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Autore: effie_    12/03/2017    2 recensioni
(Cap.13) Nel mentre lo guardava, la giovane Evans capì che Potter era esattamente come tutti gli altri, se non peggio. Senza uno stuolo di oche adoranti non si sentiva completo ed era certa che una volta alla settimana ne scegliesse una a cui far provare il paradiso, per poi mollarla dopo tre giorni con la stessa noncuranza di un vaso rotto. Era davvero un essere abominevole.
(Cap.26) - Ce la caveremo, Potter?
- Certo che sì. Alla fine, Evans, siamo una bella coppia. Tu sei tante cose belle messe assieme e io tanti disastri collegati. Direi che così ci completiamo. Anche perché voglio incasinarti la vita nel modo più dolce possibile.
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily, Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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Gli incubi di Lily non si fermarono e di conseguenza Lily e James continuarono a dormire nello stesso letto all’insaputa di tutti gli amici. Per James non era affatto un problema restare sveglio fino a tarda notte ad osservare gli spostamenti di Lily sulla Mappa del Malandrino per capire a che ora sarebbe venuta da lui; sapeva che doveva aspettare che tutte le compagne di stanza si addormentassero per non creare sospetti sulle sue misteriose assenze, il che era congeniale anche per lui, dato che spesso Sirius e Peter restavano alzati fino a tardi a giocare a Spara Schiocco.
In ogni caso fu inutile sperare di riuscire a ingannare il giovane Black, il quale, una mattina, svegliandosi prima del solito, vide chiaramente una piccola figura dai capelli rossi che sgattaiolava via dalla sua stanza come una ladra.
<< Che storia è questa, Ram? >> aveva domandato poi al suo migliore amico, nel mentre si avviavano a colazione << Tu e la Evans dormite anche insieme, adesso? >>.
<< Non so di cosa tu stia parlando, Felpato >>.
<< Oh, andiamo, tanto sapete che non lo dirò a nessuno. Sono ben felice di questa vostra intimità, ma non dirmi che…>>.
<< No >> lo aveva interrotto subito James seccamente << Non facciamo quello. Ci piace dormire insieme, punto e basta >>.
<< Certo, certo. Quindi posso dormire tranquillo senza dover temere di essere svegliato da strani…versi? >>.
<< Sirius, piantala >>.
Sebbene la loro intimità si fosse rafforzata, tuttavia la gelosia di Lily non accennò a dimiuire, anzi. Sul fare di aprile cominciarono a formarsi i primi gruppi di ripasso per gli esami, senza contare che Lily fu molto occupata a coordinare anche tutte le attività supplementari dei Capiscuola, a cui spettava il compito di organizzare l’ultima festa prima degli esami; di conseguenza, i momenti che trascorreva da sola con James diventarono sempre più rari.
Un luminoso sabato mattina, dopo aver passato due ore buone a cercare di spiegargli, invano, il metodo corretto per ottenere un’accettabile Soluzione Singhiozzante, Lily stabilì che era ora di fare una pausa e lo trascinò nel parco a camminare un po’. Parecchi altri studenti avevano avuto la loro stessa idea e Lily non mancò certo di notare i saluti fin troppo calorosi da parte di un gruppo di ragazze Corvonero del quinto anno, non appena James passò loro accanto.
<< Sai >> gli disse, simulando un tono disinteressato << L’altro giorno, nel bagno delle ragazze, ne ho sentite tre o quattro discutere animatamente su quale fosse il modo migliore per farti bere un filtro d’amore >>.
<< Ah, sì? >> ridacchiò James << E glieli hai confiscati? >>.
<< Non avevano portato i filtri in bagno. Comunque, io non lo troverei così divertente >>.
<< Lily, sai quanto me ne importa…>>.
<< Dovrebbe, invece! Metà delle ragazze di questa stramaledetta scuola sta cercando di propinarti un filtro d’amore e la cosa non ti turba minimamente! Io farei attenzione al mio succo di zucca, poi vedi tu >>.
<< Non mi preoccupo per il fatto che quelle robe non funzionano. Una semplice pozione non basta per farti provare dei sentimenti >>.
<< Come no, e l’Amortentia? >>.
<< Quella è assuefazione, non amore >>.
<< Ma…>>.
<< Lily >> James si fermò e le prese le mani fra le sue << Ti prometto che starò attento, va bene? Ma sappi che tu non hai bisogno di nessun filtro d’amore per avermi >>.
La premurosa intensità del suo sguardo la zittì all’istante e per un secondo ebbe la sensazione di perdersi in quel caldi occhi nocciola e non uscirne mai più.
<< Lily! >> la chiamò improvvisamente una voce, intervenendo a interrompere il loro magico idillio.
Lily e James si resero conto di essersi pericolosamente avvicinati l’uno all’altra e si separarono con un sussulto, giusto in tempo per vedere Edgar Bones e sua sorella Amelia venire verso di loro con il fiatone.
<< Ciao >> li salutò Lily, andando loro incontro << Che succede? >>.
<< La McGranitt vuole vederci per il colloquio >> le rispose Edgar.
Lily si picchiò una mano sulla fronte. Per tutti i gargoyle, se n’era completamente dimenticata. In teoria aveva già sostenuto il colloquio pre-lavorativo prima dei G.U.F.O. al quinto anno, ma, date le loro medie eccellenti, lei, i fratelli Bones e Marlene erano stati selezionati per alcuni corsi speciali.
<< Proprio adesso? Perché sono con James e volevo…>>.
<< Nessun problema, Lily >> intervenne James alle sue spalle << Posso finire di studiare Pozioni da solo >>.
Sebbene il suo tono fosse rilassato e tranquillo, Lily colse un pizzico di amarezza nella sua voce e la cosa la intenerì. D’altro canto, quel giorno gli aveva promesso che si sarebbe dedicata esclusivamente a lui, e invece...
<< Devi studiare Pozioni, James? Ti aiuto io! >>.
Victoria Summers spuntò proprio al momento giusto sulla scena e prese James sottobraccio. Lily digrignò i denti: conosceva bene la fama di quella ragazza e non le andava per niente a genio il fatto che James studiasse con lei…ma aveva altra scelta? Se si fosse opposta, avrebbe manifestato a tutti la sua gelosia invadente.
<< Va bene >> commentò infine << Potter, ci vediamo in Sala Grande? >>.
<< Perfetto >> le rispose James, dopodiché spostò tutta la sua attenzione su Victoria e le sorrise.
<< Sarà un vero piacere >> ridacchiò la Summers, studiandolo con aria accattivante.
Lily la fulminò con un’occhiataccia e rimase ferma a seguirli con lo sguardo nel mentre si allontanavano verso il Lago Nero a braccetto come due vecchi amici. Poi, cercando di non fare caso all’amaro che sentiva in bocca, si accinse a recarsi coi due fratelli Bones in direzione del castello.



Quella sera, davanti alle porte della Sala Grande, Lily iniziò a camminare avanti e indietro come un’anima in pena. Il suo colloquio per entrare a far parte di una squadra di pozionisti esperti era andato in maniera eccellente, anche se aveva dato la maggior parte delle risposte a caso, visto che la sua mente era stata totalmente occupata a pensare a James e Victoria per tutto il pomeriggio.
<< Rilassati, Lily >> Marlene le accarezzò un braccio, cercando di spingerla all’interno la sala per cenare << Presto saranno qui >>.
<< Non si sono visti in giro per tutto il giorno >> borbottò Lily, torcendosi le mani << Ho chiesto a Mary e mi ha detto che in biblioteca non c’erano. E se non fossero andati a studiare? E se…no, non oso neanche pensarlo. Potter è un uomo morto >>.
<< Non tirare conclusioni affrettate. Piuttosto, com’è andato il vostro primo appuntamento a Hogsmeade? Non me ne hai mai parlato >>.
Fortunatamente, quella domanda ebbe il potere di farla sorridere << Direi molto bene. Abbiamo parlato di un sacco di cose…oltretutto, Rosmerta gli ha fatto una corte spietata, ma lui l’ha ignorata tutto il tempo! >>.
<< Buon segno. Vuol dire che a James piaci davvero. Non che avessi dei dubbi >> ridacchiò l’altra.
<< E’ assurdo, ma credo mi piaccia proprio perché fa lo scemo, perché senza nemmeno impegnarsi mi fa sorridere e non mi fa pensare a nient’altro. Forse non è perfetto, ma tanto nessuno lo è. E poi a me piace così, con i suoi difetti e…sì, anche col suo atteggiamento arrogante >>.
<< Era ora che te accorgessi, Lily >> ridacchiò l’altra.
<< E come vanno le cose con Black, invece? Vi ho visti alla festa, sai >>.
Marlene chiuse gli occhi e scosse la testa, come a voler scacciare via un brutto pensiero << Ti prego, non ricordarmelo. Ero ubriaca ed è stato un mio sbaglio, che non capiterà più, lo giuro >>.
<< Marlene, mi avevi promesso che gli avresti dato una seconda occasione…>>.
<< Lo so, ma non dopo averlo visto flirtare bellamente con la Summers, per giunta davanti a me! Purtroppo, conosco i tipi come Sirius Black: non riuscirà mai a essere una persona seria. Potrà anche amarmi, come dici tu…ma io non ho intenzione di passare metà del mio tempo con lui e l’altra metà a controllare che non mi stia tradendo con un’altra >>.
Lily annuì, perfettamente d’accordo con l’amica. Aveva già rimproverato a dovere Sirius per l’atteggiamento vergognoso che aveva avuto alla festa, tuttavia non riusciva a rivolgere quegli stessi rimproveri anche a James. Se prima era troppo severa nei suoi confronti, ora stava decisamente diventando troppo indulgente. Inutile ripetersi, James Potter era la sua rovina fin dal primo anno.
<< Eccoli >> le sussurrò Marlene all’orecchio, trattenendo una risatina.
Lily ripiombò nella realtà ed esclamò << Finalmente! >>.
Senza pensarci due volte, la fanciulla accelerò il passo in modo da raggiungerli e rimase pietrificata: James e Victoria stavano ridendo guardandosi reciprocamente negli occhi e, come se non bastasse, si tenevano per mano.
<<…allora lei ha preso la bacchetta, ha pronunciato l’incantesimo, sbagliandolo ovviamente…e la faccia ci è esplosa! >>.
Entrambi scoppiarono a ridere e Lily non ci mise molto a capire che la Summers stava raccontando quella volta in cui, al secondo anno, le ragazze di Grinfondoro e di Tassorosso si erano chiuse in bagno per tentare un incantesimo per togliere i brufoli…e qualcosa in quello di Lily era andato storto.
<< Già, mi ricordo di avervi viste tutte con i cerotti…e nessuna voleva dire che cosa fosse successo! >>.
<< Ci vergognavamo così tanto…se solo Lily non avesse sbagliato a leggere la formula…>>.
Lily digrignò i denti dalla rabbia e si parò davanti a loro con un’espressione che avrebbe fatto paura anche a Voldemort in persona << Eccovi, finalmente. Avete studiato? >>.
James, che stava ridendo così tanto da avere le lacrime agli occhi, cercò di prendere fiato per risponderle << Studiato, sì…>> poi il suo sguardo incrociò quello di Victoria e scoppiò di nuovo a ridere.
<< Ceeerto >> rise la Summers a sua volta << Abbiamo studiato tanto…e in modo molto approfondito, direi >>.
Lily divenne livida. Lanciò a Victoria un’occhiata intrisa di puro disgusto, dopodiché afferrò James per un braccio e lo trascinò dentro la Sala Grande, piantandogli le unghie nella carne così forte che il ragazzo gemette di dolore.
<< Alla prossima, Jamie! >> gli urlò Victoria, nel mentre andava a sedersi coi Tassorosso.
<< Non ci sarà una prossima volta >> borbottò Lily.
I Malandrini, vedendola arrivare in quello stato, si zittirono immediatamente e fecero loro posto sulla panca senza dire una parola. Sirius, capendo all’istante che qualcosa non andava, picchiettò leggermente un piede contro quello di Lily e la fissò con aria interrogativa, ma lei scosse la testa, mollò la presa su James e poi andò a sedersi più avanti, insieme alle amiche.
<< Che hai combinato? >> domandò immediatamente Lupin a James.
Il ragazzo si passò una mano fra i capelli << Un altro casino, mi sa >>.
<< Le parlo io >> si offrì Sirius.
<< No, amico. Questa cosa devo risolverla da solo >>.
Fu così che James passò il resto della cena a osservare Lily. Con le amiche era assolutamente normale, rideva e scherzava come sempre, tuttavia era consapevole di averla ferita. Il tutto per colpa di una stupida ochetta come Victoria Summers! Era davvero un idiota.
Una volta finito di mangiare, il ragazzo balzò in piedi non appena vide anche Lily alzarsi e, senza dire una parola, la seguì fino alla Sala Comune. Molto probabilmente lei sperava di potersi rifugiare al sicuro nel suo dormitorio, ma James non aveva alcuna intenzione di lasciarla andare via così facilmente. La afferrò per un polso e la costrinse a bloccarsi davanti alla porta.
<< Dove scappi, Lily? >> le domandò, tirandola vicino a lui.
La fanciulla lo guardò male e cercò di divincolarsi, ma lui la tenne ferma e aggiunse << Non mi dai nemmeno la buonanotte? >>.
Lily rimase di stucco. Ma come diavolo faceva a dire sempre la cosa giusta per mandarla su tutte le furie? Aveva un dono innato per farla uscire dai gangheri, non c’era altra spiegazione.
<< Ah! >> esclamò, liberandosi dalla sua presa con uno strattone << E come te la saresti guadagnata, questa buonanotte? Flirtando e andando in giro tutto il giorno con la cara Victoria sempre-a-caccia-di-ragazzi, mentre io ero impegnata in un colloquio molto difficile che stabilirà il mio futuro? >> lo spinse, sbattendogli le mani sul petto << Hai ragione, allora. Notte! >>.
Orgogliosa della sua sfuriata e per il fatto di averlo lasciato senza parole, Lily girò sui tacchi e si avviò verso la porta del dormitorio. Adorava fare quelle uscite teatrali. Si trovava già quasi sugli scalini che portavano alla sua stanza quando James scoppiò a ridere.
<< Allora sei gelosa! >>.
Gelosa? Gelosa?! Certo che lo era, le sembrava una cosa talmente ovvia da non meritare neanche una risposta.
<< Victoria non mi interessa, Lily >> continuò James, avventurandosi con aria cauta sui gradini fino al punto in cui lei si era bloccata e sfiorandole la vita << Non hai ragioni per essere gelosa >>.
<< Ah, no? >> intervenne lei, voltandosi, più inviperita che mai << Allora ti illustro subito i miei motivi. Punto primo, sei costantemente circondato da ragazze che non vedono l’ora di provarci con te. Punto secondo, io so di non essere una gran bellezza, mentre alcune di quelle sgualdrine sono belle, per quanto oche…>>.
<< Ma…>>.
<< Punto terzo >> continuò lei, imperterrita << Ho un brutto carattere e sono lunatica, quindi temo che tu ti senta spinto a trovare di meglio. Punto quarto, sono così facilmente sostituibile che ho davvero una paura assurda che tu possa stancarti di me, perché, si sa, in giro c’è molto meglio. E, infine, non ho ancora capito bene perché tu abbia scelto proprio me >>.
Questa volta Lily non si fermò ad ammirare il suo trionfo dipinto negli occhi assolutamente sconvolti di James. Un piccolo singhiozzo le sfuggì dalle labbra, allora si affrettò a correre su per le scale e a chiudersi al sicuro dentro la sua stanza dove, ne era certa, James non sarebbe mai potuto entrare.
Si lavò i denti e si pettinò i capelli con aria rabbiosa, dopodiché si infilò a letto e per sicurezza chiuse anche le tende del letto a baldacchino. Avvertì le amiche rientrare, ma preferì non unirsi al loro chiacchiericcio; si posizionò un cuscino sopra la faccia e si addormentò con le lacrime agli occhi. Per la prima volta da giorni non sognò Voldemort e il misterioso bambino dai capelli neri e gli occhi verdi, ma si perse in un sogno assolutamente appagante, in cui prendeva a sberle il bel faccino di Victoria Summers fino a ridurlo in poltiglia.
Si svegliò all’improvviso, distratta da un rumore e, nel dormiveglia, capì che non era ancora giorno. Allora chiuse gli occhi, si stiracchiò e si girò, ma le bastò un secondo per realizzare che, con un movimento simile, sarebbe dovuta cadere per terra. E che era fin troppo comoda.
<< Scusa >> mormorò una voce, così dolcemente che sembrava uscire dalla notte << Non volevo svegliarti >>.
Lily si irrigidì, nel mentre il suo cervello registrava meccanicamente che la sua testa era appoggiata contro un corpo caldo e una mano le stava sfiorando i capelli in modo assolutamente delizioso. Teoricamente, avrebbe dovuto essere ancora arrabbiata con lui, ma nell’oscurità della stanza tutto era assolutamente caldo e tranquillo. Avvertiva quasi nell’aria la dolcezza del ritrovarsi, una fragranza distinta dal profumo del suo respiro.
<< Come hai fatto a venire fin qui? >> gli sussurrò.
<< Oh, non basta un trucchetto come il vostro scivolo a fermarmi. E poi, avevo il Mantello dell’Invisibilità >>.
Sorridendo nel buio, Lily si allungò per raggiungerlo << E così, è per questo che lo usi? Per molestare le ragazze nel sonno? >>.
Trovò le sue mani e si spinse accanto a lui. Le braccia di James la avvolsero e la cullarono contro il suo petto.
<< Ero pronto ad un’altra sfuriata, o almeno al fatto che mi avresti cacciato via di qui, e questo è ciò che ottengo >> Lily lo sentì sogghignare << Dovrei farti arrabbiare più spesso, Evans >>.
<< Dammi un attimo per elaborare la collera >>.
<< Tutto il tempo che vuoi >> mormorò lui, baciandole i capelli.
Il respiro di Lily diventò di colpo un po’ più affannoso << Forse domani mattina…continueremo >>.
<< Come preferisci. Ora dormi, resto io qui con te >>.
Lily annuì, premendosi contro di lui. James seguì con una mano la piega del suo gomito, muovendosi lentamente lungo il suo braccio, fra le costole e la vita, poi scese fino all’incurvatura dei fianchi, giù sulle gambe, attorno al ginocchio. Si fermò e le strinse piano un polpaccio, poi all’improvviso le sollevò una gamba e se la posò su un fianco. La fanciulla chiuse gli occhi, cadendo in bereve tempo in uno strano stato di dormiveglia, ma restando tuttavia sempre cosciente della presenza di James accanto a lei.
Ad un certo punto lui, parlando alla notte, mormorò << Vuoi sapere perché ti ho scelta. Lily Evans? >>.
Lily rimase immobile, aspettando che continuasse.
<< Beh, la risposta è molto semplice: ti amo. Ti amo perché sei diversa. Tu non sei come una di quelle sciocche ragazze superficiali che pensano solo al loro aspetto, tu sei come quelle ragazze dei film, intelligente, simpatica e bellissima. Ti amo così tanto che, la notte nel nostro bacio, non ho chiuso occhio e sono rimasto incantato a fissare le stelle, mentre ti pensavo. Ti amo perché sai essere acida e fredda, ma quando ti abbraccio cambi totalmente. Ti amo perché quando sorridi mi togli il respiro. Ti amo perché il mio cuore non ti ha mai dimenticata e infine perché…sei la ragazza che ho sempre sognato e che ora non voglio perdere mai più >>.
Il respiro della fanciulla si bloccò. Subito sentì un calore improvviso quando le sue labbra le baciarono dolcemente le tempie, ma finse lo stesso di dormire poiché era rimasta senza parole.
<< Perciò non temere >> continuò James, certo che lei stesse dormendo << Non desidererò mai nessuna quanto desidero te >>.
Lily non si mosse, finendo di assaporare il piacere che le procuravano le sue mani sul corpo. Non ci sarebbe voluto niente a sollevare la testa e baciarlo, ma non era ancora il momento. Con un sospiro leggero, scivolò in un sonno pacifico e senza incubi che solo la presenza di quel ragazzo le garantiva.



Da quel momento in poi, James diventò decisamente più attento nei confronti delle altre ragazze e questo comportò anche che molte di loro si disperassero, ma al ragazzo non interessava; ora che aveva le attenzioni di Lily Evans, tutte le altre svanivano al suo confronto. Senza contare il fatto che entro pochi giorni si sarebbe svolta da partita di metà campionato contro Serpeverde, che occupava tutte le sue energie. Contro Corvonero era andata bene, dunque questa volta i Serpeverde non avevano più alcuna scusa per rimandare l’incontro.
Circa una settimana prima della partita, James fissò un allenamento subito dopo la lezione di Pozioni ed invitò anche Lily ad assistervi. Di norma non avrebbe mai osato farlo, se sapeva che non erano in buone condizioni, ma negli ultimi tempi non aveva mai visto la sua squadra volare meglio. Inoltre, ma questa era solo una sua speranza segreta, ancora sperava che lei lo baciasse dopo il loro trionfo contro le serpi.
Per fortuna Lily accettò con gioia il suo invito e si trascinò dietro anche Mary, che in tal modo avrebbe potuto stare in compagnia di Remus. Lily invece si sedette accanto a Peter e lo salutò amichevolmente, tanto che il ragazzo arrossì di piacere.
James, vedendo che era arrivata, le fece un cenno di saluto dal campo e lei lo ricompensò con un gran sorriso.
<< Bello essere innamorati, eh? >> disse Sirius a James, portandosi alle sue spalle e mettendosi a fare le linguacce a Lily << Però, Capitano, dovremmo cominciare. Non so se te ne sei reso conto, ma fra un po’ verrà giù così tanta pioggia che non vedremo più un accidenti >>.
James distolse finalmente gli occhi da Lily e la sua fronte si aggrottò dalla preoccupazione non appena diede un’occhiata al cielo. In effetti il tempo era costantemente peggiorato fin dall’inizio del mese, tuttavia una partita di Quidditch non sarebbe stata rimandata per una futilità come la pioggia.
<< Abbiamo giocato in condizioni peggiori >> commentò, sebbene non ne fosse tanto sicuro << Ti ricordi quella volta al terzo anno? >>.
<< A malapena riuscivo a restare dritto sulla scopa >> ridacchiò Sirius << Comunque, se non vogliamo lavarci, direi che è ora di iniziare >>.
<< Giusto >> James balzò in sella alla scopa e urlò << Avanti, squadra, cominciamo! >>.
Fu un allenamento ben riuscito, nel complesso: i suoi tre Cacciatori, Emmeline, Sirius e Jack, funzionavano bene tra di loro e i due giovani Battitori del sesto e del quinto anno continuavano a migliorare. L’unica spina nel fianco era ogni tanto Frank Paciock, il quale si lasciava abbattere non appena si faceva passare un gol e di conseguenza restava poi senza concentrazione per tutto il resto della partita.
<< Perché James e Sirius stanno litigando con Frank? >> domandò Lily, stringendo gli occhi per cercare di vedere che cosa stesse succedendo vicino ad uno degli anelli della porta.
<< Frank è l’elemento instabile della squadra >> le rispose Peter << Credo che James e Sirius stiano cercando di farlo ragionare >>.
<< Sì, Frank è terribilmente testardo in queste cose >> aggiunse Alice, arrivata in quel momento assieme a Hestia << Se una cosa non gli viene subito, preferisce mettere il muso e lasciar perdere piuttosto che ritentare >>.
<< Capisco >>.
Lily lasciò perdere Frank e concentrò di nuovo tutta la sua attenzione su James. Non ci aveva mai fatto caso, ma era estremamente attraente con indosso la divisa scarlatta dei Grifondoro. Vederlo volare, poi, era qualcosa di straordinario: James Potter sembrava nato per cavalcare una scopa e, se Lily non fosse stata certa che la sua più grande aspirazione sarebbe stata quella di diventare un Auror, avrebbe giurato che fosse uno dei giocatori delle più importanti nazionali di Quidditch.
Improvvisamente i suoi occhi vennero distratti da una macchia di nero che si era formata a lato del suo campo visivo. Incuriosita, spostò lo sguardo in quella direzione e vide che tre nuove figure erano comparse accanto alle tribune, sebbene sembrava che facessero di tutto per restare nascoste nell’ombra.
Sconcertata da quel loro strano comportamento, la fanciulla chiamò Peter con un cenno e gli sussurrò << Chi sono? >>.
<< Sicuramente i Serpeverde che sono venuti a spiare. Li avrà mandati Lestrange >> Peter digrignò i denti << Dopo bisognerà dirlo a James >>.
<< Accidenti, il Quidditch è un gioco più sporco di quanto pensassi >>.
<< Non sai quanto, soprattutto se i tuoi avversari sono quelle serpi. Lestrange ha paura di perdere, per questo manda i suoi scagnozzi a studiare le tecniche di James. Guarda, uno di loro è Mocciosus…>>.
Lily si irrigidì e voltò immediatamente la testa in direzione delle tre figure. Senza farsi notare, si alzò in piedi e si avvicinò di più a loro dall’alto, in modo che non la vedessero. Quasi all’istante riconobbe il suo ex migliore amico, come aveva detto Peter, insieme ai due soliti bulli Avery e Mulciber. Sembrava che stessero parlottando fra loro per architettare qualcosa, dunque la fanciulla scese piano gli scalini, sforzandosi di non fare rumore, nella speranza di riuscire ad udire ciò che si dicevano. In fondo, se erano davvero lì per sabotare la partita, bisognava che James fosse assolutamente informato su tutto ciò che avevano intenzione di combinare.
<<…io non lo faccio >> stava dicendo Avery.
<< Codardo >> lo rimbeccò Piton.
<< No, Severus, è una cosa seria. Se veniamo scoperti…>>.
<< Nessuno saprà che siamo stati noi. Vuoi dirmi che questo sarà il tuo atteggiamento, ogni volta che il Signore Oscuro ti chiederà di fare qualcosa per lui? >>.
<< Avanti, Piton, fallo >> ridacchiò invece Mulciber << Ti lascio l’onore. Spero davvero che si spacchi l’osso del collo…>>.
<< E va bene >> si arrese Avery alla fine.
La giovane Evans vide il volto del suo migliore amico trasfigurarsi in una smorfia di puro odio << Al mio tre. Uno…due…e…addio, Potter! >>.
Lily non fece in tempo a muoversi. Terrorizzata e sconvolta insieme dalla malvagità dei tre Serpeverde, ma in particolare da quella di Severus, rimase bloccata sul posto e non fece nulla quando vide Piton sollevare la bacchetta e puntarla contro James. Cercò invano di urlare, in modo da avvertirlo dell’imminente pericolo, ma la voce non accennò a uscirle, così spostò lo sguardo con aria impotente in direzione del campo da Quidditch.
Fu questione di pochi secondi. James, che stava volando più in alto degli altri per avere una visuale migliore sul Boccino, si afflosciò di colpo sulla scopa e iniziò a precipitare. Lily si portò una mano alla bocca e si morse dal terrore, facendosi uscire il sangue.
Fortunatamente, Sirius si accorse immediatamente che qualcosa non andava e urlò a squarciagola il nome di James: allora tutti, compresi quelli che si trovavano sugli spalti, iniziarono a correre, nel mentre la squadra schizzava come un razzo nella sua direzione per cercare di bloccare la sua caduta. Ma furono tutti troppo lenti.
Fu in quell’istante che Piton, Avery e Mulciber scoppiarono a ridere di gusto e, soddisfatti del loro operato, abbandonarono il campo nel mentre James veniva soccorso all’istante da tutti gli amici. Lily si riprese dalla paralisi e il suo corpo iniziò a tremare dalla rabbia: per un solo attimo fu combattuta se precipitarsi o meno da James, ma alla fine il suo istinto per la giustizia prevalse, così affrerrò la bacchetta e si lanciò all’inseguimento dei tre malviventi.
<< Avete sentito come frignavano tutti? Un vero capolavoro! >> stava urlando Mulciber, ridendo come un pazzo.
Furibonda, Lily scattò nella direzione delle voci e li individuò appena prima che varcassero le porte del castello. Strinse forte la bacchetta e urlò con tutta la rabbia che aveva in corpo << Stupeficium! >>.
Il suo colpo andò a buon segno e Mulciber stramazzò a terra. A quel punto Avery e Piton si voltarono a fronteggiarla, sconvolti, e un leggero sorriso pieno di disprezzo si dipinse sul volto di Severus.
<< Vattene, Avery >> initimò all’amico << Questa battaglia è mia >>.
Avery non se lo fece ripetere due volte e scappò via a gambe levate, nel mentre i due ex migliori amici si puntavano vicendevolmente la bacchetta contro.
<< Allora >> cominciò Piton, mellifluo << A cosa devo il piacere dell’attenzione di una Nata Babbana? >>.
Lily lo studiò con gli occhi pieni di disgusto, la stessa occhiata che, solo due anni prima, aveva riservato a James << So che sei stato tu. Ho visto quello che gli hai fatto >>.
<< E allora? Lui non mi ha forse scagliato incantesimi addosso per anni? >>.
<< Potevi ucciderlo, Piton! >>.
<< Come se lui non avesse mai cercato di farlo! >> urlò Severus, ormai fuori di sé << O devo forse ricordarti quella notte di luna piena, al terzo anno? >>.
<< James ti ha salvato, quella notte, me lo ricordo bene >>.
<< Per tutti i gargoyle, Lily >> il ragazzo la studiò con aria disgustata << Vedi che cosa sei diventata? Ora sei esattamente uguale a tutte le altre oche che lo idolatrano >>.
<< James è molto più di quello che sembra. Perlomeno, lui non ti ha mai lanciato incantesimi alle spalle >>.
<< Sei patetica, Lily, davvero patetica >>.
<< No, tu lo sei, se pensi che ucciderlo possa farti diventare migliore di lui…>>.
Severus scoppiò a ridere << Preferirei morire che essere come lui. O come te adesso >>.
Lily strinse forte la bacchetta, sulle labbra già pronto un bell’incantesimo vomita-lumache, ma alla fine decise che non ne valeva la pena. Perché era lì a litigare con Severus, quando non sapeva ancora in che condizioni si trovava James? Doveva precipitarsi immediatamente da lui, al diavolo i Serpeverde.
<< Abbiamo chiuso, Piton >> disse, rinfoderando la bacchetta << Da oggi in poi, saremo nemici >>.
<< Sto tremando di paura >> sghignazzò lui << Vai, torna pure dal tuo amato Potter. Vedrai che, se non sono riuscito ad ucciderlo io, prima o poi lo farà qualcun altro >>.
<< Mi fai schifo, Severus >> la voce di Lily era piena di disprezzo << Ma, per quanto tu possa provocarmi, non combatterò contro di te. Non ne vali neanche la pena >>.
<< Ah, è così? Beh, io sono convinto del contrario >>.
Poi, prima che Lily potesse anche solo fare un passo nella sua direzione per bloccarlo, Piton sollevò la bacchetta e urlò << Sectumsempra! >>.
Fortunatamente Lily, che se lo aspettava, si gettò di lato, ma non riuscì a impedire che l’incantesimo la colpisse di striscio. Avvertì un dolore lancinante alla spalla e, quando provò a tastarsi delicatamente per verificare i danni, ritrasse la mano tutta piena di sangue. Prima di andarsene, Severus si avvicinò a lei e osservò con aria quasi triste la pozza di sangue che si stava allargando accanto alla ferita della ragazza.
<< Si potrebbe quasi dire che sia uno spreco >> commentò, chinandosi a terra e toccandole il taglio pieno di liquido scarlatto << Ma, d’altro canto, a chi importa del tuo sangue sporco? Buona giornata, Lily >>.
Nel mentre lo osservava allontanarsi, Lily digrignò i denti e sputò a terra dalla rabbia. Prima o poi gliel’avrebbe fatta pagare.



<< Per fortuna che Sirius è arrivato in tempo >>.
<< Credevo fosse morto…>>.
<< Ha fatto un bel volo…saranno stati almeno quindici metri…>>.
<< Ma che è successo, è svenuto? >>.
Lily udì tutta questa serie di commenti nel mentre si avvicinava alle porte dell’Infermeria e la sua preoccupazione non potè fare altro che aumentare, insieme ai suoi sensi di colpa. James era precipitato dalla scopa e lei era riuscita a pensare soltanto al suo odio nei confronti di Severus, per poi lasciarsi sconfiggere. La ferita sulla spalla le faceva ancora male, ma almeno aveva smesso di sanguinare.
Si fiondò letteralmente dentro le porte dell’infermeria e si avviò immediatamente nel punto in cui l’intera squadra di Grifondoro, i Malandrini più Alice, Mary ed Hestia stavano attendendo il responso sulle condizioni di James.
<< Come sta? >> domandò affannosamente, con il cuore che le batteva forte contro le costole.
<< Lily! Ma dove eri finita? >> esclamarono in coro le amiche, fiondandosi su di lei.
<< Che ti sei fatta alla spalla? >> gridò inorridita Mary alla vista del sangue che le inondava la divisa.
<< Non è niente, ditemi di James…>>.
<< Col cavolo, Evans >> Sirius si fece largo fra gli amici e le andò vicino per esaminare il taglio << Dimmi subito chi è stato >>.
<< Piton >> ammise stancamente Lily << Io…è tutta colpa dei Serpeverde. E’ stato Piton a far precipitare James dalla scopa, così l’ho inseguito… e allora mi ha scagliato un Sectumsempra >>.
<< Mocciosus >> gli occhi di Sirius si accesero dalla collera << Lo sa che ha rischiato di uccidere James? Dov’è? Finirò il lavoro che non ho finito al terzo anno…quel viscido essere…gliela farò pagare…>>.
<< Non ne vale la pena, Sirius >> lo bloccò Lily, tenendolo per un braccio << Adesso dobbiamo pensare a James >>.
<< Lily ha ragione, restiamo tutti calmi >> intervenne Remus in tono pacato << James ha bisogno di noi >>.
Sirius borbottò qualcosa fra i denti, dopodiché si divincolò dalla presa di Lily con uno strattone e si gettò su uno dei lettini vuoti dell’infermeria, grugnendo di rabbia. Lily si avvicinò a lui e gliede una pacca in segno di conforto.
<< Come sta James? >>.
<< Ha fatto una brutta caduta >> commentò l’amico, sospirando << Fortunatamente sono riuscito ad arrivare in tempo per impedire che si schiantasse completamente a terra. Madama Chips lo sta visitando >>.
Proprio in quel preciso istante, le tende che nascondevano il lettino di James si spalancarono e Madama Chips ne uscì con un’aria preoccupata che non aveva nulla di buono. Sirius balzò immediatamente in piedi e la inseguì, insieme a tutto il resto della squadra.
<< Sta bene? >> le domandò il giovane Black, con la voce piena di preoccupazione.
<< Gli ho dato un sedativo per calmare il dolore, ma ce la farà >>.
Si udì un sospiro di sollievo collettivo, poi Sirius afferrò l’infermiera per le spalle e la supplicò << Fra una settimana abbiamo la partita. La prego, mi dica che James sarà in grado di giocare >>.
Madama Chips si scrollò via da lui con aria stizzita << Io non faccio miracoli, signor Black. Il signor Potter si è rotto più di metà delle ossa del corpo e ha bisogno di riposo. Fra una settimana sarà a malapena in grado di reggersi in piedi. Ora vado a prendergli l’aggiustaossa >>.
Nel mentre Madama Chips si infilava nel suo ufficio, l’intera squadra di Quidditch si passò una mano sul volto, costernata.
<< Siamo fregati >> commentò amaramente Richard Stone.
<< Perché? >> intervenne Lily, non riuscendo a capire << Non avete un sostituto? >>.
<< Nessuno è al livello di James >> le rispose Sirius, passandosi una mano sul volto con aria devastata << Senza contare che contro i Serpeverde abbiamo già poche speranze, figuriamoci senza il nostro Capitano. Siamo spacciati >>.
<< Felpato? >>.
Il mormorio sottile di quella voce fece ammutolire tutti i presenti, che subito si affrettarono a correre verso il punto in cui giaceva James. Madama Chips gli aveva avvolto più di metà del corpo con alcune robuste bende, senza contare che in alcuni punti la pelle del viso si era graffiata per via del violento impatto con il suolo. Era un miracolo che fosse ancora vivo.
<< Ram! >> Sirius si affrettò ad andargli vicino e gli porse gli occhiali, pallido come la morte << Come ti senti? >>.
<< Un po’ frastornato, credo. Mi fa male dappertutto >>.
James si sforzò di mettere a fuoco tutte le persone radunate attorno al suo letto e sorrise a fatica quando intravide una macchia rosso scuro in tutta quella nebbia. Il fatto che Lily fosse presente gli diede un po’ di conforto, tuttavia non riusciva a ricordare il motivo per cui si trovava in infermeria. Stava giocando a Quidditch, aveva schivato un Bolide di Coote, dopodiché si era voltato per urlare qualcosa a Frank…e poi cos’era successo? 
<< Perché sono qui? >> domandò debolmente.
<< Sei caduto >> gli spiegò Sirius << Da almeno quindici metri >>.
<< Io? Caduto dalla scopa? Ma come…>>.
<< E’ stato Piton >> intervenne Lily, avvicinandosi a lui << Piton ti ha fatto un incantesimo, sei svenuto e…sei precipitato a terra >>.
James sollevò impercettibilmente una mano e lei si affettò a stringergliela forte. Quel contatto, seppur così minimo, ebbe il potere di ridargli un po’ di forza.
<< Non preoccuparti, Ram, lo prenderò >> aggiunse Sirius rabbiosamente << Pagherà per questo >>.
<< No >> disse James << Non voglio che faccia del male anche a te o a chiunque altro della squadra. Lascialo stare >>.
Il cuore di Lily si riempì d’orgoglio per la sua maturità e lo strinse più forte, per fargli sapere che era d’accordo con lui.
<< Ma…>>.
<< Lascia perdere, Felpato. Ci vendicheremo alla partita >>.
Tutta la squadra si schiarì rumorosamente la voce e Lily e Sirius si scambiarono un’occhiata triste.
<< Ehm…>>.
<< Cosa? >> chiese debolmente James, spostando lo sguardo dall’uno all’altra, in attesa che parlassero.
<< Beh, Madama Chips dice che hai bisogno di riposo >> aggiunse Lily, esitante.
<< E quindi? La partita è fra una settimana >>.
<< Oh, James, mi dispiace tanto, ma…Madama Chips ci ha detto che fra una settimana sarai a malapena in grado di stare in piedi >>.
<< Ram >> intervenne Sirius, con voce pericolosamente ferma << Tu non giocherai contro Serpeverde >>.
James avvertì le budella torcersi dentro di lui << Ma, Sirius…>>.
<< Lo so, amico. Troverò un modo. Non lascerò che quelle serpi si prendano la Coppa, te lo prometto >>.
Rimasero tutti in silenzio per alcuni istanti, dopodiché Madama Chips fu di ritorno e intimò a tutta la squadra di lasciarlo in pace.
<< Verremo a trovarti >> lo consolò Emmeline << Non buttarti giù, James. Vedrai che ce la caveremo >>.
I giocatori di Grifondoro uscirono insieme ai Malandrini, scuotendo le teste con aria sconsolata e Madama Chips chiuse loro la porta dietro le spalle, con uno sguardo carico di disapprovazione. Solo Lily rimase ferma al suo posto, stringendogli la mano come se non volesse più lasciarla.
<< Fra poco il sedativo farà effetto >> borbottò l’infermiera << Conviene lasciarlo riposare, signorina Evans >>.
<< Resterò finchè non si addormenta >> protestò Lily, caparbia.
Madama Chips scosse la testa, tuttavia non obiettò e andò a chiudersi nel suo ufficio, lasciandoli soli. James sorrise debolmente, poi notò il sangue sulla divisa di Lily.
<< Che ti sei fatta alla spalla? >> le domandò, con voce sempre più flebile.
<< Quando Piton ti ha scagliato quell’incantesimo, non ho resistito e l’ho inseguito per attaccarlo. Mi sono resa conto troppo tardi che non ne valeva la pena, ma lui mi ha colpita lo stesso >>.
<< Non avrei dovuto permettere che accadesse >>.
<< James, non è assolutamente colpa tua…>>.
<< Sì, invece. Se io non l’avessi perseguitato così tanto in tutti questi anni, non se la sarebbe presa con me. Né con te, che ora mi frequenti. Merito ciò che mi ha fatto >>.
Controllando che Madama Chips non stesse sbirciando, Lily si avvicinò di più a James e gli accarezzò dolcemente i capelli. Il cuore le scoppiava dall’amore che provava per lui e in quel momento avrebbe dato qualsiasi cosa per renderlo felice. Avrebbe preferito essere lei ad avere metà delle ossa del corpo fratturate, anziché vedere lui in quello stato.
Lentamente, si chinò su di lui e lo baciò sulla fronte << Non devi dire così. Piton è un codardo, mentre tu…non credo di averti mai ammirato tanto come in questo momento >>.
<< Ne…ne sono lusingato, Evans >>.
Vedendo che ormai faticava a tenere gli occhi aperti, Lily si alzò in piedi e fece per andarsene, ma James la trattenne, tenendola per la mano.
<< Verrai a trovarmi? >>.
<< Tutte le volte che potrò. Ora cerca di dormire >>.
James la lasciò andare e, quando i suoi occhi si chiusero, un’espressione beata si dipinse sul suo viso addormentato. La fanciulla rimase a guardarlo per qualche istante; era certa che, se i loro ruoli si fossero invertiti, James avrebbe fatto di tutto per renderla felice. A lui importava che la sua squadra non perdesse contro Serpeverde…dunque bisognava trovare assolutamente un suo sostituto.
Sorridendo fra sé, Lily uscì dall’infermeria a passo di marcia, sfregandosi le mani per l’idea geniale e insieme pericolosa che le era appena venuta in mente. Ma, per metterla in pratica, aveva bisogno dell’aiuto di Marlene.
   
 
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