“Buongiorno
Tomoaki”
“Buongiorno
Ran! Arrivi giusto in tempo. Dovresti avvisare i
due pazienti che avrei dovuto vedere questo pomeriggio che la visita
è
rimandata perché mi hanno fissato un convegno importante
proprio oggi”
“Certo,
lo faccio subito”
“Ah
Ran un’altra cosa. Mi chiedevo se per caso avessi voglia
di uscire a cena con me questa sera. Sai, hanno aperto un ristorante
italiano
vicino casa mia e volevo provarlo. Dicono che la cucina italiana sia la
migliore”
Non so chi dei
due sia più imbarazzato di fronte a questa
proposta improvvisa. Ma tutto sommato non è una cattiva idea.
“Certo,
perché no” gli sorrido
“Benissimo
allora, ti passo a prendere alle 8”
A cena col
dottor Araide… Forse la mamma aveva ragione. Ma
cosa vado a pensare, in fondo è solamente una cena con un
amico che conosco
ormai da molto tempo. Non c’è niente di male.
Torno a casa e
subito cerco mia madre per avvisarla che
stasera non sarò a cena.
“Mammaa!
Non preparare niente per me questa sera, sono a cena
con il dottor…”
Giro
l’angolo tra l’ingresso e il salotto e non appena
metto
a fuoco la scena il mio cuore manca di un battito.
“Shinichi”
“Ciao
Ran”
Rimaniamo a
fissarci per qualche istante, poi fortunatamente
interviene mia madre a salvare la situazione.
“Bentornata
cara. Hai visto chi c’è? Shinichi è
passato a
salutarci, è appena tornato dall’America”
Ancora il
silenzio.
“Beh
io vado in cucina, avrete molte cose da raccontarvi. Ci
vediamo dopo. Felice di averti rivisto Shinichi”
“E’
stato un piacere anche per me Eri”
“Non
ci vediamo da un pezzo, eh Ran?”
“Già.
Vedo che sei riuscito a riacquistare il tuo vero
aspetto”
“Si,
sono tornato per parlarti anche di questo. Nell’ultimo
anno grazie all’aiuto dell’FBI sono riuscito ad
incastrare l’Organizzazione che
mi aveva ridotto in quello stato, e Ai è riuscita a ricavare
un antidoto che mi
permettesse di tornare adulto. Così eccomi qui”
“Hai
intenzione di restare?”
“Sì,
pensavo di aprire un’agenzia tutta mia qui in
città e
ricominciare con la mia vera vita”
“Sono
contenta per te”
“Tu
invece?”
“Io ho
finito l’università e per il momento lavoro come
segretaria nello studio del dottor Araide, nell’attesa di
trovare un lavoro
stabile”
“Suona
molto strano sentirci parlare di università,
lavoro…
Ormai non siamo più dei ragazzini del liceo”
“No
Shinichi, non lo siamo più”
Per qualche
secondo cala un silenzio imbarazzante, fino a che
è di nuovo lui a parlare:
“Che
ne dici se stasera usciamo un po’ a cena? Vorrei
parlarti”
“Non
c’è niente di cui parlare Shinichi, per me non
è cambiato
niente. Sono ancora molto arrabbiata per quello che mi hai fatto e non
riesco
più a vederti come prima. E comunque stasera esco a cena con
il dottor Araide”
Lo sguardo di
Shinichi si perde all’istante nel vuoto; poi lo
vedo chiudere gli occhi come a cercare di controllare le sue emozioni.
“Ran,
ti prego”
Improvvisamente,
tende le mani e mi afferra il volto. Prima
che me ne accorga mi ritrovo con le labbra sulle sue. In quel bacio
avverto
tutta la sua disperazione, che è anche la mia. Per un attimo
immagino che tutta
questa storia sia solamente un sogno e che io stia finalmente dando il
mio
primo bacio al ragazzo di cui sono da sempre, profondamente innamorata.
Ma la
realtà mi investe come un treno in corsa: quel ragazzo
non esiste più. Adesso ho davanti solo un bugiardo, una
persona che ha tradito
la mia fiducia per sei lunghi anni. Ingannata dalla persona di cui mi
fidavo
più al mondo… E’ un ostacolo troppo
duro da superare.
“Ti
prego Shinichi vattene”
“Ran…”
“Non
riesco neanche a guardarti negli occhi. Vattene”
Come un anno fa,
lo vedo uscire dalla porta con uno
sguardo distrutto. Fa per voltarsi indietro, giusto in tempo per vedere
una
lacrima scendere dal mio viso, per poi chiudersi ancora una volta fuori
dalla
mia vita.