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Autore: Destiny_Bond    12/03/2017    0 recensioni
Hai appena trovato un diario in mezzo ad un sacco di cianfrusaglie in una casa malridotta. Sfogliandolo, noti che è abbastanza consumato ma per fortuna almeno il testo è comprensibile. Incuriosito, decidi di leggerlo.
Il diario che hai in mano narra un'avventura mai raccontata dagli esseri umani. Un'avventura… fondamentale per il futuro del tuo mondo!
Battaglie, misteri, addii. Sono queste le parole chiave per questa storia tenuta all'oscuro per troppi anni… ed ora… è arrivato il momento di riportarla alla luce!
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Manga, Videogioco
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Giorno ™∂, mese ™„

 

Era una giornata di inverno quando mi svegliai. Mi sentii particolarmente strano, come se ci fosse qualcosa di strano, anche se non sapevo ancora cosa.

Notai che ero in una stanza abbastanza grande, buia e piuttosto spoglia. C’erano solo un paio di finestre chiuse con le mandate alla mia sinistra e qualche strano arnese utilizzato per fare operazioni chirurgiche qua e là. 

Mi stupì di quanto il mio cervello fosse così rapido ad acquisire così tante informazioni in breve tempo, quindi pensai a cosa poteva essermi successo. Iniziai a fare qualche ipotesi:

  1. Avevo subito un'operazione, ma non riuscivo a capire per quale ragione.
  2. Ero stato rapito dagli alieni, idea scartata perché probabilmente non sarei stato capace di respirare senza l'ossigeno, e non credo che agli alieni serva.

Stavo anche iniziando a notare che non ricordavo niente di ciò che era successo prima. Almeno ricordo il mio nome: Destiny Bond.

Insomma, queste domande e supposizioni mi passavano in mente alla velocità di un tir e, a qualcuno sano di mente, potrebbe venire paura. Io… Ehm…

Io non provavo paura.

Iniziai dunque a guardarmi perché mi stavo comportando in maniera troppo strana: indossavo una tunica bianca, avevo i capelli troppo lunghi per i miei gusti ed avevo già la barba. Insospettito, pensai a come potevo essere invecchiato così rapidamente ma non avevo visto ancora niente. La stanza era buia, quindi come avevo fatto a vedere così tante cose? Mi bastò girare lo sguardo per capire.

…Emettevo io la luce…

Avevo sul mio braccio destro un numero di colore rosso sangue che illuminava la zona: un 07.

 

Dopo qualche minuto entrò nella stanza un medico ed iniziò a fissarmi. Era strano, non capivo se era entusiasta o spaventato, quindi chiesi:

-Domanda facile facile: Sa dirmi perché sono qui?-

-Ti risponderò volentieri- Mi disse il medico -Ma prima devo chiamare i miei colleghi qui. Bisogna festeggiare-

Dopo neanche un paio di minuti ero circondato da medici, scienziati e studiosi. Erano tutti entusiasti e qualcuno aveva pure proposto di fare un brindisi per il successo.

Ora, io non ero contrario a quella situazione di pura felicità, ma nessuno mi aveva ancora risposto, quindi richiesi:

-Domanda facile facile: Sapete dirmi perché sono qui?-

 

Questa domanda non li stupì ed iniziarono a spiegarmi tutto: ero una delle vittime della “grande battaglia” avvenuta anni fa dove alcuni potenti allenatori, i Dex Holder, hanno perso la vita per salvaguardare il mondo.

Continuarono raccontandomi che mi trovavo in un ospedale ultra specializzato lontano da ogni regione ed avevano lavorato su quindici ragazzi, tra cui il sottoscritto, per quasi 15 anni.

Qui li bloccai.

-Frenate. Cosa intendete dire?-

-Il vostro corpo era in brandelli ed abbiamo lavorato molto per riportarvi in vita, alcuni non ce l’anno fatta, altri si stanno riprendendo- raccontarono

-Eri in condizioni critiche. Ti abbiamo ricostruito da capo a piedi. Solo il 20% di te è, come dire, “originale”-

-Inoltre-, aggiunse una giovane medica, -per lasciarti in vita abbiamo dovuto modificare il tuo encefalo per renderlo compatibile con la tua nuova struttura corporea. Da adesso in poi potresti sentirti diverso: alcuni tuoi sentimenti, per esempio, potrebbero non esserci più-.

Questa era un'informazione molto utile per il sottoscritto: avevo capito come mai non riuscivo a spaventarmi, prima… ma non capivo ancora perché ricavavo così tante informazioni su ciò che mi circondava così rapidamente. Probabilmente era a causa della mia nuova natura "cyborg", quindi non ci pensai troppo e continuai:

-Interessante… Comunque, come mai ho sulla spalla questo numero luminescente?-

Arrivò un vecchio signore vestito in modo differente rispetto gli altri, che presumo fosse il capo dell’ospedale, e mi disse:

-Dovevamo catalogarvi per capire i vostri miglioramenti, quindi vi abbiamo assegnato un numero-

-Tu sei un ragazzo fortunato- continuò -sei il primo a risvegliarsi dopo quasi 15 anni di coma. Vieni, dai. Ti portiamo fuori. Avrai bisogno di aria fresca-

-Va bene, dai- risposi

 

Quell’anziano mi accompagnò fuori dall’ospedale e mi portò in un grande giardino. Era sera, ma vedevo tanti giovani che passeggiavano con i propri pokémon. Curioso, domandai se anche loro avevano vissuto la mia stessa situazione. Mi rispose:

-No, sono in viaggio-

-Come fa a saperlo?-

-Da anni è nata una nuova legge che sancisce che i ragazzi, dai 15 ai 20 anni, devono visitare almeno cinque statue dedicate ai Dex Holder sparse per il mondo. Loro si trovano qui perché il traghetto passa anche di qua, mostrando ai novizi ciò che sta succedendo qui-.

Avevo capito la situazione: gli allenatori che vedo qui sono di passaggio e stanno visitando delle statue in memoria di alcuni ragazzi chiamati Dex Holder. Calcolando che, si e no, avevo superato anche io i 15 anni era mio dovere visitare queste statue.

-Quando parte, il traghetto?- chiesi

-Tra quattro ore, come mai?-

-Perfetto. Ci vado anche io-

-Cosa? poffarbacco, ma è pericoloso! Non ti sei ancora abituato al tuo nuovo corpo-

-Beh, se ho resistito alle vostre operazioni direi che mi sono già abituato e, se non mi muovo adesso, non sapremo mai se l’operazione è andata a buon termine, no?-

Non rispose…

-Ho dormito abbastanza. Vorrei lavarmi e vestirmi, così faccio tutto in tempo. Sa dove devo andare?-

Mi guardò perplesso ma poi mi riaccompagnò dentro. Non penso fosse perplesso per la mia richiesta… Secondo me si domandava se sapessi che non avevo mai avuto un pokémon. 

Ero perfettamente conscio della situazione: mi ero risvegliato in un luogo apparentemente sconosciuto, senza memoria, mezzo cyborg ed in procinto di fare un viaggio. Mi sentivo anche diverso: ero più freddo, la mia quantità di sentimenti era diminuita drasticamente e le mie capacità di analizzare l’area circostante sembravano aumentate. Non volevo rispondere a così tante domande in quel momento, per ora sentivo che era importante prepararmi per il viaggio.

-Ecco qua- mi disse -Qui potrai lavarti e vestirti. C’è anche un rasoio, se vuoi sistemarti la barba. Non preoccuparti: mentre ti prepari noi ultimeremo il resto: borsa, carta d'identità, pokéball eccetera. Inoltre, avvertiremo il traghettatore che ci sarai anche tu-

-Perfetto. La ringrazio- risposi. 

 

-Dai- dissi fra me e me -Facciamo in fretta, così posso iniziare questo viaggio-

 

Un viaggio che cambierà la mia vita, per sempre.

   
 
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