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Autore: AllisonHermioneEverdeen    12/03/2017    2 recensioni
Fin da piccola, Liv Winchester ha sempre saputo che il buio è qualcosa di cui avere paura.
Non è mai stata davvero bambina, inghiottita dall'oscurità del mondo quando era ancora troppo piccola per capire quello che succedeva intorno a lei.
Non ha mai avuto molte sicurezze nella sua vita, seguendo il padre nella sua folle caccia.
Ma ha sempre avuto un motivo per andare avanti, per rialzarsi dopo la morte del padre, per trovare la forza di ridere e scherzare di nuovo...
Quel motivo ha due nomi: Sam e Dean Winchester. La sua famiglia.
Quando Dean è morto, reclamato dagli inferi, ha creduto di morire.
Ma adesso è tornato, e Liv dovrà tirare fuori tutta la forza e il coraggio che possiede per affrontare l'ennesimo colpo che la vita non si stanca di sferrare contro la sua famiglia...
Perché non puoi chiamarti Winchester e aspettarti di avere una vita tranquilla!
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Movieverse | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Quarta stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Third Winchester'
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Capitolo quattro



- Bobby! - una ragazza alta, dalla pelle chiara e i capelli castano scuro si gettò tra le braccia del cacciatore. Liv lo guardò con sospettò: chi era quella furia così "intima" con suo zio?
- Pamela! - sorrise Bobby, rispondendo all'abbraccio. Quando questo si sciolse ci furono le presentazioni: la ragazza, Pam, era la sensitiva di cui aveva parlato Bobby. Senza indugio, li invitò ad entrare.
Se Liv l'aveva guardata con sospetto in un primo momento, adesso si ricredeva: Pamela le piaceva. Era allegra, sorrideva con malizia, aveva gli occhi luminosi ed era riuscita a conquistare Sam e Dean in un colpo solo!
- Ragazzi, lei è una sola e voi due, - fece notare loro Liv - non vedete qualche complicazione? -.
- Livvy, sono stato all'Inferno per quattro mesi, - affermò Dean guardandola esasperato - devo recuperare! -.
- Mi chiamo Liv! - sbuffò la ragazza - i quattro mesi all'Inferno ti hanno anche ammaccato la memoria? -
- Oh no, - sorrise a trentadue denti il maggiore dei Winchester - ricordo perfettamente tu che mi correggevi ed io che ti ignoravo! -. Liv cercò di ricordarsi che suo fratello era appena tornato dall'Inferno, non valeva la pena riucciderlo subito...
" Solo un pugno sul naso... " si disse " Un piccolo ed innocente pugno sul naso... "
Ma in quel momento Bobby li chiamò per iniziare la seduta e l'occasione sfumò.
Liv si sedette tra Sam e Dean; Pam spense le luci e si accomodò accanto a Bobby. La luce delle candele illuminava i volti ansiosi dei presenti; Liv detestava le sedute spiritiche, ma se era l'unico modo per aiutare Dean avrebbe chiuso la bocca e collaborato.
- Bene, - esordì Pam, anche lei un po' nervosa - prendetevi per mano -. Liv strinse la mano di Sam e quella di Dean.
- Ho bisogno di toccare qualcosa che ha toccato quell'essere misterioso... - disse Pamela, e diede un bel colpo a Dean sul sedere. Liv soffocò una risata mentre suo fratello sobbalzava.
- Oho! - esclamò questo - Purtroppo non mi ha toccato lì -.
- Peccato... - rise maliziosa la sensitiva.
- Quella lo mangierà vivo... - sussurrò Liv a Sam, che sorrise divertito. Ma l'atmosfera si fece più tesa mentre Dean si sfilava la camicia a quadri e sollevava la manica sinistra della maglietta verde. Guardò preoccupato i suoi fratellini e Bobby, ma questi erano troppo occupati a fissare ad occhi sgranati l'impronta rossa di una mano sulla spalla del ragazzo. Sam e Liv si scambiarono uno sguardo preoccupato, e notarono che anche Bobby non sembrava molto tranquillo.
- Va bene, - Pam poggiò la mano sull'impronta. Tutti chiusero gli occhi, stabilizzando il respiro e concentrandosi.
- Ti invoco, ti reclamo e ti comando, mostrati a me davanti a questo cerchio... ti invoco, ti reclamo e ti comando, mostrati a me davanti a questo cerchio... - cominciò a sussussare la sensitiva. Alla terza volta Dean socchiuse gli occhi e si guardò intorno: non era successo niente.
- ... ti invoco, ti reclamo e ti comando, mostrati a me davanti a questo cerchio... - continuò Pam. Improvvisamente lo schermo della televisione si accese, senza sintonizzarsi su nessun canale.
" Sono Castiel, sensitiva ". Una voce melodiosa e cristallina rimbombò nelle orecchie di Liv, che sobbalzò spalancando gli occhi. Dean, Sam e Bobby sembravano non essersi accorti di nulla, come se la voce, che si udiva tra i borbottii della TV, non avesse mai parlato.
- Castiel? - chiese invece Pam.
" Smettila, è rischioso " continuò la voce.
- No, non preoccuparti, non mi spavento facilmente - affermò la sensitiva.
- Castiel? - le fece eco Dean, interrogativo.
- Si, questo è il suo nome, mi sta consigliando di fermarmi - rispose Pam, poi continuò la seduta, - ti invoco e comando, mostrami il tuo volto... ti invoco e comando, mostrami il tuo volto! -.
" Non continuare, è pericoloso, ti farai male " avvertì la voce calma di Castiel mentre tutto il tavolino cominciava a tremare. Un capogiro colse alla sprovvista Liv.
- Ti invoco e comando, mostrami il tuo volto! - continuò la sensitiva. La testa di Liv girava, girava, girava... brividi freddi le percorsero la schiena... una lieve nausea cominciò a farsi largo nello stomaco della ragazza... le sembrava di fluttuare in un vortice senza fine... ormai la sala era un'immagine sfocata...
- Pam... basta... fermati... - sussurrò a fatica Liv, ma Pamela non sembrava averla sentita. - Ti invoco e comando, mostrami il tuo volto! - esclamò a voce sempre più alta.
- Liv... - Sam si accorse che la sorella era pallida e tremava - stai bene? -. La ragazza non rispose.
- Forse è meglio fermarsi, - disse Bobby, sempre più preoccupato.
- Ce l'ho quasi fatta! - ribattè testarda Pam. - Ti invoco e ti comando, mostrami il tuo volto! Ti comando di mostrarmi il tuo volto! MOSTRAMI IL TUO VOLTO ORA!! -. Una luce accecante si fece spazio nel vortice in cui era caduta Liv, un fischio acuto e assordante rimbombò nella sua testa e la ragazza, spaventata, confusa e tremante, gridò. Le candele aumentarono la loro fiamma... e gli occhi di Pam presero fuoco!
Il grido della sensitiva fu l'ultima cosa che Liv sentì, poi l'oscurità la inghiottì.

- Come sta Pamela? -
- I medici dicono che si riprenderà, è appena uscita dalla terapia intensiva, ma può dire ufficialmente addio ai suoi occhi -
- Dio... -
- Non se lo meritava -
Queste furono le voci che si intrufolarono nel silenzio nel quale era caduta Liv, svegliandola. La ragazza socchiuse gli occhi: si trovava sdraiata su un letto scomodo, sopra a delle coperte ruvide e un materasso bitorzoluto. La prima cosa riuscì a mettere a fuoco fu il soffitto sporco e ammuffito: dovevano essere andati al primo motel vicino all'ospedale.
- Liv! - esclamò Sam accorgendosi del suo risveglio. I due Winchester e Bobby corsero al capezzale della ragazza. Liv avrebbe tanto voluto sedersi, sistemarsi l'acconciatura ( una treccia ormai sfatta ) e dire con fare annoiato: " Perchè quelle facce preoccupate? ". Ma tutto quello che riuscì a fare fu scattare in piedi il più velocemente possibile e correre sulle gambe malferme fino al bagno. Bobby, Sam e Dean la sentirono vomitare anche l'anima.
Dopo dieci minuti infiniti, la ragazza si rialzò in piedi e andò al lavandino per sciacquarsi bocca e viso. Quando alzò lo sguardo incontrò il suo riflesso allo specchio: era incredibilmente pallida e i suoi mossi capelli biondi erano diventati un groviglio terribile.
- Tutto bene? - chiese Dean appena Liv riemerse dal bagno.
- Si, - sospirò la ragazza - cosa è successo? -
- La seduta è andata male, - affermò Sam. La ragazza alzò gli occhi al cielo.
- Questo credo di averlo capito, - puntualizzò - io intendevo cosa è successo a Pam, a me, alla voce di Castiel... -
- Pam... - Bobby abbassò gli occhi, - è diventata cieca -. Liv inorridì: Pamela aveva due meravigliosi occhi azzurri, e per aiutare loro se li era giocati. Con un brivido, la ragazza ricordò la luce accecante che aveva visto prima di svenire: ne era certa, quella aveva causato la ciecità di Pam. Allora perchè lei ancora ci vedeva?
- Aspetta... - disse Sam - Hai chiesto cosa è successo alla voce di Castiel, vuoi dire che riuscivi a sentirla? -
- Si, era melodiosa e cristallina, parlava con molta calma e intimava a Pam di fermarsi, - spiegò Liv - mentre la sentivo ho cominciato a sentirmi male: ci vedevo sfocato, mi girava la testa e avevo la nausea. Quando Pamela ha ordinato a Castiel di mostrarsi ho visto una luce accecante e sono svenuta, come se il mio corpo non potesse reggere la vista di quell'essere, qualunque cosa sia -. Sam, Dean e Bobby si scambiarono uno sguardo preoccupato.
- Non sono cieca, - sbuffò Liv - non comportatevi come se non fossi in questa stanza! -
- Hai ragione, scusa, - sospirò Dean.
- Non hai idea del perchè sei riuscita a sentire la voce di Castiel? O perchè ne ai visto la luce senza accecarti? -. La ragazza scosse la testa, sospirando.
- Suppongo sia per lo stesso motivo per cui vedo il vero aspetto dei demoni, - disse - se lo scoprite, fatemi un fischio -
- D'accordo, mettiamoci al lavoro: ho alcuni libri che potremmo consultare... - cominciò Bobby.
- Oh no, - lo interruppe Liv - ora come ora ho bisogno di un doppio cheesburger al bacon e una bella birra, poi parlaremo di demoni e capacità fuori dal comune - si infilò la giacchetta verde.
- Io ti seguo! - affermò Dean. Sam guardò Bobby sconsolato, ma l'uomo scrollò le spalle.
- Vai con loro e assicurati che non si mettano nei guai, io comincio a fare le noiosissime ricerche che evidentemente nessuno vuole fare, - disse.
In un attimo, i tre Winchester erano fuori dal motel.

Trovare un fast food non fu affatto difficile: c'era un Johnny Mac's Dinner a soli dieci minuti dal motel.
- Tu resta in macchina! - ordinò Dean alla sorellina.
- Non ho più dieci anni! - protestò questa.
- Sei svenuta per ore! Io e Sam andiamo a prendere il pranzo e torniamo subito, tu resta su Baby -. Dean era irremovibile. Liv davvero non capiva in base a cosa l'Impala era più sicura di un fast food, ma era sempre la stessa storia: ogni volta che era ferita, stanca o anche aveva solo un mal di testa, Dean la segregava in auto.
- In base a cosa Sam può venire ed io no? - incriociò le braccia al petto la ragazza.
- Tu sei più piccola di lui, - affermò Dean.
- Di dieci minuti! - protestò Liv. Ma non ci fu niente da fare.
- Mi dispiace Liv, ti prenderò il più grande cheesburger al bacon del fast food, - le sorrise solidale Sam. Lei sbuffò e si appoggiò al sedile, lo sguardo fisso fuori dal finestrino.

- Non credi di esagerare? - chiese Sam a Dean mentre si dirigevano alla cassa.
- Assolutamente no, - ribattè testardo questo.
- Dean, Liv non ha dodici anni, ma venticinque! -. Dean non rispose e Sam sospirò: non sarebbe mai riuscito a far ragionare suo fratello su quell'argomento.
- Pam è cieca e non sappiamo con cosa abbiamo a che fare, - cambiò argomento.
- Non è del tutto vero, - ribattè Dean, diventando improvvisamente più loquace - abbiamo un nome: Castiel. Significherà pur qualcosa! Possiamo evocarlo con un rituale e portarlo dritto da noi -
- E Liv? Non credi si sentirà di nuovo male se lo evochiamo? - chiese Sam.
- Infatti lo faremo senza di lei, - affermò Dean. Il minore rimase per un attimo a guardarlo, poi scosse la testa, incredulo.
- E' per questo che l'hai lasciata in macchina, - disse - non volevi sapesse dell'evocazione in programma -
- La conosci, - ribattè Dean - se lo sapesse vorrebbe assolutamente partecipare, ma questa volta non possiamo permetterlo: è svenuta per ore, e non sappiamo che legame abbia con quell'essere, non ho nessuna intenzione di metterli in contatto di nuovo -.
Interruppero un attimo la conversazione per ordinare il pranzo, poi la ripresero quando la cassiera andò a prendere i loro panini ( e la crostata! ) in cucina.
- Dean, evocare quell'essere è una pessima idea anche per noi, - affermò Sam - Pam ha tentato anche solo di vederlo e le si sono bruciati gli occhi, e tu vorresti addirittura sfidarlo? -
- Hai un'idea migliore? - chiese seccato Dean.
- Si, è meno folle della tua e sopratutto non esclude la presenza di Liv, - ribattè Sam seccato.
- E quale sarebbe? -
- Ho seguito dei demoni in questa città, possiamo andare a scovarli, - spiegò - dovranno pur sapere qualcosa -. La cameriera tornò al bancone, ma non c'era traccia del pranzo ordinato dai fratelli.
- Mi scusi, si è dimenticata i nostri panini, - le fece notare Dean.
- No, ho sentito che ci state cercando, - ribattè questa, mostrando i suoi occhi neri.

Liv era abbastanza sicura che per fare la fila al Johnny Mac's Dinner non ci volesse mezz'ora, sopratutto considerato che non c'erano altri clienti a parte i due fratelli! Perciò, o al fast food avevano finito i cheesburger e Sam e Dean dovevano aspettare che ne cuocessero altri, o i due fratelli erano nei guai. Liv optò per la seconda: ormai era abituata ai guai che spuntavano ovunque andassero i Winchester, perciò aprì lo sportello e uscì, dirigendosi verso il fast food.
Le bastò un'occhiata dalle finestre per capire il casino in cui erano finiti Sam e Dean: il Johnny Mac's Dinner era pieno di demoni... quattro contro un coltello? Liv la vedeva brutta. Doveva farsi venire in mente qualcosa!
- Non posso lasciarli soli un secondo...! - sbuffò la ragazza. Decise di entrare: magari avevano solo un coltello, ma se erano in tre potevano provare a tenere occupati i demoni e ucciderne uno alla volta. Sempre meglio che rimanere fuori a guardare come si evolveva la situazione!
Così la ragazza si diresse verso l'entrata... manco a dirlo, era chiusa a chiave.
- Maledizione! -

- Dean, sei tornato dall'inferno, - sorrise il demone-cameriera - sei un uomo molto fortunato -
- Proprio così, - affermò il ragazzo, sfoggiando il suo miglior sguardo senza paura.
- Sei riuscito ad uscire da quella fossa, - riprese il demone, - dimmi, cosa ti rende così speciale? -
- Credo che il merito sia dei miei capezzoli duri, - sorrise sfrontato Dean. La cameriera non rispose al sorriso e continuò a squadrarlo. Intanto Sam si guardava intorno, analizzando la situazione: tre demoni dietro di loro, uno a destra, uno a sinistra, uno davanti alla porta. Erano fregati!
- Non lo so! - riprese intanto Dean. Se c'era una cosa che aveva imparato nel corso degli anni, era che se un demone aveva voglia di chiacchierare, allora era meglio lasciarlo fare per guadagnare tempo. - Io non c'entro niente, non so chi mi ha tirato fuori -
- Certo, non lo sai... - gli fece il verso il demone.
- E' vero, non lo so, - insistette Dean.
- Non essere falso! - la cameriera sembrava parecchio seccata... e spaventata?
- E' la verità... - la scrutò il maggiore dei Winchester. Aveva capito una cosa... - Ma vorrei tanto sapere chi è, quindi perchè non mi illumini? Avanti! -
- Non essere così impertinente ragazzo, o ti trascino di nuovo all'Inferno- . Alle orecchie di Dean quelle erano solo minacce vuote, perciò fece segno a Sam, che stava per attaccare, di fermarsi.
- Tu non puoi, - sorrise spavaldo alla cameriera - tu non sai chi mi ha liberato e sei spaventata, quanto o forse più di noi -. Il demone cercò di mascherare le proprie emozioni, ma Dean l'aveva in pungo. - Stai cercando delle risposte... magari è stato qualche spirito superiore, o... Godzilla! O un grosso e cattivo boss demoniaco. Ma a una come te non dicono niente! Quindi chiunque sia stato mi voleva fuori di li... - Dean guardò negli occhi la cameriera - ed è più potente di te -. Il silenzio era pieno di tensione...
- Forza, riportami indietro! - la sfidò Dean - Ma non venirmi a chiedere aiuto quando ti verrà a trovare con un bel vasetto di vasellina-
- Scenderò per la tua gola e ti strapperò le interiora, - minacciò il demone, ma non era convincente.
Dean le si avvicinò sopra il bancone, sorridendo spavaldo... poi la colpì in volto. Il demone si raddrizzò e provò a recuperare un po' della credibilità persa... ma fu colpita di nuovo. Il cuore di Sam martellava nel petto: e se Dean avesse osato troppo? Non avrebbe permesso che tornasse all'Inferno, perciò avrebbe dovuto utilizzare i suoi poteri, ma non voleva... non davanti a Dean, non ancora!
Ma non successe niente: il demone non reagì. Dean aveva ragione!
- E' come pensavo, - annuì questo - andiamo Sam -. I due fratelli si incamminarono verso l'uscita, sempre tenendo lo sguardo fisso sui demoni: nessuno di loro tentò di fermarli.
Appena fuori dal fast food, Sam e Dean non fecero in tempo a sospirare di sollievo che un uragano biondo abbastanza infuriato piombò loro addosso! Liv li abbracciò, poi cominciò a prenderli a pugni.
- Non - pugno - provate - altro pugno - a lasciarmi - ancora pugno - di nuovo in auto! -.
- Calmati Liv! - esclamò Dean, ma ricevette un'occhiataccia raggelerante.
- Se mi aveste portato con voi non non saremmo neanche entrati: avrei riconosciuto subito i demoni e voi non avreste rischiato di morire per l'ennesima volta! - esclamò la ragazza.
- D'accordo, hai ragione! - disse Dean, più per farla calmare che per altro. I tre cominciarono ad incamminarsi verso l'Impala.
- Certo, ci è mancato davvero poco! - affermò il maggiore dei fratelli.
- Non avrete davvero intenzione di lasciarveli scappare! - esclamò Sam. Non sopportava neanche il pensiero! Quattro demoni liberi per la città!
Liv e Dean lo guardarono come se fosse impazzito.
- Certo! Sono in quattro, e noi abbiamo solo un coltello per difenderci! - affermò Liv.
- Ne ho uccisi molti di più ultimamente, - ribattè Sam.
- Rilassati, - disse Dean - il fratello intelligente è tornato! -

ANGOLO MALATA DI MENTE
Salve, o popolo di EFP!
Ecco a voi il quarto capitolo, più lungo e, spero, più corretto. Cominciamo ad entrare nel fulcro della storia, e spero davvero che questo capitolo vi sia piaciuto.
Mi dispiace essere in ritardo con la pubblicazione, ma ieri sono stata occupata tutto il gorno ( ma proprio tutto: dalle sette del mattino a mezzanotte! ) e solo adesso sono riuscita ad avere un momento di pace.
Grazie a tutti coloro che seguono, preferiscono e ricordano!
Grazie anche a te, lettore, perchè stai continuando a leggere la mia storia. Non sai quanto è importante per me!
Al prossimo sabato con il quinto capitolo!
AllisonHermioneEverdeen

   
 
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