Note: Ecco il terzo capitolo di questa mini fan fic, il prossimo sarà l'ultimo. Ringrazio Ermellino per la recensione ^__^
Chapter 3:
The flower in the glass cage
Muovi il capo, voltandolo verso la finestra rotta.
Sei nella camera di Kanda.
Soffia il vento fuori e tu fissi con sguardo vuoto i rami scossi da quella violenta brezza, la guancia premuta contro la superficie liscia del piccolo comodino sul quale è posata la clessidra a cui Kanda tiene gelosamente.
Non hai mai capito il perché Kanda ne fosse così legato, però ti rendi conto della sua importanza per lui.
Sospiri e osservi quel fiore meraviglioso intrappolato nel vetro della clessidra.
Ricordi come ieri quel giorno in cui ti sei resa conto del gran valore di quell’oggetto.
Eri entrata di soppiatto nella sua camera mentre lui dormiva, esausto dopo una missione durante la quale era rimasto ferito in maniera non troppo grave; eri ugualmente preoccupata per lui ed avevi deciso di andare a trovarlo, nonostante tuo fratello te l’avesse sconsigliato.
La stanza era cupa, il silenzio regnava entro quelle quattro mura di fredda pietra, rotto solo dal leggero respiro del ragazzo addormentato.
Eri entrata di soppiatto come un ladro, non sapendone neppure il motivo, poi ti era avvicinata al suo letto e avevi fissato per qualche istante quel viso solitamente corrucciato, che in quel momento era sudato di paura, quasi come se stesse avendo un incubo.
Preoccupata gli avevi posato una mano sulla fronte, detergendogli le gocce di sudore freddo sulle tempie e chiamando il suo nome; in quel momento lui aveva sbarrato gli occhi con una nota di terrore e senza neanche rendersi conto della tua presenza si era seduto di scatto sul bordo del letto, protendendo appena un braccio in direzione di quella clessidra.
Ricordi ancora le sue mani tremanti protese verso il loto e l’espressione del suo viso: era deformato da una paura cieca, che mai gli avevi visto addosso; fino a quel momento avevi infatti creduto stupidamente che Yuu Kanda fosse immune da un tale ed angosciante sentimento.
Avevi chiamato il suo nome, solo allora lui si era accorto della tua presenza ed era come mutato sotto i tuoi occhi: avevi visto chiaramente lo sforzo nel calmare il respiro affannoso e la fatica con la quale aveva voltato il viso nella tua direzione.
In pochi istanti era tornato il Kanda di sempre, che ti aveva intimato freddamente di andartene dalla sua camera, conservando però un’urgenza allarmante nella voce che poco collimava con l’espressione di perfetta freddezza che caratterizzava in quel momento il suo viso.
Quel giorno riuscisti a capire qualcosa in più su Yuu Kanda.
Quel giorno scopristi che, per qualche motivo a te del tutto sconosciuto, la più grande paura di Yuu Kanda risiedeva od era legata a quella clessidra.
Socchiudi gli occhi fissando la tua immagine deformata riflessa nel vetro.
All’improvviso alzi lo sguardo sul fiore e scorgi un pallido petalo staccarsi dalla corolla cadendo lentamente verso il fondo.
Per una frazione di secondo trattieni il fiato senza saperne il motivo e quando il petalo tocca il fondo un brivido ti corre per la schiena.
Un altro sembra sul punto di staccarsi, ma rimane lì, in bilico.
Lo fissi sapendo che, per ragioni del tutto ignote, non desideri vederlo cadere sul fondo come il precedente.
Non conosci il significato di quella clessidra, ma conoscendo l’importanza che ha per Kanda ti basta: se lui la teme, anche tu, in quel momento, non puoi far a meno di provare la medesima cosa.
Kanda ora non c’è e quel fiore ha perso un petalo.
Un altro potrebbe cadere entro poco tempo.
Forse ciascuno di quei frammenti delicati cadrà tra breve.
Insonne, fisserai il fiore imprigionato per tutta la notte.
Poi la successiva.
Un'altra.
Un’altra ancora.
...