Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: elfanika2    04/04/2017    0 recensioni
ciel phantomhive ancora una volta deve risolvere un caso per conto della regina. Tra sparizioni, feste danzanti e strane emozioni, dovrà trovare soluzione all'enigma prima che il tempo scada e che anche per lui diventi troppo tardi.
Genere: Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Ciel Phantomhive, Sebastian Michaelis
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In the morning

Ciel riposa tranquillo sotto le pesanti coperte. Non ce ne sarebbe bisogno visto che il clima si sta facendo più mite, ma freddo inverno inglese screpola la sua pelle di porcellana e si insinua nelle sue giovani ossa. Sono giorni che il ragazzo non riposa, Sebastian lo sa, come sa che non dirà mai nulla al riguardo. È il momento di andare in cucina e preparare la colazione al giovane conte. Ciel non sente le morbide e pesanti tende aprirsi, ma la luce dorata del giorno taglia come una lama la fresca e rassicurante oscurità che lo circonda. La prima cosa che sente, come ogni giorno è il rumore del piattino che viene sollevato assieme ad una tazza da the vuota e poi la voce di Sebastian che bassa e carezzevole come sempre annuncia: “ Giovane padrone, è ora di svegliarsi – sente la teiera che viene sollevata e il tè che viene versato nella tazza – per colazione sono serviti toast con marmellata e burro o frutta fresca, frittelle dolci, latte e cereali .” Ciel apre gli occhi e la prima cosa che vede alzando la testa è uno svolazzo nero, la livrea nera del suo maggiordomo demoniaco che sparisce davanti ai suoi occhi, mentre l'uomo si dirige verso l'armadio. Sceglie i vestiti del giovane conte mentre parla di nuovo: “ Questa mattina in programma avete un incontro con la regina, che ha richiesto immediatamente la vostra presenza. Ho fatto preparare la carrozza che vi porterà da lei non appena sarete pronto” con calma e lentezza si inginocchia davanti a Ciel che con un movimento si è seduto sul bordo del letto e sta allacciando la benda sull'occhio destro. L'occhio azzurro si è fissato su un punto nello spazio e si è per un attimo perso nei suoi pensieri. Un basso sgabello è sistemato sotto ai suoi piedi e la sabbia nella clessidra scorre veloce. Con due dita Sebastian scioglie il fiocco che tiene su la bianca camicia da notte di seta, che scivola con un morbido fruscio tra le coperte. Con mano esperta fa scorrere sulla pelle candida la maglia a righe, sulla quale allaccia un panciotto color blu intenso. Passa poi a mettere i pantaloni neri, corti sulle snelle gambe del ragazzo e le calze. Ecco il momento che personalmente preferisce. Prende un nastro di raso anch'esso blu scuro e lo passa attorno al collo del ragazzo, per poi annodarlo e fare un fiocco perfetto. Le dita del maggiordomo sono libere, per qualche istante, di accarezzare la stoffa della maglia e percepire il calore del fragile corpo al di sotto. Infila al conte scarpe e giacca, gli porta i guanti e gli anelli di famiglia e sposta la clessidra che si svuota in quel momento. Il giovane infila i guanti e gli anelli, poi prende la tazza di tè e con una calma che s'addice solo ai nobili che hanno tutto il tempo del mondo, sorseggia la bevanda ambrata. Sebastian rimane un passo indietro, in piedi e tenendo gli occhi socchiusi, in un'espressione tipicamente rilassata, anche se il demone afferma di non conoscere emozioni simili. Il giovane Phantomhive con naturalezza esce dalla porta e getta all'indietro la tazza da te e il piattino. Attende di sentire il rumore di porcellana che va in frantumi, ma come previsto nessun colpo ovattato giunge alle sue orecchie e gira appena la testa per vedere Sebastian che con rapidità sorprendente ha afferrato tazza e piattino e li sta poggiando sul lucido vassoio d'argento.
“ Un comportamento non degno di voi giovane conte, rischiavate di rovinare il pavimento.”
“ Solo se tu fossi stato tanto incapace da lasciarlo cadere”

Sebastian con un sorrisetto mette il soprabito al giovane conte e gli porge il bastone nuovo, l'orlo intarsiato d'oro. Ciel si avvia verso l'uscita della tenuta, Sebastian lo segue mantenendo una distanza rispettosa. Apre la porticina della carrozza mentre il cocchiere trattiene i cavalli scalpitanti e lascia che il conte si sieda per poi mettersi di fronte a lui.

“Sapete perfettamente che la regina ha qualche dubbio sul nostro operato dalla volta in cui abbiamo bruciato la villa e fatto sparire quei bambini. Dunque, come desiderate comportarvi?”

“ La regina ci affiderà di certo un caso complicato, forse persino sgradevole, è opportuno quindi agire con cautela e cercare di rispettare i suoi desideri in modo da non farla adirare ancora, se ciò fosse possibile.”

Sebastian annuisce, mentre il giovane Phantomhive assume un'espressione strana e si strofina un occhio.

“ Qualcosa non va padrone?”

“ Non è nulla... devo avere qualcosa nell'occhio.”
“ Lasciatemi vedere” prima che ciel possa rispondere, con un movimento sinuoso Sebastian si sporge in avanti e con una mano guantata solleva il viso del giovane, avvicina il proprio volto al suo e scruta con quegli occhi color sangue l'altro. Pochi centimetri di distanza li separano e il respiro caldo di Ciel gli accarezza la pelle. Quegli occhi di fuoco si fermano a scrutare il suo sguardo azzurro per un attimo. Poi il pollice del maggiordomo scorre sulla sua guancia fino ad arrivare alla rima inferiore dell'occhio. Ciel sente il fastidio scomparire e Sebastian si tira indietro lentamente. Ciel con un piccolo sbuffo lascia uscire il respiro che non si era accorto di trattenere, rivolge subito un'occhiata truce al demone e con voce seccata dice: “ Non ce n'era affatto bisogno. Piuttosto di al cocchiere di rallentare, siamo quasi arrivati.”
Sebastian si sporge e dice qualcosa al cocchiere che immediatamente rallenta fino a fermarsi davanti alla residenza della regia e spalanca di nuovo la porticina, scende e si assicura che il suo padrone non cada. Ciel lo supera con regale sdegno e si dirige verso la stanza del trono dove la regina di solito lo attende per l'udienza. Trova invece le porte di pesante legno chiuse a chiave e due guardie che attendono. Ciel tende la mano per provare ad aprire la porta, ma le guardie gli sbarrano l'ingresso e qualcuno gli afferra il braccio. Un giovane poco più grande di lui, chiaramente un messaggero di fiducia, ma certamente non un nobile. Il giovane conte reprime l'impulso di sfilare la pistola e fa un cenno a Sebastian che ha già fatto un passo avanti. Il ragazzo davanti al nobile Phantomhive fa un piccolo inchino e poi parla in fretta: “ La regina mi ha chiesto di farvi sapere che non può al momento ricevervi per questioni urgenti di stato e che sarà un suo emissario ad affidarvi una lettera e le istruzioni per il vostro incarico.”
“Molto bene. Conduceteci allora da questo messaggero.” nessuno tranne il demone nota che Ciel stringe le dita a pugno e che la sua rabbia è evidente nel modo in cui cammina, seguendo il servo. Non tollera di essere trattato come un burattino, ma non può dire nulla a meno che non voglia trovarsi in guai più seri e in situazioni ancora più sgradevoli, per questa ragione sta mettendo a tacere parte del suo orgoglio.

È il carattere del suo padrone a intrigarlo ogni volta, il suo modo di fare scontroso e collerico, stemperato dalla dolcezza e dalla mitezza che a volte dimostra, tipici di un'anima giovane come la sua. É raro che Ciel riveli la bontà che si cela nel suo cuore e che tende a mascherare con un carattere davvero impossibile.

L'uomo nominato dal servo è un signore di mezza età, capelli brizzolati pettinati con estrema cura e abbigliato in modo elegante e semplice, l'orologio d'argento sistemato nel taschino.

“ Conte Phantomhive. Siete arrivato dunque, la regina purtroppo ha dovuto risolvere un urgente problema all'ultimo minuto. Mi ha pregato pertanto di consegnarvi la lettera e di illustrarvi personalmente il vostro incarico e le ragioni che l'hanno indotta a chiamarvi” porge la busta chiusa al giovane che spezza con un gesto il sigillo di ceralacca e sfila la pergamena dal suo involucro. La calligrafia sinuosa che scivola sulla pagina è ben riconoscibile e l'occhio azzurro di Ciel, abituato a vagliare ogni singola parola, scorre tutti i vocaboli, salta i convenevoli e legge brevemente il suo compito. Sebastian a quel punto dovrebbe già essere dietro di lui, con la testa sopra la sua spalla a leggere da uno spiraglio ciò che può, ma Ciel nota distrattamente un particolare; non sente la presenza del suo maggiordomo come al solito. Il demone è a diversi passi di distanza alla sua destra e non sta osservando la lettera o l'uomo, ma sta guardando lui. Il giovane conte o il suo interlocutore non notano gli occhi scarlatti dell'uomo farsi più cupi mentre osserva il volto concentrato del ragazzo e si chiede in cosa lo trascinerà stavolta.

È la voce del piccolo conte a spezzare il silenzio: “ Dateci dunque queste informazioni, per cortesia.”

Fa un cenno con la mano che il maggiordomo interpreta correttamente, prendendo la lettera e leggendola, mentre con orecchio attento ascolta.

“ A sua maestà sono arrivate voci riguardanti la sparizione di diverse giovani debuttanti dell'alta società. Figlie di conti, marchesi e importanti magnati sono svanite senza lasciare traccia, tutte nell'ultimo mese a distanza di tre giorni l'una nell'altra e le sparizioni non sembrano sul punto di fermarsi. L'ultimo è avvenuto proprio stamattina alle prime luci dell'alba, quindi avete un paio di giorni al massimo per trovare il colpevole se volete fare bella figura. Nessun corpo per il momento è stato ritrovato, perciò la sovrana vuole conoscere lo stato in cui le giovani vertono e l'ordine è quindi trovarle e salvarle se è ancora possibile. Si raccomanda inoltre di evitare di infastidire troppo le famiglie delle nobildonne e di mantenere l'assoluto riserbo sulla faccenda.”
“ Ma certo. In caso ci siano sviluppi dobbiamo rivolgerci a lei?”
“ Sarò a vostra completa disposizione se avrete bisogno di delucidazioni o più semplicemente per prendere in consegna il vostro rapporto. Date e luoghi sono sulla seconda pagina della lettera di vostra maestà. Ora signori perdonatemi ma urgenti questioni mi portano ad abbandonarvi”
Detto questo l'uomo rivolge un cenno di saluto verso Ciel, ignora Sebastian e si allontana. Il conte con tono irritato si rivolge al servo: “ Forza, torniamo alla magione, lì esamineremo con cura questo caso. Non sopporto quasi più questo luogo.” esce mentre Sebastian si appoggia una mano sul petto e fa un piccolo inchino per poi seguirlo oltre la porta. La carrozza sta ancora aspettando e Ciel non perde tempo, si fionda dentro e si siede. La sua espressione è stizzita e il suo comportamento normale per i soliti standard, ma è il suo colorito cereo a mettere in allerta il demone che nota con una certa perplessità che il suo maestro è anche più pallido del solito.

Tuttavia, si esime dal fare domande e si limita ad osservare il giovane che da ordine al cocchiere perché lo porti a casa.

“ Chiedo perdono, my lord, perché stiamo tornando alla magione? Non sarebbe più saggio dirigerci direttamente sul luogo del primo crimine? Temo che se perdiamo altro tempo potremmo non trovare indizi utili”
“ Ci avevo già pensato sebastian ma abbiamo un problema fondamentale. Non possiamo disturbare le famiglie né interrogarle senza che questo ci crei dei problemi. Trovo dunque più utile cercare indizi quando sarà calato il sole. Per te non è un gran problema vedere al buio no?”
“ Certamente no, padrone.”
“ E poi, se avessero dovuto rimuovere ogni traccia sarebbe già successo visto che la servitù è più attiva di giorno che di notte. Escluderei la possibilità di trovare qualcosa nelle abitazioni delle prime giovani state colpite e mi occuperei dei rapimenti più recenti, iniziando da quello di stamattina.”

Il breve tragitto sembra spossare enormemente il conte che scende dalla carrozza e con un certo affanno si reca nella sala da pranzo dove seduto a capotavola, da solo. Sistema davanti a se ordinatamente una cartina e un foglio dove ha trascritto con una splendida calligrafia, merito di Sebastian e delle interminabili lezioni nelle quali sbagliare significava una bacchettata sulle dita, tutti i luoghi dove sono stati commessi i crimini sopracitati. Il respiro di Ciel è ancora irregolare e ogni volta che inspira, il movimento sembra costargli una certa fatica. Lascia che si palesi questo suo problema solo perché il maggiordomo è in cucina a preparare la cena e lui è completamente solo nella stanza. Mentre cerchia i luoghi interessati sulla carta, un ricordo gli strappa un sorrisetto dalle labbra. Dopo che il patto tra lui e Sebastian era stato stretto e la mansione era tornata in perfetto stato, Ciel aveva dovuto imparare e insegnare. Imparare come usare un fucile, come andare a caccia o tradurre un testo dal latino, insegnare al suo nuovo servo come cucinare, come liberarsi degli intrusi senza fare rumore. Una cosa che Sebastian gli ha insegnato, forse la più importante tra le altre, è lasciare che qualcuno ti aiuti di tanto in tanto. Lasciare che Sebastian lo sollevi dalle macerie e dalla miseria quando lui non ha la forza è più difficile di quanto non si fosse aspettato. Diventare davvero un conte e un maggiordomo ha richiesto sforzi da entrambe le parti anche se ora non sembra possibile vederli in altro modo che questo. Non lo ammetterà mai davanti al diretto interessato, ma fino al giorno della sua morte, Sebastian sarà la cosa più vicina ad un familiare che gli sarà possibile avere, perché il semplice fatto che lui sia immortale lo rende felice. Non dovrà mai preoccuparsi di vederlo morire davanti ai propri occhi o di vederlo sparire se non per un suo ordine, né di sentire menzogne lasciare le sue labbra. Perso così nei suoi pensieri, con lo sguardo che fissa il tavolo senza realmente vederlo, non si accorge che il demone è entrato in assoluto silenzio. Il maggiordomo osserva in silenzio, con il vassoio in mano, il suo piccolo padrone mentre, respirando affannosamente, fissa la carta. È evidente che sta pensando a qualcos'altro e Sebastian pensa bene di fargli uno scherzo. Gli sistema il cibo davanti e si avvicina al suo viso fino a che non è a un soffio di distanza. Ciel si accorge del piatto e si gira per chiedere al maggiordomo le posate, ma non appena volta il viso nella direzione dove presumibilmente si trova l'uomo, si trova il suo viso a pochi centimetri. Gli occhi del diavolo che lo fissano intensamente, quel sorrisetto sempre stampato in viso gli toglie quel poco fiato che ha. Si riprende spostandosi indietro mentre l'altro gli dice: “ Spero che il pranzo sia di vostro gradimento, mi dica se c'è qualcosa che posso migliorare”
“ E per dire questo devi starmi così vicino?! Spostati Sebastian!” il giovane è adirato e parla così forte che quasi si ritrova ad urlare. Il sorriso del maggiordomo diventa ancora più marcato, soddisfatto e si sposta per portargli le posate. Il giovane gliele strappa in malo modo di mano e si porta una forchettata di riso alle labbra. Il sorriso del demone si incrina quando nota la mano del più giovane tremare e il respiro farsi più veloce. Ansima per diversi minuti senza quasi riuscire a prendere fiato. Quando tossisce, Sebastian sente qualcosa, un emozione che somiglia terribilmente a paura o preoccupazione agitarsi nel suo petto, perché vede i guanti di Ciel sporcarsi di sangue. Il piccolo fa finta di nulla e nonostante la tosse si faccia via via più frequente, continua a mangiare il cibo prelibato che il demone prepara sempre con tanta cura. Ad un certo punto però la tosse e il fiato corto gli impediscono di portare a termine il suo pasto e istintivamente Ciel cerca con lo sguardo Sebastian che immediatamente si avvicina, appena in tempo per sentire una mano stringergli la giacca e la testa del giovane poggiarsi sul suo petto mentre sviene. Il corpo del conte finisce abbandonato contro il suo, mentre il maggiordomo lo solleva e tenendolo tra le braccia lo porta nelle sue stanze, poi gli sfila gli abiti e gli rimette la camicia con la quale di solito dorme, la lascia sbottonata fino all'altezza dello stomaco e avvisa un medico, che si precipita subito alla magione del conte. In un ora o poco più il ragazzo è stato visitato e la conclusione del dottore è che Ciel abbia avuto un attacco d'asma, anche se la presenza di sangue è alquanto preoccupante. Il dottore si raccomanda e consiglia vivamente al maggiordomo di non farlo alzare finché la tosse non si sarà calmata. Esprime la sua preoccupazione anche per il fatto che ancora il ragazzo non si è svegliato, quando il diretto interessato apre gli occhi e anche se con vista appannata riesce a distinguere le due figure attorno al suo letto. Gli altri servitori sono fuori per delle commissioni, quindi è tutto nelle mani di Sebastian. Sebastian. Gli occhi di Ciel si fissano sul servitore che sta in piedi accanto al suo letto e lo osserva, lo sguardo gentile. Il conte odia quando lo guarda così, lo fa sentire debole.

“ Non sto morendo Sebastian, puoi evitare di fare quella faccia soddisfatta. Dottore può andare, ho intenzione di riposare e di non alzarmi.”

Il medico scuote la testa: “ Siete uno dei pazienti più indisciplinati che io abbia avuto nel corso della mia carriera, non vi lascerò solo stanotte.” infatti per rispecchiare quelle parole si siede ad una certa distanza dal letto e Ciel piuttosto rassegnato, fa cenno al demone di avvicinarsi ancora. Il maggiordomo china il capo e avvicina l'orecchio alle labbra del giovane: “ Questo è un ordine, va sulle scene del crimine e ispeziona le case senza farti vedere da nessuno. Raccogli tutte le prove che trovi e cerca di tracciare un profilo dell'aggressore. Ispeziona solo le case delle ultime quattro vittime a cominciare da quella di stamattina, ma va su tutte le scene e segna i posti sulla carta con i nomi. Servirà a capire se ci sono collegamenti aggiuntivi o un area in comune. Voglio tutti i dettagli domattina.”

“ Si, padrone”. Sebastian esce in silenzio dalla stanza dopo aver fatto un breve inchino. Prima di allontanarsi dalla porta, sente il respiro di Ciel farsi regolare e profondo, segno che si è finalmente addormentato. Con il candeliere in mano cammina nei corridoi bui della magione. Un enigmatica figura nera che si muove nella notte. È ironico come nessuno faccia caso ad un uomo in nero che sotto la luce pallida della luna si aggira in una magione altrimenti deserta, come uno spettro o un demone in cerca di vendetta. Il solo pensiero fa spuntare un sorriso sulle labbra dell'uomo, oltre a un certo appetito che però dovrà aspettare per essere appagato. Come gli è stato ordinato posa il candeliere su un mobile all'ingresso e si reca con una mappa sui luoghi dell'aggressione. Introdursi in casa di un nobile di questi tempi è una passeggiata per un uomo normale, figuriamoci per una creatura dalle straordinarie abilità come è in effetti il demone in questione. Passa di magione in magione ispezionando ogni cosa con cura, ma senza trovare alcun indizio utile, finché nell'ultima abitazione, una splendida villa con delle rose bianche veramente formidabili, qualcosa non cattura la sua attenzione. Passeggiando nell'immenso viale circondato da archi fioriti, Sebastian al chiaro di luna scorge con i suoi occhi demoniaci qualcosa di strano tra i rovi. Allunga la mano guantata e libera dalle spine un brandello di stoffa di color blu scuro, ottima fattura e qualcos'altro. Su una delle rose è caduta una goccia di sangue. Potrebbe essere di chiunque ma decide di fare un tentativo. Recide con un gesto il fiore e poi lecca via dai petali una minima parte del liquido rosso. I suoi occhi pulsano per un momento e diventa chiaro ora che il colpevole debba essere un demone, perché quel sangue può appartenere solo ad una creatura infernale. È quasi sorto il sole e per il maggiordomo è giunta l'ora di tornare alla villa e svegliare il suo padroncino.

 

Quando la luce penetra nella stanza e illumina il suo viso, Ciel Phantomhive si agita nel letto dando le spalle al sole, cercando in vano di rimanere addormentato. La nottata è stata piuttosto difficile e non ha alcuna voglia di alzarsi, ma come sa bene, le cose sgradevoli arrivano immediatamente. Si siede dunque appoggiato ai cuscini e il viso di Sebastian è, come sempre, la primissima cosa che vede al mattino.

“ Spero la tua nottata sia stata producente e che tu non sia stato a fare una passeggiata dimenticandoti dei miei ordini”
“ Ovviamente ho eseguito i vostri comandi alla lettera”
“ Bravo cagnolino”
“ Personalmente preferisco essere considerato una tigre ammaestrata”
“ Tu e la tua fissa per i gatti, proprio non la capisco. Allora il tuo rapporto e il mio tè mattutino dove sono?”
“ Per oggi dovreste bere latte caldo e miele, evitando il té come vi ha consigliato diligentemente il vostro medico”
“ Sciocchezze, portami un earl grey e dimmi cos'hai scoperto”

Sebastian si inchina e prende dal vassoio che ha in mano una tazza di tè dal profumo divino e la porge al suo signore.

Ciel fa un verso stizzito nell'afferrare la tazzina, perché il demone ha immaginato la sua risposta e la cosa non gli piace. La battaglia mattutina è iniziata con un punto a favore dell'altro e la cosa non gli va a genio, ma se tutto procede come previsto, presto potrebbe essere Sebastian quello che rimane inevitabilmente ferito.

“ Ho tracciato sulla mappa i luoghi in cui le giovani sono sparite, sempre dalle loro abitazioni che appartengono a ricchi magnati o a nobili, tutte personalità di spicco e molto ricche. Ho cercato in ogni casa, senza che nessuno si accorgesse di me ma ho trovato ben pochi indizi rilevanti. Ho visitato anche le magioni in cui i crimini sono stati commessi all'inizio del mese, senza nessun risultato soddisfacente. Quello che è certo è che il criminale si è introdotto in casa senza rompere nulla, vale a dire che quasi certamente è in grado di scassinare la serratura. Ha preso la fanciulla direttamente dalla sua stanza ed è uscito senza fare alcun rumore, infatti dalle voci che ho sentito, gli occupanti delle ville, che fossero i proprietari o i vicini, non hanno udito nulla che facesse sospettare un crimine in corso. Pensavo di essere arrivato ad un punto cieco, quando mi sono accorto di questo, impigliato nel roseto dell'ultima abitazione che ho visitato.” porge al giovane il pezzo di stoffa e la rosa.

“ La stoffa è pregiata, chiaramente viene da un abito costoso, probabilmente di un nobile. Il sangue sulla rosa, cosa puoi dirmi?”
“ Quella è stata una sorpresa effettivamente. Pensavo di essere difronte a un comune essere umano, ma quel sangue appartiene ad un demone, senza alcuna ombra di dubbio”
“Un demone? Sei sicuro?” Persino Ciel sembra sorpreso da questa affermazione. Sembra riflettere qualche secondo, poi sgrana entrambi gli occhi e guarda Sebastian con un espressione così concentrata che il demone non osa ricordargli che non ha ancora rimesso la benda e che lo sta guardando con un occhio azzurro e uno marchiato. Ciel se ne accorge e poggia la mano su quello martoriato e prende la benda, mentre la sta allacciando, sussulta.

“ Ma certo, un demone! Passami la cartina Sebastian”

Il maggiordomo obbedisce prontamente e porge mappa e pennino affinché il conte possa mettere in atto ciò che sta frullando nella sua mente. Ciel unisce i punti che stanno ad indicare la posizione in cui si trovano le case delle vittime e quello che appare chiaro ora è un marchio demoniaco. Somiglia ad un triangolo inscritto in un cerchio, ma manca ancora un punto. Ciel chiude il simbolo e indica la casa.

“ Presto Sebastian, vestimi. Dobbiamo andare a vedere se in quel punto si trova la villa di qualcuno. Se così fosse sappiamo chi è la prossima vittima.”

Il maggiordomo veste il conte con una certa fretta, anche se ciò gli toglie la possibilità di gustarsi il momento come fa di solito. Si affretta a portare il giovane nel luogo prestabilito e come il ragazzo supponeva, c'è una villa lussuosa nel punto tracciato sulla mappa. Basta dare un'occhiata al cognome sulla targhetta posta accanto alla porta per sapere chi è il padrone della casa.

“ Dobbiamo ancora trovare un modo per scoprire quale demone e di conseguenza quale padrone ha voluto commettere questa serie di rapimenti. Anche se fossimo a guardia della casa, sarebbe troppo rischioso lasciare che il demone entri e porti via la lady in questione.”
“ Se la ragazza è l'obiettivo, dobbiamo spostarla da qui, ma anche portarla nella vostra magione, dove di certo sarebbe al sicuro potrebbe risultare complicato. Dovremmo spiegare perché solo lei dovrebbe seguirci, quando la maggior parte dei londinesi dabbene non conosce il vostro incarico presso la regina”
“ Per questo non devi preoccuparti. Mi è appena venuta un'idea che farà proprio al caso nostro.”
“ Suppongo di dover iniziare a preoccuparmi dunque”
Ciel sorride malizioso e Sebastian sospira, immaginando che quello che sta per sentire non gli piacerà affatto.

“ Daremo una festa danzante alla magione e inviteremo le personalità di spicco, compresa la ragazza che abita qui e la sua famiglia. Ricordo il suo nome tra quelli che mi ha citato Elizabeth un tedioso pomeriggio di qualche mese fa, quindi devono essere quantomeno conoscenti.”
“ Per far si che i personaggi più importanti partecipino però, dovete dare un tema importante alla festa e per ora ne siamo sprovvisti”

“ Al contrario, abbiamo la soluzione perfetta. Quest'oggi è l'anniversario di fidanzamento mio e di Elizabeth, avrei dovuto in ogni caso organizzare qualcosa che la mettesse di buon umore. Se devo soffrire intrattenendola tutta la sera, almeno non dovrò essere l'unico, dico bene.”
“ Quanto poco riguardo verso i vostri ospiti, my lord”
“ Non stavo accennando ai miei ospiti. Elizabeth ti adora Sebastian e più di te adora rendere tutto stomachevolmente carino secondo i suoi standard. La aiuterai con i preparativi.”

Sebastian è più che certo che questo sia perché gli ha giocato uno o due scherzetti durante gli ultimi giorni. Mantiene il suo contegno mentre rientrano alla villa e inizia subito a coordinare i servitori di casa perché sia tutto impeccabile, mentre Ciel scrive gli inviti e li fa recapitare da Sebastian. Elizabeth arriva nel mezzo dei preparativi, come avevano tutti previsto. Non appena mette piede in casa, corre verso il giovane conte e gli getta le braccia al collo: “ Ciel mi sei mancato tanto!”
“ Elizabeth finalmente sei arrivata. Ti stavamo tutti aspettando, temevo che saresti arrivata troppo tardi per vedere la sorpresa che ti ho preparato.”
“ Oh davvero, una sorpresa? Che cos'è? Dai, dai rispondi!”
“ Ho organizzato una festa danzante per questa sera, ma visto che non ho potuto, per ovvie ragioni, darti un preavviso, mi sono preso la libertà di farti un regalo. Sali al piano di sopra, è nella tua stanza”
La ragazza tutta felice corre di sopra e spalanca la porta, quando vede la sorpresa sul letto lancia un urletto e si affaccia, appoggiata al parapetto lo guarda: “Ciel è carinissimooooo. Come hai fatto a scegliere una cosa così adorabile?”
“ Ho tirato ad indovinare. Sebastian ti assisterà e se lo desideri ti aiuterà ad indossare il vestito. Non trattenerlo troppo però, deve ultimare i preparativi per la festa e occuparsi anche di me.”
Elizabeth tutta contenta fa cenno a Sebastian di salire al piano di sopra e di aiutarla. Sente la ragazza protestare più di una volta non appena la porta si chiude e un sorrisetto gli incurva le labbra. Un punto per lui. 

   
 
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