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Autore: OnlyAGirl    10/04/2017    1 recensioni
"Vi dico un segreto, io non sono preoccupato.
Che importa se sono pazzo? Le persone migliori lo sono. "
Salve a tutti.
So che forse sono solo un altra ragazzina che prova ad immaginare come sarà l'introduzione di Harley Quinn nella serie. Cosa di cui non vedo l'ora essendo una grande fan della DC e soprattutto della suddetta Arlecchina.
Ma nella mia testolina malata me la sono immaginata molto prima della 4° stagione come annunciato recentemente.
Vi avverto che sarà completamente diversa da ogni cartone, fumetto o film. La nascita di Harley non sarà dovuta al Joker. Ma con una trama completamente inventata. So che ci sono davvero dei grandi fan che conoscono tutti i dettagli quindi vi prego non linciatemi.
Con questo ho finito. Bè spero vi piaccia
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Jerome Valeska, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La bionda era crollata sulle ginocchia, guardando il vuoto, piangeva silenziosamente.
Jim la prese in braccio provando a parlarle. Ma a lei arrivavano solo suoni ovattati.
Si chiedeva molte cose.
Troppe domande che gli giravano in testa. Troppi punti interrogativi.
Come per esempio perché si fosse spinto a tanto e come fosse successo.
Ma soprattutto come avesse fatto a non accorgersi di nulla. Lui era riuscito a prenderla in giro alla perfezione a parere suo. Gli avevo fatto credere di amarla. Di essere diverso dalla feccia che vive in questa città.
Ma dopotutto le azioni più sconsiderate ti fanno capire chi sei davvero. Ti fanno capire fino a che punto puoi spingerti. E lui era andato oltre il punto di non ritorno. Ma quello era solo il principio.
Dal canto suo Jerome vedendola così a pezzi aveva sentito una forte fitta. Probabilmente l'unica parte sana di se stesso era ancorata a lei. Al sui occhi e al suo sorriso così semplice e dolce.
Non sentiva rimorso. No. Quel sentimento non sarebbe mai arrivato fino a lui. Era felice delle sue scelte, soddisfatto e si sentiva giustificato. Le persone più pericolose dopotutto sono proprio coloro che credono di aver ragione.
Il detective portò la bionda a casa. Non aveva ancora parlato. Fissava il vuoto e piangeva. Si sentiva abbandonata come 8 anni fa.
I giorni passarono e lei cercò di riprendersi anche se molto lentamente. Lo shock era stato troppo forte.
Gordon cercò di stargli più vicino possibile, ma la criminalità di Gotham non dà giorni liberi.
Dopo qualche altro giorno tornò a scuola.
Appena arrivata tutti la fissavano. Lei li sentiva. Sparlavano su di lei e facevano ipotesi senza fondamento accusandola di essere una stupida per non essersene accorta e di essere fortunata ad essere ancora viva. Ma soprattutto i più cattivi la consideravano pazza come lui.
La sua amica Kelly cercava di tirarle su il morale. Aveva evitato di dirle che aveva ragione anche se ci aveva pensato.
Era passata esattamente una settimana. Quando la ragazza decise di dirigersi ad Arkham per provare a chiedere spiegazioni. Quel luogo era così tetro e terrificante. Non sapeva come funzionassero i manicomi, ma aveva sentito molte storie in cui si diceva che all'interno della struttura si facessero esperimenti sulle persone.
" Salve sono Harleen Quinzeel, vorrei vedere Jerome Valeska." disse all'ingresso.
"Mi dispiace ma non può ricevere visite." risposte telegraficamente.
"Mi scusi forse dovrei presentarmi con il mio nome legale, sono Harleen Gordon."
"Mi scusi signorina ma non cambia nulla. Non può ricevere visite."
"Come è possibile. Perché?"
"Perché no. Mi spiace. Arrivederci."
La bionda si girò rassegnata senza neanche salutare se ne andò.
Tornò a casa e andò in cucina. Trovandoci Jim.
"Dove sei stata?" gli chiese duramente.
"In giro."
"Sei andata ad Arkham non è così ?" la rimproverò.
"Quindi è per questo che non mi hanno fatto entrare? Sei stato tu." lo accusò alzando la voce.
"Si sono stato io. E non lo vedrai mai più chiaro ?" Urlò a sua volta l'uomo.
"Certo come no. Tu sarai anche il mio tutore ma non sei mio padre, ne tanto meni ti considero la mia famiglia. Non appena sono arrivata da voi tu sei partito per l'esercito per tornare solo un paio di mesi l'anno mi ha cresciuta la nonna nonostante la lettera dei miei genitori che volevano specificatamente che tu mi stessi vicino. Ok è normale che tu avevi già i tuoi piani e li hai portati avanti però allora non puoi pretendere questi diritti sulla mia vita. Io torno dalla nonna a New York. L'unica persona che mi teneva qui tu non mi permetti di vederla neanche da dietro un vetro. La puoi chiamare e dirle che parto oggi stesso. Vado a fare le valigie." disse andando verso la sua stanza.
Gordon non aveva saputo come risponderle. Dopotutto lei aveva ragione. Non era tagliato per fare il padre. Prese il telefono e compose il numero.
"Jim. Come stai ?" trillò la donna dall'altro lato.
"Bene mamma, sono successe un po' di cose Harl. vuole tornare da te."
"Ok. Ma sta bene ?"
"Si mamma tutto ok in un certo senso. Vuole partire oggi stesso."
"Ok l'aspetto. Tu stai bene tesoro?"
"Si mamma ma ora devo andare ciao."
"Ok ciao tesoro."
La ragazza invece aveva quasi finito di fare i bagagli. Prendendo cose a caso. Aveva comprato online il biglietto ed era pronta a partire. Voleva solo dimenticare tutto ancora.
Scese le scale e si trovò Jim davanti.
"Sei sicura di voler andare?" gli chiese sconsolato.
"Si ci sentiamo quando arrivo." disse freddamente la bionda.
"Ti posso portare almeno all'Aeroporto ?"
"No voglio stare un po' da sola. Prendo un taxi."
"Ok allora ciao." disse lui abbassando il capo.
"Ciao." Disse uscendo dalla porta.
Una volta arrivata in aeroporto fece il check-in e salì sull'aereo.
Pensando che l'avrebbe portata lontana finalmente e che quel dolore tra le braccia dell'unica donna a cui tiene sarebbe finito per sempre.
Scrisse a Jim di essere salita e di stare per decollare. Spense il telefono.
Ma non appena l'aereo si trovava già ad alta quota venne diffuso un potente sonnifero l'ultima cosa che vide furono degli uomini con delle maschere antigas andare verso di lei.
Si Harleen voleva dimenticare ma non avrebbe mai pensato in questo modo.
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3 ore dopo.
"Siamo qui in diretta dal luogo del disastro. Dove un aereo diretto a New York partito da Gotham City ha preso fuoco ad alta quota per un malfunzionamento dei motori ed è precipitato non lasciando superstiti. A bordo c'erano un centinaio di persone. Tra cui la figlia adottiva Harleen Quinzeel del noto detective James Gordon del GCPD. Le cause dell'incidente sono ancora da verificare. Tutta la città è vicina alle vittime e hai loro familiari."
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