Buonasera a tutti! :) Mi sono davvero divertita a scrivere questo capitolo e spero che piaccia anche a voi! Come sempre, spero di ascoltare i vostri pareri sulla storia (anche le critiche sono ben accette!!) e vi auguro buona lettura!
Alla prossima! Shary90
12
beauxbatons
La
notizia che Edgar fosse
in infermeria non ci mise molto ad arrivare anche negli angoli
più remoti del
castello. In men che non si dica, era sulla bocca di tutti.
-Sono
cose che capitano.
Non capisco perché ne parlano tutti- disse infastidito un
bel ragazzo dagli
occhi grigi. Il suo volto, bello ed attraente, era intento a sbucciare
una
mela.
-Domani
è il grande
giorno, arriveranno gli studenti di Beauxbatons e dopo una settimana ci
sarà
anche il ballo. Se è messo male vorrà dire che si
perderà tutto- rispose James.
-Dobbiamo
supporre che
tu non sappia nulla di quello che gli è successo, giusto
Felpato?- domandò
accigliato Lupin.
-Non
so di cosa tu stia
parlando, Lunastorta- disse tranquillo Sirius.
-Ma
davvero? Vuoi che
racconti tutto al preside?-
Sirius
gli lanciò
un’occhiataccia. – Non lo faresti mai-
-No,
non lo farei perché
sei mio amico ma a volte non ti capisco proprio. Vorrei tanto sapere
che ti
passa per la testa, soprattutto perchè hai lanciato
quell’incantesimo…-
-shh!!-
lo interruppe Peter
impaurito. –Sei matto? Vuoi che lo scoprano?-
Lupin
abbassò la testa infuriato.
“Gliene dirò quattro in dormitorio”
pensò.
-Ormai
quel che è fatto
è fatto. E poi non avevo intenzioni cattive, mi sono solo
divertito un po’-
disse con un ghigno sul viso.
James
rise –Pensavo che
solo Mocciosus riuscisse a divertirti in quel senso-
-Sto
espandendo i miei
orizzonti-
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-Ehi…
ciao-
Sarah
sorrise
imbarazzata di fronte a un Edgar con una gamba completamente fasciata e
con il
viso pieno di graffi e lividi.
-ciao-
rispose con un
sorriso forzato.
-Volevo
sapere come
stavi. Io… mi dispiace davvero tanto, Edgar. Cosa
è successo?-
-Mi
credi se ti dico che
non ho la benché minima idea? Stavo camminando
tranquillamente quando,
all’improvviso, mi sono ritrovato disteso per terra senza
più riuscire a
muovere un muscolo. La strada era circondata da neve ma sono quasi
sicuro che
non camminassi sul ghiaccio… in ogni caso, è
stato un incidente. Un incidente
che mi è costato un braccio, una gamba rotta e qualche
graffio… sono caduto con
il viso su un mucchietto di rami gelati e secchi-
-Cacchio
che sfortuna -
-Beh,
a quanto pare se
devo farmi male, lo faccio come si deve- e spuntò un debole
sorriso sul suo
viso –E pensare che nemmeno con il Quidditch sono arrivato a
tanto-.
Sarah
gli sorrise di
rimando e gli chiese -Per quanto tempo resterai a letto?-
-Secondo
Madame Chips ho
bisogno di un paio di settimane per rimettermi completamente in
sesto… Mi
dispiace Sarah, ma non posso più accompagnarti al ballo-
aggiunse poi, molto
dispiaciuto.
-Non
ti preoccupare
Edgar, ci saranno altri momenti- gli disse in fretta. –E poi
non ho bisogno di
un cavaliere, so ballare anche da sola-
–Già
ma alla fine tutte
le principesse sognano un principe che le porti al ballo-
Sarah
rise – mi sa tanto
di fiaba babbana-
–Sì,
mia madre me le
raccontava perché ne andava pazza-. Poi calò il
silenzio, un silenzio
imbarazzante, fatto di sguardi e sospiri. Nessuno dei due sapeva cosa
dire. –
Beh, in bocca al lupo per il ballo allora-
-Grazie-
-Signorina
Williams la
prego di uscire! Il signorino qui deve assolutamente riposare-
Dopo
averlo salutato,
Sarah uscì dall’infermeria e si rese conto suo
malgrado che era davvero un
peccato non avere più nessuno con cui andare al ballo,
d’altronde chi altri
l’avrebbe invitata? A quella domanda si ricordò la
risposta che da un paio di
giorni Carmen ripeteva a tutte “Confido nei
francesi”. Non poté trattenersi dal
ridere. Era sola, in corridoio, di fronte all’infermeria. E
la gente la
guardava strano. Ma non le importa nulla, avrebbe continuato a ridere.
In
verità, ciò che più la
turbava era il semplice fatto che fosse, anche se lontanamente e nel
più
profondo del suo cuore, un tantino sollevata. Trovava Edgar un ragazzo
perfetto
ma il suo cuore già conosceva la risposta: non era lui il
ragazzo con cui avrebbe
voluto andare al Ballo. Ora che il Tassorosso non era più
disponibile, sapeva
che, nonostante tutto, avrebbe ricominciato a sperare per Sirius. Una
speranza
che faceva meglio ad essere subito seppellita, insieme alle buone
intenzioni di
andare al ballo da sola. Non ci sarebbe andata, tutto qua. In fin dei
conti che
cosa ci avrebbe perso?
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Come
previsto,
l’indomani giunsero gli ospiti francesi alle 9 in punto di
mattina. Non si
sapeva da dove giungessero, ma la maggior parte degli studenti faceva
strane
scommesse e prevedeva arrivassero su grandi scope argentate, oppure su
grandi
bestie dorate… insomma, la fantasia di certo non mancava.
Tutta
Hogwarts era in
piedi con trepida eccitazione e mormorii di assenso e dissenso sulle
varie
scommesse riempivano l’aria già sommersa dai suoni
della vegetazione. L’inverno
era andato via e ora era finalmente giunta la primavera.
Allo
scoccare delle 9
calò il silenzio… ma non durò a lungo.
Si sentiva un rumore in lontananza, come
il suono dei cavalli in corsa… e infatti, in men che non si
dica, si vide dal
cielo lontano arrivare la carrozza più maestosa e grossa che
Sarah ebbe mai
visto in tutta la sua vita. Non era una sola carrozza e nemmeno
assomigliava a
quelle babbane. Era grande, molto grande ed immensamente lunga. Il
suono dei suoi
cavalli diventava di volta in volta sempre più forte e
chiaro. I cavalli,
decorati da vesti blu e argentate, fecero il loro ingresso con grande
maestranza ed atterrarono al suolo neppure con un minimo sentore di
stanchezza.
Erano nati per percorrere grandi lunghezze in poco tempo.
Al
loro effettivo arrivo
si levò un grido e un enorme applauso di benvenuto,
ovviamente partito dal
famoso duo di Grifondoro che, per ovvie ragioni, si era nascosto in
mezzo alla
folta massa di studenti. In questo modo la McGranitt non avrebbe potuto
affermare con certezza che fossero stati loro a far partire
l’applauso.
Dalla
carrozza scesero
diversi studenti, tutti con eleganti e con pregiate veste argentate,
cui a lato
spuntava uno stemma che ritraeva due bacchette incrociate sormontate da
tre
stelle dorate. Lo stemma di Beauxbatons.
Ma
non era questo
dettaglio che aveva stupito i giovani studenti, bensì la
figura massiccia che,
per ultima, era uscita dalla grande carrozza: una gigantesca donnona
che, a
quanto pareva, doveva rappresentare la scuola francese.
-Che
piacere avervi tra
noi Madame Maxime- esordì il Prof. Silente allargando le
braccia e camminando
in direzione degli ospiti.
La
donnona non si fece
ripetere due volte e si protesse in direzione dell’anziano
preside gridando con
gioia – Silente! Qual buon vento!-
Sembravano
fossero amici
di lunga data.
-Il
Professor Silente è
davvero pieno di grosse sorprese-
disse ridendo sotto i baffi Alice.
-In
effetti è
decisamente una enorme sorpresa-
disse ridendo Carmen.
-Ragazze
vi prego, non
fatemi ridere che la McGranitt sta guardando da questa parte e non
vorrei farmi
vedere nelle vostre stesse condizioni visto che sono un prefetto-
Sarah
invece non si era
trattenuta e si era nascosta dietro a Lily per ridere tranquillamente
con le
sue amiche.
Le
risate però si
estesero ben presto a tutti gli studenti e, per togliere
l’imbarazzo, la
Professoressa McGranitt disse a gran voce –Presto, entriamo
dentro che fuori fa
ancora parecchio freddo! Non vorremmo mai che vi ammalaste! E poi
dentro vi
aspetta un delizioso banchetto in vostro onore!-
Alla
parola “banchetto”
gli studenti non aspettarono più nulla e corsero in
direzione del castello. A
seguirli c’erano gli studenti di Beauxbatons i quali, sebbene
in modo un po’
più aggraziato e raffinato, si diressero affamati in
direzione delle grandi torri
che di certo, per la loro bellezza, non li aveva ben poco sorpresi.
_________________
-
Hai visto quel ragazzo quanto è carino?-
-Mmmh
chi? Quello con i capelli biondo chiaro?-
-Ma
no, cioè quello è anche carino… no,
no, dico quello affianco-
-Quello
con gli occhi verdi?-
-No,
no… è carino anche quello, ma io dico quello
dall’altro lato-
-Occhi
azzurri e capelli biondo scuro?-
-Esatto-
confermò trionfante Carmen.
-Non
c’è male- rispose sorridendo Sarah.
-Non
c’è male?? È davvero bello!! Ma
dopotutto che vuoi capire, a te piace Black!-
Lily,
che stava ascoltando tutto, per poco non si affogava dal ridere, mentre
tentava
di gustarsi la sua salsiccia.
-Ragazze
con voi, prima o poi, ci lascio la pelle-
Molto
distanti, i Malandrini parlavano tra loro. C’era molta
confusione in sala, dato
che era aumentata la presenza di studenti francesi i quali si erano
posizionati
lungo le tavolate di tutte e quattro le case. Una bella ragazza
francese dai
lunghi e lucenti capelli biondi, che aveva deciso di sedersi accanto ai
Malandrini assieme alle sue compagne, guardava trasognante il giovane
Black, che
pareva non accorgersi di nulla.
-Mi
sa che sei appena stato eletto il Grifondoro più
affascinante… dopo di me,
s’intende- sussurrò sornione il ragazzo occhialuto
che gli sedeva affianco, poi
si affrettò a scompigliare i capelli gettando
un’occhiata in direzione di Lily.
-Beh,
sarà il fascino del malandrini-
James
lo guardò sorpreso –Perché non ti sento
così interessato? Hai uno stormo di
ragazze ai tuoi piedi e resti così indifferente?-
-Se
per questo è quello che mi domando anch’io quando
ti vedo fare lo stupido con
la Evans-
-Ah
beh… È perché lei è
diversa…aspetta qualche mese e vedrai che la
conquisterò-
-Certo-
rispose poco convinto Sirius, gettando un’occhiata anche lui
nella stessa
direzione. Non si rese conto, però, che ormai aveva attirato
l’attenzione del
migliore amico che non mancò di notare il suo sguardo
assorto in direzione di Lily.
“Non può essere Lily” pensò
preoccupato James. Poi osservò meglio la direzione
in cui volgevano gli occhi del suo fedele amico e notò con
un certo piacere che
erano diretti (e ne era assolutamente certo stavolta) verso la figura
affianco
alla bella rossa, Sarah.
-Bene,
bene… fai tanto lo sbruffone e poi alla fine sei
già interessato ad un’altra.-
Sirius di bloccò
come preso in contropiede. –Non
so di cosa tu stia parlando-
-Dillo
chiaramente che ti piace la Williams-
Sirius posò la
forchetta che teneva in mano e squadrò
il suo amico, deciso a non far trapelare i suoi confusi pensieri prima
ancora
che li potesse capire lui – Ti sbagli, non mi piace la
Williams-
-Nemmeno
un poco?-
-Nemmeno
un poco-
Ma,
dall’altro lato, James era deciso a far confessare
all’amico i suoi sentimenti –Avanti,
a me puoi dirlo-
-Ramoso,
a me non piace la Williams-
-Non
provi assolutamente nulla?-
-Nulla-
-Me
lo puoi giurare sulla nostra amicizia?-
Sirius
esitò, e anche per parecchio tempo prima di urlare
protestando – Così non
vale!-
James
restò a bocca aperta: Sirius aveva confessato! Non lo aveva
detto
esplicitamente ma ormai è come se l’avesse appena
fatto! Ha ammesso che provava
qualcosa per Sarah!
-Ramoso
a volte sei fastidioso, lo sai?-
-Mai
quanto te, Felpato- concluse trionfante il bel Grifondoro.
-Quando
pensate di invitare le ragazze al ballo?-
Fino
ad allora i due ragazzi non si erano accorti di aver esteso la
conversazione anche
altrove. I loro due amici, Peter e Remus, li guardavano come un
pubblico guarda
attento un film al cinema. Era stato Peter a parlare.
-Beh…
facciamo una scommessa. L’ultimo che riesce ad avere la
compagna di ballo,
pagherà tutte le Burrobirre alla prossima uscita a
Hogsmeade! E questo vale
anche per voi due.- disse James indicando i due amici.
-Ci
sto!- disse senza indugi Sirius.
-Okay-
rispose un po’ contrariato Remus ma alla fine era solo una
stupida scommessa,
no?
-Ehm…
posso tirarmi fuori?-
-No
Peter. O tutti o nessuno- disse deciso James.
-Non
ti preoccupare Codaliscia, ti aiuteremo noi a trovare una compagna di
ballo!- disse
Sirius, scompigliandogli i capelli e lanciando uno strano suono simile
ad un
latrato. Ma Peter non era ancora totalmente convinto.
-Okay…-
disse titubante.
E
tutti insieme continuarono a mangiare.
_________________
Biblioteca.
Le
quattro ragazze stavano studiando… o almeno ci provavano.
-Peccato
per te Sarah, che non vuoi più venire al Ballo-
sussurrò Carmen
-Non
fa niente, non mi perderò granché- rispose
sibilando Sarah.
-Sicura?
Perché io sono quasi convinta che Black ti farà
la proposta in questi giorni-
-Carmen
ci risiamo?- disse con tono lamentoso Lily –Perché
sei così maledettamente
convinta che quella sottospecie di uomo inviterà Sarah al
Ballo?-
-Si
dia il caso, mia cara, che ieri Sirius la mangiava con gli occhi.
Nessuna di
voi si è accorta che i Malandrini ci guardavano, anzi che
Sirius guardava insistentemente
Sarah. Sono più che sicura che le chiederà di
andare al ballo con lui-
-Sicura
che non ti confondevi con lo stufato di agnello che le stava accanto?-
Carmen
la guardò accigliata – Certo che ne sono sicura-
-Carmen…
apprezzo che tu voglia infondermi coraggio e speranza. E apprezzo anche
che tu
voglia passare con me una serata così particolare ma,
diciamoci la verità, perché
mai Sirius vorrebbe venire con me al Ballo?
-Perché
ha capito che vali molto di più di quello che fai vedere-
Sarah
restò perplessa e guardò l’amica,
incapace di controbattere.
-Che
c’è? Pensavi che ti credessi una stupida? Sono
un’amica, mica un’oca giuliva! Certe
cose non c’è nemmeno bisogna che te le dica io, le
dovresti già conoscere. E
poi sono molto più brava a criticare che a fare complimenti-
concluse Carmen in
tono difensivo.
-Se
sei così sicura facciamo una scommessa- disse
all’improvviso Lily, suscitando
la sorpresa di tutte.
-Lily
hai detto “scommessa”?- domandò
incredula Alice, che finalmente decise di dire
addio alla sua tesi sull’Occlumazia.
-Esatto-
confermò risoluta la bella rossa. – Se Sirius la
invita al Ballo io accetterò l’invito
di Potter-
Calò
un silenzio tombale. Nessuna delle tre amiche ci credeva. Lily stava
bene?
-Cioè…-
interruppe il silenzio Carmen che, più delle altre, era
rimasta totalmente
basita ma che, prima tra tutte, aveva colto la palla al balzo
–sei così sicura
che mi sbagli da pensare di scommettere sul ragazzo che più
odi di Hogwarts?-
-Esattamente…
che c’è di male? Non ho paura. Sono sicura che ti
sbagli-
Spuntò
uno strano sorriso sul volto dell’amica ma Lily lo
notò e continuò – Ovviamente
ci sono delle regole. La prima che va assolutamente rispettata
è: non intervenire
e concordare in segreto piani con le altre- Lanciando
un’occhiata anche ad
Alice e Sarah – Seconda: non rivelare la scommessa a nessuno,
nemmeno ai
Malandrini-. Incrociò le braccia e infine, piuttosto
compiaciuta aggiunse –
Terza: non si può usare la magia-