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Autore: effie_    30/03/2017    1 recensioni
(Cap.13) Nel mentre lo guardava, la giovane Evans capì che Potter era esattamente come tutti gli altri, se non peggio. Senza uno stuolo di oche adoranti non si sentiva completo ed era certa che una volta alla settimana ne scegliesse una a cui far provare il paradiso, per poi mollarla dopo tre giorni con la stessa noncuranza di un vaso rotto. Era davvero un essere abominevole.
(Cap.26) - Ce la caveremo, Potter?
- Certo che sì. Alla fine, Evans, siamo una bella coppia. Tu sei tante cose belle messe assieme e io tanti disastri collegati. Direi che così ci completiamo. Anche perché voglio incasinarti la vita nel modo più dolce possibile.
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily, Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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<< Ram, so che di solito lo sposo è molto nervoso, ma se non la smetti di camminare avanti e indietro dovrò pietrificarti fino all’inizio della cerimonia >>.
James si fermò un istante per fulminare Sirius con lo sguardo, poi ricominciò a marciare da una parte all’altra della sua vecchia camera come se non avesse parlato. L’atteggiamento rilassato dell’amico, sdraiato comodamente sul suo letto in tenuta da cerimonia, gli dava davvero sui nervi.
<< Devi cercare di calmarti >> continuò Sirius.
<< Non ci riesco >>.
Il pensiero che Lily si trovasse praticamente nella porta di fronte alla sua, a pochissimi metri di distanza, lo stava facendo impazzire. Aveva bisogno di vederla, per sapere se quello era soltanto un sogno oppure la realtà. Stavano davvero per sposarsi?
<< Vuoi che scenda di sotto a prenderti un bicchiere di Whisky? Di regola non dovresti bere, ma chissene importa. Per fortuna Lunastorta non è qui a farci la predica…>>.
<< Chi non è qui a fare cosa, scusa? >> domandò ridendo Remus, spalancando la porta della stanza di James insieme a Peter proprio in quel momento.
Sirius finse di schiarirsi rumorosamente la voce, invece James accolse con calore i suoi due migliori amici e poi cercò di sgattaiolare fuori, ma fortunatamente Peter lo bloccò prima che fosse troppo tardi.
<< Dai, ragazzi…solo una sbirciata…>>.
<< Andresti contro la tradizione >> gli ricordò Peter.
<< E poi, tua madre ha chiuso Lily e tutte le damigelle nella sua stanza. Nessun uomo è ammesso da quelle parti senza il suo consenso >> aggiunse Remus << Ha preso questa faccenda del matrimonio più seriamente di quanto pensassi >>.
<< Non dirlo a me >> sbuffò James, lasciandosi cadere sul letto accanto a Sirius << Quest’attesa mi sta uccidendo >>.
<< Beh…>> Remus si passò una mano sulla fronte con aria incerta << Poco fa Dorea ha incaricato me e Peter di accogliere gli invitati, se vuoi darci una mano…>>.
James saltò subito in piedi, grato di poter avere finalmente qualcosa di utile da fare << Va benissimo! >>.
<< Ma, Ram, tu sei lo sposo >> obiettò Sirius << Non dovresti…? >>.
<< Alzati e vieni a darci una mano, Felpato. Oggi sono io che comando, avanti! >>.
Per fortuna la saggia e previdente signora Potter aveva armato Remus e Peter di piantine per accompagnare gli invitati ai loro posti nell’esatto momento in cui sarebbero arrivati, almeno avrebbero saputo cosa fare.
Quando uscirono all’aperto, i quattro amici videro che persino una schiera infinita di camerieri vestiti di bianco era arrivata per dare una mano, e si stavano affaccendando tutti per decorare al meglio il viale che era stato costruito nel giardino dei Potter. Era un raggiante giorno di giugno e, benché fossero stati posizionati qua e là alcuni spruzzini rinfrescanti, si moriva letteralmente dal caldo.
James si guardò attorno con aria ammirata e notò che file e file di fragili sedie dorate erano state apposte ai lati di un lungo tappeto color rubino. I camerieri stavano intrecciando ovunque rose bianche e rosse, mentre un enorme grappolo di palloncini dorati torreggiava sopra il punto esatto in cui lui e Lily si sarebbero scambiati le promesse. Per fortuna che avevano optato per qualcosa che sua madre aveva definito troppo semplice.
<< Quando mi sposerò >> dichiarò Sirius, osservando con aria terrorizzata i tripudi di fiori e strattonandosi il colletto dello smoking << Non voglio nessuna di queste assurdità. Vi farò vestire tutti come diavolo avrete voglia e infliggerò a Dorea un incantesimo di Petrificus Totalus finché non sarà tutto finito >>.
<< Poteva fare molto peggio >> commentò James, ridendo << Si è trattenuta parecchio. Quando io e Lily le abbiamo nominato la parola “matrimonio”, si è messa a straparlare di trecento invitati, una torta nuziale enorme…cose di questo genere >>.
<< Verranno anche i genitori di Lily? >> gli domandò Remus.
Il volto di James s’incupì << Non te l’ha detto? Ha praticato loro un Oblivion mesi fa, quando c’è stato un attacco nel villaggio vicino. Ora credo abitino da qualche parte in Malesia >>.
<< Oh. Mi spiace, James. Non ne sapevo nulla >>.
<< Quando la guerra sarà finita, andrà a prenderli e annullerà l’incantesimo. Per il momento ha lasciato a Little Whinging solo la sorella, che, detto fra noi, mi detesta. D’altro canto odia così tanto il mondo dei maghi che sarà impossibile che ne venga sfiorata in qualche modo >>.
Sirius si accorse immediatamente che c’era qualcosa che non andava nel suo tono << Ram…sicuro che vada tutto bene? Vuoi ancora sposare Lily, vero? >>.
James lo guardò come se fosse pazzo << Ma che razza di domanda è? Certo che voglio sposarla! Solo che…mi spiace che non sia tutto perfetto. L’assenza della sua famiglia, tutto così di fretta per via della guerra…non vorrei che poi se ne pentisse. Forse, se fosse fuggita con un ragazzo babbano…ora sarebbe al sicuro >>.
<< Lily sapeva a che cosa stava andando incontro, quando ha accettato di sposarti. Sapeva che ciò le avrebbe comportato dei sacrifici, ma l’ha fatto per te, perché ti ama >>.
James annuì << Lo so. Dite che…insomma, sia da sciocchi celebrare un matrimonio adesso? In tempi così difficili? >>.
<< No >> gli rispose sicuro Lupin << Perché è ciò di cui la gente ha bisogno. Qualcosa per cui essere lieta, per dimenticarsi gli orrori della quotidianità >>.
<< Oh, ci siamo >> esclamò Sirius ad un tratto << Preparatevi all’inferno >>.
Qualche istante dopo, dal nulla cominciarono ad apparire forme abbigliate con colori vivaci e una fiumana di gente prese a serpeggiare attraverso il giardino diretta verso il padiglione. Gli incantesimi di protezione attorno a Villa Potter erano stati quadruplicati dai membri dell’Ordine per quel giorno tanto speciale, pertanto si poteva raggiungere la casa solamente attraverso specifiche passaporte create da Silente in persona. D’altronde, nessuno di loro voleva ritrovarsi con un Mangiamorte come vicino di tavolo.
Quasi tutte le streghe erano abbigliate con dozzine di rose, intonate con quelle che adornavano la navata, mentre i maghi sfoggiavano i loro abiti migliori e le cravatte piene di gemme. Fra di loro, James riconobbe parecchi suoi ex compagni di Hogwarts e quasi tutti i membri dell’Ordine della Fenice, compreso Silente, suo fratello Aberforth, che avrebbe accompagnato Lily all’altare, poi la professoressa McGranitt, Vitious e Lumacorno. C’era persino Hagrid, il guardiacaccia del castello, che parecchie volte li aveva coperti durante le loro fughe notturne. Ma i primi a raggiungerlo furono Frank e Alice, ormai divenuti i signori Paciock, visto che si erano sposati appena un paio di mesi prima, insieme all’arcigna madre di Frank.
<< Oh, James! >> saltellò Alice, senza riuscire a trattenersi. Quel giorno aveva deciso di indossare uno sgargiante abito giallo limone, poiché sosteneva che ai matrimoni bisognasse avere colori allegri per portare fortuna ai novelli sposi.
<< Sono così contenta per voi! Sai, avevo previsto questo momento anni fa, io e Emmeline avevamo anche scommesso…e ora lo vedo realizzarsi! Oh, mi viene da piangere…>>.
Ridendo, James la abbracciò forte, dopodiché salutò Augusta Paciock e infine strinse la mano a Frank, il quale, non appena la moglie si girò per salutare le amiche di Hogwarts con un altro strillo acuto, lo mise in guardia dalle donne post matrimonio, perché diventavano assolutamente pazze. James rise di cuore alla sua battuta e lo abbracciò di nuovo; era lieto che i due fossero riusciti a venire, dato che non erano riusciti a godersi nemmeno una breve luna di miele perché Silente li aveva spediti subito in missione segreta per l’Ordine.
Da quel momento in poi, il suo compito principale fu quello di stringere mani, ricevere abbracci calorosi e sentite congratulazioni; Sirius, Remus e Peter tentavano invano di accompagnare gli ospiti al loro posto prima che potessero intercettarlo, ma sembrava che tutti avessero deciso di porgergli i loro auguri personalmente prima dell’inizio della cerimonia. Trascorse una buona mezz’ora in compagnia di una delle cugine di Sirius, Andromeda Black, sorella di Bellatrix e Narcissa, ma con gli stessi ideali del cugino. Anche lei aveva sposato un babbano, Ted Tonks, e ora avevano una bellissima bambina di quattro anni di nome Ninfadora, la quale volle a tutti i costi mettersi a inseguire Remus nel mentre accompagnava gli invitati ai tavoli, continuando a cambiare il colore dei capelli ogni mezzo secondo. Poi fu di nuovo assalito da una folla di colleghi e dovette letteralmente staccarsi di dosso Dedalus Lux, il quale non la finiva più di inseguirlo per fargli le sue più sincere congratulazioni.
Quando finalmente arrivarono Emmeline ed Hestia, entrambe con due rose rosse intrecciate nei capelli, James si recò in quella direzione tirando un sospiro di sollievo e si attardò a parlare con loro più del necessario.
<< Ora capisco perché mia madre mi avesse consigliato di restarmene rintanato di sopra >> borbottò alle due amiche, guardandosi furtivamente attorno per controllare che nessuno lo sentisse << Mi state salvando da una marea di parenti appiccicosi >>.
Hestia gli fece l’occhiolino << Va’, ti copriamo noi >>.
James fece appena in tempo ad agguantare Sirius per un braccio e trascinarlo via, prima che Emmeline rovesciasse accidentalmente un vassoio carico di bicchieri di champagne, scatenando così il panico generale e concedendo loro il tempo necessario per svignarsela di sopra senza essere notati. I due ripiombarono in camera di James con il fiatone e si lasciano cadere sul letto, già completamente esausti.
<< Io propongo di restarcene chiusi qui con una bella bottiglia di Whisky ghiacciato >> commentò Sirius, ansimando per il caldo.
<< Mi trovi completamente d’accordo. A proposito, Felpato >> gracchiò James << Hai gli anelli? >>.
Il giovane Black si frugò nelle tasche dello smoking finché non avvertì il contatto con due fascette di metallo, dopodiché annuì.
<< Ottimo. E hai preparato il discorso? >>.
<< Me lo inventerò sul momento, Ram. Sarà una cosa epica, vedrai >>.
Improvvisamente qualcuno bussò insistentemente alla loro porta, facendoli sobbalzare entrambi. James fece per alzarsi, ma Sirius lo fermò. Si ravviò i capelli all’indietro e, tentando di darsi un’aria presentabile, aprì la porta con un gesto cerimonioso. Marlene, un vero incanto nel suo abito cremisi, lo superò con un saltello.
<< Wow, ragazzi. Jamie, sei un vero splendore >>.
Sirius inarcò un sopracciglio << Jamie? >>.
James lo ignorò << Anche tu, cara. Una perfetta damigella della sposa >>.
L’amico lo fulminò con un’occhiataccia << Non ci provare con la mia donna, o dovrai sposarti con un occhio nero >>.
<< La tentazione è forte, ma Lily non la prenderà bene…>>.
<< Sei il solito idiota >>.
<< Perché invece voi due bambini non mi dite che cosa avete combinato? >>.
Marlene si avvicinò a Sirius e cominciò a rimettergli a posto il colletto e il papillon che lui aveva strattonato fino a qualche secondo prima; Felpato ovviamente cercò di fermarla, ma la fanciulla non si diede per vinta e James rimase a osservarli battibeccare con aria divertita per un po’, finchè ad un tratto sua madre Dorea non fece capolino dalla porta e lo avvisò che era ora di andare. James si voltò a guardare Sirius e i due, in una manciata di secondi, con appena una sola occhiata, si dissero tutto quello che avevano trattenuto fino a quel momento.
Sei il mio migliore amico, mio fratello, e ti ringrazio per essere al mio fianco in un momento così importante della mia vita.
Non ce n’è bisogno, tu farai lo stesso per me.
Amo Lily e la renderò felice.
Lily è come una sorella per me. Se la farai soffrire, ti spezzerò le gambe.
Mi sembra corretto. Andiamo?
Sì,andiamo.

Sirius uscì per primo dalla porta e James fece per seguirlo, ma si fermò per qualche istante di fronte a Marlene. Sapeva che aveva visto Lily, era stata con lei fino a quel momento, e avrebbe tanto voluto chiederle come stava, se era nervosa o agitata, ma, soprattutto, se era ancora convinta di loro due…
Marlene parve leggere il tormento nei suoi occhi, così lo abbracciò << Lily ti ama, James. Andrà tutto bene >>.
James annuì, si passò per l’ultima volta una mano nei capelli arruffati, dopodiché si avviò lungo il corridoio che conduceva all’altare, avvertendo il cuore battere a mille quando superò le camere di sua madre, dove in quel momento si trovava la sua futura moglie.
Faceva ancora più caldo di prima e ormai un senso di nervosa attesa e eccitazione pervadeva gli ospiti, tutti seduti nelle rispettive postazioni. Per distrarsi e ingannare l’attesa, James si mise a parlare con il mago che lo avrebbe sposato, lo stesso che tra l’altro aveva officiato il funerale di suo padre, tuttavia non capì una sola parola. Sirius tentò di passargli di nascosto un bicchiere di champagne per farlo rilassare, ma l’amico rifiutò, certo che non sarebbe riuscito ad ingoiare alcunché. Strinse la mano ai membri dell’Ordine che conosceva e si presentò ai pochi amici di Lily che non aveva mai visto, finchè sua madre, tutta in ghingheri, non gli indicò di prendere posto accanto a Sirius.
<< Tuo padre avrebbe tanto voluto assistere a questo momento >> gli sussurrò, fingendo di sistemargli il colletto della camicia << Lily è una cara ragazza. Sono certa che sarebbe piaciuta anche a lui >>.
James le sorrise dolcemente e le asciugò le lacrime che le stavano rigando il volto << Ti voglio bene, mamma. E grazie, per tutto questo >>.
In quel momento il violinista attaccò a suonare, così Dorea emise un gridolino strozzato e si allontanò dall’altare. Gli invitati si sollevarono in piedi e si voltarono tutti verso le porte di casa, che si aprirono per far uscire una ad una le damigelle della sposa. James li imitò, nel mentre un mormorio emozionato serpeggiava fra gli ospiti, e…rimase senza fiato.
Lily.
Il suo nome gli echeggiò nella mente come una preghiera, nel mentre la sua futura moglie avanzava sinuosamente verso di lui. Indossava un abito bianco molto semplice, con le spalle scoperte e un leggero scollo a V. Sulla fronte, proprio sull’attaccatura del velo ricamato a mano, le brillava il diadema che apparteneva alla famiglia Potter da generazioni, lo stesso con cui si era sposata anche sua madre. Di sicuro non esistevano parole per descrivere la sua bellezza: la luminosità del suo viso sembrava irradiarsi su chiunque le stesse intorno, tanto che persino Aberforth, accanto a lei, sembrava di parecchi anni più giovane.
Deliziosa, elegante, eterea…perfetta.
Lily si sforzò di tenere i piedi ben saldi sul pavimento, poiché era certa che, senza la presa di Aberforth, sarebbe caduta a terra. Il sangue le inondò le guance quando sollevò gli occhi e vide tutti quegli invitati, ma ogni paura o incertezza svanì non appena individuò l’alta figura di James, con l’espressione gonfia di stupore e orgoglio, che la aspettava sotto un arco formato da un tripudio di rose rosse e bianche. Quando i loro sguardi si incrociarono, il mondo che li circondava sembrò svanire: lui si aprì in un sorriso mozzafiato e in quell’istante Lily fu tentata di lasciar perdere ogni decoro e corrergli incontro.
Quando la sposa e Aberforth raggiunsero l’altare, James fece per porgerle il braccio, ma il barista non accennò a lasciarla.
James inarcò un sopracciglio << Ehm…Ab? >>.
<< Se spezzi il cuore a questa fanciulla, dovrai fare i conti con me, Potter >> gli sibilò Aberforth.
<< Non accadrà. Mai >>.
Aberforth grugnì con aria soddisfatta e si voltò verso Lily, che gli sorrise con aria dolce e lo baciò su una guancia. Aveva legato molto con il fratello minore di Silente durante quell’anno passato nell’Ordine, tanto da considerarlo quasi uno di famiglia; il signor Evans non aveva potuto essere presente quel giorno, ma Aberforth Silente era un valido sostituto.
Poi, quando finalmente avvertì le dita di James stringersi attorno alle sue, il cuore le rimbalzò nel petto. Nel mentre il mago di fronte a loro dava inizio alla cerimonia, Lily riflettè su quanto il suo mondo, sebbene ci fosse in un corso una guerra magica, stesse assumendo una piega perfetta. Capì che era stata una sciocca a temere quel momento, a temere di amare James, perché ormai lui era diventata una delle sue ragioni di vita.
Ad un certo punto vide Sirius avvicinarsi a loro con gli anelli, così fu costretta a tornare alla realtà e le guance le si infiammarono di nuovo, rammentando che ora avrebbe dovuto pronunciare la sua promessa.
<< James Potter >> iniziò, con la voce vibrante di emozione, nel mentre gli infilava la fede al dito << Prometto di continuare a specchiarmi nei tuoi occhi, per quanto io sia convinta che tu debba cambiare occhiali >>.
<< Tesoro, la mia vista è impeccabile, quando si tratta di te >> ribattè lui, senza riuscire a trattenersi.
<< James! Non interrompermi! >>.
<< Scusa, cara >>.
Gli invitati ridacchiarono e anche Lily si sforzò di restare seria, ma alla fine cedette e sorrise << Prometto di accettare le tue manie di protagonismo e prometto di lasciarti giocare a Quidditch nella nostra futura casa, a patto che tu non distrugga nulla. Ma, soprattutto, prometto di amarti e di onorarti, nella buona e nella cattiva sorte, finché morte non ci separi >>.
Un grande sospiro collettivo si levò dai maghi e dalle streghe accomodati sulle sedie dorate, ma ora era il momento dello sposo.
<< Lily Evans >> cominciò James, mettendole la fede << Prometto di continuare a ripeterti fino alla fine dei miei giorni che sei la cosa più bella che mi sia mai capitata. Prometto di essere di bravo marito e di non lasciarti più flirtare con nessun altro cameriere >>.
<< Ma quella volta tu mi avevi sfidata a…>>.
Lui si portò un dito sulle labbra << Niente interruzioni, amore mio, ricordi? >>.
La sposa sospirò e Sirius e Marlene non poterono fare a meno di trattenere un sorriso: se Lily aveva sperato che James si sarebbe dato un contegno durante la cerimonia, aveva avuto proprio una bella sorpresa. Persino gli ospiti cercarono di trattenersi dallo scoppiare a ridere; tutti si stavano divertendo un sacco ed erano in molti ad adorare il loro modo scherzoso di punzecchiarsi a vicenda, come facevano quando erano ancora a Hogwarts. Per un istante, i due sposini parvero ritornare il James Potter e la Lily Evans dei vecchi tempi.
A quel punto l’espressione di James si fece seria. Prese la mano destra di Lily e se la posò sul cuore, dopodiché le spostò dietro l’orecchio una ciocca di capelli che le era sfuggita dall’acconciatura. Nessuno osò fiatare, di fronte ad un momento così importante.
<< Prometto che un giorno ti farò abbandonare anche l’ultima delle tue insicurezze e che riuscirai a vederti, splendente come sei, non solo attraverso i miei occhi, ma anche attraverso quelli del mondo. Prometto di non dare mai il tuo amore per scontato, ma, soprattutto, prometto di amarti e di onorarti, nella gioia e nel dolore, finché morte non ci separi >>.
<< Ordunque, vuoi tu, James Potter, prendere Lily Evans come tua legittima sposa? >>.
James non staccò gli occhi da Lily << Lo voglio >>.
<< E infine vuoi tu, Lily Evans, prendere James Potter come tuo legittimo sposo? >>.
Un lieve sorriso increspò il labbro di Lily << Lo voglio >>.
<< Allora io vi dichiaro…>> concluse il prete << Uniti per sempre >>.
Nel mentre Lily e James si guardavano ancora negli occhi con aria adorante, il mago levò la bacchetta sopra le loro teste e una pioggia di stelle argentate cadde su di loro, avvolgendoli in una spirale luminosa.
Accecata dalle lacrime, Lily si sollevò sulle punte dei piedi, gettò le braccia al collo di James e lo baciò con passione, dimenticandosi all’istante tutta la folla di ospiti. Quando lo sposo fece per staccarsi da lei, Lily non ne volle sapere e lo strinse ancora più forte; allora James le fece scivolare le mani lungo i fianchi ed entrambi persero ogni ritegno possibile. Soltanto alcune risatine e i colpi di tosse imbarazzati dei presenti li riportarono alla realtà, così alla fine i due furono costretti a lasciarsi andare, ma tennero comunque le mani intrecciate l’una all’altra.
Quando fece un passo indietro per guardarla, Lily scorse nel sorriso di colui che ormai era suo marito un certo compiacimento, ma anche una gioia profonda, paragonabile alla sua. La folla scoppiò in un applauso fragoroso e i due novelli sposi si voltarono, splendenti di felicità, verso la marea di amici e parenti, pronta a festeggiarli. Il fotografo disse loro di mettersi a braccetto e scattò alcune foto ricordo, dopodiché fu il momento del rinfresco.
<< Signore e signori! >> esclamò Sirius << In piedi, per favore! Rendiamo omaggio ai novelli sposi, James Potter e Lily Evans! >>.
Obbedirono tutti all’istante e Felpato agitò in aria la bacchetta: le sedie galleggiarono con grazia in aria e i tavoli del rinfresco apparvero dal nulla, insieme ad una pista da ballo fatta di oro fuso, allestita sull’erba fra due antichi cedri; il tutto circondato da ghirlande festose e palloncini che sparavano musica d’atmosfera alternata alle canzoni dei Beatles, il gruppo preferito dalla neo coppia. Tutti gli ospiti si affrettarono a porgere le loro congratulazioni, poi si posizionarono al tavolo dei rinfresci, lasciando così i due sposi liberi di respirare un po’.
Lily abbandonò per qualche attimo il braccio del marito per recarsi a salutare tutte le sue amiche di Hogwarts: per prime trovò Hestia ed Emmeline e le abbracciò entrambe, poi ricevette i complimenti da entrambi i fratelli Bones e anche dai gemelli Prewett, suoi colleghi dell’Ordine. Persino Alastor Moody venne a farle le sue congratulazioni e Hagrid per poco non la soffocò, quando la strinse a sé per abbracciarla. Ad un tratto Alice le venne incontro piangendo senza ritegno e, approfittando del fatto che Frank fosse occupato a cercare una postazione in cui sistemare la madre, le rivelò una particolare confidenza.
<< Non l’ho ancora detto a nessuno, neppure a Frank, ma devo assolutamente dirlo a te. Credo di essere incinta >>.
<< Alice! >> esclamò Lily, abbracciandola di slancio << Ne sei certa? >>.
<< Abbastanza. Oltretutto devo mangiare in continuazione, altrimenti sto così male da non poter tollerare nemmeno l’odore del cibo. Oh, ma quelli sono zuccotti di zucca? >>.
Prima che Lily potesse fermarla, Alice si diresse quasi correndo in quella direzione e l’amica non potè fare altro che osservarla con un sorriso.
Il resto del pomeriggio trascorse allegramente fra tutti i rituali tradizionali. Sirius fece un discorso a dir poco scandaloso, rivelando tutte le birichinate che avevano combinato lui e James a Hogwarts prima che nella loro vita intervenisse la saggia e rigida Lily Evans, poi ci fu il taglio della torta e infine il lancio del bouquet, che capitò in mano proprio ad un’incredula Marlene; a quel punto Felpato, cogliendo al volo l’occasione, si inginocchiò di fronte a lei e, fra lo stupore generale, le chiese di sposarlo, scatenando così una nuova ondata di brindisi.
Non appena iniziò la musica, James decise che ne aveva abbastanza di parenti e amici, così afferrò la mano di Lily e la trascinò sulla pista da ballo. Gli ospiti si radunarono attorno a loro con mormorii emozionati, ma i due dimenticarono ben presto coloro che li circondavano e si concentrarono solamente sulla loro unione.
Quando James la strinse a sé, Lily appoggiò la testa sulla sua spalla e rimase ferma lì, assolutamente in pace con il mondo e con sé stessa.
<< Ricordi la prima volta che abbiamo danzato, alla festa di Lumacorno? >> le mormorò lui, nel mentre giravano lentamente sul posto.
<< Come dimenticare >> sorrise lei, nascondendo il volto nella sua giacca per aspirarne il profumo. Era lo stesso che l’aveva inebriata un anno e mezzo prima.
<< Sei felice, signora Potter? >>.
<< Immensamente, signor Potter >> gli rispose lei, sollevandosi sulle punte per sfiorargli la bocca << Penso che oggi diventerà il mio nuovo ricordo per evocare un Patronus >>.
<< Già, a proposito di Patronus…non ti ho mai rivelato qual è il mio ricordo più felice. Quello che fa evocare il mio Patronus >>.
Lily trattenne involontariamente il fiato. Aspettava quella confessione da così tanto tempo che ormai ci aveva quasi rinunciato, pensando che forse il ricordo di James era talmente privato da non poterlo condividere neanche con lei. Ma ora lui sembrava aver cambiato idea…
<< Non voglio avere segreti con mia moglie. Alla fine, è giusto che tu lo sappia >>.
<< Tempo fa avevi detto che riguardava me >> gli rammentò lei, per incoraggiarlo.
<< Sì, il mio ricordo più felice riguarda te. Allora non potevo dirtelo, poiché temevo la tua reazione di fronte ad un’ammissione simile…>>.
<< Dimmelo, James. Ti prego >>.
<< Beh…è stata la prima volta in cui mi hai sorriso >> James sospirò e per un attimo i suoi occhi si velarono, come se stessero tornando indietro nel tempo << Eravamo al secondo, o terzo anno, non ricordo. Tu mi odiavi e stavi sempre con Piton, ma un giorno, mentre eravamo a colazione…ti sei girata verso di me e mi hai sorriso. Probabilmente per te la cosa non ha avuto importanza e forse neanche la ricordi, ma io ero certo che quel tuo sorriso fosse diretto proprio a me ed era semplicemente la cosa più bella che avessi mai visto. Penso sia stato da allora che ho iniziato ad amarti >>.
Lily rimase a bocca aperta, senza sapere cosa dire. Gli strinse la nuca e lo tirò verso di sé, baciandolo con tutto l’amore di cui era capace.
<< Ti amo >> gli sussurrò, fra le lacrime.
<< Ti amo anch’io >>.
Ancora non potevano saperlo, ma quello avrebbe rappresentato uno degli ultimi momenti di gioia della loro breve esistenza. La musica, il cibo, la felicità, l’amore…presto tutto ciò non sarebbe stato altro che un lontano ricordo.
   
 
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