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Autore: pureblood18    06/03/2017    6 recensioni
E se Draco Malfoy non fosse figlio unico? E se i Malfoy avessero più di un erede? Alya e Draco, due anime destinate a separarsi per il bene di qualcosa di più grande. Avranno mai la possibilità di ricongiungersi? Alya riuscirà a ritrovare la strada di casa?
Genere: Angst, Avventura, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Abraxas Malfoy, Draco Malfoy, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Lucius/Narcissa, Remus/Ninfadora, Ted/Andromeda
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Più contesti
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Salve, miei meravigliosi lettori. Ho notato che con il passare del tempo siete aumentati, adesso siete quasi 35. Sono felicissima e vorrei ringraziarvi per il vostro sostegno, è solamente grazie a questo ed alla mia passione per la scrittura che questa storia va avanti. Inoltre, vorrei scusarmi per avervi fatto aspettare troppo, ma sono diventata mamma di una fantastica bambina circa due mesi fa e i suoi capricci mi occupano molto tempo. Per il resto, spero che con questo capitolo pieno di svolte possa farmi perdonare. Buona lettura!

25 Aprile\3 Maggio 1993 - Hogwarts. 

Trascorsero alcuni giorni dallo svolgersi dell'ultima chiacchierata tra i due Serpeverde ed i due Grifondoro, dalla faccenda che vide coinvolti  Mrs Purr, Justin Finch-Fletchley e Colin Canon, ma soprattutto dalle ultime parole fatidiche della professoressa McGranitt. Alyssa era abbastanza turbata sia a causa delle ultime vicende avvenute all'interno delle mura di Hogwarts, sia per i pensieri insistenti che rimandavano al sogno premonitore della bionda. Era certa che prima o poi la situazione si sarebbe ritorta contro l'amica Grifondoro, lo specchio e la vicenda di Mirtilla non erano solamente delle coincidenze. Alyssa, presa dall'ansia, cercò di rintanarsi nella propria stanza, tentando di evitare le lezioni il più possibile.  La Serpeverde non voleva sobbarcare i propri amici di ulteriori pensieri: se soltanto la verdargento ne avesse fatto parola con la grifona o con il coetaneo platinato, molto probabilmente avrebbero fatto di tutto per dissuaderla da tormenti così sopravvalutati.  Inoltre, le compagne di stanza sembravano non accorgersi minimamente del malumore della concasata, anzi, non perdevano occasione per rivolgersi a lei con tono di scherno. Pansy non riusciva a sopportare il fatto che Alyssa avesse catturato le attenzioni di Malfoy e Millicent, dal canto suo, non si sognava nemmeno di contraddire l'adolescente dalla faccia da carlino. 
Nel momento in cui Alyssa era china a scrivere una missiva liberatoria alla sorella adottiva, delle nocche pesanti urtarono con frenesia il materiale legnoso della porta della stanza. La platinata, senza pensarci due volte, saltò giù dal letto per poter scoprire chi si celasse dietro di essa. Non appena spalancò sicura la porta, si accorse che dinanzi a sé si stagliava la figura del Professor Piton: questi aveva avuto il compito di avvertire la ragazza di un tremendo avvenimento. 
« Professore.. »  Sussurrò la ragazza, arcuando la fronte per cercare di capire se avesse fatto qualcosa a discapito della sua sempre impeccabile condotta o se avesse commesso atti talmente disdicevoli da far scomodare uno come Severus. 
« Mi segua. » Disse con voce placida l'uomo dal crine come la pece. Alyssa indossò il soprabito nero dei Serpeverde e chiuse la porta dietro di sé. « Sfortunatamente la signorina Granger è stata vittima di una terribile conseguenza. » Annunciò lui, lasciandosi seguire dalla verdargento verso l'infermeria. Al suono di quelle parole, la giovane strega sgranò le iridi cangianti e accelerò il passo per poter guardare l'insegnante negli occhi e poter scoprire qualcosa in più. 
« Cosa vuol dire? Una terribile conseguenza? Non mi dica che..che c'entra qualcosa quel dannatissimo serpente?! » Urlò infastidita, ma con un pizzico di aspettativa, attirando lo sguardo equivoco dell'adulto. 
« Serpente? Nessuno ha mai parlato di un Serpente, Morgan. » Rispose più sicuro che mai l'insegnante di Pozioni, mantenendo comunque  quella sua inequivocabile impassibilità. « Chi gliene ha parlato? »Continuò,  augurandosi di non dover fornire altre spiegazioni ad una semplice studentessa. 
« Nessuno, nessuno me ne ha mai parlato. Mi sono solamente occupata di alcune ricerche, tutto qui. » Biascicò la bionda incerta, arrestando il passo così da rimanere indietro di qualche metro. « Ma c'è una cura per far sì che sia Hermione che gli altri possano guarire, in un certo qual modo? » Chiese all'apice della preoccupazione e riprese velocemente il passo, ma ottene come risposta un semplice cenno di capo. Dopodiché, il professore lasciò che Alyssa entrasse in infermeria con la compagnia di Madama Chips e due strani ma noti Grifondoro, poi scomparì lungo il corridoio. Harry e Ron sedevano al capezzale del letto come se si aspettassero il risveglio della concasata da un momento all'altro, non staccando nemmeno per un momento gli occhi dalla ragazza e, nell'istante in cui Alyssa mise piede tra quelle pareti, essi si voltarono istintivamente verso di lei e accennarono un fiacco sorriso. 
« Harry..Ron. Non si è ancora svegliata? » Domandò frenetica Alyssa, rivolgendo poi un simile quesito alla veterana infermiera della scuola. 
 «Tesoro caro, la Professoressa Sprite si sta occupando del succo di Mandragora. Come ben sai, ultimamente, ha riscontrato dei problemi con quelle dannate piante e di conseguenza fa molta fatica a racimolarne qualcosa. Però mi ha riferito che, con molta probabilità, sarà pronta fra pochi minuti, a tal punto potremmo far in modo che la ragazzina lo assuma e possa sbloccarsi da quest'intorpidimento semi-permanente. In seguito faremo lo stesso con gli altri. » La donna anziana non aveva alcun dubbio, d'altronde lavorava lì da moltissimo tempo e sapeva benissimo quale fosse il motivo di tale pietrificazione e la adeguata cura da seguire per poter far tornare tutto come prima. 
« Grazie, Madama Chips. Sono certa che dal succo preparato dalla professoressa otterremo risultati positivi. » Aggiunse la bionda speranzosa, ringraziando gentilmente la donna. Poi, si avvicinò al moro e al rosso e si fece spazio fra loro. 
« Da quanto tempo è in queste condizioni? Il Professor Piton ha avvisato anche voi? » Chiese curiosa quanto agitata, dividendo lo sguardo tra i due rossodorati. 
Harry rispose immediatamente e senza alcun indugio, Ron invece si limitò a sospirare pesantemente. « Presumibilmente da qualche ora, era occupata a specchiarsi e forse è stato un bene. Se solo l'avesse osservato coi propri occhi, adesso non sarebbe più fra noi. Inoltre è stata la Professoressa McGranitt a metterci al corrente. » Il tono di voce dell'occhialuto era alquanto debole, era anche lui, come gli altri due presenti, estremamente preoccupato, ma allo stesso tempo speranzoso, per le condizioni della riccia. 

Qualche minuto dopo.. 

Una figura tozza, dai tratti bislacchi, dagli abiti bizzarri e dalla corporatura pesante attraversò l'uscio della infermeria e, con un sorriso a trentadue denti, protese la mano destra, occupata da una strana borraccia, verso Madama Chips che, sollevata, chiese aiuto ad Alyssa e fece bere il cotanto succo desiderato alla natababbana. La Professoressa Sprite, insegnante di Erbologia, era riuscita a trarre un copioso succo dalle sue Mandragore da coltivazione.
Non trascorsero nemmeno sessanta secondi dall'assunzione che il corpo di Hermione cominciò a sgranchirsi e gli occhi si aprirono subito dopo con lo stupore di tutti coloro i quali si trovavano lì, accanto a lei. 
« Hermione! » Le voci entusiaste dei tre ragazzi partirono all'unisono, come se avessero preparato una coreografia, e tutti e tre si catapultarono tra le braccia della giovane amica che, felice quanto loro(o forse ancor di più), si unì a questi ultimi per un abbraccio di gruppo.
Fortunatamente la cura funzionò anche per Colin, Finch-Fletchley e Mrs Purr, la gatta del custode Gazza. C'era però un ultimo problema: Ginny Weasley. In che modo avrebbero potuto trovarla e perché mai uno come Tom Riddle avrebbe dovuto trascinarla in quell'incubo ad occhi aperti? Era davvero così potente come si ostentava credere?
Fu solamente qualche giorno dopo che venne svelato il misfatto: Lucius Malfoy, padre di Draco, sotto comando di Voldemort, aveva dato, all'insaputa persino della stessa ricevente, un "diario" alla più giovane dei Weasley, cosicché da poterla rendere più vulnerabile agli occhi del Signore Oscuro e di conseguenza avrebbe ottemperato alla sua richiesta. Questi, sotto l'influsso della maledizione Imperio, guidò la giovane rossa verso la Camera dei Segreti. 
Perché mai Ginny? Semplice, oltre a non essere ancora stata "svezzata" in tutti gli incantesimi di protezione - frequentando il primo anno-  Ginny era una bambina ancora suggestionabile e, stando a cuore al bambino sopravvissuto, avrebbe certamente attirato l'attenzione del giovane mago che, senza rimuginarci sopra, si sarebbe proiettato lì dove l'avrebbe tratta in salvo e dunque Tom Riddle avrebbe raggiunto il proprio scopo. 
Fu così che, grazie all'intuito ed alla forza d'animo di Harry che Ginny poté riabbracciare i propri familiari. Inoltre, l'impavido Grifondoro  riuscì anche nell'intento di porre fine alla vita del basilisco. Certo, non fu per niente elementare confrontarsi con un mostro dalle tali dimensioni, per non parlare del giovane Tom, ma fu capace, non solo di eliminare la bestia, ma anche di distruggere uno dei sette Horcrux che allora venne semplicemente identificato come un libro: il diario di Tom Marvolo Riddle, ovvero l'anagramma di Lord Voldemort. 

4 Giugno 1993, Casa Tonks. 

Il secondo anno scolastico era appena terminato ed Alyssa aveva da poco salutato i suoi compagni di scuola: Hermione, Ron, Harry, Draco, Blaise ed aveva da qualche settimana instaurato un nascente legame anche con la nuova arrivata ad Hogwarts, Astoria Greengrass, Serpeverde anch'essa. Con quest'ultima la bionda, assieme ad Hermione, aveva stipulato un patto: non perdersi mai durante le vacanze estive. 
Tutto procedeva nel migliore dei modi a casa Tonks, anche se la mancanza di Teddy si faceva sempre più marcata ed Alyssa ne stava soffrendo parecchio. Fra non meno di ventiquattro ore sarebbe stato il suo tredicesimo compleanno, il primo senza il padre adottivo da quando era stata presa in affidamento dai Tonks. Oltre all'assenza tangibile del natobabbano, uno dei pensieri che più attanagliava la mente della verdargento era l'invito che Draco Malfoy le aveva consegnato prima di partire. Il platinato, difatti, come Alyssa, avrebbe compiuto gli anni lo stesso giorno: il 5 di Giugno. 
La Serpeverde non avrebbe mai tollerato ancora una volta il fare autorevole del padre di Draco, Lucius non avrebbe sopportato nemmeno l'idea di vedere la platinata accanto al figlio. L'ultima volta che il patriarca dei Malfoy aveva incontrato Alyssa non si era dimostrato particolarmente indulgente nei suoi confronti. 
La presenza di Malfoy Senior non era l'unica cosa che rendeva la Serpeverde inquieta: cosa avrebbe indossato per quell'occasione? Di certo non avrebbe mai potuto accontentarsi di un semplicissimo abito preso alla bell'e meglio dal proprio guardaroba. Lì, sicuramente, avrebbero partecipato persone d'alto rango sociale e non sarebbe passata inosservata con un vestiario inadeguato alla situazione, essendo al centro delle chiacchiere del festeggiato. E il regalo? Cosa avrebbe regalato al festeggiato?
Inoltre, che comportamento avrebbe dovuto adottare? Si sarebbe sicuramente sentita a disagio, aggiungendo il fatto che sarebbero state presenti anche Pansy e Millicent che, antipatiche com'erano, le avrebbero reso la serata insostenibile. 
« Meda, Meda! » Esclamò Alyssa, scendendo dalle scale. Andromeda era indaffarata nel preparare la colazione per le due donne rimaste in casa con lei. Ninfadora, invece, sarebbe rientrata a momenti dall'Accademia degli Auror. 
La mora rispose immediatamente all'appello della figlia adottiva, avvicinandosi di qualche passo verso la rampa di scale. 
« Tesoro, eccomi. Sono qui. La colazione è pronta. » Urlò per farsi sentire, adagiata contro lo stipite della porta.  
Nel momento in cui la bionda mise piede in cucina, uno scricchiolio proveniente dalla porta attirò l'attenzione delle due streghe: la metamorfomagus era appena rientrata, sorridente più che mai.
« C'entrerà qualcosa Remus.. » Sussurrò sarcastica all'orecchio della mora Alyssa, ridacchiando. 
« Sì, si tratta di Remus, malvagia Serpe di platino. » Sogghignò l'ex Tassorosso, avanzando verso la sorella e la madre. « Vi accontenterò e vi racconterò tutto a tavola. » Continuò, attendendo che tutte fossero al proprio posto. Poi, le imitò, facendo lo stesso.
« Allora.. » Si pronunciò con tono solenne a collo dritto Ninfadora, poi tirò un profondo respiro. « Remus mi ha promesso che mi concederà l'onore di conoscere sua madre fra qualche giorno ed io non vedo l'ora di incontrarla. » Dagli occhi della giovane traspariva un senso di gioia e soddisfazione e cercava la medesima sensazione negli occhi delle sue "coinquiline".
« E' una notizia splendida, tesoro. Questo vuol dire che per lui è molto di più di una semplice storia. Sapevo Remus si sarebbe distinto dagli altri. Non credi anche tu, Aly? » Chiese l'ex Serpeverde sorridente, mentre mordicchiava famelica una fetta di pane caldo.
« Sì, sono dello stesso parere. Mi auguro soltanto che la Signora Lupin sia simpatica e gentile tanto quanto lo è Remus, mi dispiacerebbe se non fosse così. Non mi stanno molto a cuore le persone maleducate ed imperiose. » Rispose la bionda con tono ambiguo, sotterrando lo sguardo sull'omelette disposta sul piatto dai bordi dorati. La risposta della bionda aveva preso una piega alquanto rigida ed Andromeda aveva inevitabilmente intuito che la figlia si riferisse a qualcun'altro e non proprio alla Signora Lupin. 
« Qualcosa ti turba, tesoro? Dovresti essere felice, domani è un giorno speciale e come tale dovresti trascorrerlo in piena tranquillità e serenità. » Sussurrò materna Andromeda, allungando la mano sinistra per accarezzare il viso della giovane. 
« Niente di che.. soltanto, uff.. domani è il compleanno di Draco, anche.. e lui mi ha invitata alla festa che si terrà al Maniero. Non ho né un abito, né un regalo, né un modo per far sì che il signor Malfoy non mi fissi in cagnesco per tutta la serata. » Disse liberatoria la verdargento, tagliuzzando disinteressatamente l'omelette oramai fredda. 
« E che problema c'è? » Domandò indifferentemente la più adulta fra le tre. « Domattina, io, tu e Dora andremo ad acquistarne uno così bello da far suscitare l'invidia di tutte le ragazze presenti. Vedrai, con il fisico che ti ritrovi, non sarà affatto difficile riuscirci. » Aggiunse rincuorante, cercando l'assenso di Ninfadora che, con la bocca colma di cibo, avrebbe sicuramente fatto meglio a tacere. 
« Il vestito, okay. Ma il regalo? E con il Signor Malfoy come facciamo? »Ribatté stufa Alyssa, gonfiando le guance dopo aver lasciato a metà la colazione, mentre la giovane Tonks cominciava a dare una ripulita alla cucina. 
« Per quanto riguarda il regalo, troveremo certamente qualcosa di carino. Per il resto, non pensarlo nemmeno, parlerò con mia sorella e troveremo una soluzione. Narcissa sembra averti presa a cuore e, conoscendola, credimi, la conosco bene, non permetterà mai più a Mister Bei Capelli di importunarti con il suo modo di fare autoritario e schernitore. Sfortunatamente lo è nei confronti di chiunque non segui la sua filosofia di pensiero. » Controbatté Andromeda, terminando ciò che la figlia aveva da poco iniziato. Alyssa, sollevata dalle parole della madre, si convinse e si aggiunse al duo, sistemando insieme ad esse il restante disordine. 

Molte ore più tardi.. 

Andromeda, con cospicua immediatezza, aveva avvertito la sorella minore delle preoccupazioni che balenavano nella mente della Serpeverde. Era sicura che la donna, conoscendo perfettamente il coniuge, avrebbe trovato con certezza un modo per eludere il comportamento ipocrita di quest'ultimo verso la compagna del figlio. Alyssa, in fin dei conti, non aveva nulla di così grave da poter giustificare le battutine sardoniche di Lucius. 
Con grande gioia, qualche ora dopo l'invio della missiva, Narcissa rispose ad Andromeda, invitando la sorella maggiore a far leggere tale risposta anche alla figlia adottiva. Così la donna, rapidamente, si indirizzò verso la camera della platinata e, bussando alla sua porta, grattò la fronte, sperando che la giovane strega non stesse già dormendo. 
« Alyssa, apri. E' urgente. » Mormorò la mora per non svegliare anche la figlia maggiore che riposava nella stanza contigua. Portò in avanti la gamba sinistra, poi ticchettò alternativamente punta e tallone, punta e tallone del piede corrispondente sino a che Alyssa socchiuse, per poi aprire la porta. 
« Stavi già riposando? Ti ho disturbata? » Domandò un po' risentita la donna, associando i capelli arruffati, l'abito da notte e le palpebre semichiuse della bionda ad una profonda dormita. 
« No no, fa pure. E' accaduto qualcosa a Ninfadora? » Chiese Alyssa  trasalita, si sedette e si mise a dondolare le gambe alternativamente. Poi notò la missiva che Andromeda teneva in una mano, focalizzando successivamente lo stemma di ceralacca piazzato sulla parte anteriore della busta.  Lo stemma dei Malfoy le fece rapidamente intuire si trattasse della cotanto attesa risposta di Narcissa alla richiesta della Tonks. 
« Tua sorella ti ha risposto, vero? » Certa, liberò la lettera dalle falangi della madre adottiva e s'accorse ch'era già stata aperta e, molto possibilmente, letta da qualcun'altro. « La lettera è per te o per me? » Continuò curiosa, roteando il collo per sgranchirlo un po'.
« Narcissa ha scritto a me, ma vorrebbe leggessi anche tu. Io, invece, ho scelto di parlartene a voce, credo sia la cosa migliore da fare. » Storse le labbra, poi riprese a parlare. « Ha scovato un espediente per sfuggire alle grinfie di quel purista ipocrita. » Dalle labbra della Tonks sembrò fuoriuscir veleno, come se la sua bocca fosse quella d'un serpente. 
« Dici sul serio? E in che maniera potremmo riuscirci? Lucius non mi pare un tipo così sciocco da cadere in una semplice sceneggiata, scoprirebbe tutto all'istante. » Alyssa, seppur non conoscesse appieno le abilità dell'ex Serpeverde, non avrebbe mai dubitato delle potenzialità di quest'ultimo. 
Andromeda si avvicinò maggiormente alla strega, posando temporaneamente la lettera ai piedi del letto. « Alla festa di Draco saranno presenti tantissime persone, una moltitudine di gente invaderà quel Maniero come calamite. Ci sarà così tanta folla da non poter nemmeno notare l'assenza o la presenza di un tizio o di un altro, dunque faremo in modo che nessuno possa scoprire la tua vera identità. Infine, Narcissa giocherà un ruolo importante in tutto ciò. La Polisucco ti coadiuverà, prenderai le sembianze di una lontana parente di Severus Piton. » Spiegò, gesticolando di tanto in tanto. « Ah..non allarmati, il professore è già stato avvisato. » Concluse la donna, annuendo e passò la lingua fra le labbra per irrorarle. Era sicura, al mille per mille, che il piano avrebbe funzionato. 
« Sul serio tua sorella ha organizzato tutto ciò per permettermi di andare alla festa? » Alyssa spalancò le iridi chiare sbalordita e issò un sopracciglio ancora incredula. Mai si sarebbe aspettata che una donna come la Signora Malfoy avrebbe studiato tutti i modi possibili per aiutarla. Che la nonna di Draco, con le sue parole, mirava a questo? 
 « Dovrò bere la Polisucco direttamente dai Malfoy o verrà lei qui a prendermi? » La curiosità della bionda si acuì, si fece più impellente e le domande cominciarono ad incrementarsi.
« Verrà qui Piton stesso a prelevarti e, dopodiché, raggiungerete il Maniero in compagnia di Narcissa. » Spiegò ancora per filo e per segno, scostando una ciocca ribelle dietro un orecchio, poi piegò le labbra in un flebile sorriso. 
Alyssa sospirò, sollevando lo sguardo stanco, poi rivolse esso stesso alla madre. « E se Lucius lo venisse a sapere? » Nonostante le esaustive delucidazioni della padrona di casa, la bionda non era del tutto convinta potesse andare a buon fine.
 « Non devi preoccuparti nemmeno di questo, perché mai Lucius dovrebbe dar conto ad una lontana parente di un uomo asociale come Severus? Il massimo che potrà fare sarà salutarti, niente di più, semplici onori di casa. » La donna provò a tranquillizzare la giovane, ma invano. Convincere una come Alyssa non era poi affatto così semplice. 
« E come giustificherei la mia conoscenza con Draco? E se si insospettisse? » La verdargento sembrò proprio non rasserenarsi e intrecciò le dita l'une alle altre, tentando di rimanere calma. Le gambe si fermarono, ritraendosi verso il petto di lei.
« Ti scambierà senz'altro per una compagna di scuola. Credi conosca sul serio tutti i concasati di Draco? Per quanto abbia spirito d'osservazione, è prettamente impossibile. » Rispose Andromeda spazientita. « Stai tranquilla, sarà anche il tuo compleanno, sì o no? »
« Hai ragione, Meda. Il Signor Malfoy non si accorgerà di nulla, almeno spero, e tutto procederà a meraviglia. Mi fido di voi e so che non fareste niente di negativo che possa, qualora, ricadere su di me. » Le labbra di Alyssa si arcuarono in un grosso sorriso che sottolineò le fossette sulle gote chiare e i lineamenti finalmente si rilassarono. 
« Su, adesso torna a dormire. Domattina la sveglia suonerà presto, Madama McClan ci aspetta! » Espresse ad alta voce la più grande delle due, protendendo il viso verso quello della Serpeverde, poi vi lasciò un affettuoso bacio e posò una pacca sulle sue spalle. Fece, in seguito, pressione sugli arti superiori e scese dal letto. 
« Buonanotte! » Esclamò a sua volta Alyssa, afferrando la lettera ai suoi piedi, la adagiò sul comodino e si rinfilò poco dopo sotto le coperte. Si rigirò a pancia in giù e tornò a dormire. 
« Notte, piccina. » Rispose con tono sereno l'ex Serpeverde, allontanandosi dal letto. « Sogni d'oro. » Aggiunse allo stesso modo, uscendo lentamente dalla stanza, poi spense la luce e chiuse con cautela la porta prima di addentrarsi nella propria camera da letto. 

5 Giugno 1993, Casa Tonks\Diagon Alley. 

Alyssa si alzò alla buon'ora svegliata dalle insistenti urla di Ninfadora, la sorella, infatti non le aveva dato tregua fin dalle prime luci del mattino. Troppa era la contentezza della metamorfomagus che non diede nemmeno retta alle lancette sull'orologio a parete. 
« Su, sveglia, dormigliona. Oggi è il tuo compleanno, non vorrai mica passare tutta la giornata a letto?! »
Ninfadora aveva pure spalancato le tende di un verde petrolio e la luce del sole era talmente forte da infastidire le iridi chiare della bionda che, strofinate più volte, accennarono un lieve rossore. 
« Dora, ma è ancora presto! Avevo già puntato la sveglia e non sono nemmeno le sette! » Alyssa manifestò il suo dissenso verso il modo di fare della sorella, a volte, così irriverente. Tale broncio però dovette far spazio ad un mega sorriso: Ninfadora aveva posizionato alla destra del letto, sul comodino, un delizioso cupcake alla nocciola su cui vi era lievemente affondata una candela dai colori simili a quelli che padroneggiavano la stanza. 
 « Tantissimi auguri alla mia Serpe preferita! » Esclamò la Tonks allegra, poi porse il dolcetto alla sorella che, un po' emozionata, lasciò che l'ex Tassorosso accendesse la candela. 
« Grazie mille, Tonks. Il mio ultimo compleanno non è stato dei migliori, ma, grazie al fatto di sapervi accanto a me, questo non lo sarà altrettanto. » Biascicò commossa la platinata, abbracciando istintivamente la sorella e quest'ultima ricambiò senza esitare. 
« Prima di soffiare, devi esprimere il tuo più imo desiderio. Mi raccomando, non prendere la cosa sottogamba, è molto importante che tu lo faccia. » Puntualizzò Ninfadora, quella banalità doveva certamente avere un grosso significato per lei. 
Alyssa annuì ed ascoltò il consiglio dell'aspirante Auror, portò il cupcake alle labbra e serrò le palpebre, pregando dal profondo del cuore, chissà chi, di riuscire nell'intento di trovare i suoi veri genitori. Dopodiché strinse le labbra, lasciando spirare un non molto pesante respiro, e spense la candela. 
« Sìììì! Sìììì! » Urlò felice Ninfadora battendo le mani. Estrapolò, poi, senza intaccare la glassa, la candela dal dolcetto. « Adesso puoi mangiarlo. » Le sorrise, era davvero felice di poter festeggiare quel giorno speciale insieme a lei. 
La Serpeverde non se lo fece ripetere due volte e, preso tra le mani il delizioso manicaretto, lo addentò e lo terminò in meno di due minuti. 
« Appena puoi, scendi. Mamma vuole vederti. » Disse ad alta voce, puntualizzando,  la metamorfomagus. Alyssa saltò giù dal letto e si diresse verso il salotto, dove intravide, già fin dalle scale, Andromeda con in mano un sacco di lettere. 
« Sono per me? Sono per me? » Domandò elettrizzata Alyssa, scendendo le scale freneticamente. 
« Sì, sì! Sono per te. » L'ex Serpeverde scoppiò a ridere, osservando la reazione della ragazza, poi le sorrise radiosamente e corse incontro alla figlia che l'abbracciò senza pensarci. « Buon compleanno, tesoro. »
La bionda, più entusiasta che mai, cominciò a scartare le missive e notò, con enorme meraviglia, una lettera proveniente anche da Astoria: la ragazzina che aveva appena conosciuto. Oltre alla Greengrass, i mittenti delle lettere d'auguri erano Draco, Hermione e Blaise. 
Alyssa si sedette su una delle poltrone disposte in salotto, adagiò le scapole contro lo schienale, portò le gambe al petto ed iniziò a leggerle ad una ad una. L'unico momento in cui si soffermò fu quando, leggiucchiando la lettera di Astoria, capì che anche lei sarebbe stata presente alla festa che si sarebbe svolta al Maniero la sera stessa. 
Allorché la giovane strega non se la sentiva di ricambiare tale gentilezza, piantandola in asso e, dunque, decise di avvertire la neocompagna del cambiamento momentaneo che avrebbe adottato durante il compleanno. Lasciò le restanti lettere sul tavolo del salotto e salì in camera, pronta a scrivere una lettera di risposta alla concasata. 
 
❝ Cara Astoria,
Innanzitutto vorrei ringraziarti per il fatto che ti sia ricordata del mio compleanno. Secondo punto: come stai? Hai seguito il mio consiglio? Blaise non fa per te, te lo assicuro. Gli italiani, solitamente sono simpatici e solari, ma c'è un'eccezione in tutto e purtroppo è capitata a noi. Pft, ne parleremo meglio quando ci vedremo. 
A parte ciò, avrei voluto risponderti di persona, ma il  motivo per cui ho deciso di non farlo è la maniera in cui avrei dovuto avvertirti di certe cose . Ci sarà molta gente alla festa e non credo sia opportuno parlarne lì, in mezzo a tante orecchie indiscrete. 
Conosci il padre di Draco, giusto? Ecco, credo proprio non mi possa sopportare. Quando, l'ultima volta, sono stata ospite al Maniero, egli non ha esitato a farmi sentire inferiore rispetto agli altri compagni di Draco. A parer suo, dato che non conosco le mie origini, potrei benissimo essere una natababbana e lui questo non lo tollera. Fortunatamente, non tutti i membri di quella famiglia lo pensano, Draco in primis. La Signora Malfoy e Abraxas, il nonno di Draco, mi hanno sempre trattata con riguardo e come se non avessi niente in meno degli altri. Ultimamente, anche in maniera strana. 
Tornando alla festa, la mamma di Draco, sorella della mia, ha deciso di rendermi partecipe nonostante l'ingiustificato astio del marito. Insomma, desiderano che io partecipi alla festa senza essere..me. Hai capito bene: me. Ti spiego meglio, al compleanno di Draco ci saranno moltissime persone e se io mi infiltrassi sotto falso nome, nessuno se ne accorgerebbe, nemmeno suo padre. Quindi, avevano pensato di farmi assumere le sembianze di una lontana parente del Professor Piton, anche lui invitato. Tu che ne pensi? Credi sia una buona idea o solo una sciocchezza che potrebbe evitarsi? 

Ps: Ti aggiornerò sulla nuova "me" prima del mio arrivo al Maniero. 
Tanti tanti baci,

Alyssa. ❞ 

Circa due ore dopo..

Alyssa si imbellettò, pronta a girovagare per i negozi di Diagon Alley: per tale occasione aveva optato per un abito lungo fino al ginocchio di colore blu, le scarpe non erano molto alte, anche perché le gambe erano già longilinee di natura, i capelli erano stati lasciati volutamente sciolti sulle spalle, trattenuti solamente da un cerchietto nero. 
Anche Ninfadora ed Andromeda erano prontissime e, dato che il quartiere in cui vivevano non era di certo conosciuto per il suo folclore magico, la Signora Tonks decise di sfruttare la passaporta posta sullo specchio del bagno, al piano superiore, ossia una semplicissima spazzola bianca. Nessun babbano avrebbe mai sospettato di un così normalissimo oggetto.
Le tre, quindi, raggiunsero il bagno e afferrarono contemporaneamente la spazzola che, come in un vortice, le catapultò proprio in uno dei villaggi più frequentati da maghi e streghe ed il quale avevano scelto: Diagon Alley. 
La loro prima tappa fu Madama McClan, "Abiti per tutte le occasioni", così citava la vetrina del negozio. Prima Andromeda, poi Alyssa ed in seguito Ninfadora entrarono in negozio, in attesa del proprio turno. 
Il grande atelier era stracolmo di commesse intente a seguire gli ordini della proprietaria, alle pareti erano esposti i più disparati abiti, da quelli più semplici a quelli più elaborati. L'abito che però attirò immediatamente l'attenzione di Alyssa fu un finissimo vestito da sera, di seta verde smeraldo lucida, plissettato, con una scollatura che lasciava parte della schiena scoperta. 
Andromeda notò subito lo sguardo fisso della bionda su quell'abito e chiamò a sé Madama McClan che, destata dal proprio lavoro, sgranò gli occhi alla vista della giovane Serpeverde.
« Che raggiante fanciulla, identica a sua padre! » Esclamò ironicamente la donna dai lineamenti spigolosi, la chioma di un castano ramato era stata raccolta in un perfetto chignon, le labbra erano sottili, mentre gli occhi verdi erano così grandi da poter immergervisi dentro. « Non mi dire che i rapporti con tua sorella hanno avuto finalmente un tregua? » Aggiunse, rivolgendosi ad Andromeda che sbiancò al solo sentir paragonare Alyssa a quell'uomo che tanto detestava. Il carattere della negoziante era pressoché uguale a quello della cugina materna Rita Skeeter, magigiornalista presso la Gazzetta del Profeta, uno dei periodici più letti da maghi e streghe.
« Più o meno, ma per il momento vado coi piedi di piombo.  Comunque lei è la ragazza che ho preso in affidamento, sono qui perché oggi è il suo compleanno ed un abito è il regalo che ho scelto per lei. » Rispose vaga la mora, voltandosi prima verso la Alyssa, poi verso la figlia alle proprie spalle. « Questa è Dora, non so se ti ricordi. » Disse, tentando di sviare lo sguardo dalla platinata. Andromeda non entrava in quel negozio da molto tempo.
La platinata arricciò lo sguardo e intuì, senza sforzare la mente, a chi la sarta si stesse riferendo con quel complimento spropositato. Abbassò lo sguardo e le tornarono in mente le parole proferite dalla donna che le apparì durante un effimero soggiorno al Maniero Malfoy, Elettra Selwyn, nonna di Draco e madre di Lucius.  
« Comunque, io avrei già scelto. » Si intrufolò Alyssa tra le due in preda ad una crisi di nervi, roteando gli occhi infastidita. Il suo umore ebbe la peggio, però, quando la porta del negozio si spalancò nuovamente e lasciò che un uomo dalla faccia dritta e l'abbigliamento di chi poteva permettersi di tutto le rubò la scena: Lucius Malfoy era appena arrivato, la moglie gli aveva affidato l'incarico di ritirare un nuovo splendido vestito per il compleanno del figlio.  Egli, come volevasi dimostrare, attirò l'attenzione di tutte le dipendenti della McClan che, senza ritegno, portarono gli occhi curiosi verso il loro capo.
«  Salve, Artemisia. » Biascicò Malfoy Senior, ignorando la presenza delle tre altre donne presenti nel salone. 
« Lucius. » Rispose Madame McClan come chi conoscesse molto più affondo il purosangue di quanto si potesse pensare. Non si sa bene come o per quale motivo, ma i due sembravano conoscersi molto di più rispetto a quello che mostravano. « Narcissa mi ha avvertita poco fa del tuo arrivo, il suo abito è pronto. Prima, però, dovrei servire Miss..» I lineamenti della signora si contrassero, cercando una qualsivoglia risposta dalla biondina in fondo al negozio. 
« Alyssa, il mio nome è Alyssa. » Sussurrò parecchio a disagio, guardando di sottecchi colui che tanto la disprezzava. « Come può sua moglie sopportarlo giorno e notte..» Il suono della sua voce, stavolta, fu quasi impercettibile, ma non così tanto da non arrivare all'orecchio di Andromeda che rispose alla confessione della figlia con un ghigno beffardo. 
« Esatto.. Miss Alyssa. » Concluse Artemisia con voce diplomatica, scostando lo sguardo ancora una volta verso il capostipite dei Malfoy che risultò parecchio turbato dalla studentessa di Hogwarts.
Lucius inarcò un angolo della bocca e assottigliò le iridi di ghiaccio, limitandosi a sospirare. « Attenderò lo stretto necessario, dopodiché passerò nuovamente più tardi. Non ho affatto intenzione di perdere tempo dietro a certa gente. » Si pronunciò appena, lasciando una scia di veleno dietro di sé. Avanzò verso il sofà posto sulla parete opposta ai camerini, si sedette ed attese alquanto irritato che giungesse il proprio turno.
Nel frattempo, la proprietaria del negozio sfilò l'abito prescelto dalla gruccia ed accompagnò Alyssa in uno dei camerini, cosicché potesse finalmente indossarlo. 
 Alcuni minuti più tardi Alyssa abbandonò il camerino alle sue spalle e si portò avanti di qualche passo, mostrandosi agli occhi curiosi di coloro i quali presenziavano al salone: il lungo vestito esaltava le delicate forme della Serpeverde, il crine dorato era stato intenzionalmente raccolto in un toupet in modo da mettere in mostra le spalle scoperte. Ella, estasiata, fece un giro su se stessa ed ammiccò un occhiolino alla madre adottiva. L'ingenuità della bionda, però, evidenziò la voglia a forma d'astro sulla scapola sinistra identica a quella del fratello gemello. 
« Farai un figurone al tuo compleanno! » Esclamò Artemisia, avvicinando le mani congiunte al mento, Alyssa arrossì inevitabilmente.
In un primo momento, Lucius, seduto comodamente in uno dei sofà, rimase impassibile all'entrata della ragazza ma, quando scorse quella marcata similitudine col figlio, la somiglianza con quest'ultimo e quella semplice esclamazione della proprietaria, fece due più due, drizzò il capo e sgranò le iridi cerulee che si dilatarono autonomamente, il respiro si fece più corto e i pugni strinsero con maggior vigore il pomello del bastone che strascicava sempre con sé. In un attimo rivide il passato tornare a galla. Nella mente del purista indiscusso tornarono pensieri e ricordi oramai sotterrati da tempo, la morte della figlia aveva portato il platinato ad assumere un comportamento più algido e scontroso nei confronti della vita. L'uomo non ebbe alcun dubbio, ogni caratteristica presente nella ragazza rimandava alla sua piccola Alya, colei che gli era stata strappata ancor prima di avere la possibilità di stringerla. Colei che credeva fosse deceduta, in realtà gli era stata tolta senza alcuna pietà. Egli cominciò a rimuginare su tutti quegli anni trascorsi senza di lei, all'atteggiamento che aveva avuto nei suoi confronti, fino a qualche momento prima non aveva esitato ad affermare la propria superiorità su di lei e l'aveva nettamente ignorata come fosse un'estranea. Una improvvisa fitta al cuore gli strinse il petto ed i sensi di colpa lo tartassarono senza alcun ritegno.
Nel contempo, Alyssa ritornò in camerino e rindossò gli abiti con cui era giunta in negozio. Andromeda la aiutò, mentre Ninfadora non distolse lo sguardo indagatore dal platinato e notò gli occhi di lui fissi sulla voglia della Serpe di platino come fossero ago e filo. 
« Lucius, ti sei perso? » Accennò una risata sarcastica Artemisia, accorgendosi della temporanea assenza mentale dell'uomo. La metamorfomagus constatò inequivocabilmente un radicale cambiamento nello sguardo dello zio non appena Alyssa mise in mostra il nuovo abito. 
« No, no, è tutto okay. Non potrebbe andare meglio, è solo..ehm, dovrei scappare. Si è fatta una certa ora e mia moglie mi starà aspettando, passerà lei stessa più tardi. » L'ex Serpeverde cercò un'escamotage per fuggire dal negozio, evitando un ulteriore scontro con la giovane bionda e, senza aspettare una qualsiasi risposta dalla negoziante, la salutò appena e uscì in fretta e furia per poi smaterializzarsi chissà dove. 
« Lord Malfoy si è spazientito ed è andato via di soppiatto? E' stato troppo per lui essere soppiantato per un così lungo tempo? » Chiese sardonica Alyssa, arricciando poi il naso all'occhiata interrogatoria dell'ex Tassorosso. « Che c'è? Non ti piace? » Le domandò esclamativa, intrappolando ansiosa il labbro inferiore fra i denti. 
« Non è l'abito che mi preoccupa, piccola Serpe. » Sbottò l'aspirante Auror, rivolgendo uno sguardo fulminante alla madre che stava saldando il conto.
« Mamma, devo parlarti un attimo..da sole. » Specificò, trascinando la madre fuori dal negozio e, quando s'accertò la loro conversazione non potesse essere spiata, cominciò a tirar fuori le unghia e mettere al corrente la donna degli accumulati sospetti. 
« Tu lo sapevi, non è vero? » Proferì furente la più giovane, agganciando le iridi nocciola a quelle altrettanto scure della madre. Le lunghe falangi, nervose, stringevano con forza l'orlo delle maniche della giacca beige che indossava.
« Non ti seguo, Dora. Cos'è che io saprei di preciso? Non riesco a capirti. » Rispose elusiva Meda, incrociando le braccia sotto al seno e imitando un'espressione di stupore. 
« Alyssa, parlo di Alyssa. Non è una coincidenza che lei e Draco siano nati lo stesso giorno, non lo è nemmeno il fatto che si somiglino da far impazzire, per non parlare della maniera in cui hai lasciato che tua sorella si prendesse cura di lei per qualche giorno al Maniero, non è vero? » Le parole uscirono dalle labbra della metamorfomagus senza filtri e senza freni, senza pensare realmente a ciò che stessero proferendo. Tanta era la delusione che non recò minimamente alcun attenzione allo spazio circostante, gli occhi erano indissolubilmente legati a quelli della Black. 
Meda rimase indifferente soltanto per alcuni secondi, poi dovette ammettere l'evidenza dinanzi alla figura della figlia. « No, non sono delle semplici coincidenze, Alyssa e Draco sono fratelli..gemelli. Abraxas ha fatto in modo che la bambina fosse mandata via prima ancora che, secondo la sua mente diabolica, lei potesse affondare i Malfoy per sempre. » Le iridi dell'ex Serpeverde luccicarono e le spalle si irrigidirono, gli arti superiori sciolsero l'intrecciò e le mani cercarono quella sicurezza che avevano repentinamente perduto. 
« Mannaggia a Salazar, lo sapevo, io lo sapevo. Anche Remus aveva intuito qualcosa. Perché non me l'hai detto? Perché hai tenuto tutto celato? » Ninfadora non si spiegava assolutamente la scelta presa dalla madre, men che meno quella del più anziano della famiglia purosangue. Sapeva che uno come Malfoy non avrebbe avuto alcuno scrupolo affinché il proprio volere venisse esaudito, ma non credeva davvero avesse potuto esporre il sangue del proprio sangue ad un destino così avverso. « Chi altri ne è a conoscenza? » Ninfadora si adagiò contro uno dei pilastri del negozio ed ampliò lo sguardo sulla madre.
« Ho dovuto farlo, per il suo bene..Dobbiamo proteggerla, Dora. Se solo si sapesse il reale legame tra Alyssa o Alya, quel che sia, coi Malfoy, anche lei sarebbe costretta, un giorno, a diventare ciò che suo padre è stato e sarà. Non ho assolutamente intenzione di lasciar che diventi una Mangiamorte senza scrupoli. » Pronunciò la mora, rispondendo poi al quesito successivo. « Abraxas, Piton, Shacklebolt, Silente e..e lo sapeva anche tuo padre. » La chiacchierata delle due fu interrotta dall'arrivo della nipote che, notando l'aria pesante, prese entrambe sottobraccio, inamovibile nel raggiungere i Tre Manici di Scopa per festeggiare in maniera sobria il compleanno.  Lì, avrebbero raggiunto Hermione, già in attesa del loro arrivo.

5 Giugno 1993, Maniero Malfoy. 

Lucius Malfoy fece ritorno, prima del previsto e senza indugio, in casa propria. "Casa", troppo riduttivo a parlare con lui. Se dovessimo usare termini suoi, la descriveremmo come una reggia, anche se, a dirla tutta, non ha proprio tutti i torti. 
Narcissa, sentendolo rientrare, seguì quasi premurosamente i suoi passi lenti e cercò di anticiparlo raggiungendolo nell'immenso salotto, luogo dell'edificio che il marito più preferiva. Entrò nell'ampia stanza, ma senza alcun risultato: questa volta si era sbalorditivamente sbagliata. Allorché, stupita, ella uscì dal salotto, si immise nel corridoio e lo chiamò a gran voce. Lo chiamò talmente forte che Draco, sito nella propria stanza, pensò stessero discutendo, ma non tentò affatto di capirne la ragione. Rimase in camera ad impartire strampalate raccomandazioni all'elfo di casa: Dobby.
« Lucius, tesoro. » La strega dalla chioma bicolore, si piazzò in corridoio furiosa, l'uomo, fortunatamente per lui, le rispose immediatamente. 
« Cara, sono qui. » L'uomo sbucò da una stanza poco distante da quella in cui si trovava la moglie parecchio alterata. Lucius dovette far fronte allo sguardo gelido dell'ex Serpeverde che però, sollevata, gli rivolse un'occhiata piuttosto discutibile e camminò a passo svelto verso di lui. La camera in cui il marito era ubicato era una delle meno frequentate del palazzo.
« Come mai qui? L'ultima volta che vi hai messo piede è stato dopo la morte di tua madre. » Gli ricordò melanconica e vi fece ingresso, indicando l'arazzo familiare presente sulla parete centrale della stanza. L'uomo rimase come pietrificato e non diede alcun cenno di risposta. « Lucius, che diavolo ti prende? Si può sapere? » La moglie lo scosse allarmata, avvinghiandosi ad un di lui braccio. Fu solamente così che il purosangue si distrasse dal fissare con strana meticolosità l'albero genealogico. 
« Qui è stato compiuto un incantesimo, non c'è altra spiegazione. » Il suo pensiero, più che alla moglie, era rivolto a se stesso. Fu, perlomeno, un lieve bisbiglio che però non sfuggì alla donna al suo fianco. « Factum Deletus*, un incantesimo occlumante. Ma certo, come ho potuto essere così stupido? E' così semplice. »
« Incantesimo? Factum cosa? Per la barba di Merlino, di che diamine stai parlando, Lucius? » Pronunciò evidentemente confusa Narcissa, sollevando un sopracciglio. 
« Alya.. » Sussurrò voltando il viso contratto verso di lei. « Alya non è morta, ce l'hanno solamente tolta e.. se dovessi scoprire chi ha infamato sulla vita di mia figlia, stanne certa, non la passerà liscia. » Si confidò ancora sotto shock e colmo di rabbia il platinato, osservando gli occhi increduli della coniuge e strinse, preso dall'impeto, con vigore i pugni.
« Ma..non capisco.. » Cissy scosse forsennata il capo, era veramente sconvolta, tutta la sua vita stava acquisendo una piega completamente differente. Si strinse nelle spalle e si aggrappò con maggior forza al braccio del marito. « No..non può essere, tutto questo tempo. La mia bambina, no.. non può essere.. » Calde gocce salate lambirono il viso ossuto della strega che tentennava ininterrottamente, non riusciva tuttora a credere a ciò che il marito le avesse appena rivelato. 
« Dove si trova adesso? Sta bene? Dove è vissuta fino ad ora? » Domandò singhiozzante in un secondo momento e il suo petto trattenne più volte l'ansante respiro. 
Lucius sospirò una, due, tre volte. Poi decise di aprire interamente il suo cuore alla donna che lo aveva affiancato in ogni sorta di situazione e dirle tutta la verità. « Alya..» Si prese un momento, riprendendo a respirare. « La conosci benissimo, Alya è Alyssa. » Pronunciò come se non riuscisse ancora a crederci e ogni qualvolta rimembrava il viso di quella giovane strega veniva pervaso da una sensazione di inquietudine e tristezza, percezioni che lo avevano accompagnato in ogni singolo momento dopo la "finta" scomparsa della figlia.
 La donna tentò di interromperlo più volte, ma egli glielo impedì e rimandò il suo intervento di qualche minuto.  Essa adagiò il viso sulla di lui spalla come a volersi proteggere da ciò che il marito le stava per raccontare. « Stamani, come mi avevi chiesto, son andato da Artemisia per ritirare il tuo abito e l'ho incontrata, era in compagnia di tua sorella e della figlia, la mezzosangue, stava provando un abito.. E, repentinamente, quando ella uscì per sondare il parere delle due, notai un particolare abbastanza familiare. Lei, come Draco stesso, possiede la medesima voglia sulla scapola sinistra. Inoltre..» Sospirò ad occhi bassi, tentando di nasconderne l'arrossamento. « Oggi è il suo tredicesimo compleanno. » Terminò l'uomo quasi impercettibilmente, non staccando le iridi ferrigne da quelle scure di lei che, silenziose, non smisero di lacrimare neppure per un attimo. Poi scoppiò a piangere, esasperato dal tradimento che aveva ricevuto. In cuor suo immaginava l'artefice della mancanza, ma provò, almeno per il momento, a concentrarsi sullo stato mentale e fisico della moglie.
I di lei arti inferiori cedettero, lasciandole urtare le ginocchia contro il pavimento, Malfoy Senior non fece in tempo a rialzarla, che la donna si accasciò a terra, piegando il busto in avanti e adagiò il viso coperto dalle mani sulle gambe. Era totalmente distrutta, dilaniata. « Chi ha mai potuto causarci un dolore così grande? » Sussurrò con la voce strozzata dalle lacrime. Era stata derubata del dono più grande. Lucius, a quel punto, si abbandonò a se stesso e si prostrò ai piedi di lei, stringendola come non aveva fatto mai in quei lunghi anni insieme. « Tesoro, ti prometto che riuscirò a scoprire chi ci ha privato di nostra figlia, fosse l'ultima cosa che faccio. » Mormorò e serrò gli occhi, rimanendo stretto a lei ancora per molto tempo. 

*Dal Latino "Factum" ( Fato, Destino, Evento ) e da "Delere" ( Distruggere, Obliviare ) . 

Rieccoci qua: siamo al decimo capitolo e già parte della trama è stata svelata. Il far scoprire molti altari è stato causato di proposito, volevo mettere nero su bianco ciò che avevo in mente di svelarvi da tempo, non vedevo l'ora. 
Mi auguro che le mie idee non siano state troppo inopportune o fuori luogo e che la mia decisione sugli eventi accaduti sia stata di vostro gradimento. Il vostro parere per me è fondamentale, è per questo che vorrei conoscere anche il vostro punto di vista. Alyssa, da questo momento in poi, non sarà l'unico personaggio principale della storia. Vedremo come si comporteranno i coniugi Malfoy dopo l'accaduto e cosa decideranno di fare nei riguardi della Serpeverde. Ninfadora, furiosa con la madre, riuscirà ad accettare il legame di Alyssa coi Malfoy? Io spero di sì, in fondo, è una donna molto tollerante e colma di umanità. Andromeda conoscerà l'epilogo che ha visto come protagonisti la sorella e il cognato? Draco verrà messo al corrente di tutto ciò? Questo devo ancora deciderlo, ma sicuramente il susseguirsi della storia sarà in modo particolare influenzato dalla mia mente diabolica e contorta. (?)
Spero di poter scrivere presto,
Un bacio,
Giada.
 


   
 
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