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Autore: giulia87    04/06/2009    8 recensioni
L’Amore può nascere da un atto di violenza criminale? Può una ragazza con una vita normale, non priva di adagi e comodità innamorarsi del suo rapinatore?.. l’amore può mettere radici in tali situazioni e sostituirsi alla paura di quel momento? Forse no.. Ginevra era di questo pensiero..fino a quel giorno, almeno. Eccomi qui a scrivere una nuova fanfiction che mi è venuta in mente di getto mentre ero in pausa dallo studio. Spero vi piaccia...al dire il vero non so ancora come andra' a finire... ma il primo capitolo mi soddisfa abbastanza...commentate!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qui col nuovo capitolo. Scusate il ritardo :) chiedo scusa in anticipo per la "lunghezza" del capitolo. Ma dopo averci pensato un po su' ho capito che questa parte della storia meritava un angolino tutto suo. Cosa ne pensate? Fatemi sapere! ovviamente ringrazio quanti mi seguono e recensiscono la mia storia. Buona lettura a tutti. sssssssssssssssss

Non so per quanto tempo continuammo a baciarci ma l’ardore era tale che sembrava volessimo scambiarci l’anima. Sentivo la mano di Julien accarezzarmi il fianco e seguire la linea della mia vita. Mi abbandonai tra le sue braccia facendomi trasportare dall’intensità di quel momento. In questa notte magica esistevamo solo noi due e le nostre emozioni.

Chiusi gli occhi.. sentii i nostri respiri farsi più forti, poi le sue labbra sfiorarono il mio collo. Che brividi mi dava! Avevo la testa leggera, forse il profumo d’incenso che c’era nell’aria mi aveva intontito o forse era l’emozione che stavo provando.

L’azzurro del suo sguardo mi guidò nel silenzio della notte. Ero completamente persa di lui. Le sue mani mi stringevano dolcemente come a reclamare un possesso che non gli era mai stato messo in dubbio. Io ero completamente sua. Mi guardò come se fossi la cosa più bella dell’universo, come se fossi una principessa e io adoravo poter annegare in quei due laghi di acqua limpida che aveva al posto degli occhi. Mi faceva sentire protetta, unica. Avrei voluto dimostrargli da subito quanto gli appartenessi, ma le regole del pudore me lo impedivano. Appoggiai la testa sul suo petto e sentii il suo cuore battere forte. Eravamo una cosa sola, legati stretti a doppio filo. Ed era così dolce, così unico, così perfetto.  Mentre i  nostri corpi si spostavano l’uno contro l’altro raggiunsi l’orlo della sua felpa, gliela sfilai lentamente dalla testa, assaporando pollice per pollice la pelle che si rivelava. Il suo petto era perfettamente scolpito, muscoloso ma non troppo. Quando Julien incominciò a slacciarmi piano la camicetta, guardandomi negli occhi con intensità, mi sentii come se stessi perdendo i sensi.

Sentii la sua pelle nuda aderire perfettamente alla mia; sentii il suo respiro affondare nelle mie orecchie e tra i miei capelli. Portò con veemenza il mio volto verso il suo facendo scivolare la sua lingua avida nella mia bocca. Intrecciai inconsapevolmente le gambe attorno al suo corpo mentre le mie labbra si nutrivano ancora del suo sapore.

Ci chiudemmo nel retro e ci sdraiammo uno di fianco all’altra, occhi negli occhi, col cuore che mi esplodeva in petto. I nostri sguardi si cercavano incessantemente mentre i nostri corpi fremevano per la vicinanza. Ad un tratto mi sovrastò col suo peso ed io, guidata da una forza superiore, aprii le gambe consentendogli di accomodarsi nel mezzo. Julien non smetteva di baciarmi, le nostre bocche non si erano mai staccate finché non iniziò a tracciare una scia con le labbra sul mio collo. Le sue mani mi stringevano mentre sentivo il suo bacio scendere sul seno. Un brivido mi percorse tutta la schiena, un brivido di eccitazione. All’improvviso si fermò e mi guardò come a cercare conferma di non forzarmi.

Sei sicura?

Io annuii con la testa e lo attirai di nuovo verso di me. Le sue mani, a quel punto più sicure, scivolarono sulle mie cosce alzandomi la gonna leggera. Me le sentivo addosso, mi toccavano, sfioravano i miei capelli dai riflessi ambrati, il mio viso, esploravano ogni centimetro della mia pelle, con fare lento e delicato. Mi faceva morire piano, mi avvolgeva in un torpore che a poco a poco mi annullava in lui. Anche i nostri baci erano diventati più audaci, ormai ero seminuda sotto il suo sguardo incantato. Ogni suo sfioramento accendeva dentro di me un enorme incendio che sembrava  bruciare tutte le mie barriere, facendomi diventare perfino più ardita. Con le dita ferme gli slacciai i calzoni e inarcai la schiena affinché potessimo divenire una sola anima, un solo corpo. La potenza del nostro amore era la prova di essere nati l’uno per l’altra. Facemmo l’amore e fu bellissimo: dolcissimo e romantico, per me era la prima volta. Sentivo il suo corpo in completa sintonia col mio, il piacere sembrava travolgermi e non riuscii a trattenermi dall’ansimare profondamente. Lui era sopra di me, dentro di me e si muoveva piano, ad ogni sua inarcata, ad ogni sferzata decisa, ero consapevole che ormai eravamo indissolubilmente uniti.

Esausti ma ancora frementi dal piacere, appoggiai la testa sul suo petto mentre lui mi accarezzava dolcemente la fronte e i capelli. Avrei voluto fermare il tempo e restare così per sempre.

Ti amo

All’udire quelle parole il mio cuore ebbe come un sussulto di gioia. Sollevai la testa per guardarlo, il ghiaccio dei suoi occhi sembrava sciogliersi in nome di quell’amore che sentivamo crescere dentro di noi.

Lo baciai ancora e ancora.. sebbene il tempo fosse tiranno io non avevo nessuna voglia di rompere la magia di quest’idillio.

Ti amo anche io” esclamai con voce ferma.

Le sue braccia mi strinsero più forte mentre le sue labbra finirono la loro corsa nuovamente sulle mie.

Ci scambiammo un’occhiata complice. Eravamo entrambi consapevoli di quanto si fosse fatto tardi.  Senza dire una parola ma con un’espressione di appagamento sul volto ci alzammo a raccattare i vestiti sparsi tutt’intorno, lentamente cominciammo a vestirci rallentando ogni gesto, quasi a voler prolungare ancora un poco il piacere di stare insieme.

Era l’una passata quando rincasai. Per fortuna i miei genitori stavano già dormendo e senza fare il minimo rumore sgattaiolai su per le scale, precipitandomi in camera. Senza spogliarmi sprofondai sul letto, ero in una specie di sogno, completamente in balia delle mie emozioni. Non riuscivo a  fare a meno di pensare a lui, ai suoi abbracci, ai suoi baci paradisiaci, al profumo della sua pelle. Chiusi gli occhi con la voglia di ripercorrere all’indietro queste ore, nell’attesa e nella speranza di accorciare il tempo e la distanza che ci separavano.  E così, immersa nel rewind dei ricordi mi abbandonai tra le braccia di Morfeo mentre il suono di quelle dolci parole continuava ad echeggiare nella mia mente.

Nells,:  sono felice di leggere le tue recensioni, scusa se per questo capitolo ti ho fatto aspettare, ma ci tenevo a farlo venire bene. Mi raccomando fammi sapere cosa ne pensi!
Stella Del Sud: ciaoooo sono lusingata del tuo complimento. Davvero ti ha appassionato cosi' tanto la mia storia?? Se e' cosi' non posso che ringraziarti altre mille volte, mi fa piacere sapere che apprezzi la fanfiction, i vostri commenti mi spronano a fare sempre meglio. Spero di non deluderti ora!!

Ferula_91: eh già la madre di Julien e' un po' antipatica... :) spero di aver reso bene le sue paure e i suoi stati d'animo e soprattutto fisici che condizionano il suo modo di essere e che soprattutto sono la causa principale del suo amore quasi  morboso per il figlio. Fammi sapere che ne pensi di questo capitlo. Ci tengo tantissimo.

lucyetteeccoti ed eccomi accontentata. Ci ho lavorato molto su questo capitolo e sebbene non sia lunghissimo spero di aver descritto bene le emozioni dei protagonisti. Ho voluto dedicare questo capitolo esclusivamente a loro. Ti piace? Fammi sapere.

Devilgirl89: wowo Julien un angelo! Leggere i tuoi commenti mi fa incredibilmente piacere. Sono felicissima di esser riuscita a cacciare fuori le caratteristiche di Julien e Ginevra,  spero di non deluderti proprio ora! Che ne dici di questo capitolo? 

  
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