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Autore: _Another_    18/03/2017    1 recensioni
Una misteriosa ragazza viene trovata ferita sulla spiaggia di un Isola.
Un Isola dove si era appostata una ciurma di pirati che tutto il mondo conosce bene.. soprattutto per il suo Capitano.. una supernova e membro della generazione peggiore.. conosciuto anche come il chirurgo della morte.
Però…sembra proprio che la Ragazzina gli darà molto filo da torcere…e lui non sarà probabilmente da meno!
Vivranno un sacco di avventure..
Ma potrà svilupparsi forse qualcosa di più, oltre questa?
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FF creata leggendo numerose altre FF..
Ah.. comunque.. può sembrare molto beh.. duro questo inizio..
Ma vi assicuro che zone comiche c’è ne saranno.. Avoglia che c’è ne saranno u.u
…e poi boh…chissà cosa vorrà metterci la mia mente malata!
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Pirati Heart, Trafalgar Law, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Mi stai dicendo che io riesco a fare.. una roba del genere?!”


Stupita come non mai, sfogliai le pagine del libro che stavo leggendo.

E, da come si può facilmente intuire, l’argomento riguardava principalmente il “potere” usato da me nella battaglia contro i Re del Mare: L’Haki del Re Conquistatore.


Questa voglia di “conoscenza” nei confronti di quest’ultimo era uscita fuori grazie all’ultima conversazione con Law, il quale pareva saperne molto.

Avrei potuto chiedere direttamente a lui, ma -per mia fortuna- Bepo, nella sua camera aveva una libreria con numerosi libri, e tra questi c’erano alcuni riguardanti l’Haki: Passai le ore a capirne i contenuti e a comprendere cos’era veramente questo famigerato potere.

Era una forza misteriosa che si trovava –anche se in stato dormiente- in ognuno di noi, e che poteva essere risvegliata tramite allenamento o shock estremamente forte.

Esistono 3 tipi di Haki:

Quella dell’osservazione che permetteva di sentire la presenza di altre persone e la capacità di “prevedere” le mosse dell’avversario.

Poi quella dell’armatura che permetteva di aumentare la forza fisica attraverso una sottospecie di armatura che era in grado anche di attaccare i frutti del mare di tipo “Rogia” considerati intangibili.

Infine quella che dopotutto mi importava di più:

L’Haki del Re Conquistatore.

Era la più rara tra le tre, ed anche la più difficile da controllare, soprattutto perché era l’unica che non si poteva imparare. Permetteva di poter intimidire o far perdere coscienza alle persone intorno, e solo chi possedeva un controllo pieno poteva causare persino dei danni all’ambiente circostante.

..Non so per quanto tempo rimasi a bocca aperta.


Matt: Terra in vista!

Le urla di Matt riuscirono fortunatamente a farmi uscire dal mio stato di shock.

“Eheh..credo che i miei momenti di studio siano finiti”

Sorrisi e chiusi il libro e mi stesi sul tappeto del pavimento, guardando con interesse il soffitto.

“Certo che è strano.. una persona come me dotata di un potere del genere.. ed io che pensavo fosse solo una cazzata.. com’è buffa la vita”

I miei pensieri furono interrotti da qualcuno che stava bussando alla porta. Mi alzai ed andai ad aprire, ritrovandomi davanti Bepo.

Bepo: Buongiorno Asya, volevo avvisarla che tra una ventina di minuti scendiamo a terra.

Io: Va bene.. arrivo subito!

Sorrisi e chiusi la porta, dirigendomi verso l’armadio. Presi una T-shirt nera –con il “simbolo” o meglio il Jolly Roger di Law in giallo- e dei Jeans del medesimo colore; Infine, lasciai che i capelli -precedentemente raccolti in una coda- potessero essere liberi dall’elastico. Presi uno zainetto e ci infilai un paio di libri, una bottiglietta d’acqua e un borsellino con qualche Berry dentro.

“Chissà se riuscirò a ricordarmi qualcosa.”

Mentre mi dirigevo sul ponte, mi chiesi se l’isola dove eravamo attraccati avrebbe potuto far scaturire in me qualche ricordo riguardo al mio passato.

Il tempo era magnifico: Il sole era già in alto nel cielo, e i suoi raggi riscaldavano qualsiasi cosa. I ragazzi erano già sul ponte, indossando anche con questo caldo le loro tute.. o meglio uniformi.


Shachi: 'Giorno Asya-chan! Cavolo, sei uno schianto!

Io: Ti ringrazio.. piuttosto, quando scendiamo?

Uni: Lo stavamo per fare. Scendi con noi?

Io: Perché no?

Entrambi esultarono felici, mentre io ridacchiai.

“Sono proprio dei matti.. piuttosto..”

Io: Law?

Penguin: Tra un po’ verrà anche lui.. ha detto che aveva del lavoro da fare

“Il suo lavoro consiste principalmente a fare il demente con i morti o a studiare come un matto.. opto per la seconda.”

Poi, le mie labbra parlarono da sole.

Io: Voi cominciate ad andare, che io vi raggiungo dopo

Nate: Eh?.. Perchè?

“Brava l’idiota.. ed ora cosa m’invento?”

Io: D-devo finire una cosa importante.. anzi importantissima.. vitale oserei dire... e-eheheh

Usai una risatina che mi fece innervosire ulteriormente mentre i ragazzi mi guardarono con una certa curiosità. Il desiderio di morire in quel momento si stava amplificando ancora di più.

Stuart: Come vuoi, Asia-chan. Ci vediamo in giro allora.

Uno dopo l’altro scesero a terra, mentre io cercai di calmarmi un pochino, visto che mentre parlavo avevo perso minimo due o tre battiti cardiaci.

“Ma chi me la fa fare..“

Sospirai e mi avviai verso il corridoio, dirigendomi verso una porta, dove mi appostai.

“Allora Asya.. calmati: devi solamente entrare in quella porta e parlare, solo questo, e spera anche che quel demente non ti faccia niente, perché sai, tu sei solo una povera sfigata che ha appena scoperto di poter far intimorire gli esseri, mentre lui può fare a pezzi un corpo e farlo volteggiare a proprio piacimento.”

La mia mano tremante si avvicino alla maniglia, mentre l’altra bussò. Prima piano e poi un po’ più forte.

“Manco risponde.. quanto è odioso.”

Inconsciamente aprii la porta ed entrai.

Era una stanza luminosa, più grande della mia. Nel muro a sinistra adiacente alla porta si trovava una scrivania, nera e abbastanza ampia, con sopra una pila di libri –quasi tutti di anatomia-; Alla mia destra si trovava una libreria carica di ulteriori libri e verso il muro di fronte ad essa un armadio a tre ante.

Poi.. qualcosa attirò la mia attenzione.

Una gigantesca lastra di vetro copriva la parete in fondo a destra, parete che, rispetto alle altre quadrate, risultava più ad una piccola U arrotondata. Riuscivo a scorgere il paesaggio dell’sola, e lasciatemelo dire.. era magnifico.


“Chissà com’è sono gli abissi dell’oceano.. beato lui che può vederlo ogni volta che s’immergono..”

Mi avvicinai ancora di più a quello spettacolo, e la voglia di toccare il vetro era immensa. Sembrava tutto così.. così..


Law: Che ci fai qui?

Io: AHHHHH

Mi girai e trovai un Law intento a scrutare ogni mio movimento, proprio come un predatore verso la propria preda.

Law: Ti piace proprio urlare mentre ti rivolgo la parola, eh?

Io: E a te piace tanto entrare come un fantasma, senza dire niente, facendomi prendere un infarto eh?

Si avvicinò, non togliendomi gli occhi di dosso. Alla fine eravamo distanti pochi centimetri l’uno dall’altro.

Law: Prima di tutto io sono il capitano, pertanto posso entrare ed uscire in una stanza senza chiedere il permesso a qualcuno, seconda cosa è la mia stanza.

Io: Quello che fosse la tua stanza si capiva benissimo, ma l’unica cosa che non riesco a comprendere è il motivo demenziale per cui tu debba spaventare a morte qualsiasi essere vivente che ti capita a tiro.

Un ghigno abbastanza conosciuto apparve sulla sua faccia.

Law: L’unica che si spaventa in questo modo sei tu.. quindi l’unica demente alla fine saresti tu stessa.

“Il suo ragionamento non fa una piega. Dannato so-tutto-io!-

Io: Mmh.. touchè. Comunque credo finalmente di poter sloggiare.

Avanzai verso la porta, o meglio cercai, ma Law si mosse con velocità e si parò di fronte a me, impedendomi di muovermi o fare qualsiasi tipo di movimento.

Io: Che diavolo vuoi adesso?

Law: Penso che tu debba spiegarmi il motivo della tua visita qui

Io: Volevo semplicemente aspettarti, in modo da poter scendere insieme.

Law: Ed il motivo di cotanta gentilezza?

Io: Era abbastanza triste lasciarti solo soletto scendere a terra.

Law: Oh? Dovrei sentirmi gaio per seguente pensiero?

Cercai di trattenermi dal picchiarlo, dovendo quindi affondare le unghie dentro i palmi delle mani.

Io: Hai finito o devo restare qui per sempre?

Il precedente ghigno si allargò di qualche millimetro, per poi lasciarmi finalmente lo spazio necessario per farmi passare.

Io: E comunque.. Gaio o no, l’unico psicopatico e demente allo stesso tempo sarai sempre tu..

Fu il mio turno di ghignare, ricevendo come risposta un’occhiataccia da parte sua. Per evitare che mi facesse a pezzi come quei poveri Re del mare, corsi il più velocemente possibile verso l’uscita, sperando di non trovarmi nel suo raggio d’azione.

Non so per quanto corsi, desideravo solamente allontanarmi dalla vendetta di quel psicopatico, e senza accorgermene mi ritrovai in un piccolo bosco.


“Brava Asya, hai corso così tanto fino a perderti.”

Fortunatamente, notai un vecchio cartello su un' albero.

“Umh.. Per raggiungere la città devo andare a sinistra.”

Mi voltai verso la direzione appena pensata, e mi diressi verso il centro dell’isola.

Ero veramente impaziente di poterla esplorare.. da cima a fondo.


o°o°o


Raggiunta la città –Nonché unica dell’isola- mi ritrovai ad ammirarla da ogni angolo.

Numerose case dai toni dell’arancio e del rosso fiorivano da ogni parte, mentre un sacco di gente era attirata dai profumi e sapori che provenivano dalle numerose bancarelle piene di ogni squisitezza. I negozi erano tanti e carichi di persone, mentre dalle numerose locande provenivano odori deliziosi.

Mi trattenni dal desiderio di sbavare e cominciai a dirigermi in alcuni negozi.

Il primo che visitai fu quello d’abbigliamento: Mi era decisamente stufata di dover indossare sempre felpe con disegnato sopra il Jolly Roger di quel demente. Sembrava quasi che fossi di sua proprietà.

Comprai quindi quattro T-shirt, due top, tre pantaloncini e un paio di jeans –di cui uno con strappi alle cosce e ai ginocchi-. Presi anche un paio di scarpe e alcuni fuseaux neri.

Avevo solamente bisogno di vestiti comodi e belli allo stesso tempo.

Passai all’intimo, quindi mi diressi in un altro negozio, dove presi ben quattro reggiseni abbinati al resto dei vestiti. Stessa cosa feci per le mutande; Inoltre, per far “compensare” i bisogni della mia inutile vita, presi delle calze morbidissime -Nere- e antiscivolo.

..Al diavolo le ciabatte!

Pagai e –con un po’ di fatica vista le numerose buste- decisi di dirigermi verso il piccolo parco per riposarmi. Non prima però di aver comprato una borsa bianca con due strisce nere ai lati.

Il parco era magnifico: Una piccola fontana adornava quel piccolo luogo immerso nel verde, dove la gente si sedeva in una panchina o sul prato per parlare o ascoltare “le voci” della natura.

Respirai a pieni polmoni e mi avviai verso un albero. Magnifici fiori adornavano i lunghi rami, e numerosi uccellini cinguettavano festosi su di essi. Amavo il loro canto, mi tranquillizzava.

Poco prima di sedermi, sentii delle urla di bambini sulla strada, seguito poi da un leggero tonfo. Mi girai e notai un libro a terra.


“Probabilmente è caduto a loro”

Lo andai a prendere e tolsi la polvere con la mano per poi salire sull’albero precedentemente adocchiato, sistemandomi su un ramo abbastanza grande e comodo.

“ -Il Trionfo della Dea dei Mari-.. sembra interessante.”


Aprii il libro e cominciai a leggerne il contenuto. Narrava di una ragazza, proveniente da un altro mondo, che si ritrovò a dover viaggiare insieme ad un branco di scalmanati per poter tornare nel suo luogo d’origine, ma durante questo viaggio dovrà, a poco a poco, mettere la parola fine al suo burrascoso passato.

Lo lessi da cima a fondo, senza nemmeno lasciare un frase. Mi aveva affascinato e incuriosito, era qualcosa di magnifico e brillante, che mi ricordava tanto la mia situazione di adesso.


“Rispetto a lei, io non vengo da un altro mondo.. poi non ho un passato come il suo. Anzi, non me lo ricordo proprio.”

Sospirai e guardai verso l’alto, verso i rami più alti. Mi premeva il fatto che non ricordassi niente, che nulla riuscisse a farmi venire in mente la più stupida delle cose.

Intanto, una piccola farfalla si posò sulla mia mano. Le sue ali erano tinte di bianco, come i più belli fiocchi di neve durante una giornata d’inverno. Ammaliata dalla sua bellezza, la portai a poca distanza dal mio viso, tenendola con l’indice. Muoveva a poco a poco le ali, quasi come se volesse continuare quell’interminabile viaggio che l’aveva portata a sostarsi sulle mie mani.


“Eheh.. non vedi proprio l’ora di tornare a volare, eh?”

Mi sporsi un pochino, lasciandola prendere dolcemente il volo. L’osservai librarsi in cielo ed andare lontano, cosa che mi fece sorridere.

“Come vorrei librarmi nel cielo come loro..”

Chiusi gli occhi e mi rimisi nella posizione di prima. Mancava poco e sarei caduta tra le braccia di Morfeo.

Shachi: Avanti, dammene un pò!

Penguin: -Te lo scordi.. questo è per Asya-chan! Tu puoi direttamente portare il tuo culo a quella bancarella e li prendi quello che vuoi!

Shachi: Ma Asya-chan non è qui.. quindi potresti darmelo, no? Altrimenti si scioglierà..

Penguin: Ti sbagli.. l’ho vista entrare nel parco un oretta fa e sono sicuro che non sia più uscita da qui, quindi probabilmente sarà su qualche panchina o sotto qualche albero.

Risi nel sentirli litigare.

Io: Shachi, Penguin! Sono qui!-

Shachi: ..Hai sentito?

Penguin: Quella era la sua voce! Asya-chan, dove sei?

Io: Sopra di voi.

Alzarono lo sguardo e spalancarono leggermente la bocca. Rimasero a fissarmi anche quando scesi con un salto dall’albero.

Penguin: Che stavi facendo lassù?

Io: Niente, leggevo.. a proposito, cos’hai in mano?

Penguin: Pensavo che volessi fare uno spuntino e quindi ti ho preso un gelato. Spero che ti vadano bene i gusti delle palline.

Mi porse il gelato ed cominciai subito a gustarmelo.

Io: Mmmh.. pistacchio e nocciola.. squisito!

Penguin: Sapevo che ti sarebbe piaciuto! Non per niente quest’isola produce uno dei gelati più buoni dell’intera Rotta Maggiore!

Io: Rotta Maggiore?

Shachi: Sì, e percorrendo questa strada arriveremo all’Arcipelago Sabaody!

Io: ..Arcipelago Sabaody?

Quel nome fece scattare una molla dentro la mia mente. Chiusi gli occhi, facendo affievolire i ricordi dentro la mia testa.


 
Inizio Flashback:

 
Io: Allora, per dove siamo diretti?

??: La nostra prossima meta sarebbe l’isola degli uomini pesce!

Io: Per andare nel nuovo mondo?

??: Esattamente! Non vedo l’ora!

??: Prima però, ci dirigeremo verso l’Arcipelago Sabaody, così potremo trovare qualcuno in grado di rivestire la nostra nave. E poi andremo dritti dritti nell’isola degli uomini pesce!

Io: ..Da lì le nostre strade si divideranno quindi..

??: Questo lo dici tu!

Io: Eh?

??: Tu verrai con noi nel Nuovo Mondo!

 
Fine Flashback:

 
Penguin:..ya..Asya-chan, stai bene?

Riaprii gli occhi, ritrovando i loro puntati sul mio viso. Erano leggermente preoccupati.

Io: Uh? Oh, si.. perdonatemi.. che stavate dicendo?

Shachi: Ti sei ricordata qualcosa?

Io: Niente d’importante.. piuttosto, a che ora dovremmo tornare nel sottomarino?

Shachi: Mmh.. a che ora dovevamo tornare, Pen?

Penguin: Il capitano aveva detto che verso le cinque ripartivamo.

Rivolsi il mio sguardo verso la torre dell’orologio che fronteggiava sul cielo azzurro. Era molto alta e si poteva chiaramente vedere anche dal parco.

Io: Sono le 16:50..forse è meglio avviarci.

Presi le buste -tra cui anche il libro che misi in quella che conteneva i vestiti- e cominciammo ad avviarci. Le strade erano affollate, quasi come se le giornate non finissero mai.

Comandante: EHI! Guarda dove vai, ragazzina!

Mi ero così imbambolata nel vedere la gente che mi scontrai contro qualcuno. Un tipo di due metri, tutto muscoli e con alcuni soldati dietro. Si capiva benissimo che era un pezzo grosso della Marina.

Io: Oh! Emh.. mi scusi tanto, non volevo.

“Idiota di un Asya! Ma perché non guardi dove cammini?”

L’omone cominciò a squadrarmi da capo a piedi, cosa che mi fece sentire profondamente in imbarazzo.

Comandante: N-no.. mi scusi lei, signorina Asya! Mi scusi per averla urlata contro.

Alzai lo sguardo e notai che l’omone stava morendo di paura, stessa cosa i soldati. Penguin e Shachi, invece, mi guardavano con punto interrogativo. Diedi un occhiata prima a loro e poi al tipo.

Penguin: Pss..Asya-chan? Andiamocene da qui!

Annuì e rivolsi nuovamente lo sguardo al tipo.

Io: Adesso emh.. devo andare.. la saluto eh

Con un sorrisino cominciai ad allontanarmi, seguita da quei due che cercavano di non farsi riconoscere.

Soldato: Comandante! Quei due tipi fanno parte dei Pirati Heart, la ciurma della supernova Trafalgar Law!

Comandante: Che cosa?! Uomini presto, catturateli!

“Ti pareva che li vedeva.. Dannazione a voi Marine!”

Shachi: Asya-chan.. Gambe in spalla!

Come dei pazzi, cominciammo a correre, rovesciando i numerosi banconi pieni di frutta e verdura. Stessa cosa facevano i Marine, nel tentativo di prenderci.

Io: Sachi, Pen! Si può sapere perché vi siete messi anche qui la divisa?! Vi ricordo che il vostro magnifico Jolly Roger è stampato in un punto che si può facilmente vedere!

Penguin: E’ il capitano che vuole che l’indossiamo! Altrimenti col cavolo che con ‘sto caldo me la mettevo!

Io: Mentre quel demente ste ne 'sta con le sue felpine leggere.. la prossima volta gli farò un bel discorsetto!

Dopo una buona ventina di minuti, riuscimmo finalmente a defilarci dai loro, nascondendoci in un vicoletto e, scivolando silenziosamente tra la folla, ritornammo al sottomarino.

Penguin: *Uff* Finalmente.. non ci seguono più..

Shachi: Sarò dimagrito minimo 10 chili dopo ’sta corsa..

Io: Ma..*uff*.. fate sempre così?

Penguin: Quasi.. ecco perché non scendiamo molto a terra.

Io: Ah..capito.

Shachi: Asya-chan?

Io: Dimmi.

Shachi: Quel tizio stava morendo di paura dopo averti ti ha visto.. l’hai già incontrato da qualche parte?

Io: Non me lo ricordo.

In effetti, la reazione dell’omone mi aveva sorpreso. Una persona cazzuta come quella, intimorita da una mocciosa come me?

Io: Io vado a riposarmi.. è stata una giornata decisamente stressante.

Penguin-Shachi: Buon riposo, Asya-chan

Li salutai sorridendo e me ne andai in camera, dove la prima cosa che feci fu buttarmi a peso morto nel letto, lasciando le buste a terra.

“Ma come fanno a fare una vita del genere scappando? Al posto mio, una persona normale sarebbe già morta..”

Affondai ancora di più il viso sul cuscino, e inconsciamente spuntò sul mio viso un sorriso.

“Devo ammettere però che.. è stato davvero divertente.”

 
o°o°o


??: Quindi.. si è unita a loro?

Capitano : Sì, era in loro compagnia. Sembrava che si conoscessero già da tempo

??: Ho capito. La ringrazio, Capitano.

Il capitano si congedò, mentre l’uomo si girò, rivolgendo il suo sguardo verso la finestra.

??:..Cosa diavolo hai intenzione di fare, Asya?

 
 
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\Angolino dell'autrice/
 


E dopo 3 settimane che non pubblico,eccomi qui con un nuovo capitolo!

Fortunatamente in queste settimane sono riuscita a fare il capitolo più cominciarne un altro.

Sono già a metà, tranquilli ^^ !

Spero vivamente che vi piaccia e mi raccomando: Se trovate errori o frasi incomprensibili, non esitate a dirmelo!

Ci vediamo al prossimo capitolo.. Statemi bene, Min'na!

-Animegirl7-

P.S Perdonatemi se il capitolo non è uscito alle 17:00 ma, visto che volevo aggiungere una piccola cosa (Ringrazio la cara Eirynij per avermi risposto) ci ho messo leggermente -anzi..MOLTO- più tempo del previsto. (La solita Baka..)

P.P.S ..Che ve ne pare della "Grafica"? Bella no? :D

 
 
   
 
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