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Autore: X_girl    09/04/2017    1 recensioni
* "Maestro." iniziò "Sono venuta da lei perché volevo aiutare in qualche modo, cosa posso fare?!"
Lo stregone si mostrò contento e rispose:
"Ho affidato a mago Merlino il compito di supervisionare l'allenamento dei nuovi maestri del keyblade: tu e Lea."
"Lea?" chiese la ragazza, quel nome le era completamente nuovo.
"Intende Axel." spiegò Topolino.
"COSA?!" Kairi fece un balzo indietro per la sorpresa. Quell' Axel??
"E' una persona per bene adesso!" assicurò allegramente il re "Ci ha persino aiutato a salvare Sora!"
La ragazza corrucciò la fronte, non del tutto convinta. *
Gli allenamenti di Kairi e Lea si prospettano movimentati, riusciranno i due a superare i problemi passati e a collaborare?
Una piccola fanfiction che spero vi incuriosisca e vi faccia sorridere, essendo Lea il mio personaggio preferito volevo mettere su carta( be si fa per dire ) le mie fantasticherie di come la sua strada per diventare un maestro del keyblade sarebbe incominciata. Tra lui e Kairi è solo friendship ma non si possono porre limiti all'immaginazioe e questo è un paese libero e... o lasciatemi perdere! Spero solo che vi piaccia, buona lettura!
Genere: Azione, Comico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Axel, Kairi, Lea, Riku, Saix
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Kingdom Hearts, Kingdom Hearts II
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Saix batté le dita sul manico del suo candido trono come se stesse suonando un pianoforte.

Xehanort li aveva convocati con urgenza dopo che Xigbar aveva fatto rapporto, e ora che erano tutti al loro posto, nessuno si decideva a parlare.

Fece scivolare le iridi dorate su i vari uomini aspettando di essere aggiornato sui fatti.


Sgradevole.


Questo avrebbe pensato, se avesse avuto un cuore ovviamente. E ancora più sgradevole era il fatto che persino Braig era tornato umano, mentre lui era rimasto un nessuno. In un certo senso la cosa gli era utile per raggiungere il suo obbiettivo e conquistare il Kingdom Hearts: essere un nessuno gli permetteva di viaggiare tramite i varchi oscuri, gli dava grandi poteri e forza ed evitava che i sentimenti intralciassero le sue missioni.

Pensato ciò, considerò la questione chiusa e tornò a fissare l'ampia sala.

Odiava aspettare. Aveva la sensazione che l'attesa accentuasse la situazione di limbo in cui si trovava, acuendo il vuoto che aveva dentro. Sentiva inoltre che stavano sprecando tempo prezioso, che avrebbe potuto impiegare in modo decisamente più produttivo.

“Le nostre ipotesi” iniziò finalmente Xenmas, solito a parlare in vece del vecchio “sono state confermate: Kairi è una dei guerrieri del keyblade.”

La notizia non lo stupì particolarmente, Saix si ricordava bene della ragazza.

Nonostante la sua impotenza aveva comunque osato opporsi a lui e gli era scappata per colpa di quella marionetta difettosa di Namine e per quell'idiota di Riku.


Perché devono tutti fare quello che gli pare e perché non se ne stanno al loro posto?!

La notizia non gli sembrò particolarmente importante. La ragazza non sarebbe certo diventata una minaccia, bastava eliminarla per tempo. Doveva esserci dell'altro.

“La vera sorpresa era chi era con lei!Seriamente, non capisco come questo sia possibile!”

Xigbar ghignava come suo solito, ansioso di rivelare ciò che aveva scoperto. Saix notò che lo stava guardando con una certa insistenza e riconobbe nel suo corpo delle reazioni di irritazione.

“Potresti semplicemente dirci chi è questo misterioso personaggio? Non abbiamo tutta la giornata.”

disse atono.

Il ghigno del moro si fece ancora più ampio.


Axel.


Sbattè le palpebre.


“Come prego?”


Axel!Anche se ha affermato di chiamarsi Lea.” ripetè divertito Xigbar.

“Che c'è sei diventato sordo?!”

Saix rimase silenzioso per un po', pensando.

“Cosa ne pensi?” lo interpellò Xenmas.

Lui scosse la testa, come per dire che non c'era niente di cui stupirsi.

“Axel è svanito nel Castello che Non Esiste, dopodiché si è risvegliato insieme agli ex-membri dell'organizzazione a Radiant Garden, come ci ha raccontato lo stesso Xigbar, e si è accorto di aver riacquistato un cuore. Ha ripreso il suo vecchio nome da umano e si è unito agli eroi del keyblade, probabilmente per vendicare Roxas, oppure proprio perché lui è una parte di Sora.

L'abbiamo visto tutti aiutare Re Topolino e Riku a salvarlo.

Quello che ci stai raccontando Xigbar, non è niente di straordinario.”Concluse scocciato. Come osavano sprecare il suo tempo in questo modo, con informazioni inutili e noiose?

L'uomo non si fece intimidire e rise sguaiatamente.

“Una ragionamento impeccabile!” applaudì

Ma vediamo come spieghi questo, Lea non usava le sue solite armi, brandiva un keyblade!

Il suo cuore saltò un battito. O meglio, ebbe l'impressione che il suo cuore avrebbe saltato un battito se ne avesse avuto uno. Il suo corpo stava diventando davvero fastidioso con tutte quelle manifestazioni di false emozioni.

“Questo è impossibile.”

“Oh ma io l'ho visto con i miei occhi! Lo agitava di qua e di la come se non avesse fatto altro in vita sua!”

Xenmas piegò gli angoli della bocca in un'espressione di interesse.

“La cosa mi intriga.”


Invece a me sembra solo un gran fastidio.


“Cos'hai in mente?”

“Il potere del maestro del keyblade di risvegliare i cuori sopiti...Axel è stato a lungo al fianco di Roxas e ha combattuto per Sora, dopodiché tutti i nessuno sconfitti dall'eroe sono tornati umani ma solo lui ha ottenuto un keyblade.”

I suoi occhi dorati brillarono.

“Affascinante.”

“Pensi che lo avesse già intuito quando è morto?” chiese Xigbar incredulo.

“No.” disse aspro Saix “E' solo uno sciocco. Se è vero che già allora dei sentimenti si erano risvegliati in lui avrà agito d'impulso facendosi trascinare da essi.”

“Uhm...” Xehanort avvicinò la mano al mento mentre i suoi occhi luccicavano maligni.

“La faccenda merita un'indagine approfondita.” alzò lo sguardo e si rivolse a tutti i presenti

Ma la priorità rimane sempre la missione , non scordatevi il nostro obbiettivo attuale!”



Furono congedati e Saix stava per tornare alle sue solite mansioni, però fu fermato da Xenmas.

“Ho una missione per te.” esordì, tirando fuori un foglio e porgendoglielo.

Lo prese e iniziò a leggere.

Devi recarti nei mondi elencati in quella lista per cercare nuove fonti.”

Aggrottò la fronte.

“Pensavo che questi luoghi fossero già stati ispezionati.”

Si è così, ma abbiamo registrato dei mutamenti nel comportamento degli heartless. Lo stesso fenomeno avvenuto nella foresta di Camelot.”

“Anche se quella strega si è rivelata un fallimento...”constatò, passando la mano tra i capelli color zaffiro.

“Partirai domani.”

Xenmas non aggiunse altro e se ne andò.

Saix così si diresse verso il suo alloggio, con un fastidioso mal di testa.



*




Kairi e Lea attraversarono il portale che li portò davanti alla dimora dello stregone e dato che non vi era nessuno ad attenderli entrarono e percorsero velocemente la lunga scalinata che li avrebbe portati allo studio.

Nel momento in cui varcarono il portone, Yen Sid stava scrivendo una lettera, che spedì con un incantesimo.

“Maestro Yen Sid, siamo tornati.”

L'anziano non parlò subito e Kairi gliene fu grata, aveva bisogno di riprendere fiato dopo tutte quelle scale.

Il suo cuore martellava impazzito nel petto, non solo per la corsa, ma anche perché sapeva che Yen Sid li aveva chiamati per assegnargli una missione: la sua prima missione.

Si avvicinarono allo stregone che li guardò meditabondo.

“Kairi, Lea, sono felice che siate sani e salvi. Ho saputo di quanto è successo durante il vostro addestramento e sono fiero di voi; avete saputo fronteggiare gli imprevisti e avete sconfitto l'heartless. Vi siete comportati egregiamente.”

I due ragazzi si guardarono sorridendo.

“Purtroppo è troppo presto per festeggiare. Come avrete ormai capito l'Organizzazione XIII ha ripreso a muoversi. Non so ancora con certezza quale sia il loro obbiettivo, ma ho motivo di credere che presto si dirigeranno al palazzo della Bestia.”

Quindi hai un'idea di quale sia il loro scopo!” cantilenò Lea.

“Per favore maestro, ce lo dica, potrebbe esserci d'aiuto!” chiese rispettosamente la castana, pestando un piede al ragazzo per ricordargli delle buone maniere.

“Va bene.” acconsentì ”Sospetto che l'Organizzazione stia cercando nuove forti d'oscurità. Potrebbero voler far sprofondare nelle tenebre i vari mondi, ma qualcosa non quadra...”

Quindi non hai intenzione di spiegarci cosa sta succedendo?” sussurrò Lea.

La questione è molto seria.” la voce di Yen Sid suonò come un rimprovero e il rosso si zittì.

C'è anche la possibilità che Xehanort stia ancora cercando qualcuno da usare come incubatrice per l'oscurità.”

“Piuttosto vago come piano.” commentò il ragazzo, acido.

Kairi ebbe l'impressione che l'amico si stesse comportando in modo troppo irrispettoso e lo guardò storto.

“Lea, lo so che sei molto coinvolto nella faccenda, mi hai già spiegato le tue ragioni e se pensi di riuscire nel tuo intento ti supporterò. Ti chiedo solo di aspettare ancora un po' e di non agire avventatamente.”

La faccia di Lea si rabbuiò improvvisamente e lui si passò una mano tra i capelli.

“Lo so.”mormorò turbato” Lo so...”

La castana guardò confusa prima il maestro e poi il ragazzo.

“Un attimo. Lea, che sta succedendo? Di cosa state parlando?”

Yen Sid guardò il rosso, intendendo che era lui a dover decidere se parlare o meno.

Lui sospirò.

“Oh, bè! Sembra proprio che non possa fare altrimenti.” i suoi smeraldi la fissarono determinati.

“Voglio far tornare Isa umano.”


Impossibile!!Cosa?!!


“Ehm...e chi è Isa?”

“Intende Saix.”

Kairi lo fissò incredula, la bocca spalancata.

La sala fu invasa da un silenzio pesante, la calma prima di una tempesta emotiva che incombeva minacciosa.

Yen Sid li congedò, e una volta che furono in corridoio, la ragazza esplose.

“Bè? Cos'è questa storia?!!”

“Quale storia?”

“Non fare il finto tonto con me! Sai esattamente di cosa sto parlando!”

Disse superandolo e puntandogli il dito al petto.

“Non ne ho un'idea, davvero! Potresti darmi qualche indizio?” cantilenò.

Oh, ecco che lo faceva di nuovo: si nascondeva dietro la sua maschera da giullare!

Adesso che ci pensava lo aveva detto anche quel tizio, Xigbar, nella foresta!

Tu e Saix...eravate amici?”

Lea tentennò come faceva sempre quando la situazione si faceva spinosa.

Kairi sbuffò.

“E va bene! Non sei costretto a parlarmene se non vuoi, ma ricordati che siamo una squadra .”

Girò i tacchi indispettita, dirigendosi verso la sua stanza, ma il rosso la fermò.

“ E' che è...ecco, è una mia faccenda. Non volevo che diventasse un affare di stato.”

Si passò imbarazzato la mano tra i capelli.

“E poi pensavo che non saresti stata d'accordo...”

La ragazza addolcì il tono.

“No è solo che, da come ti ha trattato l'ultima volta, quando ero imprigionata nel castello e hai provato a liberarmi...”

L'episodio era stampato nella sua mente. Era furiosa con Axel perché per colpa sua era finita in mano all'Organizzazione, così quando era venuto a salvarla lo aveva accolto malamente, tirandogli il rancio addosso, poi però lui si era scusato e lei titubante aveva accettato l'aiuto. A quel punto era arrivato Saix, che aveva attaccato il ragazzo con la sua enorme spada. Avevano combattuto con ferocia e ,nonostante l'uomo fosse molto più potente di lui, il rosso era riuscito ad atterrarlo usando un incantesimo di fuoco. Axel non gli aveva dato il colpo di grazia e si era voltato verso di lei, chiedendole se stesse bene, ricordava ancora come la sua espressione di sollievo si era tramutata in una di dolore atroce, quando Saix aveva affondato la lama nel suo fianco , attaccandolo alle sue spalle. Il rosso era scappato attraverso un portale promettendole che sarebbe tornato a prenderla. Invece non era più tornato, e Sora gli aveva raccontato che Axel si era sacrificato per permettergli di raggiungerla.

Non sapeva che rapporto poteva esserci stato tra lui e Saix ma di sicuro non era una cosa normale per un amico cercare di affettare l'altro, attaccandolo vigliaccamente da dietro.

Lea agitò le mani con foga.

“Oh, be...lui adesso è così ma il vero Isa non lo è ! E' tutta colpa di Xenmas che gli ha messo chissà quali idee in testa!”

Mosse il dito in cerchio vicino alla tempia, come per dire che al suo amico mancava qualche rotella e poverino, non era colpa sua.

“Ma davvero è un tipo in gamba, ha solo...qualche difficoltà a contenere la rabbia, diciamo...”

“Ok, ok ho capito, davvero Lea. Basta, ho afferrato il concetto.”

Non si aspettava che si aprisse subito e non ne era rimase molto convinta, ebbe l'impressione che Lea stesse evitando di dirle qualcosa di importante. Fermò il ragazzo agitando velocemente le mani davanti al suo naso.

“Davvero?”

Lui la guardò con due occhi speranzosi.

“Certo! Insomma, abbiamo tutti degli amici che attraversano fasi problematiche, non farmi parlare di Riku e del suo periodo oscuro.

Lea allora si rilassò e si concesse una risata sollevata.

“Grazie Kairi. Sei in gamba.”

La castana sorrise, ammiccando furbescamente con gli occhi.

“Lo so!”

Detto questo gli fece la linguaccia e corse in camera.

Era stata una giornata piena di avvenimenti e aveva bisogno di risposare, anche perché il giorno dopo sarebbero partiti molto presto.

Morfeo però la tradì: più cercava di rilassarsi sdraiata sul suo letto più le sue preoccupazioni venivano a galla.

In momenti come quelli, avrebbe voluto avere Sora al suo fianco; lui sapeva sempre come sollevarle il morale.

Stava per addormentarsi quando un'idea si insinuò silenziosa nella sua mente. Avrebbe potuto scrivergli una lettera !

Si mise a sedere, affondando nel materasso, indecisa.

Non aveva pensato di contattare il ragazzo prima della fine del suo addestramento, le sarebbe piaciuto stupirlo con la nuova Kairi, strabiliante guerriera pronta a difenderlo, e scrivendogli avrebbe infranto quel tacito accordo con se stessa. Inoltre le sembrava un segno di debolezza.

Ancora insicura, Kairi si sedette alla sua scrivania e prese una penna.

Con la piccola schiena china sulla carta, a lume della lampada, la castana scrisse tutti i suoi pensieri, che scorrevano come l'inchiostro fuori dalla sua mente.

Una volta finito fissò la lettera senza rileggerla. Ora che era completata non voleva più spedirla, sentiva che aveva bisogno di tenersela per se.

La chiuse in una busta che fece scivolare nella sua tasca, dopodiché si coricò.



Il mattino dopo lei e Lea erano pronti per partire.

Forniti di pozioni e viveri puntarono i keyblade al cielo, aprendo un portale luminoso di cui varcarono la soglia. Non avevano bisogno di chiudere gli occhi, nonostante la luce fosse abbagliante non li feriva.

Presto Kairi fu attraversata da un freddo pungente che la fece rabbrividire.


Si trovavano in un'enorme sala da letto illuminata da un'ampia finestra,da cui entrava la luce dell'alba.

Dovevano trovarsi nel castello della Bestia e in una delle torri più alte dato che potevano vedere tutta la foresta e gli splendidi giardini innevati.

Le pareti erano arricchite da decorazioni barocche e affreschi raffinati, però avevano un non so che di oscuro nonostante l'ora, come se tutto fosse avvolto da una maledizione.

Al centro della camera vi era un enorme letto a baldacchino arredato da un ricco corredo di coperte e lenzuola ricamate.

Lea, come suo solito, si mise a frugare da tutte le parti, aprendo cassetti e bauli.

“Oh, ma insomma!” sibilò Kairi trascinandolo via” La vuoi smettere!? Non è bello toccare le cose altrui senza permesso!”

Lui alzò teatralmente gli occhi al cielo “Relax! Siamo qui per investigare ed è quello che sto facendo. Tanto qui non c'è nessuno, chi vuoi che si lamenti se do un occhiata in giro?”

Detto questo si avvicinò a un massiccio armadio in legno dipinto con rifiniture dorate per guardarvi all'interno; prima di aprirlo il rosso lo guardò perplesso.

“Che strano...sembra quasi...”appena le sue dita sfiorarono le ante del mobile, queste di spalancarono di botto e l'armadio iniziò a gridare.

“INTRUSI NEL CASTELLO!! INTRUSI NEL CASTELLOOOOO!!”

Il primo impulso di Kairi fu quello di trovare un nascondiglio, ma poi si ricordò che non aveva niente da nascondere e che avrebbe comunque dovuto spiegare il perché della loro presenza, così si avvicinò ignorando gli strilli e mise il suo indice sulla bocca del canterino.

“No, no,no,no,no! Ascoltami, c'è stato un malinteso!! Non siamo intrusi, siamo amici di Sora!”

Finalmente si zittì. La sua forma aveva preso le sembianza di una donna e la castana ebbe l'impressione che il suo viso si accigliasse.

“Oh, voi siete amici di Sora?”

Era stata un bella mossa nominare il ragazzo, la castana si sentì in qualche modo confortata da ciò.

“Si esatto! Io sono Kairi e lui è Lea.” si presentò “Scusaci se ti abbiamo spaventata.”

“Oh non c'è problema. Gli amici di Sora sono sempre i benvenuti! Io sono Madam de la Grande Bouche, ma ditemi cari...come avete fatto a entrare?”

“E' una lunga storia, noi...”

In quel momento il portone della sala sbatté violentemente, facendo tremare il pavimento e un'enorme massa di pelo e zanne entrò impetuosa nella sala, ruggendo iraconda.

“P-padrone!” l'armadio sobbalzò sorpreso “Non è come pensa!Loro sono amici di Sora!”

Quella che doveva essere la famosa Bestia si alzò sulle zampe posteriori,sbarrando l' unica uscita disponibile e sovrastandoli con la sua altezza e zittì la donna con uno sguardo animalesco.

“Sono invasori!! Hanno violato il mio castello e la mia proprietà!” gridò “RINCHIUDETELI!”

“Ma non è giusto!” protestò Kairi allibita “Lasciaci almeno spiegare come stanno le cose!”

Gli occhi dell'animale la puntarono con astio, ma lei non abbassò lo sguardo.

“Piccola impertinente...”


Cosa sta succedendo qui!?”


Una voce femminile tuonò autoritaria.

Veniva da una giovane fanciulla di rara bellezza, alta e flessuosa. Il volto era delicato con le labbra vellutate come i petali di un fiore e con degli occhi da cerbiatta che sprizzavano una grande forza, soprattutto perché in quel momento erano corrucciati con rabbia. Indossava un semplice abito blu, dello stesso colore del nastro in cui erano avvolti i soffici capelli castano scuro.

Capirono subito di trovarsi di fronte a una principessa.

“Belle!” esclamò Kairi.

La sua espressione si addolcì vedendo che si trattava solo di due ragazzi e si avvicinò alla castana con grazia.

“E tu chi sei? E come fai a conoscere il mio nome?”chiese con garbo.

“Sono Kairi, un'amica di Sora. Lui mi ha raccontato spesso di te e della Bestia, e appena ti ho vista ti ho riconosciuta. Lui invece è Lea. Siamo venuti per avvertirvi che siete in pericolo: l'Organizzazione XIII, quegli uomini incappucciati, stanno venendo qui, al vostro castello!”

“Non avete notato nulla di strano ultimamente?” chiese dopo una piccola pausa.

Belle aggrottò la fronte, preoccupata.

“Ultimamente ci sono state un sacco di quelle strane creature, gli heartless, intorno al palazzo. Continuano ad attaccarci, ma non ho visto nessun uomo incappucciato.”

Mentre parlavano, la Bestia continuava a fissare Lea, trovandolo particolarmente sospetto, e lo annusava avanzando. Lo aveva praticamente ancorato al muro, erano così vicini che il rosso poteva sentire il suo fiato sul collo.

“Eeeeeew! Amico, quattro parole: mentine per l'alito!”

“Bestia lascialo stare! Sono amici di Sora, te lo ricordi?!”

“Ricordo, vagamente...” grugnì liberando il ragazzo ma senza perderlo di vista.

“Ma non ricordo di aver mai visto questi qui insieme a lui!”

“Posso provartelo!” Kairi frugò in tasca e ne estrasse il suo portafortuna.

“Il ciondolo di Sora!” esclamò Belle. Il mostro non disse niente, ma la sua espressione le diede modo di capire che l'aveva riconosciuto.

“Veramente...è il mio. L'ho affidato a Sora tanto tempo fa, facendogli promettere di riportarmelo, e così ha fatto.” spiegò con tono trionfante.

“E va bene!” grugnì la Bestia, convinta.


In quel momento un calendabro entrò saltellando nella sala, attirato dal rumore.

“Ospiti?” esclamò con un forte accento francese.

Si avvicinò e con un balzo prese per mano i due giovani.

“Mon ami, ospiti al castello! Bisogna festeggiare! Lasciate che mi presenti: sono Lumière, lieto di servirvi madmoiselle e monsieur!” fece il baciamano a Kairi “ Organizzeremo un banchetto! E' il minimo che possiamo fare, zuppe, arrosti, dessert...dobbiamo prepararci!”

Eccitato e veloce come un fulmine, si catapultò giù dalle scale, dove per poco non finì addosso a un curioso orologio a pendolo, che si stava arrampicando faticosamente sull'ultimo gradino.

“Vieni con me Tockings! Dobbiamo prepararci per stasera! Daremo il più grande banchetto della storia!” proclamò.

“Eh? Cosa? Un banchetto? Di nuovo!!? Fermo Lumière, aspettami!!”

Il buffo orologio fece un paio di inchini al suo padrone, sorridendo teso e mormorando scuse e poi inseguì l'amico giù per la rampa a chiocciola.

Così i due ragazzi rimasero soli con Belle e la Bestia (escludendo Madam de la Grande Bouche).

La creatura continuava a lanciargli occhiatacce, evidentemente per lui erano ospiti indesiderati.

Kairi decise di rompere il silenzio e si avvicinò alla principessa.

“Potresti portarci dove sono comparsi gli heartless l'ultima volta?” chiese “Potremmo incominciare le nostre indagini da lì.”

“Indagini?” gli occhi di Belle brillarono d'eccitazione.” Ma certo! Vi ci porto subito, seguitemi!”

La Bestia le sbarrò la strada.

“Dove pensi di andare?! Tu...tu sei mia prigioniera, non puoi uscire dal castello!”

La castana guardò Lea che in tutta risposta alzò le spalle e un sopracciglio.

La principessa però non sembrava affatto preoccupata dall'opinione della creatura e incrociò le braccia al petto, con cipiglio da guerriera.

“Si da il caso che gli heartless siano comparsi nel tuo giardino, quindi, tecnicamente, non sto uscendo dal castello!” disse saccente.

La risposta lo colse impreparato e guardò disperatamente in giro, come se nascosto da qualche parte nella stanza ci fosse qualche indizio che potesse aiutarlo a trovare un argomento con cui ribattere.

“Ma, uhm...sarai all'aria aperta! Quindi sarai fuori.”

“Ma sarò dentro la tua proprietà.” replicò lei “ E non mi è vietato stare all'aria aperta!”

“Allora ti è vietato da adesso!”

“Ah si?! Allora io...”

“Wowo ragazzi, time out, time out!!” li interruppe Lea “Facciamo così: andiamo tutti e quattro, così la Bestia non starà in pensiero e Belle potrà partecipare all'avventura.”

Kairi, Belle e la Bestia lo guardarono a bocca aperta.

“Bestia...è vero quello che dice? Eri preoccupato per me?”

“Oh, uhm, io...”

Lui grugnì qualcosa alle strette.

“Se sei preoccupato puoi dirmelo in altri modi, non c'è bisogno di chiudermi in una campana di vetro!”sospirò.


Mentre i due sistemavano la faccenda Kairi si avvicinò al rosso, ammiccando.

“Te ne eri accorto anche tu allora?”

Lui sorrise.

“Bestia assomiglia molto a un mio vecchio amico. Si comporta esattamente come lui.”

Si domandò se stesse parlando di Saix, ma non osò chiedere.

Dopo una lunga opera di persuasione finalmente erano riusciti a convincere la creatura ed erano usciti.

Belle aveva prestato ai due ragazzi dei mantelli per coprirsi dal freddo, cosa per cui gli erano stati davvero riconoscenti: si gelava. Kairi non sentiva più il naso e aveva le labbra screpolate. Respirando nuvolette di vapore condensavano e scomparivano in aria.

Il grande giardino era completamente sepolto dalla neve.

D'estate doveva essere uno spettacolo, vi erano roseti ovunque e siepi ben curate sotto i cumuli di bianco.

La ragazza camminava al fianco di Belle, il lungo mantello rosa antico che strisciava, lasciando una pista, e guardava Lea marciare, anzi no, praticamente saltellare, per stare al passo della Bestia. Si divertiva a stuzzicarlo e a...be, mandarlo in bestia.

“Wow, sembra che Lea abbia lo preso in simpatia!” sospirò la castana con un sorriso rassegnato, provava una forte empatia per la povera creatura che ogni due per tre cercava di agguantare il rosso per storcergli il collo, evidentemente la cosa non era reciproca.

Di sicuro il ragazzo lo stava infastidendo oltre ogni limite.

“Oh, non dirlo con quel tono sconsolato.” le sorrise Belle “ Non ho mai visto nessuno trattare Bestia così, nemmeno Sora. Sono sicura che infondo ne sia contento.”

Kairi annuì senza troppa enfasi.”Se lo dici tu?”

A prima vista sembrava che la principessa e Bestia non andassero d'accordo, ma lei vedeva nello sguardo della giovane tutt'altro che odio.

Ridacchiando la castana prese Belle a braccetto, ghignando maliziosa.

“Quindi tu e Bestia...siete fidanzati? Vi siete già baciati?”

La donna batté le palpebre stupita e arrossì lievemente.

“Scusa, come hai detto?”

“Ho detto...”

“Belle!Kairi! E' qui!! Il punto dove sono comparsi gli heartless!”

“Oh, il tuo amico ci sta chiamando! Su Kairi, sbrighiamoci.”

“Ehi, aspetta!Belle!! Non valeee, voglio saperloooo!”


Erano in prossimità di un fitto roveto, appena dentro le sbarre che separavano i giardini dalla foresta. Kairi ispezionò la zona metodicamente, cercando di carpire ogni informazione utile.

Non aveva nevicato quella notte, e le tracce degli heartless erano ancora ben visibili.

Erano tantissime e andavano in tutte le direzioni, poi sparivano semplicemente, come se fossero sbucati fuori dal nulla.Era impossibile capire da dove erano venuti.

Qua e la, vi erano segni di lotta, rami spezzati e le impronte di Bestia.

“Hai affrontato tutti questi heartless da solo?!”si stupì Kairi, guardandolo impressionata.

Lui non sembrò badarle e bofonchiò qualche frase di circostanza.

“Avevano invaso la mia proprietà.” sbottò.

“Hai bisogno di darci un taglio con 'sta storia della proprietà!” Il commento di Lea servì solo a preoccupargli un'occhiataccia.

Solo allora la castana notò che era da un po' di tempo che il rosso era fermo nello stesso punto, fissando il suolo.

“Trovato niente?”

Lui gli indicò un paio di impronte.

“Guarda qui.”

Erano diverse da tutte le altre, erano umane.

“Devono essere di qualcuno dell'Organizzazione. Solo così si spiegano le impronte che compaiono dal nulla: uno di loro deve aver aperto un varco oscuro in questo punto, fatto entrare gli heartless e poi essere tornato nel tunnel.” spiegò.

Un lungo brivido le attraversò la schiena e tutto a un tratto si sentì osservata.

“E perché avrebbe agito in questo modo? Voglio dire, se avesse attaccato lui stesso sarebbe stato più efficace,no?”

“Non saprei...forse stava testando Bestia, oppure stava creando un diversivo per passare inosservato ed entrare nel castello.” Si voltò verso Belle. “C'è qualcosa che quegli uomini hanno già provato a rubare in passato nel palazzo?”

Bestia non gli rispose neanche e corse verso l'interno.

“Si” rispose la principessa “Si, c'è.”

“Pensi che possa essere qui? Dentro il castello?” chiese Kairi.

“Non ne sono sicuro...ma potrebbe.”

E Lea sapeva esattamente che l'unico che poteva orchestrare un simile stratagemma era lui.

Non avevano tempo da perdere.




*





Saix strisciò lungo le pareti scure dei sotterranei, il cappuccio a coprirgli il volto, celandosi nell'oscurità.

Presto sarebbe stata l'ora.






















Angolo dell'autrice



Finalmente il...ehm... il quinto capitolo!!

Yeeeeeee!!

Volevo farlo più lungo, ma se l'avessi fatto non sarei riuscita ad aggiornare in tempo perciò questo è il risultato.

Spero che non sia noioso, ho cercato di incuriosirvi almeno un po'.

Una visita nel mondo della Bella e la Bestia mi sebrava d'obbligo, essendo uscito il film di recente.

L'avete visto? Io si e l'ho trovato davvero ben fatto.

Hanno approfondito i personaggi, mantenuto l'atmosfera del film Disney e l'hanno conciliata con la fiaba originale. Davvero carino! Voi cosa ne pensate? Qual'è stata la vostra parte preferita?

Spero alla prossima settimana!

Grazie per aver letto fin qui!

   
 
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