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Autore: mikietta    28/03/2017    1 recensioni
Sono passati 7 anni da quando Shinichi si è trasformato nel piccolo Conan. Da un anno Ran ha deciso di cambiare vita e smettere di aspettare, così lui, incapace di accettarlo, le rivela la sua vera identità. Ma ormai è troppo tardi.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Buongiorno Tomoaki”

“Buongiorno Ran! Arrivi giusto in tempo. Dovresti avvisare i due pazienti che avrei dovuto vedere questo pomeriggio che la visita è rimandata perché mi hanno fissato un convegno importante proprio oggi”

“Certo, lo faccio subito”

“Ah Ran un’altra cosa. Mi chiedevo se per caso avessi voglia di uscire a cena con me questa sera. Sai, hanno aperto un ristorante italiano vicino casa mia e volevo provarlo. Dicono che la cucina italiana sia la migliore”

Non so chi dei due sia più imbarazzato di fronte a questa proposta improvvisa. Ma tutto sommato non è una cattiva idea.

“Certo, perché no” gli sorrido

“Benissimo allora, ti passo a prendere alle 8”

A cena col dottor Araide… Forse la mamma aveva ragione. Ma cosa vado a pensare, in fondo è solamente una cena con un amico che conosco ormai da molto tempo. Non c’è niente di male.

Torno a casa e subito cerco mia madre per avvisarla che stasera non sarò a cena.

“Mammaa! Non preparare niente per me questa sera, sono a cena con il dottor…”

Giro l’angolo tra l’ingresso e il salotto e non appena metto a fuoco la scena il mio cuore manca di un battito.

“Shinichi”

“Ciao Ran”

Rimaniamo a fissarci per qualche istante, poi fortunatamente interviene mia madre a salvare la situazione.

“Bentornata cara. Hai visto chi c’è? Shinichi è passato a salutarci, è appena tornato dall’America”

Ancora il silenzio.

“Beh io vado in cucina, avrete molte cose da raccontarvi. Ci vediamo dopo. Felice di averti rivisto Shinichi”

“E’ stato un piacere anche per me Eri”

“Non ci vediamo da un pezzo, eh Ran?”

“Già. Vedo che sei riuscito a riacquistare il tuo vero aspetto”

“Si, sono tornato per parlarti anche di questo. Nell’ultimo anno grazie all’aiuto dell’FBI sono riuscito ad incastrare l’Organizzazione che mi aveva ridotto in quello stato, e Ai è riuscita a ricavare un antidoto che mi permettesse di tornare adulto. Così eccomi qui”

“Hai intenzione di restare?”

“Sì, pensavo di aprire un’agenzia tutta mia qui in città e ricominciare con la mia vera vita”

“Sono contenta per te”

“Tu invece?”

“Io ho finito l’università e per il momento lavoro come segretaria nello studio del dottor Araide, nell’attesa di trovare un lavoro stabile”

“Suona molto strano sentirci parlare di università, lavoro… Ormai non siamo più dei ragazzini del liceo”

“No Shinichi, non lo siamo più”

Per qualche secondo cala un silenzio imbarazzante, fino a che è di nuovo lui a parlare:

“Che ne dici se stasera usciamo un po’ a cena? Vorrei parlarti”

“Non c’è niente di cui parlare Shinichi, per me non è cambiato niente. Sono ancora molto arrabbiata per quello che mi hai fatto e non riesco più a vederti come prima. E comunque stasera esco a cena con il dottor Araide”

Lo sguardo di Shinichi si perde all’istante nel vuoto; poi lo vedo chiudere gli occhi come a cercare di controllare le sue emozioni.

“Ran, ti prego”

Improvvisamente, tende le mani e mi afferra il volto. Prima che me ne accorga mi ritrovo con le labbra sulle sue. In quel bacio avverto tutta la sua disperazione, che è anche la mia. Per un attimo immagino che tutta questa storia sia solamente un sogno e che io stia finalmente dando il mio primo bacio al ragazzo di cui sono da sempre, profondamente innamorata.

Ma la realtà mi investe come un treno in corsa: quel ragazzo non esiste più. Adesso ho davanti solo un bugiardo, una persona che ha tradito la mia fiducia per sei lunghi anni. Ingannata dalla persona di cui mi fidavo più al mondo… E’ un ostacolo troppo duro da superare.

“Ti prego Shinichi vattene”

“Ran…”

“Non riesco neanche a guardarti negli occhi. Vattene”

Come un anno fa, lo vedo uscire dalla porta con uno sguardo distrutto. Fa per voltarsi indietro, giusto in tempo per vedere una lacrima scendere dal mio viso, per poi chiudersi ancora una volta fuori dalla mia vita.

 

   
 
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