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Autore: mikietta    02/04/2017    1 recensioni
Sono passati 7 anni da quando Shinichi si è trasformato nel piccolo Conan. Da un anno Ran ha deciso di cambiare vita e smettere di aspettare, così lui, incapace di accettarlo, le rivela la sua vera identità. Ma ormai è troppo tardi.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A quelle parole è come se ad un tratto il mondo avesse smesso di girare. O almeno il mio lo ha fatto.

“Mamma ti prego dimmi che sta bene, che è solo un graffio”

“Tuo padre mi ha detto che lo hanno preso al petto, niente di più. Adesso lo stanno portando al Keiyu Hospital”

Non riesco a sopportare il dolore, è come se il mio corpo si stesse frantumando. Così, mi lascio andare sul pavimento e mi rannicchio tentando di tenere insieme i pezzi. Shinichi dobbiamo terminare il nostro discorso, ricordi? Devo mantenere la promessa, fammela mantenere ti prego.

“Ran ti prego non fare così, non sappiamo ancora come sta. Adesso andiamo, ho chiamato un taxi che ci porterà in ospedale”

Incapace di dire una sola parola, mi alzo e seguo mia madre verso la porta di casa.

In ospedale troviamo tutti gli agenti coinvolti nell’operazione, insieme a mio padre, al dottor Agasa e ad Ai, anche lei ormai tornata un’adulta.

“Papà cos’è successo? Dimmelo ti prego”

“Calmati Ran. Eravamo appostati per catturare i falsari di cui ti avevo parlato prima. Shinichi però si era accorto che qualcosa non andava ed è voluto entrare da solo a dare un’occhiata, non ho fatto in tempo a fermarlo. Quei malviventi ci avevano teso una trappola per colpirci a loro volta ma essendo stati scoperti da Shinichi, hanno tentato di fuggire e sentendosi braccati hanno iniziato a sparare all’impazzata dietro di loro… E purtroppo lo hanno colpito”

“Perché non l’hai fermato papà, perché??”

“Non dare la colpa a tuo padre Ran” interviene l’ispettore “La colpa è di tutti noi, avremmo dovuto stare più attenti”

“Ma adesso come sta?”

“Come ti ha detto tuo padre gli hanno sparato al petto. Ci hanno detto che ha perso molto sangue, poi l’hanno subito portato in sala operatoria. Da quel momento non sappiamo più niente”

“Penso sia il caso di avvertire i genitori” interviene mia madre

“Sì ho provveduto io stesso” risponde l’ispettore “Prenderanno il primo aereo”.

Shinichi… se non dovessi farcela, io…

Improvvisamente tutto quello che è successo tra di noi, la distanza, le bugie, i fraintendimenti… Niente ha più importanza. Mi rendo conto di quanto sia stata stupida a pensare di poter vivere senza di lui, e a quanto sia insignificante il fatto di aver sofferto tanto a causa sua, rispetto alla prospettiva di poterlo perdere.

L’attesa intanto comincia a farsi lacerante. Poi, fortunatamente, dopo alcune ore compare un medico:

“Siete parenti del signor Kudo?”

“Sì” rispondo immediatamente

“Siamo riusciti ad estrarre la pallottola. E’ stata un’operazione lunga e difficile perché si trovava molto vicino al cuore. Sotto questo aspetto è stato molto fortunato. Purtroppo però ha perso molto sangue; le sue condizioni sono stabili ma questa notte sarà decisiva per capire se potrà farcela. E’ tutto quello che posso dirvi”

“Voglio vederlo. Dove si trova??”

“Attualmente è nel reparto di terapia intensiva e può entrare solo una persona”

“Vai tu Ran” rispondono tutti

“Vi ringrazio”

Il medico mi conduce verso la sua stanza. Appena entro lo vedo disteso sul letto, inerme, e con un sacco di tubicini attaccati ovunque. Non avrei mai pensato di vederlo ridotto così; ho sempre pensato che fosse immune da qualsiasi criminale, da qualsiasi pallottola, ma purtroppo non è così.

“Ricordi Shinichi? 7 anni fa prima dell’inizio di questa storia te lo dissi: ‘ Se continui ad immischiarti in tutti questi casi finirai per cacciarti nei guai’ ” gli dico mentre le lacrime cominciano a scendere incontrollabili.

A queste parole Shinichi apre gli occhi, voltandosi verso  di me.

“Ran... N-non fare così”

Cerca di alzare una mano per consolarmi, così gliela prendo e la stringo forte a me.

“Non parlare Shinichi ti prego. Non appena starai meglio potremo dirci tutto e potrai finire il discorso che hai interrotto questo pomeriggio. Adesso sei tu che devi promettermi che finiremo quel discorso.”

Così dicendo mi sorride ed accenna un sì con la testa. Io gli sorrido di rimando, rincuorata.

Purtroppo dopo pochi minuti arriva il medico che mi invita ad uscire per farlo riposare. Così torno dai miei amici aggiornandoli sulle sue condizioni.

Passo la notte in ospedale, pregando ogni secondo che Shinichi riesca a superarla. Per fortuna posso contare sull’aiuto dei miei genitori e di Sonoko che insieme a Makoto mi raggiungono in ospedale non appena saputa la notizia.

“Mi dispiace Sonoko, è la tua prima notte di nozze, non dovresti passarla qui”

“Non dirlo neanche per scherzo, non ti abbandonerei mai in un momento del genere”

“Ti ringrazio” le dico rivolgendole uno sguardo pieno di gratitudine.

 

La mattina dopo arriva anche Tomoaki a farmi compagnia durante le lunghe ore di attesa.

“Ran, mi hanno detto cos’è successo, mi dispiace. Ci sono novità?”

“Ciao Tomoaki, grazie di essere qui. Ancora nessuna purtroppo”

Non appena finisco la frase compare il medico della sera prima.

“Sono venuto a darvi una buona notizia. Il signor Kudo è fuori pericolo, i suoi parametri sono tornati normali. Adesso però sta riposando; vista la quantità di sangue che ha perso è molto debilitato. Forse potrete vederlo questo pomeriggio”

Ancora una volta le lacrime tornano a scendere, ma questa volta non per la disperazione, bensì per la gioia. Grazie al cieloAmore mio.

“Ran forse è il caso che tu vada a casa a cambiarti e a rinfrescarti un po’. Ti accompagno io” interviene all’improvviso Tomoaki

“Ma io…”

“Vai Ran, rimango io qua” replica Sonoko “Se ci sono novità ti chiamo, promesso”

“E va bene, grazie”

Salgo in macchina e insieme al dottor Araide mi dirigo verso casa. Poi, giunti a destinazione:

“Grazie Tomoaki, davvero. Sei un amico prezioso”

“Ran aspetta”

“Sì?”

“Ho bisogno di parlarti, solo qualche minuto”

“Dimmi, ti ascolto”

“Avrei voluto farlo in modo diverso ma l’arrivo di Shinichi mi ha costretto a velocizzare le cose. Sì insomma, ti sarai accorta che io non ti vedo più solo come un’amica; ecco, voglio dirti che io sono innamorato di te Ran, e voglio che tu scelga me. Io non ti farei mai soffrire come ha fatto Shinichi, mai”

Avrei dovuto sapere che sarei arrivata fino a questo punto, e invece ho voluto sottovalutare i segnali. E così eccomi qui, in una situazione a dir poco imbarazzante.

“Vedi Tomoaki, quello che mi hai appena detto mi lusinga molto, davvero. Tu sei una persona splendida, l’ideale di uomo che ogni donna vorrebbe. Ed è vero che Shinichi mi ha fatto soffrire molto in questi anni, ho cercato di dimenticarlo per questo. Ma non ci riesco, e dopo quello che è successo ieri ho capito più che mai che non potrei vivere senza di lui, nonostante tutto. E tu meriti una donna che ti ami davvero, cosa che io non potrei fare… Mi dispiace”

All’udire le mie parole vedo nei suoi occhi nascere una profonda tristezza. Poi si volta, guardando la strada davanti a sé.

“Sapevo che mi avresti risposto in questo modo, ma ho dovuto fare almeno un tentativo. Spero comunque che potremo rimanere amici”

“Certo” gli dico sorridendo

Scendo dalla macchina circondata dai sensi di colpa, ma se non gli avessi detto subito tutta la verità avrei finito solo per prenderlo in giro ancora di più. C’è spazio solo per una persona nel mio cuore e quella è Shinichi.

 

Salve a tutti. Siamo quasi al termine della storia, e spero che fino ad ora vi sia piaciuta. Questo capitolo è piuttosto denso di emozioni, soprattutto per quanto riguarda Ran. Ho cercato di trasmettervi meglio che ho potuto la sua disperazione e per farlo mi sono riferita alla scena del movie 19 in cui Shinichi non le risponde al telefono e lei pensa sia rimasto coinvolto nell’incidente aereo. Trovo che quella scena sia particolarmente toccante ed emblematica per quanto riguarda i suoi sentimenti, per cui spero di avervi trasmesso almeno in piccola parte quella stessa sensazione.

 

 

Al prossimo capitolo <3

   
 
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