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Autore: Robigna88    19/03/2017    1 recensioni
CROSSOVER TRA The Originals/The Vampire Diaries/Supernatural/Constantine
Terza parte della serie The Family Business, sequel di The Family Business - The coven
Sono passati tre mesi da quando Allison ha preso il comando della Strige, affiancata da Tristan che sembra esserle fedele in tutto e per tutto. Il suo cambiamento e le sue scelte hanno colto alla sprovvista la famiglia Originale che di lei si fidava ciecamente e che ora la considera una nemica. Il più toccato da tutta questa storia sembra essere Elijah che di Allison è innamorato, ricambiato, e che si sente responsabile per il profondo mutamento della bella cacciatrice.
Quanto della vecchia Allison è rimasto dentro la nuova? Basteranno l'amore di Elijah, l'amicizia dei Winchester e di Constatine, dei Salvatore, di Castiel e di chi le vuole bene, a riportare ogni cosa al proprio posto?
Genere: Drammatico, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Elijah, Klaus, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The family Business'
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kiss

32.

 

 

 

 

 

Elijah arrivò alla tenuta e non si preoccupò neppure di chiudere l’auto. Non gli importava di nulla che non fosse fronteggiare Hayley e mettere in chiaro una volta per tutte che Allison meritava rispetto. Era della famiglia, era la sua famiglia e non avrebbe accettato che venisse calpestata, mai più. E se l’Ibrida non riusciva ad accettarlo allora avrebbe chiuso anche con lui.

Era arrabbiato anche con Allison; gli aveva promesso che mai più si sarebbe messa dietro a qualcun altro eppure se non fosse stato per Freya probabilmente lui non avrebbe mai saputo come erano andate le cose. Anche davanti alle accuse di sua sorella aveva provato a darsi una colpa che non aveva. Elijah credeva di sapere perché e gli faceva male.

“Hayley!” urlò camminando a passo svelto, salendo su per le scale.

“Non urlare” replicò lei facendo capolino dalla biblioteca, seguita da un Klaus perplesso. “Ho appena messo Hope a dormire.”

“Fratello,” gli disse Klaus avanzando verso di lui. “Che succede?”

Elijah lo ignorò e puntò un dito verso Hayley, un furore negli occhi che lei non gli aveva mai visto. “Che cosa ti dice la testa? L’hai morsa e le hai fatto sbattere la testa. Avresti potuto ucciderla.”

Lo sguardo dell’Ibrido Originale si spostò su di Hayley, poi di nuovo su suo fratello. “Credo di essermi perso qualcosa” li invitò a seguirli di sotto ed Elijah li precedette. Una volta nell’atrio si fermarono e di nuovo il maggiore dei Mikaelson fronteggiò Hayley.

“Non hai niente da dire?” le chiese. “La mia fidanzata ha una ferita alla fronte e un tuo morso sul braccio per una lite che a quanto pare hai iniziato tu.”

“È stata lei ad iniziare a dire il vero, quando mi ha dato uno schiaffo.”

“Smettila!” urlò ancora lui. “Sai benissimo che se non le avessi detto quello che le hai detto non avrebbe mai e poi alzato un dito su di te. E sai qual è la cosa divertente? Ha cercato di prendersi la colpa perché non voleva che venissi qui a discutere con te. Ecco la differenza tra te e lei, nonostante tutto lei rimane un animo buono ed umile… tu invece, fatico quasi a riconoscerti.”

Hayley deglutì a vuoto. “Senti, non so cosa mi sia preso okay?”

“Lo so io cosa ti è preso. Sei un’egoista ecco il problema” Elijah abbassò la voce. “La mia felicità proprio non riesci a sopportarla.”

“Non è vero, io voglio che tu sia felice” la donna allargò le braccia. “Ultimamente ho una rabbia dentro che non riesco a controllare. Non ha a che vedere con Allison e mi dispiace di averle fatto male. Sarei venuta a scusarmi con lei dopo aver messo Hope a letto.”

“No, devi stare lontana da lei e anche da me. Mi hai capito?”

“Fermatevi, tutti e due” li interruppe Klaus per poi rivolgersi a suo fratello. “Fermati prima di dire qualcosa di cui potresti pentirti.”

“Non ho più nulla da dire Niklaus” lo rassicurò lui. “Stai lontana da lei Hayley. Oppure io e te avremo un problema.”

Uscì così come era entrato, come una furia e Klaus fece un grosso respiro.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

“Tieni, dovrebbe aiutarti.”

Allison afferrò il bicchiere che Freya le porgeva e bevve tutto d’un sorso gemendo di dolore mentre si metteva più comoda sul divano. “Grazie Freya. Non solo per l’aspirina.”

“Non c’è problema” le sorrise l’altra. “Ma vorrei chiederti una cosa.”

“Vuoi sapere perché volevo prendermi la colpa di quello che è successo?”

“Proprio non riesco a capirlo. È forse perché credevi che Elijah non avrebbe…”

“Non ha niente a che vedere con Elijah e il suo passato con Hayley” spiegò lei interrompendola. “Proverò a spiegartelo ma non sono certa che capirai, a volte lo capisco a malapena io.”

Freya abbozzò un sorriso. “Mettimi alla prova.”

Allison prese un grosso respiro, abbassò gli occhi sul bicchiere vuoto e ne accarezzò i bordi con un dito. “Un giorno morirò Freya e quando accadrà Elijah avrà bisogno della sua famiglia, tutta quanta. Hayley fa parte della famiglia. È la madre di Hope e lui tiene molto ad entrambe” le disse. “Elijah era fuori controllo, le dirà delle cose che la feriranno e lei per orgoglio non lo perdonerà. Si allontaneranno e inevitabilmente Klaus si allontanerà con lei per via di Hope. Il malumore tra loro due finirà per sgretolare ogni dinamica familiare e lui ha bisogno della sua famiglia. So che mi ama moltissimo ma io non sono abbastanza per lui, non posso sostituire nessuno di voi.”

“Puoi” fu proprio Elijah a parlare ed Allison sobbalzò rendendosi conto che non si era neppure accorta che fosse lì, sulla porta. “L’hai già fatto” continuò lui entrando in casa e avvicinandosi a lei. “Amo la mia famiglia Allison, ma amo te di più ed è tempo che io te lo dimostri seriamente.”

“Sarà meglio che vada” Freya si schiarì la voce e con un sorriso si alzò in piedi.

“A dire il vero vorrei che restassi, sorella. Vorrei che almeno una persona della famiglia fosse qui per quello che sta per accadere.”

Freya scambiò un’occhiata con Allison che nel frattempo si era alzata e tornò a sedersi sul divano confusa. Elijah invece tirò fuori dalla tasca una lettera perfettamente piegata in tre e una scatola di velluto scuro. Tese la mano verso la sua fidanzata e lei la prese in attesa.

“Elijah, cosa sta succedendo?” gli chiese. “Cosa sono queste cose?” domandò indicando la scatola e la lettera poggiate sull’isola della cucina.

“Questo” le disse Elijah aprendo proprio quest’ultima. “È il nostro certificato di matrimonio, serve solo la tua firma e sarai mia moglie.”

La cacciatrice aprì la bocca sorpresa, provò a dire qualcosa ma non riuscì a proferire parola mentre il suo bell’Originale alzava le mani per prenderle il viso.

“Io ti amo” le disse. “Vivrò per sempre e voglio che quel per sempre sia con te. Così ho soggiogato un Giudice di Pace affinchè facesse di noi marito e moglie, non volevo più aspettare.”

Lei sentì alcune lacrime caderle leggere sul viso, le dita grandi di Elijah asciugarle. “Ti sei sposato con me senza di me quindi?” scherzò scoppiando a ridere.

Anche Freya rise ma lo fece tra le lacrime; voleva bene ad Allison, come una sorella e vedere suo fratello con quell’espressione felice le riempiva il cuore di gioia, se la meritava tutta.

“Suppongo di averlo fatto” ragionò lui con un sorriso aprendo la scatolina dentro la quale c’erano due bellissime fedi nuziali; quella di Allison circondata di piccoli diamanti, quella di Elijah classica e nel suo stile. “Posso?” le chiese guardandola. Allison gli porse la mano sinistra e lui fece scivolare sull’anulare la fede, lentamente. “Lo voglio” mormorò.

La donna fece lo stesso e con mani tremanti mise quel cerchio dorato al dito del suo uomo. “Lo voglio” sussurrò senza riuscire a fermare le lacrime.

“Puoi baciare la sposa” sentenziò Freya facendoli ridere.

Lui annuì prima di baciarla. “Sì, posso.”

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

Le risate furono ciò che lo attirarono dritto in cucina. Quei suoni limpidi e divertiti.

Allison e Victoria stavano facendo dei biscotti o quanto meno ci stavano provando quando lui fece capolino dalla porta. Sorridendo intenerito guardò la bambina; era cresciuta così in fretta. Era bastato battere le ciglia un paio di volte e lei aveva già sei anni. Fra qualche mese sarebbe andata a scuola. Incredibile ma vero, era sua figlia. Sua e di Allison.

“Che cosa stanno facendo le mie due signore preferite?”  chiese afferrando la piccola in braccio, facendola ridacchiare.

“Ciao papà!” esclamò lei poggiandogli le mani sporche di farina sul viso. “Io e la mamma stiamo facendo dei biscotti. Ma non sono venuti bene come volevamo.”

Elijah guardò l’impasto disordinato sul tavolo, gli ingredienti sparsi qui e lì. L’infornata di prova mostrava dei cookies dalla forma irregolare e pallidi. “Lo vedo.”

“Hey” gli disse Allison guardandolo. “Non saranno belli ma ti assicuro che sono buoni.”

“Ah” mormorò lui spezzandone un pezzo e mangiandolo. “Sì, in effetti non sono male.”

“Papà” gli chiese la piccola. “Dobbiamo ancora finire la storia che abbiamo iniziato ieri sera. Possiamo farlo adesso? Mentre la mamma continua a preparare i biscotti?”

Lui la mise a terra e le accarezzò i capelli. “Vai a prendere il libro” le sussurrò guardandola mentre lei scappava via come una furia su per le scale. Quando si voltò per guardare Allison lei lo stava già guardando con un sorriso sulle labbra. “Che c’è?”

Lei si strinse nelle spalle. “Ti amo Elijah Mikaelson.”

Elijah le prese il viso tra le mani e la baciò. “Ti amo anche io.”

 

 

Allison fu svegliata di soprassalto dalla vibrazione del suo cellulare. Aprì gli occhi e si accorse che il sole fuori splendeva. Non sapeva che ora fosse e onestamente non le importava; era una donna sposata ad un uomo magnifico che la amava tantissimo. Per quanto le importava il tempo poteva anche smettere di scorrere. Con un sorriso guardò la sua fede, ripensò alla notte appena passata e si alzò. Avvolta in una vestaglia raggiunse la cucina mentre leggeva i messaggi che Lucas le aveva lasciato.

“Buongiorno” le disse Elijah con un sorriso mentre friggeva delle uova.

Lei ricambiò e si avvicinò per baciarlo. “Buongiorno a te, marito.”

Il vampiro rise. “Mi piace il suono che produce.”

“Anche a me” lei sospirò, gli diede un altro bacio e infine si mise a sedere. “Ho ricevuto quattro messaggi da parte di Lucas Roberts.”

“Ah magnifico” Elijah le versò una tazza di caffè. “Sposati da meno di dodici ore e già devo preoccuparmi di altri uomini.”

Allison scosse il capo ridendo. “Lucas è il braccio destro di Tristan, allo stesso livello di Aya. Mi ha aiutata parecchie volte quando ero a capo della Strige, mi ha salvato la vita diverse volte.”

“Perché ti cerca?”

“Mi chiede se posso passare dalla tenuta della Strige perché hanno alcune cose importanti da riferirmi” gli disse. “Non specifica cosa e non dice chi deve dirmi qualcosa ma suppongo che non sia Tristan o mi avrebbe telefonato di persona.”

Elijah si schiarì la voce e tornò ai fornelli.

Allison capì che era infastidito e non se la sentiva di biasimarlo, a ruoli invertiti lei si sarebbe sentita allo stesso modo. “Hey” gli disse abbracciandolo da dietro e baciandogli la nuca. “Non so perché mi cerchino e stavo per chiederti di venire con me a scoprirlo. Ma se non vuoi che ci vada non ci andrò. Tristan è sempre stato buono con me ma tu vieni prima di ogni cosa e se il fatto che siamo amici ti ferisce in qualche modo, ridimensionerò il mio rapporto con lui.”

Lui le baciò una mano, poi si girò a guardarla. “Non devi rinunciare a nulla per me, io ti amo e mi fido di te. Questo è tutto ciò che conta. Ora,” spense il fuoco alla padella nella quale stava finendo di preparare la colazione. “Visto che dobbiamo andare da loro direi che è ora di fare una doccia e prepararsi, quindi andiamo.” La prese in braccio facendola sorridere e con lei raggiunse il bagno.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

Allison ed Elijah arrivarono al quartier generale della Strige alle undici e fu proprio Lucas ad aprire loro la porta.

“Grazie di essere venuta” disse ad Allison facendo strada verso la sala grande dove tutti gli altri vampiri li aspettavano.

“Perché sono qui?” chiese lei senza lasciare la mano di Elijah. “Dov’è Tristan?”

“Non gli abbiamo detto che saresti venuta perché non volevamo che fosse presente” spiegò il vampiro. “Non crediamo avrebbe preso bene ciò che stiamo per chiederti.”

Elijah fece un grosso respiro. “Perché non arriviamo al punto e la smettiamo con tutto questo mistero?”

Lucas annuì, si mise davanti agli altri e incrociò le braccia dietro la schiena. “Parlo a nome di tutta la Strige in questo momento e alla luce di quanto accaduto nell’ultimo anno vorremmo chiederti ufficialmente di essere di nuovo il nostro leader. Per secoli Tristan ha detto di considerarci una famiglia ma ci ha sempre mandato a combattere le sue battaglie mentre lui rimaneva in panchina e noi morivamo per le sue paranoie, tu invece non ci hai fatto combattere inutilmente e, soprattutto, mai ci hai fatto combattere al tuo posto standotene in panchina. Sei stata un capo fiero e coraggioso” spiegò. “A dispetto di quello che la profezia sostiene sappiamo che non faresti nulla che possa cagionare danno al nostro creatore e a dispetto di tutto il resto, crediamo che tu sia il leader più giusto e leale che questa organizzazione abbia mai avuto. Accetti?”

Allison li fissò sorpresa, poi guardò suo marito.

   
 
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