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Autore: esserre93    12/03/2017    0 recensioni
Callie era ormai a New York con Penny e Sofia e Arizona da allora non aveva più avuto una persona accanto.
Al Grey Sloan Memorial Hospital arriverà qualcuno che le cambierà la vita.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Arizona aveva appena finito il suo turno e si dirigeva verso la sua auto.
-Ehi dott.ssa Robbins – si sentì chiamare in lontananza.
Aveva riconosciuto la voce, ma fece finta di nulla ed entrò in macchina. Non aveva nessuna intenzione di vedere di nuovo la faccia altezzosa della nuova arrivata. Fu distolta dai suoi pensieri quando qualcuno bussò al finestrino. Era lei. “Non si arrende”, pensò Arizona e abbassò il finestrino.
-Dimmi dott.ssa Minnick
-Sei fuggita, avrei voluto fare una chiacchierata con te.
-Mi dispiace, non credo potremmo.  Non sarebbe professionale.
-Solo una chiacchierata, nulla di che.
-Sai, in ospedale a causa del tuo arrivo si sta scatenando una rivolta ed io tengo al dottor Webber; mi è stato accanto quando ne avevo più bisogno, quindi lo difenderò sempre.
-Puoi anche stare dalla parte di Webber, Dott.ssa Robbins, ma sarà difficile resistermi.
Eliza se ne andò lasciando a bocca aperta Arizona.
Che sfacciata, pensò.
 
Quella notte Arizona dormì molto male, continuava a pensare alla giornata appena trascorsa e soprattutto ad Eliza. Quella donna stava ricoprendo un ruolo molto scomodo in ospedale e non era di certo colpa sua il fatto di sostituire uno dei medici più stimati dell’ospedale. Non solo era molto brava nel suo lavoro, ma ci sapeva anche fare con le donne, l’aveva colpita sin dalla prima parola che le aveva detto.
Si svegliò più stanca di quanto non lo fosse prima di andare a dormire, così decise di andare a fare una doccia e andare in ospedale, ma il telefono squillò e dovette andare direttamente in pronto soccorso.
Era iniziata davvero male quella giornata.
-Cosa abbiamo? – chiese all’infermiera
-Donna, 30 anni, ventisettesima settimana di gravidanza, vittima di un tamponamento a catena, lamenta dolori al ventre.
-Ehi ciao, ora faremo un’ecografia e vedremo come sta il tuo bel bambino, ok?
-È una femminuccia, lo abbiamo scoperto da poco.
-Che bello, anche io ho una figlia.
-Come si chiama?
-Sofia, ma è a New York con la mia ex moglie. Allora, sembra che ci sia una emorragia interna. Dobbiamo intervenire.
-La prego, Dott.ssa salvi la mia bambina.
-Preparatela per l’intervento. Wilson, lavati con me. – disse alla specializzanda che era lì vicino.
 
L’operazione stava richiedendo più tempo del dovuto, l’emorragia era copiosa e doveva evitare di mandare in sofferenza il bambino; farlo nascere alla ventisettesima settimana non era la migliore delle prospettive.
Un’ora dopo l’operazioe era riuscita.
-Chiudi tu Wilson?
-Certo dott.ssa Robbins

Arizona così si diresse nella stanza del medico di guardia. Quel giorno la gamba le faceva male più del dovuto e non aver dormito la notte non la aiutava affatto, così decise di togliere la protesi e massaggiare la gamba. La porta però si aprì. Appena vide chi fosse pensò che quella giornata non potesse andare peggio di così.
-A quanto pare sei sempre nei posti dove non dovresti essere, dott.ssa Minnick.
-Mi dispiace Arizona, la porta non era chiusa e pensavo non ci fosse nessuno. Qualche problema?
-Nessun problema, come vedi sto benissimo
-Dai Arizona, come sai sono anche un medico dello sport, quindi se vuoi posso aiutarti.
-In realtà oggi ho più dolore del solito
-Hai bisogno di un massaggio, aspettami qui vado a prendere una pomata.
Non sapeva perché, ma quella donna le infondeva sicurezza. Mai a nessuno aveva permesso di  toccare la gamba in quel modo, soprattutto in un momento in cui lei era così vulnerabile.
 
-Eccomi qui.
Eliza iniziò a massaggiarle il moncone. Prima con delicatezza, poi applicando una giusta pressione.
Arizona si era lasciata andare completamente con quella donna e quel massaggio le stava facendo davvero bene.
Eliza, però iniziò ad accarezzare anche l’altra gamba e il corpo di Arizona fu pervaso da un brivido.
-Cosa stai facendo? – sussurrò con la poca voce che riusciva a far uscire, data l’eccitazione.
-Zitta Arizona.
Così fece. Eliza fece sdraiare Arizona e iniziò a sfiorare tutto il corpo. Con la bocca andò vicino il suo orecchio e le sussurrò: “Sei bellissima, sai?” e le morse il lobo. Continuò baciandole il colle e mise le mani sotto il suo camice. Notò che a quel tocco Arizona si irrigidì
-Non dobbiamo fare nulla che non vuoi
-Voglio
Eliza allora continuò la sua esplorazione e tolto il reggiseno alla dott.ssa, iniziò ad accarezzarle il seno. Arizona cercò le labbra di Eliza e le baciò delicatamente, con la lingua le chiese il permesso di entrare, che l’altra le concesse. Le loro lingue adesso si cercavano, lottavano e contemporaneamente le due dott.sse penetrarono l’una nell’altra, emettendo un gemito soffocato.
-Dio dott.ssa Minnick, lei mi farà impazzire
-L’avevo avvisata dott.ssa Robbins.
Le due incalzarono il ritmo, fino a quando non vennero contemporaneamente .
   
 
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