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Autore: id_s    10/03/2017    2 recensioni
You were red, and you liked me 'cause I was blue: you touched me and suddenly I was a lilac sky, then you decided purple just wasn't for you
[…]
STORIA IN REREVISIONE: ex Cuore di Drago
Genere: Commedia, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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- Questa storia fa parte della serie 'Elastic Heart - Dramione.'
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IV. CONNECTION

- E quindi la mia conclusione è che Dean sia un perfetto idiota – finì Ginny perentoria, con un gesto eloquente delle mani che Hermione conosceva piuttosto bene. Era il solito cenno con cui l’amica concludeva ogni suo discorso dopo una frase vincente – quel giorno, però, non era stata la piccola Weasley ad avere l’ultima parola, bensì il suo sguardo corrucciato e le braccia conserte, ben più eloquenti di qualsiasi discorso la rossa potesse imbastire. Era divertente come l’umore della ragazza potesse cambiare radicalmente in pochi momenti: da allegra e vitale che era stata quella mattina, eccola chiudersi in sé, schiva, al solo sentire la domanda “com’è andata la serata?”.
Hermione annuì comprensiva, senza ribattere granché: d’altra parte era risaputo che Dean Thomas fosse un bell’idiota, almeno per Ginny, e… almeno da quando la loro storia era finita. Il punto cruciale era che Hermione era perfettamente sicura del fatto che l’amica sapesse quanto si trovassero in disaccordo: d’altra parte era lei che aveva scacciato Harry, durante la serata, semplicemente per la sua tremenda, istintiva, irrazionale paura di star male; ed era sempre lei che aveva deciso di non intraprendere una relazione con Dean, dopo la rottura con l’abile cercatore di Grifondoro. D’altra parte, però, Hermione era abbastanza abituata alle bizze dell’amica per sapere che, probabilmente, vedere il ragazzo che si era dichiarato follemente innamorato di lei avvinghiato ad una mora tutta curve – e non una qualunque, ma una Serpeverde – nel momento in cui lei, emotivamente instabile, si era trovata bisognosa di complimenti ed attenzione, l’aveva ferita nell’orgoglio, facendola sentire come la fissazione passeggera di uno sciocco ragazzino.
Una da dimenticare in fretta, insomma.  Ed ogni singolo essere vivente, lì ad Hogwarts, sapeva che Ginevra Molly Weasley non era una da dimenticare in fretta: era un tornado, uno di quelli che – una volta passato – faceva capire perché i disastri naturali portassero nomi delle persone.
- Ma scusa – s’intromise Lizzie Steeval, perplessa ma sempre disposta a donare il proprio supporto morale ad un’amica in crisi – a te Dean Thomas piace? -
Ginny scosse la testa. – No, ma non è questo il punto. Non puoi dire ad una ragazza che “non riesci a pensare ad altro se non a lei” e poi fartela con la prima troietta di turno, semplicemente non puoi. È una regola, e se la infrangi significa che sei un… -
- … perfetto idiota, sì – concluse la bionda Corvonero con un sorriso, servendosi un po’ di porridge.
- Con Harry, invece? -
- Con Harry cosa? – Ginny rispose brusca, sulla difensiva, posando di scatto il bicchiere di succo di zucca che era stata sul punto di avvicinare alle labbra. Lanciò al liquido aranciato un’occhiata cattiva, quasi disgustata, come se la bevanda le avesse appena fatto un torto imperdonabile.
Lizzie scrollò le spalle. – Non so, pensavo che voi… -
- Pensavi che noi un bel niente. Non c’è proprio niente da dire su di me e Harry, è un idiota pure lui -
Hermione si lasciò scappare una risata divertita, lanciando un lungo sguardo esasperato all’amica seduta accanto a lei. – Oggi è la giornata “i maschi sono tutti idioti”, Gin? Perché se lo è, mi unisco volentieri. –
- A proposito di questo, Caposcuola Granger! – Lizzie lanciò un’occhiatina divertita alla bruna, ammiccando nella sua direzione. – Cos’era quel numero ieri sera con Malfoy? -
La Grifondoro strabuzzò gli occhi, presa alla sprovvista, e quasi si strozzò con un boccone di torta di mele; afferrò il proprio bicchiere di caffelatte, trangugiandolo in un sorso.
- A cosa ti riferisci? Abbiamo solo parlato – squittì acuta, la voce più alta di un’ottava. E d’accordo che Elizabeth Steeval era sicuramente una ragazza molto intuitiva, nonché incredibilmente intelligente, ma che potesse arrivare a capire qualcosa di così assurdo, incredibile e complicato come quello che il solo nome del Principe delle Serpi le provocava dentro, sembrava impossibile persino per una come lei.
La Steeval alzò un sopracciglio. – Questo l’ho visto, ero praticamente di fianco a voi, anche se non mi avete notata… beh, comunque ci credo, eravate impegnati: la tensione sessuale tra voi era alle stelle! -
- Di che sta parlando, Hermione? – s’intromise nuovamente Ginny, scandagliando sospettosa il viso dell’amica, che ormai aveva raggiunto una imbarazzante tonalità di rosso.
- Tensione sessuale tra chi? -
E fu in quel momento che Hermione credette di poter morire. Perché tra tutti, tutti quelli che potevano decidere di unirsi al tavolo di Corvonero quella mattina, ovviamente si presentava lui.
Lui con il suo tono sarcastico, con la sua espressione indolente; lui, che mandò un bacio volante alla bionda Corvonero, provocando un tuffo al cuore della Grifona accanto a lei, ignaro della reazione che i suoi gesti scaturivano in lei. Lui che poi, all’improvviso, sembrò accorgersi della sua presenza: per un attimo il resto del mondo sembrò sparire, e c’erano solo loro due, con i loro sguardi che sembravano volersi distruggere a vicenda. Distruggersi e poi, magari, ricomporsi insieme.
- Ciao Malfoy, Zabini – salutò Lizzie con un sorriso gentile i due ragazzi, ricevendo un piccolo inchino da Blaise ed un’occhiata di deciso apprezzamento, che però non colse.
- Ehi, Draco, Blaise! Qual buon vento? – Anthony Goldstein, seduto pochi posti più in là, scalò per fare spazio ai due nuovi arrivati. Per quanto caratterialmente fossero davvero molto diversi, era risaputo degli ottimi rapporti che correvano tra il Corvonero e i due ragazzi Serpeverde: strano a dirsi, risultava assurdo credere che – più che di Malfoy – Anthony Goldstein riuscisse ad essere amico di quel Blaise Zabini che lo seguiva sempre come un’ombra. Hermione assunse un’espressione altezzosa, la solita che usava indossare in loro presenza, e spinse lontano il piatto con gli ultimi pezzi di dolce: le era passata la fame.
Zabini sorrise ammaliante, prendendo posto insieme al biondo accanto all’amico della Casa blu-rame. – Che ne dite di un’escursione ad Hogsmead, stasera? Magari in collina, fuori dalla città. Qualcosa di divertente –
Avvennero molte cose in contemporanea, in quel momento: Lizzie Steeval, Ginny Weasley e un’altra ragazza di Corvonero, Melissa Sartre, squittirono di gioia, approvando l’idea; la voce di Anthony Goldstein si alzò sopra le altre, dando il proprio consenso con un sonoro “fantastico, vediamoci oggi al campo da Quidditch per i dettagli!”; l’unica nota dolente fu il verso infastidito che sfuggì dalle labbra fini di Hermione Granger, la quale lanciava ovunque occhiate truci.
- State scherzando, spero. Devo ricordarvi che abbiamo preso parte appena ieri sera ad un festino teoricamente illegale? – sbottò altezzosa, spostandosi i capelli sulla spalla con un gesto secco.
Draco Malfoy appoggiò il proprio viso al palmo della mano, annuendo. – E quindi, mia festaiola mezzobabbana? – la prese in giro, guadagnandosi le risatine del tavolo. Il ragazzo osservò il bel volto della sua Grifondoro – quel viso così elegante, mai sorridente per lui – tingersi di rosso, animarsi di rabbia; dovette aspettare pochi secondi prima che la ragazza rispondesse, senza però guardarlo negli occhi.
- E quindi – proseguì la bruna, raccogliendo le proprie cose – non vi sembra di star sfidando un po’ troppo la sorte? -
Il biondo finse di pensarci su un attimo e – No – rispose, con una scrollata di spalle. – allora, Lizzie, ci pensi tu a spargere la voce? -
La Corvonero annuì, una luce entusiasta negli occhi – Ma certamente. E per quanto riguarda Hermione… - si girò verso la ragazza, quasi sul punto di andarsene – abbiamo bisogno di te – aggiunse con una voce gentile, corrucciando il viso – dai, pensa che lo stai facendo per degli amici. Sarai la nostra coscienza in caso dovessimo passare le righe -
La Grifondoro si morse un labbro, incerta, poi alzò gli occhi al cielo. – So già che me ne pentirò -

**

Salve ragazze.
Non so quante di voi ancora seguono questa storia, quante l'hanno abbandonata: se lo avete fatto, lo capisco. Manco per mesi, poi torno all'improvviso con un capitolo del genere, totalmente di passaggio; posso, se non altro, provare a spiegarmi. Ho avuto mesi scolastici davvero pieni e intensi, e quasi mi mancava anche il tempo per uscire una volta a settimana: ne è conseguito che di momenti per scrivere non ne ho avuti affatto, né per rivedere e correggere. Ora che la situazione sembra essere più calma, gli aggiornamenti settimanali riprenderanno.
Mi scuso ancora con voi, e grazie se siete rimaste con me.
Au revoir,
Ida.
   
 
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