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Autore: effie_    07/03/2017    2 recensioni
(Cap.13) Nel mentre lo guardava, la giovane Evans capì che Potter era esattamente come tutti gli altri, se non peggio. Senza uno stuolo di oche adoranti non si sentiva completo ed era certa che una volta alla settimana ne scegliesse una a cui far provare il paradiso, per poi mollarla dopo tre giorni con la stessa noncuranza di un vaso rotto. Era davvero un essere abominevole.
(Cap.26) - Ce la caveremo, Potter?
- Certo che sì. Alla fine, Evans, siamo una bella coppia. Tu sei tante cose belle messe assieme e io tanti disastri collegati. Direi che così ci completiamo. Anche perché voglio incasinarti la vita nel modo più dolce possibile.
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily, Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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<< Black, dove stiamo andando? >>.
Lily era sempre più perplessa. Mai nella vita avrebbe pensato che, il giorno del suo diciottesimo compleanno, si sarebbe ritrovata a conversare piacevolmente e a fumare nella Guferia in compagnia di Sirius Black; men che meno avrebbe mai detto che si sarebbe lasciata trascinare da lui in giro per Hogwarts. La gente che li vedeva passare si lanciava occhiate dubbiose, visto che non avevano mai celato la loro reciproca antipatia, e Lily non poteva fare altro che condividere il loro scetticismo. Non si fidava del tutto di Sirius e si aspettava da un momento all’altro uno dei suoi scherzi da Malandrino.
Tuttavia Black la trascinò senza tanti preamboli giù per sei piani e imboccò con sicurezza la scalinata di marmo che portava alla Sala d’Ingresso.
<< Vedrai, Evans. Sono certo che ti piacerà >>.
<< Sai, mi sono appena resa conto di aver seguito un perfetto sconosciuto chissà dove…>>.
<< Ah, e così io sarei un perfetto sconosciuto? >> Sirius le lanciò un’occhiata offesa e assunse un’aria da cane bastonato << Sei davvero crudele. Mi conosci da sette anni e pensi che potrei davvero farti quello che ti ha fatto Fawcett? >>.
<< No, Black. So che sei un cucciolo innocuo >>.
<< Ah già che tu sai della mia natura di Animagus. Un giorno o l’altro ti porteremo a fare un giretto con Remus al chiaro di luna >>.
Vedendo la fanciulla impallidire, Black scoppiò nella sua tipica risata simile ad un latrato << Stavo scherzando, Evans! Ora, basta fare domande e cerca di memorizzare il percorso, nel caso tu voglia ritornarci >>.
Non appena giunsero ai piedi delle scale, Sirius voltò a sinistra e s’incamminò verso una zona che Lily non aveva mai visitato prima, ma dove spesso aveva visto transitare i Tassorosso. Seguì Black giù per un’altra rampa di scalini di pietra, ma, anziché finire in un cavernoso sotterraneo come quello che portava alla cantina dell’aula di Pozioni, si ritrovarono improvvisamente in un ampio corridoio ben illuminato dalle torce e decorato da parecchi quadri allegri che raffiguravano soprattutto cibo.
<< Oh, aspetta…>> commentò Lily, guardandosi attorno e iniziando finalmente a comprendere le intenzioni di Black << Forse ho capito…>>.
<< Cosa? >> le domandò Sirius, nel mentre sfrecciavano lungo il corridoio.
<< Tu…tu vuoi penetrare nelle cucine! Sai che è proibito? >>.
Black si fermò e ridacchiò divertito << Penetrare, che parolona…>>.
Lily gli indicò l’enorme quadro sopra le loro teste, che ritraeva una gigantesca ciotola d’argento piena di frutta << Vuoi dirmi che non è così? >>.
<< Evans, hai ancora un sacco da imparare su Hogwarts >>.
Lasciando in sospeso quella frase ambigua, Sirius la afferrò di nuovo per un braccio, la sospinse davanti al quadro gigante, poi, con enorme sorpresa di Lily, tese l’indice e fece il solletico ad una grossa pera. Trascorsero alcuni istanti, poi ad un tratto la pera iniziò a contorcersi, ridacchiando, e si trasformò in una maniglia laccata di verde. Felpato la afferrò, spalancò la porta e spinse Lily all’interno con decisione.
La giovane Evans ebbe appena il tempo di scorgere un’enorme stanza dal soffitto alto, con grossi cumoli di pentole e padelle di rame luccicanti accatastate contro le pareti di pietra, e un enorme focolare di mattoni all’altro capo, quando qualcosa di piccolo sfrecciò verso di loro dal centro della stanza, accogliendoli con una serie di squittii.
<< Signorino Black, è un vero piacere vederla qui! Stiamo giusto preparando la cena, il signorino Potter è passato prima con le solite istruzioni…cosa possiamo fare per lei? Oh, ha portato una ragazza! >>.
<< Xemerin, lei è Lily Evans >> disse Sirius, con una sorta di sorriso ammiccante.
L’elfo domestico afferrò le gambe di Lily e le abbracciò, come una sorta di benvenuto << Buonasera, signorina! A Xemerin fa molto piacere conoscerla di persona >>.
Imbarazzata, la fanciulla si chinò e gli strinse la piccola mano << Anche per me, Xemerin. Lavori qui da tanto? >>.
<< Xemerin è il capo degli elfi domestici di Hogwarts >> le spiegò Black.
<< Già, è Xemerin a coordinare tutto! Ma oggi è il suo compleanno, no, signorina? Le offriamo qualcosa, signorina, sì! >>.
Prima che Lily potesse opporsi, Xemerin la afferrò per una mano e la trascinò dentro le cucine, passando tra quattro lunghi tavoli di legno disposti esattamente sotto ognuno dei quattro tavoli delle Case, che si stavano riempiendo di cibo da inviare di sopra per la cena proprio in quel momento. Almeno un centinaio di piccoli elfi gremiva la cucina e tutti sorridevano, si inchinavano e facevano riverenze al loro passaggio; indossavano tutti la stessa uniforme, ossia uno strofinaccio con drappeggiato il blasone di Hogwarts.
Xeremerin li fece accomodare accanto al fuoco e poi si mise sull’attenti, pronto a ricevere i loro ordini.
<< Mmm…io vorrei una tazza di the, e tu, Lily? >>.
<< Per me nulla, grazie >>.
Non le piaceva affatto il modo in cui venivano trattati gli elfi domestici. Sapeva che molte famiglie Purosangue, specialmente quelle più ricche, ne possedevano uno, ma l’idea della loro schiavitù la faceva inorridire.
<< Oh, Evans, non fare la sciocca! Si offendono profondamente se non possono esserti utili. Xemerin, portale una fetta di crostata di mirtilli >>.
L’elfo domestico annuì e schioccò le dita. In un attimo, altri sei elfi gli si avvicinarono trotterellando con un grosso vassoio d’argento carico di teiere, due tazze di the, un bricco di latte, un piatto di biscotti e una generosa fetta di torta per Lily.
<< Il servizio è sempre ottimo >> commentò Felpato, sfregandosi le mani << Non è che me lo potreste…correggere un po’? >>.
<< Il solito, signorino Black? >>.
<< Certamente >>.
Xemerin schioccò le dita e subito uno degli elfi afferrò una bottiglia di Whisky Incendiario e ne versò una piccola dose nel the di Sirius, che se lo mescolò con aria soddisfatta.
<< Ah, molto meglio. Questi sono gli elfi domestici migliori del mondo >>.
Lily gli lanciò uno sguardo cupo, ma tutti gli elfi sembrarono felicissimi di quel suo commento; fecero un profondo inchino e poi arretrarono, tornando a occuparsi delle loro faccende.
<< Quanto vorrei che anche Kreacher fosse così premuroso >> borbottò poi Sirius a mezza voce, gustandosi il suo the corretto al Whisky.
<< Chi? >> gli domandò Lily.
<< Oh, il mio elfo domestico. Quella sudicia canaglia >>.
<< Black! Non definirlo così davanti a loro! Potrebbero offendersi >>.
<< Figurati, persino Xemerin odia Kreacher. Quello stupido elfo è devoto solo a mia madre e ascolta persino tutte le sciocchezze che lei dice. Non voglio mai più rimettere piede a Grimmauld Place, mai più >>.
Capendo che non aveva voglia di parlare di quell’argomento, Lily lasciò correre e osservò la sua fetta di torta. Aveva un aspetto davvero invitante e, non appena la assaggiò, constatò che era deliziosa come sempre.
<< E’ la tua preferita, vero? >> le chiese Sirius, osservandola con uno strano sguardo malizioso.
Lily annuì, con la bocca tutta piena di mirtilli.
<< Sai, è strano >> disse, dopo aver inghiottito il boccone << Ogni anno, il giorno del mio compleanno, a cena c’è sempre questa torta >>.
Continuò a mangiare con gusto finché non la finì tutta. Subito un elfo molto premuroso fece sparire il suo piatto vuoto e gliene preparò una seconda ancora più grande. La fanciulla fu sul punto di rifiutare, ma poi si ricordò dell’avvertimento di Black e lasciò perdere. Stava per fiondarsi sulla seconda fetta, quando sollevò lo sguardo e vide che Sirius la stava fissando in modo compassionevole, allora si bloccò con la torta ancora a mezz’aria.
<< Che c’è? Ho qualcosa fra i denti? >>.
<< No, Evans. Davvero non ti sei mai chiesta il perché? >>.
<< Perché cosa? >>.
<< Perché, ogni 30 gennaio, a cena ci sono esattamente tutti i tuoi piatti preferiti >>.
<< Ho sempre pensato che fosse un caso…>>.
Sirius scosse la testa, sorridendo << No, Lily. Ogni anno, la mattina del tuo compleanno, James corrompe gli elfi domestici a cucinare per cena solo quello che vuoi tu. E credo che l’abbia fatto anche questa volta >>.
Lily rimase con la bocca spalancata << Non ci credo…>>.
<< Quali sono i tuoi piatti preferiti? >>.
<< Beh, fammi pensare…zuppa di pomodoro, stufato di carne e patate, crostata ai mirtilli…>>.
<< Sta’ a vedere >> Felpato chiamò Xemerin con un cenno e gli chiese << Com’è il menù di stasera? >>.
<< Zuppa di pomodoro, stufato di carne e patate e torta di mirtilli >> recitò prontamente l’elfo << Il signorino Potter è venuto stamattina >>.
Il volto di Lily diventò rosso come un peperone. All’improvviso avvertì una violenta vampata di calore e la torta le si rigirò nello stomaco. Davvero James aveva fatto tutto questo…per lei?
Non appena Xemerin se ne andò, Lily si inclinò verso Sirius << Perché? Perché James fa questo? >>.
Felpato la fissò come se fosse pazza << Possibile che non capisci, Evans? Questo era uno dei suoi tanti modi per dimostrarti quanto tenesse a te >>.
<< Io…io non me ne sono mai resa conto…>>.
<< Lo so >>.
La fanciulla avvertì il magone e cercò di impedire alla sua voce di tremare << Suppongo che ora sia troppo tardi >>.
<< No, Evans. Sebbene fra voi sia successo un bel pasticcio, James è venuto lo stesso a ordinare il tuo menù preferito. Forse hai ancora qualche speranza di riconquistarlo >>.
Lily rimase in silenzio per qualche istante, riflettendo sulle sue parole, poi disse << Sai, Black…io ho sempre avuto qualche problema con me stessa. Cerco di combattere le mie emozioni e non lasciar trasparire mai nulla. Ma con James è sempre stato diverso, lui riesce a irritarmi come nessun altro e allora scoppio come una bomba, dicendogli magari anche cose che in realtà non penso…e faccio male. Ho fatto spesso del male a James, vero? >>.
<< Parecchio, direi. Ma è la tua natura, Lily. Tu ferisci per non essere ferita, attacchi prima che gli altri possano attaccarti. Sei stronza, lasciamelo dire, solo quando vuoi. Per il resto, mi sembra che hai un grande vuoto dentro. Vuoto che può essere colmato solo da una persona terribilmente sicura di sé come James >>.
<< Resto della mia opinione che tu debba diventare uno psicologo. Sarei la tua prima paziente, davvero >>.
Sirius ridacchiò, ma poi si inclinò ancora di più verso di lei e la fissò con i suoi bui e profondi occhi neri << Evans, devo confessarti una cosa…giuro che, se ti avessi parlato prima, non l’avrei mai fatto, ma non potevo sapere…Insomma, io ho convinto James a lasciarti perdere e a mettersi con Rose >>.
Lily sospirò << Beh, lo immaginavo, Black. James ti ascolta più di chiunque altro >>.
<< Non sai quanto mi penta di questa cosa…tu saresti la ragazza giusta per lui, non lei. La relazione fra lui e Rose è terribilmente morbosa, sono così viscidi…bleah, mi si rivolta lo stomaco solo a parlarne >>.
Cercando di non gioire troppo per quelle parole, la fanciulla lo fissò altrettanto intensamente << A questo punto, devo confessarti anche io una cosa…ho convinto Marlene a lasciarti perdere. Pensavo fossi solo uno sciupafemmine che la usasse, ma mi rendo conto che in realtà sei molto più profondo e sensibile di quanto vuoi lasciar trasparire >>.
Sirius rise piano << Beh, lo immaginavo, Evans >>.
<< Sembra terribilmente buffo, non trovi? Entrambi stiamo soffrendo per due persone che non possiamo avere e il motivo di questo…siamo noi stessi >>.
<< Una vera ironia della sorte >>.
<< E ora che si fa, Black? >>.
<< Mi sembra molto semplice, mia cara Evans >> Sirius balzò in piedi e iniziò a gesticolare << Entrambi siamo la causa della nostra rovina…ma forse anche della nostra salvezza. Io posso persuadere James a ricredersi su di te…così come tu puoi persuadere Marlene a ricredersi su di me >>.
Lily lo fissò, socchiudendo gli occhi << Quindi…mi stai proponendo una sorta di alleanza, ho capito bene? >>.
<< Esattamente. Uniti, riusciremo a ottenere ciò che vogliamo >>.
<< Sei davvero assurdo, Sirius Black >>.
<< Sono unico nel mio genere. Allora, ci stai? >>.
La giovane Evans osservò con aria dubbiosa la mano che lui le stava porgendo. Era tutto così surreale. Solo il giorno prima non avrebbe mai pensato di poter confidare i suoi sentimenti a Sirius Black e men che meno di ritrovarsi a stringere un patto con lui per arrivare a ottenere James. Quante cose potevano cambiare nel giro di un istante!
Sorridendo, gli afferrò la mano e la strinse forte << Ci sto. Voglio proprio vedere come farai a fare in modo che James lasci Rose >>.
<< Mi sottovaluti, cara Lily. Ora andiamo, lasciamo gli elfi a preparare la tua fantastica cena di compleanno >>.
Nel mentre lasciavano la cucina, molti degli elfi domestici radunati lì intorno li assediarono, offrendo loro numerosi spuntini da portare di sopra. Lily rifiutò, osservandoli con sguardo addolorato mentre continuavano a fare inchini e riverenze, invece Sirius si riempì le tasche di tortine e pasticcini vari.
<< Grazie mille! >> disse rivolto agli elfi, tutti radunati attorno alla porta per salutarli << Tornerò presto a farvi visita! >>.
Xemerin si inchinò << Quando vuole, signorino Black! A Xemerin fa sempre piacere vederla. E anche lei, signorina, torni quando vuole! >>.
Una volta che furono ritornati nel corridoio dei Tassorosso, Lily commentò << Ho sempre ammirato voi Malandrini perché rubavate il cibo dalle cucine…ma non si può dire che sia così difficile, non vedono l’ora di dartelo! >>.
<< E così hai scoperto un altro dei nostri piccoli segreti…fra un po’, Evans, dovremo eleggerti Malandrina ad honorem solo per tutto quello che sai >>.
Ridendo, i due si avviarono insieme verso la Sala Comune. Sirius ricordò a Lily di nascondere il pacchetto di sigarette nella cartella, dopodiché fecero il loro trionfale ingresso.
<< Goditi la tua cena speciale, stasera >> le disse Black, prima di congedarsi.
Lily rimase a fissarlo nel mentre si avviava nel suo dormitorio per cambiarsi con uno strano sorriso sul volto. Aveva come la sensazione che fra lei e Sirius Black fosse appena nato un qualcosa di speciale, un rapporto di fiducia e alleanza reciproca che, ne era certa, sarebbe tornato utile ad entrambi.
Anche Felpato salì gli scalini che conducevano alla sua stanza due alla volta, stranamente di buon umore. Non si era mai sentito così felice di ricredersi sul conto di una persona. Aveva sempre cercato di convincere James che quella non fosse la ragazza giusta per lui, ma non avrebbe potuto dire una cosa più lontana dalla verità. Per quanto sembrasse paradossale, Lily Evans era davvero perfetta per lui. Anzi, da quando James stava con Rose era diventato muffo, noioso: non partecipava più agli scherzi, spesso si isolava e la scintilla di vita che albergava sempre nei suoi occhi era svanita. Con Lily al suo fianco sarebbe stato tutto diverso: James sarebbe stato molto più frizzante e, se ogni tanto avesse imposto la compagnia della ragazza ai Malandrini, lui non si sarebbe opposto di certo. Quella fanciulla, per una qualche strana ragione, gli stava simpatica. Buffo come si possa pensare di conoscere una persona per sette anni, per poi scoprire in realtà di non averla mai conosciuta veramente.
Nel mentre indossava una maglietta pulita per la cena di quella sera, James, Remus e Peter fecero il loro ingresso nel dormitorio prima deserto.
<< Ehi, Felpato >> lo salutò Peter, come se fosse sorpreso di vederlo lì << Ti abbiamo cercato dappertutto! Dov’eri finito? >>.
<< Oh, ero solo a…>>.
<< So io dov’era >> ringhiò improvvisamente una voce.
Sirius, Remus e Peter si voltarono verso James con aria perplessa. L’amico sembrava sul punto di esplodere dalla rabbia: era paonazzo in viso e stringeva le mani a pugno così forte da conficcarsi direttamente le unghie nella carne.
<< Ram >> Felpato sollevò una mano, lentamente, come se stesse cercando di calmare un animale selvatico << Che cosa è successo? >>.
Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso.
<< Ah, non lo sai? Mi fa piacere che non te ne renda neanche conto! >> urlò James, ormai fuori di sé.
<< James, calmati! >> esclamò Lupin, preoccupato da tutta quella tensione.
<< No che non mi calmo! Dimmi, Sirius Black >> James fece un passo in avanti e spintonò Felpato all’indietro << Com’è andata la tua passeggiatina romantica nei corridoi insieme a Lily Evans? >>.
Sirius rimase interdetto a fissarlo per un istante, con la maglietta sporca ancora bloccata fra le mani. Il suo cervello ci mise un attimo a collegare il fatto che molto probabilmente James l’aveva intravisto in compagnia di Lily nel mentre lasciavano le cucine e che il suo sciocco e geloso cervello da cervide avesse congetturato che lui e Lily si vedessero in segreto
<< Ram, cerca di calmarti >> disse, sforzandosi di non ridere << Non è come pensi, anzi le cose non potrebbero stare in modo più diverso…>>.
<< Io so quello che ho visto! >> ruggì James << Ma con tutte quelle che potevi trovare per soddisfarti, perché proprio lei?! Eppure sai cosa provo…>>.
<< Ascoltami, James…>>.
<< Vi ho visti, sai? Mentre ridevate assieme e vi guardavate negli occhi, come se custodiste un particolare segreto…>>.
A quel punto Sirius non riuscì più a trattenersi e scoppiò in una risata sguaiata. La sola idea che James fosse geloso di lui, oltretutto per via di Lily Evans, lo faceva letteralmente scompisciare dal ridere. Se solo avesse saputo come stavano davvero le cose! Se avesse saputo che genere di alleanza avessero stretto lui e Lily, se avesse saputo quanto lei, ormai, fosse innamorata di lui per davvero…
Ciò che nessuno potè prevedere di fronte a quel suo evidente sfogo isterico fu l’esagerata reazione di James. Remus intuì qualcosa un istante prima che accadesse e cercò di buttarsi in mezzo ai due, ma Ramoso fu molto più veloce e, in men che non si dica, colpì Sirius proprio all’altezza del volto. Il suo migliore amico cadde sul letto, più per la sorpresa che per la vera violenza dell’attacco, e si portò una mano sul naso, ritraendola piena di sangue.
<< Ramoso, sei un vero idiota >> borbottò, afferrando la bacchetta e raddrizzandosi il naso in un baleno con un semplice incantesimo << Se solo mi lasciassi spiegare…>>.
Ma James tremava ancora di rabbia << Non me ne importa un accidenti delle tue spiegazioni. Vai pure a spassartela con Lily Evans. Noi due abbiamo chiuso >>.
<< Ram…>>.
Prima che qualcuno di loro potesse fermarlo, James ringhiò di nuovo e si catapultò fuori dal dormitorio, lanciandosi in una serie di imprecazioni e bestemmie che avrebbero fatto inorridire un santo. Non appena il suono della sua voce incrinata scomparve, Sirius si prese la testa fra le mani. Come al solito, aveva agito da perfetto incosciente.
<< Black! >> esclamò Lupin in quel momento, voltandosi verso di lui con aria stizzita << Vuoi spiegarmi, per favore? Sei uscito davvero con Lily sotto il naso di James? >>.
<< Ti sembro così stupido, Lunastorta? Siediti qui e ascolta >>.
Non appena anche Remus e Peter furono messi a parte di ciò che era accaduto fra Lily e James alla festa di Lumacorno e su ciò che si erano detti lei e Sirius quel pomeriggio, sulle loro espressioni concentrate apparve all’improvviso la luce della chiarezza. In un baleno, tutti i recenti comportamenti assurdi di James acquistarono un significato.
<< Pazzesco >> commentò Peter, scostandosi dagli occhi i capelli biondicci << Quindi, finalmente, la Evans ricambia James? >>.
<< Ecco spiegato perché non si parlavano! >> esclamò invece Lupin, illuminandosi << E così Lily lo ha rifiutato…per poi rendersi conto che le piace? >>.
<< Esattamente >>.
<< Allora dobbiamo fare in modo che tornino a parlare di nuovo! Ora andrò subito da Mary e…>>.
<< Aspetta, Remmy. Credo che Lily voglia parlare dei suoi sentimenti alle amiche da sola. Noi dobbiamo solo fare in modo che James lasci la King >>.
Lupin lo scrutò con aria ammirata << Giusto, ottimo piano. Hai già in mente qualcosa? >>.
<< Mmm, qualche ideuccia…>>.
<< Sapete che James ci odierà, vero? >> disse Peter, studiando gli amici con aria incerta << Non so se sia una buona idea…voglio dire, a me sembra davvero innamorato di Rose…>>.
<< Dunque, perché reagire in quel modo? Se amasse Rose per davvero, non sarebbe geloso del fatto di avermi visto con Lily. Fidati di noi, Coda. Lily Evans è la donna della sua vita >>.
<< Allora non potremmo lasciare che si parlino da sé? >>.
<< Ma è ciò che faremo >> replicò Remus, sfregandosi le mani << Solo con qualche aiutino da parte nostra >>.
Sirius gli diede una pacca sulla spalla << Ben detto. Se riusciremo davvero a farli mettere insieme, come minimo mi aspetto di essere nominato padrino del loro primo figlio >>. 



Gennaio si trasformò rapidamente in febbraio, senza portare alcun cambiamento al tempo, ancora preda di un freddo pungente. La situazione non migliorò nemmeno per i poveri studenti costretti ad affrontare i M.A.G.O: se gennaio era stato un mese di relativa tranquillità, fin dai primi giorni di febbraio la mole di studio divenne così intensa che i ragazzi del settimo anno furono spesso costretti a studiare di notte per tenere il passo. Le verifiche erano all’ordine del giorno, per non parlare dei difficilissimi incantesimi non verbali. Trasfigurazione, Incantesimi e Pozioni stavano diventando sempre più complesse, tanto che spesso anche i migliori erano costretti a chiedere alcune spiegazioni in più.
In quei folli giorni ricominciò anche il Quidditch, durante il quale Tassorosso giocò contro Serpeverde; vinse Serpeverde e questo fu un bene per i Grifondoro, poiché si sarebbero piazzati primi in classifica se, ad aprile, avessero battuto Serperverde. Dopodiché l’ultima, grande sfida per la coppa si sarebbe tenuta a maggio, durante l’ultima partita del campionato di Grifondoro contro Tassorosso.
Ma in quel momento a Lily non importava nulla del Quidditch, sebbene fosse felice che la squadra della King fosse stata battuta. La sua situazione con James non migliorava, anzi; ad ogni ronda aspettava che lui si presentasse con impazienza, ma restava delusa tutte le volte che vedeva comparire Remus con un sorriso di scuse. Solamente all’inizio dell’anno si sarebbe messa a cantare per una simile fortuna, ma era inutile anche solo ribadire quanto lei stessa fosse cambiata rispetto a settembre. Grazie a James, era diventata una persona completamente nuova.
Quando arrivava Lupin a tenerle compagnia, Lily mascherava la sua personale delusione con un sorriso forzato e restava ad ascoltare l’ennesima scusa di James sul perché quella sera non potesse essere presente. Sulle prime, era rimasta così scocciata dal suo atteggiamento infantile che aveva pensato di rivolgersi al professor Silente, ma, alla fine, terrorizzata dal fatto che James fosse davvero sollevato dall’incarico proprio per la sua inadempienza, aveva deciso di tacere. Se le cose andavano così, le ronde sarebbero presto state l’unico momento in cui avrebbero potuto restare da soli. Forse.
Nemmeno Sirius, per quanto fosse molto abile con le parole e sapesse esattamente come persuadere James, era riuscito a parlargli. Le aveva raccontato subito del loro battibecco e sulle prime Lily si era sentita ferita dal fatto che Potter avesse immediatamente pensato che potesse uscire con Sirius; ma forse avrebbe potuto volgere la cosa a suo vantaggio.
In ogni caso, non si era mai sentita così triste. Non aveva attraversato un periodaccio del genere nemmeno quando era stata male per Piton; si sentiva una sciocca ad ammetterlo, ma James Potter le mancava più di qualsiasi altra cosa. Si sentiva morire dentro ogni volta che lui, in Sala Grande, non la degnava di uno sguardo; oltretutto, ormai a Trasfigurazione aveva preso l’abitudine di sedersi dietro Dorcas Meadowes, dunque il banco alle sue spalle restava sempre tristemente vuoto. Per il resto del tempo, escluse le lezioni, era impossibile trovarlo.
Come se non bastasse, ora persino la sua fidata amica Marlene aveva preso ad evitarla. Il giorno dopo il suo compleanno l’aveva vista mentre Sirius, a poca distanza da lei, le stava sussurrando qualcosa all’orecchio, così era scappata via prima che Lily potesse spiegarle di quella strana alleanza. Da allora, Marlene non aveva più voluto vederla e si comportava esattamente come James, facendo scivolare indifferente lo sguardo su di lei, come se non esistesse.
Fu a causa di tutto questo che una sera, Lily, approfittando del fatto di essere sola nel dormitorio, iniziò a singhiozzare, senza una ragione apparente. Sentiva le amiche, da sempre un pilastro fondamentale per la sua esistenza dopo Piton, piuttosto distanti: Alice e Mary erano felicemente fidanzate, Marlene la evitava di proposito e persino Emmeline e Hestia avevano iniziato a uscire con alcuni ragazzi. Soltanto lei, l’ex favorita di James Potter, non veniva più considerata da nessuno.
Per la prima volta da più di un mese, si slacciò il braccialetto che James le aveva regalato per Natale – non lo aveva mai tolto, nemmeno per fare la doccia – e lo scaraventò a terra.
Quando Mary, rientrando dal suo appuntamento galante con Remus, la trovò raggomitolata a letto in un mare di lacrime, si preoccupò subito moltissimo. Esattamente come aveva fatto un anno prima, quando l’aveva trovata nella stessa identica posizione a piangere per Piton, l’amica si abbandonò sul letto accanto a lei e la strinse in un abbraccio.
<< Oh, Lils >> le sussurrò, accarezzandole i capelli << Che cosa ti sta succedendo? Ti senti male? >>.
La giovane Evans scosse la testa, affondando il viso nel cuscino. Non era mai stata innamorata, tuttavia non si sarebbe mai aspettata di essere preda di simili tormenti. Era peggio di qualsiasi malattia.
<< Vuoi dirmi che cosa è successo? >>.
L’amica scosse ancora il capo in segno di diniego e Mary sospirò, frustrata.
<< Sono giorni che non mangi e ti rendi a malapena conto di quello che succede attorno a te. Non ti ho mai vista così >>.
<< Sto bene >> mormorò flebilmente Lily, ma quella sua menzogna bastò a scatenarle una nuova ondata di lacrime. No, non stava affatto bene. Sarebbe stata bene solo quando James Potter sarebbe tornato a parlarle. Fino ad allora, la aspettavano soltanto atroci sofferenze.
<< No, non stai bene, Lils >> Mary le lanciò un’occhiata, poi decise finalmente di mettere allo scoperto i suoi dubbi << Senti, devo dirlo: si vede lontano un miglio che sei innamorata >>.
Lentamente, Lily si separò dal cuscino tutto bagnato di lacrime e spostò gli occhi gonfi sul viso di Mary << Eh? >>.
<< Inutile negare. Te lo si legge in faccia, Lily >>.
<< Che cosa? >>.
<< Che lo ami >>.
<< Chi? >>.
Mary per poco non si lasciò un sfuggire un sospiro esasperato << James Potter >>.
Lily si asciugò le lacrime dal viso in un baleno e si lasciò andare ad una risata isterica << Ma che sciocchezza! >>.
<< Ti brillano gli occhi anche quando cerchi di parlarne male. Dovresti proprio vedere la tua faccia >>.
<< Farnetichi, Macdonald >>.
<< No, tu farnetichi, se pensi di poter continuare ad ingannarmi. Sono la tua migliore amica, credi che non mi sia accorta da quanto tempo stai male per lui? Fidati se ti dico che non ti ho mai vista così presa da niente come da James >>.
<< Solo perché mi irrita come nessun altro >>.
<< D’accordo, James ti farà pure uscire dai gangheri, ma quando ce l’hai accanto…non so, è come se venisse fuori il tuo lato battagliero. Con lui non cedi mai >>.
Lily ci riflettè un istante. Mary aveva ragione, lei non era il tipo di persona adatta agli scontri…ma con James discuteva sempre, di qualsiasi cosa. Forse era proprio la sua persona a farle ribollire il sangue in quel modo.
<< Quindi stai dicendo che tira fuori il peggio di me? >>.
<< Io penso tiri fuori il meglio di te >>.
La giovane Evans abbassò gli occhi, rendendosi conto della verità nelle parole dell’amica. James riusciva a tirare fuori il suo lato passionale, perché con lui non si sentiva inferiore, come spesso le accadeva coi ragazzi, ma al suo stesso livello. Con lui non doveva fingere di essere nessun altra, se non Lily Evans.
<< Senti, Lils, ho deciso di tacere fin adesso solo perché speravo che, prima o poi, mi confidassi i tuoi sentimenti…ma, visto che non ti decidevi a parlare, alla fine ho dovuto farlo io. Allora, ho ragione o no? >>.
Lily cercò di voltare il viso da un’altra parte, ma Mary le afferrò il mento e la obbligò a guardarla << A me puoi dirlo, Lily. Lo ami? >>.
Non aveva più motivo di negarlo. Tanto, anche se lo avesse ammesso ad alta voce, non sarebbe cambiato nulla. James non sarebbe mai tornato da lei.
<< Sì >> rispose semplicemente.
Gli occhi azzurri dell’amica si riempirono di affetto << Oh, Lils >> si inclinò verso di lei e la strinse in un abbraccio << Sono molto felice che tu ti sia aperta con me. Ora, che ne dici di raccontarmi tutto dall’inizio? >>.
Sbuffando, Lily cominciò a parlare, sforzandosi di non tralasciare neppure un dettaglio di come quel germoglio d’amore per James Potter fosse alla fine fiorito dentro di lei. Spiegò i suoi sentimenti iniziali, la strana gentilezza di Potter, le loro provocazioni reciproche, fino a giungere alla famosa sera poco prima di Natale. Non mancò nemmeno di descrivere le emozioni che quel bacio le aveva suscitato né di come, presa dal panico, il mattino seguente avesse liquidato James, ferendolo in maniera perenne.
<< Mi sono sempre detta che non mi sarebbe mai importato di James Potter. Per Merlino, quanto ho mentito >> concluse Lily, riprendendo fiato << Amare fa terribilmente male, è come accettare di farsi scorticare sapendo che ormai l’altra persona può fare ciò che vuole della tua pelle >>.
Stranamente, si sentiva molto meglio ora che qualcun altro, oltre a Sirius Black, poteva conoscere i suoi tormenti. Amava James Potter e lo avrebbe scelto sempre, in qualunque circostanza; se anche fosse esistito sulla terra un ragazzo simile a lui con il quale non ci fosse stato mai bisogno di discutere, Lily era certa che avrebbe preferito litigare con James per tutta la vita piuttosto che stare con qualcun altro. Preferiva piangere per lui che ridere per chiunque altro.
<< Sai che cosa ti dico, Lily? >> commentò Mary, dopo aver ascoltato la fine del racconto << Tu e James mancate totalmente di tempismo. Quando imparerete a regolare i vostri passi in modo da riuscire ad incontrarvi? >>.
La giovane Evans si asciugò le lacrime e scoppiò in una risata amara << Ma ormai è troppo tardi, Mary. James sta con Rose ed è felice. Non merita di soffrire ancora a causa mia >>.
Con grande sorpresa di Lily, la bocca dell’amica si curvò in un sorriso << No, impossibile. La calamita non fallirà >>.
<< Che calamita? >>.
<< Quella che vi lega da ben sette anni >>.
<< Non c’è nessun legame fra di noi. In verità, non so nemmeno bene perché James mi piaccia >>.
<< Oh, dai, smettila di fare la stupida. Voi due avete qualcosa che vi attrae l’uno all’altra, inutile negarlo. Per quanto cercherete di starvi lontani, la calamita vi attirerà sempre. Ci hai mai fatto caso che, ogni volta che tenti di evitare James, lo trovi più spesso del solito? Questa è la vostra calamita. Siete così perfetti l’uno per l’altra... quindi adesso tu tornerai a parlargli, o giuro che ti prendo per i capelli, ti trascino davanti a James e vi attacco insieme, così non vi separerete mai più >>.
Lily finse di inorridire di fronte a quell’immagine, anche se l’idea di lei e Potter incollati per sempre insieme non le dispiaceva poi così tanto. Per tutti i gargoyle, era proprio partita di testa, ormai.
<< Allora dimmi come fare. Non ho modo di parlargli, finché mi evita a tutti i costi. Non vuole più nemmeno fare le ronde con me >>.
Mary si grattò il mento, inclinando leggermente la testa << Cosa faceva James, quando cercava di farsi notare da te? >>.
<< Faceva il cretino, si pavoneggiava davanti a tutti…>>.
<< Ottimo. Credo che ora sia il tuo turno >>.
Lily strabuzzò gli occhi << Che cosa?! Dovrei iniziare a comportarmi come una perfetta gallina rincitrullita e conciarmi come tutte quelle che gli muoiono dietro? >>.
<< Ma no, Lils! Devi solo mantenere viva la sua attenzione su di te. Ogni volta che puoi, sorprendilo con la tua presenza. E aspetta. Se James non agirà, allora vorrà dire che è davvero innamorato di Rose e dovrai fartela passare >>.
Lily annuì, facendole intendere che aveva capito, anche se il suo cervello aveva subito un crollo non appena Mary le aveva manifestato la possibilità che James fosse realmente innamorato di Rose. A quel punto la situazione era assai critica e incerta, dunque chiunque, se fosse stato sano di mente, avrebbe avuto il buonsenso di rinunciare.
Ma non lei. Lily Evans non aveva più alcuna briciola di buonsenso, perchè dolore gliel’aveva portato via. Si alzò dal letto, raccolse il braccialetto che aveva gettato a terra poco prima e se lo riposizionò sul polso. Non era ancora il momento di darsi per vinta. Sentiva che se ne sarebbe profondamente pentita, ma valeva la pena tentare.



Secondo Mary, il solo modo per mantenere viva l’attenzione di James Potter su di lei e al contempo distrarlo da Rose King era creare scompiglio a Hogwarts. Così, Lily iniziò a crearne in abbondanza.
All’improvviso, il fatto di trovarsi al centro dei pettegolezzi di tutti divenne la sua strategia principale. Sebbene non le fosse mai importato molto di ciò che la gente diceva di lei, grazie alle attenzioni di James era diventata una personalità piuttosto popolare e autorevole a scuola, senza sforzarsi più di tanto. Conosceva quasi tutti i ragazzi del suo anno e anche degli anni precedenti e, grazie alla sua carica di Prefetto e Caposcuola, era anche una delle ragazze più in vista di tutta Hogwarts.
In poche parole, ciò che faceva Lily Evans poteva essere discusso in ogni angolo della scuola a partire dalla colazione. Dato che le sue vicende con Potter erano già abbastanza note, Lily iniziò a sfruttare la sua improvvisa popolarità e riallacciò alcune vecchie amicizie che aveva tralasciato per via di Sev; come se non bastasse, ricominciò a uscire con i ragazzi, ritrovandosi spesso con più di due appuntamenti nello stesso giorno. Persino David Fawcett tornò in ginocchio da lei a chiederle perdono per il suo comportamento meschino della festa.
Alice, Hestia ed Emmeline, vedendo tutto quel via vai di maschi, non sapevano più che cosa pensare della loro amica, colei che prima aveva sempre rifiutato ogni genere di incontro, ribadendo che preferiva lo studio ai ragazzi, mentre ora ricercava la loro compagnia in modo quasi assiduo, sorridendo e ammliando tutti con la bellezza che aveva sempre tenuto nascosta. Infatti Lily aveva anche cominciato a truccarsi un po’ di più e non usciva mai dal dormitorio senza almeno un filo di rossetto o di mascara. Nulla di eccessivo, ovviamente, quanto bastava affinchè la sua già naturale bellezza risaltasse ancora di più.
Nel mentre si dedicava a uscire con persone diverse, che fossero Grifondoro, Tassorosso o Corvonero – i Serpeverde, per via del suo essere Nata Babbana, la evitavano, anche se aveva sentito dire che alcuni più giovani del sesto anno avrebbero volentieri fatto un pensierino su di lei -, Lily non mancava mai di spargere voci non veritiere su Rose King. Si sentiva terribilmente spietata, ma, d’altro canto, quando si è al secondo posto in una gara di bellezza, che altro si poteva fare se non sminuire i pregi della rivale?
Non era abbastanza amica della compagnia Tassorosso di Rose per poter sussurrare al vento le sue calunnie su James e lasciarle svolazzare fino alle sue delicate orecchie; dunque, con l’aiuto di Mary, scrisse una lettera anonima con l’inchiostro indelebile e, con il Mantello dell’Invisibilità gentilmente prestato da Sirius, la appese proprio davanti alla porta del suo dormitorio, dopo aver corrotto Edgar Bones per sapere la parola d’ordine.
Aveva scritto delle cose così terribili sul conto di James che Rose non sarebbe più riuscita ad amarlo, non dopo aver saputo con quante ragazze fosse stato a letto, compresa la barista dei Tre Manici di Scopa; una volta aperta, la lettera avrebbe sputato tutto il veleno che Lily aveva ingoiato in quegli anni e, secondo le sue più rosee previsioni, Rose sarebbe fuggita via da James piena di disgusto. Le aveva scritto che il suo caro Potter aveva corrotto la verginità di una fanciulla per poi abbandonarla subito dopo, che non ci si poteva fidare di lui, che tutta la scuola lo definiva un libertino e che la loro relazione sarebbe stata maledetta dal primo all’ultimo giorno.
Ma, purtroppo, aveva sottovalutato la praticità della King. Infatti, senza battere ciglio, Rose aveva mostrato la lettera a James, il quale aveva riconosciuto all’istante la scrittura di Lily, seppur contraffatta. Fu Sirius a raccontarle quanto James si fosse infuriato per quel suo gesto così infantile e al solo pensiero di lui che leggeva tutte quelle cose orribili le venne la pelle d’oca. Nella sua fantastia, aveva immaginato Rose fissare la lettera e svenire per il disgusto e, una volta ripresi i sensi, mollare James su due piedi esprimendo tutta la sua repulsione. Ma le cose non andarono affatto così.
Rose la liquidò come una lettera “di quella piccola avventura” e lei e James divennero più affiatati che mai. Non appena scoprì di essere stata definita come una semplice “avventura”, Lily andò su tutte le furie e si esibì in una scentata isterica davanti a tutti i Tassorosso degna della migliore attrice.
<< Così non va, Lily >> le disse Sirius una sera, nel mentre si erano ritrovati a fumare insieme durante la ronda. James non l’aveva ancora perdonata e, poiché quella sera Remus aveva da fare con Mary, era venuto lui a tenerle compagnia << Più attacchi Rose, più quei due diventano uniti >>.
<< Lo so >> replicò Lily, frustrata << Sto davvero impazzendo. Voglio così tanto che James torni da me che…mi sono ridotta a compiere azioni davvero orribili. Basta, ci rinuncio >>.
<< Neanche per sogno, non è ancora ora di rinunciare. Ricordati che i Malandrini non si arrendono mai >>.
<< Ma io non sono una Malandrina >>.
<< Invece sì, nel profondo. Quando finalmente ti metterai con James, lo diventerai in modo ufficiale >>.
<< Allora mai, se le cose vanno così >>.
<< Stai affrontando il problema dal lato sbagliato. Secondo me, dovremmo fare cardine sul principale punto debole di James >>.
Lily si voltò a guardarlo con aria interrogativa e Felpato indicò sé stesso << Tu? >>.
<< Non io da solo, Evans. James è estremamente geloso del rapporto che abbiamo costruito in queste settimane ed è convinto che fra di noi ci sia qualcosa di più. Forse, se ci facessimo vedere più spesso insieme in sua presenza…potrebbe scattare qualcosa >>.
<< Non so, Sirius. Già Marlene non mi parla, non vorrei che questa cosa fra noi aggravasse ulteriormente la situazione…>>.
<< Invece no, perché il solo fatto di vederci insieme farà arrabbiare entrambi. E, quando finalmente James e Marlene smetteranno di chiudersi nel loro muro di indifferenza, spiegheremo loro come stanno davvero le cose >>.
<< D’accordo, Black, hai vinto. Ormai ripongo in te una fiducia assoluta >>.
<< Il cane è l’animale più fedele per l’uomo, ricordalo sempre >>.
Così, da quella sera, Lily e Sirius cominciarono a farsi vedere in giro insieme sempre più spesso. Ora a Trasfigurazione era lui ad occupare il banco alle sue spalle, mentre nelle altre lezioni facevano sempre in modo di restare seduti vicini; si trovavano in biblioteca o nella Sala Comune a studiare per i M.A.G.O. e spesso a colazione Felpato si staccava dai Malandrini per andare a fare compagnia alle ragazze. Remus, Peter e Mary, a loro volta informati di quel nuovo stratagemma, facevano in modo di lasciarli soli sempre più spesso.
Non passò molto tempo che la voce che Sirius Black e Lily Evans avessero una relazione segreta iniziò a circolare più malignamente che mai. Fu la stessa Alice a confermarlo, quando un giorno li prese entrambi da parte e chiese loro cosa diamine stessero combinando; volevano davvero che James soffrisse ulteriormente? Alle sue parole, Sirius e Lily scoppiarono in una risata sguaiata e finalmente decisero di raccontarle ogni cosa. Una volta scoperta la verità, le guance di Alice si imporporarono per la contentezza e di slancio li abbracciò, felice che entrambi si fossero innamorati delle persone giuste per loro.
Invece, con loro grande delusione, la loro finta relazione non sortì alcun effetto sui soggetti desiderati, se non in peggio. Marlene tagliò definitivamente i ponti con Lily e iniziò a uscire sempre più spesso con Dorcas Meadowes; la giovane Evans ci rimase molto male e fu più volte tentata di spiegarle come stessero davvero le cose, ma, finché anche James non avesse mostrato di reagire, non poteva fare alcunché.
Dal canto suo, James Potter manifestò un’ammirevole calma, quando Remus e Peter, apposta, iniziarono a instillargli il dubbio che il suo migliore amico si fosse innamorato di Lily. Data la sua protesta della volta precedente, tutti si sarebbero aspettati che avesse preso a pugni Felpato alla prima occasione, ma non fu affatto così.
L’unica reazione di James fu aspettare che quella sera Sirius tornasse dalla ronda con Lily e poi domandargli, con la massima calma e indifferenza << Allora, ti sei divertito con la Evans? >>.
Felpato, reduce da una serata passata a discutere solo di lui, lo fissò con gli occhi fuori dalle orbite << Come, Ram? >>.
<< Non chiamarmi più Ram. Sai bene che non possiamo essere amici, se esci con la Evans >>.
A quelle parole, Sirius fu colto da una rabbia così violenta che sulle prime fu tentato di andare a svegliare Lily, trascinarla davanti a James e costringerla a confessare i suoi sentimenti. Almeno avrebbero potuto piantarla con tutta quella ridicola messinscena. Ma si trattenne e si gettò a peso morto sul letto, massaggiandosi le tempie per la frustrazione.
<< Sei davvero uno sciocco, James. Possibile che tu non ti accorga di come stanno davvero le cose? >>.
<< Allora dimmelo tu come stanno. A me sembra che esci con Lily. Ho torto, forse? >>.
<< Sì, dannazione! >> esclamò l’amico, stufo di quel suo tono glaciale << Senti, dovresti guardare più spesso Lily, quando parla di te >>.
<< Cosa credi che abbia fatto in questi sette anni? >>.
<< Non sto parlando del passato, ma di adesso. Osservala bene: ha un sorriso che fa paura. Ha il sorriso di chi sarebbe disposto persino a morire, pur di poter ricevere ancora la tua attenzione anche solo per una volta >>.
A quelle parole, sputate con così tanta ferocia, James ammutolì. Per una frazione di secondo, durante il quale fra di loro calò un silenzio di tomba, Sirius fu persuaso a credere che finalmente fosse riuscito a smuovere qualcosa nella corazza di indifferenza che l’amico si era costruito attorno.
Ma, alla fine, James fece spallucce e replicò << Poteva pensarci prima >>.
Felpato annuì, sconfitto. Ad un tratto capì che, per quella notte, non sarebbe potuto restare nella stessa stanza di James, così prese le sue cose e si trasferì su uno dei divani della Sala Comune, proprio accanto al camino.
Il mattino seguente non ebbe il coraggio di riferire nulla a Lily, ma la fanciulla comprese dalla sua aria tetra che era andato tutto storto.
Forse era davvero arrivato il momento di arrendersi.



Come se non bastasse, l’arrivo di febbraio portò anche un’altra novità: per il giorno di San Valentino era stata programmata una gita a Hogsmeade. Inutile dire che le ragazze andarono in visibilio per la notizia, mentre i ragazzi, sconvolti, si ritrovarono imprigionati in una difficile scelta, dato che, quel giorno, era fuori discussione trascorrere la giornata senza una ragazza.
La mattina del quattordici, Lily ebbe davvero solo voglia di ficcare la testa sotto le coperte e tornare a dormire. Alice e Mary avevano appuntamento con i loro fidanzati e anche Emmeline ed Hestia avrebbero visto dei ragazzi. Nulla da fare, l’unica da sola era sempre lei, poiché il ragazzo che voleva era già impegnato con un’altra.
A dire la verità, era ormai arrivata al punto di rinunciare davvero. Non poteva più sperare che le cose tornassero come prima, non dopo tutto il male che aveva fatto a James durante quei sette anni. Era giusto che ora fosse lui a rifarsi una vita lontano da lei. Sirius le aveva chiesto un’altra occasione, ma sarebbe stata l’ultima: se James non avesse reagito neanche quel giorno, avrebbero definitivamente lasciato perdere.
<< Tu con chi vai a Hogsmeade, Lils? >> le domandò Emmeline dal bagno.
<< Con Sirius Black >> rispose laconica Lily, alzandosi finalmente dal letto. Forse avrebbe fatto ancora in tempo a fingere un malore e restare a dormire in santa pace…
<< Oooh, ma allora uscite insieme? >> le chiese Hestia.
<< Qualcosa del genere >>.
<< Sai, non avrei mai pensato che voi due…voglio dire, non vi siete mai stati particolarmente simpatici e invece ora…>>.
<< Hestia, dacci un taglio >> ringhiò Mary, andando vicino a Lily e sostenendola per un braccio in segno di conforto << La situazione è già abbastanza complessa. Emmeline, potresti lasciarci il bagno? >>.
Una volta dentro, Mary chiuse la porta a chiave e sciaquò con dell’acqua fredda le lacrime che stavano rigando copiosamente il volto dell’amica.
<< Te la senti, oggi? >>.
Lily annuì piano, tirando su col naso << Sì, anche se la consapevolezza che James non farà nulla…mi getta nello sconforto più totale. Voglio solo che questa giornata finisca >>.
Il clima fuori era leggermente migliorato, diventando più mite, e un debole sole splendeva attraverso alcuni leggeri strati di nuvole. Lily indossò un vestito di velluto verde che aveva comprato a Diagon Alley e seguì le amiche per la colazione. Sirius la venne a prendere al tavolo, staccandosi dai Malandrini, e le diede un buffetto sulla guancia quando vide la sua espressione così rassegnata.
<< Non essere triste, Lily. Oggi daremo così fastidio al povero Ram che non potrà non reagire >>.
<< Dov’è ora? >>.
<< Si sta ancora vestendo, lui e Rose non scenderanno prima delle dieci. Abbiamo tutto il tempo per fare colazione e poi arrivare a Hogsmeade prima di loro >>.
<< Bene >>.
Se James fosse mai venuto a sapere di tutte le strategie che stava mettendo in atto per farlo ingelosire l’avrebbe sicuramente presa per pazza. Passava ore e ore a macchinare sui modi migliori per incrociarlo fuori dalle aule o a fare in modo che non si trovasse con Rose. Ma finora tutte quelle macchinazioni non erano servite a granchè.
Lily e Sirius salutarono il restante gruppo Grifondoro, poi si unirono alla fila di persone che Gazza stava spuntando dal suo elenco assieme al solito Sensore Segreto. Poco distante da loro, Marlene era in compagnia di Dorcas e dei due fratelli Prewett, cugini di Alice, ma non li degnò di uno sguardo.
<< La mia è davvero una battaglia persa >> borbottò Felpato, nel mentre si avviavano lungo il sottile sentiero che portava al villaggio incantato << Se solo me ne fossi reso conto prima…>>.
Lily non disse nulla e accettò di camminargli di fianco restando in silenzio. Era incredibile come si fossero legati durante quelle settimane. Probabilmente avrebbero scoperto di starsi vicendevolmente simpatici anche senza tutto quel caos con James e Marlene, ma il fatto di soffrire entrambi per amore non aveva fatto altro che unirli ancora di più. Per Lily, che non aveva mai avuto un vero amico maschio a eccezione di Severus, era meravigliosamente strano poter conversare di cose con cui non avrebbe mai potuto discutere assieme alle sue compagne di stanza. A volte, i pareri maschili erano decisamente meglio di quelli femminili. E poi, lei e Sirius condividevano un po’ la stessa storia: entrambi amavano un fratello o una sorella che invece li disprezzava.
Si appostarono appena dietro la Stamberga Strillante, in modo da avere un’ampia visuale della strada, e attesero l’arrivo di James e Rose. In teoria, il piano di Sirius era fare in modo di sbucare proprio sotto il naso di James tenendosi mano nella mano: era quasi certo che l’amico non avrebbe resistito ad un oltraggio simile e, per via dell’amicizia che ormai nutriva per Lily, era persino disposto a beccarsi un altro pugno in faccia, pur di farli riappacificare. Perché era così che doveva andare.
<< Sai, devo ringraziarti, Black >> disse Lily ad un tratto, guardandosi i piedi.
Sirius, interrotto dai suoi pensieri, la guardò perplesso << Per cosa? >>.
<< Per tutto questo. In queste settimane mi hai fatto provare a essere una Malandrina e…mi è piaciuto. Grazie a te ho capito che sono sempre stata troppo rigida e controllata e che voi, in realtà…non siete solo dei teppisti arroganti >>.
<< Evans, ho quasi le lacrime agli occhi >> rise Felpato, andando verso di lei e stritolandola in un abbraccio << Questo vuol dire che adesso godo della piena immunità? >>.
<< No, beh, non esageriamo…>>.
<< Guarda che ti avverto, se tu e James sarete occupati a fare i piccioncini, nessuno baderà più all’ordine pubblico e io avrò campo libero >>.
<< Prometto che io e James non ci lasceremo distrarre >>.
<< Certo, certo >> Sirius si esibì in un ghigno da vero Malandrino << Staremo a vedere >>.
Attesero in silenzio l’arrivo della coppia, ciascuno perso nei propri pensieri. Lily iniziava ad avvertire il battito cardiaco che accelerava e sobbalzava ogni volta che sentiva un rumore di passi lungo il sentiero. Ancora non sapeva che cosa avrebbe detto a James; per una volta, avrebbe lasciato che fosse l’istinto a guidarla. Ad un tratto, più presto di quanto si sarebbe aspettata, Sirius le toccò una spalla e le fece cenno di guardare lungo il sentiero: James e Rose stavano venendo verso di loro, ignari di tutto. Come Felpato aveva già previsto, Lily rimase pietrificata, così fu lui a prendere in mano le redini della situazione: afferrò di slancio la mano della fanciulla e la sospinse in avanti.
<< Cerca di sorridere >> le gracchiò nell’orecchio << Deve pensare che sei felice di essere con me >>.
Lily si esibì in un sorriso tirato, il massimo che poteva richiedere ai suoi nervi, e Sirius sospirò pesantemente, ma tutto andò esattamente secondo il suo piano. Sbucarono proprio di fronte a James e Rose e Felpato tirò Lily più vicino a sé, poi fissò il suo migliore amico dritto negli occhi, come ad aumentare la provocazione. Era stato tutto così calcolato al minimo dettaglio che sembrava che le due coppie si fossero davvero incrociate solo per via di una sfortunata coincidenza.
James impallidì, diventando quasi cadaverico, e si bloccò di colpo, tanto che Rose gli andò a sbattere contro. Allora anche Lily e Sirius si fermarono e, dall’espressione furiosa dell’amico, Felpato fu assolutamente certo che si sarebbe beccato un altro bel pugno sul naso.
Ma poi James fece qualcosa che nessuno di loro aveva previsto. Afferrò Rose per un braccio, la trascinò davanti a sé e la baciò con prepotenza sulle labbra. Lily si irrigidì; strinse la mano di Sirius così forte che lui fu costretto a lasciarla per il dolore, finché non si rese conto che forse avrebbe fatto meglio a trattenerla. Quel giorno non sarebbe stato James a scattare, ma la giovane Evans.
<< Lily, no! >> le urlò, ma fu tutto inutile.
In men che non si dica, la fanciulla raggiunse in un batter d’occhio i due che si baciavano, afferrò Rose e la scaraventò di lato con violenza, staccandola brutalmente da James, dopodiché si girò verso di lui e gli mollò uno schiaffo sulla guancia. L’impatto fu così forte che il suono dello sciaf si propagò nitido fino alle orecchie di Sirius, che rimase impietrito a fissare la scena.
<< Ti odio, James Potter! >> gridò Lily, così vicina a lui che per un attimo Felpato osò sperare che James la prendesse tra le braccia e la baciasse.
Ma lui non fece nulla di tutto ciò. Il suo viso era viola dalla rabbia e i tendini sul collo erano così tesi che parevano sul punto di rompersi da un momento all’altro, ma James riuscì a trattenersi; prese Rose, completamente sconvolta, e la trascinò verso Hogsmeade senza dire una parola.
Lily lo guardò andare via con le mani tremanti, dopodiché si voltò verso Sirius, ancora immobile, e gli annunciò con gli occhi pieni di lacrime << E’ finita >>.
Poi, prima che lui potesse fermarla, scappò via nella foresta.



James camminava così velocemente che più volte Rose fu certa che non sarebbe mai riuscita a restargli dietro. Si era abbastanza ripresa dallo stupore che le aveva causato la scenata inaspettata di Lily Evans, tuttavia non aveva mai visto James così arrabbiato. Di norma, era un ragazzo solare, poco incline all’ira, ma in quel momento aveva le spalle irrigidite e digrignava i denti in modo così spaventoso che pareva sul punto di trasformarsi in un Animagus da un momento all’altro.
Rose davvero non capiva quella sua reazione tanto esagerata. Che cosa gli dava fastidio? Il fatto che Lily Evans uscisse con Black o che gli avesse detto che lo odiava? In teoria, nessuna delle due cose avrebbe dovuto dargli così tanta pena. Anzi, a rigor di logica, sarebbe stata lei a dover essere furiosa, visto che la Evans aveva appena confermato i suoi peggiori timori sul fatto che potesse essere una potenziale rivale.
Alla fine, decise che avrebbe affrontato più tardi quell’argomento; non voleva rovinarsi il suo primo San Valentino con James. Allora lo afferrò sottobraccio e cercò di costringerlo a rallentare l’andatura, tuttavia lui rilassò solo un poco le spalle.
<< Ti ricordi la prima volta che abbiamo giocato da avversari a Quidditch? >> esclamò, gioviale, come se non fosse accaduto nulla.
James grugnì qualcosa tipo << Non la smettevi di marcarmi >>.
Rose ignorò il suo malumore e scoppiò in una risata argentina << Beh, già allora mi piacevi parecchio…ti va se prendiamo qualcosa? >>.
<< Come preferisci >> ribattè James, fermandosi di colpo << Andiamo ai Tre Manici di Scopa? >>.
La Tassorosso non ci mise molto a capire che voleva andare lì per verificare se Lily fosse ancora con Sirius, così, anziché accontentarlo, come faceva di solito, cambiò strategia << Oh, c’è un posto molto carino in fondo alla strada, da Madama Piediburro. Non ci sei mai stato? >>.
Prima che James potesse obiettare, lo prese per mano e lo guidò verso una piccola sala da the calda e affollata, dove tutto sembrava celebrare il giorno di San Valentino. Normalmente, quello era il classico rifugio delle coppiette felici.
<< Carino, no? Guarda, è tutto decorato! >>.
James nascose con un sorrisetto tirato il conato di vomito che gli era salito in gola e seguì Rose fino all’unico tavolino libero, dove, con sua enorme sorpresa, c’era Marlene assieme a Gideon Prewett. I due si tenevano per mano e fu allora che James comprese come mai Felpato avesse scelto proprio Lily per consolarsi. La cosa lo fece tremare di nuovo dalla rabbia, tanto che continuò a ignorare Rose che ciarlava senza sosta. A dire la verità, l’intero chiacchiericcio di quella stupida sala da the gli dava fastidio; in quel momento avrebbe soltanto voluto fuggire via a gambe levate.
<< Che cosa vi porto? >> domandò Madama Piediburro, raggiungendo il loro tavolo.
<< Per me un caffè >> rispose Rose << E tu, James? >>.
<< Una Burrobirra >>.
<< A quest’ora del mattino? >>.
James la fulminò con un’occhiataccia e subito Rose abbassò lo sguardo, ferita. Passarono i restanti minuti in silenzio, fino all’arrivo delle loro ordinazioni. James tracannò così in fretta la sua Burrobirra che Rose non fece nemmeno in tempo a finire il caffè, dopodiché incrociò le braccia e iniziò a guardare con ostinazione fuori dalla finestra.
La povera Rose non sapeva più che cosa fare e iniziava anche a essere stufa del suo atteggiamento. Accanto a loro, Marlene e Gideon continuavano a farsi le coccole e a tenersi per mano, come una qualsiasi coppietta, mentre loro due sembravano a malapena due conoscenti. Possibile che gli importasse ancora così tanto di Lily Evans? Quando gli aveva mostrato la lettera che le aveva scritto, James le era sembrato così furibondo da indurla a credere che il suo amore per lei fosse morto. Ma, evidentemente, non era così…
<< Senti, James >> sbottò all’improvviso << Devo sapere >>.
Lui si girò finalmente a guardarla e il suo viso tetro si tinse di perplessità << Che cosa? >>.
<< Tu mi ami? >>.
In quel preciso istante fu come se il tempo si fosse fermato. Tutta la sala da the puntò gli occhi sul loro tavolino e allungò le orecchie, affamata di nuovi pettegolezzi su una delle relazioni più chiacchierate di Hogwarts.
James, imbarazzato, si fissò i piedi. Se Rose gli avesse posto quella domanda anche solo il giorno prima, non avrebbe esitato a risponderle di sì. Ma in quel momento non ci riusciva. Non ci riusciva perché non era quello che sentiva davvero.
Rose, di fronte al suo silenzio, annuì, e gli occhi le si riempirono di lacrime, tuttavia la sua voce restò ferma << Perché sei stato con me, in queste settimane? >>.
Di nuovo James abbassò gli occhi, non sapendo cosa dire. Perché era stato con Rose? Perché Lily Evans aveva detto di non provare nulla per lui, ecco perché. Aveva pensato fosse una buona soluzione mettersi con la ragazza che tutti dicevano essere giusta per lui…per poi rendersi conto che non lo era affatto.
<< Tu ami lei >> sussurrò Rose, nel mentre una lacrima le rigava il viso << Tu ami Lily Evans >>.
James la fissò per qualche istante. Negare l’evidenza non sarebbe servito a nulla.
<< Sì >>.
La Tassorosso annuì, come se l’avesse sempre saputo, e afferrò un tovagliolo ricamato, iniziando a tamponarsi gli occhi << Forse è meglio se te ne vai >>.
La sala da the era così silenziosa che nessuno osava neanche respirare per paura di interrompere quel momento di grande tensione. Persino Madama Piediburro si era bloccata in mezzo alla sala con un vassoio ancora carico in mano. Consapevole di tutti quegli occhi puntati su di sé, James si alzò in piedi.
Lasciò un galeone sul tavolo, poi si avvicinò a Rose, le asciugò le lacrime e le diede un bacio sulla fronte << Mi dispiace. Io…non volevo farti del male >>.
Lei annuì e si aggrappò a lui, come per trattenerlo, ma lui si staccò le sue braccia dal collo e si avviò fuori dal negozio. Non appena la porta tintinnante si chiuse alle sue spalle, tirò un profondo sospiro e la sua rabbia tornò a montare come una valanga in piena. Senza indugi, si avviò come una furia verso i Tre Manici di Scopa.
Fortunatamente, incontrò colui che sperava proprio lungo la strada. Sirius stava camminando con le mani in tasca, da solo, e sembrava in procinto di avviarsi verso Zonko. James lo braccò prima che potesse svoltare l’angolo e lo trascinò contro il muro.
<< James! >> mormorò Sirius, sbalordito, ma, prima che potesse dire altro, un fonte dolore alla mascella e un rivoletto di sangue lungo il mento gli segnalarono che il suo migliore amico gli aveva appena tirato un pugno.
Furioso, Felpato se lo scansò di dosso e si mise in posizione di combattimento. Era stufo di dover subire i suoi eccessi di collera; se James voleva davvero fare a botte per Lily, l’avrebbe accontentato.
Finchè, improvvisamente, James non fece qualcosa di assolutamente inaspettato: lasciò cadere le braccia e lo strinse in un abbraccio.
<< Fratello >> mormorò << Mi sei mancato >>.
Assolutamente sconvolto, Sirius si lasciò abbracciare, chiedendosi più volte se James non fosse per caso ubriaco.
Non appena lo lasciò andare, Felpato gli chiese << Che è successo? >>.
Il volto di James era rosso di collera, ma i suoi occhi brillavano di felicità << Ti spiegherò più tardi. Dov’è Lily? >>.
<< Al castello, ma…>>.
James non rimase nemmeno a udire il resto della domanda. Non appena ottenne l’informazione che cercava, partì come un razzo in direzione del castello di Hogwarts, ansioso di vederla.
La trovò seduta sui gradini dell’ingresso, rannicchiata su sé stessa e con la testa appoggiata alle ginocchia. Fra le mani teneva il bracciale che lui le aveva regalato, ma si notava ancora come il suo corpo tremasse, scosso dal freddo e dalle lacrime. Senza dire una parola, James le si avvicinò. Lily non diede segno di accorgersi della sua presenza, così lui le si sedette accanto, si tolse il mantello e glielo passò sulle spalle.
La fanciulla rabbrividì subito di sollievo, tirò su col naso e finalmente sollevò il visetto rosso dal freddo, con gli occhi ancora tutti appannati dalle lacrime e dai capelli arruffati << Grazie, Sirius, io…>>.
Le parole le morirono in gola non appena si rese conto che colui che aveva accanto non era affatto Sirius Black. Aveva così tanto desiderato quel momento che sbattè più volte le palpebre, confusa, certa che si trattasse di un sogno.
<< Potter >> mormorò, cercando di impedire alla voce di tremare << Che ci fai qui? >>.
<< Secondo la legge del taglione, dovrei restituirti lo schiaffo che mi hai dato prima. Ma sono un gentiluomo e non picchio le ragazze >>.
Lily scosse la testa, si tolse il suo mantello dalle spalle e glielo consegnò con aria tetra << Vattene. Dovresti essere con Rose >>.
<< E invece no, Evans. Volevi parlarmi? Eccomi qui >>.
<< No. Volevo parlarti settimane fa, ma ora non ne ho più voglia >>.
<< E quale sarebbe la differenza? >>.
<< La differenza è che tu mi hai ignorata fin adesso, dunque ora ho il diritto di farlo anch’io. Pertanto desidero che tu te ne vada >>.
James cercò di trattenere un sorriso di fronte alla sua ostinazione e le cacciò di nuovo il mantello sulle spalle << Non vado da nessuna parte, anzi resterò qui finché non parlerai. Ti perseguiterò fino alla morte, se necessario >>.
<< Ti prego, no >>.
<< Allora avanti, Evans. Spiegami che cosa sta succedendo >>.
Lily spostò lo sguardo in avanti e sospirò a lungo. Aveva in mente ciò che voleva dirgli dal funerale di suo padre, ossia da quando lui aveva cominciato a essere freddo con lei, tuttavia in quel momento non le venne in mente nessuno dei mille discorsi che si era preparata. Il pensiero di avere James così vicino riduceva la sua capacità di concentrazione, offuscata oltretutto dal godimento per il fatto che, in ogni caso, lui era lì con lei e non con Rose il giorno di San Valentino…
Alla fine, decise di improvvisare << D’accordo, Potter. Il motivo per cui ho cercato così tanto di parlarti in queste settimane è per il fatto che…insomma, ho pensato spesso a noi. A quello che eravamo. A dire la verità, ci penso quasi sempre, ogni giorno. Mi chiedo che cosa ti sia successo per renderti così indifferente verso di me, cosa sia cambiato in noi, cosa posso aver fatto io di sbagliato, da farti smettere di pensare a me…>>.
<< Beh…>>.
<< Fammi finire. Non mi sto lamentando del fatto che non ci parliamo più, del fatto che a stento ci salutiamo o che a malapena mi guardi in faccia. Non accetto solo che tutto questo sia avvenuto senza un motivo, che non ci sia stata una discussione o addirittura un litigio, che non ci siamo urlati in faccia tutto quello che non andava bene in noi >>.
<< Un motivo c’era, Evans, e lo sai bene. Hai detto che ti disgustavo >>.
Lily annuì << Lo so. So di averti fatto male e ti chiedo scusa. Per questo vuoi che esca per sempre dalla tua vita? Basta una tua parola e lo faccio >>.
James scosse la testa, sbuffando << No, non voglio questo. Voglio che tu capisca che l’abisso fra noi due sta nel fatto che io, a differenza tua, ho sempre scelto te. Ti ho scelta anche quando le cose fra noi erano difficili, quando non mi parlavi, quando mi odiavi. E ti ho scelta anche quando non c’eri e sentivo la tua mancanza fin dentro le ossa >>.
La fanciulla si girò a guardarlo, con gli occhi pieni di lacrime << Allora perché fra noi non c’è più la complicità di una volta? Perché dimostri così tanto disinteresse? Perché fai l’indifferente di fronte a tutto questo? Perché non mi pensi più…ed esci con Rose? >>.
<< Insomma, Evans, volevi che ti lasciassi stare e l’ho fatto sul serio! Cos’altro avrei dovuto fare? >>.
<< Non lo so! Ma di certo non trattarmi come se…come se non esistessi! >>.
<< Allora perché non dici la verità? Perché non ammetti che in realtà ti importa di me? >>.
Per la priva volta in vita sua, Lily Evans rimase senza parole. Sebbene avesse già confidato i suoi sentimenti a Mary e Sirius, dirli apertamente, a voce alta, proprio davanti a James…era qualcosa che la faceva tremare di paura. Significava mettere da parte tutto il suo orgoglio e aprirgli lo scrigno segreto del suo cuore, scrigno che era sempre rimasto sigillato prima che lui piombasse con prepotenza nella sua vita, stravolgendola come un uragano.
<< Sì >> sussurrò flebilmente, evitando di guardarlo negli occhi << Sì, mi importa di te >>.
Fortunatamente mantenne lo sguardo fisso a terra, altrimenti avrebbe visto gli occhi di James accendersi di nuovo e bruciare, come non accadeva dalla morte di suo padre. In quel preciso istante, tutti i muri che entrambi si erano costruiti attorno per proteggersi l’uno dall’altra crollarono inesorabilmente e si sciolsero come neve al sole.
James rimase qualche istante in silenzio, lasciando che lei si riprendesse dalla sua confessione, nonostante avesse soltanto voglia di stringerla fra le braccia e non lasciarla andare mai più. Ma si trattenne e alla fine la afferrò per il viso e la obbligò a guardarlo.
Non appena quegli occhi verdissimi pieni di lacrime e paura si posarono su di lui, il ragazzo avvertì un fremito, ma disse << Vuoi sapere perché ti ho lasciata stare in quest’ultimo periodo? >>.
Lily annuì, con le lacrime che le rigavano le guance.
<< Perché noi due siamo troppo diversi per comprenderci davvero, allora ho preferito lasciarti perdere piuttosto che continuare a logorarmi l’anima per te. Ma vuoi sapere una cosa? Chissenefrega. Fa troppo male ed entrambi non siamo abbastanza forti per combatterci >>.
Le sfiorò il labbro inferiore con la punta di un dito, tuttavia Lily ribattè << Sono…confusa, James. Io credevo che tu…>>.
<< Sono molto bravo a recitare, Lily. Ma tu mi hai creduto troppo in fretta, davvero >>.
<< Ma sono stata io a dirti che non ti volevo…>>.
<< Avevo osservato le tue reazioni quella notte, mentre ti baciavo. Il tuo corpo mi desiderava, così come ero certo che ben presto l’avrebbe fatto anche la tua mente. Quando mi hai detto quelle cose…sapevo che non le pensavi davvero e che te ne saresti pentita. Come avevo previsto, alla fine ti sarei mancato. Ma quel momento non arrivava…allora ho pensato che forse mi ero davvero sbagliato, che ti disgustavo veramente. Per questo ho deciso che, se ti avessi convinta che non mi importava più di te, che ti ero indifferente allo stesso modo, tu saresti riuscita a rifarti una vita senza i sensi di colpa >>.
<< Ma quanto sei idiota! >>.
James rise piano << Non avevo previsto che tu potessi essere tanto complicata, Lily Evans. Le altre ragazze non sono così…>>.
La fanciulla sollevò un dito, puntandoglielo contro con aria minacciosa << Non osare paragonarmi alle altre ochette che hai avuto! >>.
<< Come hai potuto credere alla mia freddezza? Dopo che ti ho ripetuto migliaia di volte che ti amavo, com’è stato possibile che un solo mio atteggiamento frantumasse la tua fiducia in me? Assurdo…come se io potessi trovare il modo di esistere senza di te! >>.
<< Beh, sei stato parecchio convincente…con Rose e quant’altro…>>.
<< Rose era d’accordo >> ridacchiò James, coprendosi la bocca con una mano << Non è mai stata nulla per me. La nostra era una relazione fittizia solo per farti ingelosire. Poco fa, abbiamo fatto una tale sceneggiata da Madama Piediburro che Rose stava per mettersi a ridere davanti a tutti >>.
Lily era sbalordita. Per più di un mese era stata indotta a credere che James non la amasse più, che anzi gli era assolutamente indifferente e che amava Rose King alla follia…ma, effettivamente, nessuno li aveva mai visti baciarsi…o farsi smancerie in pubblico…facevano solo in modo di farsi vedere sempre insieme, esattamente come avevano fatto lei e Sirius…
<< Ma tu…stamattina hai baciato Rose, ti ho visto! E Sirius…anche lui mi ha detto di avervi visti mentre vi baciavate! >>.
<< Tutta scena, te lo assicuro. All’inzio c’era qualcosa, è vero…ma entrambi non ci abbiamo messo molto a renderci conto del fatto che non eravamo le persone che volevamo davvero, così abbiamo dato vita a tutta la messinscena. Se ti confidassi chi piace davvero a Rose…no, mi ucciderebbe. Certo, stamattina mi avete costretto a baciarla! Tu e quel cane di un Black mi siete sfilati davanti mano nella mano…che altro avrei dovuto fare? >>.
Lily balzò in piedi, inviperita << Magari dirmi che era tutta una fregatura! Sapessi quanto io…no, non è possibile...>>.
Anche James si alzò in piedi e la prese per le braccia, cercando di farla stare ferma << E tu e il mio caro amico Black, allora? Cosa credi, che sulle prime non sia stato indotto a pensare che usciste davvero insieme? Ero furioso! Solo dopo Rose mi ha fatto notare che forse stavate facendo il nostro stesso gioco…alla fine, paradossalmente, abbiamo tutti avuto la stessa idea: io e te abbiamo cercato di ingelosirci a vicenda, Sirius voleva farla pagare a Marlene, che a sua volta cerca di dargli fastidio con Gideon Prewett, Rose invece vuole far ingelosire il suo bello…non si può dire che, fra tutti quanti, abbiamo brillato per originalità >>.
<< Ti rendi conto che tutto questo è folle, vero? >>.
<< Certo che sì. Come è folle il fatto che noi due continuiamo a stare lontani, quando abbiamo bisogno l’uno dell’altra >>.
Lily annuì e, quando finalmente James la strinse fra le braccia, si aggrappò forte a lui, singhiozzando piano. Quello era il suo posto. Si era sempre domandata quale aspetto avrebbe avuto il padre dei suoi figli, ma ora credeva di averlo esattamente davanti. Anzi, a dirla tutta, era sempre stato sotto i suoi occhi.
Quando la lasciò andare, la fanciulla tuttavia continuò a tenere le dita intrecciate alle sue << E adesso che si fa, Potter? >>.
<< Normalmente, dopo essersi confessati il reciproco amore, ci si bacia, ma…>> James le riallacciò il braccialetto sul polso << Noi andremo contro la tradizione. Siccome abbiamo saltato la fase della conoscenza iniziale, temo sia il caso di ripartire da zero >>.
Lily lo guardò con aria confusa << Non ho capito bene…>>.
Quando James staccò le mani dalle sue, la fanciulla fu sul punto di mettersi a urlare dal panico, ma continuò a fissarlo con aria perplessa nel mentre si allontanava di qualche passo e rivolgeva lo sguardo verso il cielo.
Poi, ad un tratto, abbassò la testa e, quando i suoi occhi caddero di nuovo su di lei, il suo viso si tinse di sorpresa.
<< Oh, ciao! Molto piacere, mi chiamo James Potter >>.
Lily scoppiò a ridere quando capì il suo gioco, così gli strinse calorosamente la mano e a sua volta si finse sorpresa di vederlo lì << Molto piacere. Io sono Lily Evans >>.
<< Sai che hai due occhi stupendi, Lily Evans? >>.
<< James! Non si possono fare complimenti dieci secondi dopo essersi presentati! >>.
<< E invece sì, se la ragazza che conosci è terribilmente bella. Allora, Lily: che cosa mi dici di te? >>.
   
 
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