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Autore: effie_    26/03/2017    3 recensioni
(Cap.13) Nel mentre lo guardava, la giovane Evans capì che Potter era esattamente come tutti gli altri, se non peggio. Senza uno stuolo di oche adoranti non si sentiva completo ed era certa che una volta alla settimana ne scegliesse una a cui far provare il paradiso, per poi mollarla dopo tre giorni con la stessa noncuranza di un vaso rotto. Era davvero un essere abominevole.
(Cap.26) - Ce la caveremo, Potter?
- Certo che sì. Alla fine, Evans, siamo una bella coppia. Tu sei tante cose belle messe assieme e io tanti disastri collegati. Direi che così ci completiamo. Anche perché voglio incasinarti la vita nel modo più dolce possibile.
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily, Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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Non ricordava di essersi mai sdraiata su un letto morbido. D’altra parte, non ricordava nemmeno come avesse fatto ad arrivare fin lì, eppure il suo istinto le suggeriva che si trovava al sicuro. Non sapeva bene da dove derivasse quella consapevolezza; forse dalla presenza di alcune bende fresche sulla sua fronte, segno inequivocabile che, dovunque si trovasse, poteva fidarsi, dato che qualcuno si stava prendendo cura di lei.
Non ricordava molto neanche del combattimento a Villa Lestrange prima di quella strana esplosione: solo un sacco di incantesimi che volavano da una parte all’altra della stanza, Mary svenuta, Marlene che duellava contro Rabastan, Sirius e Remus che cercavano con tutte le loro forze di stendere Lucius Malfoy, James che lottava contro Dolohov…James!
La giovane Evans spalancò gli occhi e si tirò su a sedere di scatto, ma ben presto ricadde fra i cuscini a causa del violento capogiro che l’aveva assalita. Chiuse di nuovo gli occhi, cercando di placare le vertigini, e, non appena si sentì abbastanza sicura, provò a sollevarsi ancora, ma questa volta con delicatezza. Come aveva sospettato fin da subito, si trovava in un luogo sicuro, ossia l’infermeria di Hogwarts. Qualcuno le aveva passato delle garze bagnate sulla fronte e sul comodino accanto al suo letto si trovavano alcuni dolci di Mielandia insieme ad un mazzo di girasoli, i suoi fiori preferiti.
Poco distante da lei, una figura bianca si stava affaccendando attorno ai letti; la sua vista non era ancora del tutto a posto, tuttavia le parve di riconoscere Madama Chips. Ma perché si trovava in infemeria? E dove erano tutti gli altri? Dov’era James?
<< Madama Chips! >> la chiamò, gracchiando << Madama Chips! >>.
La figura in bianco si voltò e si avvicinò sempre di più al suo letto. Lily cercò di metterla a fuoco, ma venne distratta dallo strano scintillio dorato che luccicava sul volto dell’infermiera proprio all’altezza degli occhi. Che strano, non aveva mai fatto caso al fatto che Madama Chips portasse gli occhiali…
Sbattè di nuovo le palpebre e, lentamente, come attraverso una foschia, comprese che ciò che lei aveva scambiato per un camice bianco in realtà era una lunga e folta barba candida, che poteva appartenere soltanto a…
<< Buon pomeriggio, signorina Evans >> la salutò calorosamente il preside.
<< Professor Silente! >> esclamò Lily, sconvolta << Che cosa è successo? Signore, i miei amici sono ancora a Villa Lestrange, so che non avremmo dovuto essere lì, ma la prego, la supplico, deve mandare qualcuno a salvarli, i Mangiamorte li uccideranno…>>.
<< Si calmi, mia cara figliola. Temo che sia rimasta un po’ indietro con gli avvenimenti, dato che è stata priva di sensi per un paio di giorni >>.
<< Priva di sensi? >> ripetè Lily, senza capire.
<< Il signor Potter era molto preoccupato, di certo sarà enormemente sollevato nel sapere che si è svegliata. Per quanto sembri paradossale, questa scuola è piccola e le voci corrono >> il preside le strizzò un occhio << Ho sempre saputo che lei sarebbe riuscita a fargli mettere la testa a posto, prima o poi >>.
La fanciulla arrossì << James sta bene? >>.
<< Stanno tutti bene, signorina Evans >>.
<< Anche Mary? >>.
<< Certamente >>.
<< Allora perché io sono qui? Lei sa cos’è successo? >>.
<< Certo che lo so. Sono stato io a portarla qui >>.
Involontariamente, Lily strabuzzò gli occhi << E’ stato lei?! >>.
<< Devo ammettere che il vostro piano per intrufolarvi a Villa Lestrange è stato esemplare. Certo, quello dei vostri compagni Serpeverde non era male, il professor Lumacorno non ricorda assolutamente nulla, nemmeno di aver spedito fuori da Hogwarts la signorina Macdonald…ma la vostra strategia è stata eccezionale, se mi è concesso dirlo, dato che avrete infranto almeno una cinquantina di regole della scuola >>.
Lily arrossì ancora di più e abbassò lo sguardo, ma nel tono del professor Silente non sembrava esserci alcun accenno di rimprovero.
<< Non se ne vergogni, signorina Evans. In fin dei conti, avete agito per salvare la vita di una vostra amica e io tendo ad apprezzare molto questi gesti, per quanto spericolati possano essere >>.
<< Probabilmente ha scelto le persone sbagliate per fare i Capiscuola >> sussurrò piano la fanciulla.
<< Lo crede davvero? >> Silente la scrutò attraverso gli occhiali a mezzaluna << Io sono convinto del contrario. Lei e il signor Potter avete svolto un eccellente lavoro durante l’anno e devo dire che non ve la stavate cavando per niente male neanche contro i Mangiamorte. Tuttavia, non appena le mie spie mi hanno messo al corrente di ciò che stava accadendo nella villa dei Lestrange, sono accorso immediatamente >>.
<< Le sue spie? >>.
<< Ogni cosa a tempo debito, signorina Evans. Dunque, le stavo dicendo, quando sono giunto a Villa Lestrange, il giovane Rabastan, che era terra, mi ha visto prima di tutti gli altri e ha pensato bene di far saltare una tubatura del gas per darsi alla fuga insieme a tutti i suoi compari. Per questo tutti voi avete perso i sensi: lei è stata solo l’ultima dei suoi amici a risvegliarsi >>.
<< Quindi i Mangiamorte sono fuggiti? >>.
<< Ebbene sì, purtroppo non siamo riusciti ad impedirlo. Ma l’importante è stato salvare le vostre vite >>.
Lily si passò una mano sugli occhi << Mi dispiace immensamente, professore. Io…io per prima avrei dovuto rispettare le regole e allertare uno degli insegnanti, magari la professoressa McGranitt, e spiegare esattamente i miei sospetti sul fatto che Mary fosse sparita…>>.
<< Certo, questa sarebbe stata la cosa giusta da fare. Ma non sempre la cosa giusta da fare è anche la più efficace >>.
Proprio in quel momento le porte dell’infermeria si spalancarono con fragore e James irruppe nella stanza. Molto probabilmente, vista la presenza del professor Silente, si trattenne quel tanto che bastava per non precipitarsi da Lily e baciarla, così si schiarì nervosamente la voce e si avvicinò al letto con passo più controllato, sebbene gli occhi gli brilassero dal sollievo.
<< Ah, signor Potter! >> esclamò il professor Silente << Mi chiedevo quando sarebbe arrivato. Immagino che Madama Chips l’abbia avvisata subito, proprio come aveva incessantemente richiesto >>.
James gli sorrise in modo complice, dopodiché si chinò su Lily e le scoccò un casto bacio sulla fronte. Di fronte a quella vista, il preside scoppiò inspiegabilmente a ridere.
<< Suvvia, ragazzi miei, non fate caso a me. L’amore è così raro da trovare che, quando c’è, bisogna manifestarlo in tutti i modi >>.
<< Ma, signore…>>.
<< Faccia pure, signor Potter. Le prometto che mi tratterrò soltanto per qualche minuto ancora, dopodiché la signorina Evans sarà tutta sua >>.
Ridendo, Lily e James si avvicinarono e si baciarono con delicatezza sulle labbra, avvertendo tutta la dolcezza che c’era nel ritrovarsi dopo essere stati tanto preoccupati l’uno per l’altra.
<< Ben tornata, Lils >> le mormorò lui, sfiorandole una guancia.
Lily avrebbe voluto baciarlo di nuovo, ma aveva ancora così tante domande per il professor Silente che non sapeva da dove cominciare; tuttavia la presenza di James al suo fianco le dava molta più sicurezza e fu certa che, con lui, avrebbe potuto affrontare qualsiasi tipo di verità.
<< Professore >> esordì timidamente << Poco fa lei ha accennato ad alcune sue spie…>>.
<< Ah, sapevo che sarebbe voluta ritornare su questo punto. Lei è testarda, proprio come il suo fidanzato. Allora, signor Potter: a chi l’onere di spiegare tutto? >>.
Con enorme sorpresa di Lily, James ridacchiò << Lascio a lei la parola, professore >>.
<< Lo immaginavo. Dunque, Lily >> la voce di Silente divenne improvvisamente seria << Immagino lei sappia che il potere di Lord Voldemort – come ormai ama farsi chiamare – sta aumentando sempre di più. Le sue idee sulla purezza del sangue gli hanno attirato le simpatie della maggior parte delle famiglie Purosangue e le fila del suo esercito si ingrossano ogni giorno di più. Ha visto che cosa è in grado di fare: per il momento si limita soltanto a misteriose sparizioni di Mezzosangue o a crudeli attacchi a villaggi babbani, ma sono dell’idea che presto dovremo aspettarci qualcosa di molto peggio. Le sue spie sono dappertutto, persino nel Ministero. Gli Auror non sono più in grado di affrontare questa minaccia da soli, o perché sono stati corrotti, o perché non sono più abbastanza forti per farlo. Per questo ho sentito il bisogno di creare un’associazione assolutamente segreta chiamata “Ordine della Fenice” >>.
James le strinse forte una mano e Lily si sforzò di annuire, sebbene non riuscisse a capire che cosa c’entrassero lei e i suoi amici in tutta quella faccenda.
<< Essenzialmente, lo scopo di tale associazione è sconfiggere il male. Per il momento i membri dell’Ordine sono tutti Auror esperti oppure maghi dal grande talento che mi hanno assicurato il loro personale aiuto. Ma la lotta contro Voldemort non può essere combattuta soltanto dai vecchi: ci serve linfa giovane, maghi dotati che siano in grado di far fronte a questa minaccia. Ecco perché lei, insieme a tutti i suoi compagni di Grifondoro più qualche aggiunta, è stata selezionata per partecipare >>.
Lily spalancò la bocca, sforzandosi di non balbettare << Lei…lei ha scelto…me? >>.
<< Vi ho tenuti a lungo in osservazione, quest’anno. Sapevo che dovevo aspettare che foste tutti pronti e, non appena sono venuto a conoscenza di ciò che avevate fatto per la vostra amica Mary, ho pensato che fosse finalmente giunto il momento >>.
<< Ma…io…io non credo di essere in grado…>>.
<< Signorina Evans, lei è una strega molto dotata. L’ho vista combattere, a Villa Lestrange, senza contare che la capacità di evocare un Patronus non è da tutti >>.
<< Ma quello me l’ha insegnato James…>>.
<< E lo sa in quanti ci riescono al secondo tentativo? >> Silente lanciò un’occhiata rapida in direzione di James e gli sorrise << Il signor Potter mi ha raccontato tutto. So che lei è anche un’eccellente pozionista, il che può sempre tornare utile. Ma, oltre al suo talento, c’è un altro motivo per cui vorrei che si unisse a me in questa battaglia…ed è la purezza del suo cuore. Mi creda, raramente ho visto nelle persone un tale spirito di sacrificio per coloro che amano: la mente umana, purtroppo, tende a essere essenzialmente egoista, ma lei, signorina Evans…nessuno potrebbe dubitare del suo amore. Basta vedere come, sebbene sia una studentessa modello, abbia accettato di infrangere tutte le regole pur di salvare la vita di una delle sue più care amiche. Ha rifiutato sé stessa per la salvezza di Mary Macdonald >>.
Lily abbassò lo sguardo, torcendosi le mani. I complimenti del professor Silente l’avevano enormemente lusingata, tuttavia non poteva fare a meno di non sentirsi all’altezza; un conto erano James, o Sirius, che al quinto anno erano riusciti a diventare Animagi…ma lei? In che modo avrebbe mai potuto contribuire alla sconfitta di Voldemort?
<< Non si sottovaluti, signorina Evans >> commentò a quel punto il preside, come se le avesse letto nel pensiero << Lei ha un enorme potenziale. In tempi migliori avrebbe potuto avere un’eccellente carriera da Auror, ma per il momento questo è il massimo che posso offrirle >>.
<< Accetta, Lily >> le mormorò piano James ad un orecchio << Questa sarà la nostra occasione: possiamo combattere e renderci utili >>.
La fanciulla tentennò ancora per qualche istante, riflettendo sull’enorme quantità di pericoli in cui si sarebbe cacciata, ma poi ricordò che avrebbe sempre avuto James al suo fianco e quella consapevolezza bastò a fugarle ogni dubbio.
<< Accetto, signore >> dichiarò, decisa << Farò parte dell’Ordine della Fenice >>.
Silente le ammiccò << Non mi aspettavo nulla di meno da voi due. La prima riunione sarà domani sera. Fatevi trovare nel mio ufficio alle nove in punto e poi ci smaterializzeremo insieme >>.



Fortunatamente, Madama Chips acconsentì a dimetterla dall’infermeria il pomeriggio seguente, così Lily, prima della riunione segreta, fu libera di lasciarsi raccontare tutti i dettagli da James. A quanto pareva, il suo svenimento era durato più a lungo rispetto a quello degli altri perché era quella che si era trovata più vicina alla tubatura del gas; anche Sirius, che stava combattendo al suo fianco quando c’era stata l’esplosione, era rimasto fuori gioco per un bel po’. Mary invece era stata portata al San Mungo, ma sarebbe dovuta tornare a momenti, dato che Silente aveva intenzione di reclutare anche lei nell’Ordine il prima possibile.
<< Ma tu cosa ne pensi? >> chiese Lily a James, nel mentre si avviavano verso l’ufficio di Silente.
<< Riguardo l’Ordine? Credo che Silente non avrebbe potuto avere un’idea più geniale. Era ora che qualcuno prendesse in mano la situazione >>.
<< Sì, ma…perché noi? >>.
<< A chi altri avrebbe potuto rivolgersi? Il Ministero ha paura, gli Auror stessi ne hanno…dunque, chi meglio di noi, che siamo stati suoi allievi? Ci ha osservati per sette anni, sa di cosa siamo capaci. A quanto ho capito, ha scelto solo i migliori. E indovina un po’? Non c’è neanche un Serpeverde >>.
<< Beh, mi sarei sorpresa del contrario. Più di metà delle famiglie Purosangue sta dalla parte di Voldemort >>.
<< Le eccezioni ci sono sempre, però. Guarda me. O Sirius. O Marlene, o Alice…siamo tutti traditori del nostro sangue, perché crediamo in questa causa >>.
<< Sai >> Lily si fermò un istante e lo guardò negli occhi << Ho sempre sognato di essere un Auror, ma non avrei mai pensato che mi sarebbe mai importato di più della vita di qualcun altro che della mia. Ora, se dovesse succederti qualcosa…>>.
James le sorrise dolcemente e le strinse una mano << Non succederà, Lily. Se cadremo, cadremo insieme >>.
Lei ricambiò la sua stretta << Per sempre? >>.
<< Per sempre. Te lo prometto >>.
Non appena raggiunsero l’ufficio del professor Silente, trovarono ad attenderlo un nutrito gruppetto di ragazzi, tutti del settimo anno, coloro che molto probabilmente erano stati selezionati da Silente in persona. C’erano Sirius e Marlene, Remus, Peter, Emmeline e persino Alice e Frank. Di Tassorosso erano stati scelti i due fratelli Bones e un ragazzo un po’ strano che Lily conosceva solo di vista, Sturgis Podmore. Infine, per Corvonero erano presenti anche i due gemelli Prewett e la ragazza di Fabian, Dorcas Meadowes. James abbandonò la sua mano per andare a salutare tutti quelli che conosceva, invece Lily preferì non gettarsi nella mischia e affiancò Remus, che aveva sul viso un’espressione malinconica.
<< Come sta Mary? >> gli domandò, prendendolo sottobraccio.
Lupin scosse la testa con aria triste << Non ne ho idea. Silente non mi ha dato il permesso di accompagnarla al San Mungo e, da quando è là, non ho ricevuto neanche una sua notizia >>.
<< Sono certa che si rimetterà presto >>.
<< Lo spero anch’io. Solo che…non so, Lily, ho la sensazione che ci sia qualcosa che non va >>.
<< In che senso? >>.
<< Ora non allarmarti, è solo una mia idea…però credo che alla villa sia successo qualcosa che Mary non vuole dirmi. A malapena sopportava che la toccassi, quando l’abbiamo salvata >>.
Lily deglutì sonoramente << Beh…forse era solo spaventata…>>.
<< No, deve esserci qualcosa sotto. Solo che davvero non riesco a immaginare cosa possano averle fatto…>>.
Fortunatamente in quel momento comparvero il professor Silente e la professoressa McGranitt, così tutti i ragazzi si zittirono all’istante. Il preside spiegò brevemente che, per la loro sicurezza, era meglio che non conoscessero l’ubicazione precisa del quartier generale dell’Ordine; in tal modo, se anche fossero stati catturati, colui che avrebbe usato la Legilimanzia su di loro non avrebbe scoperto nulla di compromettente. Per questo motivo era stata allestita una passaporta, rappresentata da un fazzolezzo di stoffa logora.
Lily si posizionò fra James e Sirius e aggrottò la fronte con aria preoccupata: l’ultima volta che aveva preso una passaporta le era venuta una nausea così forte che aveva vomitato non appena aveva toccato terra. Sperava solo di non fare la stessa figura di fronte agli altri membri dell’Ordine. Non appena il preside diede loro il via, la fanciulla si aggrappò forte e fece appena in tempo a chiudere gli occhi prima di sentirsi trascinare via da una forza inarrestabile, che la strattonò in avanti con violenza. In un attimo i suoi piedi si staccarono da terra e iniziarono a vorticare, nel mentre si sentiva sballottolare da una parte all’altra come sulle montagne russe.
All’improvviso, nello stesso modo rapido in cui era iniziato, atterrarono bruscamente al suolo; Lily cadde direttamente a faccia in giù e rimase ferma per parecchi attimi, cercando di placare lo stomaco. Qualcuno nelle sue vicinanze barcollò qualche istante e poi inciampò nei suoi stessi piedi, finendo addosso a lei e, dalla sonora imprecazione, la ragazza lo riconobbe come Sirius. Quando finalmente si decise ad alzare la testa, constatò con un sorriso che tutti i ragazzi erano spiaccicati a terra come mosche: in qualche modo, James era finito dritto contro Remus e Peter, creando un groviglio unico di gambe e braccia, e non sembrava che a tutti gli altri fosse andata molto meglio. Sturgis era piegato in due e stava riversando l’intero contenuto del suo stomaco sul prato in cui erano precipitati. Solo Silente e la McGranitt erano riusciti ad atterrare in piedi e non sembravano minimamente scossi.
Ad un tratto, qualcuno tese una mano nella sua direzione << Benvenuta! >>.
Lily si lasciò tirare in piedi da quella che pareva essere un’immensa macchia viola; non appena la nausea da passaporta cessò, comprese invece che si trattava di un mago piuttosto piccolo, alto appena quanto lei, completamente rivestito di lucente sera violacea.
<< Mi chiamo Dedalus Lux >> si presentò, stringendole la mano con una presa d’acciaio e continuando a saltellare con aria eccitata << Silente ci aveva detto che avrebbe radunato alcuni suoi allievi…ma non aveva parlato di signorine così affascinanti! >>.
<< Vedi di stare buono, Dedalus >> lo rimbeccò un altro mago, altrettanto basso ma molto più grosso e con uno sguardo minaccioso. Lily lo riconobbe per via di alcune interviste che aveva rilasciato sul Profeta: era Alastor Moody, uno dei Cacciatori di Maghi Oscuri più temuto degli ultimi tempi.
Non appena tutti riuscirono a tirarsi in piedi, Silente li guidò attraverso quella che pareva essere una reggia e fra i ragazzi di Hogwarts serpeggiò subito la voce che poteva essere la sua residenza privata quando non restava al castello; tuttavia, in ogni caso, a loro non era concesso saperlo.
Si accomodarono tutti attorno ad un enorme tavolo fatto a ferro di cavallo e il preside presentò velocemente ai ragazzi anche gli altri membri: oltre alla McGranitt, Dedalus Lux e Alastor Moody, Silente aveva scelto suo fratello Aberforth, due amici di vecchia data, Elphias Doge e Dearborn Caradoc, e infine un altro giovane Auror, Benjy Fenwick, collega di Moody.
<< Ottimo, ora che siamo tutti riuniti, possiamo dare ufficialmente inizio alla prima riunione dell’Ordine della Fenice >>.
<< Tagliamo corto, Silente >> gracchiò aspro Moody << Dov’è Voldemort? Che cosa fa? Che cosa vuole? >>.
Il preside sospirò << Purtroppo non ne ho idea. Sospetto si rintani in una delle case dei suoi Mangiamorte, ma, come ho detto, è solo un sospetto >>.
<< Ottimo, io e Benjy potremmo perquisirle tutte…>>.
<< Sai che non si può, Alastor. Dobbiamo agire inosservati, colpirlo alle spalle come lui fa con noi…>>.
In quel momento James, seduto accanto a Lily, alzò la mano.
<< Signor Potter? >>.
<< Chiedo perdono, signore, ma vorrei sapere…qual è esattamente il nostro scopo >>.
<< Ottima domanda >> Silente gli sorrise, come se fossero ancora a scuola << Direi che il nostro scopo è fare tutto quello che è in nostro potere per assicurarci che Voldemort non realizzi i suoi piani >>.
<< Inoltre, tu sei l’unico di cui Lui abbia paura >> intervenne esaltato Dedalus Lux << Con te dalla nostra, Albus, vinceremo sicuramente >>.
James era ancora scettico << Ma come facciamo a sapere quali sono i suoi piani? >>.
<< Beh, mi sono fatto un’idea abbastaza precisa >> il preside si accarezzò la barba folta << E, non per vantarmi, ma solitamente le mie idee precise si rivelano sempre piuttosto corrette >>.
<< Quindi >> s’intromise Sirius << Cosa dobbiamo aspettarci? >>.
<< Prima di tutto, sono abbastanza sicuro che Voldemort si stia costruendo un suo personale esercito, costituito non solo dai suoi fedeli Mangiamorte e da un’enorme quantità di creature Oscure, ma anche da maghi e streghe costretti a seguirlo con la forza oppure sotto l’effetto della Maledizione Imperius. Dubito fortemente che cercherà di impossessarsi del Ministero della Magia solo con una decina di Mangiamorte >>.
<< Allora è questo il suo piano? >> domandò Lily, senza riuscire a trattenersi. Per un attimo arrossì, rammentando quanto odiasse parlare in pubblico, ma, non appena vide che tutti parevano piuttosto interessati alla sua domanda, continuò << Vuole diventare Primo Ministro? >>.
<< Oh, sì >> le rispose Silente << Vuole prima spazzare via l’attuale governo con la forza, ripulire il mondo magico da quelli che, secondo lui, sono “impuri”…e poi sì, vorrà la carica di Primo Ministro. E il mondo ai suoi piedi, suppongo >>.
<< Noi lo fermeremo >> intervenne dura Marlene << A qualunque costo >>.
<< Per la barba di Merlino >> commentò uno degli amici di Silente, forse Elphias Doge << Silente, hai portato con te dei veri guerrieri >>.
<< Ma sanno combattere? >> Moody studiò i ragazzi con aria scettica << Una volta sul campo, non ho intenzione di fare da baby- sitter a nessuno >>.
<< Cinque di loro sanno evocare un Patronus corporeo. Tu ci riusciresti, Alastor? >>.
Moody borbottò qualcosa fra i denti, ma Silente lo interruppe << Senza contare che cinque di loro si sono infiltrati in una casa piena di Mangiamorte per salvare la vita di una cara amica >>.
<< E sono anche gli studenti migliori della mia classe >> aggiunse orgogliosa la McGranitt.
<< Va bene, ho capito >> gracchiò Moody << Spero solo che non si facciano ammazzare. Orbene, Albus: qual è la tua strategia? >>.



Quando ritornarono nella Sala Comune di Grifondoro era ormai mezzanotte passata; quasi tutti i ragazzi erano nei rispettivi dormitori a fare i bagagli, dato che domani sarebbe stato l’ultimo giorno a Hogwarts prima delle vacanze estive. Tuttavia nessuno di loro aveva molta voglia di andare a dormire, così rimasero tutti insieme seduti sui divanetti, l’uno accanto all’altro, a discutere sulla riunione dell’Ordine appena conclusa e su tutto ciò che avevano appreso quella sera.
Sirius stava facendo una crudele, ma purtroppo vera imitazione di Dedalus Lux che saltellava tutto eccitato alla vista delle ragazze, quando Remus, che era salito un attimo in dormitorio per posare alcuni libri, tornò verso di loro con uno strano foglio di pergamena in mano e il pettine d’argento della sua ragazza.
<< C’era questa, sul mio letto >> annunciò agli amici << Viene da Mary >>.
Lily studiò il suo volto << E perché hai quell’aria così tetra? Dovresti essere contento! >>.
<< Ho la sensazione che non saranno buone notizie >>.
<< Cioè non l’hai ancora aperta? >> Sirius strabuzzò gli occhi << Che cosa stai aspettando? >>.
<< Non so, io…non ce la faccio >>.
James gli andò vicino << Ehi, Lunastorta, qualunque cosa sarà, noi siamo qui. Leggila, coraggio >>.
Con le dita tremanti, Remus si fece forza e aprì la lettera. Il suo volto perse sempre più colore man mano che leggeva, il corpo prese a tremargli in maniera incontrollabile e all’improvviso urlò così forte che tutti loro balzarono in piedi per andargli vicino. Cadde in ginocchio e cominciò a gemere così forte il nome di Mary che sembrava fosse preda di un attacco isterico.
<< Che cosa dice? >> strillò Lily, terrorizzata << Mary è…? >>.
Dato che Remus continuava a rotolarsi per terra come se stesse provando un dolore atroce, James gli strappò la lettera di mano e la passò a Lily. La fanciulla si affrettò ad aprirla, terrorizzata alla sola idea di ciò che avrebbe potuto leggere.
 

Ospedale San Mungo, 14 giugno 1978

Mio caro Remus,
so che già ti starai domandando qual è il motivo di questa mia lettera, perché non sono lì a dartela di persona. La risposta è molto semplice: probabilmente, quando la leggerai, io sarò già molto lontana da qui, e ogni tentativo di ricerca sarà inutile, poiché non mi ricorderò più di te. Infatti ho intenzione di praticarmi un incantesimo di memoria, cancellare tutto quanto di me, compresa la magia, e trasferirmi in Canada.
Ti prego, cerca di capirmi. La mia famiglia è stata uccisa, non mi è rimasto nessun altro al mondo, a parte te. Ti amo come non ho mai amato nessun altro in vita mia, ma, proprio perché ti amo, non posso permettere che tu getti via la possibilità di una brillante carriera da Auror per fuggire con una ragazza macchiata come me. Io…avrei tanto voluto darti tutto di me, avrei voluto che tu fossi l’unico e il solo uomo della mia vita, ma Mulcibernon riesco nemmeno a descrivere per lettera la violenza che mi ha fatto. Mi vergogno profondamente per ciò che è accaduto; ho cercato in tutti i modi di lottare, di oppormi, ma lui era più forte, e, alla fine, ha vinto.
Sento che non potrò continuare a vivere con questo terribile fardello che mi tormenta. Ora temo le carezze di un uomo più di ogni altra cosa al mondo e non credo che riuscirei più a stare con te come vorrei. Ho bisogno di andare via, dimenticare la mia vergogna e iniziare una nuova vita, in un luogo in cui non contano affatto le origini o la purezza del sangue, ma solo la persona che sei.
Vorrei tanto che tu potessi venire con me, lo desidero con tutto il mio cuore, ma James, Sirius e Peter hanno bisogno di te e non ho intenzione di chiederti di abbandonare la tua vera famiglia né la causa per cui stai combattendo. Ti supplico, riferisci alle mie care amiche, ma soprattutto a Lily, che mi dispiace. Le ho amate tutte come sorelle e so che mi mancheranno infinitamente.
In quanto a te, Remus Lupindimenticami. Trova una brava ragazza, sposala, creati una famiglia senza pensare alla tua natura, perché sei un ragazzo buono, il migliore che abbia mai conosciuto, ed è questo il futuro che ti meriti. C’è una cosa di cui ti dovrai sempre ricordare: tu sei più coraggioso di quanto credi, più forte di quanto sembri, più intelligente di quanto pensi. Ma ,soprattutto, ricorda che, anche se saremo lontani, io sarò sempre con te.
Non appena partirò, assumerò una nuova identità, così colei che è stata Mary Macdonald morirà per sempre. Ma sono felice di pensare che morirà con la consapevolezza di averti amato fino al suo ultimo giorno.
Ora è il momento di andare. Mi raccomando, brucia questa lettera: non voglio che tu venga tormentato dallo spettro della mia mancanza.

Addio.
Mary


Lily lasciò cadere il foglio di pergamena sul pavimento, l’espressione completamente vuota. Si sdraiò per terra accanto a Remus, lo strinse forte fra le braccia e iniziò a singhiozzare vicino a lui. Ora poteva capire come si sentiva: entrambi avevano appena perduto Mary per sempre.
 
******


Il 15 giugno 1978 non avrebbe potuto essere una giornata più perfetta: il sole splendeva alto nel cielo, l’aria era frizzante, i prati attorno al castello erano di un bel verde luminoso, il Lago Nero luccicava sotto i raggi solari e per l’intera scuola aleggiava un’atmosfera festosa, dato che non solo Grifondoro aveva vinto la Coppa delle Case, ma il giorno dopo sarebbero cominciate anche le tanto agognate vacanze estive.
Lily Evans passeggiava da sola per il parco, cercando di imprimersi bene nella memoria ogni singolo dettaglio di quel luogo tanto caro. Hogwarts era stata la sua casa, la sua famiglia, la sua vita per così tanto tempo che ora la sola idea di doverla lasciare le risultava inaccettabile. Avrebbe dato qualsiasi cosa pur di riavvolgere il nastro tempo e tornare indietro di sette anni, quando ancora si trovava per la prima volta sull’Espresso di Hogwars insieme a Severus, ansiosa e anche un po’ spaventata di iniziare quella nuova, grande avventura.
Da allora erano cambiate molte cose e quella stessa bambina, colei che non credeva ai Dissennatori e alle forze del male, non esisteva più da tanto tempo. Hogwarts l’aveva inevitabilmente formata, trasformandola nella giovane donna coraggiosa che era destinata a diventare. In quella scuola aveva trovato non solo degli amici, ma dei veri compagni di vita, con i quali aveva condiviso molteplici avventure. Non voleva andarsene, ma doveva.
Sospirando, Lily raggiunse la riva del Lago Nero dove, quell’inverno, lei e James si erano baciati per la prima volta e si sedette, lasciando vagare lo sguardo sull’acqua placida. Inevitabilmente, i suoi pensieri corsero a Mary.
La lettera in cui annunciava la sua partenza l’aveva distrutta, tanto che aveva passato l’intera notte a piangere fra le braccia di Alice. L’amica che credeva sarebbe stata con lei tutta la vita, quella che era convinta l’avrebbe sempre sostenuta, in ogni momento, era partita per sempre. Non aveva lasciato un indirizzo, nemmeno il nome con cui aveva deciso di rinnovare la sua esistenza; si era semplicemente volatilizzata nel nulla.
Per lei, Mary era stata un po’ come una sorta di fata turchina, l’unica ragazza del suo anno con cui avesse stretto amicizia fin da subito, senza contare che, quando aveva perso Severus, era stata proprio lei a trovarla e consolarla, proponendole di provare a uscire con lei e le altre ragazze; senza di lei, Lily sarebbe stata certamente condannata ad altri due tristi e solitari anni fatti solo di studio e biblioteca. Era stata Mary a sopportare tutte le sue lamentele su James, così come alla fine era stata Mary a consigliarle in che modo avrebbe potuto aggiustare le cose con lui.
Mary Macdonald, in poche parole un’amica straordinaria.
Improvvisamente, Lily avvertì la presenza di un’altra persona alle sue spalle. Rimase con lo sguardo rivolto verso il lago e udì il rumore dei suoi passi, nel mentre si avvicinava a lei. Quando alla fine si voltò, non si sorprese affatto nel vedere James, con gli occhi rivolti verso l’orizzonte. Sapeva che non l’avrebbe mai lasciata da sola in un momento simile.
<< A che cosa pensi? >> le domandò lui, dopo qualche minuto di silenzio.
La fanciulla si limitò a fissare lo sguardo nei suoi occhi luminosi. Quanto era cambiato il loro rapporto. Erano passati dall’odiarsi all’amarsi reciprocamente nel giro di un solo anno, anno in cui entrambi erano maturati profondamente. James era sempre stato nella sua vita, tuttavia aveva avuto bisogno di rischiare di perderlo prima di rendersene totalmente conto. Probabilmente una parte di lei, seppur minima, doveva avere iniziato ad amarlo fin da quando non erano altro che due undicenni.
<< Al passato. Al presente. Al futuro >>.
<< Un po’ troppo tutto in una volta, vero? >> James le sorrise << Vieni qui >>.
Non appena aprì le braccia, Lily vi si fiondò dentro, felice di potersi estraniare da tutto e da tutti grazie a quella magica gabbia protettiva che James poteva creare per lei grazie al suo corpo. Era certa che non avrebbe mai provato quel senso di totale sicurezza e fiducia in nessun altro posto, con nessun altra persona.
<< Sei triste? >>.
<< Un po’ >>.
<< Perché? >>.
<< Non so…è tutta una serie di cose. Mary, il fatto che dobbiamo partire, l’Ordine…>>.
James le accarezzò la testa << Cosa posso fare per farti stare meglio? >>.
Lily finse di pensarci su << Mmm…beh, baciarmi potrebbe alleviare un po’ le mie pene >>.
<< Ritieni davvero che un mio bacio potrebbe facilitare il tuo disintristimento? >>.
<< Io non ritengo, Potter. Io so >>.
<< E due baci che effetto ti farebbero? >>.
<< Buon umore, direi >>.
<< Tre? >>.
<< Semifelicità >>.
<< Quattro? >>.
<< Abbastanza felicità >>.
<< Cinque? >>.
Lily scoppiò a ridere << Dobbiamo andare avanti così tutto il giorno? >>.
<< Dai, sono curioso. Cinque? >>.
<< Paradiso >>.
<< Addirittura. Allora sei? >>.
<< Paradiso assai >>.
<< E sette? >>.
<< No, sette è pericoloso. D’altra parte, è il numero magico più potente >>.
<< Se fossero cento? >>.
<< Io alzerei un po’ la posta, signor Potter. Che ne dice di mille? >>.
<< Allora dico all’infinito >>.
<< Aggiudicato >>.
Entrambi risero, poi James fece il modo che i loro visi si trovassero a poche spanne di distanza e iniziò a baciarla dappertutto, sulla bocca, sul naso, sugli occhi, sul collo, sulle tempie, sulle lentiggini. Ad un tratto iniziò a farle il solletico e Lily urlò per implorarlo di fermarsi, senza tuttavia smettere di ridere. Per quei pochi, brevi momenti, riuscì a quasi a dimenticare i problemi che le assillavano il cervello.
<< Davvero, Lily >> James si bloccò solo quando ormai entrambi erano senza fiato e assunse un’espressione seria << Sei sicura di stare bene? >>.
<< Solo un po’ di malinconia, credo. Non voglio lasciare Hogwarts >>.
<< Già, non dirlo a me. Il pensiero di dover diventare una persona responsabile mi terrorizza enormemente. Oggi io e Sirius abbiamo lasciato un cesto di cioccolatini nell’ufficio di Gazza, per ringraziarlo di tutti questi anni passati assieme >>.
<< Un gesto nobile…>>.
<< Peccato che quei cioccolatini siano lassativi >>.
Lily scosse la testa, ridacchiando << Non cambierete mai >>.
James le diede un altro bacio sulla testa, dopodiché rimase in silenzio per qualche istante, limitandosi a stringerla a sé. Lily era sicura che anche lui fosse spaventato da ciò che li aspettava: avevano accettato di entrare nell’Ordine, il che significava che le loro vite sarebbero state costantemente in pericolo fino alla fine della guerra.
<< Come…come sta Remus? >> gli domandò.
James si lasciò andare ad un sospiro triste << A pezzi. Ha giurato che non si innamorerà mai più, perché amare fa troppo male. In un certo senso, lo capisco: se tu avessi fatto a me una cosa del genere, non so in che modo avrei potuto reagire >>.
<< Io non ti lascerò mai >> mormorò flebilmente Lily.
<< Lo so >>.
Ancora una volta il silenzio si intrufolò fra di loro e per un attimo Lily si immaginò Severus al posto di James. Anche lui l’avrebbe stretta fra le braccia in quel modo? Sarebbe stato in grado di infonderle tutta la sicurezza e il coraggio di cui aveva bisogno, come faceva James? Sarebbe stato pronto a sacrificare tutto per lei?
La fanciulla scosse la testa e scacciò via all’istante quell’immagine. Severus aveva scelto Voldemort; lei aveva scelto James. Le loro vite avevano preso due strade inconciliabili, ma forse era destino che andasse così.
<< Che cosa ci aspetta, secondo te? >>.
<< Non lo so, Lily. Domani potremo essere già morti, oppure vivremo tanto a lungo da conoscere i nostri nipotini. La vita è imprevedibile. Solo di una cosa sono assolutamente certo: me e te, fianco a fianco. Per sempre >>.
<< Per sempre >> gli fece eco Lily.
James le voltò il viso e la baciò sulle labbra, dopodiché schiuse la sua gabbia protettiva, si alzò in piedi e le tese una mano. Lily lo guardò per un attimo: era davvero lui l’uomo con cui avrebbe voluto trascorrere il resto della vita? La afferrò, lasciandosi tirare in piedi, e, non appena i suoi occhi incontrarono quelli di James, capì in fretta che sì, quello era il suo destino.
<< Ce la caveremo, Potter? >>.
<< Certo che sì >> le rispose sicuro lui << Alla fine, Evans, siamo una bella coppia. Tu sei tante cose belle messe assieme e io tanti disastri collegati. Direi che così ci completiamo. Anche perché voglio incasinarti la vita nel modo più dolce possibile >>.
Ridendo, Lily e James si presero per mano e si allontanarono in direzione del castello, pronti ad affrontare ogni singola sfida che la vita avrebbe posto sul loro cammino.
Insieme.
   
 
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