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Autore: Saky_Mera    05/04/2017    0 recensioni
La fanfiction è composta da 4 capitoli (2 p.o.v Maka e 2 p.ov Soul) le prime due narrano del loro primo incontro da entrambe le prospettive mentre gli altri 2 quando Soul viene ferito da Crona per salvare la sua maestra d'armi!
Dal "p.o.v Soul" :
"Mai mia dolce Meister"le sussurrai asciugandole la lacrima. "Farei l'impossibile per te credimi.Arriverei ad annullarmi completamente se questo servisse a farti stare bene o servisse semplicemente a farti sorridere" aggiunsi guardandola intenerito. Era così fragile...così indifesa...era così carina... Aspetta cosa!? Carina!? Ma cosa vado a pensare!?
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Maka Albarn, Soul Eater Evans | Coppie: Soul/Maka
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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P.O.V MAKA
Solitudine...non potersi godere la propria infanzia perchè costretta a crescere in fretta...dover fare affidamento solo sulle proprie forze e non poter contare su nessun'altra se non te stessa.....
Nonostante fossi una bambina piccola imparai ben presto cosa volesse dire ritrovarsi soli anche all'interno di una famiglia che all'apparenza può sembrare perfetta ma in realtà non lo era affatto..chissà,infatti,se il mondo esterno era ben consapevole di quanto in realtà era farlocca e instabile la nostra situazione...
I miei primi anni erano stati felici mamma e papà mi riempivano di attenzioni ma ben presto capì che era tutta una messa in scena per non farmi stare troppo male e che quella quiete e spensieratezza era stata creata da mia madre al solo scopo di non farmi vedere la crudele verità: i numerosi tradimenti di mio padre!
Ben presto la cosa divenne insopportabile e vivere in quella situazione non faceva bene nè ai miei genitori nè tanto meno alla sottoscritta e quindi mia madre prese una decisione per il mio bene:allontanare quella figura tossica dalle nostre vite...Il divorzio non fu così traumatico come tutti temevano anzi lo affrontai abbastanza bene, la cosa mi legò ancora di più a mia madre e aumentò l'abisso che ormai c'era tra me e mio padre.
Quando tutto sembrava quasi perfetto mi arrivò una telefonata da mia madre dove mi annunciava la sua imminente partenza e che non ci saremmo riviste per un po' di tempo,ricordo che le chiesi di portarmi con sè e di non lasciarmi con quel vecchiaccio ma lei disse di no,ricordo ancora le sue ultime parole: "Mia piccola Maka sei forte abbastanza per affrontare tutto questo!Ricorda di fare affidamento solo sulle tue forze ma non lasciare che gli errori di quel tizio ti impediscano di vivere a pieno la vita!Ci rivedremo presto tranquilla" e chiuse la chiamata..
Ricordo di essermi sentita malissimo e di essermi sentita persa: che cosa ne sarebbe stato di me?
Mio padre tentava di riconquistarmi e di riavere un rapporto con me ma la sua eccessiva insistenza e la sua per niente cambiata mania di spassarsela con le donne non fece altro che farmi chiudere in me stessa ancora di più e quel fastidio che provavo verso il sesso maschile si trasformò ben presto in odio : se mio padre ,colui che mi aveva concepita, era stato capace di tradirmi e di preferire altre donne a me allora come potevo fidarmi del genere maschile o delle persone in generale??
Decisi di impegnarmi nello studio così come nel combattimento così da poter raggiungere l'alto livello di mia madre e poter eclissare mio padre umiliandolo come lui aveva umiliato noi.Poi però a scuola arrivò l'ora di formare le coppie ogni maestro d'armi quindi doveva scegliere la sua arma,manco a dirlo per la sottoscritta fu la cosa più difficile in assoluto!
Il rapporto tra meister e arma è basato sulla fiducia,sulla complicità e la capacità di affidarsi al proprio partner, tutte cose che io non concepivo.Non riuscivo a fidarmi di nessuno ed ero sempre in un angolo con qualche libro in mano stando attenta a non far avvicinare nessuno.La mia logica era che se non permettevo a nessuno di avvicinarsi a me e al mio mondo,se non mi legavo a nessuno non sarei mai più stata ferita; infondo che me ne faccio di un finto legame stretto solo per poter proseguire gli studi?
Un pomeriggio fui costretta ad accompagnare mio padre alla Shibusen perchè doveva incontrarsi con dei suoi colleghi,non avendo nessuna voglia di stare con loro mi aggirai per i corridoi leggendo uno dei miei tanti libri che portavo sempre con me. La scuola era vuota visto che era sabato ma ad un certo punto sentì una canzone....
Era una melodia dolce e delicata ma al tempo stesso forte e decisa ma anche triste...così curiosa e attratta da quella canzone mi diressi verso la stanza in cui quel pianoforte suonava.
Fu lì che lo vidi per la prima volta...
Era seduto sullo sgabello,vestito elegante e gli occhi socchiusi completamente assorto a suonare quella melodia che aveva un non so che di malinconico. Probabilmente rapita da quella canzone feci qualche rumore perchè l'albino si girò a fissarmi.
"Ciao " mi disse
"Non volevo disturbarti"dissi io subito
"Tranquilla."rispose lui abbassando il coperchio sui tasti
"E' una bella canzone chi l'ha scritta?"domandai curiosa
"Io" fu la sua semplice risposta
Era composto e serio ed esattamente come me stava sulle sue
"Sei un pianista?" domandai
"Sono un'arma"rispose lui
Il suo tono era freddo e distaccato.
"Potrei riascoltarla?"gli domandai
"Scusa non suono in pubblico" disse lui
"Perchè? Hai un vero e proprio talento è da egoisti tenerselo solo per sè" dissi io guardandolo
"Per quanto mi riguarda la musica è qualcosa di intimo e personale,non è da usare con chiunque solo perchè questi te la chiede"rispose secco lui
"Non pensi sia esagerato?" dissi io "Infondo sono solo note" aggiunsi
"La musica è molto più di sole note. Ti permette di sfogarti e di comunicare le tue emozioni e pensieri"spiegò lui
Ad oggi sono felice che lui non suoni per chiunque perchè sennò la cosa avrebbe perso di valore ma all'epoca mi sembrava strano
C'era qualcosa in lui che mi attraeva sarà stata la musica,saranno state le sue abilità da musicista o sarà stato semplicemente che il suo attegiamento mi ricordava il mio :entrambi tenevamo le persone a distanza.
Lui mi guardava e vidi in quei suoi occhi cremisi il voler dimostrare il suo valore così da poter avere una sorta di riscatto
"Io sono Maka Albarn e vorrei diventare la tua maestra d'armi" dissi lasciandomi guidare da ciò che avevo visto nei suoi occhi e della sensazione che sentivo dentro.....
Quello fu in assoluto il mio primo incontro con Soul Eater Evans!.
   
 
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