Anime & Manga > Lupin III
Segui la storia  |       
Autore: jarmione    23/03/2017    1 recensioni
Un tesoro dell'isola di Hashima, un boss mafioso che lo cerca.
Una famiglia incasinata e tanto caos per la banda di Lupin e i suoi amici.
Genere: Avventura, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Goemon Ishikawa XIII, Jigen Daisuke, Lupin III, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Un simile atto di coraggio era sconosciuto persino a lei, che lo stava facendo.
Si chiese cosa le stesse accadendo ma, in quel momento, non poteva crogiolarsi troppo su quel pensiero.
I militari avevano tutti il colpo in canna e puntavano contro Anika, che aveva solo un tremore alle gambe.
Lupin rimase pronto a far fuoco e stessa cosa Jigen, che aveva capito che Lupin aveva un piano e Anika era l'inizio.
"Sono io che decido" disse "ed io ho già il mio piano"
Guardò verso Lupin e quest'ultimo frugó nella tasca della giacca estraendo il talismano e lanciandolo alla ragazza.
Sgranarono tutti gli occhi, come poteva avere il talismano?
L'aveva preso Fujiko!
"Ma che diavolo...?" Goemon non capiva
"Deve averlo scambiato" mormorò Jigen.
Anika prese il talismano al volo e lo strinse, senza però smettere di puntare la pistola contro Masucci.
"Adesso mi mostri il suo" disse risoluta.
Masucci era senza parole.
Non capiva, non sapeva, era indeciso se far fuoco o ascoltarla.
Si fece dare il talismano da Fujiko, più dubbiosa e spaventata all'idea di perdere i suoi milioni.
"Uno di questi due è autentico" disse Anika "ma quale?"
Masucci cercò di capire dove fosse la fregatura.
Maneggio il talismano alla ricerca di un indizio o qualche aggeggio che gli facesse capire che era falso.
"Non lo vedi?" Anika sorrise, in segno di sfida "vediamo un po' di scoprirlo"
Alzò la mano con il talismano e fece per lanciarlo a terra.
Essendo antico e di terracotta si sarebbe sicuramente rotto.
"Ferma!" Gridó Masucci fermandola "fermati per carità!"
Anika sorrise ancora di più "Allora è il mio quello vero?"
Masucci scosse la testa confuso.
"Non lo so..."
"Vedi Masucci..." si intromise Lupin "è difficile riconoscere una cosa falsa da una vera"
Si mise al fianco di Anika "sono pochi quelli che riuscirebbero a riconoscerle"
"Che intendi dire Lupin?"
Lupin sorrise.
"Sono sempre molto previdente" spiegò "e dopo averlo rubato avevo subito creato una copia e..." prese il talismano dalle mani di Anika "mi sono permesso di rendere il tutto così reale da sembrare vero, ma se noti..." passó un dito sui lati del talismano "il tuo dovrebbe essere liscio vero?"
Masucci verificò e si accorse che era liscio.
"Niente di niente vero?" Rise "Il nostro ha dei graffi e quei graffi sono delle incisioni" gliele mostró sono in giapponese antico e sai cosa dicono?"
Masucci era sempre più confuso.
Lupin lesse:

“Scrigno d’oro: chi sceglie me guadagnerà quello che vogliono molti uomini.”
“Scrigno d’argento: chi sceglie me avrà più di ciò che gli serve.”
“Scrigno di piombo: chi sceglie me darà e rischierà tutto ciò che ha.”

Tutti i militari si guardarono, Masucci alzò un sopracciglio e Jigen si chiese chi gli aveva fatto fare un casino simile per una scritta inutile.
"Questo è un indovinello" spiegò Lupin "molti di voi potrebbero sapere la risposta e anche tu potresti saperla" rivolto a Masucci "ma, come ben sai, solo una persona potrebbe indovinare e far apparire il più famoso tesoro di quest'isola"
L'isola di Hashima aveva rovine di case ma soprattutto di magazzini.
C'erano resti di vetri e qualche minerale qua e là, essendo un ex isola dove c'erano stabilimenti minerari.
Che tesoro poteva nascondere un isola simile, che non era più grande di un villaggio di montagna?
"Anika...credo che debba rispondere tu"
"Cosa?"
Lupin le porse il talismano.
"Ma...ma io..."
"Sei l'unica che può rispondere, ti fidi di me?" Lei annuì "mostra il tesoro Anika"
Anika annuì e rilesse quelle scritte.
Era stato suo zio ad insegnarle a leggere e scrivere e nel tempo libero le insegnava le lingue più antiche, in caso fossero servite per i colpi.
"Oro...argento...e piombo"
Se avesse scelto Oro, sarebbe stato troppo facile.
La cosa principale che aveva imparato stando con Lupin era che la prima risposta non era mia quella giusta.
E poi lo scrigno oro avrebbe dato all'uomo ciò che stava cercando e, come aveva appunto pensato, sarebbe stato semplice ottenerlo così.
Non si sarebbe fatta fregare rispondendo oro.
Rimanevano l'argento e il piombo.
Lo scrigno argento ti avrebbe dato ciò che volevi più altro.
Solo una persona acida avrebbe scelto quello scrigno.
Se sei venuto per un motivo perché essere così approfittatori?
Però il piombo era un rischio.
E se fosse stato sbagliato?
Però era l'unico che non diceva e non dava indizi espliciti.
Forse era il più probabile.
"I...io..." era indecisa.
Che sarebbe accaduto se sbagliava?
Lupin le sorrise.
Sapeva che lei aveva già la risposta ma aveva timore di sbagliare.
"Io scelgo...lo scrigno di piombo!"
Tutti rimasero a bocca spalancata.
Fujiko avrebbe scelto quello argento e si sentiva stizzita.
I suoi dieci milioni dipendevano da una ragazzina.
Si sentiva infastidita.
All'improvviso una luce fortissima venne emanata dal talismano, che Anika lasciò cadere per coprirsi gli occhi.
La luce durò pochi istanti e, quando scomparve, al suo posto spuntò proprio uno scrigno di piombo.
Tutti rimasero senza parole.
Masucci si sentiva impotente ma allo stesso tempo in vantaggio.
Avendo un sacco di uomini armati si sentiva in dovere di aprire subito quello scrigno.
"Forza apritelo" ordino ai suoi uomini.
I militari fecero a spintoni per avvicinarsi ed essere i primi ad aprirlo, tanto che spinsero malamente Anika e la fecero finire addosso a Lupin.
Lo scrigno era chiuso con un enorme lucchetto, anch'esso di piombo.
Quando finalmente lo aprirono, il sorriso e l'enfasi erano spariti dal volto di tutti i militari.
Nessun tipo di oro o monete antiche.
Solo un semplice pezzo di pergamena ingiallita.
"Capo, qui c'è solo una pergamena"
"Leggila" Masucci cercò di mantenere la calma, ma era pronto a scagliarsi contro Lupin.
Il militare che aveva parlato prese la pergamena.
La srotolò.
....non c'era scritto niente....
"Non c'è scritto nulla capo!"
Un forte vento iniziò a soffiare e dallo scrigno si formò un tornado, che si stagliò verso il cielo e dividendosi in varie ramificazioni.
I militari si misero ad urlare, urla disumane e spaventate, qualcuno si mise anche a sparare.
Le ramificazioni del tornado si scagliarono contro i militari e ad uno ad uno li risucchiò al suo interno, finché non rimase solo Masucci Lupin e la sua banda.
Quando furono scomparsi tutti, il tornado si richiuse e scomparve, lasciando all'interno dello scrigno un ennesimo pergamena, stavolta color piombo.
Degli uomini nemmeno l'ombra.
Anika aveva paura e tremava.
"Che cosa ho fatto?..." mormorò "ho ucciso quegli uomini!" Affondó il viso nel petto di Lupin.
Non aveva il coraggio di guardare nessuno.
"Tutto qui?" Masucci non sembrava minimamente spaventato dalla situazione.
Non era lui ad essere stato risucchiato.
"Anika..." Lupin le prese il volto fra le mani "tocca ancora a te"
"Ho ucciso delle persone!" Aveva le lacrime agli occhi e i sensi di colpa che le attanagliavano lo stomaco.
"Lo so, ma è proprio adesso che devi agire, così come sei...va e leggi la pergamena"
Anika annuì e si asciugò al volo le lacrime.
Se glielo diceva suo zio poteva fidarsi.
"Anika fermati no!" Jigen fece per fermarla ma Goemon, che aveva cominciato a capire, lo fermó "ma sei impazzito? Morirà!"
"Che diavolo hai mente Lupin!?" Sbottó Fujiko, che in fondo era affezionata ad Anika.
"Aspetta e vedrai"
Anika si avvicinò e prese la pergamena.
Tremó ma la aprì.
Diede un colpo secco, senza guardare.
Quando si accorse che non succedeva nulla, riaprì gli occhi.
C'era solo una scritta sulla pergamena:

"Hai scelto non seguendo la vista ed hai fatto bene"

Un ennesima luce apparve dalla pergamena e questa luce si diffuse per tutta l'isola.
Nessuno poteva vedere nulla, era troppo accecante.
L'isola iniziò a mutare e le vecchie rovine presero una forma diversa da quella che era originariamente.
Iniziarono a formarsi torri e mura.
Stava prendendo la forma di un villaggio con tanto di castello.
Il tutto formato da una luce dorata.
Quando essa di affievolì un poco, tutti riaprirono gli occhi e rimasero a bocca spalancata dalla meraviglia.
"È...bellissima" Anika non aveva altre parole.
Persino Fujiko era incantata.
Alla fine amava quei tipo di tesori, anche se i soldi erano sempre il suo unico pensiero.
"Solo un cuore puro poteva risolvere l'indovinello e far apparire il tesoro" disse Lupin avvicinandosi ad Anika "e il tesoro era l'isola prima che venisse utilizzata come stabilimento minerario"
"Perché io?"
"Tu non hai il cuore avido, tu non hai mai desiderato davvero rubare e ottenere qualcosa come me o come tanti altri che si sono avventurati in questa ricerca" spiegò "tu eri l'unica che poteva aprirlo"
"Ma ho ucciso delle persone"
Lupin scosse la testa "Erano avidi e volevano denaro e ricchezze varie"
"Io non ci vedo niente di male" borbottò Fujiko, incrociando le braccia.
"Comunque ecco a voi il vero tesoro dell'isola di Hashima"
"Non capisco però cosa c'entra quell'indovinello"
Lupin sorrise "Shakespeare" rispose "narra la storia che Shakespeare aveva provato a cercare il tesoro e quando aveva scoperto come fare, creò un indovinello che avrebbe messo a disposizione per chiunque avesse voluto tentare" disse "l'indovinello era stato...diciamo nascosto...nella storia del Mercante di Venezia da lui scritta"
"E come mai?" Chiese Anika "quel libro parla di tutt'altro! E la domanda è ambientata in un contesto diverso"
"Shakespeare sapeva il fatto suo, solo pochi sarebbero riusciti a sapere la risposta giusta, ma era il loro cuore che li avrebbe portati alla rovina"
E cadde il silenzio.
Shakespeare le aveva pensate proprio tutte.
Rimasero a guardare lo spettacolo per qualche istante, finché la luce non scomparve del tutto e con essa anche il castello è il villaggio, lasciando spazio alle rovine già esistenti.
Nessuno parlò...tranne Fujiko.
"Tutto qui? E adesso?" Chiese "come avrò i miei dieci milioni di dollari?" Nessuno badò a lei e questo la fece stizzire.
"Che diamine era quella stregoneria?" Chiese invece Masucci.
"Stregoneria, come suona male" lo guardò Lupin "questa è magia e Shakespeare si è basato su questa leggenda per scrivere il suo romanzo, decisamente ingegnoso"
Masucci era rimasto senza fiato.
Lupin l'avrebbe pagata cara.
"Non finirà così" si voltò di scatto e rubó la pistola di mano ad Anika puntandola contro Lupin, che si mise subito sulla difensiva.
Anika si parò davanti
"Se vuole uccidere Lupin dovrà uccidere anche me!"
"No...solo uno morirà stanotte"
Si udì un colpo, uno sparo.
Ci fu silenzio ed infine Masucci cadde a terra.
Jigen, dietro di lui, rimise via la pistola.




LEGGETE! Ho usato lo stesso indovinello che Shakespeare ha usato nel "Mercante di Venezia" quando i pretendenti dovevano scegliere lo scrigno per poter avere la sposa.
Di solito in Lupin ci sono personaggi famosi che hanno a che fare con qualche magia o roba simile ed ho pensato che Shakespeare potesse essere adatto. Ditemi che ne pensate.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lupin III / Vai alla pagina dell'autore: jarmione