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Autore: Matthw883    09/03/2017    3 recensioni
Dopo che Chloe e Max si salutano sulla scogliera durante il tornado Chloe viene inspiegabilmente trasportata ad Arcadia Bay nel futuro, sette anni dopo per l'esattezza. Spaventata Chloe si fionda subito nella sua vecchia casa dove....(beh, il resto leggetelo voi, non voglio spoilerarvi troppo)
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Chloe Price, Max Caulfield, Nuovo personaggio, Warren Graham
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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CAPITOLO 21   I SEGRETI DI JEAN SEBASTIAN
 
POV WARREN


Manca poco più di un’ora all’alba, e io ancora non sono riuscito ad entrare in questo dannatissimo, strameledettissimo computer di merda. Cazzo se non ci riesco, entro poche ore Max partirà insieme a quel Dupont. Batto un pugno sul tavolo per la frustrazione, una Chloe preoccupata si avvicina con dei fogli in mano e mi chiede:
-Non ci sei ancora riuscito ?-
-Purtroppo no, questo pc ha più sistemi di sicurezza di una base militare.-
-Beh, io invece per fortuna sono riuscita a tradurre alcuni di questi fogli.-
Speranzoso chiede:
-E che hai scoperto ?-
-Alcune cose sono parecchio oscure, altre sono decisamente inquietanti però…-
-E dai, non tenermi sulle spine.-
-Beh, tra i vari fogli che ho tradotto c’e un rapporto ufficiale della polizia francese riguardo un incidente d’auto avvenuto esattamente cinque anni fa in Francia. Nell’incidente persero la vita marito e moglie, i loro  nomi erano Marcel Dupont e Monica Hayden, i genitori di Jean Sebastian.-
-Si, ho letto su internet che i suoi genitori sono morti per incidente d’auto, c’era scritto che il padre ha perso il controllo dell’auto, forse dovuto a qualche bicchiere di troppo e che questa si è schiantata addosso ad una parete rocciosa e che alla loro morte lui ha ereditato tutto, non vedo però come questo possa aiutarci.-
-Beh, può aiutarci eccome, qui c’è scritto che nel sangue di Marcel non furono trovate tracce di alcol e che lo schianto addosso alla parete fu dovuto a freni non funzionanti. Anzi, ti dirò di più, l’agente che ha scritto questo rapporto è sicuro al 100 % che i freni fossero stati sabotati e che quindi non si sia trattato di un incidente ma bensi di un omicidio premeditato.-
Dice tutto questo con impassibilità, con una faccia priva di emozione:
-Aspetta, aspetta, aspetta, vuoi dirmi che secondo te Jean ha ucciso i suoi genitori per intascare tutto l’eredità ?-
-Beh si, è la soluzione più logica, era la persona che più di tutte poteva trarre vantaggio dalla morte dei genitori.-
Mi porto le mani sui capelli e con voce sconvolta dico:
-Cioè, questo ha ucciso i suoi genitori, coloro che l’hanno messo al mondo, coloro che gli hanno voluto bene solamente per un questione di denaro. Che mostro, ma se avevano questi sospetti, perché non hanno indagato su Jean ? Perché la polizia è arrivato cosi presto alla conclusione che tutto sia stato solo un incidente ? E che ci faceva quel fascicolo nel cassetto di Jean ?-
-E’ proprio questo il punto, questi documenti sono riservati, non dovrebbero mai uscire da un ufficio di polizia, e invece si trovavano dentro il cassetto di un tavolo. Io credo che Jean abbia corrotto qualcuno per farsi consegnare questo rapporto e sostituirlo con uno a lui più favorevole.-
-Tu credi ?-
Con l’impassibilità che ha fatto sfoggio per tutta la conversazione Chloe risponde:
-Beh di certo a quel punto i soldi non erano un problema per lui, sembra che l’eredità consisteva in diversi milioni di euro, oltre che diversi terreni e edifici, suo padre era capitano d’industria. Industria che poi Jean ha rivenduto per altri svariati milioni.-
-Ma se era un rapporto cosi scottante per lui, perché non l’ha distrutto ? Perché se l’è tenuto in casa ? Era molto più comodo farlo sparire per sempre.-
-E io che ne sò ? Vallo a sapere come funziona la testa di certi criminale ?-
-Peccato che questo non basti a condannarlo.-
-No, però è già qualcosa con cui sarebbe possibile aprire un indagine e un procedimento penale perlomeno in Francia. Se non altro abbiamo la certezza che Jean ha veramente a che fare con cose losche e poco pulite.-
-Si, il trafugare documenti riservati è un reato, ma potrebbe cavarsela con poco oppure proprio scamparla del tutto.-
-Già, per questo devi riuscire ad entrare dentro il suo computer, ho il sospetto che li dentro troveremo cose ben più scottanti.-
-Lo credo anch’io.-
Sospiro, se non riusciamo a trovare altre prove Max partirà con quel delinquente, ho tanta paura di quello che quel bastardo potrebbe farle:
-Senti, le altre carte invece ? Sei riuscita a tradurle ?-
Chloe fa un faccia dubbiosa:
Si, una buona parte si, ma non credo che ci possano essere di grande aiuto.-
-E perché mai ?-
-Sono delle semplici cartelle cliniche riguardanti lo stato di saluto di un paziente, il suo nome è Pierre, Pierre Giroud. Non sono riuscita a capire bene di quale malattia sia affetto, anche perché questi referti sono molto vecchi, ho capito però che questo tipo aveva tante di quelle parafilie da far rabbrividire anche il più maniaco dei maniaci. Qui c’è scritto che per fortuna non ha mai ucciso nessuno, ma che avrebbe potuto farlo da un momento all’altro, e proprio per questo sconsigliavano il rilascio della persona.-
-E di quali tipi di parafilie stiamo parlando ?-
-Beh, sadismo, frotteurismo, biastofilia e queste sono solo alcune, le altre te le risparmio.-
Scandalizzato chiedo:
-Vuoi dire che un tipo del genere è in libertà ?-
-Non è detto, potrebbero semplicemente averlo trasferito in un altro istituto.-
-Ma perché queste carte si trovano in casa di Dupont ?-
-Forse questo Pierre è un suo amico o un parente di Dupont. E lui gli sta semplicemente pagando queste cure psichiatriche.-
-Comunque a giudicare dalle date che sono scritte sulle scheda,si può dedurre che Pierre è stato internato quando Dupont aveva solo 15 anni. Quindi non può essere stato lui a chiuderlo, forse sono stati i genitori o un altro dei suoi parenti.-
-Però potrebbe averlo fatto uscire.-
-Beh si, quello si. Tuttavia non credo che questa persona abbia a che fare con tutta questa faccenda.-
Frustato sbuffo:
-Forse, o forse è lui il suo complice, pensaci è cosi malato che potrebbe benissimo essere lui a violentare e rapire quelle povere ragazze mentre Dupont si trova da un'altra parte.-
-Warren ragiona, Francine ha detto che l’uomo che l’ha aggredita era uguale, identico spicciato a Dupont e a giudicare da questa foto allegata al fascicolo non sembra che gli somigli tantissimo.-
Chloe mi porge il fascicolo dove all’interna trovo una fotocopia in bianco e nero di una foto, cazzo ha ragione, questo ragazzo non assomiglia a Jean, ha le labbra molto più sottili, il naso molto più grande, il mento molto più sporgente, le sopracciglia sono più folte e pure gli zigomi sono diversi. Non sono certo dettagli, una persona non l’avrebbe mai potuto scambiare per Dupont:
-Comunque come ti ho già detto non può essere stato lui.-
-Però potrebbe averlo fatto uscire.-
-Beh si, quello si.-
Frustrato sbuffo:
-Purtroppo hai ragione, ed è un grosso enigma da scoprire. Come fa a stuprare le ragazze se si trova da tutt’altra parte ? Non è che per caso ha un fratello gemello ? Un sosia ?-
-Sarebbe troppo bello, troppo facile, no lui è figlio unico di questo sono assolutamente certa. In quanto al sosia, beh dai è una soluzione troppo banale per essere vera, Ma sono sicurissima che dentro quel computer troveremo la risposta ai nostri problemi.-

-Già, beh è meglio se mi rimetto a lavorarci su.-


POV MAX

Mi rendo conte che è ancora molto presto, il sole è sorto da poco, ma devo andare subito da Jean, prima finisce questa storia meglio è. Non vedo l’ora di tornare a casa, di riabbracciare la mia Chloe e di baciare di nuovo Warren, già Warren, spero che mi possa perdonare, mi sono veramente comportata da stronza.  Metto da parte gli eleganti vesti che mi ha regalato Jean e mi metto un paio di jeans, una maglietta e una semplice felpa, ecco, ora sono di nuovo Max Caulfield, anzi Max Graham. Esco velocemente dall’hotel e inizio a camminare velocemente presso la casa di Jean.
Una volta arrivata li non posso che rimanere a bocca aperta nel vedere il lusso, la grandezza e la modernità della sua villa. Rimango a fissarla ammirata per qualche secondo, ma poi ritorno in me, basta, non è il momento di restare qui a fissare la bellezza di questa abitazione. Mi avvicino al cancello per suonare il campanello ma vedo che Jean è nel giardino a fissare la sua abitazione, ha uno sguardo preoccupato e porta gli stessi vestiti dell’altra sera, come se non avesse dormito per nulla, lo chiamo:
-Buongiorno Jean.-
Lui si gira, mi sorride, sembra felice di vedermi e mi risponde molto cordialmente:
-Oh buongiorno Max, come mai si trova qui ? Che ci fa sveglia a quest’ora ?-
-Potrei farle la stessa domanda. Indossa gli stessi abiti di ieri sera, come se non avesse dormito.-
-Infatti purtroppo è cosi Max. Ieri notte, mentre io e lei ci trovavamo alla mostra qualche farabutto si è introdotto in casa mia. Ora Io stavo controllando se ci sono danni alla villa.-
Merda, cosi sarà più difficile dirgli che non partirò con lui, non vorrei aggiungergli un altro dispiacere, ma lui deve partire oggi e in teoria io dovrei andare con lui:
-Oh mi dispiace, le hanno rubato qualcosa ?-
Dice con fermezza:
-No, niente di prezioso, forse erano solo vandali che volevano divertirsi rovinando le proprietà altrui. Si figuri che dentro casa mia è un disastro, vasi rotti, cassetti spaccati, bah, certa gente non conosce il significato della parola rispetto. –
-Ma ha chiamato la polizia ?-
-Si, se ne sono andati poco fa, ma non credono che troveranno i responsabili, non hanno lasciato tracce, hanno cancellato le registrazione delle telecamere e ovviamente avevano i guanti, per cui non hanno lasciato impronte.-
-Ma non le sembra strano che abbiano fatto tutta questa fatica solo per vandalizzare la sua casa ? Dal modo di fare sembrano dei ladri professionisti.-
Le mie domande cominciano a innervosirlo:
-Non lo so, forse semplicemente non sono riusciti ad aprire la cassaforte e cosi hanno deciso di divertirsi un po’ distruggendo qualche mio oggetto.-
-Questo significa che il ritorno in Francia verrà rimandato ?-
-No, assolutamente, partiremo all’orario prefissato. Ho alcune faccende urgenti da sbrigare in Francia, perciò a sistemare le cose qui ci penserà un mio uomo di fiducia.-
Accenna a uno starno sorriso e poi riprende a parlare:
-Ma ora non voglio angustiarla con queste cose. Mi dica, perché è venuta qui da me ? Avremmo dovuto partire questo pomeriggio non questo mattina, e sarei dovuto venire io a prenderla non il contrario, mi dica le è successo qualcosa ?-
Titubante inizio a parlargli:
-E-ecco Jean, a-a proposito del nostro viaggio i-io….-
-Su, si faccia coraggio e mi racconti tutto.-
Quel sorriso, quel viso mi fanno titubare, ma alla fine riesco a tirare fuori dalla bocca quello che devo dire:
-Ecco, io ho deciso di non partire più.-
Sconvolto mi chiede:
-Ma che dice ? Non mi dica che ha cambiato idea.-
-Purtroppo si, mi dispiace darle un’altra cattiva notizia, ma ho deciso di tornare a casa dalla mia famiglia. Ho capito che quello è l’unico posto dove posso essere veramente felice, ho capito che in verità io amo ancora mio marito. Mi dispiace tanto-
-Ma sta scherzando ? Max, vuole veramente rinunciare a tutti i suoi sogni per tornare alla sua vecchia, insoddisfacente vita di prima ? Vuole veramente tornare da quell’uomo che non la apprezza e che le impedisce di realizzare i suoi sogni ?-
I suoi modi cominciano a farsi più duri, più rabbiosi, cosi decido di rispondergli a tono:
-Ci sono cose più importanti della ricchezza o della fama signor Dupont, come stare insieme alle persone che le vogliono bene, purtroppo me lo ero dimenticato, ma ora non farò più lo stesso errore. E tanto per la cronaca, non è vero che mio marito non mi apprezza, per cui non si azzardi più a parlare cosi di Warren, lui ha fatto tanti sacrifici per me, lui mi ama veramente e per quanto lei si sforzi non potrà mai essere come lui. Non può comprarmi con regali o promesse.-
Lui sembra calmarsi:
-Ha ragione, mi scusi, non volevo mancare di rispetto a lei o a suo marito. Lei ha fatto la sua scelta e io la rispetto per questo, è una cosa molto difficile rinunciare ai soldi e alla fama per la famiglia sa ? Per questo io non le porto rancore, ma ogni decisione ha le sue conseguenze, ogni azione ha il suo prezzo da pagare, e il suo è molto alto. La sua decisione le costerà la vita.-
-C-che cosa ? C-credo di non aver capito bene.-
-Ha capito benissimo.-
Jean mi afferra e mi tira un pugno sulla nuca che mi fa cadere a terra, l’ultima cosa che vede sono le sue scarpe.


POV WARREN


Incredibile, finalmente ce l’ho fatta, sono riuscito a entrare dentro il computer, ora potremo finalmente conoscere tutti i segreti di Dupont. Bevo un sorso di caffè e poi sveglio Chloe che sta riposando sul divano:
-Chloe, Chloe, svegliati presto, finalmente ci sono riuscito, sono riuscito a entrare dentro il computer.-
Lei apre lentamente gli occhi e con voce infastidita mi chide:
-Mmm che cosa c’è ? Perché mi hai svegliata ?-
-Chloe sono riuscito ad entrare dentro il pc.-
A quelle parole si sveglia definitivamente:
-Cosa ? Davvero ? Bravo Warren, e dimmi, sei riuscito a scoprire qualcosa ?-
-Ancora non ho visto niente, volevo farlo insieme a te.-
-Bene, allora muoviamoci.-
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 Nuovo capitolo, Warren e Chloe hanno scoperto molte cose interessanti riguardo a Jean, ma ancora non bastano per incastrarlo, sperano che le prove che cercano siano dentro il pc, intanto Max ha detto a Jean che non partirà con lui per la Francia ma tornerà a casa dalla sua famiglia, lui in tutta risposta l'ha colpita e le ha fatto perdere i sensi . Che accadrà ora ? Jean ha veramente ucciso i suoi genitori ? E che centrano le schede dell'istituto psichiatrico ? Cosa c'è dentro il computer? Si, troveranno le prove per incastralo ? Che accadrà a Max ? Chloe e Warren riusciranno a salvarla ? Lo scoprirete (forse) nel prossimo capitolo. Grazie a tutti coloro che leggono, seguono e commentano la Fanfic. Critiche (se giustificate) sono amichevolmente accettate perchè aiutano a migliorarsi. 
   
 
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