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Autore: Yssis    19/03/2017    1 recensioni
"Fra una settimana, per mezzo di un’operazione, tornerò a vedere. So che Makishima renderà il conto alla rovescia qualcosa di indimenticabile, perciò ho intenzione di tenere aggiornato questo diario; perché un essere umano può vivere senza memoria, ma io non posso vivere senza la memoria di quello che sono con lui.
Che il tempo si occupi del conto alla rovescia, il computer penserà alla memoria. Quando tutto questo sarà finito, non ci sarà più tempo per rinvangare il passato, probabilmente a nessuno nemmeno interesserà. Meglio così, non sono mai stato bravo con le parole."

Dando voce a Choe, compagno e alleato di Makishima, parlo di una storia di fiducia e di sentimenti che crescono. Siamo ancora lontani dagli eventi raccontati dall’anime, siamo ancora lontani dagli attentati e dai sabotaggi. Eppure il Sibyl System ha già cominciato a muoversi e le vite di questi due uomini, così diverse e ambigue, s’intrecciano in un reciproco desiderio di affetto e sostegno.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Choe Gu-Sung, Shogo Makishima
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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January 30th 2108

San Lorenzo, io lo so perché tanto di stelle per l’aria tranquilla arde e cade, perché sì gran pianto nel concavo cielo sfavilla...”
Sentendo Makishima recitare con tanta veemenza ispirata parole così tristi, mi affaccio dalla porta della cucina, avendo finito di sparecchiare “Quale avvenimento suscita parole così amareggiate?”
“In una notte passata un uomo è morto, ucciso, forse tradito, venduto; immobile, pieno di sgomento ha guardato il cielo. Era un cielo estivo e l’ha visto morire, senza poter avvisare i figli che in casa lo aspettavano premurosamente.” Sento dei movimenti contro il divano, non riesco a capire se Makishima si sia alzato o seduto. “Con questo tormentoso avvenimento a segnargli l’infanzia, Giovanni Pascoli individua negli
astri, che osserviamo cadere nelle notti estive, un pianto disperato, un segno tangibile della tristezza del Cielo per la malvagità degli esseri umani. Commovente, nevvero?”
Mi asciugo le mani sui pantaloni, avanzando lungo la stanza: “Sei crudele, per un attimo ti avevo preso sul serio.”
“Solo la letteratura che si fa a scuola non è da prendere sul serio, Gu-Sung.”
“In ogni caso, sii più chiaro o forse ti diverti a farmi spaventare?”
Un momento di silenzio, di esitazione. Penso che stia sorridendo. Makishima si diverte a parlare di letteratura con me: sa benissimo che ne so un decimo di quanto ne sa lui e nonostante questo trova stimolante la conversazione che si sviluppa.
“Tu cosa pensi che siano, le stelle cadenti?”
Mentre cerco di recuperare le informazioni di composizione fisica e chimica dei corpi celesti che ho avuto modo di studiare anni addietro, ha già ricominciato a parlare, sviluppando un monologo in cui lui, unico protagonista, sa convincersi e dissuadersi della propria opinione. Ragionevole, ovviamente. Mi auguro che non siano tutti come lui, i ragazzi della nuova generazione, altrimenti il mondo diventerà un entusiasmante e satirico teatro.
“C’è un'altra definizione di stella cadente che non abbiamo contemplato” C’è da dire che mi fa sorridere, a modo suo è coinvolgente. “Se si definisce stella una persona di successo, perché non si potrebbe definire stella cadente una persona che ha perso la propria celebrità?”
“Ma le stelle cadenti cadono senza far rumore, invece solitamente le star di cui tu parli fanno scandalo e gran parlare di sé, prima di scomparire.”
“Eppure proprio in questo si mettono in mostra, si fanno vedere, come le stelle che spingono ad alzare gli occhi al cielo.”
“Non potrebbe esserci un modo per essere conosciuti ed ammirati e comunque rimanere irraggiungibili?”
“Forse ci sono semplicemente delle realtà a cui gli uomini non possono paragonarsi.”
Si fa silenzio nella stanza, improvvisamente. Penso al silenzio in cui sono immerse le stelle nelle galassie che circondano il nostro pianeta. Sono lieto di non riuscire ad immaginarlo.
Non riesco a capire dove si trovi Makishima adesso, penso che si sia spostato. Sento aprire la finestra, l’aria della notte è gelida, ma ugualmente mi volto verso di lui.
“Nella tua vita ti auguro almeno un black out in una notte limpida, Choe.”

[500 parole]

:: Angolo Autrice ::

Buonasera!
Ho avuto alcuni impegni durante la settimana, sono un po’ in ritardo con gli aggiornamenti, ma vedrò di organizzarmi per rimanere nella tabella di marcia: organizzazione strutturale a parte, che ne dite di questo capitolo? Personalmente lo trovo il più romantico  e poetico della raccolta: scegliere la citazione “d’avvio” di Maki è stato complesso, avevo tanti dubbi in proposito… Ma la soluzione trovata mi piace assai, sono affascinata dal modo in cui interagiscono questi due parlando di letteratura e arte: nonostante Choe non sia esattamente un esperto, ha una vocazione per l’ascolto e se si tratta di arte oratoria, Shogo è decisamente un’eccellenza. Il prompt poi è stata una rivelazione, ha reso tutto ancora più poetico e scenico, in un certo senso. Bene, io direi che ho concluso, se ci fossero domande, curiosità, commenti io vi ascolterei molto volentieri! Un abbraccio a tutti, alla prossima!

  
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