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Autore: victoria electra black    19/03/2017    5 recensioni
||STORIA INTERATTIVA - CONCLUSA||
-
I cavalieri della Luna Rossa e del Sole Nero sono dei maghi speciali nel mondo della magia.
Solo chi ha sviluppato un particolare potere può entrare ma il sacrificio è enorme.
Chiunque riesca a superare le prove per accedervi, deve essere disposto a tutto pur di mantenere la pace, anche ad usare le maledizioni senza perdono sui propri cari se necessario.
Per questo i ragazzi che vengono chiamati, sperano di non dover superare mai le prove.
Tuttavia, alcuni non chiedono di meglio che entrare a farne parte visto che l'eternità è un dono molto ambito.
Nei secoli, però, i circoli si sono sempre più ristretti ed è il motivo che spinge i restanti 4 membri a cercarne altri nelle varie scuole di magia del mondo.
Ovviamente, Hogwarts non è esclusa.
Chi sceglieranno i cavalieri fra tutti i nostri eroi?
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter, Maghi fanfiction interattive, Nuovo personaggio, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Zodiac Chronicles'
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9

Angolo Autrici:


Come promesso, eccoci con un nuovo capitolo!

Siccome è parecchio lungo tenteremo di essere il più brevi possibili, quindi:

  1. Siamo ufficialmente a metà storia! (se consideriamo anche i restanti 7 capitoli Special, se no – a dire il vero – della storia vera e propria ne mancano all'incirca altri 7);

  2. Dal prossimo capitolo inizieranno i combattimenti veri e propri e, di conseguenza, ci avvicineremo sempre più alla fine;

  3. Il capitolo è lungo perché abbiamo inserito tutti i personaggi! Incredibile ma vero... ci siamo riuscite!!! e speriamo di non annoiarvi troppo;

  4. Speriamo di aver reso bene i vostri personaggi :) qualsiasi consiglio per migliorare è comunque sempre ben accetto;

  5. Il prossimo aggiornamento ci sarà fra due settimane;


Ora, godetevi il capitolo.

Baci

Vic & Gin


CAPITOLO 9 :

Risorgere dalle proprie ceneri”


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Iris O'klodore


Ormai era passata una settimana da quando le tre ragazze avevano deciso di abbandonare la selezione e, da allora, avevano iniziato lentamente a riprendere gli allenamenti.

Troppo lentamente per i gusti di Iris.

Se consideriamo, poi, che dal 'giorno del massacro' – così l'aveva definito Teddy – aveva iniziato a soffrire pure di insonnia... beh... il suo umore non poteva essere dei migliori.

Difatti, quella notte non faceva che girarsi e rigirarsi nel letto, alimentando ancora di più la sua rabbia. Rivedeva sprazzi di scene che non riusciva a ricordare a pieno... per non parlare, poi, di una strana luce bianca che la scaraventava per terra.

Era frustrata, incazzata e quasi ossessionata dal pensiero della vendetta.

Ma, alla fine, il suo pensiero andava sempre ad una persona: Nox.

Era ancora imprigionato.

E più passavano i giorni, più si rifiutava di uscire dal baratro in cui era caduto, soggiogato da quell'essere egocentrico che non faceva altro che prendere il sopravvento.

Ridicolo! Assolutamente ridicolo!

Nox Duncan Blacknite, una delle persone più forti e potenti che avesse mai incontrato, succube di un fanatico che, ogni volta che la vedeva, pretendeva di essere chiamato per nome!

Questa storia doveva finire.

Era anche durata troppo a lungo.

Per questo quando la maga dai capelli violacei si alzò di scatto dal letto, incurante che fossero le tre della mattina, ed iniziò ad incamminarsi verso i sotterranei (con solo la camicia da notte, senza nemmeno mettersi le pantofole) non ci pensò due volte.

Aveva detto bene: questa storia doveva finire! E sarebbe finita proprio quella notte!

Ormai aveva deciso.


**


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Mallory Churchill


Come Iris, anche un'altra persona quella notte non faceva che girarsi e rigirarsi nel letto da ore... ma non a causa degli stessi pensieri della russa.

Mallory Churchill, quando aveva visto Erin, Shigure e Jennifer ritirarsi aveva provato una sorta di 'astio' nei loro confronti etichettandole subito come delle smidollate.

Ma poi qualcosa dentro di sé era cambiato.

Forse quello che aveva provato, quella volta, non era proprio astio... ma un misto fra paura e senso di impotenza... ci aveva pensato a lungo e non faceva che arrivare alla stessa conclusione: sarebbe mai stata in grado di sopravvivere ad un altro attacco come quello di quasi due settimane fa? E se fosse diventata cavaliere sarebbe mai stata in grado di vivere una vita come quella, ogni volta che le forze oscure minacciavano il loro mondo?

Nel profondo del suo cuore sapeva già la risposta, ma sperava di sbagliarsi... solo che più tentava di auto-convincersi e più si sentiva sempre più stanca e priva di forze.

Aveva avuto una premonizione proprio la notte precedente.

A breve ci sarebbe stato un altro 'attacco' da parte di quel mostro.

E lei non voleva rivivere le stesse emozioni.

Per questo, alla fine, giunse alla decisione che il suo cuore continuava ad urlarle già da tempo.

Si sarebbe ritirata anche lei, l'indomani mattina.


**


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Nox Blacknite


Iris spalancò, con la sua solita grazia da elefante, prima la porta dei sotterranei e poi quella della cella di Nox.

Al suono metallico ed assordante che produssero le sbarre di ferro, quando si scontrarono fra loro, il mago dagli occhi cangianti fu costretto a svegliarsi, ma ebbe appena il tempo di riconoscere la sua migliore amica che l'altro prese immediatamente il sopravvento.

Mia bella Iris! Che piacere vederti. Sei venuta a trovarmi perché ti mancavo? Ero sicuro che tu mi amassi ed ora me ne dai la conferma!” rispose lui con tanto di ghigno stampato in faccia.

Che essere teatrale!

Ma Iris non si lasciò distrarre da simili idiozie e, senza troppi giri di parole, decise di arrivare direttamente al sodo del discorso.

Sono venuta per te, è vero, ma non per quello che pensi tu” e poi si fece più seria “voglio che tu lasci in pace Nox!”

A si? E che vorresti fare?” rispose lui iniziando a guardarsi le unghie della mano sinistra con molta nonchalance.

Non era interessato al discorso, si vedeva chiaramente, ma Iris sapeva per certo dove andare a parare.

Voglio contrattare con te!”

Con quale 'te' mia cara? Ti ricordo che qui siamo in due” sogghignò ancora lui, senza staccare gli occhi dalla sua mano.

Con te, Lucien!”

A quelle parole, l'altro Nox, iniziò finalmente a prestarle attenzione e, con un sorriso a trentadue denti, le disse: “Continua, mia cara, sono tutt'orecchi”

Così Iris gli aveva esposto il suo piano senza troppi giri di parole.

Ma qualcosa non le tornava... Lucien aveva ascoltato tutto - per filo e per segno - senza manco fiatare una singola volta.

Alla fine, si decise a prendere la parola.

Quindi fammi capire bene, zuccherino: vorresti che io lasciassi in pace Nox praticamente tutti i giorni dell'anno, finché UN MISERO GIORNO fra cinquant'anni mi permetterai di uscire e fare baldoria. Ho capito bene?”

Esattamente!” rispose sicura la strega dai capelli violacei.

Vedi... io non avrei alcun problema a fare quello che mi proponi, ma...”

Ma?!”

Ok, forse Iris non era proprio così sicura.

A dire il vero non lo era per niente, ma voleva che questa storia finisse una volta per tutte e sperava davvero che Lucien le desse ascolto per una volta.


Una. Misera. Volta.


Contrattare vuol dire scendere a patti. Si, insomma, io che ci guadagno? Se facessi come dici gli unici a guadagnarci, a mio parere, sareste solo voi due. Non lo trovo molto equo, senza contare che non siete nella condizione adatta per avanzare pretese”

Iris prese un bel respiro per evitare di mollargli un ceffone in pieno volto.

Poi, con una calma quasi inumana per lei, continuò il discorso.

Se accetterai, cosa che spero vivamente tu faccia, quel giorno in cui potrai essere libero non solo potrai fare tutto ciò che vuoi... ma ti prometto che quel giorno potrai combattere contro di me fino a quanto vorrai... anche tutto il giorno se fosse necessario”

Mmmh... e cosa ti fa credere che io abbia tutta questa smania di combattere contro di te?”

Perché è grazie a me se Nox è riuscito a controllarti... a me ed al vecchio cavaliere dell'Acquario. Lo so benissimo che ci odi per quello che abbiamo fatto, anche perché se lui non ti avesse trovato sotto mia indicazione, tu staresti ancora vivendo come allora: libero e senza padroni.”

A quell'affermazione Lucien si fece più serio di prima.

Era vero: lui la ODIAVA.

Lo aveva privato della sua libertà con un incantesimo di 'segregazione interna'.

La sua vita era perfetta prima che incontrasse loro... o meglio, prima che NOX li incontrasse... all'epoca l'ex grifondoro era appena stato colpito dalla 'maledizione del doppio' – così la chiamavano i maghi – e di conseguenza ancora non sapeva controllarla a dovere. Pertanto lui, Lucien, poteva uscire ed andarsene quando voleva, senza essere 'controllato'.

Ma da quando quei due si erano messi in mezzo ed erano entrati di straforo – a parere suo – nella loro vita le cose erano degenerate per il 'caro' Lucien.

Era riuscito, in breve tempo, a diventare il padrone di quel corpo... invece ora che cos'era? Lo schiavo di quel moccioso.


Parve pensarci su per quelle che ad Iris sembrarono ore.

Ma alla fine cedette.

La voglia di vendetta nei suoi confronti era troppo forte per essere contenuta.

Accetto! Ma non mi accontenterò di un giorno fra soli cinquant'anni. Ne voglio uno ogni cinquanta, in modo ciclico.”

E lascerai in pace Nox? Libero anche di usare i suoi poteri?”

Tecnicamente i suoi poteri, come li chiami tu, sarebbero solo un'aberrazione dei miei. Lui può fare determinate cose solo perché IO posso farle. Senza di me non si troverebbe manco in quest'ordine.”

Ma tu ci sei. Sei reale e vivi nel corpo di Nox. E dato che la maledizione non si può spezzare, purtroppo per lui, sei costretto a viverci in eterno. Allora, che dici: accetti?”

Iris gli allungò la mano sinistra nella speranza che accettasse.

Il cuore le batteva all'impazzata per via dell'ansia, ma fece di tutto per non darlo a vedere.

Non voleva mostrarsi insicura in un momento come quello.

Lucien si alzò di scatto dal pavimento, facendo sbattere le catene al suolo, e con un fare molto beffardo le strinse la mano.

Ci vediamo fra cinquant'anni, Iris, e per favore...” la trascinò più vicino a sé, tirandola per il braccio, e, con voce roca, le sussurrò le sue ultime parole “Vedi di non morire!”


Quella mattina Nox tornò ad essere operativo fin da subito.

D'altronde: c'erano dei combattimenti da decidere!

Chiamò Ted ed Eric a raccolta ed organizzò, lui stesso, la riunione.

Ed Iris non poté esserne più felice.


**

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Kendra Cox


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Albus Potter


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Scorpius Malfoy


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Lily Potter


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Farley Baskerville


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Killian Nott


Guarda un po' chi si rivede dopo secoli! Albus Severus Potter e Scorpius Hyperion Malfoy quale onore la vostra presenza! Sono quasi ammaliata da cotanta bellezza tutta assieme!”

Kendra era furiosa.

Glielo si leggeva chiaramente in volto e lo si percepiva dal tono della sua voce.

Si era alzata quella mattina, a dire il vero, parecchio allegra e tranquilla ma era evidente che questo status privilegiato fosse destinato ad altre persone, tutte meno che a lei.

Antares, il suo leale amico, aveva colto il fatto che fosse una bella giornata per andarsene un po' in giro per il castello ed era lì che era successo: li aveva visti. Aveva visto Scorpius ed Albus distesi, a prendere il sole con una specie di aggeggio rifrangente sparato verso la faccia, sul prato del giardino del castello.

Dato che la sua padrona gli aveva dato disposizioni di tenere d'occhio i suoi due – in molta teoria in quel momento – migliori amici, lui non aveva esitato a comunicare il tutto a Kendra.

Non che loro avessero fatto chissà che cosa, chiariamo, ma Kendra andò comunque su tutte le furie quando lo venne a sapere.

La loro colpa?!

Essere usciti fuori.

Dopo giorni e giorni che se ne stavano chiusi nelle loro stanze, manco fossero in un buncher, erano usciti fuori! E senza manco chiamarla! Era indignata, motivo per cui non aveva esitato a raggiungerli per fargli una bella sfuriata.


In tutta risposta alle sue parole ricevette solo un'alzata di spalle da parte di Albus, mentre Scorpius, invece, non si mosse minimamente.

Ancora più indignata, con uno scatto fulmineo, afferrò gli occhiali da sole di Al e, levandoglieli dal naso, li buttò per terra. Poi, con fare molto teatrale, li calpestò con il piede sinistro rompendoli.

Ma dico, Kendra, sei scema?! Erano i miei occhiali preferiti!”

Beh, almeno così mi degni di qualche attenzione!”

Ma che hai oggi? Sei così acida! Pari quasi una vecchia zitella di sessant'anni! Frigida e... e... cattiva! Si, ecco cosa sei: sei perfida!”

A quelle parole Kendra non ci vide più e, con un gesto della mano, mosse una radice dal sottosuolo solo per poter dare una botta in testa al suo 'migliore amico'.

Inutile aggiungere le lamentele che fece Potter successivamente.

E così quei due iniziarono ad urlarsi contro gli insulti più stupidi del mondo come 'villano', 'idiota' e 'gallina' fino a quando Kendra, decisamente seccata, decise di girare i tacchi ed andarsene da un'altra parte.

L'hai fatta proprio arrabbiare, amico.”

Non ti ci mettere anche tu Scorpius, insomma, l'hai vista! Sta fuori di testa!”

Te l'avevo detto di chiamare anche Kendra. Lo sai che era preoccupata per noi: quell'uccello amico suo non faceva che volare sempre vicino alla finestra della mia stanza in questi giorni”

Sì, anche alla mia”

In quel momento Albus, sentendosi decisamente in colpa per aver trattato l'amica in quella maniera, decise di alzarsi ed andarla a raggiungere.

Che palle! Io vado, ci vediamo dopo Scorp.”

A dopo Al!” e, finalmente da solo, Scorpius poté godersi la pace che tanto sognava in questi giorni.

O almeno così credeva.

Una risata cristallina costrinse il biondo a guardare alla sua destra.

All'inizio, a dire il vero, la cosa non catturò manco troppo la sua attenzione pertanto aveva deciso di dare solo una 'sbirciatina' con la coda dell'occhio ma, dopo poco, era stato costretto a tirarsi su col busto, mentre sul suo volto iniziava a comparire uno sguardo incredulo.

Lily Luna Potter stava ridendo allegramente, quasi civettando avrebbe giurato lui, con niente meno che Farley Baskerville il quale, da brava serpe astuta, aveva iniziato a fare il saputone con la rossa mostrandole tutti i vari tipi di gigli esistenti nel giardino di casa sua. Poi aveva continuato iniziando a fare battute nel tentativo, sicuramente, di sentirsi maggiormente più figo di quanto già non si credeva. E questa aveva iniziato a ridere come un'oca! (a detta di Scorpius).

Forse fu un attacco di rabbia - o forse fu la gelosia - fatto sta che il biondo, lanciando in malo molo l'oggetto rifrangente sul suolo, si alzò di botto da terra per ritornarsene nella sua stanza.

Cosa ci trova in quello? Insomma, io sono un Malfoy! Un MALFOY! Morgana dammi la forza di non andare da quel bell'imbusto di un Baskerville e spaccargli la faccia seduta stante!”

Talmente era preso dai suoi pensieri che non si accorse della presenza di Killian e gli andò addosso facendolo cadere per terra.

Malfoy! Stai più attento!”

Come se gli avessero appena dato del mezzosangue, la serpe gli rispose con un'aria a dir poco incazzata.

TU STAI ATTENTO, NOTT! Ma dico io: non c'è più religione a questo mondo! Siete tutti matti!”

Killian non ebbe manco il tempo di rispondergli che questo già se ne era andato continuando a borbottare fra sé e sé.

Sconsolato il moro, che quella mattina si era svegliato con un'orribile mal di testa dopo aver rovesciato tutti gli aggeggi metallici della sua stanza mentre dormiva, decise di buttarsi completamente per terra assumendo la posizione 'dell'angelo'.


Su una cosa hai ragione Malfoy: qui siete tutti matti!”



**

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Leila Redmund


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Kiyomaro Takamine


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Samantha King

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Kyla King


Leila e Kiyomaro, dopo gli avvenimenti successi, avevano finito per diventare amici e passare molto tempo assieme.

Il ragazzo giapponese, dato che la sua unica compagna di scuola, Shigure, aveva deciso di mollare la competizione, si era sforzato leggermente di più del solito per tentare di farsi dei nuovi 'amici'.

Non che non andasse d'accordo con gli altri, solo che aveva trovato in Leila una degna 'compagna di studio'. Aveva scoperto che la ragazza era particolarmente perspicace e, come lui, non si dava pace per quello che era successo a Bia.

Pertanto, quando ella aveva esposto la sua idea a tutti i ragazzi, ovvero di cercare un qualcosa relativo a quell'ombra in biblioteca, lui l'aveva appoggiata fin da subito.

Era attenta, sveglia e parecchio intuitiva, caratteristiche che, a detta del giapponese, sembravano scarseggiare in quel 'gruppo' di amici.

Insieme a lei anche le cugine King si erano unite alle ricerche.

Sam non faceva altro che tormentarsi interiormente... era evidente che non avesse preso bene l'abbandono della sua migliore amica e più cercava volumi da leggere, nel reparto 'Arcani e Misteri' della libreria, più le sembrava che la soluzione le stesse sfuggendo di mano.

Forse dovremmo fare una pausa” esclamò parecchio delusa la bionda.

Aveva un tono molto sconsolato e lo notarono tutti nella stanza.

Una pausa, Sam? Ma dico sei impazzita? Il tempo è denaro! E se quell'essere decidesse di sbucare proprio in questo istante? Non possiamo riposare!”

Kyla, a differenza della cugina, quella mattina non era in vena di sentire piagnistei, per questo motivo non ci aveva pensato due volte a ringhiarle contro.

Un po' perché si era alzata col piede sbagliato ed un po' perché sperava di smuovere la cugina da quello stato 'vegetativo' in cui era caduta.

Poteva non sembrare ma in fondo, molto molto molto in fondo, teneva a sua cugina, e dato che aveva visto a casa sua quello che era in grado di fare se si impegnava, il fatto che in una situazione del genere manco si sforzasse di essere testarda -come era abituata ad essere- le faceva saltare i nervi.

Notando il tono accusatorio della giovane King, Leila decise di sanare la situazione.

Litigare non serve a niente, Kyla e forse Sam ha ragione. È da questa mattina che stiamo cercando un qualcosa che ci possa aiutare. Non è un lavoro facile. Meglio riposarci un po”

Sono d'accordo con Leila” esclamò Kiyomaro, supportando l'amica.

Aaaaah ma oggi è una congiura! Ditelo, vi siete alzati di malumore!”

Credo che sia tu quella irritata oggi e, a maggior ragione, sono per l'idea di riposare almeno un'ora” rispose secco il giapponese.

Alquanto seccata ed adirata, Kyla chiuse di scatto il libro che stava leggendo poco prima, e senza proferir parola, lo mollò sulla scrivania più vicina e se ne andò dalla biblioteca sbattendo la porta dietro di sé.

Oggi le gira proprio male!” esclamò Leila.

Direi di si” rispose Sam sempre più afflitta.

Sua cugina non aveva tutti i torti, pensandoci bene.

Che cosa avrebbero potuto fare se quella figura oscura fosse sbucata in un momento del genere? Che cosa avrebbe fatto lei in una situazione del genere?

I dubbi che l'affliggevano dalla mattina, non si placarono manco per un istante e, sospirando sonoramente, decise di prendere il libro che Kyla aveva appena lanciato per rimetterlo al suo posto.

'Storia di un cavaliere dell'oscurità' di Sir. Frederick Baskerville, quinto cavaliere dell'ordine del Sole Nero .


Chissà cosa cercava Kyla in quel volume.


Non curante del fatto che potesse essere un valido aiuto ai loro problemi lo ripose sullo scaffale in alto.

Se solo l'avesse aperto, anche solo per leggere le prime righe, avrebbe letto qualcosa di molto prezioso.

Senza saperlo, era proprio quello l'oggetto che stavano cercando.


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Keith Meghetos


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Mabel Crowlee


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Lavi Polari


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Ian Straggler



Meghetos, finiscila, sei esasperante! Ian, Lavi, voi non dite niente!”

Come al solito, Keith stava pedinando Mabel.

Ormai era diventata la prassi, per lui, ed un incubo per lei.

E lei non sapeva più che fare.

Lo aveva trattato male, lo aveva insultato, aveva fatto finta che non esistesse sulla faccia della terra ignorandolo bellamente... ma niente.

Niente riusciva a tener testa alla cocciutaggine dal biondo dagli occhi color smeraldo.

Neppure farsi trovare con il suo amico Lavi, in veste di guardia del corpo, sembrava aver qualche effetto.

Dal giorno in cui il rosso aveva sbaragliato la nube oscura, questo aveva guadagnato una sorta di rispetto da parte del biondo.

E Mabel l'aveva capito, ogni volta che c'era Lavi nei paraggi Keith prendeva, volontariamente, una strada diversa dalla sua.

Per non incontrarlo e perché sotto sotto, ipotizzava la corvonero, Keith ne avesse paura: l'aveva talmente preso in giro durante gli allenamenti che, quando aveva scoperto le abilità nascoste di Lavi, qualcosa doveva essere scattata nella testa bacata del biondo.

Sicuramente ne era intimorito.

O almeno così sperava Mabel fino a quel momento, ma vista la sfrontatezza che aveva mostrato anche quel giorno, il dubbio si impossessò della sua mente.

Poi, come se niente fosse, lui continuò il suo 'approccio'.

Dolcezza, ti ho già detto di chiamarmi Keith. Ti prego non farmi essere ripetitivo” rispose lui, abbassando la voce nel tentativo di risultare sexy. Tentativo che ovviamente, fece quasi rivoltare le budella alla mora.


Che tristezza quest'uomo...


Allora, dato che non vuoi essere ripetitivo, sei pregato di lasciarmi in pace, perché anche io odio essere ripetitiva”

Suvvia, ma belle, sotterriamo l'ascia da guerra e ricominciamo da capo: ok?!”

NO. Ed ora sei pregato di scollarti da me!”

Negativo”

Quanto era seccante.

Sai cosa è successo a Vincent Nightray, vero?” ad un tratto, la mente geniale di Mabel iniziò ad elaborare un piano a prova di bomba-anti-Meghetos. Non le piaceva fare ricatti alla gente. Ma quando è troppo è troppo.

Lui, che tentava inutilmente di mantenere un contegno dopo aver capito il significato delle sue parole, deglutì pesantemente ed iniziò a sudare freddo.

Dopodiché si rivolse al suo migliore amico iniziando a balbettare leggermente.

Ian, forse è il caso di andare, mi sono ricordato che dovevamo finire quella cosa.”

Quale cosa Keith? Di che par - AHI!”

Il biondo lo guardò con aria quasi supplicante, dopo avergli appena dato un pizzicotto all'avambraccio, ed iniziò a fare gesti con le sopracciglia... a dire il vero sembravano più dei tic nervosi ed Ian capì quasi immediatamente cosa volesse dire.

Ooh, giusto, QUELLA COSA. Sì, penso dovremmo andare. Allora ciao Mabel, ciao Lavi!”

Mabel, soddisfatta di se stessa e trattenendosi appena dal ridergli in faccia, li salutò allegramente con un gesto della mano mentre questi si allontanavano.

Lo sai che non si darà per vinto, vero?”

Lo so Lavi. Ma per oggi se n'è andato. È già una vittoria”.


Aveva vinto solo una battaglia, lo sapeva benissimo.


Ora doveva vincere la guerra.

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Eric La Rouge



Eric si alzò, decidendo di punto in bianco che ne aveva abbastanza di tutta quella manfrina, ottenendo immediatamente gli sguardi confusi degli altri cavalieri su di sé.

Vado a prendere una boccata d'aria” sentenziò per chiarire le sue intenzioni.

Ma dobbiamo ancora finire di discutere riguardo ai Gironi Infernali !” esclamò Nox incredulo.

Potete farlo benissimo senza di me” rispose tranquillamente Eric, dirigendosi verso la porta.

Come sarebbe ?! È tuo dovere presenziare a tutte le riunioni.. è una cosa importante Eric, ne va del futuro dei cavalieri !” lo rimproverò Iris sbuffando fumo dal naso.

Non ne posso più ! Ho bisogno di una pausa.. che c'è vuoi legarmi a quella sedia ?”

Lei sbuffò nuovamente, stringendo forte le labbra per evitare di lanciarli una fiammata, e dopo aver ripreso un minimo il controllo disse “Bene, fa come vuoi! Ma poi non ti lamentare se non inizieremo con i segni che volevi tu”

Il biondo alzò le spalle e rispose “Me ne farò una ragione” prima di aprire la porta e fuggire in corridoio.

Tendenzialmente non aveva una meta precisa, voleva solo uscire da quella gabbia di matti, iniziava a sentire i sintomi della claustrofobia, e dato che solitamente non ne soffriva, non aveva nessuna voglia di iniziare adesso.

Girovagò in lungo e in largo finché non trovò un corridoio desolato da cui alla fine di esso si poteva notare una porta semi chiusa.

La curiosità purtroppo era una brutta bestia e ovviamente non riuscì a sconfiggerla, perciò essendo preda di essa spalancò la porta e vi s'infilò dentro.

Per un minuto buono rimase abbagliato da tanta luce e meraviglia, tanto che le sue labbra e i suoi occhi si spalancarono di fronte tanta bellezza.



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Adelaide Queen

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Ted Lupin



Adelaide non era mai stata una ragazza chissà quanto sognatrice e romantica, anche se poteva sembrarlo ad un occhio non molto attento, perciò non si trovava lì per un futile motivo di contemplazione, era lì perché si diceva che i fiori sapessero ascoltare e che essi nascondessero i segreti del mondo.

Ada non era una sciocca, sapeva che si trattava solo di una leggenda, però lei aveva bisogno di sfogarsi, e per una volta, di non essere lei quella che ascoltava, ma di essere ascoltata e non giudicata.

La verità era che si sentiva sola, da quando la sua migliore amica aveva deciso di lasciare la competizione e da quando Gloria era stata catturata dagli inferi, lei si era isolata dal resto del gruppo e non era ancora riuscita a trovare il modo e il coraggio, che tanto la contraddistingueva, per tornare a vivere normalmente.



Ada passeggiò in lungo e in largo per tutta l'enorme serra dei Baskerville, ammirandone tutte le meravigliose tipologie di piante comuni e magiche..probabilmente la madre di Farley -o la nonna- erano appassionate di botanica, per avere una tale quantità di esemplari diversi, dato che solitamente nelle case dei maghi erano presenti solo alcune delle piante usate per le pozioni più comuni o quelle che erano semplicemente belle da guardare.

Però dovette ammettere che Farley e la sua famiglia non vivevano in una semplice casa, quello era un castello grande quasi quanto Hogwarts, era normale che avesse ogni cosa rapportata alla propria grandezza..miliardi di stanze, segrete oscure, misteriosi passaggi nascosti e stanze dell'oltretomba.. cosa poteva essere una serra in casa rispetto a tutto questo ?

Una bazzecola.. era evidente!

Continuò la sua perlustrazione alla ricerca del suo fiore preferito, ma invece del fiore di loto trovò un ragazzo, di più o meno venti o trenta centimetri più alto di lei, era girato di spalle perciò non lo riconobbe, era vestito casual -come tutti loro, ormai le divise erano state accantonate da tempo-, e i capelli castano chiaro erano disordinati, come se ci avesse infilato più volte le mani.

Ada pensò che dopotutto la leggenda poteva avere un fondo di verità, i fiori l'avevano ascoltata e le avevano mandato quel ragazzo per farle superare quel blocco che si era auto imposta.

Fece un respiro profondo e disse “Ciao”

Il ragazzo si girò immediatamente con un espressione stupita, che lei immaginò essere dettata dalla sua convinzione di essere da solo, e lo riconobbe, d'altronde come poteva non farlo ? Si trattava di uno dei cavalieri che l'avevano portata in quel castello.. Eric La Rouge!

La sua espressione da sorpresa tornò tranquilla e le accennò persino un sorriso rispondendo “Ciao” poi corrugò le sopracciglia come se stesse cercando di arraffare un ricordo particolarmente lontano “Tu sei Adelaide, giusto ? La ragazza che ha il potere di capire chi dice la verità”

Esatto, ma non mi piace essere conosciuta solo per quello..” borbottò Ada, spostando l'attenzione verso il roseto davanti al quale si erano fermati “Sai.. in passato nessuno sapeva di questa mia abilità, fatta eccezione per la Mc... e se devo dirla tutta odiavo un po' essere diversa dagli altri”

Sai, a volte la diversità è una cosa buona... comunque so perfettamente perché lo pensavi.. è successo a tutti noi... il fattore plus a volte può essere un peso davvero enorme da portare... guarda Iris e Nox, ci combattono da una vita... ma ti dirò ciò che ho sempre detto loro: queste abilità sono parte di noi, senza di esse non saremmo le persone che siamo”

Ada lo guardò, voltandosi di scatto, praticamente senza parole.

Era scioccata.

Che cosa avrebbe potuto rispondergli adesso ?

Non lo sapeva manco lei.

Eric, notando lo sguardo confuso della ragazza, decise di cambiare argomento e passare a parlare d'altro: “Ti piacciono i fiori?” chiese lui, notando cosa lei stesse guardando pochi secondi prima.

Come ridestata da un sogno, Ada scosse la testa e si affrettò a rispondergli.

L'aveva colpita e non poco con quell'affermazione.

E qualcosa era scattato all'interno della testa della giovane grifondoro: qualcosa a cui non sapeva ancora dare un nome ma, sicuramente, piacevole.

Così, senza rendersene conto, passarono tutto il pomeriggio a parlare.

Entrambi avevano trovato, chi in uno e chi nell'altra, degli ottimi confidenti ed ascoltatori.

E tutti i pensieri che, fino ad allora non avevano fatto che affliggerli, erano spariti in men che non si dica.



Solo verso le nove di sera Eric si decise a tornare dai suoi amici i quali, era sicuro, stessero ancora discutendo sul da farsi, solo che appena varcò la porta della stanza in cui si erano riuniti, rimase sorpreso da quel che vide.

Non stavano più parlando dei Gironi Infernali (Iris gli aveva dato questo nome melodrammatico) ed, anzi, non parlavo affatto. Ognuno di loro se ne stava seduto sul divano a farsi i cavoli propri: Ted leggeva serenamente un libro preso dalla biblioteca; mentre Iris e Nox giocavano agli scacchi dei maghi.

Fu proprio quest'ultimo a notare la presenza di Eric, dopo alcuni secondi che ebbe varcato la porta.

Oh, guardate chi è tornato!” affermò l'ex grifondoro.

Iris e Ted allora si decisero a guardare verso la direzione del biondo solo per apostrofarlo con battutine taglienti.

Bentornato eh!” iniziò Iris.

Hai finito di cazzeggiare, finalmente?” continuò Ted.

Era evidente che se la fossero presa per l'atteggiamento del biondo ma ciò non significava che potessero trattarlo come una pezza da piedi.

Smettetela di fare gli offesi e, piuttosto, aggiornatemi un po' sulla situazione”

Cosa vuoi sapere Eric?” domandò Iris, sospirando nel tentativo di trattenersi nel rispondergli in malo modo, e continuando a giocare con Nox.

Allora con chi iniziamo? Quando? E dove si svolgeranno i giochi?”

Fai troppe domande, amico, una cosa alla volta” rispese Nox sempre più preso da ciò che si stava svolgendo sulla scacchiera. Stava per perdere, ne era certo, per questo doveva impegnarsi di più.

Beh, almeno datemi qualche dettaglio!” esclamò Eric sempre più esasperato. Quei tre non facevano altro che arrabbiarsi dalla mattina alla sera, quando qualcosa non girava secondo i loro comodi, e –per una volta– che si era arrabbiato lui ora facevano tutti i 'superiori'.

Che caratteracci...

Abbiamo deciso di iniziare fra due giorni, di lunedì, ma non seguiremo l'ordine dello zodiaco” rispose Iris dopo aver ordinato alla sua pedina di muoversi sulla scacchiera e, poi, continuò il suo discorso prima che il biondo potesse ribattere.

Dato che i segni di aria e fuoco sono in minoranza, abbiamo optato per iniziare con un ordine sparso. La prima prova sarà quella della Terra, pertanto si sfideranno: il Toro, il Capricorno e la Vergine”

Cosa? Ma... perché? Insomma, potevamo andare in ordine ed iniziare con l'Ariete!”

Lo sappiamo che tu hai una predisposizione alla perfezione ma, dato che ci hai mollato nel bel mezzo della discussione, abbiamo deciso così. Rassegnati.” esclamò Ted, intromettendosi nel discorso, senza levare gli occhi dal suo libro.

Siccome nessuno di loro era intenzionato a prestargli più attenzione, Eric decise di porre fine al discorso e lasciar correre.

Sospirando profondamente si buttò sulla chaise longue del divano e, chiudendo gli occhi, affermò ad alta voce “Speriamo vada tutto bene”.

Iris piegò, silenziosamente, gli angoli della bocca in una sorta di ghigno malefico.

Aveva vinto.

Pertanto non indugiò oltre e pronunciò le parole che avrebbero fatto concludere la partita.

Scacco matto!”



To be Continued...



  
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