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Autore: Atocheg    09/04/2017    1 recensioni
Una nuova pasticceria è stata aperta in città, e quando un ragazzo decide di provarla, gli viene ricordato che sulla superficie ora non ci sono solo gli umani...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Muffet, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Muffet si trovava nella cucina della pasticceria, impegnata a preparare i dolci che avrebbe venduto la mattina dopo. Aveva ripetuto così tante volte i passaggi che ormai si sarebbe potuta anche permettere di distrarsi un po' mentre le sue mani facevano tutto il lavoro, ma, nonostante questo, la ragazza era completamente concentrata sulla sua opera, principalmente perché desiderava offrire solo il meglio ai suoi clienti, e in parte perché questo la aiutava ad ignorare un altro problema che la affliggeva.

 

Da molti giorni era ormai iniziata la primavera, e i pensieri della ragazza, soprattutto quelli riguardanti il suo fidanzato, erano diventati sempre più scostumati. All'inizio aveva immaginato solo un bacio più lascivo del solito, o che Aden la toccasse in zone che non aveva mai osato prima, ma ultimamente i pensieri di Muffet riguardo lei e il suo amato si concludevano spesso con loro due che facevano sesso. La ragazza sapeva bene cosa significavano quei pensieri: sin da quando era una mostriciattola sua madre le parlava della 'magia' che permetteva a due individui di avere un bambino, e quando Muffet aveva raggiunto un'età più matura le avevano spiegato che, come ogni mostro che fosse in parte animale, durante la primavera la sua parte aracnidea avrebbe avuto il desiderio istintivo di riprodursi. Ma questa era la prima volta che quel desiderio si era manifestato in lei, e la ragazza era parecchio frustrata per questo, soprattutto perché non voleva che Aden si facesse un'idea sbagliata di lei se, dopo poco più di un mese, gli avesse chiesto di fare l'amore con lei.

 

Scuotendo il capo e rimproverandosi per essersi distratta dal suo lavoro, Muffet tornò a concentrarsi sul suo lavoro, e riuscì a proseguire senza più pensare al suo problema. Aveva tirato fuori dal forno i dolci, lasciandoli a raffreddare sul bancone, quando sentì due braccia cingerle la vita, e le labbra del suo ragazzo lasciarle un bacio sulla guancia, facendola saltare per la sorpresa e provocando una risata da parte del giovane – Buonasera, mia cara. -

 

Pur se felice di averlo vicino, in presenza di Aden il problema di Muffet diventava molto più difficile da ignorare, soprattutto perché si ritrovava accanto l'oggetto dei suoi desideri, rendendola ancora più nervosa, un fatto che non passò inosservato al ragazzo – Qualcosa non va? - domandò preoccupato.

 

Lei semplicemente scosse la testa, liberandosi dal suo abbraccio e allontanandosi lievemente – No, sono solo stanca per il lavoro di oggi, tutto qui. Non ti devi preoc... - si fermò quando sentì un mano posarsi sulla sua spalla.

 

- Muffet... - il tono di Aden era quasi paterno, di chi sa che gli è appena stata detta una menzogna e vuole sapere la verità – Ormai sono giorni che ti comporti così. Ho fatto qualcosa che ti ha infastidita? - mentre parlava il ragazzo si era spostato davanti a lei, sollevandole poi gentilmente il volto, e ora i cinque occhi neri del mostro si specchiavano in quelli del suo fidanzato, le cui iridi rosse sembravano riflettere il desiderio che ardeva dentro di lei.

 

Velocemente abbassò lo sguardo, osservando così il petto del ragazzo, e subito avvertì il desiderio di vederlo senza la camicia che aveva allora indosso. Sopprimendo anche quest'ultima inopportuna tentazione, la ragazza spostò lo sguardo su uno dei tavoli all'interno della pasticceria – No, tu non hai fatto niente. E ti ho detto di non preoccuparti, è un problema solo mio. -

 

Per un po' vi fu il silenzio, che a un certo punto fu interrotto da un sorpreso ed imbarazzato – Ah. - da parte di Aden. Incuriosita, Muffet diede un'occhiata veloce al ragazzo, vedendolo arrossire, mentre un ragno risaliva dalla spalla del ragazzo verso il soffitto. All'improvviso insegnare alla sua famiglia come farsi capire dagli umani non sembrava più un' idea così brillante. Ripresosi dalla sorpresa, Aden si mise a ridacchiare nervosamente – Beh, capisco come mai non volevi parlarne... - iniziò a dire, per poi fare un respiro profondo, riportando lo sguardo della ragazza su di lei e sorriderle – Comunque, se ti da fastidio, potremmo porvi rimedio. - aggiunse, baciandola prima che potesse rispondere. Il bacio fu lievemente più impacciato di come Muffet immaginava: era evidente che nessuno dei due aveva esperienza con baci del genere. Ma non le importò: in quel momento si sentiva come se un peso gigantesco si fosse levato dal suo petto, e si lasciò andare al desiderio che aveva finalmente modo di soddisfare. Tuttavia, ad un tratto Aden concluse il bacio, e la ragazza emise un debole lamento nel non sentire più il calore delle labbra del suo amato, facendo ridacchiare il giovane – Scusa, ma non credo tu voglia che qualcuno entri durante la nostra prima volta, no? - domandò scherzosamente lui. Subito Muffet corse a chiudere la pasticceria, e Aden ne approfittò per sgattaiolare su per le scale, sparendo dietro la porta dell'appartamento di Muffet. Quando riscese, la ragazza aveva finito di sistemare l'ultimo antifurto, e subito gli corse incontro per riprendere da dove avevano interrotto.

 

Mentre si baciavano, Aden la prese in braccio e, facendo attenzione a non cadere, salì nuovamente le scale, e aprì con un gomito la porta socchiusa. Intanto Muffet teneva il volto del suo amato fermo con due mani, mentre le altre quattro avevano iniziato a sbottonare la camicia del giovane, così che, quando il ragazzo aprì la porta della camera di Muffet, la luna che filtrava attraverso le finestre illuminava la pelle candida del suo torso, mettendo in risalto i suoi muscoli. I due separarono le loro labbra giusto il tempo di riprendere fiato, prima che Aden appoggiasse la sua fidanzata sul letto, per chiudere la porta della camera.

 

I due esplorarono il corpo l'uno dell'altra a lungo. Non solo era la loro prima volta insieme, ma per entrambi era anche la prima volta che avevano un rapporto. Quando finirono, La camera era nel caos: i vari abiti erano sparpagliati per il pavimento, insieme ad almeno un cuscino. Sul letto si trovavano i due amanti, ancora ansimanti e sudati a causa del rapporto appena consumato.

 

- Va meglio? - domandò tra un respiro e l'altro Aden, accarezzando il braccio che Muffet aveva poggiato sul suo petto.

- Va meglio. - mormorò Muffet, stringendosi a lui e poggiando la testa sul suo petto. - Grazie di avermi aiutata. - aggiunse, prima di lasciarsi andare al sonno.

- E' stato un piacere, amore mio. - rispose Aden, sorridendole e coprendola. Dopo un'ultima carezza sul volto color lavanda e un bacio sulla fronte, anche lui si abbandonò all'abbraccio di Morfeo.

 


E rieccomi qua!
Allora, mi scuso per l'attesa lunga ad il capitolo corto, ma naturalmente voglio mantenere questa storia ad un bollino al massimo arancione, quindi...
pubblicherò (forse) una one-shot con la scena completa, forse.

Ad ogni modo, spero che il capitolo, anche se corto, vi piaccia.

A presto,
Atocheg

   
 
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