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Autore: CreepyArkensaw220215    05/04/2017    1 recensioni
Nonostante i suoi soli diciassette anni, Ontari Pramheda è ''The Ice Queen'', la regina del ghiaccio. La ragazza siberiana infatti è la più famosa ragazza d'America. Un' icona di bellezza,
un' idolo per molte persone e una fonte di invidia inesauribile per gli altri. Insomma, una stella che brilla nel firmamento! Ma nella vita di Ontari c'è più oscurità che luce, e lei se ne accorgerà presto. Cosa nasconde Alie, la fredda e calcolatrice manager che sembra volerla portare al limite? riuscirà Ontari a risolvere il mistero prima di fare una brutta fine? leggi e lo scoprirai.
Genere: Angst, Mistero, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Clarke Griffin, Lexa, Octavia Blake, Ontari, Raven Reyes
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Quando Ontari aprì gli occhi, era ormai mattina presto .Lei non poteva saperlo, non poteva sapere proprio nulla. La sua testa era pesante, e i suoi ricordi offuscati. Un forte mal di testa cominciò a farsi sentire. Aggrottò le sopracciglia. Indossava una maglia larga, da maschio. La copriva fino all'inizio delle cosce. Le gambe erano nude. Ontari impallidì. Alzò la maglia, e tirò un sospiro di sollievo. Indossava ancora le mutande. Improvvisamente, sentì una risata provenire dalla porta. Non appena vide la persona che la osservava , tutti i ricordi della sera prima affiorarono alla sua mente . Il ragazzo dai capelli castani e gli occhi verdi. ''Buongiorno, Maestà. O dovrei dire, Lola?'' un sorrisetto arrogante si dipinse sul suo volto. Ontari sbuffò, alzando gli occhi al cielo. ''Okay, non solo Lola, sono Ontari Pramheda. E avevi ragione a disapprovare quel drink''. Il ragazzo pareva soddisfatto ,ma fece spallucce. ''Non ti incolpo, voi star non capite quanto faccia schifo la periferia''. Nelle sue parole si avvertiva un'amarezza mal celata. ''Come facevi a sapere che ero io?'' chiese la ragazza,confusa. Lui fece cenno di seguirlo con la mano. Lei si alzò , con la curiosità che scintillava nei suoi occhi nocciola . Attraversarono uno stretto e corto corridoio. Lei si guardò attorno, era in un monolocale.Lui doveva vivere lì. Lui camminava sbriciando con la coda dell'occhio, per assicurarsi che lo stesse seguendo. Improvvisamente, aprì una porta ed entrò. Lei , incuriosita ma anche prevenuta, prima di entrare si affacciò , e rimase a bocca aperta .Era una piccola stanza. Le pareti erano quasi del tutto nascoste. Da cosa? Da foto sue. Poster, mini poster, foto stampate da internet. Era ovunque,e Persino i vetri della finestra erano pieni di adesivi che la raffiguravano. La ragazza si sedette sul letto, con un sopracciglio alzato. ''E questo che significa?'' Lui fece un gesto delle braccia, per indicare tutta la stanza . ''Questa, è la stanza di mia sorella , Marta'' ad Ontari venne spontaneo sorridere. ''Lei è la tua più grande fan''. La castana annuì. Poi il ragazzo continuò. ''Per lei sei un idolo. Quel tipo di persona che esistendo rende il mondo un posto migliore''. Il sorriso di Ontari si allargò sentendo quelle parole. ''Ed è per questo che ti ho portata via prima'' Il ragazzo fissò gli occhi in quelli di Ontari. Lo sguardo esprimeva accusa . Ontari abbassò gli occhi. '' Se mia sorella venisse a sapere che ti hanno trovata a prendere pasticche al nightclub sotto casa sua, avrebbe la delusione più grande della sua vita''. Ontari scattò in piedi. ''Io non volevo prendere quella pasticca! Quel tizio mi ha ingannata!'' alzò la voce, e le sue guance si colorarono per la rabbia.'' Calmati, maestà, non sei abituata ad essere contraddetta, vero?'' disse lui, divertito. Lei lo fulminò con lo sguardo .''Non dai disadattati come te'' replicò acidamente. Lui aggrottò le sopracciglia. ''Io ti salvo e questo è il tuo ringraziamento?'' Ontari sbuffò. ''Grazie, ora posso andarmene?'' Lui alzò le spalle. ''Se vuoi vai , Ma ieri sera davi l'impressione di non voler tornare. Mi sbaglio?'' Ontari prese un profondo respiro. ''Non sbagli''. Lui annuì. ''Bene, allora infilati questi '' disse tenendole un paio di pantaloni grigi e un berretto blu ''E seguimi''. Una volta vestita, Ontari aveva seguito il ragazzo, che l'aveva portata davanti ad una moto. ''Sali'' aveva suggerito lui. ''Io su quel coso non ci salgo'' Lui la fissò come fosse un'aliena. ''E poi non ho il casco'' Il ragazzo si guardò intorno, dopodiché si avvicinò ad un'altra moto e prese un casco, porgendolo ad Ontari. ''Ecco il tuo casco''. Disse poi. Lei spalancò la bocca , sussurrando : ''Non puoi rubare , rimettilo dov'era!'' In tutta risposta, lui lo infilò sulla sua testa. Lei lo mise a posto e lo allacciò. ''E ora ,sali''. Lui era già salito al posto del guidatore. Ontari si mise dietro di lui, aggrappandosi. Chiuse forte gli occhi .Aveva sempre avuto paura delle moto, ma sembrava la sua unica via d'uscita. Una volta che il ragazzo ebbe acceso il veicolo, lei si accorse di due cose: Non aveva idea di come lui si chiamasse, e nemmeno di dove la stesse portando.
   
 
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