Anime & Manga > Tokyo Mew Mew
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Autore: Jack83    09/03/2017    2 recensioni
8 Anime 8 vite che stanno per essere sconvolte ma qualcuno proverà a evitare ciò
Genere: Azione, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Piccola coincidenza, qualche settimana dopo che ho ripreso in mano questa fic Italia 1 ha deciso di ritrasmettere l’anime di Tokyo Mew Mew.
I casi della vita.
 
 
 
 
Akira stava camminando lungo il porticato del palazzo dove era ospitato il consiglio degli anziani di Ghea.
Un palazzo che assomigliava per stile ad una residenza signorile del rinascimento europeo, con grandi corridoio finemente arredati e affrescati, e con un grande giardino interno con un porticato attorno.
L’alieno ne stava percorrendo uno perso nei suoi pensieri finché la voce di una donna non lo riportò alla realtà.
Si giro e vide la donna: alta, con i capelli neri legati con una coda alta, da cui spuntavano le orecchie, gli occhi nocciola e il viso che ricordava quello di una bambola, vestita con una tuta aderente nera che aveva delle protezione alle spalle, sui gomiti e alle ginocchia.
-Sango-San- esclamò l’uomo sorpreso di vedere la donna lì.
-Akira-San, finalmente ci rivediamo- fece salutando con un inchino
L’alieno sorrise -Beh te tra la famiglia e le missioni non hai mai tempo di venire a trovare un vecchio come me-
La donna ridacchiò colta in fallo -Già, i miei quattro bambini mi rendono la vita difficile, più che le missioni-
L’altro annui e rise di gusto -Miroku ti fa disperare?- chiese curioso lui -Già- rispose lei -Lui è il più infantile di tutta la nidiata- e rise pensando all’uomo che aveva sposato.
I due poi si guardarono un attimo e Sango notò che Akira fosse quantomeno preoccupato.
-Maestro, c’è qualcosa che la turba?- L’alieno guardò seriamente la sua vecchia allieva.
-Avrai sentito che i fratelli Ikisatashi sono stati nuovamente inviati sulla Terra.-
-Sì- rispose lei -Ho sentito la notizia-
-Ho paura Sango- continuò lui -Ho paura per il futuro- detto questo si voltò verso il giardino con fare pensieroso-
-So che vostra figlia era fidanzata con Kisshu- Akira si voltò verso la donna, lo sguardo duro ma era velato da una certa malinconia -Vero, ora è sposata con un ragazzo della riserva, si amano per me questo basta-
Sango però capì che c’era dell’altro -Ha paura della leggenda?- Akira strinse i pugni -Le leggende hanno un fondo di verità e se i dissidenti avessero ragione… Saremmo in grossi guai.-
La donna annui -Gira voce che lei faccia parte di uno di quei gruppi- la notizia fece sbuffare l’alieno più anziano -Io volevo solo eliminare alla radice il problema, mi sembrava- sospirò prima di continuare -che fosse l’unico modo per evitare dei problemi.-
-Non se ne faccia una colpa- provò a confortarlo l’aliena -aveva dei buoni motivi anche se forse erano un po’ esagerati, una leggenda è una leggenda-
L’altro si acciglio -Spero però- continuo lei -che il consiglio degli anziani abbia detto tutto ai nostri alleati-
-Parli dell’umano che mi ha fatto fare la figura dell’idiota davanti a Ryuga?- Il tono di voce di Akira si era alzato, segno che lo scontro con Marco fosse ancora ben caldo nella sua memoria.
Sango fece cenno di sì -Ho paura che non ci sia molta differenza tra i dissidenti e il nostro governo-
L’alieno guardò con preoccupazione la sua allieva -Cosa intendi dire?-
L’aliena si girò verso il giardino ma sembrò guardare oltre -Spero che i miei timori siano infondati ma ho paura che il consiglio e i dissidenti non siano poi così separati come vorrebbero farci credere.-
 
Ichigo era distesa sul suo banco con aria funerea, non aveva chiuso occhio tutta la notte a causa degli eventi accaduti il giorno prima ed ora si sentiva stanchissima.
Due ragazze; entrambe alte più o meno come lei, una bionda a dagli occhi castani mentre l’altra aveva i capelli castani e gli occhi verdi, si avvicinarono al suo banco.
-Ichigo hai sentito la novità?- chiesero all’unisono le due
-Quale novità?- rispose lei con una voce che proveniva più dall’oltre tomba che dal mondo dei vivi
-Da domani ci sarà un nuovo studente in questa classe- risposero in coro le due.
-Sì, lo sentito e sapete chi è? Il tizio che mi veniva dietro cinque anni fa-  
Le due rimasero sconvolte dalla rivelazione -Come fai a saperlo?- gridarono all’unisono
La rossa gemette e alzò la testa, si ricordò della copertura data da Marco a Kisshu e cominciò a raccontare -Il ragazzo in questione si chiama Kisshu Ikisatashi ed è- sospirò per dare più enfasi al racconto -un lontano parente di Ryo, il mio capo, con cui condividono un pessimo carattere.
Inoltre era il tipo che mi stressava cinque anni fa.-
Le amiche che erano di fronte a lei spalancarono gli occhi -Quando lo hai scoperto?- Chiese la bionda -Lo scoperto ieri Moe, inoltre con lui ci sono i suoi due fratelli: Taruto che frequenterà la nostra stessa scuola e sarà in classe con Purin, la mia collega al cafè, e Pai, il più grande, che sarà un insegnante in prova in un’altra scuola.-
-E dicci- chiese Miwa -Ha lo stesso carattere di allora? E’ tornato alla carica? E’ carino? Dove staranno?-
Le domande dell’amica fecero scattare Ichigo che pose le mani avanti per calmarla -Calma Miwa una domanda per volta, posso dirti che non so se ha cambiato carattere se è migliorato oppure no, se è maturato o cosa, è tornato da poco in Giappone- 
-E’ stato via?- Chiese Moe -Sì- rispose la rossa -Sono stati via cinque anni, sono andanti in Italia per farsi curare una malattia genetica di cui erano affetti. Ora sono tornati qui ospiti di Ryo.-
-Perché?- chiese Miwa.
Ichigo ripasso mentalmente la storia che la spia aveva spiegato loro -Perché i loro genitori volevano che almeno Taruto e Kisshu finissero le scuole qua. Pai ha completato gli studi in Italia, diplomandosi in uno dei più apprezzati Licei milanesi, se non sbaglio si chiama Alessandro Volta, e poi ha frequentato l’università lì. Laureandosi  in matematica in pochissimo tempo.-
Le due ragazze di fronte a lei rimasero a bocca aperta, Ichigo intanto continuava la sua spiegazione -Per ora non è tornato alla carica, l’ho minacciato che se lo facesse si sarebbe preso un bel calcio dove non batte il sole-
Le due risero alla minaccia della rossa -Beh dicci almeno se è carino.-
Ecco Ichigo si fermò un attimo a riflettere e solo allora pensò a come cinque anni potessero cambiare una persona.
Kisshu si era fatto più in carne, mettendo su muscoli e allargando ancora di più le spalle.
Doveva ammettere che se prima era carino, forse per certi versi più bello di Masaya, ora lo era ancora di più.
Se solo il carattere fosse migliorato un po’ -Beh diciamo di sì- rispose lei arrossendo leggermente.
-Potresti farci un pensierino però- L’affermazione di Moe fece balzare in piedi Ichigo -Ma che dici è un ragazzo pieno di se, inoltre mi ha assillato per un bel po’ prima che andasse in Italia.-
Prima però mi ha salvato la vita, pensò la ragazza gatto.
-Però-rispose la ragazza bionda -se si scusasse e ti dimostrasse di essere cambiato potresti dargli una possibilità.-
Ichigo si risedette con aria pensosa incrociando le braccia al petto -Vedremo, se si scuserà e mi corteggerà nella maniera corretta forse, e dico forse, gli darò una possibilità-
-Faremo il tifo per te Ichigo- Detto questo le due si allontanarono dalla amica e si diressero verso i loro posti visto che il professore stava per entrare in classe.
 
-Allora vi piacciono le vostre uniformi?- Keiichiro guardò con un sorriso Taruto e Kisshu che erano vestiti con le divise da camerieri uomini del Cafè Mew Mew: Una camicia bianca con farfallino rosso per Kisshu mentre per Taruto il farfallino era verde, pantaloni neri sorretti da delle bretelle nere e ai piedi delle scarpe nere.
I due non sembravano convinti della cosa, anzì erano piuttosto infastiditi, ma Ryo aveva preteso che se dovevano stare lì dovevano rendersi utili in qualcosa.
Marco, che si era presentato al locale per vedere come stava andando la mattinata, aveva lasciato carta bianca al biondo che, dietro il bene placido di Pai, impose ai due di lavorare nel cafè.
Proprio il più grande degli alieni era rimasto stupito del fatto che lì c’era anche Zakuro, subito pensò che la mew lupo si fosse fidanzata con il cuoco.
Ma osservandoli più attentamente capì che fra i due non c’era niente a parte che amicizia mentre con l’americano gli sguardi e i piccoli gesti erano molto più espliciti.
Dunque aveva una speranza con Retasu? In quel momento si accese una piccola luce nei suoi occhi che fu colta da Kisshu.
Il verde si augurò che il fratello si buttasse e cercasse di pescare la ragazza neo focena e che finalmente si liberasse di quella grigiore che da troppo tempo lo attanagliava.
 
La mattinata era passata e finalmente era giunta l’ora di aprire il locale.
Ichigo, Purin e Retasu arrivarono insieme e si andarono subito a cambiare.
Kisshu aspettò che le ultime due uscissero dallo spogliatoio così da avere campo libero con la rossa, aveva pianificato di intavolare una discussione pacifica con lei così da appianare tutte le loro “divergenze” passate.
Non ne aveva avuto tempo quando era partito per tornare su Ghea ma ora poteva farlo.
Si armo dunque del suo sorriso migliore quando vide la porta aprirsi.
-Ciao micetta- eclamò lui
Lei l’osservò con una certo nervosismo -Kisshu cavolo ai combinato?- Chiese la ragazza vedendolo abbigliato nella sua uniforme da cameriere -Un’idea del biondino- rispose il verde sbuffano in maniera irritata -Ha detto- spiegò lui imitando la vice di Ryo -Che se volevo stare qua dovevo guadagnarmi la pagnotta ed inoltre che dovevamo, in qualche modo, ripagare i danni fatti durante i nostri scontri-
Ichigo ridacchiò -Sì, è proprio da lui questo- poi disse una cosa che spiazzo entrambi -Stai bene sai-
Kisshu arrossì -Grazie- balbetto, era la prima volta da che si ricordava che la Mew gatto gli avesse fatto un complimento.
Fino ad allora erano volati solo insulti, quindi l’alieno prese coraggio -Senti- cominciò lui -Vorrei chiederti perdono per ciò che ho fatto cinque anni fa, so di aver sbagliato tutto con te e di avere causato molto dolore, vorrei metterci una pietra sopra, possiamo?-
La ragazza lo squadrò -Come vorresti fare?-
-Beh- disse lui -Perché non ricominciamo dall’inizio? Tipo con le presentazioni?- Quindi lasciando il tono serio che aveva preso da quando aveva cominciato a scusarsi, esibì il tono scanzonato di voce che spesso aveva -Salve, mi chiamo Kisshu Ikisatashi e te bella micetta? Come ti chiami?- intanto che diceva questo il verde porse avanti la mano.
Ichigo guardò seriosa il volto di Kisshu, piegato da un lato con un sorriso da cui spuntava uno dei canini pronunciati dell’alieno.
Gli sembrò sincero, glissò su quel complimento e poi rispose stringendo la mano più grande del ragazzo -Salve, Io sono Ichigo Monomoya ti hanno appena assunto qui?-
Kisshu annuì -Sì, da oggi sarò un tuo collega di lavoro ma forse è meglio sbrigarsi non voglio sentire le lamentele del capo il primo giorno.-
La ragazza annui e si allontano da lui superandolo.
L’alieno fece per seguirla ma una presenza richiamo la sua attenzione.
Da un angolo spunto fuori Zakuro che guardava il ragazzo con fare penetrante.
-Cosa c’è?- Chiese Kisshu irritato.
La ragazza guardò ancora più malamente l’alieno -Se provi a farle del male o a spezzarle il cuore giuro che te la farò pagare.-
-Come posso- fu la risposta del ragazzo che si era avvicinato a lei arrabbiato -Visto che sta assieme a quel damerino che fu Deep Blue? Come posso spezzarle il cuore se devo tenere i miei sentimenti nascosti?-
La mew lupo guardo triste il corridoio dove poco prima Ichigo era sparita -Tu non lo sai ancora?-
Il ragazzo si preoccupò -Che cosa?- Zakuro si voltò verso di lui -Masaya è morto due anni fa a causa di una leucemia-
Kisshu se avesse potuto sarebbe sbiancato ancora di più, non sapeva se esultare oppure piangere per la sua micetta.
La viola continuò -Non dire che sono stata io a riferirtelo se no ne pagherai le conseguenze.-
Detto ciò si allontano dal ragazzo che era rimasto pietrificato.
Non sapeva come prendere la notizia che aveva ricevuto, la sua mente vagava in una strano misto di emozioni.
Alla fine scosse la testa e decise che era meglio non pensarci e che sarebbe stata Ichigo stessa a dirgli come era andata con Masaya.
Forse poteva chiedere dov’era finito dopo il lavoro? Tipo vedendola uscire sola poteva chiedere dove fosse il suo fidanzato? Sì avrebbe fatto così.
 
Eye stava fluttuando sopra al cafè proprio in quel momento, erano circa le quattro ed il mostro si sarebbe schiuso solo fra un’ora.
I due alieni avevano deciso che, per rafforzare ancora di più il chimero l’avrebbero tenuto un po’ di più nel bozzolo.
Un’attesa opprimente per l’aliena, avrebbe voluto attaccare di persona per far saltare fuori quelle Mew Mew, ma come gli aveva detto Ringu, era meglio controllare il posto prima di intervenire, questi stava piazzando il chimero in un luogo nascosto dagli alberi del parco.
Il luogo era abbastanza vicino alla strada e al vialetto d’entrata. Un posto perfetto per un attacco.
Quando ebbe finito volo dalla sua compagna, l’abbraccio da dietro ricevendo in cambio un sorriso malizioso. –Vorresti farlo prima di una battaglia, lo sai che toglie energie utili- lo redarguì lei.
-Potremmo fare qualcosa di veloce, non credi.- Lei si giro e lo bacio. –E’ se lo facessimo dopo aver vinto, una vittoria ti rende più focoso- Un espressione di approvazione fece capolino sul viso di Ringu.
     
La porta si apriva di continuo, per far uscire avventori o per farne entrare, come in questo caso che entrarono una donna e due bambine di sì e no dieci anni.
Una era la copia sputata di Purin quando aveva dieci anni, forse leggermente più alta.
L’altra era una bambina dai lunghi capelli neri, gli occhi nocciola e un sguardo vispo che quando vide Zakuro si aprì in un sorriso gigante
Purin, si accorse anche lei delle nuove clienti, salto giù dall’enorme palla su cui stava eseguendo uno dei suoi innumerevoli esercizi, fiondandosi  verso di loro. –
–Heicha!!! Che gelato vuoi?- La bambina, rimase tranquilla davanti a tanta esuberanza, al contrario di Momoka e della madre di lei che ne rimasero allibite.
-Il solito sorellina, Fragola e Menta- -Vado subito a prenderlo- La MewScimmia, dopo aver accompagnato le tre nuove clienti ad un tavolo libero, corse al banco del gelato e preparo il gelato per la sorella, scordandosi completamente delle altre due.
Zakuro si avvicino allora lei per prendere le ordinazioni –Zakuro-san, come stai?- La ragazza sorrise alla bambina, dopo che cinque anni prima l’aveva conosciuta in circostanze non proprio felicissime aveva tenuto i contatti con lei.
-Io sto bene Momoka. E te che ci fai qui?- La mew lupo si sedette accanto a lei.
-Stiamo accompagnando a casa Heicha. Sai è una mia compagna di scuola-.-
-Già- annui la sorella di Purin che intanto si stava strafogando nel suo gelato. La mew lupo osservo un attimo la sua giovane amica, per giunta una sua ex-fan.
Zakuiro parlò con le bambine e la madre di Momoka del più e del meno, della scuola e le incoraggio entrambe a studiare sodo.
Dall’altra parte del locale Marco stava guardando qualcosa su un portatile, il tavolo ingombro di carte con grafici, bilanci e notizie varie.
Pai si avvicinò e guardò i fogli, per una volta si trovò in difficoltà a capire che cos’erano.
-Sono notizie finanziarie e di borsa- Spiegò la spia -In pratica sulla terra esiste un mercato di parti minuscole di aziende che si possono comprare e vendere a piacimento, una persona può guadagnare moltissimo facendo degli acquisti mirati e poi vendendo queste parti al momento giusto-
L’alieno annuì -Hai anche tu una copertura, quindi- Il castano alzò un sopracciglio -Sì, non posso di certo starmene qui tutto il giorno a guardarvi senza fare niente, darei troppo nell’occhio.-
Il viola annuì di nuovo e si allontano 
Intanto Heicha finì il suo gelato andò alla cassa, dove c’era Taruto, pagò il suo gelato e l’aranciata di Momoka, uscita con la madre nel frattempo.
 
La giornata, fino a quel momento era rimasta calma, troppo calma per i gusti di Marco.
Osservava I giochi di equilibrismo di Purin, Minto che sorseggiava un The, Retasu in difficoltà con pile di piatti sporchi, Zakuro alle prese con dei clienti cosi come Taruto, Kisshu e Ichigo. Mentre Ryo era nella sua stanza, Pei era probabilmente al piano superiore a preparare la prima lezione di matematica che l’indomani avrebbe dovuto fare e Keiichiro stava preparando altri dolci in cucina.
La giornata era noiosa ma c’era qualcosa nell’aria che lo preoccupava, era una sensazione che provava solo quando c’era un pericolo imminente
La preoccupazione si avvero in un secondo, un boato seguito da vetri che andavano in frantumi e lamiere che si piegavano.
Tutti all’interno del locale, si fiondarono all’esterno.
Fumo nero si levava dalla strada davanti a loro, è un verso stridulo fece alzare gli occhi di tutti verso il cielo.
-E’ un dragone- A quella vista ci fu un fuggi fuggi generale.
Le Mew Mew, i tre alieni, Ryo e Keiichiro erano rimasti di sasso ma erano pronti a combattere.
Con unico pensiero: La tranquillità tanto cercata era sfumata, l’unica cosa da fare era fermare quel chimero.
I primi a partire all’attacco furono Kisshu, Pei e Taruto, i loro pensiero era lo stesso, chi diavolo a potuto creare un chimero se loro erano gli unici che potevano farlo.
Le ragazze presero il loro medaglione e gridarono la loro formula:
 
-MewBerry Metamorfosi-
-MewMint Metamorfosi-
-MewPurin Metamorfosi-
-Mewretasu Metamorfosi-
-MewZakuro Metamorfosi-
 
E si gettarono anche loro nella mischia, all’oscuro che tra le macchine coinvolte nell’incidente c’era anche quella con a bordo Hieicha, Momoka e sua madre.
Marco, invece, lasciò perdere la battaglia e andò verso l’incidente, durante il breve tragitto trovò una coperta abbandonata usata come tovaglia per un pic-nic, la gettò nella fontana per usarla come protezione dal calore di un possibile incendio.
Osservo con attenzione le prime tre macchine coinvolte nello scontro, nessuna di loro aveva a bordo delle persone, avvicinatosi alla quarta ebbe un sussulto, tre persone a bordo, ed erano loro.
Sfondo il finestrino posteriore, aprì la porta e controllo subito il polso alle due ragazze, tiro un sospiro di sollievo, erano ancora vive, svenute ma vive.
Adesso doveva portarle fuori da lì, il fuoco era troppo vicino per i suoi gusti.
Prese per prima in spalle Heicha, la porto lontana da quel luogo insicuro, dopo di che fece la stessa cosa con Momoka.
 
Intanto lo scontro era cominciato, i primi attacchi portati da Kisshu, Pei e Taruto sembravano non aver effetto, Il dragone ruggiva e dimenava la possente coda abbattendo alberi , distruggendo la strada e tentando di colpire i suoi aggressori con palle di fuoco.
Erano chiaramente in difficoltà, Kisshu stava cercando la strategia migliore per attaccarlo, ma il chimero fu più veloce di lui e lo colpì con un colpo di coda facendolo schiantare a terra.
-Kisshu!- Pei e Taruto osservarono con terrore il chimero in procinto di schiacciarlo.
Kisshu osserva l’enorme coda piovergli addosso –Addio micetta- mormoro, chiuse gli occhi aspettandosi la fine, -Fiocco d’energia- e la frusta di Zakuro lo trascino via.
Kisshu lancio un’occhiata alla Mew lupo –Ehi, non mi hai ancora mollato un pugno.- Lei non ci fece caso ed attacco il chimero.
L’attacco non sorti l’effetto sperato, il mostro si volto verso Zakuro lanciandogli una palla di Fuoco, lei scanso in tempo, ed essa si andò ad infrangere sulla strada.
-Fiocco d’acqua- Retasu lancio il suo attacco, -Fiocco d’azione- seguita da Minto.
I due attacchi si combinarono provocando grossi danni al chimero.
-La prossima volta aspettateci.- gli rimprovero acida Minto.
-State bene?- Tutti annuirono alla domanda di Retasu.
Il chimero però non era del tutto sconfitto, si stava ancora muovendo e dimenando.
-Fiocco Immobilizza- Il chimero con l’attacco di Purin venne completamente bloccato.
-Aspetta Mew Ichigo- Pei blocco La mewNeko che stava lanciando il colpo finale.
Uno sguardo fece intendere tutto, Pei lancio il suo fuu rai sen, potenziando fiocco di Mew Ichigo per cento.
 
Dall’alto Eye e Ringu erano rimasti sconcertati, i tre traditori avevano aiutato le mew mew a sbaragliare il loro chimero.
I due sparirono, promettendo vendetta.
 
Marco era di nuovo vicino alla macchina, il calore provocato dal fuoco era altissimo.
La donna doveva avere entrambe le gambe rotte.
La spia però non riusciva ad aprire la porta, troppo mal ridotta.
I fumi avrebbero potuto farlo svenire da un momento all’altro, cosi da uccidere anche lui oltre che la mamma di Momoka.
O la va o la spacca, penso.
La sua mano si coloro di una strana aura blu che stranamente passo alla portiera che congelo poi con pugno riuscì a distruggerla totalmente.
Così facendo estrasse la donna dall’abitacolo.
Appena la poso a terra, si senti un nuova esplosione.
 
   
 
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