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Autore: Charlie McGee    06/04/2017    3 recensioni
L'età adulta. Fuori da Hogwarts, nella vita che li ha portati ad essere esattamente tutto quello che si aspettavano, Hermione Granger e Draco Malfoy si scontrano, e si ritrovano inspiegabilmente a riconoscersi.
Dal primo capitolo:
"La Granger adulta è diversa da come te la ricordavi; chissà perché di lei hai solo l'immagine datata di una ragazzina bisbetica, che aveva scritto 'sanguesporco' in fronte così grande che ti era impossibile ignorarlo. In questa foto, la donna che hai davanti ha solo una vaga somiglianza con quella irritante saputella. Ha un lungo vestito chiaro, stretto sotto il seno, con maniche di broccato rigido; tiene i capelli legati di lato, in una coda che nel mondo magico non s'è mai vista; ha un viso pulito, la bocca rossa ben disegnata e due grandi occhi sgranati. Sono fissi sulla tua mano, ovviamente."
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Astoria Greengrass, Draco Malfoy, Famiglia Malfoy, Hermione Granger, Scorpius Malfoy | Coppie: Draco/Astoria, Draco/Hermione, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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5.

Qualche settimana dopo. Novembre 2019

Scorpius è appena irrotto nel salone, ancora intento ad allacciarsi con una mano quegli orrendi janes babbani che, lo sa benissimo, non vuoi vedergli addosso.
“Papà!”, esclama rassettandosi un altrettanto orrendo maglione, “Devi accompagnarmi dagli Weasley. Rosie ha bisogno di vedermi.”
Nascondi un singulto dietro a una smorfia. “Sono certo che tua madre sarà ben felice di farlo al posto mio.”
Con tuo sommo sollievo, sei venuto a conoscenza del fatto che tuo figlio e Rose Weasley non si frequentano se non come amici. Non ti è sfuggita l’ironia tragica di quella situazione: se la sanguigna Granger non avesse frainteso quella faccenda, probabilmente non se ne sarebbe neppure uscita con quella stupida confessione. E tu ora non ti troveresti nella posizione sommamente imbarazzante di dover fare da carrozza a Scorp.
“Sì è già ritirata nelle sue stanze. Dai, papà... Ti prego, Rosie ha detto che è urgente.”
Ti senti irritato per quel malsano attaccamento che il tuo adorato Scorpius sta manifestando per quella ragazzina; e sei ancora più irritato all’idea di mettere piede in casa di sua madre.
Scorpius ti guarda come se ne andasse della sua vita. Vorresti dirgli ‘la vedrai un altro giorno’, però sai benissimo che quando ti lancia quelle occhiate di sottecchi finisci sempre per cedere.
Maledizione.
“Almeno copri quei vestiti ridicoli con il mantello.”, ringhi innervosito Appellando il tabarro e i guanti.
Scorpius si illumina letteralmente. “Grazie, Lord!”
Ti chiama così solo quando sa che ti deve un favore.
Casa Weasley è nella Londra babbana. Non ci sei mai stato di persona, e ora ti chiedi perché la Granger non ti abbia mai invitato, vista la sua inopportuna abitudine di presentarsi al Manor un giorno sì e uno no; oppure l’ha fatto, ma tu hai declinato sprezzante vista l’alta densità di babbani del suo quartiere.
Non è poi così orrenda, rifletti quando dal Ministero vi Materializzate davanti al 33 di Baker Street. È una via residenziale, alberata, con una replica tutta uguale di villette a schiera. Quella dei coniugi Weasley è la più grande e ha il giardino più curato e ricolmo di fiori che tu abbia mai visto. Scorpius è già schizzato via dalla tua presa, ma si volta a guardarti dal cancelletto di ferro battuto.
“Pa’, tu non vieni?”
“Attenderò nei dintorni.”
“Mamma entra sempre a parlare con la signora Weasley. Dice che è da maleducati scaricarmi qui come un pacco postale.”, e fa schioccare vago la lingua, il sordido manipolatore di tuo figlio.
“E sia.”, sibili superandolo e aprendogli secco il cancello, per calcare imperiosamente il vialetto di pietra bianca. Quando suoni il campanello vorresti staccarti la mano che trema incontrollata dentro al guanto di capretto.
“Arrivo!”
Una voce. La sua voce.
Ha un vestito da casa, di leggera stoffa azzurra, e una specie di maglione di foggia certamente non magica. Assomiglia a uno dei canovacci della servitù. Hermione sembra solo sorpresa di vederti, ma la sua espressione non tradisce altro perché si addolcisce spostando lo sguardo su tuo figlio.
“Ciao, Scorpius. Rose è di sopra che ti aspetta.”
Si sposta e fa un cenno verso le scale alle sue spalle. Scorpius saluta allegro e si lancia al piano superiore.
Hermione ti sorride. “Entra, Malfoy.”
Il cognome. Sta usando di nuovo il cognome.
Eccellente, è ora di tornare a mettere dei paletti.
Entri diffidente, come se temessi di vedere il pavimento sciogliersi sotto i tuoi piedi. La casa, però, non ha il cattivo gusto straccione degli Weasley: esibisce pareti chiare, carta da parati lilla, mobili finto antico e lampade dalla calda luce aranciata. Non sei un esperto in queste cose (Astoria ha occhio), ma l’insieme è piuttosto curato; nulla di tuo gusto, beninteso, però almeno vivibile.
“La vostra casa è dignitosa.”, trovi giusto notificare mentre lei ti conduce attraverso un arco basso nell’ampia cucina.
Hermione, a sorpresa, scampanella una risata e ti indica una delle sedie attorno al tavolo in legno bianco.
“Tè?”, propone, “C’è anche nero.”
Stavi già per declinare l’offerta, ma così almeno non sarai costretto a fare conversazione. Non vi vedete da quasi un mese, le vostre interazioni potrebbero vertere su tante cose, ma tu sai che finireste a parlare di quello e ti viene la Spruzzolosi al solo pensiero.
“Senza zucchero.”, specifichi e lei annuisce quasi a dire ‘sì, me lo ricordo’.
Si appoggia al ripiano di lavoro mentre attende che l’acqua si scaldi, e ti osserva con un mezzo sorriso sulle labbra. Merlino, sembra che goda a vederti a disagio.
“Lasci i nostri figli da soli?”, sbotti, solo per riempire questo silenzio scomodo.
Ai tuoi tempi un ragazzo e una ragazza potevano trascorrere del tempo insieme senza la supervisione dei genitori o di un parente solo se erano amici di lunga data, promessi sposi, o aspiranti tali, in caso contrario sarebbe stato sconveniente. A quanto ti risulta, Rose e Scorpius non rientrano in nessuna delle categorie.
La Granger strabuzza gli occhi. “Ma sono amici.”
“È oltremodo inopportuno che tu lo permetta.”
“Malfoy, non siamo nel diciannovesimo secolo!”
“Soprassederò perché sono qui in veste di ospite.”
Lei scuote la testa e alza gli occhi al cielo, come se sapesse di aver perso in partenza. Poco dopo ti serve il the con un colpo di bacchetta, facendo Levitare due tazze fino al tavolo.
“Grazie per aver portato Scorpius qui. Rose ne aveva bisogno.”
Arricci il naso, sperando che intuisca che sei stato costretto. “Era impaziente di vederla.”
“Lei... Non ha preso bene questa cosa del divorzio.”
Il the ti va di traverso ostruendoti per un secondo le vie aeree.
“Divorzio?”, vorresti morderti la lingua per il tono sconvolto con cui hai parlato, ma sei troppo sbalordito per controllarti.
Hermione si stringe nelle spalle, vaga, come se stesse parlando di un vestito che non le va più bene. “Credevo lo sapessi. Ronald è tornato dai suoi per un po’.”
Rimanete in silenzio e poi, senza neanche accorgertene, ti ritrovi a dire: “Mi dispiace. Il termine di un legame coniugale è sempre fonte di problemi, anche se nel suddetto caso vedo solo un guadagno.”
Sei vagamente consapevole di aver detto qualcosa di offensivo, ma inspiegabilmente la Granger scoppia a ridere. È una risata genuina, spontanea, si copre la bocca con la mano come una ragazzina.
E poi, fra un singulto di riso e l’altro, dice: “Ah, Draco, mi sei mancato.”
Sono le parole sbagliate, quelle che non avrebbe dovuto pronunciare. Ti irrigidisci come se ti avesse insultato e lei smette immediatamente di ridere. La cosa, senza motivo, un po’ ti spiace.
È paonazza e cerca di rimediare: “Io... Intendevo...”
“Meglio che vada, ora.”, ti senti dire, di ghiaccio, “Tornerò a prendere Scorpius più tardi. Non oltre la mezzanotte.”
La Granger annuisce con l’espressione più mortificata che tu le abbia mai visto addosso. Ti fa quasi pena, ma sei così confuso su quello che ha appena detto, sulla storia del divorzio, che non fai nulla per rimediare.

Quando rincasi, Pansy Parkinson ti attende nel Salone.
La tua vecchia amica si gira con uno sventolio di capelli corvini. Ora li porta appena sopra le spalle, lisci, in ciocche che cadono ad incorniciarle il viso.
“Gli elfi dicono che eri dalla Granger. Possibile?”, non si risparmia un tono vagamente schifato e la tua prima reazione è quella di dirle di stare zitta.
“Ho accompagnato Scorpius da Rose.”, replichi stringato.
Pansy arriccia il naso come se l’avessero personalmente insultata. “Oh cielo, giusto. Sono amici.”
Si siede compita su una delle tue poltrone, rimirandosi le unghie perfettamente pareggiate e chiacchierando con tono svogliato: “Greg vuole che andiamo alla Fiera di arte magica la prossima settimana, dice che vuole comprare una scopa per Haynes, ma non sono convinta che imparerà mai ad andarci.”
La figlia di Pansy Parkinson è testarda come la madre, malgrado da lei abbia preso anche una spiccata intelligenza.
“Se ha le doti per giocare a Quidditch, lo saprà subito.”, rispondi, immaginando dove Goyle voglia andare a parare.
Pansy ti lancia un'occhiata in tralice e capisci che non è la risposta che si aspettava. Di solito, sei prontissimo a spalleggiarla contro tutte le stupide iniziative del marito.
“Draco, che ti succede ultimamente? C'entra la Mezzosangue?”
Scrolli infastidito le spalle. “Certo che no.”
Eppure quella velata insinuazione ti tocca più di quanto vorresti: è la prova tangibile che, nonostante tutti i tuoi sforzi per allontanarla, Hermione Granger riesce comunque a combinare guai e sbilanciare il tuo delicato equilibrio interiore. Possibile che perfino Pansy, la strega più narcisista del pianeta, se ne sia accorta?
“Ti conosco come la mia bacchetta, Draco Malfoy.”, ti fa notare con un sorriso malizioso, “E anche se Astoria un tempo non era certo nella mia lista di amichetti del cuore, ora come ora hai dei doveri.”
“Scambi folletti per troll.”, ribatti, punto sul vivo; come osa pensare una cosa così di te? E poi, è un eufemismo: lei, Astoria l’hai odiata per anni.
“Sarà... Ma non tirare troppo la corda.”
Con quella frase sibillina, Pansy si congeda e ti lascia solo con le tue elucubrazioni. Curiosamente, eri troppo preso da te stesso per accorgertene, ma ora l'idea di colpisce come uno schiaffo sferzante... Hermione sta divorziando.
 



Note dell'autore:
Capitolo breve, di raccordo, ma piuttosto intenso!
Draco si raffronta per la prima volta con un'amicizia più complicata di quelle nate tra i banchi di scuola, e la differenza con l'immediatezza della suo rapporto con Pansy è evidente. E al contempo sembra che tutti i personaggi di contorno (la Parkinson, Scorpius...) si siano accorti che qualcosa fra i due protagonisti sta cambiando.
Spero vi sia piaciuto.
A presto!
Charlie

   
 
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