Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
Segui la storia  |       
Autore: __Lily    14/03/2017    2 recensioni
"Nonostante tutto Jon rimase nell’ombra mentre Sansa Stark fece un passo verso l’oscurità. [...] Jon aveva osservato la sorella: la veste smossa dal vento, il metalupo degli Stark ricamato nel suo vestito e i suoi occhi blu come quelli della madre si erano fatti freddi - quasi glaciali - come il vento del Nord. 
I suoi capelli rossi come le fiamme del fuoco illuminavano l’oscurità nella quale si stava addentrando.

«Fai ciò che devi Sansa» aveva sussurrato guardando la sorella scomparire dentro quel canile."
Genere: Azione, Drammatico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cersei Lannister, Daenerys Targaryen, Jon Snow, Sansa Stark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

UNDICI

 

 

 

 

Evitare Sansa non era facile, sapendo soprattutto che la stava solo ferendo di più con il suo comportamento schivo.
La sera ci fu un banchetto con tutti i Lord più importanti, Jon e Sansa sedevano vicini, volevano sfiorarsi ma semplicemente non potevano.
Alla sinistra del lupo bianco sedeva la giovane lady dell'isola dell’Isola dell’Orso: Lyanna Mormont nipote del suo vecchio Lord comandante e colei che lo aveva fatto diventare il re del Nord.
C'era un gran vociare in quella stanza, gli uomini gridavano, bevevano, inveivano contro il nemico che stava per arrivare ma nessuno di loro lo aveva davvero visto, nessuno oltre a Jon, Tormund, i bruti e alcuni dei suoi fratelli in nero sopravvissuti al loro attacco ad Aspra Dimora.
Tentò di non pensarci almeno per la cena, poteva essere una delle ultime e lo sapeva bene.
In breve si trovò ad osservare Baelish, non smetteva di fissare Sansa con quei suoi occhi da volpe, Jon strinse forte il coltello con la mano - forse troppo forte - perché iniziò a sanguinare.
«Jon, la tua mano» disse Sansa che al contrario di lui non riusciva a prestare attenzione ad altro, lui lasciò andare il coltello imprecando.
Sansa tirò fuori dalla manica del suo vestito il fazzoletto che aveva ricamato con le sue iniziali e un piccolo metalupo circondato da rose azzurre, le stesse che crescevano ancora nei giardini coperti di Grande Inverno.
Iniziò a bendare la mano al suo re, lo fece con amore e senza che nessuno glielo avesse chiesto.
«Ti fa male?»
«Non è nulla, solo un graffio. Grazie Sansa.»
Lei le sorrise e quel sorriso riscaldò il suo cuore.
La serata e l’atmosfera di festa le ricordarono quando Robert Baratheon giunse a Grande Inverno con la moglie e i figli e Joffrey, ripensò alle suppliche rivolte alla madre per poter finalmente lasciare il Nord ignorando quanto avrebbe poi lottato per poterci ritornare, voleva diventare una regina.
Il suo sguardo si incupì e Jon anche se avrebbe voluto non le chiese nulla, anche a lui quell’atmosfera ricordava i banchetti degli Stark.
Non poté fare a meno di stringere delicatamente la sua mano così piccola rispetto alla sua, ma nulla di più, non poteva.
Jon perché mi stai facendo questo? Per cosa stai punendo entrambi?
Fuori dalla Sala Grande, mentre i lord e il re banchettavano Tormund e Brienne facevano la guardia, e il bruto aveva appena separato uno dei suoi da uno dei cavalieri della Valle, quella situazione stava davvero diventando insostenibile.
Brienne lo vide tornare sorridendo e così spostò il suo sguardo, quell’uomo proprio non si voleva arrendere!
Era freddo, molto, Brienne ricordava appena l’ultimo inverno, ma l’estate… quella la ricordava molto bene.
Il suo giuramento a Renly, a Catelyn e infine a Sansa, no con lei non avrebbe fallito.
Tormund la osservava, nel popolo libero le donne guerriere non mancavano ma lei aveva attirato la sua attenzione più di tutte le altre.
«Sei mai stata al Nord?» domandò lui.
«Siamo nel Nord» fece notare Brienne.
«Ahh, voi del Sud siete tutti uguali. Questo non è il vero Nord, il vero Nord è oltre la barriera.»
«Non mi sono mai spinta più in la di Grande Inverno.»
Avrebbe voluto che la conversazione terminasse, Tormund la irritava tanto quanto in passato l’aveva irritata Jaime Lannister, eppure era ancora lui a far battere il suo cuore.
Dove sei ora ser Jaime? Sei con la tua amante, con la donna che ha fatto morire centinai di persone innocenti come avrebbe fatto il re Folle? Lo stesso re che tu hai ucciso?
«Un giorno ti ci porterò.»
«Non mi porterai da nessuna parte, il mio posto è al fianco della mia signora, Sansa Stark.»
«E il mio a fianco del re lupo, almeno finché la guerra contro quegli esseri non sarà finita.»
«Li hai visti?» domandò lei, più curiosa di sapere di più su loro che riguardo al bruto.
«Si, li ho visti e ho visto anche la mia gente diventare uno di loro. Tu non c’eri ad Aspra Dimora, solo i sopravvissuti e Jon Snow sanno cosa sta davvero arrivando da Nord.»
«Non vinceremo questa guerra.»
«Non ho intenzione di diventare un fottuto estraneo dagli occhi azzurri e la pelle pallida. Io sono Tormund Veleno dei Giganti, un uomo del popolo libero, non mi trasformeranno in uno di loro.»
«Prego che nessuno di noi lo diventi.»
«Le preghiere non li fermeranno, i tuoi dei non li fermeranno.»
«Cosa li fermerà allora?»
«Quel fottuto di un corvo potrebbe riuscirci.»
«Jon Snow è…»
«Il re del Nord, ma non è il mio re. Aye voglio bene a quel ragazzo ma non sono un suo suddito.»
Il vento iniziò a tirare più forte e portò altra neve, Brienne non ne aveva mai vista così tanta in vita sua, lei come molti altri era una figlia dell’estate e il freddo… lo temeva, temeva il freddo, temeva il Nord o il vero Nord come diceva Tormund e temeva ciò che per tutta la vita aveva creduto solo storie per spaventare i bambini capricciosi, gli Estranei.
Uno spicchio di luna risplendeva in cielo, una pallida luce per una sera troppo gelida.
Aveva quasi finito il suo turno quando vide arrivare la sua signora, Sansa Stark era coperta da una pesante pelliccia e le stava venendo incontro con passo deciso.
«Mia signora» le disse lei chinando la testa.
«Brienne, ho bisogno che tu faccia una cosa per me» le disse la giovane principessa dai capelli come il fuoco.
«Sono al tuo servizio lady Sansa.»
«Non potrei chiederlo a nessun’altro, seguimi.»
Bienne smontò la guardia e se ne andò con la sua signora.
«Tormund» disse Sansa salutando il bruto.
Aye sarai anche un fottuto corvo Jon Snow, ma non sei del tutto idiota.
Tormund restò ad osservare quella donna in armatura andarsene con la sua principessa e si chiese se mai avrebbe avuto un’occasione simile per poterle riparlare. 








 

Cosa ne pensate di questo capitolo? Vi piace il fatto che pian piano stia introducendo anche i pensieri di altri personaggi? Sappiate che nel capitolo 12 vi aspetta una cosa bella, vi lascio un pezzettino per incuriosirvi, ma breve!
 

[...] «Non allontanarti di nuovo da me ti prego.»
«Sei mia sorella.»
«I Targaryen si sono sposati per generazioni tra fratello e sorella per mantenere il sangue puro» gli ricordò lei.
«Si, ma noi non siamo Targaryen, i draghi sono morti da tempo.»

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones / Vai alla pagina dell'autore: __Lily