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Autore: mrdere    10/04/2017    1 recensioni
Cercherò di raccontare una storia d'amore tormentata, difficile ma così bella che vale la pena viverla.
Ovviamente è una STEREK, ed è ambientata in un mondo in cui non esistono licantropi nè nulla del sovrannaturale.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Cora Hale, Derek Hale, Il branco, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Stiles era sdraiato sul divano, con i piedi appoggiati sulle gambe di Cora che invece si era messa seduta per evitare di addormentarsi (di nuovo) sui libri di scuola. Cora stava ripassando chimica per l'interrogazione del giorno dopo, mentre Stiles stava rileggendo il saggio che avevano scritto insieme durante il pomeriggio, in attesa che arrivasse la pizza; e siccome era concentrato nella lettura, per cercare qualsiasi errore che fosse sfuggito ai due, non alzò neanche lo sguardo quando quello che pensava fosse il fattorino suonò alla porta. Cora invece si alzò e andò ad aprire.

"Ciao Fratellone! Non pensavo tornassi così presto!" disse Cora tutta felice abbracciando il fratello.

"Si oggi ho finito prima e sono subito venuto a controllare se stavi davvero studiando"

"Certo che stavo studiando, mica mi invento storie"

"Sarà, ma dici sempre che stai studiando eppure continui a prendere insufficienze"

"Questo perchè i professori sono tutti imbecilli, mica colpa mia. E comunque oggi è venuto anche ad aiutarmi il mio amico, quello di cui ti ho parlato. Dai, vieni di là così te lo presento!"

Cora trascinò il fratello nel salotto, e richiamò l'attenzione di Stiles.

"Stileeees! Ehi Stiles dai metti un attimo giù quel quaderno che voglio presentarti mio fratello. Stiles lui è Derek, Derek lui è Stiles."

Stiles a quel nome ebbe un piccolo colpo al cuore, e si prese un attimo per convincersi che era assurdo avere un attico di panico solo perchè il fratello di Cora aveva il nome uguale al suo; perchè era semplicemente impossibile che il suo lui fosse il fratello della sua amica. Si concentrò sul fatto che Cora di cognome faceva Suarez e il suo Derek di cognome faceva Hale, sul fatto che il suo Derek sia era trasferito mesi prima e aveva detto che non sarebbe più tornato a Beacon Hills...perciò prese due profondi respiri e si decise a spostare il quaderno da davanti la faccia e ad alzare lo sguardo.

Era lui.

In quel momento nella sua testa si scatenarono mille pensieri contemporaneamente. Dolore, rabbia, amore, sorpresa, felicità, tristezza...e vide i suoi occhi confusi riflessi in quelli altrettanto spaesati di Derek. Ma erano passati mesi, e nonostante Stiles in un momento realizzò che non la aveva superata così bene come pensava, ebbe la forza di riprendersi in un batter d'occhio e mettere su una maschera indifferente, perchè l'ultima cosa che voleva era far trapelare una di queste emozioni davanti all'uomo che gli aveva strappato via il cuore e aveva lasciato un vuoto incolmabile. E inoltre c'era Cora, che si entusiasmava per poche cose, ma era entusiasta di fargli conoscere il fratello e lui sapeva quanto questi era importante per la sua amica, e non voleva assolutamente deluderla. Percio si azzardò anche a tentare un sorriso e dando un'occhiata veloce a Cora e assicuratosi che niente di quello che stava passando nella sua testa fosse visibile agli altri, allungò la mano in direzione di Derek.

"Piacere, io sono Stiles."

Derek lo guardò confuso, ma si riprese quando la sorella lo guardò in attesa di una risposta e quindi decise di seguire anche lui la recita. Riuscì però a sussurrare solamente un veloce

"Piacere"

prima di tornare a focalizzare la sua attenzione su Cora.

"Abbiamo ordinato la pizza! Mangi con noi?"

"No grazie, non ho fame."

"Tu che non hai fame? Impossibile. Dai mangia con noi! Già ci vediamo poco, non andare subito a rinchiuderti in camera tua come fai di solito, brutto musone che non sei altro! Sono sicura che Stiles riuscirebbe a far sorridere persino te!"

I due ragazzi sapevano che Stiles era stato davvero uno delle poche persone al mondo che era riuscito a far sentire realmente felice Derek e quanto quindi quella affermazione fosse vera. Ma se Derek non voleva passare un attimo di più in quella situazione pesante, Stiles durante il corso della conversazione tra i fratelli si era scoperto man mano più tranquillo e anzi la sua parte vendicativa si stava svegliando in lui (o almeno questo è quello di cui si stava cercando di convincere, perchè sicuramente, almeno in parte, non voleva vederlo andare via così presto). Perciò con tutta la serenità di cui era capace, si aggiunse anche lui alla conversazione per cercare di convincere Derek a unirsi alla cena.

"Si dai, mangia con noi!" disse con un sorriso.

Derek lo guardò confuso, spiazzato all'idea che l'altro non volesse anch'egli evitare quella assurda cena. Cora però preso quel silenzio per un sì e, quando pochi attimi dopo suonò il campanello, mando Derek ad aprire al fattorino e si fece accompagnare da Stiles a apparecchiare la tavola.

La pizza era sul tavolo e i tre stavano mangiando silenziosamente ognuno la propria fetta. Finchè Stiles decise che se doveva comportarsi come se stesse semplicemente conoscendo il fratello di un amica doveva fare qualche domanda.

"Allora Derek, ti sei appena trasferito?"

"Si, sono qui da un paio di giorni"

"E da dove vieni?" "Sono nato qui, ma qualche mese fa ho deciso di andare via per un po'. Poi ho scoperto che quella peste di mia sorella era in città perciò sono dovuto tornare"

A queste parole lo sguardo di Derek, che fino a quel momento era stato coperto da un velo di confusione e tristezza? malinconia? Stiles non era sicuro, si posò sulla sorella e brillò per un attimo. Poi tornò a fissarsi su Stiles con fare interrogativo e minaccioso. Ma Stiles non voleva rinunciare a metterlo in difficoltà, anche se si rendeva conto perfettamente che un paio di domande scomode erano niente in confronto a quello che gli aveva fatto passare lui. Nonostante questo continuò:

"Ah si e come mai ti eri trasferito?"

Ochhiataccia di Derek, Stiles doveva sapere che l'essersi trasferito il giorno dopo la loro rottura non doveva essere un caso.

"Motivi di lavoro."

"Derek scrive. Aveva bisogno di andare in ritiro da solo a scrivere, o almeno questo è quello che ha detto ma secondo me non mi sta raccontando qualcosa."

Cora disse con fare inquisitorio in direzione del fratello.

"Non c'era sotto niente Cora, non essere paranoica."

"Sarà, ma hai sempre scritto qui a BH e i tuoi libri non ne hanno mai risentito. Perche questa improvvisa voglia di scappare?"

Derek non rispose, si limitò a guardare male la sorella. Stiles invece, non demorse:

"Ah scrivi libri? Bello. Qualcosa che magari posso aver letto?"

Stiles gli aveva già fatto questa domanda anni prima e così Derek gli aveva mostrato orgoglioso tutti i suoi lavori; perciò, stufo di questo giochetto, decise di rispondergli per le rime.

"Non penso sai. Scrivo per gente di un certo livello, io."

"Hai ragione, effettivamente fino a qualche tempo fa avevo gusti pessimi, mi accontentavo di trascorrere il mio tempo in compagnia di personaggi mediocri, la cui storia era destinata a finire nel dimenticatoio. Ma ora sto cercando di migliorare sai? Ho capito che non ho tempo da sprecare, io."

 Derek corrugò le sopraciglia, e aggiunse quasi un ringhio davanti al sorriso sereno di Stiles. La tensione si percepiva, ma Cora, all'oscuro di tutto, pensò che semplicemente cambiare argomento avrebbe allergito la tensione; peccato che scelse l'argomento più sbagliato tra tutti quelli a disposizione:

"Allora Derek, come è andato l'appuntamento di oggi? Con Amanda, vero?"

Stiles quasi si strozzò con la pizza e divenne paonazzo; Cora gli passò la bottiglia di bibita non prestando attenzione al fatto (effettivamente Stiles era talmente maldestro che cose di questo genere erano all'ordine del giorno).

"Bene, abbiamo preso un caffè."

"Wow un appuntamento? - Stiles non si riuscì a trattenere - un appuntamento con un ragazza?"

"Si, con una ragazza ovviamente."

"Ovviamente.. - fece verso Stiles - e dimmi un po' a te come piacciono le ragazze? Questa Amanda per esempio com'è? Molto femminile? Un bel davanzale? Lunghi capelli e sguardo attraente? Dolce? Sexy?"

"Stiles!!!" per fortuna intervenne Cora

"Devi scusarlo Der, Stiles è solo molto curioso. E loquace. E poi lui è gay, quindi stai tranquillo che non chiede queste domande per rubarti la ragazza!" aggiunse ridendo.

Stiles si ricompose e passo da uno sguardo omicida a un sorriso canzonatorio:

"Esatto, pulcino. Sono gay e non ho nessun problema ad ammetterlo, io"

E fu di nuovo il turno di Derek a esibire lo sguardo assassino.

In quel momento suonò il telefono di Stiles, che magicamente alleggerì per un attimo la tensione di nuovo creatasi. Il ragazzo rispose al primo squillo:

"Ehi Scott. Ciao amico dimmi"

Derek alzò gli occhi al cielo. Durante la loro relazione era sempre stato un po' geloso di questo Scott perchè non era mai riuscito a capire la amicizia fraterna che li univa; ma ogni volta che Derek iniziava a lamentarsi di questa storia, Stiles lo zittiva dicendo che se lo avesse conosciuto avrebbe capito, cosa che Derek si rifiutava, ovviamente, di fare.

"Stiles dove sei?"

"Da Cora. Perchè?"

 "Come perchè? Stasera dovevamo passare la serata insieme! Torneo di Fifa visto che tuo padre ha il turno di notte! Ricordi?! Sono sulla porte di casa tua ad aspettarti!"

"Oooh cavolo hai ragione! Mi sono completamente dimenticato! Scusa scusa scusa. Arrivo subito"

 Stiles chiuse il telefono e si maledisse, aveva concentrato la sua attenzione su Derek e si era dimenticato dei suoi impegni. Perciò gli mandò un occhiataccia e disse a Cora:

"Pulcino scusa devo andare. Scotty mi sta aspettando! Grazie per la pizza e per il pomeriggio"

le disse abbracciandola.

"Nessun problema. Buona serata, ci sentiamo domani!"

Poi Stiles cercò di sfoderare lo sguardo più gelido di cui era capace e aggiunse, con tono sarcastico:

"Derek, è stato davvero un piacere conoscerti."

E se ne andò senza aspettare una risposta.

Era quasi arrivato alla sua jeep quando sentì dei passi dietro di sè, e prima ancora che potesse fare qualcosa, si ritrovó una mano al collo e la schiena schiantata contro la portiera. Il viso di Derek era a due centimetri dal suo e gli stava urlando qualcosa contro:

"Che diavolo pensi di fare eh? Venire a casa di mia sorella e lanciare tutta la sera frecciatine del genere? Pensi di essere spiritoso?"

"Tua sorella mi ha invitato, mica mi sono intrufolato dalla finestra! E mica era programmato sai? Cosa ne potevo sapere io che era tua sorella? Avete due cognomi diversi!! E se proprio vogliamo dirla tutta tu cosa diavolo pensi di fare? Cosa ci fai qui eh? Avevi giurato di non tornare mai! Almeno questo me lo dovevi..."

 A queste parole Derek si calmo un poco e lascio andare Stiles, prese un respiro e rispose:

"Sono tornato perchè Cora ne aveva bisogno, non so cosa ti ha raccontato della sua vita prima di trasferirsi qui ma ha passato un brutto periodo e le volevo stare accanto."

"Si me lo ha raccontato: era andata a conoscere sua madre biologica dopo aver scoperto di essere stata adottata...aspetta un attimo: è per questo che avete il cognome diverso? Ha preso quello della sua famiglia biologica?"

"Esatto."

Derek fece un passo indietro e guardo Stiles dritto negli occhi.

"Non avevo previsto di rincontrarti."

Stiles ricambiò lo sguardo:

"Giusto per mettere le cose in chiaro, questo succederà ancora e finché tua sorella vorrà passare del tempo con me io saró in giro, non mi nasconderò mai più per causa tua."

Poi, senza aggiungere altro entró nella jeep e si allontanò, mentre dallo specchietto retrovisore poteva scorgere Derek immobile guardarlo allontanarsi. Era una bella metafora di quella che era stata la loro relazione, pensò con un sospiro.

   
 
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