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Autore: Root    12/03/2017    1 recensioni
Nico non si allontanava mai da Will, e Will gli stava sempre vicino.
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nico di Angelo, Nico/Will, Will Solace
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: Salve! :D E' passato tipo un secolo dall'ultima volta che ho scritto in questo fandom e, a dire il vero, è più o meno un secolo che non scrivo e basta, quindi vi chiedo scusa in anticipo se quanto segue non è un granché. Il punto è che ho appena letto L'oracolo nascosto, e Nico e Will sono semplicemente troppo adorabili, e mi hanno fatto venire una voglia matta di scrivere, di mettere in parole i miei headcanon su di loro. Mi era mancato scrivere in questo fandom, sono felice di essere di nuovo qui *^* spero solo di riuscire a scrivere qualcosa di migliore in futuro, lol. Grazie a chi leggerà e commenterà questa sciocchezza, vi voglio bene :* 
 


Era tutta una questione di contatto, di piccoli tocchi innocenti e preziosi. Dita intrecciate le une con le altre, mani che si sfiorano deliberatamente, spalle e ginocchia che si toccano quando si è seduti l'uno accanto all'altro, la testa nascosta nella spalla dell'altro quando non si riesce a smettere di ridere, e mignoli intrecciati come se si avesse paura di lasciar andare.
Era di queste piccole cose che era fatta la loro relazione, di questi piccoli contatti di cui Nico si era scoperto di non poter fare a meno. Erano naturali, erano giusti in un modo che neanche lui stesso riusciva bene a comprendere. Ma non era importante comprendere, non quando la mano di Will sembrava essere fatta per essere stretta attorno alla sua e la sua spalla creata per accogliere la testa di Nico. Non era importante, perché i loro corpi sembravano fatti per completarsi a vicenda, perché ogni più piccolo tocco aveva il sapore di qualcosa che non poteva essere altrimenti.
Era sempre stato così tra di loro, sin dall'inizio, anche prima che Will gli si dichiarasse in quello che era probabilmente il modo più bizzarro della storia e che Nico dicesse di sì con lo sguardo imbarazzato e pieno di vita, entrambi i semidei con sorrisi che avrebbero potuto far spuntare il sole negli Inferi.
A Nico non piaceva essere toccato; ogni tocco non autorizzato era come una violazione, un'invasione della sua privacy e del suo spazio personale. Si ritraeva da coloro che gli si avvicinavano troppo e, per lo più, le persone erano portate a mantenersi distanti da lui, a non superare quella bolla che sembrava circondarlo, a meno che non fosse strettamente necessario.
Con Will era diverso, e lo era stato da subito. Quando Will lo toccava, Nico non si sentiva violato; Will lo toccava in modo dolce ma deciso, senza timore come se sapesse che a lui era permesso, eppure pronto ad allontanarsi se solo Nico glielo avesse chiesto. Non era come se Will stesse invadendo il suo spazio personale, era piuttosto come se lui stesso ne entrasse a far parte, come se quel posto fosse suo di diritto. Forse aveva a che fare con il calore che Nico provava ad ogni più piccolo tocco del figlio di Apollo, o forse con le farfalle che sentiva nello stomaco anche solo quando i loro occhi si incontravano, o forse era perché la sensazione di avere Will così vicino a lui lo faceva sentire a casa, come se avesse trovato finalmente un luogo cui appartenere.
Nico non si allontanava mai da Will, e Will gli stava sempre vicino.
All'inizio, Nico non si era preoccupato di cosa ciò significasse. Will lo faceva sentire bene così bene che non avrebbe saputo descriverlo a parole, e sapeva che Will si sentiva allo stesso modo; dopo la guerra e tutto ciò che avevano passato, questo era tutto ciò che importava. Nico si abbandonava a Will, senza pensieri, solo godendo di come ciò lo faceva sentire.

Non avrebbe saputo dire quando era cambiato, quando questi piccoli tocchi avevano iniziato a lasciarlo con il desiderio di qualcosa di più, quando anche solo un piccolo e innocente sfiorarsi di dita aveva iniziato a non essere abbastanza; non sapeva quando aveva iniziato a sfiorare deliberatamente la mano di Will con la propria nella speranza che lui la prendesse e non la lasciasse andare mai più.
Ma forse Will si sentiva proprio come Nico, perché fu esattamente quel che fece.

Quando, dopo di ciò, erano stati costretti a sedersi a tavoli diversi sotto il padiglione, e Nico aveva incontrato gli occhi di Will da lontano, aveva sentito quella lontananza di soli pochi metri, l'impossibilità di allungare la mano e di stringere quella del figlio di Apollo come un'assenza fisica, non esattamente dolorosa, ma forte e prepotente. Quella volta, quando si erano aperte delle crepe nel pavimento e ne erano sgusciati fuori degli zombie, era stato davvero un caso. La seconda? Forse. La terza? Forse no. Chirone lo aveva guardato con l'aria di ha capito esattamente la situazione, e il sorriso appena accennato di chi non ha intenzione di fare nulla a riguardo, e sia Nico che Will gli erano grati per questo.

Ora, seduto al tavolo della casa di Apollo, mentre Will era impegnato in una conversazione con i suoi fratelli che lui non si stava impegnando più di tanto a seguire, Nico si sentiva veramente a casa.

Era seduto spalla a spalla con Will, le gambe premute l'una contro l'altra, le mani vicine sul tavolo. A Nico piacevano particolarmente le mani di Will, erano belle ed eleganti, con le dita lunghe e affusolate; ed erano calde, sempre calde in contrasto con le sue, sempre fredde. Erano opposti, forse, ma Nico preferiva pensare che fossero complementari.

- Voi due siete così disgustosamente adorabili!

Questo commento di Kayla fece riscuotere finalmente Nico dai suoi pensieri. Kayla e Austin stavano guardando lui e Will con un mezzo sorrisetto dipinto sulle labbra, e solo allora Nico si rese conto che, distrattamente, aveva avvicinato la mano a quella di Will e intrecciato i loro mignoli. Neanche Will doveva averlo notato, perché rispose con un "eh?", seguito da un "oh!", quando si rese conto a cosa i suoi fratelli si stavano riferendo.
Non era una novità che lui e Will si tenessero per mano in pubblico, eppure quell'improvvisa attenzione fece arrossire Nico, imbarazzato, come se qualcuno avesse appena assistito ad un momento intimo.

Will rise e avvolse la propria mano attorno a quella di Nico, intrecciando le loro dita, e ciò bastò per far sentire meglio Nico.

- Possiamo essere ancora più adorabili se vogliamo, vero Nico?- disse, e si chinò verso di lui, poggiando la sua fronte contro quella di Nico.

Per una manciata di istanti rimasero così, vicini, i loro visi ad un respiro di distanza, e Nico pensò che sarebbe volentieri rimasto così per il resto dei suoi giorni.

- Sei proprio scemo- disse con una mezza risata, alzando gli occhi al cielo in un'espressione che avrebbe voluto essere esasperata, ma che mostrava chiaramente che non lo era affatto.

Kayla e Austin si scambiarono un'occhiata, senza nascondere però i sorrisi sui loro volti. Dopo, la conversazione riprese da dove si era interrotta, e le mani di Will e Nico rimasero unite per tutto il tempo.

 

  
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