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Autore: Leili1988    05/04/2017    2 recensioni
A volte il destino sa essere davvero paradossale: ci porta a fare giri immensi, a tribolare, ci plasma per poi condurci inaspettatamente su quell’unico sentiero che avevamo escluso a priori e che mai avremmo pensato di percorrere.
Regina non ne era ancora consapevole, ma si trovava proprio su quel sentiero. Si era allenata per anni, aveva creato gli incantesimi più malvagi e compiuto le azioni più spregevoli per poter finalmente vendicarsi dell’odiata Biancaneve e ottenere il suo tanto agognato lieto fine.
Ma ora qualcosa era cambiato e, sebbene Regina non se ne rendesse ancora pienamente conto, la chiave della sua felicità era più vicina di quanto pensasse.
Attenzione: spoiler! Il racconto rappresenta il seguito dell'ultima puntata della quarta stagione.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Altri, Emma Swan, Henry Mills, Regina Mills
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 12

 
Quando la Signora Oscura riaprì il pugno, con sua grande sorpresa, un tornado di luce accecante iniziò a svilupparsi nel palmo della mano, espandendosi sempre di più.
Proprio come era accaduto con quello oscuro, il vortice travolse Emma e il suo corpo fu attraversato da una serie di lampi neri e bianchi. Le due forze opposte si scontrarono violentemente dentro di lei.
La tempesta di luci durò solo pochi istanti, poi la donna si accasciò a terra, immobile.
In quel momento Merlino comparve accanto ad Emma e controllò i suoi segni vitali.
«State tranquilli, è solo svenuta!» - rassicurò i coniugi Charming mentre li slegava.
Mary Margaret si precipitò dalla figlia e la abbracciò, cercando di farle riprendere i sensi.
«Merlino, sei arrivato tardi! Regina è morta!»
Il druido posò lo sguardo sul corpo della mora che giaceva privo di vita, pochi metri più in là.
David osservò la calma dell’uomo e comprese.
«Tu non sei sorpreso! Tu sapevi già tutto!»
«Ebbene sì! Ti avevo avvertito: il cuore di Regina era speciale… l’unico modo per liberare tua figlia dall’oscurità era il suo volontario sacrificio! Un atto di amore estremo, la magia del vero amore… Non potevo informarvi, ma solo sperare che le cose andassero nel verso giusto!»
«Nel verso giusto?» - domandò sconcertata Mary Margaret - «Regina è morta! Ed Emma? Come potrà convivere con questo rimorso?»
«Regina ha ottenuto ciò che desiderava: redenzione! Ogni magia ha il suo prezzo e questo andava assolutamente pagato in nome di uno scopo superiore…»
«Ma che razza di uomo sei tu?» - chiese David inorridito.
«Mi spiace, ma col tempo capirete! Spero abbia funzionato e che Emma sia tornata in sé… Permettetemi di aiutarla!»
Mary Margaret strinse con maggiore vigore il corpo della figlia.
«Non osare avvicinarti a lei!»
«Che è successo?» - domandò Emma aprendo lentamente gli occhi.
«Oh Emma, sei davvero tu? Stai bene?»
«Sì, sono solo un po’ confusa… ricordo solo di aver salvato Regina da quel vortice oscuro e poi…» - Emma rifletté per qualche istate - «Oh mio Dio, Regina!»
La donna si voltò alla sua destra e vide il corpo senza vita della bruna. Si alzò malferma sulle gambe, gridando il suo nome, e corse da lei.
«Regina, rispondi ti prego!» - un fiume di lacrime iniziò a sgorgare dai suoi occhi chiari, mentre la stringeva disperatamente tra le braccia - «Come ho potuto fare una cosa del genere?»
«Non eri tu, tesoro!» - cercò di consolarla Mary Margaret.
«Le avevo promesso di aiutarla a trovare il suo lieto fine e invece l’ho uccisa! Si meritava di meglio… la vita l’ha sempre maltrattata! Lei si fidava di me! Come farò a dirlo a Henry?»
«Forse c’è un modo per salvarla...» - disse David straziato dallo spettacolo cui stava assistendo - «Però funziona solo se il vostro legame è davvero speciale...»
«Di che si tratta?» - chiese Emma trepidante.
«Quando mi sacrificai per poter lanciare l’incantesimo su Storybrooke, tua madre divise il suo cuore e me ne diede metà per riportarmi in vita...»
«Ma David, è diverso! Noi ci amiamo!»
David lanciò uno sguardo pieno di tenerezza alla moglie. A volte sapeva essere davvero ingenua o forse, più semplicemente, non voleva vedere.
«Funzionerà, Emma! Un padre capisce certe cose!» - disse sorridendo alla figlia - «L’importante è che tu sia felice!»
A quel punto anche Mary Margaret comprese, rimanendo senza parole. David la fissava come a volerla spronare a tranquillizzare Emma.
«Beh il mio passato con Regina non è certamente dei migliori, ma ho avuto modo di vedere il suo cambiamento e quanto lei ci tenga a te...» - David la guardò male - «Quello che voglio dire è di seguire il tuo cuore!»
Emma non perse altro tempo. Estrasse con cura il proprio cuore tornato puro e, dopo averlo osservato per qualche istante, lo divise a metà.
«Spero tanto che funzioni!» - bisbigliò Emma - «Non potrei convivere con questo rimorso!»
Con delicatezza adagiò una metà sul petto di Regina e lo spinse all’interno.
«Coraggio!»
Notando che l’altra donna non dava segni di ripresa, Emma lanciò uno sguardo disperato verso i suoi genitori. Biancaneve stringeva forte la mano del marito come a volerne trarre coraggio, senza però riuscire a spiccicare parola.
«Perché non funziona?» - chiese con voce tremante - «Torna da me, Regina!»
Emma si inginocchiò e tirò a sé il corpo della mora, stringendola con rassegnazione tra le braccia e accarezzandole la guancia. Le lacrime ripresero a rigarle il volto.
«Cosa ho fatto? Cosa ho fatto?»
David si avvicinò alla figlia per cercare di consolarla e trascinarla via.
«Emma, hai fatto il possibile!»
«NO! Io l’ho uccisa! Dovrei esserci io al suo posto!»
«Figliola, Regina sapeva a cosa andava in contro... ha deciso di sacrificarsi...» - disse Merlino - «Sapeva che il prezzo da pagare per riavere indietro la vecchia Emma sarebbe stato rinunciare al suo lieto fine!»
«Non è giusto! Lei doveva essere felice... con me! È lei il mio lieto fine!»
«Vieni via di lì, ora! Non c’è più nulla da fare...» - tentò di persuaderla David.
«NO! Non ti avvicinare!» - urlò Emma - «Dovevate uccidere me!»
«Emma non prendertela con loro...»
«Si invece! Loro...» - le parole le vennero a mancare e i suoi occhi si spalancarono di sorpresa nell’udire quella voce - «Regina? Stai bene?»
Emma tastò il corpo della mora come a voler constatare che fosse tutto vero e che l’altra fosse davvero tutta intera. Poi le stampò un bacio sulla bocca.
«Sto benissimo, ora! Mi sei mancata, miss Swan!»
«Mi hai fatto prendere un colpo! Potrai mai perdonarmi per ciò che ti ho fatto?»
«Hey, è tutto okay! Non eri in te!» - la bruna le asciugò le lacrime con le dita - «Il dono che hai fatto per riportarmi in vita vale molto più di qualsiasi gesto o parola!»
La bionda prese delicatamente il viso della mora tra le mani e le si avvicinò fino a far unire le loro labbra.
 
*          *          *
 
Da quando Emma era tornata in sé e Regina si era risvegliata, le due non si erano perse di vista neppure per un secondo. In quel momento avrebbero desiderato unicamente recuperare il tempo perso e fuggire via lontano da tutti. Avevano però diverse incombenze, più o meno piacevoli, da sbrigare. Prima tra tutte riabbracciare Henry.
«Pensi riuscirà a guardarmi con gli stessi occhi di sempre?» - domandò preoccupata la bionda mentre facevano il loro ingresso a Camelot.
Regina strinse forte la mano dell’altra, per infonderle coraggio e sostegno.
«Ma certo, Emma!» - le sorrise - «Quella non eri tu e lui lo sa bene! E in ogni caso ha perdonato di peggio…» - disse alludendo a sé stessa.
«E ha fatto bene!» - le accarezzò il viso - «Potrai aver fatto tanti errori in passato, ma non sempre le nostre azioni rispecchiano chi siamo in realtà… Hai un’anima stupenda, Regina! E io l’ho capito subito, quella sera quando ti ho incontrata la prima volta… I tuoi occhi non erano malvagi, solo tanto tanto tristi! Guarda quanta strada hai fatto da allora!»
Una lacrima scivolò lungo il volto di Regina. Emma la raccolse prontamente con il pollice e le diede un tenero bacio sulle labbra.
«Non sarebbe stato possibile senza di te! Sei andata contro tutto e tutti, hai sempre creduto in me… E per tutti potrai essere speciale in quanto Salvatrice, ma per me… per me è il modo in cui riesci a capirmi a renderti speciale!»
«Mamme!» - gridò Henry non appena le vide, interrompendo l’intimità del momento.
Non ci fu bisogno di chiedere se fosse tutto a posto, a Henry bastò osservare il modo in cui le due donne si guardavano e come guardavano lui per capirlo. Corse quindi loro incontro e le abbracciò. Rimasero stretti stretti per qualche istante.
«Hey, ragazzino! Mi sei mancato!»
«Anche tu, mamma!» - rivolse poi lo sguardo verso Regina - «Sapevo che ce l’avresti fatta! Grazie per averla aiutata! Come hai fatto?»
«Ti racconteremo tutto più tardi… Ci sono ancora un paio di questioni urgenti da risolvere!»
«Peccato! Avrei voluto stare un po’ con voi…»
«Anche noi, Henry! Ci dispiace!»
«Lo capisco! Il mestiere degli eroi non è facile…»
«Credi ancora io sia un’eroina?» - domandò stupita Emma.
«Certo! Era l’oscurità a guidarti… hai sacrificato te stessa pur di salvare Regina e questo ti fa onore! Sono fiero di te!»
Regina guardò il figlio con un misto di orgoglio e commozione.
Detto ciò il ragazzo si allontanò, lasciando sole le proprie mamme.
«Vedi? La Regina Cattiva ha fatto anche qualcosa di buono!»
«Forse l’unica…»
«E io ti ringrazio per questo! Non potevo sperare venisse su meglio di così…»
«Oh Emma, hai un’opinione troppo alta di me!»
«O magari sei tu a sottovalutarti troppo…»
«Dovresti andare da Merlino, ora. Il pirata ti aspetta…»
«Tu non vieni?»
«Credo sia meglio di no… Perdonami!»
«Capisco!» - la baciò per l’ennesima volta - «Tornerò da te, il prima possibile!»
Regina sorrise, ma dentro di sé bruciava di gelosia.
   
 
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