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Autore: Jadis_    10/03/2017    1 recensioni
Due mondi stanno per incontrarsi: l'arrivo di una ragazza tra le mura di Hogwarts scombussolerà tutto il mondo magico.
Dal testo:
"La tempesta si stava calmando, permettendole di vedere meglio il sentiero, ma allo stesso tempo condannandola allo scoperto. Il cavallo cedette di schianto, facendola volare dalla sella, e mandandola con la faccia nella neve gelida: si era rotto una zampa. "Maledizione!" urlò, battendo i pugni per terra. Si rimise in piedi e si scrollò di dosso la neve, ma ormai parte dei vestiti era bagnata. "
Crossover tra "Le Cronache di Narnia " e "Harry Potter"
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Altro personaggio, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Voldemort
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Non si sfugge al passato
 



Alexandra si svegliò di colpo quella notte, ormai le capitava spesso. Nonostante fosse quasi inverno, la sua fronte era imperlata di sudore. Non dormiva bene da quella maledetta sera in cui il suo nome era uscito dalle fiamme del Calice di Fuoco. Non avrebbe mai creduto che sua madre potesse arrivare a tanto pur di riprenderla e fargliela pagare cara. La conosceva fin troppo bene e Alexandra sapeva cosa avesse in serbo per lei: stavolta, avrebbe rimpianto di venir rinchiusa in una putrida cella di ghiaccio. Cercò di richiudere gli occhi nella speranza che, almeno per quella notte, il suo passato l'avrebbe lasciata in pace.
 



Voldemort si era precipitato al castello della strega. Come sempre, dovette attendere un bel po', visto che la padrona della dimora era a fare il suo giro di ronda in slitta. Fece avanti e indietro per tutta la stanza, con lo sguardo delle guardie puntato addosso: lei, a quanto pare, non si fidava così tanto di lui.

Jadis venne avvisata della presenza del mago oscuro e raggiunse immediatamente la Sala del Trono.

"Spero che mi porti buone notizie" esordì, accomodandosi sullo scranno reale.

Voldemort fece un piccolo inchino.

"Certo! La ragazza è ufficialmente un Campione Tremaghi."

"Me ne compiaccio. Hai svolto un ottimo lavoro, ma se le capita qualcosa sai che fine ti attende..."

"Lo so, ma ho tutto sotto controllo."

"Bene, ora va'. Ho altro di cui occuparmi al momento" disse la strega, congedandolo.

Il mago oscuro ubbidì a denti stretti: sapeva che era un pupazzo nelle sue mani e che non si sarebbe potuto ribellare. Era un rischio troppo alto.
 



La mattina seguente Alexandra si sentiva uno zombie, ma era più sopportabile delle occhiatacce e dei commenti dei compagni: le davano tutti dell'imbrogliona. Al dire il vero, non proprio tutti: Harry, Ron e Hermione erano al suo fianco.

"Lara, tutto ok?" le chiese il Prescelto.

"Non ha dormito nemmeno stanotte" rispose Hermione al suo posto.

"Non è colpa mia se non riesco a dormire..."

"Be', noi ti potremmo aiutare, se almeno ci dicessi cosa c'era scritto in quel biglietto."

"Hermione, non ricominciare, per favore!"

"Lara ha ragione, quando vorrà ce lo dirà" intervenne Ron per stemperare la tensione.

"Grazie Ron" rispose la Grifondoro alzandosi.

"Dove vai?" le chiese Harry.

"In un luogo in cui non ho gli occhi di tutti puntati addosso" disse, prima di uscire dalla Sala Grande.
 
Alexandra si incamminò lungo il corridoio principale, cercando di passare il più possibile inosservata.

"Ecco l'imbrogliona!" sentì esclamare alle sue spalle da quel Serpeverde che aveva avuto vicino il giorno della lezione di Pozioni.

La ragazza si girò e lo squadrò senza rispondere.

"Che c'è? Il gatto ti ha mangiato la lingua?"

"A te, invece, alla nascita il cervello l'hanno dato?" rispose a tono la giovane donna.

Malfoy strinse i denti dalla rabbia: come osava quell'insulsa ragazzina rispondergli a quel modo?

"Vedo che ora è a te che hanno mangiato la lingua" disse Alexandra con un sorriso, per poi andarsene; aveva di meglio da fare invece di rispondere alle provocazioni di un Serpeverde.

Tornò in dormitorio e si distese sul letto: quel sabato l'avrebbe passato a dormire, ne aveva bisogno.
 



Congedato il mago oscuro, Jadis si rinchiuse nella propria camera. Il giro di ronda, come di consueto, non le aveva dato nessuna nuova informazione a parte quelle che sapeva già. L'esercito narniano era concentrato dentro Cair Paravel e a quanto pare persino Aslan aveva percepito quell'oscura presenza. La donna spostò lo sguardo verso le sempre innevate Montagne del Nord. Sapeva che da un momento all'altro l'esercito di Charn sarebbe arrivato: era questione di poco, ormai. Sua sorella avrebbe guidato quegli uomini in nome della loro madre, che finalmente avrebbe appeso la sua testa tra i trofei della sala del trono; forse era un bene che Alexandra non fosse a Narnia, ma non era al sicuro nemmeno a Hogwarts. Se disgraziatamente i suoi poteri fossero venuti a galla anche lì, sarebbe stata spacciata: doveva riportarla al più presto a casa e proteggerla da un passato che era difficile da comprendere e da sostenere.
Se ci fosse stato Sirius sarebbe stato diverso. Se l'era ripetuto tante di quelle volte che ormai non ci credeva nemmeno più, ma ogni tanto le piaceva pensare che sarebbe andato tutto diversamente se quella fatidica sera non avesse dato retta al Ministero. Persino Lily e James sarebbero rimasti vivi, e probabilmente non sarebbe arrivata al punto in cui si trovava ora, ma di una cosa era certa: Voldemort l'avrebbe pagata cara per quello che aveva fatto.
Strinse le mani a pugno: le nocche diventarono immediatamente bianche, mentre i ricordi di quella maledetta notte risalivano a galla, facendosi spazio nella sua mente.
 


"Gli ordini vanno rispettati!" le urlò il suo collega, ma Jadis non voleva sentire ragioni.


"Se non andiamo potrebbero morire!"

"Sei un Auror, come me, e devi obbedienza al Ministero. Gli ordini non si discutono!"

"Al diavolo gli ordini! Io vado!" esclamò, uscendo dalla sala.

La strega si smaterializzò a Godric's Hollow, ma ormai era troppo tardi. Vide Piton uscire dall'abitazione di Lily e James con in braccio il piccolo Harry.

"Perché non eri qui?! Li potevi salvare!" le urlò contro Severus.

Jadis non rispose, non subito almeno.

"Mi hanno trattenuta al Ministero! Ho fatto di tutto per venire qui!" esclamò, con le lacrime che iniziarono a scenderle copiose dagli occhi.

"Sei arrivata tardi!"

"Mi dispiace... io... maledizione!"

"Ora smettetela. È inutile che vi diate delle colpe insensate. Avete fatto il possibile." disse con calma Silente.

"Ma non è bastato" rispose la donna a denti stretti.

"Ahimè, no... ma ora dobbiamo pensare a Harry."

"Concordo" rispose Piton.
 

La strega si ridestò da quei ricordi e fece calmare la tempesta di neve che aveva inavvertitamente creato nella sua stanza. 
 
 
 
 






Note Autrice: 

Salve a tutti! . Come avrete sicuramente letto, la nostra cara Alexandra ha avuto il suo primo scontro con Malfoy e Jadis invece nasconde un passato alquanto complicato. Per chi non lo sapesse "Charn" è il luogo di nascita della Strega Bianca e comparte nel primo volume della Saga delle Cronache di Narnia scritta da C.S.Lewis.  Spero che il capitolo vi piaccia :)

Un Bacio e Alla Prossima <3
   
 
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