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Autore: Leili1988    29/03/2017    1 recensioni
A volte il destino sa essere davvero paradossale: ci porta a fare giri immensi, a tribolare, ci plasma per poi condurci inaspettatamente su quell’unico sentiero che avevamo escluso a priori e che mai avremmo pensato di percorrere.
Regina non ne era ancora consapevole, ma si trovava proprio su quel sentiero. Si era allenata per anni, aveva creato gli incantesimi più malvagi e compiuto le azioni più spregevoli per poter finalmente vendicarsi dell’odiata Biancaneve e ottenere il suo tanto agognato lieto fine.
Ma ora qualcosa era cambiato e, sebbene Regina non se ne rendesse ancora pienamente conto, la chiave della sua felicità era più vicina di quanto pensasse.
Attenzione: spoiler! Il racconto rappresenta il seguito dell'ultima puntata della quarta stagione.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Altri, Emma Swan, Henry Mills, Regina Mills
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 11

 
Dark Emma abbandonò silenziosamente il letto dove Regina stava ancora dormendo e si recò nella foresta, sotto un enorme salice piangente.
Tra quelle rigogliose fronde trovò Morgana, che la attendeva spazientita.
«Eccovi, finalmente! Iniziavo a credere che non sareste più arrivata! Presumo sia andato meglio del previsto…»
«Già, il piano ha funzionato alla perfezione! La nostra sceneggiata ha fatto cadere Regina ai miei piedi!»
«Vi prego di risparmiarmi i dettagli! Non capisco perché perdete tempo con lei, potreste avere di meglio…» - disse furente di gelosia.
«Era un semplice capriccio che mi premeva soddisfare… se desiderassi una compagna per regnare, non avrei dubbi su chi scegliere!» - guardò intensamente Morgana.
«E io ne sarei onorata! Anche se comincio a dubitare su chi voi siate in realtà…»
Emma scaraventò furente Morgana contro il tronco dell’albero e con forza la immobilizzò.
«Osi davvero mettere in dubbio la mia malvagità?»
«No, mia Signora! Ma quella donna vi sta confondendo le idee!»
«Credi davvero che mi faccia abbindolare dalle sue fandonie sull’amore e sulla bontà? Mi piace farglielo credere per tenerla buona, ma quando sarà il momento mi unirò a te e annienteremo il bene una volta per tutte! Come sai, però, per completare il puzzle manca ancora un tassello…»
«Valesia, la figlia di Ginevra e Lancillotto…»
«Esatto!» - disse con un ghigno.
La Signora Oscura baciò Morgana con passione, prima sulle labbra e poi su collo.
«E questo per dimostrarti quanto il mio interesse per te sia reale!»
Le strappò allora la veste di dosso, premendola maggiormente contro l’albero.
Le loro bocche si unirono nuovamente, mentre la gamba di Morgana si sollevò trovando appoggio sul fianco di Emma.
La bionda raccolse quel tacito invito, facendo scivolare la mano per tutta la lunghezza della coscia per poi perdersi dentro di lei.
 
*          *          *
 
David e Mary Margaret, dopo un frettoloso viaggio, erano giunti nei pressi del castello in cui la loro figlia si era stabilita.
«Pensi davvero che Emma tenga qui il pugnale?» - domandò la donna.
«Dove altro potrebbe nasconderlo? È troppo importante perché lo lasci incustodito in qualche luogo remoto e fuori dal suo controllo…»
«E come pensi di trovarlo?»
«Non lo so, qualcosa ci verrà in mente!»
«Sul serio, David? Sei venuto fin qui senza avere neppure un piano? Già è abbastanza rischioso essersi spinti fin qui, senza peraltro aver avvertito Merlino…»
«Sono un uomo di azione, non di pensiero! E non mi pare tu ti sia posta tutti questi problemi prima di seguirmi!»
«Non che avessi molte alternative…»
«Se sei venuta qui solo per criticarmi, ti prego di tornare indietro!»
«Ok, hai ragione, scusami! Che ne dici del passaggio segreto?»
«Quello utilizzato da Regina per entrare nel castello quando Zelena se ne era impossessata?»
«Esatto!»
«Ottima idea!» - David baciò la moglie.
«Oh, io non credo invece! Passerete con me dall’ingresso principale!»
«Emma?!» - esclamarono voltandosi e trovandosi di fronte la figlia.
«Sorpresa!»
 
*          *          *
 
Quando Regina si svegliò, allungò il braccio alla ricerca di Emma dall’altra parte del letto.
La bionda però non era lì e la mora vide confermato il suo sospetto: era stata per lei unicamente una forma di svago e nulla di più.
Sospirò tristemente e si trascinò giù dal letto. Quella notte almeno era stata felice e in fondo Emma le aveva comunque salvato la vita. Forse c’era ancora speranza!
«Oh, sei già in piedi!» - disse la Signora Oscura entrando nella stanza. Le si avvicinò e le depositò un bacio sul collo come se niente fosse.
Regina si ritrasse da quel contatto, contrariata dall’essere stata abbandonata alla solitudine di quel letto grande e freddo.
«Emma, dove sei stata?»
«A prepararti una sorpresa!» - sogghignò - «Metti qualcosa addosso. Ti aspetto giù…»
Regina si allarmò. Il comportamento di Emma era davvero troppo sospetto per suggerire qualcosa di buono. Si vestì frettolosamente e scese con un balzo le scale.
«Emma? Dove sei?»
«Nel salone!»
Non appena varcata la soglia, Regina rimase pietrificata. David e Mary Margaret giacevano legati e imbavagliati al centro del salone. I due coniugi tentavano vanamente di liberarsi, ottenendo però l’effetto contrario. Le corde si stringevano sempre di più, tanto da far temere a Regina che potessero stritolarli.
«Hai visto? Abbiamo ospiti questa mattina… Li ho scoperti mentre gironzolavano per la foresta. Volevano entrare qui nel castello e rubarmi il pugnale…»
«Che ci facevi così presto nella foresta?»
«Oh, non ti piacerebbe scoprirlo! Ti basti sapere che non hai l’esclusiva su di me… Sei solo uno svago come tanti altri!» - lo sguardo era freddo e tagliente come il ghiaccio.
«Se è davvero così perché mi hai salvata?»
Una sadica risata riecheggiò all’interno della sala.
«Sul serio non l’hai capito? Era tutta una messa in scena per farti cadere ai miei piedi!»
Regina, accusò il colpo e dovette appoggiarsi allo stipite della porta.
Si era aggrappata con tutte le sue forze alla flebile speranza derivante da quel gesto altruistico, che per lei rappresentava una scintilla di luce in mezzo a un mare di oscurità, nonché la possibilità di salvare Emma. Ma era stato solo fumo negli occhi!  
«Ma ora basta parlare di sciocchezze!» - rivolse il suo sguardo colmo di disprezzo verso i genitori - «Pensa piuttosto a salutare questi stucchevoli piccioncini per l’ultima volta…»
«Non vorrai ucciderli? Sono i tuoi genitori!»
«Gli stessi genitori che mi hanno abbandonata! E poi non capisco perché ti meravigli tanto… neppure tu ti sei fatta scrupoli nell’uccidere tuo padre!»
Queste parole arrivarono al cuore di Regina come una pugnalata.
«Non ti rendi neppure conto di quanto siamo simili noi due! Piuttosto dovresti ringraziarmi: avrai finalmente la tua vendetta nei loro confronti… Per quanti anni l’hai desiderato? Quanti piani hai architettato a questo scopo? E ora io ti farò questo dono!»
«Non sono più quella persona!»
«Già, me ne sono accorta, purtroppo! Sarebbe potuto essere tutto così diverso…» - disse delusa mentre afferrava entrambi i genitori per i capelli - «Allora, da chi comincio? Dalla mammina o dal paparino?»
Regina comprese di avere solo una possibilità per salvare i coniugi Charming. Indossò quindi per l’ennesima volta quella maschera di apparente indifferenza e freddezza che per anni aveva celato il suo vero volto. E anche se il suo cuore ora era in frantumi, dai suoi lineamenti non lasciò trasparire nessuna emozione.
«Sai, Emma, tu pensi di avermi ingannata, ma in realtà io ho fatto altrettanto con te!» - fece una piccola pausa per catturare l’attenzione della Signora Oscura che ora la guardava confusa.
Indirizzare la rabbia di Dark Emma su di sé era l’unico modo per salvare David e Mary Margaret.
«Ho permesso che mi catturassi solo per tenerti occupata e consentire ai tuoi genitori di cercare indisturbati il pugnale! È stato un mio piano fin dall’inizio e tu ci sei cascata!» - sorrise in tono di scherno.
«Come hai osato ingannarmi!»
Fortunatamente per Regina, il potere di Emma di cogliere la verità era offuscato dalla collera.
La Signora Oscura d’altro canto non poteva sopportare di essere stata beffata dalla sua stessa preda. Scaraventò quindi a terra i genitori e si avvicinò a Regina con grandi falcate.
Con violenza le strappò il cuore dal petto e iniziò a torturarlo con le dita.
«Guardalo! Nonostante tutti i tuoi sforzi, è comunque malconcio e annerito come un pezzetto di carbone!» - lo osservò più attentamente - «Solo qui c’è un po’ di luce!»
Regina aveva ormai quasi raggiunto il suo scopo. Emma era completamente fuori di sé e si era totalmente dimenticata dei suoi genitori. Rincarò quindi ulteriormente la dose.
«Eppure quella luce che vedi e che tanto detesti è lì per merito tuo…»
«Merito mio?!» - disse Emma inorridita - «Come osi dire una cosa del genere? Io la luce la disintegro! Sono la figlia dell’oscurità!»
«No, tu sei destinata a diffondere luce! Sei la Salvatrice! Un tempo il mio cuore era arido, ma grazie a te ha cominciato a rifiorire!»
Regina urlò di dolore quando le unghie di Emma iniziarono a conficcarsi nel suo cuore.
«Basta così! La Salvatrice non esiste più ormai! Dì le tue ultime preghiere!»
«Vorrei che tu potessi sentire tutto l’amore che provo per te!»
A queste parole la Signora Oscura, indignata, strinse ancora di più la presa e il cuore di Regina si sbriciolò.
«Stupida sentimentale!» - ringhiò Emma compiaciuta, tenendo ancora stretto il pugno.
Il corpo ormai senza vita di Regina, collassò rumorosamente al suolo, mentre Mary Margaret e David, ancora legati e imbavagliati, si fissavano inorriditi.
   
 
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