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Autore: The_Black_Widow    24/03/2017    0 recensioni
Dal testo: "Per salvare lei e tutta Storybrooke aveva deciso di diventare il nuovo Dark One, temporaneamente, almeno finché non avrebbero trovato un modo per liberarla. Nel frattempo avrebbe controllato l'Oscurità assicurandosi di non ferire nessuno. Era certa di poterlo fare perché non era sola, la sua famiglia l'avrebbe aiutata a combatterla".
L'idea per questa fanfiction mi è venuta subito dopo aver visto il finale della quarta stagione, prima degli spoilers, delle foto bts, delle still, ecc. Un (maldestro) tentativo di omaggiare questa stupenda serie tv, da fan devota quale sono, provando a immaginare come potrebbe proseguire la storia.
Insomma una 5^a Stagione alternativa!
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Nuovo personaggio, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 13

Cattivi Pensieri

 

   Al Granny's Diner tutto procedeva secondo la routine quotidiana, le friggitrici funzionavano a pieno regime, e gli abitanti di Storybrooke consumavano le loro colazioni come fosse una mattina qualunque, completamente ignari del pericolo incombente. La preoccupazione si concentrava tutta ad un solo tavolo, e faceva mostra di sé sul viso corrucciato di Henry Mills, mentre la cioccolata con panna e cannella davanti a lui si raffreddava senza essere stata neanche assaggiata. Mary Margaret adagiò Neal nel passeggino per tornare alle sue uova, gettando di quando in quando lo sguardo a suo nipote, che aveva trascinato a fatica nel locale. Quella mattina Emma, Regina e Merlino sarebbero andati a catturare Morgana, e lei comprendeva benissimo la preoccupazione del ragazzo, perché era anche la sua. Ma le due donne e il mago avevano insistito perché loro, e il resto della città, non rimanessero coinvolti, perciò aveva fatto come richiesto, ostentando un comportamento indifferente.

-La cioccolata ormai è imbevibile, te ne ordino un'altra- Stava per tirare su un braccio per richiamare la cameriera, ma Henry la fermò

-No, tanto non mi va più- le disse, per poi tornare a guardare fuori dal locale, ma solo per un minuto. -Pensi che ci siano riuscite? Sembra tutto così tranquillo, e non abbiamo notizie. Ci avrebbero già avvisati se ci fossero dei problemi, no?-

Mary Margaret si limitò ad osservarlo, per guadagnare tempo e trovare le parole giuste da dire al fine di rassicurarlo, il che non era affatto facile.

-Sono sicura che se qualcosa non dovesse andare secondo i loro piani, le tue mamme sapranno come cavarsela. Sono in gamba, e in più c'è lo stregone più forte di sempre con loro-

-Dovrei essere anche io con loro. Sono l'Autore, i miei poteri potrebbero tornare utili-

-Ne abbiamo già parlato, poteri o no, la presenza di uno qualunque di noi sarebbe stata solo d'intralcio, perché sarebbero state più occupate a proteggerci che a sconfiggere quella strega-

Ragionamento logico e condivisibile, peccato facesse a cazzotti con l'istinto di madre e amica in ansia che, se assecondato, l'avrebbe spinta a seguire Emma e Regina. Henry sospirò non potendo che dar ragione a sua nonna.

-Vorrei solo sapere cosa sta succedendo-

-Anche io tesoro, dobbiamo aver fiducia che andrà tutto bene- i due si scambiarono un timido sorriso che era insieme ringraziamento e incoraggiamento. -Adesso. Che ne dici se ti ordinassi anche una delle tue ciambelle preferite insieme alla cioccolata?-

E stavolta il ragazzo non poté rifiutare.

   A pochi metri dal ristorante della signora Lucas, fuori dalla biblioteca della città, i tre praticanti di magia si preparavano a colpire.

-I sotterranei, davvero?- domandò delusa Regina a Emma. Chissà perché si aspettava un nascondiglio più originale. La bionda si strinse nelle spalle

-Con voi impegnati a svolgere le vostre ricerche alla luce del sole sembrava la scelta più logica-

-Sono d'accordo. Il miglior nascondiglio è sempre quello sotto il naso di tutti- Merlino ci tenne a condividere la sua opinione, anche se non richiesta. E si mostrò ancora più inopportuno poco dopo complimentandosi con Regina per il fascino di Storybrooke, implicando il buon gusto della donna

-Sì beh, è stato il sortilegio oscuro a costruirla secondo le mie necessità- ringraziò imbarazzata il sindaco, per poi sgranare gli occhi in direzione di Emma che si morse l'interno della guancia per non ridere. Lo stregone era davvero un tipo stravagante.

Regina aprì la porta della biblioteca invitando gli altri due a precederla, ma poco prima di varcare la soglia la Salvatrice si fermò

-Regina noi dobbiamo parlare. Io... io ho bisogno di spiegarti-

Ci pensava da tutta la mattina, da quando si erano riuniti alla villa di Merlino, e salutate frettolosamente con una punta di imbarazzo. Sentiva di non poter affrontare Morgana con la giusta concentrazione e la serenità nel cuore, se prima non avesse avuto la certezza di non aver perso la stima e l'amicizia della donna. Regina sbatté le palpebre perché colta alla sprovvista, poi rispose seria

-Non è questo il momento Swan- ed entrò in fretta nella biblioteca lasciando la bionda ai suoi tarli.

Una volta in ascensore, non sopportando il silenzio, Emma decise di romperlo con una domanda

-Ricordatemi qual è il piano-

-Entreremo di soppiatto nel nascondiglio di Morgana, che non si accorgerà della nostra presenza grazie all'incantesimo che vi ho fatto stamattina per schermare la vostra magia, e la cattureremo- rispose Merlino con molta pazienza, nonostante avesse spiegato quella parte del loro piano alla ragazza più di una volta.

-Questo l'ho capito- riprese la Salvatrice, -E' sulla faccenda della cattura che ho ancora qualche dubbio-

-Costruiremo una gabbia magica che le impedirà di fuggire e inibirà i suoi poteri- spiegò il mago

-Il che sarà possibile unendo i nostri- aggiunse Regina distrattamente. Merlino le sorrise, fissandola con una tale intensità che costrinse sia lei che Emma ad abbassare lo sguardo per l'imbarazzo.

-Io mi muoverò per primo- continuò lo stregone, -Voi subito dopo. Se saremo abbastanza veloci funzionerà di sicuro, fidatevi di me.-

Le due donne si guardarono furtivamente, fiducia o meno, erano nelle mani di Merlino.

L'ascensore toccò il suolo e i tre uscirono. Emma si posizionò alla testa del gruppo per guidarli nel punto esatto in cui si trovava il covo di Morgana. Con un cenno della testa indicò loro la direzione e si mossero cercando di fare meno rumore possibile. Procedettero con molta cautela, perché il buio nascondeva perfettamente ogni insidia del terreno, e il silenzio surreale amplificava il rumore dei loro respiri. A pochi passi dalla meta la Salvatrice si fermò cedendo il posto a Merlino, e andandosi così a posizionare alla sua sinistra, Regina la imitò raggiungendo il fianco opposto. Dalle profondità delle caverne non proveniva alcun suono, il che incrementava l'ansia delle due donne, Merlino invece sembrava solo molto concentrato, mentre fissava l'ignoto davanti a lui.

-Siete pronte signore?- domandò in un sussurro che le fece comunque trasalire entrambe come se avesse urlato.

Annuirono. Si erano esercitati tutta la mattina a sincronizzare i movimenti, con loro grande sorpresa avevano trovato l'intesa in un tempo relativamente breve, quindi bastò uno sguardo allo stregone, un lievissimo movimento del capo, per far scattare Emma e Regina. In un lampo i tre fecero irruzione, richiamando contemporaneamente la magia che sarebbe servita ad attivare la gabbia, pronti a vederla innalzarsi dal nulla e circondare con le sue eteree sbarre una Morgana indifesa e incapace di reagire. Ma nessun grido di stupore colpì le loro orecchie, nessun paio d'occhi strabuzzanti gli si parò davanti. Il nascondiglio era vuoto. L'arredamento testimoniava che fosse abitato da qualcuno, ma questo qualcuno non c'era.

-Che diavolo...?- ringhiò Regina allargando le braccia e rivolgendo uno sguardo interrogativo a Emma e a Merlino. La bionda osservava quell'ambiente familiare palesando lo stesso sconcerto

-Io non so... Credi... credi che ci abbia scoperto e che sia scappata?- chiese balbettante alla mora

-Impossibile, a meno che non avesse modo di spiarci- rispose invece Merlino aggirandosi tra la poltrona e il tavolinetto. Quasi inciampò quando l'ira del sindaco Mills lo travolse

-Avevi detto che l'avremmo trovata inerme e in preda al dolore! Si può sapere come ha fatto a sparire?-

-E' quello che sarebbe dovuto succedere. Il Potere Oscuro debilita il corpo, soprattutto se non fai nulla per contrastarlo. Evidentemente ho sottovalutato le capacità di resistenza di Morgana, in tutti questi anni deve essere migliorata molto-

-E adesso cosa facciamo?- Emma interruppe sul nascere una seconda sfuriata di Regina. -Suppongo sia improbabile che ritorni qui, ma se anche lo facesse non è una grande idea restare ad aspettarla. Ci serve un nuovo piano-

-Se sa già come utilizzare i poteri da Signora Oscura non ci vorrà molto prima che passi all'attacco, e ho paura di quello che potrebbe fare. Dobbiamo trovarla- disse il mago tradendo, per la prima volta, una certa preoccupazione.

-E come?- domandò stizzita Regina, Merlino la guardò cupo

-Ancora non lo so- le rispose, -So solo che dobbiamo farlo in fretta-

Emma si avvicinò all'amica mentre l'uomo si allontanava guadagnando l'uscita del rifugio a passi svelti, e creando una sfera luminosa per rischiarare la strada.

-Anche tu hai la fastidiosa sensazione che ci stia nascondendo qualcosa?- le chiese a bassa voce

-Sì- rispose la mora senza staccare gli occhi dall'uomo, -Ma sarà così ancora per poco.-

   Zelena sbuffò rumorosamente e spense la tv quando la lista dei canali ricominciò per la terza volta. Lo zapping compulsivo era ormai il suo unico svago, costretta a letto in una camera d'ospedale sorvegliata ventiquattro ore su ventiquattro. La temporanea alleanza con Emma in versione Signora Oscura si era rivelata controproducente a più livelli, e in un colpo solo aveva perso l'ultima chance di ottenere un minimo di fiducia da parte della sua sorellastra, quella di riottenere parte della sua magia, e la possibilità di tenere Regina lontana da suo figlio. Non poteva scappare, non poteva difendersi, poteva solo lamentarsi e rimuginare, e guardare la televisione ovviamente.

-Tra cinque minuti comincia la replica di “Bake off”. Ieri sera mi sono addormentato e non ho visto chi è stato eliminato- suggerì Gongolo sbirciando nella camera della Perfida Strega, quella mattina il turno di guardia spettava a lui.

Zelena si voltò con aria disgustata pronta a riversare tutta la sua frustrazione sul nano impertinente che, pensava, avrebbe potuto restare a casa a guardare tutti gli insulsi programmi di cucina che voleva data la sua totale inutilità. Fu anticipata però da una voce femminile dal tono pacato, quasi flemmatico.

-Fatti da parte nanerottolo, sei congedato. Ordini del sindaco- disse Malefica fermandosi sull'uscio a un passo dal piccolo uomo

-Non ho ricevuto alcuna notifica al riguardo- si impuntò lui, sforzandosi di mostrarsi autorevole nonostante la paura. La donna bionda sollevò un sopracciglio divertita

-Te lo sto comunicando io- ribatté entrando nella stanza di Zelena e cominciando a sbottonarsi il cappotto grigio. -Si tratta di un cambiamento dell'ultimo momento dettato dall'emergenza- spiegò posando l'elegante indumento sull'appendiabiti adiacente alla porta.

Zelena, che fino a quel momento era rimasta ad osservare interdetta la scena, recuperò la sua arroganza commentando a braccia conserte

-Finalmente mia sorella si è decisa a mandare qualcuno realmente in grado di proteggermi-

Malefica le lanciò un'occhiata veloce e riprese a convincere il nano ad andarsene e a lasciare a lei il posto di sorvegliante. Si infilò una mano in tasca e tirò fuori un telefono cellulare

-Se non mi credi chiamala- lo sfidò porgendogli il dispositivo, -Sono sicura che sarà felicissima di essere disturbata-

Il solo pensiero di intavolare una discussione con la ex Regina Cattiva bastò a convincerlo e a farlo tornare ad occupazioni più gradite, e meno pericolose.

-Quanto a te Zelena- disse la bionda avvicinando una sedia al letto della rossa, -Sai bene che sono qui per proteggere il tuo bambino e lui soltanto-

In quel momento fece il suo ingresso l'infermiera del mattino con la colazione e le vitamine per la degente, posò il vassoio sul comodino e cominciò a compilare la cartella clinica con i dati che trasmetteva il monitor. La strega di Oz non si lasciò distrarre.

-E tu ti fai comandare a bacchetta come un perfetto soldatino? Avevo sentito grandi cose su di te Malefica, e guarda come ti sei ridotta: la mia sorellina ti ha ammaestrato per bene.- Alla muta-forma scappò una risata

-Dici? A me invece sembra che tra le due sia tu quella che se la passa peggio-

Zelena ringhiò e cominciò a mangiare con stizza. Dopo un paio di bocconi trovò le giuste parole per rispondere a tono alle frecciatine della sua sorvegliante.

-E così ti sei unita alla “Lega della Giustizia” di Storybrooke. Anche tu ritieni che io debba essere punita come pensano i grandi esempi di virtù e moralità, Regina in testa, che popolano questa città? La perfida Zelena, che non chiede altro che un po' di felicità per se stessa e per suo figlio, deve essere rinchiusa, mentre donne come te e tua figlia, che possono trasformarsi in feroci draghi; ex pirati e Signori Oscuri, possono permettersi di fare il bello e il cattivo tempo, ed essere perdonati senza remore-

-La parte della vittima ti riesce proprio bene- commentò l'altra, mentre l'infermiera, imbarazzata, si spostò nel piccolo bagno per cambiare gli asciugamani. Era evidente che tra le due donne non corresse buon sangue. -Devi ritenerti molto fortunata ad essere ancora viva. Regina è davvero cambiata, siamo amiche da tanto, e posso assicurarti che in altri tempi, dopo il brutto scherzo che le hai giocato, non l'avresti passata liscia. Adesso fai la brava e prendi le tue medicine-

Zelena serrò forte i pugni e spezzò le posate di plastica che aveva ancora tra le mani, poi afferrò il bicchierino con le pillole e le mandò giù deglutendo sonoramente.

-Non dovresti stare fuori dalla porta?- provò a liberarsi così della fastidiosa presenza

-Preferisco stare qui, grazie- rispose piccata Malefica. La rossa sbuffò. Se proprio doveva sopportare la “draghessa”, tanto valeva conversare

-Di quale emergenza parlavi prima? Emma continua a scatenare il panico?-

La bionda prese a gironzolare per la stanza. -A dire il vero Emma è tornata ad essere la Salvatrice, il Potere Oscuro le è stato rubato da una strega molto pericolosa che, purtroppo, non siamo ancora riusciti a catturare. In questo momento la mia Lily, “il feroce drago”- rispose facendole il verso, -E' con gli altri a cercarla e ad organizzare la difesa della città-

-Ma che bravi- commentò sarcastica Zelena guardando fuori dalla finestra, come aspettandosi di notare nell'aria qualche segno di ciò che l'altra le stava raccontando.

L'infermiera, uscì dal bagno approfittando della tregua tra le due, e raccolse il vassoio ormai vuoto dal comodino. Stava per andarsene, ma Malefica glielo impedì

-Infermiera è possibile avere un cuscino? E anche qualche rivista magari-

Zelena la guardò sconvolta. -Guarda che questo è un ospedale, non un albergo- la rimproverò, ma la bionda finse di non aver sentito.

L'operatrice sanitaria, sentendo montare di nuovo la tensione la smorzò

-Vedrò cosa posso fare- disse con un sorriso incerto, prima di sparire in un lampo.

Dopo alcuni istanti di silenzio Zelena riprese parola

-Come fai a stare fianco a fianco alle persone che ti hanno rovinato la vita? Come fai a resistere all'impulso di strappargli il cuore e ucciderli con le tue stesse mani? I cosiddetti “buoni” non sanno far altro che giudicare, e al primo errore che commetterai, dimenticheranno che sei stata loro alleata, e ti rinchiuderanno-

Malefica le rivolse uno sguardo di compatimento mentre tornava a sedersi. Conosceva le emozioni negative di cui l'altra strega era prigioniera, avevano avvelenato anche il suo sangue fino a poco tempo prima, ma nel momento in cui aveva potuto riabbracciare sua figlia, erano semplicemente sparite.

-Giuro che farò qualsiasi cosa pur di impedire a Regina di mettere le mani sul mio bambino- riprese la rossa, avvolgendo istintivamente le proprie braccia al ventre con fare protettivo

-Regina desidera soltanto che il figlio di Robin Hood sia al sicuro, e che cresca con tutto l'amore che merita-

-Nessuno amerà mai mio figlio più di me!-

-Ed è per questo che non ti impedirà di stare con lui, o lei. Te l'ho detto Regina è cambiata, non si sognerebbe mai di privare una madre del proprio figlio. La vita non è solo in bianco e nero Zelena, e prima lo capirai, prima sarai in grado di viverla davvero-

-Come sei ingenua... e patetica- commentò con disprezzo Zelena

-Tu invece sei testarda e saccente- ribatté Malefica, che aveva evidentemente già raggiunto il limite della sua pazienza.

-Buongiorno Zelena, le ho portato la colazione e le sue vitamine- si annunciò nuovamente l'infermiera interrompendo il litigio

-Ho appena finito di fare colazione!- sbottò la rossa

-E io le avevo chiesto un cuscino- aggiunse Malefica

La donna in divisa, ferma col vassoio tra le mani, le guardò come se fossero impazzite

-Non so di cosa stiate parlando, sono entrata in servizio neanche cinque minuti fa-

Malefica scattò in direzione dell'estranea afferrandola per il colletto del camice. Il vassoio, e il suo contenuto, finirono a terra con un gran fracasso

-Che cosa hai detto?!- ringhiò la bionda.

L'infermiera tremava terrorizzata, non riusciva a parlare, ma era chiaro che, se avesse potuto, non avrebbe risposto alla domanda, ma avrebbe gridato in cerca di aiuto. Anche Zelena si agitò

-Si può sapere che diavolo sta succedendo?-

Malefica lasciò andare la poverina ma le impedì di fuggire. -Fatele vomitare tutto quello che ha ingerito- le ordinò riferendosi a Zelena. Poi si lanciò all'inseguimento della nuova Signora Oscura, furiosa con se stessa per essersi fatta ingannare tanto facilmente.

   Emma e Regina terminarono le rispettive telefonate in contemporanea.

-David ha messo su delle squadre di ricerca insieme ai Merry Men, e Killian sta andando alla Jolly Roger a cercare qualcosa di Morgana che può aver perso quando è stata lì- avvisò Emma avvicinandosi a Regina

-Ottimo, così potremo usare un incantesimo di localizzazione. Ho chiesto a Malefica di sorvegliare l'ospedale, preferisco qualcuno con poteri magici a piantonare la stanza di mia sorella. Mary Margaret ha portato Henry, Roland e tuo fratello da Granny prima di andare dalle fate-

-Merlino?-

-E' di là immerso tra i libri, spera di trovare qualcosa che possa indebolire Morgana, ma dubito ci riuscirà-

I tre avevano stabilito la base operativa nella biblioteca cittadina subito dopo esser riemersi dai sotterranei. Il tentativo di cattura andato a vuoto li aveva innervositi, pensavano di poter condurre loro i giochi per una volta, e invece erano stati destabilizzati dall'ennesima mossa a sorpresa del nemico, costretti a riorganizzare piani d'emergenza nuovi, e senza punti di riferimento.

-Ho sbagliato tutto e continuo a sbagliare- esclamò in preda allo sconforto il sindaco, passandosi una mano tra i capelli

-Cosa?- chiese lo sceriffo cercando di intuire da sé quale fosse il problema.

-Avevi ragione tu, il ruolo dell'eroina non fa per me. Ci ho provato davvero, ma ogni tentativo, ogni scelta che ho fatto per risolvere i nostri problemi ha solo portato conseguenze più disastrose. Probabilmente è una questione di talento, tu e i tuoi genitori siete nati per fare gli eroi, io, invece per fare la cattiva-

-Non dirai sul serio! Se sono qui adesso è anche grazie a te Regina-

-Il tuo salvataggio è stato frutto del lavoro di squadra-

-Squadra di cui tu eri la leader-

Regina fece un mezzo sorriso, -Onere che sono ben felice di riaffidare a te- concluse, e si apprestò a raggiungere lo stregone in fondo alla biblioteca.

Era quello il momento giusto, pensò Emma, doveva necessariamente parlare con Regina dei suoi tormenti, perciò la fermò provando a riprendere il discorso interrotto quella mattina

-Mi dispiace. Le cose che ti ho detto non le ho mai pensate- cominciò incerta. Regina si voltò appena

-Lo so, era il Potere Oscuro a parlare- rispose compiendo un altro passo verso la sua meta, ma Emma, dopo un profondo respiro, la costrinse a fermarsi di nuovo

-E non avrei mai voluto... fare quello che ho fatto- continuò la bionda, e nel farlo la voce le era venuta meno.

Era doloroso ripercorrere quei momenti proprio con Regina, ma sentiva di doverlo fare per entrambe. Fissò per un po' la mora, era di spalle, i muscoli tesi e chissà quali pensieri ad affollarle la mente, allora si fece coraggio avvicinandosi appena.

-Il potere del pugnale era troppo forte- disse con una punta di rabbia rivolta a chi l'aveva costretta a quell'atto orribile. -Non mi sto giustificando- aggiunse per non essere fraintesa, -Voglio solo che tu sappia che ho tentato-

Regina restava immobile e Emma cominciò a temere che quelle parole sconnesse non sarebbero servite al loro scopo. Gli occhi le si riempirono di lacrime, odiava apparire fragile, soprattutto con le persone alle quali teneva particolarmente, ma come le aveva detto Killian la sera prima, confrontarsi col proprio lato oscuro le aveva dato modo di conoscere meglio se stessa, e le aveva mostrato quanto i legami costituissero la sua forza. Ecco perché non avrebbe mai voluto perdere la sua famiglia, e Regina era a tutti gli effetti un membro di quella famiglia.

-Probabilmente non mi perdonerai mai e lo capisco, perché io stessa non potrò farlo- ammise asciugandosi una guancia col dorso della mano. -Ma ti prego Regina non allontanarmi. Noi due ci capiamo come nessun altro, perché ci somigliamo. Mi piace il rapporto che abbiamo costruito in questi anni, questa amicizia così unica, e non posso e non voglio rinunciarci.-

A Regina tornarono in mente le parole che Emma le aveva detto appena un anno prima, erano nella sua cripta quella sera, e avevano appena incassato un'offensiva della regina delle Nevi. In quel periodo ricordava di essere furiosa con la ragazza per aver riportato dal passato Marian, che poi avevano scoperto essere Zelena, l'aveva accusata di non averla mai aiutata, e aveva provato in tutti i modi ad allontanarla. Emma però non l'aveva ascoltata, come sempre del resto, e alla fine Regina si era dovuta arrendere alla sua tenacia, e all'evidenza: la sua amica/nemica aveva ragione sul loro conto. Ripensò anche a com'era cambiato il loro rapporto dal primo incontro sul vialetto di casa Mills. Procedendo per gradi si erano avvicinate sempre più, e senza rendersene conto si erano ritrovate a spalleggiarsi e a supportarsi con una complicità che era ormai sotto gli occhi di tutti, quelli di loro figlio soprattutto, il più felice di questo cambiamento. E coprirle le spalle era quello che aveva fatto Emma salvandola dall'Oscurità, Regina lo sapeva, e nonostante questo sacrificio avesse avuto imprevedibili e mortali conseguenze, non poteva addossarle tutta la colpa. Almeno razionalmente. Per sanare le ferite del cuore le sarebbe servito altro tempo, oltre il supporto di un'amica speciale, capace di comprenderla al primo sguardo.

Il sindaco strinse i pugni per farsi forza e impedire a se stessa di piangere, poi rilassò le mani e si girò piano verso la Salvatrice notando quanto fosse scossa.

-Quella strega ha ucciso Robin, non tu Emma- disse con tutta la calma che poteva, controllando al meglio il tremore della voce. -Tu sei stata solo uno strumento inconsapevole, ma adesso sei qui, libera dal Potere Oscuro e da quel dannato pugnale, e insieme le impediremo di fare ancora del male-

Gli occhi lucidi e sinceri non lasciavano spazio al dubbio, la strega di Camelot era per Regina l'unica responsabile di tutto, la sola persona contro la quale avrebbe rivolto la sua vendetta. Emma aveva atteso la risposta della mora con la concreta paura di averla già persa, e alla parola “insieme” pronunciata da Regina sentì la tensione sciogliersi, e nuove lacrime formarsi. Si morse il labbro inferiore per recuperare un contegno, e quando fu sicura di sé, riprese parola

-Allora troviamola e facciamola pentire di averci sfidato-

La ritrovata determinazione della giovane fece sorridere Regina, forse Merlino aveva ragione, ormai aveva smesso del tutto i panni della Evil Queen, e perdonare non era più così difficile.

   Merlino alzò gli occhi dal libro che stava sfogliando quando vide arrivare Emma e Regina.

-Signore mi è venuta un'idea- disse andando loro incontro, -Morgana sta nascondendo la sua magia e non riesco a localizzarla, ma non può nulla per il pugnale, giusto?- fece una pausa attendendo una reazione che non arrivò. -Conoscendola sono sicuro che ce l'abbia con sé, perciò basterà trovare quello per trovare lei. Ma ho bisogno di andare alla villa-

-Perché?- chiese Regina seria incrociando le braccia al petto

-Come prego?- Merlino era confuso dal tono improvvisamente ostile della donna. Di entrambe le donne a dire il vero, ora che notava il cipiglio con cui lo fissava Emma

-Vogliamo soltanto sapere perché vuoi andare alla villa- puntualizzò quest'ultima. Lui accennò un sorriso, poi si rabbuiò

-Non capisco cosa sta succedendo-

-Non sta succedendo niente- ribadì Emma, -Ti stiamo soltanto chiedendo qualche dettaglio in più. Si chiama collaborare-

Lei e Regina, dopo il chiarimento, avevano deciso di far fronte comune e scoprire finalmente se, e cosa, Merlino teneva loro nascosto, perché erano assolutamente certe che fosse così. L'uomo annuì

-Pensavo che fosse quello che stiamo facendo- disse

-Noi di sicuro, ma tu?- provocò Regina puntandogli negli occhi lo stesso sguardo inquisitorio della sera prima

-E' assurdo che non vi fidiate di me, ho salvato la vita ad Emma!- sbottò restituendo alla donna uno sguardo duro e offeso, che sembrò lasciarla indifferente

-Ultimamente ci risulta difficile fidarci perfino delle nostre ombre- commentò il sindaco di Storybrooke. -E' vero hai salvato Emma, e di questo te ne saremo per sempre grati- continuò sciogliendo l'incrocio di arti che aveva frapposto tra loro, -Ma è anche vero che è a causa della tua strategia sbagliata se abbiamo perso la più concreta occasione di sconfiggere Morgana-

Sentirsi accusare in questo modo provocò un moto di rabbia nel mago, che inspirò profondamente, e tanto bastò per ritrovare la calma. Aveva sempre avuto un temperamento irascibile da quando poteva ricordare, erano passati molti anni dalla sua adolescenza, ma sapeva di essere stato un giovane irrequieto e difficile da gestire per chi lo aveva cresciuto. Col tempo, e a causa, o grazie, alle esperienze vissute, aveva imparato ad arginare quel fuoco, imponendosi un comportamento più consono al ruolo che ricopriva, il che lo aveva reso (forse) anche più saggio. Comunque quel fuoco non si era mai spento, e capitava che alle volte qualcuno trovasse il modo di provocare una fiammata, come Regina in quel momento.

-Pensate che sia suo complice? Io voglio davvero aiutarvi. Ero sincero ieri- tornò a rivolgersi alla donna con la quale sentiva di avere una certa affinità, sperando di essere finalmente creduto

-D'accordo- rispose infatti la mora, -Allora sii sincero anche adesso. Perché è evidente che non ci stai dicendo tutto-

-Ascolta- si intromise lo sceriffo, -Se sapessimo tutta la verità, ad esempio che tipo di rapporto c'è tra te e Morgana e perché lei vuole ucciderti, per noi sarebbe più facile-

-Credetemi, se vi ho taciuto delle informazioni è stato solo per proteggervi-

-Siamo perfettamente in grado di proteggerci da sole- commentò Regina, mandando all'aria il tentativo di Merlino di farle desistere.

-No, voi non capite- riprovò il mago, -Ci sono in ballo forze più grandi di noi-

-La lotta tra il bene e il male?- chiese sarcastica il sindaco, -E' il nostro pane quotidiano-

Lo stregone non poté che constatare la cocciutaggine dell'ex Regina Cattiva, ed anche Emma non era da meno

-Poco prima di morire il tuo Apprendista ci ha detto che soltanto tu avresti potuto sconfiggere l'Oscurità. Dicci come- incalzò la bionda

-Anacleto è...- sussurrò Merlino. Sconvolto dalla notizia della dipartita dell'uomo, indietreggiò fino a sedersi sulla scrivania dietro di lui.

-Mi dispiace credevo lo sapessi- balbettò imbarazzata la giovane

Dopo qualche attimo di silenzio fu Regina a riprendere il discorso

-E' per questo che ti stavamo cercando, noi vogliamo distruggere il Potere Oscuro in modo che non possa più controllare nessuno. Ti abbiamo seguito fino a Camelot, ed è lì che ci siamo imbattuti in Morgana, ci ha presi in giro e usato per arrivare a te-

Il mago rialzò lo sguardo su di lei provocandole un brivido, quegli occhi scuri e penetranti le facevano ogni volta uno strano effetto

-Lui vi ha detto di cercarmi?- chiese, Emma glielo confermò

Tutto ciò poteva dire soltanto una cosa, pensò Merlino mentre fissava la bionda, anche Anacleto nutriva i suoi stessi sospetti, che trovavano via via più conferme, analizzando gli eventi successivi alla morte del suo vecchio amico. Gli indizi c'erano tutti, forse, dopo una vita di ricerca, lì a Storybrooke avevano trovato la persona giusta, proprio quando pensava che non sarebbe mai successo.

-L'Oscurità non può essere distrutta, questo minerebbe gli equilibri dell'intero universo- sentenziò con aria grave, -Ma esiste un modo per evitare che finisca nelle mani di male intenzionati-

-Intendi intrappolarla, come hai fatto col pugnale?- domandò Emma sfilandosi le mani dalle tasche dei jeans

-Qualcosa del genere, sì-

La Salvatrice e Regina si guardarono per un momento, come a chiedersi tacitamente se fidarsi o meno dello stregone, poi la bionda si voltò decisa verso di lui

-Facciamolo!-

Merlino tirò su una mano per frenarne l'entusiasmo, e ben consapevole della reazione che ciò che stava per dire avrebbe provocato, continuò titubante

-Io non posso farlo- ammise in un sospiro. Le due donne scattarono

-Che significa?-

-Come?- gridarono all'unisono.

-E' una storia lunga e complicata che non posso ancora raccontarvi, ma vi giuro che lo farò a tempo debito. Tanto sarebbe comunque inutile se prima non troviamo Morgana- disse velocemente lui, e approfittando dello sgomento momentaneo delle sue interlocutrici, fece per andarsene attraversando lo spazio tra le due. Regina gli afferrò saldamente un braccio

-Forse non ti è chiaro il senso di tutto questo discorso- gli disse aumentando la pressione delle dita, -Basta con i segreti-

Merlino fissò a lungo la mano curata della mora stretta al suo bicipite, finché Regina non la allontanò.

-Credetemi, non siete ancora pronte per sapere-

-Lascialo decidere a noi- aggiunse Emma

Anche l'ultimo tentativo era fallito, davanti alla risolutezza di quelle donne così forti, e così testarde, non aveva altra scelta che arrendersi

-E sia! Vi dirò ogni cosa dal principio, ma dovete promettermi che non mi interromperete e che ascolterete fino alla fine. Anche se probabilmente non vi piacerà-

Emma e Regina annuirono, desiderose di scoprire finalmente la verità. Dopo un lungo respiro Merlino cominciò

-Io e Morgana non siamo propriamente maestro e allieva...-

-Lo sapevo, l'amore! C'entra sempre l'amore- la voce insolitamente squillante di Regina fece trasalire sia il mago che Emma, ora a bocca spalancata per la rivelazione

-Cosa?! No... no! Sei completamente fuori strada!- si agitò l'uomo, perdendo per un attimo quell'aria composta che aveva sempre sfoggiato. -Avevamo detto niente interruzioni. E niente supposizioni, per favore- concluse con un leggero rossore sulle guance

Il sindaco alzò le mani per scusarsi e gli fece segno di continuare. Merlino si lisciò la tunica per ritrovare se stesso nel silenzio imbarazzato che si era venuto a creare

-Come dicevo, non sono il maestro di Morgana- riprese, poi si concesse una nuova pausa. -Io sono...-

   Le pareti della biblioteca tremarono violentemente, al punto che molti libri caddero dagli scaffali, qualcosa di molto grosso e pesante aveva impattato il suolo, a non molta distanza dall'edificio. Subito dopo il piccolo terremoto, un rumore assordante, acuto e penetrante, coprì ogni altro suono. Regina, Emma e Merlino si voltarono d'istinto nella direzione da cui proveniva.

-Cosa è stato?- domandò la mora appena fu possibile parlare di nuovo.

Intanto dalla strada giungevano grida di persone spaventate.

-Credo di saperlo- rispose Emma con la paura dipinta sul volto, aveva già sentito quel verso alcuni anni prima.

La Salvatrice e la (non più) Regina Cattiva si precipitarono fuori, e dopo aver schivato un omone grande e grosso che correva a perdifiato sul marciapiede, stentarono a credere alla scena che gli si parò davanti: Morgana in groppa ad un enorme drago, con ghigno trionfante.

-Salvatrice, come sospettavo sei già in piedi, e sono anche sicura di sapere di chi è il merito- esordì la strega dagli occhi ambrati quando notò le due. -Allora, dov'è?-

Regina non aveva smesso un attimo di guardare la gigantesca bestia alata. -Quella è...-

-Malefica, sì- confermò Emma, non avrebbe mai potuto dimenticare quei fari verdi, né il terrore provato la prima volta che aveva dovuto affrontarli. Davvero una delle esperienze più traumatiche della sua vita, anche perché li avrebbe associati per sempre alla scoperta del mondo dal quale proveniva.

-Parlate del mio maestoso destriero?- le punzecchiò Morgana, che mostrò loro un cuore pulsante con delle macchie scure. -E' davvero una bestiolina obbediente, o almeno lo è diventata dopo che le ho preso questo- Il drago si dimenò e Regina digrignò i denti, infastidita dal vedere la sua amica usata in quel modo

-Se credi che farti scudo con una nostra amica ti salverà dai nostri colpi hai fatto male i tuoi conti- disse

Morgana rise. -Regina, sempre così arrogante. Sai conoscevo una persona, un tempo, che avrebbe perso la testa per una come te. In ogni caso, avevo in mente altro, e devo ringraziare Emma per l'idea. Sei stata un discreto Signore Oscuro signorina Swan-

Emma fece istintivamente un passo avanti e strinse i pugni, quanto avrebbe voluto stamparne uno dritto sul naso di quella megera.

-E' da tutta la vita, beh quasi- continuò Morgana indifferente alla reazione della bionda, -Che mi preparo per questo momento, e non permetterò a nessuno di intralciarmi. Così, mentre voi sarete occupate a proteggere gli abitanti della vostra ridente cittadina, io potrò uccidere finalmente Merlino e prendere il posto che mi spetta-

La Salvatrice e la Regina si scambiarono un cenno d'intesa, e le loro mani si circondarono di magia.

-Non ti permetteremo di attaccare Storybrooke- disse Emma distendendo le braccia in avanti, nella classica posa che era solita assumere prima di colpire. Morgana finse stupore

-Oh, ma l'ho già fatto- ribatté con un sadico sorriso. Le braccia delle due eroine tornarono sui rispettivi fianchi. -In questo momento il tuo eroico paparino, e un gruppo di buzzurri, stanno combattendo nella foresta contro branchi di animali selvatici e pericolosi che ho provveduto a potenziare con la magia. E presto ordinerò al drago di calpestare e incendiare qualsiasi cosa, o qualunque persona che gli capiterà sotto il muso.-

Consapevole di averle appena condotte in un vicolo cieco senza via di scampo, si concesse di restare ad ammirare la paura e la rabbia sui loro volti dalla sua posizione di vantaggio. Era stato un bene che il suo corpo si fosse abituato tanto presto al Potere Oscuro, adesso era praticamente invincibile per le due eroine di Storybrooke, e di certo lo avevano capito anche loro, o lo avrebbero fatto se si fossero azzardate a tentare un'offensiva nei suoi confronti. Per Merlino il discorso era diverso, ma anche in questo caso aveva un asso nella manica, che avrebbe estratto al momento giusto. Dimenticandosi del sindaco e dello sceriffo, che cercavano di trovare una soluzione al problema nel più breve tempo possibile, e che ormai per lei non costituivano più una minaccia, si concentrò su quanto le interessava davvero

-Merlino so che sei qui!- urlò verso l'edificio con la torre dell'orologio, era da lì che aveva visto uscire Emma e Regina. -Pensavo che dopo tutti questi anni anche tu morissi dalla voglia di rivedermi-

La Salvatrice e la Regina si guardarono intorno accorgendosi soltanto in quel momento che il mago non le aveva seguite, ma prima che potessero formulare qualsiasi cattivo pensiero sull'uomo che tanto chiedeva fiducia quanto poco affidabile si dimostrava, Morgana continuò.

-Allora vecchio, non ricordavo fossi un tale codardo, vieni fuori e affrontami!- gridò ancora più forte, -Me lo devi- aggiunse con una tonalità normale.

Sentì l'eccitazione crescere quando una densa nuvola blu si formò davanti a lei, ogni centimetro di pelle sensibile al più impercettibile cambiamento d'aria, ogni muscolo pronto a scattare. Il fumo cominciò a diradarsi

-E dimmi, com'è che mi ricordavi?-

La voce profonda e familiare le spense il sorriso fremente che le era spuntato sul viso appena un'istante prima, sostituito da profondo e sincero stupore. Quella, e la figura maschile che prese forma dalla scia blu

-Kay?!-

-Ciao sorellina.-

 

 

Widow's corner

Kay?!?! Chi è questo Kay?!?

Lo scoprirete nel prossimo capitolo, che per l'occasione sarà un po' particolare. ;)

Alla prossima... ah se vi andasse, scrivetemele pure due righe (fosse anche solo per insultarmi)

   
 
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