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Autore: effie_    20/03/2017    1 recensioni
(Cap.13) Nel mentre lo guardava, la giovane Evans capì che Potter era esattamente come tutti gli altri, se non peggio. Senza uno stuolo di oche adoranti non si sentiva completo ed era certa che una volta alla settimana ne scegliesse una a cui far provare il paradiso, per poi mollarla dopo tre giorni con la stessa noncuranza di un vaso rotto. Era davvero un essere abominevole.
(Cap.26) - Ce la caveremo, Potter?
- Certo che sì. Alla fine, Evans, siamo una bella coppia. Tu sei tante cose belle messe assieme e io tanti disastri collegati. Direi che così ci completiamo. Anche perché voglio incasinarti la vita nel modo più dolce possibile.
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily, Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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Sfortunatamente, il risveglio la mattina dopo gli esami non fu per niente allegro. La festa organizzata dai ragazzi del settimo anno era stata un successone, tutti si erano divertiti ed erano andati avanti a ballare fino alle tre del mattino. Ogni studente presente si era sforzato di non pensare all’inevitabile, ossia al fatto che fra non molto avrebbe dovuto lasciare Hogwarts e iniziare a costruirsi un futuro nel mondo dei maghi; c’era chi aveva già le idee chiare, mentre altri non sapevano ancora che cosa ne avrebbero fatto della loro vita. Ma, per quella sera, tutti loro avevano cercato di dimenticare.
Tuttavia, non appena misero piede nella Sala Grande il giorno dopo, vennero ricatapultati bruscamente nella realtà. Doveva essere accaduto qualcosa di molto grave: tutti gli insegnanti avevano il volto preoccupato e discutevano fittamente fra di loro, formando piccoli gruppetti. La stessa McGranitt era tutta impegnata a parlare con il preside, il quale inclinava un poco la testa nella sua direzione e la ascoltava con le labbra strette dalla preoccupazione.
Lily, James e Sirius presero posto alla tavolata di Grifondoro e cercarono di capire che cosa fosse successo. Marlene, che stava facendo colazione insieme ai Corvonero, si staccò un attimo dal gruppo e si accomodò sulla loro panca accanto a Sirius.
<< Ma che è successo? >> le domandò Lily, scrutando i volti scuri che c’erano nella Sala.
<< Già, che è capitato? >> le fece eco James << Dovremmo essere tutti felici per la fine degli esami, e invece…>>.
<< A quanto ho capito, c’è stato un attacco ad un villaggio babbano…>>.
<< Un attacco?! Che genere di attacco? >>.
Prima che Marlene avesse il tempo di dar loro una risposta più esauriente, si udì un fischio acuto e l’intera Sala si riempì di volatili. Come ogni mattina, era ora della posta e Lily cercò con aria febbrile la sua civetta bianca come la neve in mezzo allo stormo di uccelli. Forse il suo abbonamento alla Gazzetta del Profeta avrebbe potuto chiarirle le idee. Dorea Potter aveva mandato a James e Sirius una lettera piena di lodi per i loro esami insieme ad un pacchetto di biscotti fatti in casa, tuttavia nella sua lettera non c’era alcun cenno riguardante strani attacchi.
<< Se è successo qualcosa, mamma vuole tenermelo nascosto >> borbottò James, sbuffando << Come al solito…>>.
Quando la civetta di Lily atterrò bruscamente nella tazza di cereali di Sirius recando nel becco un grosso fascicolo di giornale, la fanciulla non perse tempo ad ascoltare le lamentele del ragazzo e si affrettò ad aprire l’edizione giornaliera del Profeta. Non appena spalancò la pagina, un’immagine terribile si dipinse sotto i loro occhi: proprio in bella vista, accompagnata da un titolo a caratteri cubitali, spiccava una foto raccapricciante di una famiglia babbana uccisa sul portico di casa. Sopra il tetto si intravedeva chiaramente un grosso teschio fumante, dalla cui bocca fuoriusciva un serpente.
Il Marchio Nero. Il marchio di Voldemort.
<< Presto, leggi l’articolo >> le sussurrò James con voce tesa, esortandola a distogliere lo sguardo dai corpi assassinati.
<<…”Non ci può essere nulla di più sconvolgente di quanto accaduto nella tarda serata di ieri, in un tranquillo villaggio del Devon. I Mangiamorte, come ormai sono soliti farsi chiamare, hanno fatto irruzione uccidendo quasi metà della popolazione, soprattutto famiglie babbane. I pochi maghi abitanti nella zona non sono riusciti a opporre resistenza e sono stati trucidati a loro volta. Non ci sono dubbi che si tratti di un attentato, rivendicato immediatamente dalla presenza del Marchio Nero sul tetto della casa dei Macdonald, famiglia babbana senza alcun precedente…>>.
Lily smise di colpo di leggere e si portò una mano sulla bocca. James si affrettò a toglierle il giornale dalle mani e la prese fra le braccia, nel mentre lei emetteva dei versi strozzati con la bocca. La famiglia di Mary…era stata uccisa. Sulle prime non ci aveva fatto caso, ma ora poteva riconoscere il piccolo portico su cui i Macdonald l’avevano accolta quando si era presentata da loro per la prima volta, qualche anno prima…d’altro canto, era stata lì anche durante le ultime vacanze estive prima del ritorno a Hogwarts…e ora di loro non restava più nulla. Il padre, la madre e il fratellino di Mary…tutti uccisi.
<< Devo trovare Mary >> sillabò, rivolta a James, Sirius e Marlene << Lei non sa…quando scenderà a colazione…bisogna avvertirla…>>.
<< Andiamo subito a cercarla >> le diede man forte Marlene.
I quattro erano sul punto di alzarsi, quando su di loro piombò trafelato Remus, che pareva aver appena finito di correre.
<< Ragazzi…voi…voi…>>.
<< Calmati, Remmy, riprendi fiato >> lo esortò James, tenendolo per le spalle << Che cosa c’è? >>.
<< Avete visto Mary? Non la trovo da nessuna parte…>>.
<< Come no?! >> saltò su Lily, asciugandosi velocemente gli occhi << Era nel dormitorio finché non sono scesa, mi aveva detto che ti stava aspettando…>>.
<< Infatti era ciò di cui ero convinto anche io, ma, quando sono andato a prenderla, Alice ed Emmeline mi hanno informato che era già uscita…l’ho cercata dappertutto e sono preoccupato, se dovesse aver scoperto della sua famiglia…>>.
<< Potrebbe fare gesti azzardati >> concluse Lily per lui, torcendosi le mani.
Mary era una ragazza assennata, ma chi poteva prevedere quali scherzi avrebbe giocato il dolore alla sua mente? D’altra parte, solo la sera prima era ad una festa che rideva e ballava, mentre il mattino dopo…Una giovane del sesto anno, Mary Louise Donner, era completamente impazzita non appena aveva scoperto che la madre era stata uccisa e avevano dovuto farla ricoverare d’urgenza al San Mungo perché aveva cercato di tagliarsi le vene con un fermacarte.
<< Lily, tu la conosci meglio di chiunque altro. Dove potrebbe essere? >>.
La fanciulla si passò una mano sulla fronte, cercando di trattenere il panico.
<< Io…non saprei, ci sono così tanti posti…>>.
<< Forse dovremmo dividerci >>.
<< In ogni caso, sarebbe troppo tardi. Tutta la scuola sa dell’attentato…>>.
<< Allora dobbiamo trovarla immediatamente, prima che…>>.
<< Posso dirvi che non avete alcun motivo di temere per la vita della signorina Macdonald? >>.
I cinque ragazzi si voltarono con aria perplessa e videro la professoressa McGranitt a poca distanza da loro, che doveva essersi allontanata dal tavolo della autorità e ora li osservava con un sorriso teso sul volto. Senza dire altro, consegnò nelle mani di Lily un foglietto di pergamena spiegazzato, sul quale erano state vergate in fretta alcune parole:

Per la professoressa McGranitt
Mi spiace informarla di questa partenza così improvvisa, ma ho appena saputo dell’omicidio della mia famiglia e ho intenzione di assistere ai funerali. Sarò di ritorno non appena mi sarà possibile. Il professor Lumacorno mi ha dato il permesso di utilizzare il suo camino con la metro polvere. La prego, avvisi anche i miei amici.
Cordialmente,
Mary Macdonald


<< Il professor Lumacorno ha confermato di aver dato il suo permesso >> continuò la McGranitt, non appena vide che tutti i ragazzi avevano finito di leggere << Dunque non c’è nulla di cui preoccuparsi >>.
<< Ma, professoressa…>>.
<< Silenzio, signor Potter. Non ho intenzione di stare a sentire alcuna assurda invettiva che coinvolga il signor Piton o altri studenti di Serpeverde, come è solito raccontarmi ogniqualvolta succede qualcosa di insolito. Spero che sarete discreti e manterrete la cosa per voi >>.
Detto ciò, la McGranitt si allontanò lungo la Sala Grande. Non appena l’orlo del suo mantello scomparve attraverso il portone, Lily stracciò il bigliettino in mille pezzi e fronteggiò gli amici.
<< Non è di Mary. La McGranitt e Silente potranno anche esserci cascati, ma non io. Quella non è la sua scrittura, ne sono certa >>.
<< Oltretutto, Mary non se ne sarebbe mai andata senza avvisarci >> aggiunse Remus.
<< E non avrebbe mai chiesto aiuto a Lumacorno, che a malapena sa della sua esistenza. No, dev’esserci sotto qualcosa di grosso >>.
<< Che hai intenzione di fare, Lily? >> le domandò James.
La fanciulla si grattò il mento per un attimo, poi rispose << Mettiamo al corrente dei nostri sospetti anche Peter, Frank, Alice, Hestia ed Emmeline. Se non altro, più saremo più avremo la possibilità di perlustrare il castello da cima a fondo e provare a venire a capo di questa faccenda >>.



Un paio di ore dopo, l’intero gruppo scelto da Lily si era mobilitato all’interno del castello per andare alla ricerca di Mary. Lily e le altre ragazze avrebbero cercato in biblioteca e nella Guferia, Remus, Peter e Frank nelle classi e nelle torri, mentre James e Sirius si sarebbero occupati dei sotterranei. Non era stato difficile convincere anche gli altri che i professori non sarebbero stati di alcun aiuto: per loro il messaggio di Mary era sufficiente, non avrebbero tenuto conto dei loro sospetti finchè si sarebbero presentati senza prove.
<< Cosa ne pensi? >> domandò Sirius a James, nel mentre si avventuravano nei cavernosi corridoi di Hogwarts, il territorio dei Serpeverde.
L’amico scosse la testa << Non so cosa pensare. Se non mi fidassi di Lily, sarei a mia volta tentato di credere a quel biglietto. Alla fine, è perfettamente plausibile, no? >>.
<< Già, famiglia uccisa, figlia che si precipita per partecipare ai funerali. Tutto da manuale… >>.
<< Appunto. Però credo a Lily quando dice che non ha riconosciuto la scrittura di Mary, così come credo a Remus sul fatto che Mary l’avrebbe certamente avvisato, se fosse partita >>.
<< Penso che la nostra unica soluzione sia andare a chiedere alcuni chiarimenti al professor Lumacorno >>.
<< Buona idea, Felpato >>.
I due amici si avviarono a passo deciso verso lo studio del professore di Pozioni, cercando di non fare troppo caso alle occhiate schifate dei Serpeverde che transitavano lì intorno. Oltretutto, erano sufficientemente popolari per essere riconosciuti anche dai più giovani, e questo non aiutava affatto. Era raro che un Grifondoro osasse camminare così a testa alta nel loro territorio, figuriamoci uno che era scappato di casa e un altro che era traditore del suo sangue.
<< Potter e Black! >> esclamò Rodolphus Lestrange, deliziato, riconoscendoli da lontano e affiancandoli assieme a tutta la sua combriccola, che comprendeva le due sorelle Black, Regulus, Avery, Mulciber e Piton.
<< Che cosa fate qui? >>.
<< Mi sembra sia suolo pubblico, Lestrange >> ribattè educatamente James << Abbiamo il diritto di stare qui esattamente come voi >>.
<< Il problema è che voi lo insudiciate >> sibilò Bellatrix Black, scostandosi i ricci neri dagli occhi e studiandoli come se fossero due sacchi di immondizia.
<< Suvvia, cugina >> ridacchiò Sirius << Si trattano così i parenti? La cara zia Druella non ti ha insegnato le buone maniere? >>.
<< Non osare neanche pronunciare il nome di mia madre, traditore! >>.
<< Schifosa puttana…>>.
Sirius estrasse la bacchetta alla velocità della luce e Bellatrix pure, ma James intervenne rapidamente e si frappose in mezzo ai due << Cerchiamo di stare…tutti calmi. Io e Sirius dobbiamo solo scontare una punizione col professor Lumacorno, per questo siamo qui >>.
<< Una punizione? Ah! >> ridacchiò Avery, senza riuscire a trattenersi << Allora lasciamoli perdere, sono certo che il vecchio Luma darà loro ciò che si meritano >>.
Sirius lanciò a tutti loro un’occhiata di puro disgusto, soffermandosi in particolare sul fratellino che nemmeno riusciva a guardarlo negli occhi, dopodiché stabilì di attenersi al piano di James e abbassò la bacchetta.
<< Su, andiamo, Bella >> la richiamò Rodolphus << Come ben sai, abbiamo altro di cui occuparci >>.
Ma lei scoprì i denti con aria pericolosa e scoppiò in una risata che non aveva nulla di umano << Tutto sta per cambiare. Ve lo ricorderò, quando il Signore Oscuro mi concederà il piacere di uccidervi >>.
Detto ciò, si mandò all’indietro la chioma arruffata con aria arrogante e si allontanò ridacchiando insieme a tutti gli altri. Sirius fece appena in tempo a cogliere un’occhiata triste del fratello Regulus, prima che questi girasse l’angolo e sparisse dalla sua visuale.
<< Che cavolo ti è preso, Felpato? >> domandò James con aria rabbiosa, dandogli una spinta << Non abbiamo tempo di attaccare briga con loro >>.
<< Scusa, Ram, è solo che mia cugina mi fa perdere la testa >>.
<< Sì, capisco…in effetti è davvero insopportabile >>.
<< “Tutto sta per cambiare, non vedo l’ora che il Signore Oscuro mi dia il permesso di uccidervi tutti!” >> le fece il verso Sirius, assumendo di proposito una voce più stridula del normale << Spero che avrò io il piacere di ucciderla, prima o poi…>>.
I due si infilarono nell’aula di Pozioni e proseguirono fino all’ufficio secondario del professore. Di norma a tutti gli insegnanti era concesso un unico ufficio, ma Lumacorno era così vanitoso che aveva allargato i suoi spazi fino a occupare anche buona metà del piano superiore, dove svolgeva le cene insieme ai suoi prediletti. L’ufficio secondario gli serviva soltanto per depositare i libri dopo le lezioni o correggere le verifiche ed era anche dove lo si trovava per la maggior parte della mattinata.
<< Professore? >> lo chiamò James, assumendo un tono educato << Sono James Potter. Avrei bisogno di alcuni chiarimenti sull’esame da Auror…>>.
Passarono appena pochi istanti e il volto paffuto dell’insegnante sbucò da sotto un tavolo, dove probabilmente stava cercando di afferrare qualcosa che gli era caduto poco prima.
<< Ah, signor Potter! Entri, entri…stavo giusto finendo di correggere i G.U.F.O., una seccatura incredibile…>>.
James e Sirius si accomodarono sulle due sedie che si trovavano davanti alla scrivania del professore, cercando di non guardarsi troppo intorno, ma era impossibile: non solo per il fatto che l’ufficio di Lumacorno fosse quattro volte più sfarzoso rispetto a quello di tutti gli altri insegnanti di Hogwarts, ma anche per il fatto che era completamente tappezzato di cornici di fotografie, che ritraevano tutti i suoi migliori studenti. James non ci mise molto a individuarne una in cui Lily e Piton, probabilmente al terzo anno, si tenevano a braccetto insieme ad un'altra manciata di pozionisti e per poco non ebbe un conato di vomito.
<< Allora…ditemi tutto, ragazzi miei >> esclamò Lumacorno, affabile << Ho visto i risultati dei vostri M.A.G.O. e devo dire che non mi sarei aspettato niente di meno…sarete entrambi due ottimi Auror >>.
<< La ringrazio, signore. Per questo ci chiedevamo…non avrebbe qualche pozione extra da consigliarci per poterci preparare al meglio? >>.
<< Ma sicuro! Ecco, dovrei avere una lista da qualche parte…>>.
Nel mentre l’insegnante stillava loro un repertorio completo di pozioni che avrebbero potuto essere richieste dagli Auror, James e Sirius finsero disperatamente un’aria interessata, sebbene non stessero capendo un accidenti. D’altro canto avevano preso un bel voto agli esami solo grazie a Lily, non certo per la loro bravura o per chissà quale interesse per Pozioni. Se almeno la Evans fosse stata lì, avrebbe anche potuto fare qualche domanda intelligente, ma ai due Malandrini non ne venne in mente nessuna.
<< Grazie mille, professore. Ci è stato di grande aiuto >>.
<< Ma si figuri, signor Potter, è stato un piacere. Mi raccomando, mi tratti bene la signorina Evans >>.
James finse di sorridere << Certamente >>.
Sirius aggrottò la fronte quando lo vide alzarsi dalla sedia e lo imitò, ma non riuscì a comprendere il suo piano. Fino a quel momento l’aveva lasciato parlare, ma non erano forse lì per scoprire che cosa era successo a Mary? Era sul punto di approfittare di una temporanea distrazione di Lumacorno per domandare a James cosa diamine stesse combinando, quando l’amico, dopo una serie infinita di ringraziamenti e lusinghe, toccò finalmente il tasto dolente.
<< Ha saputo quello che è successo a Mary Macdonald, signore? >>.
Lumacorno aggrottò le sopracciglia << A chi? >>.
<< Mary Macdonald, quella ragazza dai capelli biondi sempre in compagnia di Lily…la sua famiglia è stata assassinata >>.
<< Oh, cielo >> l’insegnante spalancò gli occhi << Sì, ora ricordo…credo sia venuta da me stamattina a chiedermi il permesso di usare la metro polvere...doveva essere molto presto, perché me lo ricordo a malapena…l’età, ragazzi miei! >>.
<< Lily è molto in pensiero per lei >>.
<< Ma immagino, povera cara…è sempre stata troppo sensibile. Le stia vicino, mi raccomando. Una faccenda spaventosa, davvero spaventosa >>.
Dopo un’altra sequela infinita di saluti e convenevoli vari, i due Malandrini riuscirono finalmente a liberarsi dell’insegnante, ma ebbero il buon senso di aspettare di essere fuori dalla portata del suo orecchio prima di mettersi a discutere.
<< Pensi anche tu quello che penso io, Ram? >> domandò Sirius, nel mentre facevano la strada a ritroso per andare a informare gli altri delle loro scoperte.
<< Direi di sì. Non ne sono del tutto certo, ma il vecchio Luma mi pareva piuttosto confuso riguardo una visita di Mary questa mattina…anzi, direi troppo confuso. A malapena si ricorda la sua faccia >>.
<< Mi sembra chiaro che qualcuno gli abbia giocato un bello scherzo. Mary non è mai stata da lui, ci puoi giurare >>.
<< Dobbiamo dirlo immediatamente a Lily >>.
Camminarono in fretta lungo i sotterranei, quando una sorta di bagliore argentato catturò la loro attenzione. Si trovava nelle vicinanze della sala comune dei Serpeverde, così i due finsero una studiata aria di nonchalance e si avvicinarono al punto in cui si intravedeva il luccichio, cercando di non dare troppo nell’occhio. Sirius si piegò e lo raccolse in fretta, nel mentre James gli faceva da palo, fischiettando.
Non appena furono di nuovo ai piani alti, circondati dalla luce del sole, finalmente poterono esaminare ciò che avevano trovato. Si trattava di un piccolo pettine argentato, uno di quelli che veniva utilizzato per tenere su i capelli, dunque poteva appartenere solamente ad una ragazza. James e Sirius non ci misero molto a fare due più due ed entrambi lo riconobbero immediatamente come il pettine che Remus aveva regalato a Mary solo alcune settimane prima, per il suo compleanno.
Fu allora che Felpato, nel mentre James lo trascinava sfrecciando nei corridoi per mostrare alla sua ragazza quella nuova prova, ebbe una strana reminiscenza: alcuni giorni prima, era andato nel bagno dei Prefetti ad aspettare Marlene, quando improvvisamente aveva sentito un fitto rumore di passi e numerose voci maschili dai toni molto elevati. Senza sapere che cosa fare, si era infilato in uno dei gabinetti e si era accovacciato sopra la tazza del water, affinché i suoi piedi non si vedessero. Il suo era stato un vero colpo di genio poiché i nuovi visitatori – non ci aveva messo molto a riconoscere le voci di suo fratello, Avery e Mulciber – tenevano molto alla segretezza; uno di loro, infatti, aveva passato in rassegna ogni singolo sportello, controllando che non ci fosse nessuno, prima di parlare. Inizialmente non aveva dato molto peso ai loro discorsi, che gli erano sembrati senza senso, ma forse ora cominciava a capire…
<< James >>.
L’amico si bloccò di colpo e si voltò a guardarlo, spaventandosi di fronte alla sfumatura pallida che aveva preso il suo viso << Che c’è? Ti senti bene? >>.
<< James, io so chi è stato >>.
<< In che senso? >>.
<< Vieni, andiamo in Sala Comune. Dobbiamo allertare tutti e mi sa anche che, questa volta, dovremo cavarcela da soli >>.
Una volta raggiunta la Sala Comune di Grifondoro, trovarono tutte le ragazze in uno stato di totale agitazione. Remus e Peter non erano ancora tornati e Marlene stava ancora perlustrando il parco, tuttavia ormai era palese che Mary non si trovava da nessuna parte. Quando James consegnò a Lily il pettine argentato dell’amica, la fanciulla si lasciò sfuggire un singhiozzo e se lo strinse al petto.
<< Ormai è chiaro che le è successo qualcosa >> concluse Emmeline, acida << E giuro che, chiunque sia il colpevole, la pagherà cara >>.
L’arrivo dei restanti Malandrini insieme a Frank non fece altro che confermare la sua ipotesi: Mary non era al castello.
<< Che cosa facciamo adesso? >> domandò Alice, rivolta più a sé stessa che agli altri << Andiamo a dirlo ai professori? >>.
<< Non abbiamo abbastanza prove per accusare nessuno >> sospirò Lily.
<< Poi, voglio dire, chi potrebbe prendersela con una come Mary? >> aggiunse Peter << Si vede subito che è così innocente e indifesa >>.
<< Io ho una teoria >> esordì a quel punto Sirius, assumendo un’aria grave << E, se i miei sospetti sono giusti, non vi piacerà per niente >>.
<< Parla, Felpato >> lo esortò James.
<< Giorni fa mi trovavo nel bagno dei Prefetti, quando all’improvviso sono entrati mio fratello, Avery e Mulciber, così ho potuto origliare la loro conversazione. Sulle prime non avevo dato troppo peso alle loro parole, pensando fossero solo inutili discorsi di sciocchi Purosangue, ma poi, quando abbiamo trovato il pettine di Mary davanti alla sala comune dei Serpeverde, ho capito che forse parlavano sul serio >>.
<< Stringi >> sibilò Remus, che aveva sul viso una sfumatura grigiastra.
<< Ci sto arrivando, Remmy. Mio fratello ha iniziato a blaterare qualcosa su un misterioso piano che era venuto in mente a Rodolphus per punire i Grifondoro della loro vittoria a Quidditch. Ad un certo punto si sono messi tutti e tre a sghignazzare e non sono riuscito a sentire molto altro, finché non mi è parso di capire che intendessero rapire e torturare una ragazza bionda di Grifondoro…pensavo stessero scherzando, dato che ci sono mille ragazze coi capelli biondi di Grifondoro…ma ora capisco che non può essere altri che Mary >>.
Tutti rimasero in silenzio per qualche istante, cercando di assimilare al meglio le sue parole. Lily strinse i pugni dalla rabbia: se qualcuno di loro avesse anche osato torcere un solo capello a Mary, li avrebbe fatti pentire di essere nati.
<< Tu sei certo…di ciò che hai sentito? >> domandò a Felpato, cercando di mantenere la calma.
<< Assolutamente >>.
<< Perché proprio Mary? >> saltò su Emmeline come una furia << Senza offesa, ma, se avessero voluto punire qualcuno della squadra, avrebbero dovuto prendere Marlene, o Alice…o Lily. O me. Perché lei? >>.
<< Perché…>> Sirius lanciò una veloce occhiata in direzione di Remus << Perché lei…non so come dirlo…piace a Mulciber. Dal modo in cui parlava di lei…credo che il fatto che sia una Nata Babbana lo disgusti e lo attragga al tempo stesso, quindi voleva…>>.
<< Felpato, ti prego >> biascicò Remus, portandosi le mani sulle orecchie e trattenendo un conato di vomito << La sola idea di lui che la tocca…>>.
<< Mi dispiace, Remmy >>.
Lily andò vicino a Remus e lo abbracciò. Lui si aggrappò alla sua spalla come se fosse la sua unica ancora di salvezza e, di fronte a quello spettacolo, Lily non potè fare a meno di sentirsi impotente, cosa che la fece infuriare ancora di più. Lanciò un’occhiata a James e vide che nei suoi occhi balenava lo stesso fuoco dell’ingiustizia che albergava nei suoi.
<< Molto bene >> il giovane Potter battè le mani con aria pragmatica << Nel caso le cose stessero così, dobbiamo agire immediatamente. Mary è in grave pericolo e non c’è un minuto da perdere. Qualche idea? >>.
<< Naturalmente bisogna allertare i professori, ma ci serve una confessione del reato, come nei film >> disse Alice << Pertanto suggerisco di andare a interrogare direttamente i Serpeverde >>.
<< E come? >>.
<< Beh, voi siete già entrati nella loro Sala Comune, no? Se loro sono riusciti a confondere un insegnante, non vedo perché non dovremmo riuscirci noi…>>.
<< Alice, è diverso, non diranno mai spontaneamente i loro affari…>>.
<< Potremmo costringerli >> sibilò Emmeline << Col Veritaserum >>.
<< Oppure potremmo pestarli fino alla morte >>.
<< Remmy! Dovè finita la diplomazia? >>.
<< Io li voglio morti, Sirius. Non mi interessa se Regulus è tuo fratello. Se ha fatto del male a Mary, la pagherà cara >>.
Fu allora che, nel mentre li ascoltava discutere su quale fosse il modo migliore per far parlare i Serpeverde, una lampadina si accese nella testa di Lily: la sua mente andò indietro fino al secondo anno, quando, insieme a Severus, trascorreva ore e ore in biblioteca a studiare le pozioni sui libri proibiti…un giorno, per puro caso, si era imbattuta in un nome che l’aveva incuriosita subito…
Pozione Polisucco.
<< Che ne dite se, per far parlare i Serpeverde…beh, noi stessi diventassimo i Serpeverde? >>.
Tutti gli amici, ancora impegnati nella discussione, si voltarono a guardarla con aria stranita << Eh? >>.
<< Mai sentito parlare di Pozione Polisucco? >>.
Quasi tutti scossero la testa, perplessi, soltanto Remus ebbe una vaga reminiscenza del suo studio diligente << Che idea geniale, Lily! Ma ci vuole un mese per prepararla, non abbiamo tutto questo tempo…>>.
<< Lo so. Ma il professor Lumacorno ne ha sempre una piccola scorta, in caso di evenienza. Potrei sottrargliela senza problemi anche stasera >>.
<< Sei un vero genio >>.
<< Qualcuno potrebbe gentilmente spiegare anche a noi comuni mortali? >> borbottò James, stufo di non riuscire a comprendere la loro conversazione << Che cos’è la Pozione Poli…cosa? >>.
Lily e Remus si scambiarono un’occhiata complice. << Oh, non vi piacerà, vedrete. Ma è il solo modo che abbiamo >>.



<< Non capisco perché non posso venire anch’io >>.
<< Ne abbiamo già parlato, Marlene. Narcissa, Bellatrix e Rodolphus ti conoscono molto bene, potrebbero riconoscerti. Meglio che al tuo posto venga Alice >>.
<< Sirius ha ragione, cara >> le disse Lily.
Si trovavano tutti nel bagno dei Prefetti del settimo piano, pronti a iniziare la loro pericolosa missione. Per l’organizzazione di quel rischioso piano era stata necessaria la cooperazione di tutti e, per la prima volta nella storia, i Malandrini avevano unito le forze insieme a quelle delle ragazze, mettendosi a fare piani con loro come se stessero organizzando una delle loro solite nottate di vagabondaggio. Solo che questa volta la posta in gioco era la loro amica Mary.
Come volevasi dimostrare, Lily non ci aveva messo molto a rubare dalle scorte personali di Lumacorno: la stessa sera in cui era venuta a conoscenza della scomparsa dell’amica si era recata nell’ufficio dell’insegnante con la scusa di portargli un dono per tutti gli anni passati insieme. Si trattava di una boccia piena d’acqua all’apparenza molto insignificante, sulla quale aveva apposto un giglio. Poi, sotto gli occhi sgranati nel professore, aveva mosso leggermente la bacchetta e il giglio era sprofondato in acqua, trasformandosi in un grazioso pesciolino.
<< Così mi avrà sempre con lei, signore >> aveva detto Lily.
Naturalmente Lumacorno era scoppiato in lacrime, perdendosi in una serie di rievocazioni del passato, e, quando era andato a prendere una bottiglia di Idromele per festeggiare, la fanciulla ne aveva approfittato per riempire di nascosto quattro fiale di Pozione Polisucco. Quella mattina aveva dato ordine a Emmeline, Hestia e Frank di tramortire quattro Serpeverde, possibilmente vicini al club dei Lestrange; così ora i corpi di Avery, Mulciber, Isabella Greengrass e Lavinia Parkinson giacevano riversi in uno sgabuzzino delle scope accanto alla stanza delle Necessità, mentre Lily, James, Sirius e Alice si preparavano a prendere le loro sembianze.
<< Ecco le vostre divise >> esclamò Peter, entrando in quel momento nel bagno dopo essere stato in lavanderia << Una volta che sarete diventati Serpeverde, vi serviranno gli accessori giusti >>.
<< Sicura che sia una buona idea? >> sussurrò James a Lily, avvicinandosi a lei nel mentre si cambiavano << Voglio dire, ci sono un sacco di cose che potrebbero andare storte…>>.
<< Lo so, ma abbiamo alternative? Questo è il modo più veloce per scoprire che cosa hanno fatto a Mary. Credimi, l’idea di diventare una di loro non mi alletta per niente >> gli rispose lei.
Una volta indossate le divise da Serpeverde, i quattro ragazzi che avrebbero subito la metamorfosi studiarono con aria incerta le fiale ripiene di un liquido che sembrava fango rappreso, denso e scuro come il catrame.
<< Non siete obbligati a farlo >> intervenne di nuovo Marlene, torcendosi le mani con aria preoccupata.
<< Non abbiamo scelta >> le ribadì Lily.
<< Se dovessero scoprirvi…>>.
<< Non accadrà. Ho letto che avremo esattamente un’ora prima di riprendere le nostre sembianze >> detto ciò, la giovane Evans scrutò i volti decisi di James, Sirius e Alice << Facciamolo. Avete i capelli? >>.
I tre le mostrarono i ciuffi che avevano sottratto ai malcapitati: c’erano i fluenti capelli castani di Avery, gli ispidi peli neri di Mulciber, quelli color rame di Lavinia e quelli biondi di Isabella.
<< Ottimo. Prendete una fiala ciascuno e versateceli dentro >>.
I tre fecero come era stato detto, cercando di reprimere i moti di disgusto. Da tutte le fiale provenne una sorta di sibilo, dopodiché si formò una schiuma abbondante che avrebbe determinato il successivo colore dell’intruglio: quello di James, che sarebbe diventato Avery, era color rosso sangue, quello di Sirius assunse una disgustosa sfumatura marrone, mentre quello di Alice divenne di un giallo pallido, simile all’incosistenza della sua proprietaria. Lily fu l’ultima ad aggiungere i lunghi capelli di Isabella e il suo intruglio diventò di un rivoltante viola scuro.
<< Bleah >> Peter non riuscì a trattenersi e si tappò il naso con le mani << Essenze di Serpeverde. Scommetto che sono disgustose >>.
<< Codaliscia, così non ci aiuti >> sibilò irritato Sirius, cercando di non pensare a ciò che stava per fare.
<< Prima di bere, ripassiamo il piano un’ultima volta >> propose James, tenendosi una mano sul naso per non sentire il tanfo della pozione << Allora: Emmeline, Hestia e Frank stanno facendo la guardia ai corpi dei veri Avery, Mulciber, Parkinson e Greengrass. Nel caso dovessero svegliarsi prima del tempo, ci penseranno loro. Remus, Peter e Marlene resteranno qui ad attendere il nostro ritorno e a controllare che nessuno entri nel bagno. In quanto a noi quattro…dovremo riuscire a penetrare nella sala comune di Serpeverde, estorcere più informazioni possibili a Bellatrix e Rodolphus e poi filare via il prima possibile. Tutto chiaro? >>.
<< Potter, è inutile che ti prendi tutto il merito, questo piano è una mia idea >> ridacchiò Lily.
<< Perdonami, tesoro. Pensa a quanto sarebbe strano vedere che Avery e la Greengrass stanno insieme…>>.
<< Ora basta, voi due >> li redarguì bonariamente Alice, senza riuscire a trattenere un sorriso << Abbiamo un lavoro da fare >>.
<< Giusto >> Lily prese un respiro profondo, dopodiché stappò la fialetta << Tutti pronti? Al mio tre. Uno…due…tre! >>.
Tappandosi il naso, tutti e quattro ingurgitarono la pozione in pochi sorsi, assumendo varie espressioni di schifo nel sentire i saporacci dei rispettivi intrugli. Immediatamente avvertirono le budella torcersi e si sentirono bruciare dappertutto, dallo stomaco in fiamme fino alle estremità delle mani e dei piedi. Un secondo dopo ebbero l’orribile sensazione di sciogliersi, come se tutta la loro pelle fosse diventata cera bollente, così caddero sulle piastrelle fredde del bagno e iniziarono a contorcersi. Remus, Peter e Marlene assistettero a quello spettacolo sforzandosi di non muovere un solo muscolo, nel mentre vedevano i visi e i corpi degli amici ingrossarsi e cambiare forma, diventando più stretti o più larghi. Persino i capelli cambiarono velocemente colore: i ricci di James e Sirius si ritrassero, lasciando il posto ai capelli corti di Avery e Mulciber, la chioma di Alice si allungò a dismisura, mentre quella di Lily passò velocemente dal rosso scuro al biondo.
Poi, rapidamente com’era iniziato, tutto cessò di colpo.
<< Per le mutande di Merlino >> mormorò Remus.
James fu il primo a riprendersi dalla trasformazione; fece per togliersi i capelli dagli occhi, ma avvertì soltanto una ispida e corta peluria che gli cresceva alla base del cranio. Poi ebbe uno strano moto di vertigini e dovette levarsi immediatamente gli occhiali, rammentandosi che Avery non ne aveva bisogno.
<< Tutto bene, ragazzi? >> gracchiò con quella voce non sua.
Una mano grossa come un badile si avvicinò alla sua faccia, così James l’afferrò e si lasciò tirare in piedi da un corpulento Sirius, che lo osservò con un ghigno sul volto, stringendo gli occhi piccoli e infossati. Pareva assurdo, ma tutto, in lui, dalle braccia da gorilla agli ispidi capelli corvini, era identico al vero Mulciber.
<< Per tutti i gargoyle, sei orrendo, Ram >> tuonò Sirius, con il vocione potente di Mulciber.
<< Senti chi parla >>.
<< Dunque, è così che ci si sente a essere nei panni di Mulciber. Per la barba di Merlino, mi sembra di avere due barche al posto dei piedi, questo qui non ha un minimo di eleganza…e poi, almeno Avery è magro >>.
James non rimase a sentire le sue lamentele e si inginocchiò accanto ad una ragazza dai lunghi capelli biondi che giaceva riversa sul pavimento.
<< Lily? >> la chiamò, scuotendola leggermente << Lily, tesoro, mi senti? >>.
Isabella Greengrass spalancò di colpo gli occhi azzurri come il ghiaccio e, non appena mise a fuoco il volto di Avery a poche spanne dal suo, per poco non cacciò un urlo.
<< James! Non farlo mai più…>>.
<< Come ti senti? >>.
<< Sto bene, sono solo un po’ frastornata…dio, sei tale e quale ad Avery…>>.
<< Beh, era questo l’obiettivo, no? Vieni, ti aiuto ad alzarti >>.
Lily si scostò i lunghi capelli biondi dalla schiena in un gesto molto in stile Isabella, poi si lasciò tirare in piedi e stringere forte da James.
<< Non potete immaginare quanto sia strano vedere Isabella che si lascia toccare da un ragazzo…>> ridacchiò la voce da serpe di Lavina Parkinson.
<< E’ davvero incredibile >> Sirius si avvicinò allo specchio e si grattò il naso a patata di Mulciber, cercando di assumere la sua espressione ebete << Dite che così gli assomiglio di più? >>.
<< Adesso basta giocare >> Marlene li richiamò all’ordine e fissò un piccolo orologio dorato al polso di Lily << Non avete più molto tempo. Vi conviene avviarvi >>.
<< Giusto >> Ramoso si passò una mano sulla fronte << Voi cercate di non far entrare nessuno qua dentro. Saremo di ritorno il prima possibile >>.
James, Lily e Alice si avviarono verso l’uscita del bagno, mentre Sirius, che era rimasto incantato a fissare James, gli disse << Non sai quanto sia strano vedere Avery che pensa, comunque…>> si avvicinò a Marlene e fece per darle un bacio.
<< No, Sirius! >> ribatté lei, mettendogli le mani sul petto e spingendolo via, senza però riuscire a trattenere un sorriso << Sei Mulciber! >>.
<< Già, dimenticavo…nemmeno io ti consentirei di tradirmi con un tale idiota. Ti amo >>.
<< Sta’ attento >> lo rimbeccò la fanciulla. Si avvicinò un poco a lui e gli scoccò un veloce bacio sulla guancia.
<< Il giorno più bello della vita di Mulciber >>.
<< Felpato, dobbiamo andare >> lo chiamò James. Dieci dei loro preziosi sessanta minuti erano già passati.
Sirius stampò un bacio sulla mano di Marlene, dopodiché seguì gli altri Serpeverde. James aprì con cautela la porta del bagno, controllò che non ci fosse nessuno e poi fece cenno agli altri tre di avviarsi.
<< Forse dovremmo camminare un po’ più separati >> suggerì Alice, prendendo sottobraccio Lily << In fondo non ci frequentiamo >>.
<< Buona idea >>.
James e Sirius accelerarono il passo per sganciarsi da loro e Felpato si sforzò di mantenere un’andatura sciatta, dondolando le braccia lungo i fianchi esattamente come faceva Mulciber. Lily e Alice sollevarono il mento e assunsero la tipica aria di arroganza mista a disgusto per l’intero genere umano che caratterizzava costantemente i volti di Isabella e Lavinia, e in questo modo riuscirono a raggiungere senza difficoltà i sotterranei che conducevano alla sala comune dei Serpeverde. Parecchi colleghi li salutarono, ma i quattro non si fermarono a parlare con nessuno e proseguirono dritti per la loro strada.
Una volta di fronte ad un tratto di muro in pietra squallido e umido, Lily non riuscì a trattenersi << Siete sicuri che sia proprio qui? >>.
<< Fidati, Isabella >> la fulminò James con un’occhiataccia << La parola d’ordine è “Grandezza” >>.
Improvvisamente una piccola porta di pietra scorrevole, mascherata perfettamente con il muro, si aprì e James/Avery la superò con arroganza, seguito a ruota dagli altri tre.
<< Ah, eccovi qui! >> esclamò quasi subito la voce di Rodolphus Lestrange.
La sala comune dei Serpeverde non era altro che un lungo e basso sotterraneo inquietante; la luce era fioca e si riusciva a vedere oltre il proprio naso solo grazie a delle lampade rotonde e verdastre che spuntavano dal soffitto affrescato. Rodolphus era seduto accanto ad un camino dalle sculture elaborate in cui scoppiettavano fiamme verdi in compagnia della fidanzata Bellatrix e Regulus Black.
<< Dove diavolo siete stati? >> ringhiò Bellatrix, scuotendo i ricci neri come la pece << Sono ore che vi aspettiamo >>.
<< Un contrattempo >> James recitò alla perfezione il tono arrogante di Avery e si gettò con nonchalance su uno dei lussuosi divanetti in velluto verde che adornavano la sala, come se quella fosse casa sua << Che ci siamo persi? >>.
<< Già >> Sirius, rammentando all’istante che Mulciber era l’ombra di Avery, si accomodò un po’ più goffamente accanto a lui e ripetè le sue parole << Che ci siamo persi? >>.
Bellatrix fece un cenno con la testa a Lily e Alice e le due amiche compresero appena in tempo che la Black voleva che si sedessero accanto a lei. Così, come due ancelle obbedienti, si posizionarono ai suoi lati e rimasero in silenzio, lasciando a James e Sirius, che sembravano perfettamente a loro agio, il compito di condurre il gioco.
<< Nulla di che >> rispose loro Rodolphus, scoccando un’occhiata in tralice a Regulus << Ma il piccolo Reggy ha dei sospetti >>.
<< Che genere di sospetti? >>.
<< Ho paura che qualcuno possa averci sentiti quando abbiamo parlato del piano, nei bagni >> rispose Regulus.
Sirius/Mulciber dovette trattenersi dal non trasalire non appena lo sentì parlare e in pochi istanti la consapevolezza che ormai il fratellino facesse parte di quella banda di scellerati lo investì come un’onda.
<< Quale piano? >>.
<< Oh, andiamo, Avery, non è il momento di fare lo sciocco. Lo stesso piano che tu hai aiutato ad organizzare >> sibilò Bellatrix, evidentemente seccata dalla sua stupidità.
James decise di osare << Vuoi dire quello riguardante Mary Macdonald? >>.
<< Non urlare! Certo che parlo di quello, idiota >>.
<< Giusto, giusto. E chi dovrebbe averci sentiti? >>.
<< Il bagno era deserto >> borbottò Sirius, sforzandosi di non fissare Regulus negli occhi << Ho controllato io stesso >>.
<< Sì, mi ricordo…eppure, la presenza di Potter e mio fratello, ieri mattina, mi ha fatto pensare che…>>.
<< Potter e Black? Ah! >> James/Avery scoppiò in una risatina sarcastica << Quei due imbecilli non potrebbero capire alcunché >>.
Alice/Lavinia non riuscì a trattenere un sorriso, tanto che Bellatrix se ne accorse e le lanciò un’occhiata perplessa, ma fortunatamente la Grifondoro riuscì a non tradirsi simulando dei colpetti di tosse.
<< Già, è quello che ho detto anch’io >> ridacchiò Rodolphus << Ma Reggy continua a insistere di non sottovalutarli. Come se quelli potessero essere più intelligenti di noi! >>.
<< Rod, ti ho mai dato motivo di dubitare di me? >> intervenne Regulus, tormentandosi senza posa il medaglione che portava al collo << Devi fidarti quando ti dico che mio fratello è più furbo di quanto faccia vedere. Lo conosco >>.
Nel mentre Rodolphus e Regulus continuavano a battibeccare, Sirius studiò con aria meravigliata il medaglione del fratello; gliel’aveva regalato lui stesso per il suo undicesimo compleanno, quando il fratellino aveva ricevuto la sua lettera per Hogwarts, e vi aveva fatto incidere le sue iniziali: R.A.B. Strano che Regulus lo portasse ancora.
<< Adesso basta, cugino >> lo zittì Bellatrix << Se quei due continueranno a ficcare il naso, ce ne occuperemo noi >>.
<< Ben detto. Potter è mio >> commentò James/Avery, trattenendo un sorriso. Quella faccenda di pigliare per il naso i Serpeverde lo stava divertendo da morire.
<< Eh no, Severus ha la precedenza. Cosa ci trovino poi tutti nella Evans…>>.
<< E’ solo una lurida mezzosangue >> tagliò corto Bellatrix, irritata dal fatto che stessero parlando di un’altra ragazza che non fosse lei << Piuttosto, Mulcy, com’è andata stanotte con la Macdonald? >>.
Colto completamente alla sprovvista, Sirius/Mulciber, che stava ancora pensando al medaglione, assunse un’aria più ebete del solito << Eh? >>.
<< Te la sei scopata, non è vero? Dimmi che ha urlato per bene >>.
James vide Sirius sbarrare gli occhi e cercò di andargli in aiuto, ma fortunatamente l’amico scoppiò in una risata molto forzata e ribattè << Sì…ha urlato parecchio >>.
<< Te l’ho raccontato di quando ho lasciato Marlene a mio fratello? Anche lì ti posso garantire che è stato pazzesco…>> ridacchiò Rodolphus.
Tutti risero, comprese Isabella e Lavinia, sebbene nessuno sapesse a cosa Rodolphus si stesse riferendo, ma il viso di Sirius – o meglio, di Mulciber – si contrasse dalla rabbia e involontariamente chiuse le grosse mani a pugno.
<< Ma che ti prende? >> sbottò Bellatrix << Un tempo quella storia ti faceva morire dal ridere! >>.
<< Ah, sarà un po’ di mal di stomaco, ultimamente gli viene spesso >> si affrettò a dire James/Avery << In ogni caso, dove…dove avete messo la Nata Babbana? >>.
<< Mulcy non te l’ha detto? E’ a casa mia, in una cella sotterranea >> gli rispose Rodolphus << Confondere quello smidollato di Lumacorno è così facile che possiamo fare avanti e indietro quando vogliamo, tanto non si accorgerà mai di nulla >>.
<< Figuriamoci Silente >> ridacchiò Bellatrix << Nessun preside decente potrebbe ammettere in questa scuola quei rifiuti dei Nati Babbani >>.
La risata forzata di James e Sirius arrivò forse un po’ troppo in ritardo, ma né Rodolphus né Bellatrix vi fecero caso, forse perché Avery e Mulciber non erano proprio i classici tipi che capivano al volo; solo Regulus cominciò a fissarli con un’intensità inquietante, grattandosi il mento.
James, cercando disperatamente di distrarlo, disse << Che poi, avremmo potuto scegliere fra così tanti Nati Babbani, questa maledetta scuola ne è piena…>>.
<< Vero, ma è stato Mulcy a volere la Macdonald >> Rodolphus cadde appieno nel suo tranello verbale e proseguì << Così, oltre a servire gli scopi dei Signore Oscuro, può soddisfare anche certe…voglie >>.
<< Rod! >> esclamò Bellatrix, sconvolta e disgustata << Non dirmi che ne sei attratto! >>.
<< Certo che no, mia cara. Ma sai che Mulciber non ha mai brillato per i suoi gusti, no? >>.
I due iniziarono a sbaciucchiarsi e James intravide con la coda dell’occhio che Lily/Isabella si stava accarezzando ripetutamente il polso al quale teneva l’orologio. Il segnale che il tempo a loro disposizione era quasi finito.
Senza riuscire a trattenersi, il ragazzo pose loro l’ultima domanda << Ma voi avrete un’idea del perché il Signore Oscuro la voglia…>>.
<< Lo sai che non ce l’ho, quante volte devo dirtelo, Avery? >> sbottò Rodolphus, seccato dalla sua interruzione << Ma ne verrò a capo, non temere >>.
<< Ottimo >>.
James/Avery si alzò in piedi e si stiracchiò, subito seguito da Mulciber << Noi andiamo a cercare qualche Mezzosangue da tormentare. Isabella, Lavinia, volete venire con noi? >>.
Bellatrix si voltò con aria schifata verso le amiche << Uscite con loro, adesso? >>.
Lily, simulando alla perfezione il tono superbo di Isabella, si inclinò un poco verso di lei e le sussurrò << No, ma glielo lasciamo credere >>.
Alice lanciò terrorizzata uno sguardo all’amica, temendo che avesse esagerato, ma fortunatamente Bellatrix Black mandò indietro la testa e scoppiò in una risata sguaiata, come se Isabella le avesse appena raccontato una barzelletta divertentissima.
<< Isa, mi fai davvero morire. Però, prima che andiate, ho bisogno di un vostro piccolo consiglio >>.
Prima che le due amiche potessero dire qualcosa, Bellatrix balzò in piedi e le afferrò per mano, trascinandole in direzione di un lungo e cavernoso corridoio tappezzato di arazzi che raccontavano le vicende dei più illustri Serpeverde. Lily lanciò uno sguardo in direzione di James e Sirius e li pregò di aspettarle, o non avrebbero saputo come uscire; i due capirono al volo e continuarono a parlare con Rodolphus come se niente fosse.
Quando raggiunsero il dormitorio femminile di Serpeverde, Lily e Alice non riuscirono a trattenere un moto di stupore: era quattro volte più grande rispetto a quello di Grifondoro e a quanto pareva ad ogni ragazza era concessa una toeletta personale, con tanto di specchio argentato e alte sedie intagliate rivestite di velluto verde. Non entrava luce dalle finestre, dato che si trovavano nelle profondità del Lago Nero, tuttavia l’intero ambiente era illuminato da uno sfarzoso lampadario di cristallo.
Bellatrix le abbandonò sulla soglia e sfrecciò verso quello che doveva essere il suo armadio personale, un enorme complesso di ante e cassetti completamente rivestito di lucida vernice nera. Lo spalancò e ne estrasse tutta orgogliosa un meraviglioso abito nero lungo con tanto di strascico in pizzo, abbinato ad una superba collana di smeraldi.
<< Che ne dite di questo per l’iniziazione? >> domandò a Lily e Alice con gli occhi scintillanti.
<< Wow >> Alice non riuscì a trattenersi e le strappò di mano la collana << Ma sono pietre vere? >>.
Bellatrix parve seccata << Certo che sì, Lavinia. Ti pare che potrei mai indossare gioielli falsi? Si tratta un vecchio cimelio di famiglia >>.
Fortunatamente Lily intervenne subito a coprire la gaffe di Alice << Mi sembra perfetto, Bella. Sarai stupenda >>.
<< Quando toccherà a te, te ne farò fare uno simile, Isa. D’altro canto, è anche ora che i Greengrass prendano una posizione >>.
<< Tu…tu l’hai mai visto? >> le domandò Alice/Lavinia, fingendo un tono devozionale << Il…Signore Oscuro? >>.
<< No, ma lo vedrò quando sarò ufficialmente una Mangiamorte >> Bellatrix sospirò, come se stesse parlando di un sogno tanto agognato che finalmente si realizzava << Lucius Malfoy è stato uno dei primi, ma fra non molto anche io, Rod, Avery, Mulciber, Reggy e Piton entreremo a far parte dei suoi fedelissimi. Infatti credo che ci abbia fatto rapire la Nata Babbana per metterci alla prova >>.
<< Oh >> Lily non riuscì a trattenersi << Non avevo capito che c’entrasse anche Piton >>.
<< Infatti lui non ha voluto saperne e il Signore Oscuro è rimasto molto deluso. L’ho sempre detto che è solo un codardo. In ogni caso…sapete che il Ministero ha perquisito casa mia, la scorsa settimana? >>.
Lily/Isabella e Alice/Lavinia si sforzarono di assumere un’espressione terribilmente preoccupata.
<< No, tranquille, non hanno trovato nulla di compromettente, per questo non ho voluto dirlo a Cissy. Noi Black sappiamo come custodire al meglio i nostri segreti, nella cella nascosta dietro la parete della biblioteca…>>.
<< Ah! >> esclamò Alice/Lavinia.
Bellatrix la fissò con aria sconcertata, così Lily/Isabella decise di prendere in mano la situazione << Cissy mi ha detto che voleva farti un regalo per l’iniziazione, si trova nel suo dormitorio. Perché non vai a prenderlo, così lo apriamo insieme? >>.
Bellatrix annuì e uscì dal dormitorio, senza tuttavia mancare di lanciare qualche occhiata sospettosa in direzione di Lavinia. Non appena i suoi passi svanirono oltre la porta, Lily si voltò inviperita verso l’amica.
<< Ma che diavolo ti è preso? >> le sibilò << Hai quasi rischiato che ci scoprisse! >>.
<< Scusami, Lily, il fatto è che non ho saputo resistere. Domani scrivo a mia madre per dirle di andare a dare un’occhiata alla biblioteca dei Black >>.
<< Adesso dobbiamo trovare un modo per andarcene da qui in fretta. Non abbiamo più tempo >>.
<< Aspetta, prima devo fare assolutamente una cosa >>.
Prima che Lily potesse fermarla, Alice si diresse verso la toeletta di Bellatrix e afferrò un vasetto color bianco perla su cui c’era scritto “Lozione Arricciacapelli".
<< Che vuoi fare? >>.
<< Ora vedrai >>.
In fretta, Alice estrasse la bacchetta dalla tasca della divisa e mormorò rapidamente alcune parole. Quasi all’istante, la lozione per capelli divenne una sorta di raggrumato scuro dall’odore nauseabondo. Ridendo, le due amiche ripercorsero a ritroso la strada e raggiunsero senza problemi Avery e Mulciber, che le stavano aspettando.
Si avviarono con nonchalance verso il muro per uscire dalla sala comune, quando Lily/Isabella andò inavvertitamente a sbattere contro qualcuno che stava entrando.
Piton.
<< Attenta, Isa! >> esclamò lui, irritato.
Lily sbiancò << Scusami, Sev…Severus, non ti avevo visto >>.
Piton inarcò un sopracciglio << Severus? Ti senti bene? >>.
James/Avery, che era rimasto indietro con lei, la fissò con gli occhi fuori dalle oribite per il suo errore e Lily arrossì. Improvvisamente anche i capelli cominciarono a tornarle rossi e James avvertì la sua vista vacillare, segno che aveva ancora bisogno degli occhiali. L’ora era scaduta.
<< Vieni, Isa, ci stanno aspettando! >> esclamò, afferrandola di slancio per mano.
Prima che qualcun altro potesse fermarli, i due si lanciarono contro la parete di pietra e attraversarono a rotta di collo il passaggio segreto, sperando ardentemente che nessuno si fosse accorto di nulla. Ma si sbagliavano.
<< Che è successo? >> domandò Piton con aria perplessa a Rodolphus e Regulus << Adesso si frequentano? >>.
<< Non saprei, era da tutto il pomeriggio che si comportavano in maniera strana >> gli rispose annoiato Lestrange.
In quel preciso istante comparve Bellatrix, fumante di rabbia << Dove sono Isabella e Lavinia? >>.
<< Sono uscite un attimo fa, perché? >>.
<< Isa mi ha mentito! Aveva detto che Cissy mi aveva fatto un regalo, ma nella sua stanza non c’era nulla…in più ho trovato questa, vicino alla mia toeletta >>.
I tre ragazzi si avvicinarono e Bellatrix mostrò loro una piccola molletta arancione, simile ad una caramella gommosa di Mielandia.
<< Non è certo mia >>.
<< Parola mia, quale ragazza Serpeverde indosserebbe una simile schifezza? >> commentò Rodolphus, studiando l’oggetto con aria disgustata.
<< Infatti non è una di Serpeverde >> ribattè amaramente Piton. Tutti si girarono a guardarlo e lui continuò << Ho già visto questa molletta. E’ di una Grifondoro, Alice Prewett >>.
<< Prewett? >> ripetè Bellatrix << Vuoi dire la traditrice del suo sangue? >>.
<< Proprio lei >>.
<< Assurdo >> lo liquidò Rodolphus << Come avrebbe fatto a…? >>.
<< Pozione Polisucco >> lo interruppe Regulus << Era tutto il giorno che ci pensavo. Potter e mio fratello da Lumacorno, poi Avery e Mulciber erano troppo strani…>>.
<< Allora lo sanno. Sanno che abbiamo la Macdonald, dobbiamo allertare il Signore Oscuro immediatamente…>>.
Nel mentre i ragazzi discutevano sul da farsi, Bellatrix, tremante di rabbia per essersi fatta ingannare il quel modo, strinse fra le dita la molletta di Alice fino a romperla, dopodiché ritornò come una furia nella sua stanza. Si avvicinò alla toeletta, cercando di ricordare il punto esatto in cui l’aveva trovata, e fu allora che lo sentì. Un tanfo nauseabondo, tanto che dovette coprirsi la bocca con una mano per non avere i conati di vomito. Quella piccola scellerata aveva osato trasformare la sua lozione per capelli in melma.
In preda alla rabbia più folle, scaraventò via il contenitore e urlò con tutte le sue forze << Giuro che la crucerò fino alla morte! >>.
   
 
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