A quelle parole
è come se ad un tratto il mondo avesse smesso
di girare. O almeno il mio lo ha fatto.
“Mamma
ti prego dimmi che sta bene, che è solo un graffio”
“Tuo
padre mi ha detto che lo hanno preso al petto, niente di
più. Adesso lo stanno portando al Keiyu Hospital”
Non riesco a
sopportare il dolore, è come se il mio corpo si
stesse frantumando. Così, mi lascio andare sul pavimento e
mi rannicchio
tentando di tenere insieme i pezzi. Shinichi
dobbiamo terminare il nostro discorso, ricordi? Devo mantenere la
promessa,
fammela mantenere ti prego.
“Ran
ti prego non fare così, non sappiamo ancora come sta. Adesso
andiamo, ho chiamato un taxi che ci porterà in
ospedale”
Incapace di dire
una sola parola, mi alzo e seguo mia madre verso
la porta di casa.
In ospedale
troviamo tutti gli agenti coinvolti
nell’operazione, insieme a mio padre, al dottor Agasa e ad
Ai, anche lei ormai
tornata un’adulta.
“Papà
cos’è successo? Dimmelo ti prego”
“Calmati
Ran. Eravamo appostati per catturare i falsari di
cui ti avevo parlato prima. Shinichi però si era accorto che
qualcosa non
andava ed è voluto entrare da solo a dare
un’occhiata, non ho fatto in tempo a
fermarlo. Quei malviventi ci avevano teso una trappola per colpirci a
loro
volta ma essendo stati scoperti da Shinichi, hanno tentato di fuggire e
sentendosi braccati hanno iniziato a sparare all’impazzata
dietro di loro… E
purtroppo lo hanno colpito”
“Perché
non l’hai fermato papà,
perché??”
“Non
dare la colpa a tuo padre Ran” interviene
l’ispettore
“La colpa è di tutti noi, avremmo dovuto stare
più attenti”
“Ma
adesso come sta?”
“Come
ti ha detto tuo padre gli hanno sparato al petto. Ci
hanno detto che ha perso molto sangue, poi l’hanno subito
portato in sala
operatoria. Da quel momento non sappiamo più
niente”
“Penso
sia il caso di avvertire i genitori” interviene mia
madre
“Sì
ho provveduto io stesso” risponde l’ispettore
“Prenderanno il primo aereo”.
Shinichi…
se non dovessi farcela, io…
Improvvisamente
tutto quello che è successo tra di noi, la
distanza, le bugie, i fraintendimenti… Niente ha
più importanza. Mi rendo conto
di quanto sia stata stupida a pensare di poter vivere senza di lui, e a
quanto
sia insignificante il fatto di aver sofferto tanto a causa sua,
rispetto alla
prospettiva di poterlo perdere.
L’attesa
intanto comincia a farsi lacerante. Poi,
fortunatamente, dopo alcune ore compare un medico:
“Siete
parenti del signor Kudo?”
“Sì”
rispondo immediatamente
“Siamo
riusciti ad estrarre la pallottola. E’ stata
un’operazione lunga e difficile perché si trovava
molto vicino al cuore. Sotto
questo aspetto è stato molto fortunato. Purtroppo
però ha perso molto sangue;
le sue condizioni sono stabili ma questa notte sarà decisiva
per capire se
potrà farcela. E’ tutto quello che posso
dirvi”
“Voglio
vederlo. Dove si trova??”
“Attualmente
è nel reparto di terapia intensiva e può entrare
solo una persona”
“Vai
tu Ran” rispondono tutti
“Vi
ringrazio”
Il medico mi
conduce verso la sua stanza. Appena entro lo
vedo disteso sul letto, inerme, e con un sacco di tubicini attaccati
ovunque. Non
avrei mai pensato di vederlo ridotto così; ho sempre pensato
che fosse immune
da qualsiasi criminale, da qualsiasi pallottola, ma purtroppo non
è così.
“Ricordi
Shinichi? 7 anni fa prima dell’inizio di questa storia
te lo dissi: ‘ Se continui ad immischiarti in tutti questi
casi finirai per
cacciarti nei guai’ ” gli dico mentre le lacrime
cominciano a scendere
incontrollabili.
A queste parole
Shinichi apre gli occhi, voltandosi
verso di me.
“Ran...
N-non fare così”
Cerca di alzare
una mano per consolarmi, così gliela prendo e
la stringo forte a me.
“Non
parlare Shinichi ti prego. Non appena starai meglio
potremo dirci tutto e potrai finire il discorso che hai interrotto
questo
pomeriggio. Adesso sei tu che devi promettermi che finiremo quel
discorso.”
Così
dicendo mi sorride ed accenna un sì con la testa. Io gli
sorrido di rimando, rincuorata.
Purtroppo dopo
pochi minuti arriva il medico che mi invita ad
uscire per farlo riposare. Così torno dai miei amici
aggiornandoli sulle sue
condizioni.
Passo la notte
in ospedale, pregando ogni secondo che
Shinichi riesca a superarla. Per fortuna posso contare
sull’aiuto dei miei
genitori e di Sonoko che insieme a Makoto mi raggiungono in ospedale
non appena
saputa la notizia.
“Mi
dispiace Sonoko, è la tua prima notte di nozze, non
dovresti passarla qui”
“Non
dirlo neanche per scherzo, non ti abbandonerei mai in un
momento del genere”
“Ti
ringrazio” le dico rivolgendole uno sguardo pieno di
gratitudine.
La mattina dopo
arriva anche Tomoaki a farmi compagnia
durante le lunghe ore di attesa.
“Ran,
mi hanno detto cos’è successo, mi dispiace. Ci
sono
novità?”
“Ciao
Tomoaki, grazie di essere qui. Ancora nessuna
purtroppo”
Non appena
finisco la frase compare il medico della sera
prima.
“Sono
venuto a darvi una buona notizia. Il signor Kudo è
fuori pericolo, i suoi parametri sono tornati normali. Adesso
però sta
riposando; vista la quantità di sangue che ha perso
è molto debilitato. Forse
potrete vederlo questo pomeriggio”
Ancora una volta
le lacrime tornano a scendere, ma questa
volta non per la disperazione, bensì per la gioia. Grazie al cielo… Amore mio.
“Ran
forse è il caso che tu vada a casa a cambiarti e a
rinfrescarti un po’. Ti accompagno io” interviene
all’improvviso Tomoaki
“Ma
io…”
“Vai
Ran, rimango io qua” replica Sonoko “Se ci sono
novità
ti chiamo, promesso”
“E va
bene, grazie”
Salgo in
macchina e insieme al dottor Araide mi dirigo verso
casa. Poi, giunti a destinazione:
“Grazie
Tomoaki, davvero. Sei un amico prezioso”
“Ran
aspetta”
“Sì?”
“Ho
bisogno di parlarti, solo qualche minuto”
“Dimmi,
ti ascolto”
“Avrei
voluto farlo in modo diverso ma l’arrivo di Shinichi
mi ha costretto a velocizzare le cose. Sì insomma, ti sarai
accorta che io non
ti vedo più solo come un’amica; ecco, voglio dirti
che io sono innamorato di te
Ran, e voglio che tu scelga me. Io non ti farei mai soffrire come ha
fatto
Shinichi, mai”
Avrei dovuto
sapere che sarei arrivata fino a questo punto, e
invece ho voluto sottovalutare i segnali. E così eccomi qui,
in una situazione
a dir poco imbarazzante.
“Vedi
Tomoaki, quello che mi hai appena detto mi lusinga
molto, davvero. Tu sei una persona splendida, l’ideale di
uomo che ogni donna
vorrebbe. Ed è vero che Shinichi mi ha fatto soffrire molto
in questi anni, ho
cercato di dimenticarlo per questo. Ma non ci riesco, e dopo quello che
è
successo ieri ho capito più che mai che non potrei vivere
senza di lui,
nonostante tutto. E tu meriti una donna che ti ami davvero, cosa che io
non
potrei fare… Mi dispiace”
All’udire
le mie parole vedo nei suoi occhi nascere una
profonda tristezza. Poi si volta, guardando la strada davanti a
sé.
“Sapevo
che mi avresti risposto in questo modo, ma ho dovuto
fare almeno un tentativo. Spero comunque che potremo rimanere
amici”
“Certo”
gli dico sorridendo
Scendo dalla
macchina circondata dai sensi di colpa, ma se
non gli avessi detto subito tutta la verità avrei finito
solo per prenderlo in
giro ancora di più. C’è spazio solo per
una persona nel mio cuore e quella è
Shinichi.