tutto pronunciando tre semplici parole; regola numero due. L’Ibrido non sapeva cosa fosse, forse una specie di codice tra innamorati, una di quelle piccole cose che lui e Camille non avrebbero mai avuto.

“Okay” mormorò Elijah scuotendo poco il capo, poi rivolgendosi a sua sorella. “Ma Freya, se ti accorgi di non essere capace allora fermati. Promettimelo.”

“Lo prometto!” esclamò lei.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

John Constantine comparve al centro di un cerchio di sale e polvere sepolcrale, o meglio, a comparire fu la sua proiezione astrale. Il suo corpo giaceva disteso sul divano stretto alle braccia di Zed e sotto gli occhi preoccupati di Chas. È  più preoccupato per te che per me a dire il vero aveva detto ad Allison con un mezzo sorriso mentre Elijah la legava ad una sedia in modo che durante l’incantesimo si muovesse il meno possibile.

“John, ricordi esattamente ogni passaggio vero?” gli domandò Freya guardandolo dopo aver studiato tutti gli appunti di Allison e qualcosa proveniente dal grimorio di Esther.

“Ricordo tutto perfettamente, è una maledizione sai, ricordare tutte queste cose oscure” l’uomo volse lo sguardo ad Allison. “Come te la passi Ally? Sei pallida come un fantasma.”

“Sto bene!” esclamò lei ma solo per tranquillizzare Elijah e gli altri. Si sentiva pallida e in fondo credeva di avere tutto il diritto di esserlo, considerato che Freya stava per metterle una mano dentro lo stomaco fino a stringere tra le dita la sua anima. “Mettetemi qualcosa da stringere in bocca. Farà male,”

“Non sei costretta a farlo” le disse Elijah snodandosi la cravatta.

Lei lo guardò e sorrise mentre John diceva a tutti cosa fare e la cravatta scura veniva piegata e inserita tra i suoi denti. Un cenno di assenso e l’incantesimo iniziò. Allison conosceva poco di enochiano ma il suono della formula che Freya pronunciò avvicinandosi a lei, per qualche strana ragione le fece venire i brividi. Castiel non aveva pronunciato nulla ma in fondo, come aveva detto la maggiore dei Mikaelson, lui era un angelo, le cose non erano paragonabili.

Sentiva la mano di Elijah stringere la sua; era fredda e sudata. Il suo bell’Originale non aveva staccato gli occhi dai suoi neppure per un istante, quelli di Finn faticavano a rimanere aperti. Quando il suono iniziò a diventare ovattato capì che era il momento e così si preparò al dolore che sapeva sarebbe arrivato.

La mano di Freya si inserì dentro di lei, attraverso il suo stomaco, con quanta più delicatezza possibile ma il dolore era così grande che sembrava avesse usato tutta la forza di cui era capace. Durò così tanto che ad un certo punto le fu impossibile rimanere cosciente.

La cravatta le cadde di bocca, il capo reclinato all’indietro mentre dal suo naso scendevano lenti rivoli di sangue. Il suo corpo tremava così tanto che Elijah pensò che sarebbe morta, lì in quel momento, legata ad una sedia mentre Freya le toccava l’anima… letteralmente.

“Tenetele su la testa e cercate di bloccare il tremore quanto più possibile!” ordinò quasi John e Klaus affiancò Elijah per aiutarlo. “Avvicinate Finn così Freya potrà prendergli la mano e collegarli.”

Hayley e Kol fecero quello che Costantine aveva ordinato e avvicinarono il vampiro fino alla sedia sulla quale era seduta Allison, incosciente. A quel punto Freya gli afferrò le mani e pronunciando alcune parole collegò il corpo ferito di suo fratello all’energia purissima dell’anima di Allison. Ci fu come un raggio di luce che attraversò la strega partendo dal corpo della cacciatrice e finendo in quello dell’Originale.

Finn si inarcò, poi con un urlò lasciò cadere il capo in avanti e perse i sensi.

“È fatta!” fece sapere loro John.

Hayley si piegò sul corpo privo di sensi. “Il morso sta guarendo, il cuore batte ad un ritmo stabile e normale.”

“Freya” mormorò Klaus attirando la sua attenzione su Allison ancora priva di sensi stretta tra le braccia di Elijah.

La strega si avvicinò e afferrò la mano della sua amica mormorando alcune parole in latino. “Sta bene” sentenziò infine accarezzando la spalla di Elijah. “Dovrebbe svegliarsi tra poco.”

Finn invece si svegliò in quel momento, confuso.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

Allison si risvegliò nel calore e nel profumo del suo letto. Confusa si concesse un attimo per guardarsi intorno, poi con un respiro profondo si alzò e si specchiò cercando di ripercorrere mentalmente quello che era successo. L’ultima cosa che ricordava era la cravatta di Elijah stretta tra i denti, la sua mano fredda… e poi il dolore più forte che ricordasse di aver mai provato. Doveva aver perso i sensi, il che era comprensibile.

Deglutì a vuoto e si diresse in cucina; Elijah era seduto, faccia in giù sul tavolo, la testa tra le mani e di fronte un bicchiere di bourbon. Non si accorse di lei infatti quando parlò, sobbalzò.

“El” gli disse. “Cos’è successo?”

Lui la guardò e solo allora Allison si accorse che stava piangendo. Pensò che non aveva funzionato, tutto quel dolore per nulla… quella speranza. Aveva illuso i Mikaelson che avrebbe potuto funzionare e invece avevano perso loro fratello.

“È morto? Finn è morto?”

“No” si affrettò a spiegarle lui alzandosi e avvicinandosi a lei. “Sta benissimo, ha funzionato. E anche tu stai bene.”

La cacciatrice corrugò la fronte. “E allora perché piangi?”

Elijah si passò una mano sul viso, poi la sua espressione si fece triste. “Non riesco a togliermi dalla testa i tuoi lamenti, non riesco a non pensarci. Ogni volta che chiudo gli occhi continuo a vederti su quella sedia, sofferente pronta a sacrificare te stessa per la mia famiglia, come fai ogni volta. Io non..”

Cadde in ginocchio, Allison si piegò di fronte a lui e lo strinse tra le braccia. “Sto bene” gli disse. “Il dolore è passato Elijah.”

“Per favore” mormorò lui cercando il suo viso per stringerlo tra le mani. “Non voglio mai più vederti soffrire in quel modo né per la mia famiglia né per nessun altro. Ti prego, promettimi che smetterai di sacrificare sempre te stessa.”

“Lo prometto.”

“Se ti succedesse qualcosa ne morirei. Io non posso vivere senza di te, non voglio farlo.”

Allison lo baciò, un bacio lento e dolce. “Lo prometto” ripeté in un sussurro. Elijah la baciò di nuovo, ancora e ancora.

   
 
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