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Autore: Bunny05    03/04/2017    0 recensioni
[jortini ]
Martina si è da poco laureata in letteratura, ha molti sogni. Inizia a lavorare per una famiglia un po' complicata e fa la conoscenza di uno dei figli, Jorge. Un ragazzo con molti problemi legati alle emozioni. Scontri, muove amicizie e nuovi amori verranno affrontanti in questa storia. Uno strano amore sta per entrare nella vita di Martina.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Quando torno a casa trovo Mechi in cucina, un profumo buono mi passa sotto il naso e le sorrido. Appena sente la mia presenza si volta e mi sorride, << Allora come è andato il tuo primo giorno di lavoro? >> mi chiede mentre lascio la mia borsa e il cappotto sul divano, << Bene >> dico solo e lei mi guarda stranita, << Cosa non va? >> mi sorride lei mentre è intenta a mescolare il sugo rosso nella padella, lei riesce a capirmi subito, << Niente la bambina è brava, la casa è enorme… >>, << E… >> dice lei per farmi continuare, io la guardo mentre mi sfilo le scarpe, << E ha un fratello con amici molto discutibili >>, lei si volta e mi fissa << In che senso? >>, << Nel senso che ha un fratello che rientra in casa con i suoi amici e bottiglie di alcolici >>, << Ah quindi è grande? >>, << Si ha 26 anni, l’ho chiesto a Sophia >> dico arricciando il naso per aver usato una bambina per avere informazioni su una persona, Mechi ridacchia. Qualcuno suona il campanello, deve essere Fran che finalmente è arrivato. Mechi si sistema i capelli e i vestiti, la guardo di sottocchio mentre vado ad aprire. Appena la porta si apre vengo avvolta da un grosso abbraccio, << Ciao sorellina >> dice lui sollevandomi da terra e iniziando a girare su se stesso, << Ciao Fran >> gli rispondo e poi lui mi mette a terra, lo guardo meglio e noto che è sempre il solito Fran, i capelli corti e mori, il fisico alto e esile e i miei identici occhi scuri. Dietro di lui ci sono un sacco di valige, le porta dentro e poi va ad abbracciare Mechi che sembra quasi imbarazzata e questo non è da lei, se c’è una cosa che non ha Mechi è sicuramente l’imbarazzo, non ha peli sulla lingua ed è molto spavalda di solito. << Allora come stanno le mie donne? >> chiede lui, << Bene Fran >> rispondo io << E Tu? >>, << Benissimo, è stato un viaggio lungo, sono un po’ stanco ma sto bene >>, << Ti sei abbronzato >> gli dice Mechi e lui le sorride e lei toglie lo sguardo concentrandosi sul cibo, << Allora il nuovo lavoro? >> dice poi rivolto a me, << Benissimo, mi piace… per ora… insomma è stato solo il primo giorno quindi >>, << Domani devo vedermi con Facu per un lavoro >> borbotta poi lui, << Lo so me l’ha detto >> sorrido io. Il telefono mi vibra e vedo un messaggio quando lo leggo mi scappa un sorriso che a Fran non sfugge, << Chi è? >> mi chiede, << Non ti importa >> ribatto io, << E’ il suo nuovo corteggiatore… Peter >> ridacchia Mechi, << Hai un corteggiatore? >> mi chiede lui finto stupito, << Sono grande >> controbatto, << Sei sempre la mia sorellina >>, << Ma sono in grado di decidere da sola grazie >> continuo io. Fra me e mio fratello c’è sempre stato questo rapporto, siamo molto uniti e battibecchiamo spesso in modo spiritoso, so che lui comunque pensa sempre a proteggermi come io desidero il meglio per lui. << Quindi uscite? >> mi chiede la bionda, << Si domani sera >> borbotto e Fran continua a guardarmi, << Lo voglio conoscere >> dice serio e poi sorride, << No, non è nemmeno il mio ragazzo ci stiamo solo frequentando ma è molto educato e gentile >>, << Palloso >> risponde, << Fran >> lo richiamo, << Scherzo Tini, se piace a te va bene >>, mi sorride, << Ora vado a farmi una doccia, mangio e poi vado a letto perché sono stanchissimo >> dice mentre si avvia su per le scale sorridendoci. Mechi continua a girare il sugo senza più smettere, << Mechi cos’hai? >> le chiedo e lei esce da quello stato di trans in cui è entrata, << Niente… niente stavo pensando a una cosa di lavoro >>, << Come è andata la tua giornata? >> le domando, Mechi si è laureata in pediatria, ama curare i bambini e stare in mezzo a loro, << Bene, anche se una bambina con un virus intestinale mi ha vomitato addosso >> dice << E non è la prima volta che succede, sto iniziando a credere che a farli vomitare sono io >> ridacchia lei e io la seguo, << Sei una dottoressa stupenda ti adoreranno tutti >>, << Si è vero, mi adorano >> mi sorride. Dopo aver mangiato mi metto seduta sul divano, a cena ci siamo fatte raccontare un po’ dei viaggi di Fran, delle città che ha visto e che un giorno spero di visitare anche io poi lui è salito a dormite perché è stanco per via del fuso orario. Mechi si mette in parte a me e guardiamo una serie tv in televisione. Domani è un altro giorno e devo prepararmi ad un nuovo incontro con Jorge spero solo che non intralci il mio lavoro perché ho davvero bisogno di lavorare ora che ho finito l’università e non voglio problemi, spero di vedere lui e i suoi amici il meno possibile ma ho come la sensazione che li vedrò spesso e dovrò lottare per un po’ di pace in quella casa, Sophia è una bambina che ha bisogno di attenzioni siccome la madre è sempre assente, è molto chiusa e riservata mentre dovrebbe essere tutto il contrario, dovrebbe essere vivace e attiva ma non lo è. Verso le undici mi metto a letto, leggo qualche capitolo di un bel romanzo inglese e poco dopo mi addormento.
 
La sveglia suona, Fran spalanca la porta << Buongiorno sorellina >> urla sorridente, << Fran sei impazzito? >> gli chiedo alzandomi sui gomiti per guardarlo mentre sono ancora assonnata, lui è già in piedi e bello sveglio, << Mi sono svegliato alle cinque non riuscivo più a dormire >> borbotta lui, poco dopo compare anche Mechi sull’uscio della porta, << Io devo andare a lavoro >> dice vestita da dottoressa e Fran la guarda, << Ti dona sai, Dottoressa Lambre >> lui le sorride e lei sembra quasi arrossire, << Grazie >> risponde facendo finta di niente << E’ tutta questione di fascino >> borbotta poi ridendo, << Buon lavoro Mechi >> le auguro io e poi Fran la saluta con un bacio sulla fronte che lascia Mechi perplessa. Fran viene a sedersi sul fondo del mio letto, << La colazione giù è pronta, ho aiutato Mechi a prepararla >> sorride lui, << Tu a che ora ti vedi con Facu? >> gli chiedo mentre esco dal letto, << Fra 10 minuti esco >> borbotta lui, << Bene, io ora mi faccio una doccia e poi mi preparo per il lavoro, buona fortuna >> dico a mio fratello dandogli un bacio sulla guancia e mi fiondo in bagno. Quando esco di casa l’agitazione inizia a farsi strada, non so perché mi agita così tanto pensare di entrare in quella casa, so tener testa alle persone, ma non voglio rovinare il mio lavoro per colpa di un gruppo di ragazzacci. In macchina canticchio qualche canzone per rilassarmi, sbatto le dita sul volante a ritmo e questo mi aiuta a concentrarmi. Quando arrivo alla casa Mikaela è in salotto che parla con David il suo assistente, << Salve signorina Stoessel >> mi saluta lei in modo formale, << Salve signora >> ribatto io in modo gentile e sorridendo, Sophia è seduta sul divano intenta a pettinare una delle sue bambole, << Sa già cosa deve fare vero? >> mi chiede la donna, << Si ho tutto segnato signora non si preoccupi >>, << Molto bene, domani dovrà restare a dormire perché parto, e anche settimana prossima ma le confermerò quando sono sicura >>, << Ok va bene >> rispondo, << Ora vado, ciao Sophia >> saluta lei la figlia che non alza nemmeno la testa per guardare la madre, mentre si sta allontanando la chiamo  << Signora Clarke >>, << Si >> si volta lei, << Ieri ho incontrato Jorge >> le dico un po’ titubante << E’ arrivato con dei suoi amici e aveva dell’alcool >>, Mikaela mi guarda in modo serio ma non mi sembra arrabbiata, << Non farci caso >>, << Come scusi? C’è una bambina qui >> le dico, << Fai finta che non esiste, Jorge non è una persona domabile e non c’è niente che tu possa fare per cambiare il suo modo di essere >>, << Quindi devo far finta di niente? >> chiedo un po’ confusa, che madre parla così dei suoi figli? Ok, potrà essere complicato ma sicuramente deve preoccuparsi per lui, << Si esatto fai finta che lui non esista >> afferma, poi si volta e se ne va. Torno da Sophia che è ancora intenta a spazzolare la sua bambola e mi ricorda quando anche io da piccola lo facevo, stavo ore e ore a spazzolare i capelli delle mie bambole, facendo finta che fossero le mie figlie. << Ciao Sophia >> la saluto io, lei alza gl’occhi su di me << Ciao >> dice piano e a bassa voce. Oggi ho intenzione di insegnargli qualcosa giocando, << Ti va se coloriamo un libro? >> le chiedo e lei fa cenno di sì con la testa, allungo una mano per fare in modo che lei la afferri e lo fa, << Andiamo in cucina sul tavolo >> le dico, prendo la mia borsa con dentro le cose che mi servono e insieme ci sediamo intorno al tavolo in cucina. Tiro fuori i pastelli e il libro da colorare, su ogni figura c’è scritto il colore che deve usare e voglio vedere come se la cava nel leggere e riconoscere le parole, una cosa semplice e non troppo stancante per lei che non è mai andata a scuola. Dopo venti minuti che stiamo colorando, sento la porta aprirsi e qualcuno fa capolino in cucina, << Oh sei qui >> dice Jorge appena mi vede << Speravo quasi di non rivederti >>, io faccio un sorrisino come per dirgli che è molto simpatico, dietro di lui il ragazzo con la faccia da Bad boy tutto vestito di nero e la catena attaccata ai Jeans ridacchia. Sophia corre da Jorge e lo abbraccia, mi chiedo come lei possa essere così legata a lui, la madre non la guarda quasi neanche in faccia mentre quando vede Jorge diventa la bambina più felice del mondo, dopo che le ha detto qualcosa la lascia giù e torna a sedersi vicino a me ricominciando a colorare. << Diego vuoi una birra? >> chiede poi Jorge al suo amico, << Mi prendi in giro >> dico io alzandomi di scatto dalla sedia << Mi sembra di avertelo già detto l’altra volta >>, << Rilassati >> mi borbotta lui, << Già dovresti berne una anche tu mi sembri molto nervosa >> mi parla Diego, il suo amico, << Siete voi che mi innervosite >>, << Tosta la ragazza >> dice Diego a Jorge facendogli un sorrisetto, << Tranquilla ora ce ne andiamo >> borbotta lui << Così puoi tornare nella tua noiosa tranquillità >>, << Pensi di essere simpatico o migliore di me? >> chiedo ancora più innervosita di prima, lui non sa niente di me non può definire la mia vita noiosa, nemmeno mi conosce, << Oh si, lo penso >> fa un sorriso beffardo lui, poi va verso la porta per uscire dalla cucina ma prima di uscire si volta, << Fra un po’ arrivano Stephie e Alba potresti dirgli che siamo su >> sorride lui e mi trafigge ancora una volta con quei occhi verdi e profondi, << Non sono la tua cameriera >> ribatto io ma lui è già sparito dietro la porta.
 
Quando torno a casa lancio il cappotto e la mia borsa sul divano, << Sei nervosa? >> mi chiede Mechi che sta scendendo le scale, << Lo odio >> esclamo io, << Chi? >> chiede lei mettendosi di fronte a me, << Jorge, Jorge Blanco io lo odio >>, << E chi sarebbe? >>, << Il fratello di Sophia >> rispondo innervosita, << Cosa è successo? >> mi chiede mentre mi lascio andare sul divano e incrocio le braccia al petto, << Lo fa apposta per farmi innervosire, mi ha presa per la sua cameriera e mi prende in giro, ah e mi ha detto che sono noiosa >>, Mechi ridacchia, << Non c’è niente da ridere >> la guardo contrariata, ma lei non smette, << Come fa un ragazzo che nemmeno conosci e che hai visto due volte a innervosirti così? >>, << Innervosirebbe chiunque compresa te, è arrogante, si crede chissà chi e mi guarda come se fossi un alieno solo perché sono una ragazza composta e poi non mi conosce nemmeno e la mia vita non è noiosa affatto >>, << Respira Tini >> dice Mechi sedendosi in parte a me, appoggio la mia testa sulla sua spalla << Sua madre mi ha detto di far finta che non esiste >>, << Sua madre ti ha detto questo? >>, io annuisco, << Wow che bella madre che ha >> dice lei << Ma non farti innervosire da lui, ti prende in giro evidentemente perché sa che ti innervosisci >>, << Lo so Mechi è che voglio lavorare tranquilla e serena >> borbotto, << Tutti lo vorrebbero >> mi sorride la bionda. << Fran non è ancora tornato? >>, << No >> mi risponde, << Io esco a mangiare con Peter quindi sarete solo voi due >>, << Solo noi due? >> chiede bloccandosi di colpo, << Si perché che problemi ci sono? >> chiedo vedendola un po’ titubante, << Nessuno, davvero >> fa un sorriso troppo tirato e poi si mette ai fornelli. Salgo a prepararmi indosso un vestito semplice e blu elettrico che scende dritto con le maniche che si allargano. Raccolgo i capelli in uno chignon alto e spettinato e mi trucco leggermente. Verso le otto esco di casa e raggiungo Peter davanti al centro commerciale. Lui mi sorride appena mi vede arrivare, è vestito in modo elegante, i capelli sono abbastanza lunghini e non si è fatto la barba, << Ciao >> gli dico io mentre mi avvicino a lui, << Ciao Martina, sei bellissima >> esclama lui dandomi un leggero bacio sulla guancia, mi prende per mano e mi porta in un ristorante lì vicino dove ci sediamo a mangiare. Io e Peter ci stiamo andando piano, non voglio forzare un rapporto so che lui vorrebbe di più sia in senso sentimentale che fisico ma io non sono ancora pronta, ho bisogno di concentrarmi sul lavoro ora e lui mi capisce, << Allora come va con il tuo nuovo lavoro? >> mi domanda, << Bene >> rispondo un po’ titubante, << Non sembri molto convinta >>, << No no davvero va tutto bene, la bambina è stupenda ed è tranquilla >> rispondo io, << Ma… >> continua lui, << Ma ha un fratello poco simpatico >>, << Cos’ha questo bambino di così terribile? >>, << Che non è un bambino ma un ragazzo >> spiego io, << Ah, un ragazzo >> rimane stupito lui, << Si ed è uno stronzo >>, << Ti ha fatto qualcosa? >> mi chiede guardandomi dritta negl’occhi con i suoi occhi scuri, la sensazione che provo quando gl’occhi di Jorge mi guardano è diversa da questa, qua vedo pace e tranquillità, invece quando incontro quelli di Jorge è come se mi trafiggessero l’anima è come se mandasse in confusione i miei pensieri. << No, non mi ha fatto niente, è solo un po’ altezzoso e non molto simpatico, ma non lo vedrò spesso quindi >> gli spiego io, << Per qualsiasi cosa chiamami ok? >>, io annuisco e sorrido, questo mi dà come un senso di protezione, il fatto che Peter voglia difendermi e tenermi al sicuro. Quando usciamo facciamo una passeggiata per le strade e i negozi di New York mano nella mano, ci prendiamo un gelato e poi mi accompagna alla macchina. Prima che io ci salga ci salutiamo e lui si avvicina a me e mi bacia, sulla bocca, un bacio dolce ma anche appassionato, poggia le mani sulla mia schiena e mi stringe a se, io mi allontano un po’, mi piace Peter ma in questo momento non me la sento a fare questo genere di cose, non sono all’antica, ho avuto anche io le mie esperienze, anche se Jorge crede che io sia noiosa ma al College mi sono divertita, perché sto di nuovo pensando a Jorge e a quello che dice? Non deve importarmene, solo che mi innervosisce così tanto che non riesco a non pensarci. Saluto Peter e salgo in macchina, non vedo l’ora di mettermi a dormire e rilassarmi, devo prepararmi psicologicamente a domani, visto che rimarrò a dormire in quella casa e spero davvero che Jorge non ci sarà.

Autore: Ciao a tutti eccoci qui con un nuovo capitolo! Spero vi piaccia, la storia è appena iniziata quindi abbiate pazienza, il rapporto tra Tini e Jorge sarà complicato, cosa ne pensate voi? Come credete si evolverà il loro rapporto? E cosa pensate del rapporto tra Tini e Peter, è il ragazzo giusto per lei? A settimana prossima con il prossimo capitolo. Grazie a tutti e un bacio! 

 
   
 
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